Non madri per scelta, viaggio in un mondo a parte. Il progetto Lunàdigas

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(SimonLeBon)
00sabato 24 gennaio 2015 22:19
Non madri per scelta, viaggio in un mondo a parte. Il progetto Lunàdigas
Mentre la società guarda con diffidenza queste fonne, in meno di una generazione sono decuplicate. Un web doc le racconta


(di Marzia Apice)

(ANSA) - Ci sono anche Barbie, Greta Garbo, Rosa Luxemburg tra le ''lunàdigas'' a cui le autrici Nicoletta Nesler e Marilisa Piga hanno scelto di dare voce sfidando i luoghi comuni e le convenzioni sociali: è online da oggi il web doc, che prende il titolo dall'efficace parola sarda, lunàdigas appunto, riferita alle pecore che non figliano e, per estensione, alle donne ''non madri'' per scelta. Giovani e meno giovani, in coppia o omosessuali, famose (come Melissa P., che è la testimonial del progetto, e Maria Rosa Cutrufelli, Maria Lai, Veronica Pivetti, Valeria Viganò, Margherita Hack) o illustri sconosciute: sono oltre cento le interviste (più alcuni ''monologhi impossibili'' di personaggi del passato) che le due autrici hanno raccolto in questo documentario, mettendo a frutto un lavoro durato diversi anni. L'idea è quella di accendere un faro su quel nutrito esercito di madri mancate (e felici di esserlo) di cui però in pochi si interessano. ''Quando si tocca un argomento come questo subito cala la tristezza e c'è imbarazzo'', racconta all'ANSA Nicoletta Nesler durante la presentazione del progetto a Roma, ''abbiamo iniziato a lavorare con un po' di paura perché il tema è complesso: sembra che chi decide di non riprodursi venga meno a un mandato naturale''. ''Io e Marilisa siamo partite da noi stesse, perché anche noi non abbiamo figli'', aggiunge, precisando di aver dato spazio ''a quante più motivazioni possibili, senza pretesa di essere esaustive sul tema, proprio perché ogni motivazione alla base della scelta è speciale''.

''La società guarda con sospetto e diffidenza queste donne'', afferma Marilisa Piga, ''non c'è serenità nel giudizio: come se non avere figli fosse una scelta contro natura ed egoistica, mentre invece potrebbe essere una presa di responsabilità''. La questione non è di poco conto se si considera quanto oggi sia presente nella società: secondo la ricerca Eurisko, commissionata per il progetto Lunàdigas nel 2012, le donne che hanno deciso di non diventare madri in meno di una generazione sono decuplicate. Abituate da sempre a stare dalla parte di chi non ha la possibilità di raccontarsi (hanno realizzato, oltre a tanti progetti dedicati a persone disabili, ambiente e mondo femminile, anche diversi documentari per la serie Storie Vere di Rai Tre), le due autrici hanno scelto il linguaggio innovativo del web perché più adatto a una fruizione consapevole: sul sito lunàdigas.com ognuno ha infatti a disposizione un vasto materiale interattivo per crearsi autonomamente il proprio percorso conoscitivo e, proprio per ''non spezzare l'emotività'', ogni testimonianza viene riportata integralmente (la versione montata in un film ''tradizionale'' è in programma in primavera). Sbaglia però chi pensa che il documentario potrà offrire una risposta univoca al tema in oggetto, ossia se essere madre sia un istinto naturale o un problema culturale. L'obiettivo del lavoro è dare il via a un dibattito politico, a una critica dialettica nei confronti dell'istituzione familiare. Aprendo al contempo una finestra su un universo femminile variegato e consapevole, per mostrare tante donne che hanno avuto il coraggio di scegliere per se stesse di non essere madri.
(SimonLeBon)
00sabato 24 gennaio 2015 22:20
Re:
Possiamo considerarle l'opposto della Maria biblica, "madre per non scelta"...

Simon
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