....: Scrittura del Giorno :....

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Argo.50
00sabato 27 luglio 2019 07:32
Sabato 27 luglio
Quelli che si sposano avranno tribolazione nella loro carne (1 Cor. 7:28)
Se il nostro coniuge non serve Geova, forse avremo più cause di stress e di preoccupazione di quelle che normalmente fanno parte del matrimonio. Comunque, il fatto che al momento il nostro coniuge non voglia seguire Cristo non è di per sé un valido motivo per separarsi o divorziare (1 Cor. 7:12-16). Anche se il marito non Testimone non si prende cura dei bisogni spirituali della famiglia, ne è il capo, e quindi la moglie dovrebbe rispettarlo. Se è la moglie a non servire Geova, il marito dovrebbe comunque trattarla con tenero affetto e amore altruistico (Efes. 5:22, 23, 28, 29). E se il nostro coniuge cercasse di porre dei limiti a quello che facciamo per adorare Geova? Per esempio, il marito di una sorella le disse di partecipare al ministero solo in alcuni giorni della settimana. Se ci troviamo in una situazione del genere, chiediamoci: “Il mio coniuge mi sta forse dicendo di smettere di adorare Geova? Se non è così, posso accontentarlo?” Essendo ragionevoli, potremo evitare inutili tensioni nel matrimonio (Filip. 4:5). w17.10 13 parr. 7-8
Argo.50
00domenica 28 luglio 2019 00:10
Domenica 28 luglio
Le devi inculcare a tuo figlio (Deut. 6:7)
Come era stato predetto, persone “da tutte le lingue delle nazioni” stanno affluendo all’organizzazione di Geova (Zacc. 8:23). Le barriere linguistiche, però, possono rendervi difficile trasmettere la verità ai vostri figli. Sono loro gli studenti biblici più importanti che potrete mai avere e, per ottenere la vita eterna, hanno bisogno di ‘acquistare conoscenza’ di Geova (Giov. 17:3). Se volete insegnare ai vostri figli i suoi princìpi, dovete “parlarne” tutte le volte che se ne presenta l’occasione (Deut. 6:6, 7). Probabilmente i vostri figli impareranno la lingua del posto sentendola parlare a scuola o in altri contesti, mentre impareranno la vostra se comunicherete regolarmente con loro in quella lingua. Oltre a consentire un dialogo aperto, conoscere la lingua dei genitori dà ai figli altri vantaggi. Essere bilingui li aiuta a sviluppare le capacità cognitive e le abilità sociali. w17.05 9 parr. 5-6
Argo.50
00lunedì 29 luglio 2019 00:05
Lunedì 29 luglio
Va e ti devi spargere sul monte Tabor. E certamente attirerò verso di te Sisera e in realtà te lo darò in mano (Giud. 4:6, 7)

Gli israeliti erano mal equipaggiati, dato che non avevano né armi né armature. I loro nemici, invece, avevano 900 carri da guerra muniti di falci di ferro (Giud. 4:1-3, 13; 5:6-8). Ciò nondimeno, Geova diede a Barac il comando riportato sopra. Barac seguì prontamente le istruzioni di Geova (Giud. 4:14-16). Durante la battaglia principale, che si svolse a Taanac, un improvviso nubifragio trasformò il terreno in un pantano. Barac inseguì l’esercito di Sisera per circa 25 chilometri, fino ad Aroset. A un certo punto Sisera abbandonò il suo carro, ormai inutile, e fuggì a Zaanannim. Cercò quindi rifugio nella tenda di Iael, la moglie di Heber il chenita. La donna lo invitò a entrare. Stremato dalla battaglia, Sisera si addormentò, diventando così un facile bersaglio. Iael si fece coraggio e lo mise a morte senza esitare (Giud. 4:17-21). Il nemico di Israele era stato sconfitto! w17.04 29-30 parr. 6-8
Argo.50
00martedì 30 luglio 2019 00:12
Martedì 30 luglio
Geova ha una controversia con le nazioni. Riguardo ai malvagi, li deve dare alla spada (Ger. 25:31)
Dopo Armaghedon esisteranno ancora delle organizzazioni sulla terra? La Bibbia risponde: “Secondo la sua promessa noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, e in questi dimorerà la giustizia” (2 Piet. 3:13). I vecchi cieli e la vecchia terra, cioè i governi corrotti e la società terrena sotto il loro controllo, saranno spariti. Da cosa saranno sostituiti? L’espressione “nuovi cieli e nuova terra” indica che ci saranno un nuovo governo e una nuova società terrena sotto il suo dominio. Il Regno retto da Gesù Cristo agirà in perfetta armonia con la personalità di Geova, che è un Dio di ordine (1 Cor. 14:33). Quindi la “nuova terra” sarà ben organizzata, e a gestire le cose ci saranno solo uomini buoni (Sal. 45:16). Questi saranno guidati da Cristo e dai 144.000. Che bello sarà quando tutte le organizzazioni corrotte verranno sostituite da una sola organizzazione unita e incorruttibile! w17.04 11 parr. 8-9
Argo.50
00mercoledì 31 luglio 2019 07:29
Mercoledì 31 luglio
Dovranno divenire una sola carne (Gen. 2:24)
Il matrimonio è sacro. Lo sposo e la sposa si scambiano le promesse di fronte a Dio e ai testimoni. Di solito promettono di amarsi, di aver cura l’uno dell’altro e di rispettarsi “finché [vivranno] insieme sulla terra secondo la disposizione matrimoniale di Dio”. Non tutti avranno usato queste stesse parole, ma comunque hanno fatto un voto di fronte a Dio. Poi sono stati uniti in matrimonio, un legame inteso a durare tutta la vita (1 Cor. 7:39). “Perciò”, per dirla con le parole di Gesù, “quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi”: nessuno dovrebbe sciogliere questo legame, né il marito né la moglie né altri. Quindi chi sta per sposarsi dovrebbe essere consapevole che il divorzio non va nemmeno contemplato (Mar. 10:9). Ovviamente non esiste un matrimonio perfetto, dato che si tratta sempre dell’unione di due esseri umani imperfetti. Per questo motivo la Bibbia dice che le persone sposate a volte “avranno tribolazione” (1 Cor. 7:28). w17.04 7 parr. 14-15
Argo.50
00giovedì 1 agosto 2019 00:03
Giovedì 1° agosto
Non come io voglio, ma come tu vuoi (Matt. 26:39)
Per essere bravi insegnanti dobbiamo prima essere bravi studenti (1 Tim. 4:15, 16). Quindi quelli che sono autorizzati da Dio a impartire disciplina devono rimanere umili e lasciarsi guidare da Geova. Grazie all’umiltà che mostrano, si guadagneranno il rispetto altrui e avranno libertà di parola quando addestrano e correggono altri. Vediamo l’esempio di Gesù al riguardo. Gesù ubbidiva sempre a suo Padre, anche quando era molto difficile farlo. E dava a lui il merito della sua sapienza e di ciò che insegnava (Giov. 5:19, 30). L’umiltà e l’ubbidienza di Gesù attiravano le persone che erano alla ricerca della verità, e lo rendevano un insegnante compassionevole (Matt. 11:29). Le sue parole gentili incoraggiavano chi era, per così dire, come una canna rotta o come lo stoppino di una lampada a olio che sta per spegnersi (Matt. 12:20). Gesù era gentile e amorevole anche quando la sua pazienza era messa alla prova, per esempio quando corresse gli apostoli per il loro atteggiamento egoista e ambizioso (Mar. 9:33-37; Luca 22:24-27). w18.03 26-27 parr. 15-16
Argo.50
00venerdì 2 agosto 2019 00:03
Venerdì 2 agosto
Ciò che corrisponde a questo salva ora anche voi, cioè il battesimo (1 Piet. 3:21)
Pietro si riferiva alla costruzione dell’arca da parte di Noè. L’arca dimostrava in modo concreto la dedizione con cui Noè faceva la volontà di Dio. Noè svolse fedelmente l’incarico che Geova gli aveva affidato. Ciò che fece per fede rese possibile la salvezza sua e della sua famiglia quando arrivò il Diluvio. L’arca era la prova concreta della fede di Noè. Battezzarsi pubblicamente è la prova concreta che una persona si è dedicata a Geova dopo aver riposto fede nel sacrificio di Cristo. Come Noè, chi si è dedicato e battezzato svolge con ubbidienza l’opera affidatagli da Dio. E proprio come Noè fu salvato quando venne il Diluvio, tutti quelli che si sono battezzati e che rimangono leali saranno salvati quando questo mondo malvagio verrà distrutto (Mar. 13:10; Riv. 7:9, 10). Ecco perché la dedicazione e il battesimo sono così importanti. Chi rimanda senza un motivo valido il battesimo mette in pericolo la possibilità di ricevere la vita eterna. w18.03 4 parr. 3-4
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00sabato 3 agosto 2019 05:39
Sabato 3 agosto
La stoltezza è legata al cuore del ragazzo (Prov. 22:15)
Forse alcuni ragionano: “Finché mio figlio non si battezza non potrà essere disassociato”. Perché una persona che fa questo ragionamento inganna sé stessa? (Giac. 1:22). Nessun genitore vuole che i propri figli si battezzino prima di essere abbastanza maturi da fare una dedicazione che sia valida. Questo è normale, ma sarebbe un errore concludere che, non essendo battezzati, i figli non debbano rendere conto a Geova. Essere responsabili davanti a Geova non dipende dall’essere battezzati o meno, ma dal sapere quello che è giusto e sbagliato dal suo punto di vista (Giac. 4:17). Quindi, anziché scoraggiare i figli dal battezzarsi, i genitori saggi si impegnano per dare il buon esempio. Desiderano aiutarli fin da piccoli a capire e apprezzare le elevate norme morali di Geova (Luca 6:40). Questa è la miglior protezione, perché così i figli saranno motivati a seguire le sue giuste norme (Isa. 35:8). w18.03 11 parr. 12-13
Argo.50
00domenica 4 agosto 2019 05:54
Domenica 4 agosto
Noè camminò con il vero Dio (Gen. 6:9)
Noè continuò a camminare con Dio per altri 350 anni dopo il Diluvio (Gen. 9:28). Che bell’esempio di fede e ubbidienza! Possiamo imitare la fede e l’ubbidienza di Noè sostenendo le giuste norme di Dio, non facendo parte del mondo di Satana e tenendo gli interessi del Regno al primo posto (Matt. 6:33; Giov. 15:19). Ovviamente il nostro modo di vivere non ci fa guadagnare l’approvazione del mondo. Anzi, il fatto che siamo decisi a seguire le leggi di Dio, come quelle relative al matrimonio e alla moralità sessuale, in alcuni paesi ha suscitato commenti negativi che sono stati riportati dai media (Mal. 3:17, 18). Ma come Noè, noi temiamo Geova, non gli uomini. Sappiamo che solo lui può dare la vita eterna (Luca 12:4, 5). Che dire però di noi personalmente? Continueremmo a camminare con Dio anche davanti a scherni e critiche? E cosa faremmo se le difficoltà economiche dovessero mettere alla prova la nostra fede nel fatto che Geova provvederà alle nostre necessità? Se imitiamo la fede e l’ubbidienza di Noè, possiamo essere sicuri che Geova avrà cura di noi (Filip. 4:6, 7). w18.02 4 parr. 4, 8; 5 parr. 9-10
Argo.50
00lunedì 5 agosto 2019 07:33
Lunedì 5 agosto
L’uomo fisico non riceve le cose dello spirito di Dio (1 Cor. 2:14)
Una persona del genere si concentra sui desideri carnali perché assume l’atteggiamento prevalente del mondo. Paolo descrive tale atteggiamento come “lo spirito che ora opera nei figli di disubbidienza” (Efes. 2:2). Questo spirito spinge la maggioranza a fare quello che fanno gli altri. Molti fanno ciò che è giusto ai loro occhi, senza interessarsi minimamente delle norme di Dio. Chi ha una mentalità carnale spesso si preoccupa eccessivamente di ottenere prestigio e cose materiali o di difendere quelli che secondo lui sono i suoi diritti. In questa categoria rientra chi pratica “le opere della carne” (Gal. 5:19-21). Persone simili promuovono divisioni, si schierano quando sorgono contrasti, fomentano discordie, portano altri fratelli in tribunale, non rispettano chi ha autorità ed esagerano con il cibo e l’alcol. Se si trova davanti a una tentazione, la persona carnale finisce per cedere (Prov. 7:21, 22). w18.02 19 parr. 3-5
Argo.50
00martedì 6 agosto 2019 00:06
Martedì 6 agosto
Gli uomini saranno amanti dei piaceri (2 Tim. 3:2, 4)
Non c’è niente di sbagliato ad avere un concetto equilibrato dei piaceri. Geova non vuole che rinunciamo a qualsiasi tipo di piacere e a sane attività che ci ristorano. Ai servitori di Dio la Bibbia dice: “Va, mangia il tuo cibo con allegrezza e bevi il tuo vino con buon cuore” (Eccl. 9:7). In 2 Timoteo 3:4 ci si riferisce a chi ricerca i piaceri senza tener conto di Dio. Il versetto non dice che le persone avrebbero amato i piaceri più di Dio, lasciando intendere che in qualche modo lo avrebbero comunque amato; dice: “Anziché amanti di Dio”. Uno studioso ha scritto: “Indubbiamente questo [versetto] non significa che in una certa misura amano anche Dio; significa che non amano affatto Dio”. Che serio avvertimento per coloro che stanno sviluppando un esagerato amore per i piaceri! L’espressione “amanti dei piaceri” descrive appropriatamente quelli che ‘sono portati via dai piaceri di questa vita’ (Luca 8:14). w18.01 25 parr. 14-15
Argo.50
00mercoledì 7 agosto 2019 00:03
Mercoledì 7 agosto
Onora Geova con le tue cose di valore (Prov. 3:9)
Geova è un Dio generoso. Ogni cosa che abbiamo viene da lui. Geova possiede tutto l’oro, tutto l’argento e tutte le altre risorse naturali della terra, e le usa per sostenere la vita (Sal. 104:13-15; Agg. 2:8). Per 40 anni diede manna e acqua alla nazione d’Israele mentre era nel deserto (Eso. 16:35; Nee. 9:20, 21). Per mezzo del profeta Eliseo, Geova compì il miracolo di aumentare la piccola quantità di olio di una vedova devota. Grazie a questo dono di Dio la donna poté pagare i suoi debiti, e con quello che le rimase sia lei che i suoi figli poterono continuare a vivere (2 Re 4:1-7). Con l’aiuto di Geova, quando era necessario Gesù provvide miracolosamente cibo e anche denaro (Matt. 15:35-38; 17:27). Geova dispone di risorse illimitate che possono sostenere la sua creazione qui sulla terra. Nonostante questo, invita i suoi servitori a usare le loro cose materiali per sostenere l’opera svolta dalla sua organizzazione (Eso. 36:3-7). w18.01 17 parr. 1-3
Argo.50
00giovedì 8 agosto 2019 00:05
Giovedì 8 agosto
O Geova, togli la mia anima (1 Re 19:4)
La Bibbia dice che in diverse occasioni anche servitori di Dio del passato pensarono di non poter più andare avanti (Giob. 7:7). Tuttavia, invece di arrendersi, si rivolsero a Geova per avere forza. E non rimasero delusi, perché il nostro Dio “dà allo stanco potenza” (Isa. 40:29). Purtroppo, alcuni fratelli hanno pensato che il modo migliore per resistere alle pressioni della vita fosse “prendersi una pausa” dalla verità, come se le attività spirituali fossero un peso piuttosto che una gioia. Perciò hanno smesso di leggere la Parola di Dio, di frequentare le adunanze e di partecipare al ministero. Ma questo è proprio ciò che Satana sperava che facessero. Il Diavolo sa bene che essere molto impegnati nelle attività spirituali ci rafforza, e non vuole affatto che ci manteniamo forti. Quando ci sentiamo esausti dal punto di vista fisico ed emotivo, quindi, non dobbiamo allontanarci da Geova. Piuttosto, avviciniamoci ancora di più a lui, perché ‘ci renderà fermi, ci renderà forti’ (1 Piet. 5:10; Giac. 4:8). w18.01 7-8 parr. 2-3
Argo.50
00venerdì 9 agosto 2019 00:06
Venerdì 9 agosto
Geova fa scendere allo Sceol, ed Egli fa salire (1 Sam. 2:6)
La seconda risurrezione menzionata nelle Scritture fu compiuta dal profeta Eliseo. A Sunem un’importante donna israelita, che non aveva figli, si dimostrò estremamente ospitale nei confronti di Eliseo. Attraverso il profeta, Dio ricompensò la donna e il suo anziano marito permettendo loro di avere un figlio. Alcuni anni dopo, però, il ragazzo morì. Possiamo solo immaginare il terribile dolore che provò sua madre. Con il permesso del marito, la donna fece un viaggio di circa 30 chilometri fino al monte Carmelo dove si trovava Eliseo. Prima di mettersi in viaggio verso Sunem, il profeta mandò avanti Gheazi, il suo servitore, che però non riuscì a riportare in vita il ragazzo. Poi arrivarono in città anche Eliseo e la donna (2 Re 4:8-31). Eliseo entrò nella casa e iniziò a pregare vicino al corpo del ragazzo. A quel punto avvenne un miracolo: il ragazzo tornò in vita e poté riabbracciare sua madre, che era fuori di sé dalla gioia! (2 Re 4:32-37). È evidente quindi che Dio ‘fece salire’, cioè risuscitò, il figlio della donna di Sunem, dimostrando così di avere il potere di riportare in vita le persone. w17.12 4-5 parr. 7-8
Argo.50
00sabato 10 agosto 2019 00:06
Sabato 10 agosto
La stoltezza è legata al cuore del ragazzo (Prov. 22:15)
Dato che è il contrario della stoltezza, la saggezza è indice di maturità. Comunque, non è solo l’età a rendere una persona matura dal punto di vista spirituale, ma è soprattutto il fatto che teme Geova ed è pronta a ubbidirgli (Sal. 111:10). I ragazzi che sono ragionevolmente maturi dal punto di vista spirituale non sono “agitati come da onde e portati qua e là” dai loro desideri o dalle pressioni che ricevono dagli altri ragazzi (Efes. 4:14). Al contrario, stanno imparando a usare le proprie “facoltà di percezione [...] per distinguere il bene e il male” (Ebr. 5:14). Danno prova di maturità prendendo sagge decisioni, e questa saggezza è necessaria per essere salvati (Prov. 24:14). Quindi dovete trasmettere con chiarezza ai vostri figli i princìpi della Parola di Dio. Inoltre, assicuratevi di dare loro il buon esempio con quello che dite e fate, in modo che capiscano che vi state sforzando di mettere in pratica questi princìpi nella vostra vita (Rom. 2:21-23). w17.12 20-21 parr. 12-13
Argo.50
00domenica 11 agosto 2019 00:07
Domenica 11 agosto
Continuate a camminare con sapienza verso quelli di fuori, in modo da sapere come dare risposta a ciascuno (Col. 4:5, 6)
L’idea che gli esseri umani siano in grado di risolvere da soli i loro problemi piace a molti perché, se fosse così, significherebbe che l’uomo non ha bisogno della guida di Dio e che può fare ciò che vuole. Inoltre, alcuni potrebbero credere che l’uomo riuscirà a risolvere i problemi del mondo perché — stando ad alcuni studi — guerre, criminalità, malattie e povertà sono in diminuzione. Un rapporto infatti dice: “Il motivo per cui la situazione dell’umanità sta migliorando è che gli uomini hanno deciso di fare del mondo un posto migliore”. Se ci sembra che un’idea diffusa nel mondo ci porti a mettere in discussione la nostra fede, facciamo ricerche per sapere cosa dice la Parola di Dio sull’argomento e parliamone con un compagno di fede maturo. Cerchiamo di capire perché questa idea potrebbe piacere alle persone, perché è sbagliata e come possiamo dimostrare che è falsa. Non c’è dubbio che, mettendo in pratica il consiglio di Paolo contenuto nella scrittura di oggi, riusciremo a respingere il modo di pensare del mondo. w17.11 23 par. 14; 24 par. 17
Argo.50
00lunedì 12 agosto 2019 00:02
Lunedì 12 agosto
O Dio, ti ringrazio che non sono come il resto degli uomini (Luca 18:11)
Perché i farisei non erano misericordiosi? La Bibbia dice che “consideravano gli altri come nulla” (Luca 18:9-14). Noi vogliamo imitare Geova, non i farisei. Quindi, dobbiamo mostrare compassione (Col. 3:13). Per esempio, dobbiamo fare in modo che sia facile per gli altri venire da noi a chiedere perdono (Luca 17:3, 4). Riflettiamo su queste domande: “Se una persona mi ha offeso, magari diverse volte, è facile per lei ottenere il mio perdono? Desidero davvero fare pace con chi mi ha fatto un torto o mi ha ferito?” Per riuscire a perdonare, ci vuole umiltà. I farisei non si dimostrarono umili perché consideravano gli altri inferiori a loro. Noi cristiani, invece, dobbiamo umilmente ‘considerare che gli altri siano superiori a noi’, e quindi degni di ricevere il nostro perdono (Filip. 2:3). Imiteremo Geova e dimostreremo di essere umili? Dobbiamo mantenere aperta e in buono stato la “strada” che gli altri possono percorrere per ottenere il nostro perdono. ‘Affrettiamoci’ a mostrare misericordia e cerchiamo di non offenderci facilmente (Eccl. 7:8, 9). w17.11 14-15 parr. 6-8
Argo.50
00martedì 13 agosto 2019 00:02
Martedì 13 agosto
È bene innalzare melodie al nostro Dio (Sal. 147:1)
Potremmo provare imbarazzo se paragonassimo la nostra voce a quella di altri. Questa, però, non è una valida ragione per trascurare la nostra responsabilità di lodare Geova attraverso il canto. Piuttosto, teniamo sollevato il nostro libro dei cantici, alziamo la testa e cantiamo mettendoci il cuore! (Esd. 3:11). In molte Sale del Regno i testi dei cantici vengono visualizzati su schermi, e questo ci aiuta a cantare a piena voce. È interessante notare che i cantici sono stati inclusi anche nel programma della Scuola di Ministero del Regno a cui partecipano gli anziani. Questo fa capire che gli anziani dovrebbero dare l’esempio cantando insieme alla congregazione. Molti esitano a cantare a piena voce forse perché temono di essere stonati. Comunque, dobbiamo ricordare che quando parliamo “tutti inciampiamo molte volte” (Giac. 3:2). Ma non per questo smettiamo di parlare. Allora perché dovremmo lasciare che la nostra voce imperfetta ci impedisca di lodare Geova con il canto? w17.11 4-5 parr. 9-10
Argo.50
00mercoledì 14 agosto 2019 07:39
Mercoledì 14 agosto
Deve avvenire, se voi ascolterete immancabilmente la voce di Geova vostro Dio (Zacc. 6:15)
Alla fine della settima visione, Zaccaria avrà avuto molto su cui riflettere. Geova aveva promesso di giudicare le persone disoneste per le loro azioni malvage, e questo aveva sicuramente incoraggiato il profeta. Le cose però non erano cambiate: c’erano ancora persone disoneste e malvage, e i lavori di ricostruzione del tempio di Geova erano tutt’altro che terminati. Perché mai gli ebrei avevano abbandonato così rapidamente l’incarico ricevuto da Dio? Erano forse tornati in patria solo per occuparsi dei propri interessi? Geova sapeva di cosa aveva bisogno il suo popolo. Quindi, attraverso l’ultima visione data a Zaccaria, rassicurò gli ebrei del suo amore per loro e del fatto che apprezzava tutto quello che avevano fatto fino a quel momento. Inoltre, promise che li avrebbe protetti se avessero ripreso i lavori. A proposito della ricostruzione del tempio, Geova fece la promessa contenuta nella scrittura di oggi. w17.10 26 par. 1; 27 par. 5
Argo.50
00giovedì 15 agosto 2019 07:24
Giovedì 15 agosto
Dio agisce in voi per produrre in voi il volere e l’agire (Filip. 2:13)
I fratelli che con coraggio sono pronti ad assumersi maggiori responsabilità sono una risorsa per la congregazione (1 Tim. 3:1). Alcuni però potrebbero esitare ad aspirare a un incarico. Forse in passato un fratello ha commesso degli errori e ora non si sente degno di servire come servitore di ministero o anziano. Oppure un altro potrebbe pensare di non essere in grado di assolvere un certo incarico. I fratelli che provano questi sentimenti possono star certi che Geova li aiuterà a essere coraggiosi (Filip. 4:13). In un’occasione Mosè non si sentì all’altezza dell’incarico che gli era stato affidato (Eso. 3:11). Tuttavia, Geova lo aiutò e col tempo Mosè trovò il coraggio di fare ciò che era necessario. Per riuscire a manifestare lo stesso coraggio un fratello dovrebbe chiedere l’aiuto di Dio con fervide preghiere e leggere la Bibbia ogni giorno. Gli può anche essere utile meditare su esempi di coraggio. Inoltre, può chiedere con umiltà agli anziani di essere addestrato e può rendersi disponibile a fare qualsiasi cosa sia necessaria nella congregazione. w17.09 32 par. 19
Argo.50
00venerdì 16 agosto 2019 00:11
Venerdì 16 agosto
In quanto alla parola del nostro Dio, durerà a tempo indefinito (Isa. 40:8)
Naturalmente, non dobbiamo pensare che Dio abbia ispirato il lavoro di traduzione della Settanta, della Bibbia di Wycliffe, della “Bibbia del re Giacomo” o di qualsiasi altra versione. Tuttavia, esaminando la storia di queste e di molte altre traduzioni, risulta chiara una cosa: proprio come Geova aveva promesso, la sua Parola è sopravvissuta. Questo sicuramente rafforza la nostra fede nel fatto che tutte le altre promesse di Geova si avvereranno (Gios. 23:14). Esaminando il modo in cui la Bibbia è sopravvissuta nel corso del tempo non solo rafforziamo la nostra fede, ma accresciamo anche il nostro amore per Geova. Pensiamo infatti al motivo per cui ci ha dato la Bibbia e per cui ci ha assicurato che sarebbe sopravvissuta: l’ha fatto perché ci ama e vuole ‘insegnarci per il nostro beneficio’ (Isa. 48:17, 18). Se vogliamo contraccambiare questo amore, dobbiamo amare Geova e ubbidire ai suoi comandamenti (1 Giov. 4:19; 5:3). w17.09 21-22 parr. 13-14
Argo.50
00sabato 17 agosto 2019 00:09
Sabato 17 agosto
Onora tuo padre e tua madre (Efes. 6:2)
Insegnare ai figli a seguire questo comando può essere particolarmente difficile se il nostro coniuge non è Testimone. Dovremmo dare l’esempio rispettando il nostro coniuge. Dovremmo concentrarci sulle sue buone qualità e ringraziarlo per quello che fa per la famiglia. Inoltre, è importante evitare di parlare male del coniuge in presenza dei figli. Piuttosto, possiamo spiegare loro che ognuno deve scegliere personalmente se servire Geova o no. Se insegniamo ai nostri figli a rispettare il genitore non Testimone, il loro buon esempio potrebbe spingerlo ad avvicinarsi alla verità. Alcuni mariti potrebbero proibire alla moglie di insegnare le verità della Bibbia ai figli o di portarli alle adunanze. Anche in queste circostanze, la moglie farà il possibile per educarli secondo i princìpi biblici (Atti 16:1; 2 Tim. 3:14, 15). La moglie rispetterà la volontà del marito, ma potrà parlare ai figli della propria fede ogni volta che ne avrà l’occasione, aiutandoli così a conoscere Geova e i suoi princìpi morali (Atti 4:19, 20). w17.10 14 parr. 9-10
Argo.50
00domenica 18 agosto 2019 00:01
Domenica 18 agosto
Divenite imitatori di Dio, come figli diletti (Efes. 5:1)
Geova è compassionevole e gli uomini sono stati creati a sua immagine. Quindi è naturale per gli esseri umani interessarsi del benessere degli altri. Anche chi non conosce il vero Dio spesso mostra compassione (Gen. 1:27). Nella Bibbia si narra di tante persone che hanno mostrato compassione. Pensiamo ad esempio alle due prostitute che davanti a Salomone litigarono per stabilire chi di loro fosse la vera madre di un neonato. Il re le mise alla prova dando l’ordine di tagliare il bambino a metà. A quel punto la vera madre, spinta dalla compassione, reagì: sarebbe stata disposta perfino a cedere il suo bambino all’altra donna (1 Re 3:23-27). Pensiamo anche alla figlia del faraone, che salvò il piccolo Mosè. Sapeva che il bimbo era ebreo e che non avrebbe dovuto lasciarlo in vita, ma “provò compassione per lui” e decise di allevare quel bimbo come se fosse suo (Eso. 2:5, 6). w17.09 8-9 parr. 2-3
Argo.50
00lunedì 19 agosto 2019 00:07
Lunedì 19 agosto
Geova è paziente verso di voi (2 Piet. 3:9)
Geova si aspetta che tutti i suoi veri adoratori siano umili. L’umiltà porta grandi ricompense (Prov. 22:4). Se siamo umili contribuiamo a promuovere la pace e l’unità nella congregazione. Inoltre, se sviluppiamo questa qualità in misura sempre maggiore, Dio ci concederà la sua immeritata benignità. Infatti l’apostolo Pietro scrisse: “Voi tutti cingetevi di modestia di mente gli uni verso gli altri, perché Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità agli umili” (1 Piet. 5:5). Oggi chi è mite e paziente spesso viene considerato un debole. Ma non è affatto così, perché queste bellissime qualità hanno origine dalla Persona più potente dell’universo. Geova Dio è il più grande esempio di mitezza e pazienza. Lo dimostra, per esempio, il modo in cui rispose attraverso i suoi rappresentanti angelici alle domande di Abraamo e Lot (Gen. 18:22-33; 19:18-21). È evidente anche dal fatto che Geova sopportò pazientemente la nazione ribelle di Israele per oltre 1.500 anni (Ezec. 33:11). w17.08 25 parr. 13-14
Argo.50
00martedì 20 agosto 2019 00:17
Martedì 20 agosto
La pace di Dio che sorpassa ogni pensiero custodirà i vostri cuori (Filip. 4:7)

Pregate, così poi riceverete la pace di Dio, la quale “sorpassa ogni pensiero”. Cosa significa? Alcuni hanno tradotto questa espressione “sorpassa tutti i nostri sogni” o “supera tutti i progetti umani”. In effetti, Paolo stava dicendo che “la pace di Dio” va oltre ciò che possiamo immaginare. Quindi, anche se forse non riusciamo a vedere la soluzione a un nostro problema, Geova la vede e può fare qualcosa che non ci aspettiamo (2 Piet. 2:9). Come possiamo continuare ad avere “la pace di Dio” nonostante i problemi? Soltanto mantenendo forte la nostra amicizia con Geova. Questa amicizia è possibile solo “mediante Cristo Gesù”, che ha dato la sua vita come sacrificio di riscatto. Il dono del riscatto è una delle cose straordinarie che il nostro Padre Geova ha fatto. Proprio sulla base del riscatto Geova copre i nostri peccati, permettendoci così di avere una coscienza pulita e di avvicinarci a lui (Giov. 14:6; Giac. 4:8; 1 Piet. 3:21). w17.08 10 par. 7; 12 par. 15
Argo.50
00mercoledì 21 agosto 2019 07:22
Mercoledì 21 agosto
Il cuore è consapevole dell’amarezza della propria anima, e nessun estraneo si immischierà nella sua allegrezza (Prov. 14:10)

A volte solo chi è stato colpito da un lutto sa quanto è profonda la sua sofferenza emotiva, e potrebbe non riuscire a esprimere a parole i suoi sentimenti più profondi. Anche quando una persona riesce a parlare di come si sente, per gli altri non è sempre facile capire quello che sta cercando di dire. Può quindi essere difficile sapere cosa dire a chi soffre per un lutto. Spesso la cosa più utile che possiamo fare è ‘piangere con quelli che piangono’ (Rom. 12:15). Se troviamo difficile dare conforto di persona, potremmo farlo con un biglietto, un’e-mail, un messaggio o una lettera. Potremmo anche solo citare dei versetti biblici, menzionare qualche bella caratteristica della persona che non c’è più o ricordare qualcosa di piacevole che la riguarda. Inoltre, quando un compagno di fede perde una persona cara, non dovremmo sottovalutare quanto sia efficace pregare con lui e per lui. w17.07 14-15 parr. 13-16
Argo.50
00giovedì 22 agosto 2019 07:39
Giovedì 22 agosto
Quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi (Matt. 19:6)
Che dire se la vita coniugale si rivelasse più difficile di quanto ci aspettavamo o se rimanessimo addirittura delusi dal matrimonio? Riflettiamo sul modo in cui Geova trattò gli israeliti, dato che parlò di sé come di un marito per quell’antica nazione (Isa. 54:5; 62:4). Pur essendo un “matrimonio” alquanto difficile, Geova non si arrese subito. Mostrò più volte misericordia nei confronti degli israeliti e rimase leale al patto che aveva stretto con loro (Sal. 106:43-45). Che belle espressioni di amore leale da parte di Geova! I coniugi che amano Geova si sforzano di imitarlo. Non cercano di porre fine a un matrimonio difficile ricorrendo a motivazioni non scritturali. Sono consapevoli che Geova li ha ‘aggiogati insieme’ e desidera che rimangano uniti. L’unico motivo scritturale per ottenere un divorzio che renda liberi di risposarsi è l’immoralità sessuale (Matt. 19:5, 9). Cercando di trarre il meglio dalla propria situazione e facendo il possibile per migliorarla, chi è sposato sostiene il giusto modo di governare di Geova. w17.06 31 parr. 17-18
Argo.50
00venerdì 23 agosto 2019 00:04
Venerdì 23 agosto
I vostri occhi davvero si apriranno e voi sarete davvero simili a Dio (Gen. 3:5)
Satana il Diavolo ha messo in dubbio la legittimità della sovranità di Geova. Sostiene che il dominio di Dio sia corrotto e che Geova non stia dando il meglio alle sue creature. Secondo il Diavolo, se gli esseri umani si governassero da soli sarebbero molto più felici (Gen. 3:1-4). Satana ha anche insinuato che chiunque, se sottoposto a prove di una certa entità, volterebbe le spalle al dominio di Geova (Giob. 2:4, 5). Geova sta lasciando passare del tempo affinché l’esperienza umana dimostri quanto sia triste la vita senza il Suo giusto dominio. Ovviamente Geova sa che le accuse del Diavolo sono false. Allora per quale motivo non ha subito posto fine alla questione e ha invece concesso a Satana del tempo perché provasse a dimostrare che le sue asserzioni sono vere? La risposta coinvolge tutte le creature intelligenti (Sal. 83:18). Dopotutto, la prima coppia umana rigettò il dominio di Geova, e da allora molti altri hanno fatto lo stesso. Questo potrebbe indurre alcuni a chiedersi se le accuse del Diavolo siano in qualche modo fondate. w17.06 22-23 parr. 3-4
Argo.50
00sabato 24 agosto 2019 00:01
Sabato 24 agosto
Andate e fate discepoli (Matt. 28:19)
L’opera di fare discepoli ti insegna molto perché ti permette di acquisire capacità utili nel lavoro, migliorare il modo di comunicare, sviluppare fiducia in te stesso e imparare ad avere tatto (Prov. 21:5; 2 Tim. 2:24, nt.). Comunque, fare discepoli ti dà gioia soprattutto perché ti aiuta a conoscere meglio gli insegnamenti della Bibbia su cui è basata la tua fede. Ti insegna anche a collaborare strettamente con Geova (1 Cor. 3:9). Puoi provare gioia in quest’opera anche se nel tuo territorio ci sono poche persone che reagiscono in maniera positiva alla buona notizia. Infatti, fare discepoli è un lavoro di squadra. Tutta la congregazione si impegna per trovare persone interessate alla verità. Anche se forse pochi studieranno con qualcuno che poi diventerà un discepolo, tutti collaborano a questa ricerca e tutti possono provare gioia. Ad esempio, Brandon ha predicato per nove anni in un territorio dove pochi erano disposti ad ascoltare. Lui dice: “È vero, in questo territorio non ho mai trovato nessuno che poi si sia battezzato, ma ad altri fratelli è successo. Sono contento di essermi organizzato per partecipare pienamente all’opera di fare discepoli” (Eccl. 11:6). w17.07 23 par. 7; 24 parr. 9-10
Argo.50
00domenica 25 agosto 2019 00:05
Domenica 25 agosto
La sua faccia non fu più preoccupata (1 Sam. 1:18)
Anna era sterile mentre l’altra moglie di Elcana, Peninna, aveva figli (1 Sam. 1:4-7). Soffriva per il trattamento crudele che Peninna le infliggeva “di anno in anno”, e questo le causava grande dolore e angoscia. Cercò sollievo parlando del suo problema a Geova in preghiera (1 Sam. 1:12). Confidava nel fatto che Geova le avrebbe dato un figlio o avrebbe colmato in qualche altro modo il vuoto che provava. Fino a quando saremo imperfetti e vivremo in questo mondo governato da Satana, prove e difficoltà continueranno a presentarsi (1 Giov. 5:19). Ma è bello sapere che Geova è “l’Iddio di ogni conforto” (2 Cor. 1:3). Rivolgerci a lui in preghiera è un modo in cui riceviamo l’aiuto necessario per affrontare i nostri problemi. Anna aprì il suo cuore a Geova. In modo analogo, quando affrontiamo situazioni difficili, non basta dire a Geova come ci sentiamo. Dobbiamo supplicarlo, cioè esprimergli i nostri sentimenti pregando intensamente (Filip. 4:6, 7). w17.06 6 parr. 10-11
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