....: Scrittura del Giorno :....

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Argo.50
00lunedì 26 agosto 2019 00:03
Lunedì 26 agosto
Simone, figlio di Giovanni, mi ami tu più di questi? (Giov. 21:15)
Gesù era stato da poco risuscitato. Sapendo che durante una battuta di pesca i suoi discepoli non avevano preso nulla, disse loro: “Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete”. I discepoli “la gettarono, ma non la potevano più trarre a causa della moltitudine di pesci” (Giov. 21:1-6). Dopo aver servito ai discepoli la colazione, Gesù rivolse a Simon Pietro le parole della scrittura di oggi. A cosa si stava riferendo? Gesù sapeva che Pietro amava pescare. Quindi probabilmente gli stava chiedendo cosa gli stesse più a cuore: teneva di più ai pesci e alla sua attività di pesca o a lui e ai suoi insegnamenti? Pietro rispose: “Sì, Signore, tu sai che ho affetto per te” (Giov. 21:15). Di certo Pietro era sincero: da quel momento in poi diede prova del suo amore per Cristo impegnandosi nell’opera di fare discepoli e diventò una colonna della congregazione cristiana del I secolo. w17.05 22 parr. 1-2
Argo.50
00martedì 27 agosto 2019 00:05
Martedì 27 agosto
Geova è il mio soccorritore; non avrò timore. Che mi può fare l’uomo? (Ebr. 13:6)
Questa grande fiducia nell’amorevole cura di Geova aiutò Paolo ad affrontare i problemi della vita. Paolo non si fece abbattere dalle circostanze negative. Come fu possibile? Continuò ad affidarsi all’“Iddio di ogni conforto, che ci conforta in tutta la nostra tribolazione” (2 Cor. 1:3, 4). Comunicare con Dio attraverso la preghiera è la chiave per avere una stretta amicizia con lui (Sal. 86:3; Rom. 12:12; 1 Tess. 5:17). Quando ci prendiamo il tempo per esprimergli i nostri pensieri e i nostri sentimenti più profondi, ci avviciniamo al nostro Padre celeste, l’“Uditore di preghiera” (Sal. 65:2). Inoltre, quando vediamo che risponde alle nostre preghiere, il nostro amore per lui cresce, e sperimentiamo di persona che Geova è davvero “vicino a tutti quelli che lo invocano” (Sal. 145:18). Una simile fiducia nell’amorevole sostegno di Geova ci aiuterà ad affrontare qualsiasi prova di fede ci si possa presentare. w17.05 19 parr. 9-10
Argo.50
00mercoledì 28 agosto 2019 00:11
Mercoledì 28 agosto
Geova vede il cuore (1 Sam. 16:7)
Come reagiremmo nel caso in cui gli anziani prendessero una decisione che non capiamo o non condividiamo? Una situazione del genere può mettere alla prova la nostra fede in Geova e nella maniera in cui organizza la congregazione. Consideriamo in quali due modi l’umiltà ci può proteggere in circostanze simili. In primo luogo, l’umiltà ci porta a riconoscere che non abbiamo il quadro completo della situazione. Per quante informazioni possiamo avere, dobbiamo ammettere che solo Geova può leggere il cuore. Questa consapevolezza ci spingerà a essere umili, a riconoscere i nostri limiti e a modificare il nostro punto di vista. Inoltre, l’umiltà ci aiuta ad aspettare con sottomissione e pazienza che sia Geova a porre rimedio alla situazione, sempre che sia stata fatta davvero un’ingiustizia. Il saggio Salomone disse: “Non andrà affatto a finir bene al malvagio, né egli prolungherà i suoi giorni” (Eccl. 8:12, 13). Sicuramente reagire con umiltà recherà benefìci a tutte le persone coinvolte (1 Piet. 5:5). w17.04 25-26 parr. 10-11
Argo.50
00giovedì 29 agosto 2019 07:34
Giovedì 29 agosto
Fui infatti rapito dal paese degli ebrei; e anche qui non ho fatto proprio nulla perché mi mettessero nella buca della prigione (Gen. 40:15)
È evidente che Giuseppe aveva subìto delle ingiustizie. Rivolgendosi al coppiere, affermò di non essere colpevole del reato per cui era stato imprigionato. Perciò gli chiese di parlare di lui al faraone, indicando il suo obiettivo con queste parole: “Devi farmi uscire da questa casa” (Gen. 40:14). Le parole di Giuseppe sembrano forse quelle di un uomo che accettava passivamente la sua situazione? Tutt’altro. Era ben consapevole di essere stato vittima di numerose ingiustizie, e aveva chiaramente esposto i fatti al coppiere, sperando che fosse in grado di aiutarlo. Comunque, la Bibbia non indica che Giuseppe abbia mai detto a nessuno, nemmeno al faraone, che erano stati i suoi fratelli a rapirlo. Infatti, quando questi ultimi vennero in Egitto e si riconciliarono con Giuseppe, il faraone li accolse; li invitò anche a stabilirsi in quella terra e a gustare “il buono di tutto il paese” (Gen. 45:16-20). w17.04 20-21 parr. 12-13
Argo.50
00venerdì 30 agosto 2019 00:06
Venerdì 30 agosto
O profondità della ricchezza e della sapienza e della conoscenza di Dio! Come sono imperscrutabili i suoi giudizi e impenetrabili le sue vie! (Rom. 11:33)
Una ragione per cui Geova ha il diritto di essere il Sovrano è che possiede la conoscenza e la sapienza necessarie per prendersi cura dell’universo. Pensiamo ad esempio al fatto che Dio diede a suo Figlio il potere di guarire malattie che i medici non riuscivano a curare (Matt. 4:23, 24; Mar. 5:25-29). Per Geova non si trattava di miracoli. Infatti, il nostro Creatore conosce come funziona il corpo umano ed è in grado di porre rimedio a qualsiasi danno. Inoltre, ha la capacità di risuscitare i morti e di prevenire le calamità naturali. Il mondo sotto il controllo di Satana sta ancora cercando il modo di porre fine a guerre civili e conflitti internazionali, ma solo Geova ha la sapienza necessaria per portare la pace (Isa. 2:3, 4; 54:13). Riflettendo sulla conoscenza e sulla sapienza di Geova, proviamo gli stessi sentimenti dell’apostolo Paolo, che sotto ispirazione scrisse le parole della scrittura di oggi. w17.06 28 parr. 6-7
Argo.50
00sabato 31 agosto 2019 00:02
Sabato 31 agosto
Quello che Dio ha aggiogato insieme l’uomo non lo separi (Mar. 10:9)

Nella società odierna molti prendono il matrimonio alla leggera. Quando sorgono problemi, non si impegnano a risolverli, ma preferiscono lasciare il coniuge. I servitori di Geova, però, non adottano questo atteggiamento (1 Cor. 7:27). Infrangere il voto matrimoniale equivale a mentire a Dio, e Dio odia chi mente! (Lev. 19:12; Prov. 6:16-19). Geova odia anche i divorzi ottenuti in modo sleale (Mal. 2:13-16). Gesù disse che, secondo le Scritture, si può sciogliere un voto matrimoniale solo se il coniuge innocente decide di non perdonare il marito o la moglie che ha commesso adulterio (Matt. 19:9; Ebr. 13:4). Ma che dire della separazione? La Bibbia è chiara anche su questo argomento (1 Cor. 7:10, 11). Le Scritture non specificano i motivi per separarsi. Alcuni cristiani sposati hanno considerato certe situazioni come validi motivi per separarsi, per esempio se la vita o la spiritualità di una persona fossero in grave pericolo a causa di un coniuge violento o apostata. w17.04 7 parr. 14-16
Argo.50
00domenica 1 settembre 2019 00:06
Domenica 1° settembre
Continuate ad allevare i vostri figli nella disciplina e nella norma mentale di Geova (Efes. 6:4)
Uno dei più grandi privilegi che un genitore possa avere è quello di crescere i propri figli “nella disciplina e nella norma mentale di Geova” (Sal. 127:3). A differenza dei bambini nati nell’antica nazione di Israele, oggi i figli di genitori cristiani non nascono in un popolo dedicato a Geova. Inoltre, l’amore per Dio e per la verità non si eredita. Dal giorno in cui nasce un figlio, i genitori dovrebbero avere l’obiettivo di fare di lui un discepolo, aiutandolo a diventare un servitore di Geova dedicato e battezzato. Non c’è niente di più importante! Dopotutto, solo se una persona si dedica, si battezza e serve fedelmente Dio potrà sopravvivere alla grande tribolazione (Matt. 24:13). Genitori, possiate provare la gioia di vedere i vostri figli diventare servitori di Geova dedicati e battezzati. w18.03 12 parr. 16-17
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00lunedì 2 settembre 2019 00:09
Lunedì 2 settembre
Presta costante attenzione a te stesso e al tuo insegnamento (1 Tim. 4:16)

È importante che tutti quelli che sono autorizzati a impartire disciplina basata sulle Scritture in famiglia e nella congregazione imitino Cristo. In questo modo dimostrano di avere il desiderio di farsi modellare da Dio e da suo Figlio. Sono tantissime le benedizioni che riceviamo quando accettiamo la disciplina che viene da Dio e quando imitiamo Geova e Gesù nel disciplinare altri. La famiglia e la congregazione diventano oasi di pace. Inoltre le persone si sentono davvero amate, apprezzate e al sicuro, e questo è solo un assaggio di quello che ci attende (Sal. 72:7). Quindi non è esagerato dire che la disciplina del nostro Padre Geova ci insegna a vivere per sempre in pace e armonia come una famiglia unita (Isa. 11:9). Vedendo la disciplina da questa prospettiva, ci sarà più facile considerarla per ciò che realmente è: una meravigliosa espressione dell’immenso amore di Dio. w18.03 26 par. 15; 27 parr. 17, 19
Argo.50
00martedì 3 settembre 2019 00:14
Martedì 3 settembre
Erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando apertamente i loro peccati (Matt. 3:6)
Quelli che andavano da Giovanni per farsi battezzare lo facevano per dimostrare che si erano pentiti dei peccati commessi violando la Legge mosaica (Matt. 3:1-6). Il battesimo più importante compiuto da Giovanni, però, non aveva nulla a che vedere con il pentimento. Infatti, ebbe il privilegio unico di battezzare Gesù, il perfetto Figlio di Dio (Matt. 3:13-17). Non avendo mai commesso alcun peccato, Gesù non aveva bisogno di pentirsi (1 Piet. 2:22). Il suo battesimo dimostrava piuttosto che era pronto per usare la sua vita per fare la volontà di Dio (Ebr. 10:7). Durante il ministero di Gesù sulla terra, anche i suoi discepoli battezzavano (Giov. 3:22; 4:1, 2). Esattamente come chi andava da Giovanni, chi si faceva battezzare da loro dimostrava il proprio pentimento per i peccati commessi in violazione della Legge mosaica. Dopo la morte e la risurrezione di Gesù, però, il battesimo avrebbe assunto per i suoi seguaci un significato molto diverso. w18.03 5 parr. 6-7

Argo.50
00mercoledì 4 settembre 2019 00:03
Mercoledì 4 settembre
L’uomo spirituale esamina tutte le cose (1 Cor. 2:15)
Cosa significa essere un “uomo spirituale”? La persona spirituale è l’opposto dell’“uomo fisico”, perché ha la mente rivolta a Dio e cerca di imitarlo (Efes. 5:1). Di conseguenza, fa il possibile per capire come la pensa Geova e vedere le cose come le vede lui. Ai suoi occhi Dio è molto reale. Al contrario di chi ha una mentalità carnale, si sforza di seguire le norme di Geova in ogni aspetto della vita (Sal. 119:33; 143:10). Non è una persona che si concentra sulle opere della carne; piuttosto, fa del suo meglio per manifestare “il frutto dello spirito” (Gal. 5:22, 23). Attribuisce un particolare valore alle cose spirituali e alla religione. w18.02 19 parr. 3, 6
Argo.50
00giovedì 5 settembre 2019 00:04
Giovedì 5 settembre
O Daniele, uomo molto desiderabile (Dan. 10:11)
Daniele era in esilio a Babilonia, una città piena di idolatria e spiritismo. I babilonesi inoltre disprezzavano gli ebrei, e schernivano sia loro che il loro Dio, Geova (Sal. 137:1, 3). Daniele e gli altri ebrei fedeli devono aver sofferto molto per questo. L’alimentazione diventò presto un problema, perché Daniele aveva deciso che “non si sarebbe contaminato con i cibi prelibati del re” (Dan. 1:5-8, 14-17). Daniele potrebbe aver affrontato anche una difficoltà più insidiosa. Aveva eccezionali capacità, e per questo ricevette privilegi speciali (Dan. 1:19, 20). Ma non diventò una persona arrogante o che pensava di avere sempre ragione; rimase umile e modesto, e attribuì sempre a Geova il merito dei suoi risultati (Dan. 2:30). Fatto interessante, Daniele era ancora un ragazzo quando Geova lo menzionò come esempio di giustizia insieme a Noè e Giobbe (Ezec. 14:14). La fiducia che Dio aveva in Daniele era malriposta? Niente affatto! Daniele mostrò fede e ubbidienza per tutta la vita. w18.02 5 parr. 11-12
Argo.50
00venerdì 6 settembre 2019 00:11
Venerdì 6 settembre
Levi imbandì per Gesù nella sua casa un grande banchetto (Luca 5:29)
Gesù mostrò di avere un concetto perfettamente equilibrato dei piaceri. Andò a “una festa nuziale” e a “un grande banchetto” (Giov. 2:1-10). Alla festa di matrimonio trasformò miracolosamente dell’acqua in vino, dato che era finito. Eppure non fece dei piaceri la cosa più importante della sua vita. Mise Geova al primo posto e si impegnò al massimo per aiutare gli altri. Per dare a molti la possibilità di vivere, fu disposto a subire una morte atroce su un palo. Rivolgendosi a coloro che avrebbero seguito le sue orme, disse: “Felici voi, quando vi biasimeranno e vi perseguiteranno e mentendo diranno contro di voi ogni sorta di cose malvage per causa mia. Rallegratevi e saltate per la gioia, perché la vostra ricompensa è grande nei cieli” (Matt. 5:11, 12). Se amiamo davvero Dio, faremo di tutto per evitare non solo quello che sappiamo gli dispiace, ma anche quello che sospettiamo gli possa dispiacere (Matt. 22:37, 38). w18.01 26 parr. 16-18
Argo.50
00sabato 7 settembre 2019 00:03
Sabato 7 settembre
Se uno vizia il suo servitore fin dalla giovinezza, nel periodo successivo della sua vita questi diverrà persino ingrato (Prov. 29:21)
Diamo a Geova perché lo amiamo e gli siamo grati. Rimaniamo senza parole quando riflettiamo su tutto quello che Geova ha fatto per noi. Il re Davide riconobbe che tutto quello che riceviamo proviene da Geova e che qualunque cosa gli doniamo viene da quello che lui ci ha già dato (1 Cron. 29:11-14). Dare con generosità ci fa bene, più che ricevere e basta. Pensiamo a un bambino che fa un regalo ai genitori. Anche se per farlo usa la paghetta che loro stessi gli hanno dato, i genitori saranno contentissimi del regalo. Oppure un figlio che magari è pioniere e vive con i genitori potrebbe giustamente dare loro qualcosa per contribuire alle spese. Pur non pretendendoli, i genitori potrebbero accettare questi doni perché sono modi in cui un figlio può mostrare gratitudine per tutto quello che loro fanno per lui. Similmente Geova sa che usare con generosità le nostre cose di valore ci fa bene. w18.01 18 parr. 4, 6
Argo.50
00domenica 8 settembre 2019 00:04
Domenica 8 settembre
Scegli la vita per continuare a vivere, tu e la tua progenie (Deut. 30:19)
Non basta semplicemente dire ai figli cosa è giusto e cosa è sbagliato. È importante anche aiutarli a riflettere su domande come: “Perché la Bibbia proibisce cose che potrebbero piacermi? Perché posso essere sicuro che seguire le norme della Bibbia è sempre per il mio bene?” (Isa. 48:17, 18). Se vostro figlio esprime il desiderio di battezzarsi, dovreste incoraggiarlo a riflettere sulle responsabilità che comporta essere cristiani. Quali sono i benefìci? E i costi? Perché i benefìci superano di gran lunga i costi? (Mar. 10:29, 30). Dato che dopo il battesimo probabilmente si presenteranno delle situazioni in cui dovrà porsi queste domande, un ragazzo dovrebbe considerare attentamente le risposte prima di compiere questo passo. Se i figli verranno aiutati a meditare seriamente su queste cose, sarà più probabile che sviluppino la convinzione che le norme della Bibbia sono sempre per il loro bene. w17.12 21 parr. 14-15
Argo.50
00lunedì 9 settembre 2019 00:06
Lunedì 9 settembre
Tutte chiama perfino per nome (Isa. 40:26)
Molti fratelli e sorelle convivono con una grave malattia. Altri assistono familiari anziani pur essendo loro stessi avanti con gli anni. Altri ancora fanno fatica a provvedere alla loro famiglia anche solo lo stretto necessario. Per di più, molti affrontano diversi di questi problemi nello stesso momento. Se Geova si interessa della sua creazione inanimata, chissà cosa deve provare per noi che lo serviamo perché lo amiamo, e non perché siamo stati programmati per farlo! (Sal. 19:1, 3, 14). Il nostro amato Padre ci conosce fin nei minimi dettagli; infatti, ‘gli stessi capelli della nostra testa sono tutti contati’ (Matt. 10:30). E il salmista ci assicura: “Geova è cosciente dei giorni degli irriprovevoli” (Sal. 37:18). Quindi Geova conosce bene le prove che affrontiamo e può dare a ognuno di noi la forza di perseverare. w18.01 7 par. 1; 8 par. 4
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00martedì 10 settembre 2019 00:10
Martedì 10 settembre
Tabita, alzati! (Atti 9:40)
In seguito a questo avvenimento straordinario, la risurrezione di Tabita compiuta da Pietro, “molti divennero credenti nel Signore”. Potevano dare testimonianza ad altri riguardo al Signore Gesù e riguardo al potere di Geova di risuscitare i morti (Atti 9:36-42). Anche a un’altra risurrezione assisterono dei testimoni. In un’occasione l’apostolo Paolo si trovava insieme ad altri in una stanza al terzo piano di un edificio a Troas, nella parte nord-occidentale dell’attuale Turchia. Lì Paolo fece un discorso che durò fino a mezzanotte. Tra i presenti, seduto a una finestra, c’era un ragazzo di nome Eutico. A un certo punto si addormentò e cadde dal terzo piano. Forse Luca fu il primo a soccorrerlo. Essendo un medico, capì che Eutico non era semplicemente ferito o in stato di incoscienza: era morto! Paolo scese le scale, abbracciò il ragazzo e poi fece un annuncio inaspettato: “La sua anima è in lui”. Questo ebbe senza dubbio un profondo impatto sui presenti, che, avendo compreso di essere stati testimoni di una risurrezione, “furono confortati oltre ogni dire” (Atti 20:7-12). w17.12 5 parr. 10-11
Argo.50
00mercoledì 11 settembre 2019 00:10
Mercoledì 11 settembre
Venite, guardate le attività di Geova (Sal. 46:8)
L’uomo ha realmente trovato una soluzione ai problemi che lo affliggono da tanto tempo? Sicuramente non ha imparato a evitare le guerre. Reati quali crimini informatici, violenza domestica e terrorismo stanno aumentando a un ritmo allarmante. Malattie mortali continuano a diffondersi rapidamente. L’attuale sistema economico e politico è controllato da persone egoiste, che ovviamente non sono in grado di eliminare guerre, criminalità, malattie e povertà. Solo il Regno di Dio può farlo. Prendiamo in esame quello che Geova farà per l’umanità. Guerre. Il Regno di Dio eliminerà alla radice tutto quello che causa le guerre, come egoismo, corruzione, patriottismo, falsa religione e Satana stesso (Sal. 46:9). Criminalità. Il Regno di Dio sta già insegnando a milioni di persone a fidarsi le une delle altre e ad amarsi, cosa che nessun altro governo è in grado di fare (Isa. 11:9). Malattie. Geova darà ai suoi servitori una salute perfetta (Isa. 35:5, 6). Povertà. Geova eliminerà la povertà e concederà al suo popolo prosperità a livello fisico e spirituale (Sal. 72:12, 13). w17.11 23-24 parr. 14-16
Argo.50
00giovedì 12 settembre 2019 00:03
Giovedì 12 settembre
E su di te non deve esserci colpa di sangue (Deut. 19:10)
Uno degli scopi principali delle città di rifugio era proteggere gli israeliti dalla colpa di sangue. Geova ama la vita, e di conseguenza odia “le mani che spargono sangue innocente” (Prov. 6:16, 17). Essendo giusto e santo, Dio non poteva ignorare un omicidio, nemmeno se causato involontariamente. Diversamente da Geova, gli scribi e i farisei mostravano di non avere alcun rispetto per la vita. Infatti Gesù disse loro: “Avete tolto la chiave della conoscenza; voi stessi non siete entrati, e a quelli che entravano lo avete impedito!” (Luca 11:52). Gli scribi e i farisei avrebbero dovuto spiegare agli altri il significato della Parola di Dio e avrebbero dovuto aiutarli a camminare sulla via che porta alla vita eterna. Invece, cercavano di impedire loro di seguire Gesù, “il principale Agente della vita”, portandoli verso la distruzione (Atti 3:15). Gli scribi e i farisei, orgogliosi ed egoisti, avevano scarso rispetto per la vita e per il benessere degli altri esseri umani: erano davvero crudeli! w17.11 15 parr. 9-10
Argo.50
00venerdì 13 settembre 2019 00:03
Venerdì 13 settembre
Chi si vergogna di me, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui (Mar. 8:38)
Forse quando abbiamo iniziato a frequentare i Testimoni di Geova non lo abbiamo detto subito ai nostri familiari. Col tempo, però, la nostra fede è cresciuta e abbiamo sentito il bisogno di parlare apertamente delle nostre convinzioni. Questo potrebbe aver causato problemi tra noi e i nostri parenti non Testimoni. In questo caso sforziamoci di capire i loro sentimenti. Noi siamo molto felici di aver conosciuto le verità della Bibbia, ma forse i nostri parenti credono che siamo stati ingannati o che siamo entrati a far parte di una setta. Potrebbero pensare che non li amiamo più perché non festeggiamo certe feste con loro o addirittura essere preoccupati per la nostra salvezza eterna. Dovremmo cercare di vedere le cose dal loro punto di vista e ascoltarli con attenzione in modo da comprendere cosa li preoccupa davvero (Prov. 20:5). L’apostolo Paolo si sforzò di capire “persone di ogni sorta” per parlare loro della buona notizia. Se cerchiamo di fare la stessa cosa, capiremo come comportarci con i nostri parenti non Testimoni (1 Cor. 9:19-23). w17.10 15 parr. 11-12
Argo.50
00sabato 14 settembre 2019 00:01
Sabato 14 settembre
Innalzate melodie a Geova (Sal. 33:2)
Forse abbiamo timore di cantare perché non sappiamo come farlo. In questo caso, possiamo migliorare mettendo in pratica alcuni semplici suggerimenti. Per cantare con più intensità e maggior volume dobbiamo imparare a respirare nel modo giusto. Mentre parliamo o cantiamo il fiato dà potenza alla nostra voce, un po’ come l’elettricità dà energia a una lampadina. Quando cantiamo, il volume della nostra voce dovrebbe essere uguale o anche più alto rispetto a quando parliamo. Infatti, quando fanno riferimento al cantare lodi, le Scritture esortano i servitori di Geova a ‘gridare gioiosamente’ (Sal. 33:1-3). Per fare una prova: scegliete uno dei vostri cantici preferiti, leggete il testo con voce forte e sicura, pronunciate tutte d’un fiato le parole di un’intera frase mantenendo lo stesso volume e infine cantate quella frase con la stessa intensità (Isa. 24:14). In questo modo canterete con una voce più piena. Questa è una cosa positiva: non spaventatevi della vostra voce e non sentitevi in imbarazzo! w17.11 5-6 parr. 11-13
Argo.50
00domenica 15 settembre 2019 00:10
Domenica 15 settembre
Si levarono, pure ognuno di cui il vero Dio aveva destato lo spirito, per salire a riedificare la casa di Geova, che era a Gerusalemme (Esd. 1:5)
Durante il lungo viaggio, gli ebrei avranno avuto molto tempo per pensare a quella che sarebbe stata la loro nuova casa. Avevano sentito i racconti dei più anziani, che ricordavano la bellezza di Gerusalemme e la gloria del tempio (Esd. 3:12). Se fossimo stati in viaggio con loro, cosa avremmo provato vedendo apparire Gerusalemme in lontananza? Ci saremmo sentiti tristi vedendo i suoi edifici ridotti in rovina e ricoperti di erbacce? Avremmo paragonato le massicce doppie mura di Babilonia alle mura diroccate di Gerusalemme, dove erano visibili i punti in cui erano crollate le porte e le torri di guardia? In ogni caso, gli ebrei si fecero coraggio. Avevano già visto come Geova li aveva protetti durante tutto il viaggio. Una volta arrivati a Gerusalemme, per prima cosa costruirono un altare nel punto in cui prima sorgeva il tempio e cominciarono a offrire sacrifici a Geova ogni giorno (Esd. 3:1, 2). w17.10 26-27 parr. 2-3
Argo.50
00lunedì 16 settembre 2019 06:54
Lunedì 16 settembre
Non aver timore e non ti atterrire, poiché Geova è con te (1 Cron. 28:20)
Probabilmente Salomone aveva imparato molto da suo padre riguardo al coraggio. Davide aveva dimostrato incredibile coraggio affrontando Golia, un gigante che era anche un soldato esperto. Lo aveva sconfitto con l’aiuto di Dio e utilizzando solo una pietra liscia (1 Sam. 17:45, 49, 50). È chiaro che Davide era la persona più adatta per esortare Salomone a essere coraggioso e a costruire il tempio. Geova sarebbe stato con lui fino al termine dei lavori di costruzione del tempio. Salomone fece tesoro delle parole di suo padre e non permise che la sua giovane età e la sua mancanza di esperienza diventassero un ostacolo. Fu molto coraggioso, agì e con l’aiuto di Geova riuscì a costruire quel tempio maestoso in sette anni e mezzo. Come fece nel caso di Salomone, Geova può aiutare anche noi a essere coraggiosi e ad agire, sia in famiglia che nella congregazione (Isa. 41:10, 13). Se serviamo Geova dimostrando coraggio, possiamo essere sicuri che lui ci benedirà ora e nel futuro. w17.09 28 par. 3; 29 par. 4; 32 parr. 20-21
Argo.50
00martedì 17 settembre 2019 00:07
Martedì 17 settembre
La parola di Dio è vivente ed esercita potenza (Ebr. 4:12)
Noi servitori di Geova siamo convinti del fatto che la parola di Dio, cioè il suo messaggio per gli esseri umani, “è vivente ed esercita potenza”. La Bibbia infatti ha il potere di cambiare la vita delle persone, come dimostra l’esperienza di molti fratelli. Nel passato alcuni rubavano, facevano uso di droghe o commettevano immoralità sessuale. Altri avevano raggiunto un certo successo in questo sistema di cose ma sentivano che nella loro vita mancava qualcosa (Eccl. 2:3-11). Spesso, però, molti che sembravano non avere uno scopo hanno trovato la via della vita grazie al potere che ha la Bibbia di trasformare le persone. Probabilmente abbiamo letto nella Torre di Guardia tante esperienze della serie “La Bibbia ha cambiato la loro vita”, che ci sono piaciute molto. Inoltre, abbiamo notato che, anche dopo essere diventati cristiani, molti continuano a crescere dal punto di vista spirituale proprio grazie all’aiuto delle Scritture. w17.09 23 par. 1
Argo.50
00mercoledì 18 settembre 2019 00:00
Mercoledì 18 settembre
Nella compassione di Geova verso di lui, lo facevano uscire e lo ponevano fuori della città (Gen. 19:16)
Questo episodio della vita di Lot dimostra che Geova conosce molto bene le difficoltà che a volte affrontano i suoi servitori fedeli (Isa. 63:7-9; Giac. 5:11, nt.; 2 Piet. 2:9). Inoltre Geova ha insegnato ai suoi servitori quanto sia importante manifestare compassione. Consideriamo una delle leggi che diede a Israele: un creditore era autorizzato a prendere il mantello di un uomo come garanzia che questi gli avrebbe restituito il prestito (Eso. 22:26, 27). Forse qualche creditore sarà stato tentato di non restituire il mantello prima del tramonto come richiesto dalla legge, privando così il debitore di ciò che usava per coprirsi di notte. Geova però insegnò ai suoi servitori a evitare un atteggiamento così insensibile e a mostrare compassione. Cosa impariamo dal principio che sta alla base di quella legge? Sicuramente non vorremmo, per così dire, lasciare i nostri fratelli al freddo, ignorando i loro bisogni; dovremmo cercare piuttosto di fare qualcosa per loro quando soffrono (Col. 3:12; Giac. 2:15, 16; 1 Giov. 3:17). w17.09 9 parr. 4-5
Argo.50
00giovedì 19 settembre 2019 00:00
Giovedì 19 settembre
Padre, perdona loro, poiché non sanno quello che fanno (Luca 23:34)

Gesù pregò il Padre di perdonare le persone che lo stavano mettendo a morte. Diede uno straordinario esempio essendo mite e paziente in situazioni molto difficili e stressanti (1 Piet. 2:21-23). Come possiamo manifestare mitezza e pazienza? Paolo parlò di un modo in cui possiamo farlo quando scrisse: “Continuate a sopportarvi gli uni gli altri e a perdonarvi liberalmente gli uni gli altri se qualcuno ha motivo di lamentarsi contro un altro. Come Geova vi perdonò liberalmente, così fate anche voi” (Col. 3:13). Ci vogliono mitezza e pazienza per ubbidire a questo comando, ma se siamo pronti a perdonare, promuoveremo l’unità della congregazione. Rivestirsi di mitezza e pazienza non è facoltativo per i cristiani; al contrario, è essenziale per avere la salvezza (Matt. 5:5; Giac. 1:21). Cosa ancora più importante, se manifestiamo queste qualità diamo onore a Geova e aiutiamo altri a seguire i consigli della Bibbia (Gal. 6:1; 2 Tim. 2:24, 25). w17.08 25-26 parr. 15-17
Argo.50
00venerdì 20 settembre 2019 00:07
Venerdì 20 settembre
Geova sa liberare le persone di santa devozione dalla prova (2 Piet. 2:9)
Nella Bibbia troviamo molti esempi di come Geova agisce in modo inaspettato. Pensiamo a Ezechia: durante il suo regno, il re d’Assiria Sennacherib invase Giuda e conquistò tutte le città fortificate tranne Gerusalemme (2 Re 18:1-3, 13). Poi Sennacherib decise di attaccare anche Gerusalemme. Cosa fece Ezechia di fronte a quel pericolo? Pregò Geova e chiese consiglio al profeta Isaia (2 Re 19:5, 15-20). Inoltre dimostrò di essere ragionevole pagando la somma che Sennacherib aveva richiesto (2 Re 18:14, 15). Fece anche preparativi per affrontare un lungo assedio (2 Cron. 32:2-4). Ma alla fine come si risolse la situazione? Geova mandò un angelo che uccise 185.000 soldati assiri in una notte. Nemmeno Ezechia si sarebbe mai aspettato una cosa del genere! (2 Re 19:35). w17.08 10 par. 7; 11 par. 12
Argo.50
00sabato 21 settembre 2019 07:34
Sabato 21 settembre
Fate discepoli, insegnando loro ad osservare tutte le cose che vi ho comandato (Matt. 28:19, 20)
Come puoi prepararti per il ministero a tempo pieno? Per servire Geova pienamente devi soprattutto sviluppare qualità spirituali. Quindi, studia regolarmente la Parola di Dio, medita profondamente su quello che studi e cerca di fare commenti significativi alle adunanze. Sfrutta quello che impari a scuola per migliorare il modo in cui predichi la buona notizia. Impara a interessarti degli altri chiedendo con tatto il loro punto di vista e ascoltando quello che dicono. Puoi anche offrirti di fare qualcosa per la congregazione, come ad esempio dare una mano per mantenere pulita e in buono stato la Sala del Regno. Geova è felice di impiegare chi ha un atteggiamento umile e volenteroso (Sal. 110:3; Atti 6:1-3). Ricorda che l’apostolo Paolo invitò Timoteo a servire come missionario perché “di lui rendevano buona testimonianza i fratelli” (Atti 16:1-5). w17.07 23 par. 7; 26 par. 14
Argo.50
00domenica 22 settembre 2019 00:06
Domenica 22 settembre
A me si piegherà ogni ginocchio, giurerà ogni lingua (Isa. 45:23)
Finché la legittimità della sovranità di Geova verrà messa in dubbio da esseri umani o da angeli, continueranno a sorgere contrasti tra nazioni, razze, tribù, famiglie e singoli individui. Ma dopo che la sovranità di Geova sarà stata rivendicata, tutti si sottometteranno al suo giusto dominio per sempre. La pace regnerà di nuovo in tutto l’universo (Efes. 1:9, 10). Nel futuro la legittimità della sovranità di Dio sarà rivendicata. Il dominio di Satana e dell’uomo si rivelerà un completo fallimento: verrà eliminato e sostituito dal dominio di Dio attraverso il suo Regno messianico. A quel punto, gli esseri umani fedeli avranno dimostrato che è possibile mantenere l’integrità e sostenere lealmente il dominio di Dio (Isa. 45:24). Sicuramente anche noi vogliamo rimanere integri; per riuscirci dobbiamo restare concentrati sulla questione della sovranità e comprenderne la reale importanza. w17.06 23 parr. 4-5
Argo.50
00lunedì 23 settembre 2019 00:11
Lunedì 23 settembre
Il vero compagno ama in ogni tempo, ed è un fratello nato per quando c’è angustia (Prov. 17:17)
Ognuno affronta il dolore dovuto a un lutto in modi e tempi diversi. Quindi, dovremmo stare vicini a chi soffre non solo durante i primi giorni, quando è circondato da amici e parenti, ma anche nei mesi successivi, quando si ritrova un po’ più solo. Dobbiamo continuare a confortare chi soffre per tutto il tempo che gli serve per stare meglio (1 Tess. 3:7). Il dolore di chi ha subìto un lutto può essere risvegliato all’improvviso da cose come un anniversario, una certa canzone, una fotografia, una particolare attività o addirittura un odore, un rumore o un periodo dell’anno. Inoltre, una persona che ha perso il marito o la moglie può soffrire in modo particolare quando fa certe cose per la prima volta da sola, come assistere a un’assemblea o alla Commemorazione. Comunque, dobbiamo ricordare che chi soffre a causa di un lutto non ha bisogno di essere incoraggiato solo in particolari momenti. w17.07 16 parr. 17-19
Argo.50
00martedì 24 settembre 2019 00:10
Martedì 24 settembre
Guardate con interesse personale non solo alle cose vostre, ma anche con interesse personale a quelle degli altri (Filip. 2:4)
Interessarci degli altri può aiutarci a vincere alcuni sentimenti negativi. Per esempio, sia sorelle sposate che single hanno sperimentato la grande gioia che deriva dal collaborare con Dio parlando ad altri della buona notizia. Il loro desiderio è quello di onorare Dio facendo la sua volontà. Alcune di loro considerano il ministero perfino una specie di terapia. Quando predichiamo, tutti noi diamo prova di interessarci degli altri. E quando dimostriamo amore ai nostri compagni di fede, rafforziamo il legame che ci unisce. Al riguardo l’apostolo Paolo ci ha lasciato un eccellente esempio: divenne per i fratelli della congregazione di Tessalonica come “una madre che alleva i propri figli” e fu per loro anche un padre spirituale (1 Tess. 2:7, 11, 12). I figli che imparano ad amare il vero Dio e a seguire i suoi consigli possono diventare una fonte di conforto per la famiglia mostrando rispetto per i genitori e aiutandoli in modi pratici. Possono anche dare un prezioso contributo a livello spirituale. w17.06 7 parr. 13-14; 8 par. 17
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