....: Scrittura del Giorno :....

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Argo.50
00lunedì 29 aprile 2019 00:04
Lunedì 29 aprile
Dio non è parziale (Atti 10:34)
Con il passare del tempo le lingue tendono a cambiare. Alcune parole o espressioni che prima avevano un significato, in seguito ne hanno assunto uno completamente diverso. La stessa cosa accadde all’ebraico e al greco, le lingue in cui fu scritta la maggior parte della Bibbia. Infatti l’ebraico e il greco moderni sono molto diversi da quelli parlati all’epoca degli scrittori biblici. Quindi, praticamente tutti quelli che desiderano capire la Bibbia devono leggere una sua traduzione, e questo vale anche per chi conosce l’ebraico o il greco moderni. Alcune persone credono di dover imparare l’ebraico e il greco antichi per leggere la Bibbia nelle lingue in cui fu scritta in origine. Comunque, questo potrebbe non essere poi così utile come pensano. Siamo grati del fatto che oggi la Bibbia sia stata tradotta, per intero o in parte, in oltre 3.200 lingue. Senza dubbio, Geova vuole che persone di “ogni nazione e tribù e lingua e popolo” abbiano l’opportunità di trarre beneficio dalla sua Parola (Riv. 14:6). Riflettere su questo ci fa sentire ancora più vicini al nostro Dio, che dimostra sempre amore e imparzialità. w17.09 19 par. 4
Argo.50
00martedì 30 aprile 2019 00:10
Martedì 30 aprile
Chi trattiene i suoi detti possiede conoscenza, e l’uomo di discernimento è freddo di spirito (Prov. 17:27)
Dobbiamo tenere sotto controllo i nostri sentimenti per evitare contatti non necessari con familiari disassociati. Ci sarà più facile esercitare padronanza in situazioni del genere se ricordiamo che questo modo di agire è in armonia con l’esempio di Dio e con i suoi consigli. Un esempio degno di nota è quello del re Davide. Quando Saul e Simei lo provocarono, Davide non si arrabbiò né usò il suo potere per vendicarsi di loro (1 Sam. 26:9-11; 2 Sam. 16:5-10). Questo non significa che Davide abbia sempre esercitato padronanza, come sappiamo leggendo del suo peccato con Betsabea e della sua prima reazione al comportamento dell’avido Nabal (1 Sam. 25:10-13; 2 Sam. 11:2-4). Nonostante ciò, possiamo imparare preziose lezioni da Davide. Primo, i sorveglianti all’interno dell’organizzazione di Dio devono essere particolarmente attenti a esercitare padronanza, evitando così di abusare della loro autorità. Secondo, nessuno dovrebbe essere troppo sicuro di sé e pensare che non cederà mai alla tentazione (1 Cor. 10:12). w17.09 5-6 parr. 12-13
Argo.50
00mercoledì 1 maggio 2019 16:27
Mercoledì 1° maggio
Aggrappati alla disciplina; non lasciarla andare. Salvaguardala, poiché essa stessa è la tua vita (Prov. 4:13)
È vero che la disciplina può essere dolorosa, ma c’è qualcosa che lo è ancora di più: le conseguenze a cui si va incontro quando si rifiuta la disciplina (Ebr. 12:11). Vediamo l’esempio di Caino. Quando iniziò a odiare Abele al punto di volerlo uccidere, Dio lo mise in guardia con queste parole: “Perché ti accendi d’ira e perché il tuo viso è dimesso? Se ti volgi per fare il bene, non ci sarà un’esaltazione? Ma se non ti volgi per fare il bene, il peccato è in agguato all’ingresso, e la sua brama è verso di te; e tu, da parte tua, lo dominerai?” (Gen. 4:6, 7). Caino non ascoltò, e il peccato prese il sopravvento su di lui. Quante inutili sofferenze si causò! (Gen. 4:11, 12). Ascoltare l’avvertimento di Geova sarebbe stato molto meno doloroso. Geova vuole davvero risparmiarci tali inutili sofferenze (Isa. 48:17, 18). Quindi, ‘ascoltiamo la disciplina e diveniamo saggi’! (Prov. 8:33). w18.03 32 parr. 18-20
Argo.50
00giovedì 2 maggio 2019 00:07
Giovedì 2 maggio
Io stesso, Daniele, compresi dai libri il numero degli anni (Dan. 9:2)
Come imparò Daniele a conoscere Geova? Avrà senz’altro ricevuto un’ottima educazione dai suoi genitori, che gli avevano insegnato ad amare Geova e la sua Parola. Daniele continuò ad avere questo amore per tutta la vita; anche in tarda età studiava attentamente le Scritture. Dalla sua sentita preghiera riportata in Daniele 9:3-19 emerge la profonda conoscenza che aveva di Dio e di come Lui aveva agito con gli israeliti. Potremmo leggere questa preghiera e meditarci su. Per un ebreo fedele vivere nella pagana Babilonia non dev’essere stato per niente facile. Per esempio, agli ebrei Geova aveva detto: “Cercate [...] la pace della città alla quale vi ho fatto andare in esilio” (Ger. 29:7). Allo stesso tempo richiedeva che adorassero solo lui con tutto il cuore (Eso. 34:14). Cosa permise a Daniele di trovare l’equilibrio tra questi due comandi? La sapienza lo aiutò a capire appieno il principio della sottomissione relativa alle autorità secolari. Centinaia di anni dopo, Gesù insegnò questo stesso principio (Luca 20:25). w18.02 10 parr. 11-12
Argo.50
00venerdì 3 maggio 2019 00:09
Venerdì 3 maggio
Devi apporre un segno sulla fronte degli uomini (Ezec. 9:4)
Siete alle prese con situazioni difficili, come malattie, problemi economici o persecuzione? A volte fate fatica a mantenere la gioia nel servizio che rendete a Geova? Se è così, l’esempio di Noè, Daniele e Giobbe può darvi coraggio. Erano imperfetti, e affrontarono molte delle difficoltà comuni anche oggi; in alcune circostanze rischiarono addirittura la vita. Nonostante tutto questo, mantennero l’integrità e così agli occhi di Dio diventarono esempi di fede e di ubbidienza (Ezec. 14:12-14). Ezechiele scrisse le parole della scrittura di oggi nel 612 a.E.V. mentre si trovava in Babilonia (Ezec. 1:1; 8:1). Come predetto, si stava avvicinando la distruzione dell’apostata Gerusalemme, che avvenne nel 607. Pochi mostravano le stesse qualità di Noè, Daniele e Giobbe, e solo quei pochi ricevettero il “segno” che permetteva di sopravvivere (Ezec. 9:1-5). Anche oggi solo le persone che Geova considera giuste come loro riceveranno il segno che permetterà di sopravvivere alla fine dell’attuale sistema di cose (Riv. 7:9, 14). w18.02 3-4 parr. 1-3
Argo.50
00sabato 4 maggio 2019 08:00
Sabato 4 maggio
Ricorda il tuo grande Creatore nei giorni della tua giovinezza (Eccl. 12:1)
Se sei giovane, chiediti: “Vado alle adunanze e in predicazione solo perché i miei genitori vogliono che lo faccia? Oppure ho la mia amicizia con Dio?” Naturalmente il consiglio di avere obiettivi spirituali non riguarda solo chi è giovane. Avendo obiettivi di questo tipo, tutti i servitori di Geova potranno diventare più forti spiritualmente (Eccl. 12:13). Dopo aver capito sotto quali aspetti possiamo migliorare, dobbiamo fare qualcosa di concreto. Diventare persone spirituali è fondamentale: è una questione di vita o di morte (Rom. 8:6-8). Essere maturi spiritualmente, comunque, non significa essere perfetti. Lo spirito di Geova può aiutarci a fare i progressi necessari. Ma anche noi dobbiamo fare la nostra parte. Anche se studiare la Bibbia può essere piacevole, non dovremmo aspettarci che la Bibbia sia come un romanzo da leggere per passare il tempo. Dobbiamo mettercela tutta per trovare gemme spirituali che ci siano d’aiuto. w18.02 25 parr. 10-11
Argo.50
00domenica 5 maggio 2019 00:09
Domenica 5 maggio
Perché indugi? Alzati, battezzati (Atti 22:16)
Una persona non deve conoscere la Bibbia nei minimi dettagli per dedicarsi a Dio e battezzarsi. D’altronde, anche dopo il battesimo tutti i discepoli dovrebbero continuare ad approfondire la loro conoscenza (Col. 1:9, 10). Ma allora quanta conoscenza è necessario avere prima di potersi battezzare? Quello che accadde a una famiglia del I secolo ci offre un interessante spunto di riflessione (Atti 16:25-33). Durante il suo secondo viaggio missionario, verso il 50, Paolo andò a Filippi. Mentre erano lì, lui e Sila furono arrestati sulla base di false accuse e gettati in prigione. Durante la notte un terremoto scosse le fondamenta della prigione e fece aprire tutte le porte. Il carceriere, temendo che i prigionieri fossero scappati, stava per suicidarsi, ma Paolo gli gridò di fermarsi. Lui e Sila diedero un’ottima testimonianza al carceriere e ai suoi familiari. Questi compresero e apprezzarono le verità che avevano appena imparato su Gesù, e di conseguenza si sentirono spinti a battezzarsi subito. w18.03 10 parr. 7-8
Argo.50
00lunedì 6 maggio 2019 00:08
Lunedì 6 maggio
Felice il popolo il cui Dio è Geova! (Sal. 144:15)
Geova è un Dio felice, e anche il suo popolo lo è. Inoltre, a differenza di quelli che amano sé stessi e pensano solo a ricevere, i servitori di Geova sono contenti di darsi da fare per gli altri (Atti 20:35; 2 Tim. 3:2). Come possiamo stabilire se l’amore per noi stessi sta diventando più forte del nostro amore per Dio? È utile riflettere sull’esortazione contenuta in Filippesi 2:3, 4, che dice: “Non [fate] nulla per contenzione o egotismo, ma con modestia di mente, considerando che gli altri siano superiori a voi, guardando con interesse personale non solo alle cose vostre, ma anche con interesse personale a quelle degli altri”. Potremmo chiederci: “Seguo questo consiglio nella mia vita? Cerco in vari modi di aiutare gli altri, sia in congregazione che nel ministero?” Non è sempre facile darsi da fare per gli altri: ci vogliono impegno e spirito di sacrificio. Ma niente ci rende più felici della consapevolezza di essere approvati dal Sovrano dell’universo! w18.01 23 parr. 6-7
Argo.50
00martedì 7 maggio 2019 00:03
Martedì 7 maggio
Continuate a provare se siete nella fede (2 Cor. 13:5)
Come farlo? Chiediamoci: “Sono davvero convinto di far parte dell’unica organizzazione che Geova ha scelto perché faccia la sua volontà? Sto facendo tutto quello che posso per predicare e insegnare la buona notizia del Regno? Sto dimostrando con le mie azioni di credere davvero che viviamo negli ultimi giorni e che la fine del dominio di Satana è vicina? La mia fiducia in Geova e Gesù è forte come quando ho dedicato la mia vita a Geova?” (Matt. 24:14; 2 Tim. 3:1; Ebr. 3:14). Riflettere sulle risposte a queste domande ci può aiutare a ‘continuare a provare’ chi siamo veramente. Dobbiamo leggere e meditare sulle informazioni che troviamo nelle nostre pubblicazioni riguardo all’importanza della Commemorazione (Giov. 3:16; 17:3). L’unico modo per ricevere la vita eterna è ‘acquistare conoscenza’ di Geova ed ‘esercitare fede’ in Gesù, il suo unigenito Figlio. Possiamo prepararci per la Commemorazione scegliendo alcuni argomenti da approfondire che ci aiuteranno ad avvicinarci di più a Geova e a Gesù. w18.01 13 parr. 5-6
Argo.50
00mercoledì 8 maggio 2019 00:04
Mercoledì 8 maggio
Nessuno può venire a me a meno che il Padre, che mi ha mandato, non lo attiri (Giov. 6:44)
Sia alle adunanze che leggendo la Bibbia e le nostre pubblicazioni, vieni a conoscenza di come Dio ha aiutato altri a rimanere leali. Tuttavia, man mano che cresci dal punto di vista spirituale, hai bisogno di vedere come Geova agisce nella tua vita. Hai già ‘gustato’ la bontà di Geova? Tutti i cristiani hanno ‘gustato’ la bontà di Geova quando sono stati invitati ad avvicinarsi a lui e a suo Figlio. Un ragazzo potrebbe pensare: “Geova ha attirato i miei genitori; io li ho semplicemente seguiti”. Ma quando ti sei dedicato e battezzato, hai dimostrato di aver stretto una speciale relazione con Geova. Da quel momento si applicano anche a te queste parole: “Se qualcuno ama Dio, è conosciuto da lui” (1 Cor. 8:3). Quindi, cerca sempre di apprezzare e custodire il posto che hai nell’organizzazione di Geova. w17.12 26 parr. 12-13
Argo.50
00giovedì 9 maggio 2019 07:59
Giovedì 9 maggio
Geova disciplina colui che ama (Ebr. 12:6)
Forse la parola “disciplina” vi fa pensare subito a una punizione, ma la disciplina è molto più di questo. Nella Bibbia viene spesso presentata in una luce favorevole, e a volte è menzionata insieme a conoscenza, sapienza, amore e vita (Prov. 1:2-7; 4:11-13). In effetti, la disciplina di Dio è una prova del fatto che lui ci ama e che desidera che otteniamo la vita eterna (Ebr. 12:6). Anche se può comportare una punizione, non è mai accompagnata da maltrattamenti e crudeltà. Anzi, il significato principale del termine “disciplina” trasmette l’idea di educazione, come quella che un figlio riceve da genitori premurosi. Noi cristiani facciamo parte della “casa di Dio” (1 Tim. 3:15). Quindi rispettiamo il diritto di Geova sia di stabilire delle norme sia di disciplinarci con amore quando le infrangiamo. Inoltre, nel caso in cui dalle nostre azioni derivassero conseguenze negative, la disciplina del nostro Padre celeste ci ricorderebbe quanto è importante ubbidirgli (Gal. 6:7). w18.03 23 par. 1; 24 par. 3
Argo.50
00venerdì 10 maggio 2019 00:09
Venerdì 10 maggio
Chi trattiene i suoi detti possiede conoscenza, e l’uomo di discernimento è freddo di spirito (Prov. 17:27)
Sei un adolescente? Cosa puoi fare se ti sembra che i tuoi genitori non ti capiscano e non ti lascino abbastanza libertà? Potresti sentirti talmente frustrato da mettere in dubbio che servire Geova sia il miglior modo di vivere. Ma se a causa di questi sentimenti smettessi di servire Geova, scopriresti molto presto che nessuno tiene a te più dei tuoi genitori cristiani e della tua congregazione. Se i tuoi genitori non ti correggessero mai, non ti chiederesti se ti vogliono davvero bene? (Ebr. 12:8). Ma forse a farti arrabbiare è il modo in cui ti disciplinano. Invece di prendertela troppo per questo, cerca di capire perché agiscono così. Mantieni la calma e fai del tuo meglio per non reagire in modo esagerato. Poniti l’obiettivo di diventare una persona matura che sa accettare i consigli con calma e che li mette in pratica senza soffermarsi troppo sul modo in cui sono stati dati (Prov. 1:8). w17.11 29 parr. 16-17
Argo.50
00sabato 11 maggio 2019 00:08
Sabato 11 maggio
Hai lasciato l’amore che avevi in principio (Riv. 2:4)
Forse conoscete dei ragazzi che dopo il battesimo hanno messo in dubbio il fatto che seguire le norme di Dio sia la cosa migliore. Molti di loro hanno perfino lasciato la verità. Quindi forse avete paura che, dopo aver cominciato a servire Geova, vostro figlio cambi idea e perda l’amore che aveva all’inizio per la verità. In che modo potete cercare di evitare che questo succeda a vostro figlio? Come potete aiutarlo a ‘crescere verso la salvezza’? (1 Piet. 2:2). La risposta si trova in ciò che Paolo scrisse a Timoteo: “Rimani nelle cose che hai imparato e sei stato persuaso a credere, sapendo da quali persone le hai imparate e che dall’infanzia hai conosciuto gli scritti sacri [le Scritture Ebraiche], che possono renderti saggio per la salvezza per mezzo della fede riguardo a Cristo Gesù” (2 Tim. 3:14, 15). Nella sua lettera Paolo parla di (1) conoscere “gli scritti sacri”, (2) essere “persuaso a credere” nelle cose imparate e (3) diventare “saggio per la salvezza” attraverso la fede in Cristo Gesù. w17.12 18-19 parr. 2-3
Argo.50
00domenica 12 maggio 2019 00:03
Domenica 12 maggio
I miei propri servitori grideranno di gioia a causa della buona condizione del cuore, ma voi stessi emetterete grida a causa del dolore del cuore (Isa. 65:14)
Tante religioni allontanano le persone da Dio insegnando la dottrina dell’inferno, richiedendo la decima o immischiandosi nella politica. Non sorprende, quindi, che sempre più persone siano convinte di poter essere felici senza avere una religione. Una cosa è certa: si può essere felici senza praticare una falsa religione, ma non si può essere veramente felici senza stringere un’amicizia con Geova, il “felice Dio” (1 Tim. 1:11). Tutto quello che Dio fa è per il bene degli altri. I suoi servitori sono felici perché si impegnano per aiutare il prossimo (Atti 20:35). Inoltre, praticare la vera religione aiuta ad avere una famiglia felice. Infatti, chi mette in pratica ciò che insegna la vera religione tratta con onore e rispetto il proprio coniuge, considera sacro il voto matrimoniale, evita l’adulterio, cresce figli rispettosi e ama davvero i propri familiari. Questo modo di adorare Dio promuove l’unità e la felicità nella congregazione e nella famiglia internazionale di fratelli. w17.11 21 parr. 6-7
Argo.50
00lunedì 13 maggio 2019 08:06
Lunedì 13 maggio
Misero uomo che sono! (Rom. 7:24)
Molti fedeli servitori di Dio provano gli stessi sentimenti dell’apostolo Paolo. Anche se abbiamo il sincero desiderio di piacere a Geova, a volte non ci comportiamo come vorremmo perché abbiamo ereditato il peccato. In questi momenti potremmo sentirci proprio come Paolo. Alcuni cristiani che hanno commesso un peccato grave pensano addirittura che Dio non potrà mai perdonarli. La Bibbia comunque ci assicura che quelli che si rifugiano in Geova non hanno motivo di sentirsi schiacciati dai sensi di colpa (Sal. 34:22). Paolo si definì “misero” perché non riusciva a ubbidire a Geova in modo perfetto, ma subito dopo esclamò: “Grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!” (Rom. 7:25). Paolo lottava contro il peccato e in passato aveva commesso gravi errori di cui si era pentito, ma aveva fiducia nel perdono di Dio basato sul sacrificio di Gesù. Avendo dato la sua vita come riscatto, Gesù ci permette di avere una coscienza pulita e pace interiore (Ebr. 9:13, 14). Come nostro Sommo Sacerdote, “può anche salvare completamente quelli che si accostano a Dio per mezzo suo, perché è sempre vivente per intercedere a loro favore” (Ebr. 7:24, 25). w17.11 8 parr. 1-2; 12 par. 15
Argo.50
00martedì 14 maggio 2019 00:12
Martedì 14 maggio
Fate voti e pagateli a Geova vostro Dio (Sal. 76:11)
Come possiamo tener fede al nostro voto di dedicazione? Il modo in cui ci comportiamo davanti alle prove, sia grandi che piccole, dovrebbe dimostrare chiaramente che prendiamo sul serio la nostra promessa di lodare Geova “di giorno in giorno” (Sal. 61:8). Ad esempio, cosa facciamo se al lavoro o a scuola qualcuno flirta con noi? Siamo decisi a respingere queste attenzioni, dimostrando così di voler ubbidire a Geova? (Prov. 23:26). E se la nostra famiglia è divisa dal punto di vista religioso? Chiediamo aiuto a Geova per continuare a manifestare la personalità cristiana, anche se nessun altro in famiglia si sforza di fare lo stesso? Ci rivolgiamo ogni giorno in preghiera al nostro Padre celeste ringraziandolo per l’amore che ci mostra e per averci dato il privilegio di entrare a far parte del suo popolo? Riserviamo del tempo per leggere la Bibbia tutti i giorni? In effetti, quando ci siamo dedicati abbiamo promesso di fare tutte queste cose. È una questione di ubbidienza. Quando facciamo del nostro meglio per ubbidire a Geova, dimostriamo di amarlo e di vivere in armonia con la nostra dedicazione. Adorare Geova è un modo di vivere, non una semplice formalità. w17.10 23 parr. 11-12
Argo.50
00mercoledì 15 maggio 2019 00:06
Mercoledì 15 maggio
È bene innalzare melodie al nostro Dio (Sal. 147:1)
Una volta un famoso paroliere disse: “Le parole ti fanno pensare un pensiero. La musica ti fa sentire un sentimento. Ma una canzone ti fa ‘sentire’ un pensiero”. Di certo non potremmo “sentire” pensieri migliori di quelli con cui esprimiamo amore al nostro Padre celeste, Geova, e con cui lo lodiamo. Ecco perché il canto è un aspetto fondamentale della pura adorazione, sia che cantiamo da soli o con la congregazione. Ma cosa proviamo all’idea di cantare ad alta voce con la congregazione? Ci sentiamo in imbarazzo? In alcune culture gli uomini potrebbero sentirsi a disagio al pensiero di cantare in presenza di altri. Questo modo di vedere le cose può influenzare l’intera congregazione, soprattutto se i fratelli che hanno incarichi di responsabilità esitano a cantare o fanno altre cose al momento del cantico (Sal. 30:12). Se consideriamo il canto un modo per adorare Geova, sicuramente non vorremo perdere questa parte dell’adunanza, quindi ci sforzeremo di essere presenti e non ci allontaneremo dal nostro posto. w17.11 3 parr. 1-3
Argo.50
00giovedì 16 maggio 2019 07:58
Giovedì 16 maggio
Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a mettere pace, ma spada (Matt. 10:34)
Tutti noi desideriamo vivere in pace, senza il peso dell’ansia. Siamo molto grati di poter ricevere “la pace di Dio”, una calma interiore che può proteggerci da pensieri e sentimenti negativi (Filip. 4:6, 7). Essendo dedicati a Geova, abbiamo anche “la pace con Dio”, cioè una buona relazione con lui (Rom. 5:1). Comunque, non è ancora arrivato il momento in cui Dio porterà pace assoluta sulla terra. Questi difficili ultimi giorni sono caratterizzati da conflitti di ogni genere, e molte persone sono litigiose (2 Tim. 3:1-4). Inoltre, noi cristiani dobbiamo combattere una guerra spirituale contro Satana e i falsi insegnamenti che promuove (2 Cor. 10:4, 5). Ma la cosa che potrebbe turbare maggiormente la nostra pace è l’opposizione dei parenti che non sono Testimoni. Forse alcuni ci deridono per le nostre convinzioni religiose, ci accusano di dividere la famiglia o minacciano di rinnegarci se non rinunciamo alla nostra fede. w17.10 12 parr. 1-2
Argo.50
00venerdì 17 maggio 2019 00:05
Venerdì 17 maggio
Quanto amo la tua legge! Tutto il giorno è la mia sollecitudine (Sal. 119:97)
Come le altre lingue, anche quelle in cui è stata tradotta la Bibbia hanno subìto dei cambiamenti nel corso del tempo. Una traduzione della Bibbia che è facile da capire quando viene realizzata, col tempo potrebbe diventare meno chiara. Prendiamo il caso di una traduzione in inglese del 1611, la “Bibbia del re Giacomo”. Diventò una delle Bibbie in inglese più diffuse ed ebbe una notevole influenza su questa lingua. Nel corso dei secoli però molti dei termini usati dalla “Bibbia del re Giacomo” diventarono antiquati. Questo accadde anche nel caso delle prime traduzioni della Bibbia in altre lingue. Quindi, siamo davvero felici di avere una Bibbia che usa un linguaggio moderno: la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture. Questa traduzione è stata prodotta per intero o in parte in più di 150 lingue, e questo la rende disponibile oggi a buona parte della popolazione mondiale. Il suo linguaggio comprensibile permette al messaggio della Parola di Dio di toccare il nostro cuore. w17.09 19 parr. 5-6
Argo.50
00sabato 18 maggio 2019 07:33
Sabato 18 maggio
Sii saggio, figlio mio, e rallegra il mio cuore (Prov. 27:11)
Ai ragazzi che servono Geova si presentano decisioni importanti. Prendere buone decisioni per quanto riguarda amicizie, divertimenti, purezza morale e battesimo richiede coraggio, perché con le loro scelte sagge i ragazzi vanno contro quello che vorrebbe Satana, colui che mette in ridicolo Dio e le sue norme. Una decisione importante che devono prendere è come impiegare la propria vita. In alcuni paesi i ragazzi subiscono pressioni per porsi come obiettivi l’istruzione universitaria e un lavoro ben pagato. In altri paesi, a causa delle condizioni economiche potrebbero pensare che il loro obiettivo più importante debba essere aiutare la famiglia dal punto di vista materiale. Geova ricompenserà i ragazzi che con coraggio si pongono mete spirituali e mettono gli interessi del Regno al primo posto. Inoltre li aiuterà a soddisfare i bisogni delle loro famiglie. Nel I secolo il giovane Timoteo si concentrò su obiettivi spirituali, e anche oggi i ragazzi possono fare lo stesso (Filip. 2:19-22). w17.09 29-30 parr. 10-12
Argo.50
00domenica 19 maggio 2019 07:46
Domenica 19 maggio
Questo libro della legge non si deve allontanare dalla tua bocca. Abbi cura di fare secondo tutto ciò che c’è scritto; poiché allora avrai successo nella tua via e allora agirai con saggezza (Gios. 1:8)

Studiare la Bibbia regolarmente e in modo significativo può aiutarci a sviluppare la padronanza. In che modo? Le Scritture contengono episodi che mostrano le conseguenze positive o negative a cui si va incontro manifestando o meno la padronanza. Geova ha fatto scrivere questi episodi con uno scopo (Rom. 15:4). Quindi è saggio leggerli, studiarli e meditare su di essi. Dovremmo cercare di capire in che modo possono essere utili a noi e alla nostra famiglia, e chiedere a Geova di aiutarci a seguire i consigli della sua Parola. Se ci rendiamo conto che in alcune circostanze manchiamo di padronanza, dobbiamo essere pronti ad ammetterlo. Poi possiamo pregare al riguardo e cercare di capire come migliorare (Giac. 1:5). Sicuramente se facciamo ricerche nelle nostre pubblicazioni, troveremo informazioni che si applicano al nostro caso e che ci potranno essere d’aiuto. w17.09 6 parr. 15-16
Argo.50
00lunedì 20 maggio 2019 08:17
Lunedì 20 maggio
Rivestitevi della nuova personalità (Col. 3:10)
“Nuova personalità”: questa espressione si riferisce a una personalità “creata secondo la volontà di Dio” (Efes. 4:24). Siamo in grado di sviluppare questa nuova personalità perché Geova ci ha creato a sua immagine, permettendoci così di imitare le sue belle qualità (Gen. 1:26, 27; Efes. 5:1). Dopo aver esortato i cristiani a rivestirsi della nuova personalità, Paolo ne descrive un aspetto importante: l’imparzialità. Infatti continua dicendo: “Non c’è né greco né giudeo, né circoncisione né incirconcisione, straniero, scita, schiavo, libero”. Nella congregazione, quindi, non dovrebbero esserci distinzioni basate su razza, nazionalità o condizione sociale, perché i veri seguaci di Cristo sono tutti “uno” (Col. 3:11; Gal. 3:28, CEI). Chi si è rivestito della nuova personalità tratta con dignità sia i compagni di fede che i non Testimoni, indipendentemente dalla loro razza o condizione sociale (Rom. 2:11). w17.08 22 par. 1; 23 parr. 3-4
Argo.50
00martedì 21 maggio 2019 07:29
Martedì 21 maggio
Geova si terrà in aspettazione (Isa. 30:18)
Geova non si aspetta che facciamo qualcosa che lui per primo non è disposto a fare. Infatti, è in assoluto la persona più disposta ad aspettare (2 Piet. 3:9). Geova sta aspettando pazientemente da migliaia di anni che le questioni sollevate nel giardino di Eden vengano risolte in modo definitivo. ‘Si sta tenendo in aspettazione’, attendendo con pazienza il tempo in cui il suo nome sarà completamente santificato. Questo porterà a benedizioni straordinarie per “quelli che si tengono in aspettazione di lui” (Isa. 30:18). Anche Gesù è disposto ad aspettare. Nel 33 E.V., dopo essersi dimostrato fedele fino alla morte, presentò il valore del suo sacrificio di riscatto, ma dovette comunque aspettare fino al 1914 per iniziare a regnare (Atti 2:33-35; Ebr. 10:12, 13). E dovrà attendere la fine del suo Regno millenario per vedere tutti i suoi nemici completamente distrutti (1 Cor. 15:25). Ma sicuramente ne varrà la pena. w17.08 7 parr. 16-17
Argo.50
00mercoledì 22 maggio 2019 07:28
Mercoledì 22 maggio
Dio ci conforta in tutta la nostra tribolazione (2 Cor. 1:3, 4)
“Dopo la morte di nostro figlio, per quasi un anno il dolore fu straziante”, ha detto Susi. Un fratello ha raccontato che, quando sua moglie morì all’improvviso, provò “un indescrivibile dolore fisico”. Purtroppo, tantissime altre persone affrontano una sofferenza di questo tipo. Molti di noi forse non si aspettavano che alcuni dei loro cari morissero prima di Armaghedon. Sia che siamo noi ad aver subìto un lutto o che conosciamo qualcuno a cui è successo, forse ci chiediamo: “Cosa si può fare per aiutare chi sta affrontando questo enorme dolore?” Probabilmente abbiamo sentito dire che il tempo guarisce tutte le ferite. Ma è il tempo di per sé a guarire una profonda ferita emotiva? Una vedova ha osservato: “Ho riscontrato che è più accurato dire che è quello che uno fa del proprio tempo che aiuta a lenire il dolore”. Come la sofferenza fisica, con il tempo anche la sofferenza emotiva si può pian piano attenuare se viene curata. w17.07 12-13 parr. 1-3
Argo.50
00giovedì 23 maggio 2019 00:02
Giovedì 23 maggio
Prova squisito diletto in Geova, ed egli ti darà secondo le richieste del tuo cuore (Sal. 37:4)
Che tipo di progetti Geova desidera che tu faccia? Per essere felici, abbiamo bisogno di conoscere Geova e servirlo fedelmente. È così che ci ha creati (Sal. 128:1; Matt. 5:3). Gli animali invece sono stati creati in modo molto diverso: si accontentano di mangiare, bere e riprodursi. Ma Dio vuole che nella vita tu faccia progetti per cose ben più significative. Il tuo Creatore è “l’Iddio dell’amore”, il “felice Dio”, che ha creato gli uomini “a sua immagine” (2 Cor. 13:11; 1 Tim. 1:11; Gen. 1:27). Quindi quello che ti renderà felice è imitare Dio. La Bibbia dice che “c’è più felicità nel dare che nel ricevere” (Atti 20:35). Hai mai sperimentato quanto siano vere queste parole? Questa è una verità fondamentale. Ecco perché Geova vuole che i tuoi progetti dimostrino che ami lui e gli altri (Matt. 22:36-39). w17.07 23 par. 3
Argo.50
00venerdì 24 maggio 2019 00:12
Venerdì 24 maggio
Geova stesso non tratterrà alcuna cosa buona da quelli che camminano in maniera irreprensibile (Sal. 84:11)
Dio tratta i suoi servitori con dignità e rispetto, e si prende cura di noi meglio di quanto siamo in grado di fare noi stessi. Non si preoccupa soltanto del benessere del suo popolo come gruppo: mostra anche profondo interesse per ogni singolo individuo. Per esempio, riflettiamo sui tre secoli in cui Geova suscitò giudici per liberare la nazione di Israele dai nemici. Perfino in un periodo turbolento come quello, Geova prestò attenzione a una donna straniera di nome Rut che, a costo di notevoli sacrifici, aveva abbracciato la vera adorazione: la benedisse facendole trovare un marito e dandole un figlio, che divenne un antenato del Messia. Inoltre, la sua storia è stata preservata in un libro della Bibbia che porta il suo nome. Riusciamo a immaginare come si sentirà quando sarà risuscitata e verrà a conoscenza di tutto ciò? (Rut 4:13; Matt. 1:5, 16). w17.06 28-29 parr. 8-9
Argo.50
00sabato 25 maggio 2019 00:02
Sabato 25 maggio
Lo spirito santo vi rammenterà tutte le cose che vi ho detto (Giov. 14:26)
Nel 1970 un fratello di nome Peter, che allora aveva 19 anni e serviva da poco alla Betel della Gran Bretagna, predicando di casa in casa incontrò un uomo di mezza età che portava la barba. Peter gli chiese se gli sarebbe piaciuto capire la Bibbia. L’uomo replicò quasi scandalizzato che quella era la casa di un rabbino e, per mettere alla prova il fratello, gli chiese: “Dimmi, ragazzo mio, in che lingua fu scritto il libro di Daniele?” Peter rispose: “Una parte del libro fu scritta in aramaico”. Il fratello ricorda: “Il rabbino fu sorpreso delle mie parole, ma io ne fui più sorpreso di lui! Come facevo a sapere la risposta? Quando andai a casa sfogliai gli ultimi numeri della Torre di Guardia e di Svegliatevi! e trovai un articolo in cui si diceva che Daniele era stato scritto in aramaico” (Dan. 2:4, nt.). Senza dubbio lo spirito santo può riportare alla nostra mente informazioni che abbiamo letto nel passato (Luca 12:11, 12; 21:13-15). w17.06 13 par. 17
Argo.50
00domenica 26 maggio 2019 00:06
Domenica 26 maggio
Quelli che si sposano avranno tribolazione nella loro carne (1 Cor. 7:28)
Spesso, alla notizia che avrà un bambino, iniziano per una coppia nuove preoccupazioni. Di solito la gioia che si prova all’idea di avere un figlio si mescola con il timore che possano sopraggiungere problemi di salute durante la gravidanza o dopo. Inoltre, ci si può preoccupare dell’impatto a livello economico, sia a breve che a lungo termine. Dopo la nascita del bambino è necessario fare diversi cambiamenti. Il neonato assorbe gran parte del tempo e delle attenzioni della nuova mamma. In questi momenti molti mariti si sentono messi da parte perché la moglie è impegnata a prendersi cura del bambino. D’altra parte, diventare padre comporta nuove responsabilità. I compiti del marito si moltiplicano perché c’è un nuovo componente della famiglia di cui occuparsi e a cui provvedere. Alcune coppie affrontano un altro genere di “tribolazione”: desiderano tantissimo un figlio ma non riescono ad averlo. In questi casi la donna può soffrire molto dal punto di vista emotivo. w17.06 4 par. 1; 5 parr. 5-6
Argo.50
00lunedì 27 maggio 2019 00:11
Lunedì 27 maggio
Come sono stati dolci al mio palato i tuoi detti, più del miele alla mia bocca! (Sal. 119:103)
I cristiani amano profondamente la verità. La Parola di Dio ne è la fonte, infatti Gesù disse in preghiera al Padre: “La tua parola è verità” (Giov. 17:17). Quindi, per amare la verità bisogna prima acquistare accurata conoscenza della Parola di Dio (Col. 1:10). Tuttavia, non basta acquisire delle nozioni. Lo scrittore ispirato del Salmo 119 ci aiuta a capire cosa significa amare le verità della Bibbia (Sal. 119:97-100). Riserviamo del tempo ogni giorno per meditare su brani biblici? Riflettendo su come le verità della Bibbia migliorano la nostra vita, le apprezzeremo sempre di più. Possiamo inoltre gustare il buon cibo spirituale basato sulla Bibbia che riceviamo dall’organizzazione di Dio. Questo cibo non dovrebbe essere inghiottito in fretta, ma assaporato lentamente: in questo modo riusciremo a ricordare al momento opportuno “le parole dilettevoli” della verità e a usarle per aiutare altri (Eccl. 12:10). w17.05 19-20 parr. 11-12
Argo.50
00martedì 28 maggio 2019 00:06
Martedì 28 maggio
Dio è realmente fra voi (1 Cor. 14:25)
Vogliamo aiutare le persone che soffrono, comprese quelle che non sono Testimoni (Luca 10:33-37). Il miglior modo di farlo è parlare loro della buona notizia. “È importante dire subito che siamo Testimoni di Geova e che il nostro principale obiettivo è di aiutarli spiritualmente, non a livello economico”, suggerisce un anziano che ha aiutato molti profughi. “Altrimenti alcuni potrebbero iniziare a frequentarci solo per interesse”. Mostrare amore cristiano ai “residenti forestieri” porta buoni risultati (Sal. 146:9). Una sorella raccontò che la sua famiglia era fuggita dall’Eritrea a causa della persecuzione. Dopo un viaggio estenuante nel deserto durato otto giorni, quattro dei suoi figli arrivarono in Sudan. La sorella disse: “I fratelli li trattarono come se fossero parte della loro famiglia e diedero loro ospitalità, cibo, vestiti e dei soldi per pagare i loro piccoli spostamenti. Chi mai potrebbe accogliere degli estranei in casa propria solo perché adorano lo stesso Dio? Solo i Testimoni di Geova!” (Giov. 13:35). w17.05 7 parr. 17, 19-20
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