....: Scrittura del Giorno :....

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Argo.50
00sabato 29 febbraio 2020 00:05
Sabato 29 febbraio
Amatevi gli uni gli altri; come vi ho amato io, amatevi gli uni gli altri anche voi (Giov. 13:34)
L’apostolo Giovanni fu una colonna della congregazione cristiana dei primi tempi. Il suo avvincente resoconto del ministero di Gesù è stato fonte di incoraggiamento per i cristiani nel corso dei secoli e lo è tuttora. Solo nel suo Vangelo è riportata l’affermazione di Gesù secondo cui l’amore è il segno che contraddistingue i suoi veri discepoli (Giov. 13:35). Le tre lettere di Giovanni contengono altre preziose verità. Quando siamo scoraggiati a causa dei nostri errori, non ci sentiamo sollevati leggendo che “il sangue di [...] Gesù ci purifica da ogni peccato”? (1 Giov. 1:7). E se il nostro cuore continua a condannarci, non ci vengono le lacrime agli occhi per la gratitudine leggendo che “Dio è più grande del nostro cuore”? (1 Giov. 3:20). Solo Giovanni scrive che “Dio è amore” (1 Giov. 4:8, 16). Sia nella sua seconda lettera che nella terza loda i cristiani che “continuano a camminare nella verità” (3 Giov. 3, 4; 2 Giov. 4). w18.04 18 parr. 14-15

Argo.50
00domenica 1 marzo 2020 00:10
Domenica 1° marzo
Tu domini su ogni cosa (1 Cron. 29:12)
Dai primi due capitoli di Genesi è facile capire che Adamo ed Eva godevano di quella libertà che oggi le persone possono solo sognare: erano liberi da povertà, timore e oppressione. Vivevano una vita del tutto libera dalle preoccupazioni legate al cibo, al lavoro, alla salute e alla morte (Gen. 1:27-29; 2:8, 9, 15). È importante però tener conto del fatto che solo Geova Dio gode di una libertà assoluta e illimitata. Infatti è il Creatore di ogni cosa e l’onnipotente Sovrano dell’universo (1 Tim. 1:17; Riv. 4:11). Di conseguenza, tutte le creature in cielo e sulla terra godono di una libertà relativa. Devono riconoscere che Geova Dio ha l’autorità assoluta di imporre limiti che considera giusti, necessari e ragionevoli. Questo è proprio ciò che fece con gli esseri umani fin dall’inizio. w18.04 4 parr. 4, 6
Argo.50
00lunedì 2 marzo 2020 00:04
Lunedì 2 marzo
Quanto sono belli i piedi di chi porta buone notizie (Isa. 52:7)
Nell’attuale sistema, riusciamo a perseverare solo con l’aiuto di Geova (2 Cor. 4:7, 8). Ma pensiamo a quelli che lottano per sopravvivere in questo mondo senza avere una stretta amicizia con Geova. Come Gesù, proviamo compassione per loro e vogliamo portare loro “buone notizie di qualcosa di migliore”. Quindi mostriamo pazienza quando insegniamo la verità. Teniamo presente che alcune delle verità bibliche che noi conosciamo bene forse sono completamente nuove per le persone a cui predichiamo. E molti sono particolarmente attaccati alle loro convinzioni religiose, forse perché le considerano un legame con la loro famiglia, la loro cultura e la loro comunità. Se vogliamo che una persona abbandoni le “vecchie” convinzioni a cui tiene tanto, forse dovremo prima aiutarla ad amare le “nuove” verità che impara dalla Bibbia e che all’inizio le risultano poco familiari. Solo allora la persona sarà pronta ad abbandonare le convinzioni che aveva prima. Per aiutare qualcuno a fare questo tipo di cambiamenti potrebbe volerci del tempo (Rom. 12:2). w19.03 22 par. 10; 23-24 parr. 12-13
Argo.50
00martedì 3 marzo 2020 00:07
Martedì 3 marzo
Io ti ho approvato (Mar. 1:11)
L’esempio di Geova nell’esprimere amore e approvazione ci ricorda quanto è importante cercare le occasioni per incoraggiare gli altri (Giov. 5:20). Ci fa bene quando qualcuno a cui teniamo ci mostra amore e ci loda per le cose buone che facciamo. Anche i fratelli della congregazione e i nostri familiari hanno bisogno del nostro amore e del nostro incoraggiamento. Quando lodiamo altri, rafforziamo la loro fede e li aiutiamo a servire Geova lealmente. È particolarmente importante che i genitori incoraggino i figli. Quando lodano i figli in modo sincero e mostrano loro affetto, li aiutano a crescere bene. Le parole “io ti ho approvato” mostrano che Geova aveva fiducia nel fatto che Gesù avrebbe compiuto fedelmente la Sua volontà. Se Geova aveva tale fiducia in suo Figlio, anche noi possiamo avere completa fiducia che Gesù realizzerà tutte le promesse di Geova (2 Cor. 1:20). Esaminando il modo in cui Gesù fece la volontà di suo Padre, saremo sempre più decisi a imparare da lui e a seguire le sue orme (1 Piet. 2:21). w19.03 8 par. 3; 9 parr. 5-6
Argo.50
00mercoledì 4 marzo 2020 00:09
Mercoledì 4 marzo
La legge dello spirito che dà vita per mezzo di Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte (Rom. 8:2)
Quando ci rendiamo conto del valore di un regalo vogliamo dimostrare gratitudine a chi ce l’ha fatto. Gli israeliti non apprezzarono la libertà che Geova aveva dato loro facendoli uscire dall’Egitto. Pochi mesi dopo la loro liberazione iniziarono a rimpiangere il cibo e le bevande che avevano in Egitto e a lamentarsi per ciò che Geova stava dando loro. Arrivarono al punto di voler tornare indietro. Finirono per dare più valore a pesce, cetrioli, cocomeri, porri, cipolle e aglio che alla libertà di adorare il vero Dio, Geova. Non stupisce che Geova si sia adirato moltissimo con loro (Num. 11:5, 6, 10; 14:3, 4). Questa è una lezione anche per noi. L’apostolo Paolo esortò tutti i cristiani a non sottovalutare la libertà che Geova aveva generosamente dato loro tramite suo Figlio, Gesù Cristo (2 Cor. 6:1). w18.04 9-10 parr. 6-7

Argo.50
00giovedì 5 marzo 2020 00:10
Giovedì 5 marzo
Egli ama giustizia e diritto. La terra è piena dell’amore leale di Geova (Sal. 33:5)
Tutti desideriamo essere amati. E tutti vogliamo essere trattati in modo giusto. Quando l’amore e la giustizia ci vengono continuamente negati, potremmo sentirci inutili e senza via d’uscita. Geova sa che abbiamo bisogno di amore e di giustizia (Sal. 33:5). Possiamo essere sicuri che il nostro Dio ci ama profondamente e vuole che veniamo trattati con imparzialità. Lo capiamo chiaramente se esaminiamo con attenzione la Legge che Geova diede tramite Mosè alla nazione di Israele. Studiando la Legge mosaica impariamo che il nostro Dio, Geova, prova sentimenti di profondo amore e tenerezza (Rom. 13:8-10). Notiamo che la Legge mosaica era basata sull’amore, perché tutto quello che Geova fa è motivato dall’amore (1 Giov. 4:8). Geova basò l’intera Legge mosaica su due comandamenti fondamentali: amare Dio e amare il prossimo (Lev. 19:18; Deut. 6:5; Matt. 22:36-40). Ognuno degli oltre 600 comandamenti della Legge rivela una diversa sfaccettatura dell’amore di Geova. w19.02 20-21 parr. 1-4

Argo.50
00venerdì 6 marzo 2020 00:05
Venerdì 6 marzo
Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore (Matt. 6:21)
Giobbe stava attento a come si comportava con le donne (Giob. 31:1). Sapeva che sarebbe stato inopportuno flirtare con una donna che non fosse sua moglie. Oggi il mondo ci mette davanti un’infinità di tentazioni sessuali. Ci rifiuteremo come Giobbe di “rivolgere indebite attenzioni” a una persona che non è il nostro coniuge? Ci rifiuteremo anche di guardare qualsiasi immagine oscena o pornografica? (Matt. 5:28). L’autocontrollo che mostriamo giorno dopo giorno in situazioni del genere ci aiuterà ad avere la forza di rimanere integri. Giobbe fu ubbidiente a Geova anche avendo il giusto concetto delle cose materiali. Sapeva che, se avesse confidato nei beni che possedeva, avrebbe commesso un grave errore meritevole di punizione (Giob. 31:24, 25, 28). Oggi nel mondo il materialismo è molto diffuso. Se, come ci incoraggia la Bibbia, abbiamo un punto di vista equilibrato sul denaro e sui beni materiali, saremo ancora più decisi a mantenere l’integrità (Prov. 30:8, 9; Matt. 6:19, 20). w19.02 6 parr. 13-14
Argo.50
00sabato 7 marzo 2020 00:11
Sabato 7 marzo
Proprio come il Padre ha amato me, così io ho amato voi (Giov. 15:9)
In tutto ciò che fece, Gesù rispecchiò alla perfezione lo straordinario amore di Geova nei nostri confronti (1 Giov. 4:8-10). Lo dimostrò soprattutto desiderando con tutto il cuore dare la sua vita per noi. Sia che facciamo parte degli unti o delle “altre pecore”, traiamo grande vantaggio dall’amore che Geova e suo Figlio hanno dimostrato con questo sacrificio (Giov. 10:16; 1 Giov. 2:2). Riflettiamo inoltre su quello che viene usato per celebrare la Cena del Signore; anche questo rivela l’amore e il riguardo di Gesù per i suoi discepoli. Vediamo in che senso. Istituendo una celebrazione molto semplice, senza complessi rituali, Gesù dimostrò di amare i suoi seguaci unti. Infatti i discepoli unti avrebbero dovuto commemorare la sua morte ogni anno e in situazioni molto diverse (Riv. 2:10). Ci sono riusciti? Sì, anche in circostanze difficili come la prigione. Dal I secolo a oggi i veri cristiani hanno commemorato la morte di Gesù. w19.01 24 parr. 13-15
Argo.50
00domenica 8 marzo 2020 00:03
Domenica 8 marzo
Conoscerete la verità, e la verità vi renderà liberi (Giov. 8:32)
Geova ci ha liberato dalla falsa religione, dall’ignoranza e dalla superstizione. Inoltre in futuro ci darà “la gloriosa libertà dei figli di Dio” (Rom. 8:21). Già ora puoi godere in parte di questa libertà se ‘rimani nella parola di Cristo’, cioè segui i suoi insegnamenti (Giov. 8:31). In questo modo ‘conoscerai la verità’: non solo saprai di che si tratta, ma la vivrai pienamente. In questo vecchio sistema di cose, anche chi vive la cosiddetta “bella vita” può godersela solo per poco. La vita è incerta, e non sappiamo cosa succederà domani (Giac. 4:13, 14). La cosa più saggia che puoi fare, quindi, è prendere decisioni che ti permettano di ottenere “la vera vita”, cioè la vita eterna (1 Tim. 6:19). Ovviamente Dio non costringe nessuno a servirlo, la decisione spetta a te. Fai di Geova la tua “porzione” (Sal. 16:5). Apprezza le tante “cose buone” che fa per te (Sal. 103:5). Puoi essere certo che Geova ti darà “immensa gioia” e “felicità [...] per sempre” (Sal. 16:11). w18.12 28 parr. 19, 21

Argo.50
00lunedì 9 marzo 2020 00:16
Lunedì 9 marzo
Il marito non lasci la moglie (1 Cor. 7:11)
I cristiani devono tenere in alta considerazione il matrimonio, proprio come fanno Geova e Gesù. Ma a causa dell’imperfezione alcuni a volte non lo fanno (Rom. 7:18-23). Non dovrebbe sorprenderci quindi che nel I secolo ci fossero coppie con seri problemi coniugali. Paolo scrisse: “La moglie non si separi dal marito”. In alcuni casi però succedeva proprio questo (1 Cor. 7:10). Paolo non spiegò perché alcune coppie si fossero separate. Sappiamo però che il problema non era l’immoralità sessuale commessa per esempio dal marito, dato che la moglie non era libera di divorziare e risposarsi. Paolo infatti scrisse che la moglie che si separava dal marito doveva ‘rimanere senza sposarsi oppure riconciliarsi con lui’. Quindi per Dio i due erano ancora sposati. In base alle parole di Paolo, se non è stata commessa immoralità sessuale, marito e moglie dovrebbero sempre avere l’obiettivo di riconciliarsi e risolvere i loro problemi. Possono chiedere aiuto agli anziani, che daranno loro consigli basati sulla Bibbia. w18.12 13 parr. 14-15
Argo.50
00martedì 10 marzo 2020 00:11
Martedì 10 marzo
Continuate a cercare prima il Regno e la giustizia di Dio (Matt. 6:33)
Oggi Dio desidera che i suoi servitori siano suoi amici e partecipino il più possibile all’opera di predicazione (Matt. 28:19, 20; Giac. 4:8). Alcuni motivati da buone intenzioni potrebbero cercare di convincerci che non serva impegnarsi così tanto nelle cose spirituali. Ad esempio, il nostro datore di lavoro potrebbe offrirci una promozione con un notevole aumento di stipendio, che influirebbe sul tempo che dedichiamo alle attività spirituali. Oppure se andiamo a scuola potremmo ricevere l’opportunità di trasferirci lontano da casa per proseguire gli studi. Sarà quello il momento di pregare, fare ricerche, parlarne con altri e poi prendere una decisione? Non sarebbe meglio conoscere ora come la pensa Geova su questioni del genere e cercare di acquisire il suo punto di vista? Così, se ci verranno fatte offerte simili, non saremo tentati di accettarle. Sapremo esattamente cosa fare, perché avremo già definito i nostri obiettivi spirituali e dovremo solo mettere in atto una decisione già presa. w18.11 27 par. 18
Argo.50
00mercoledì 11 marzo 2020 00:06
Mercoledì 11 marzo
Più di ogni altra cosa, salvaguarda il tuo cuore (Prov. 4:23)
Salomone diventò re di Israele quando era solo un ragazzo. Aveva da poco cominciato a regnare, quando Geova gli apparve in sogno e gli disse: “Chiedimi ciò che vuoi che ti dia”. Rendendosi conto di essere solo un ragazzo e di non avere esperienza, Salomone rispose: “Concedi [...] al tuo servitore un cuore ubbidiente per giudicare il tuo popolo” (1 Re 3:5-10). Chiedendo “un cuore ubbidiente”, Salomone dimostrò di essere davvero modesto. Non ci sorprende che Geova lo amasse! (2 Sam. 12:24). A Dio piacque così tanto la risposta di quel giovane re che gli diede ‘un cuore saggio che aveva discernimento’ (1 Re 3:12). Finché rimase fedele, Salomone fu benedetto in molti modi. Ebbe il privilegio di costruire un tempio “per il nome di Geova, l’Iddio d’Israele” (1 Re 8:20). Divenne noto per la sapienza che Dio gli aveva dato, e le cose che Dio lo ispirò a dire sono riportate in tre libri della Bibbia. Uno di questi è il libro di Proverbi. w19.01 14 parr. 1-2

Argo.50
00giovedì 12 marzo 2020 00:13
Giovedì 12 marzo
Smettete di farvi modellare da questo sistema di cose (Rom. 12:2)
Alcune persone non vogliono essere influenzate da nessuno. Infatti dicono: “Io penso con la mia testa”. Probabilmente intendono dire che vogliono prendere da sole le loro decisioni e che hanno tutto il diritto di farlo. Non vogliono essere controllate da nessuno né tanto meno rinunciare a essere sé stesse. È importante capire, però, che avere lo stesso modo di pensare di Geova non significa rinunciare alla propria libertà di pensiero o di espressione. Infatti in 2 Corinti 3:17 leggiamo: “Dove c’è lo spirito di Geova c’è libertà”. Quindi siamo liberi di esprimere la nostra personalità, di avere preferenze e interessi personali. È così che Geova ci ha creato. Questo però non significa che la nostra libertà non abbia dei limiti (1 Piet. 2:16). Quando dobbiamo stabilire se una cosa è giusta o sbagliata, Geova desidera che ci facciamo guidare dal suo modo di pensare rivelato nella sua Parola. w18.11 19 parr. 5-6

Argo.50
00venerdì 13 marzo 2020 00:11
Venerdì 13 marzo
Dema, avendo amato l’attuale sistema di cose, mi ha abbandonato (2 Tim. 4:10)
Quando abbiamo conosciuto la verità, i nostri obiettivi spirituali sono diventati più importanti dei beni materiali. Abbiamo fatto volentieri alcune rinunce per poter “camminare nella verità”. Con il passare del tempo, però, forse iniziamo a notare che altri riescono a comprarsi le ultime novità tecnologiche o a permettersi più cose di noi. Quindi potremmo pensare che ci stiamo perdendo qualcosa. Quello che abbiamo potrebbe non bastarci più e potremmo cominciare a concentrarci su come avere di più in senso materiale, tralasciando così i nostri obiettivi spirituali. Una cosa simile accadde a Dema che, “avendo amato l’attuale sistema di cose”, abbandonò l’incarico che stava svolgendo insieme all’apostolo Paolo. Forse amava le cose materiali più delle attività spirituali, oppure non era più disposto a fare sacrifici per servire insieme a Paolo. La Bibbia non lo dice. Ad ogni modo impariamo che, se non stiamo attenti, l’amore per quello a cui abbiamo rinunciato potrebbe riaffiorare in noi e diventare così forte da farci perdere l’amore per la verità. w18.11 10 par. 9

Argo.50
00sabato 14 marzo 2020 00:12
Sabato 14 marzo
Sicuramente non morirete (Gen. 3:4)
Satana mentì con l’obiettivo di fare del male. Sapeva benissimo che se Eva gli avesse creduto e avesse mangiato il frutto sarebbe morta. E accadde proprio questo: sia Eva che Adamo disubbidirono al comando di Geova e alla fine morirono (Gen. 3:6; 5:5). Ma non solo, attraverso il loro peccato ‘la morte si estese a tutti gli uomini’. Infatti “la morte regnò [...] anche su quelli che non avevano commesso un peccato simile alla trasgressione commessa da Adamo” (Rom. 5:12, 14). Così ora gli esseri umani non sono più perfetti e non vivono più in eterno come Dio aveva stabilito inizialmente. Al contrario, “gli anni della [loro] vita sono settanta, ottanta per chi è più forte”, e spesso sono “pieni di affanni e dolore” (Sal. 90:10). Che tragedia, e tutto per una bugia di Satana! A proposito di Satana, Gesù disse: “Non si tenne stretto alla verità, perché in lui non c’è verità” (Giov. 8:44). E Satana non è cambiato, infatti con le sue menzogne continua a ‘sviare l’intera terra abitata’ (Riv. 12:9). Noi non vogliamo essere sviati dal Diavolo. w18.10 6-7 parr. 1-4

Argo.50
00domenica 15 marzo 2020 00:18
Domenica 15 marzo
Felici quelli che promuovono la pace, perché saranno chiamati figli di Dio (Matt. 5:9)
Quelli che prendono l’iniziativa di fare la pace hanno ogni motivo per essere felici. Giacomo scrisse: “Il frutto della giustizia viene seminato in condizioni pacifiche per quelli che promuovono la pace” (Giac. 3:18). Se con qualcuno in congregazione o in famiglia i rapporti sono tesi, possiamo supplicare Geova di aiutarci a promuovere la pace. Grazie al suo spirito santo riusciremo a manifestare qualità cristiane, e di conseguenza saremo felici. Gesù sottolineò l’importanza di prendere l’iniziativa di fare la pace quando disse: “Se quindi porti la tua offerta all’altare e lì ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia la tua offerta lì davanti all’altare e va’ via. Prima fa’ pace con tuo fratello, poi torna e presenta la tua offerta” (Matt. 5:23, 24). w18.09 21 par. 17
Argo.50
00lunedì 16 marzo 2020 00:06
Lunedì 16 marzo
Vi do un nuovo comandamento, che vi amiate gli uni gli altri; come vi ho amato io, amatevi gli uni gli altri anche voi (Giov. 13:34)
Durante la sua ultima sera con i discepoli, Gesù parlò dell’amore più di 30 volte. In particolare li incoraggiò ad ‘amarsi gli uni gli altri’ (Giov. 15:12, 17). Il loro amore sarebbe stato così evidente da permettere a tutti di capire che erano veri seguaci di Gesù (Giov. 13:35). Il tipo di amore di cui Gesù parlò non è semplice sentimentalismo; si tratta piuttosto di una qualità superiore: l’amore altruistico. Infatti Gesù disse: “Nessuno ha un amore più grande di chi cede la vita per i suoi amici. Voi siete miei amici se fate quello che vi comando” (Giov. 15:13, 14). I servitori di Dio sono conosciuti per il loro amore sincero e altruistico, oltre che per la loro grande unità (1 Giov. 3:10, 11). Indipendentemente da nazionalità, tribù, lingua o ambiente di provenienza, si amano gli uni gli altri. w18.09 12 parr. 1-2
Argo.50
00martedì 17 marzo 2020 00:08
Martedì 17 marzo
Se uno non provvede ai suoi, e specialmente a quelli della sua casa, ha rinnegato la fede (1 Tim. 5:8)
Geova si aspetta che i suoi servitori si prendano cura dei propri familiari. Ad esempio, forse dobbiamo lavorare per mantenere la nostra famiglia. Molte madri inoltre rimangono a casa per accudire i loro figli piccoli. E a volte i figli adulti devono assistere i genitori anziani o malati. Fare tutte queste cose è importante. Se abbiamo responsabilità familiari probabilmente non riusciamo a dedicare alle attività teocratiche tutto il tempo che vorremmo. Questo però non deve scoraggiarci! Provvedendo alla nostra famiglia rendiamo felice Geova (1 Cor. 10:31). Se invece le tue responsabilità familiari te lo permettono, potresti aiutare i compagni di fede avanti negli anni o malati, o che hanno altre necessità. Oppure potresti dare una mano a chi li assiste. Pensa a chi nella tua congregazione potrebbe avere bisogno di aiuto. Quando facciamo cose come queste collaboriamo con Geova: potremmo essere il mezzo che lui usa per rispondere a una preghiera (1 Cor. 10:24). w18.08 24 parr. 3, 5

Argo.50
00mercoledì 18 marzo 2020 00:13
Mercoledì 18 marzo
Dio era con lui, e lo liberò da tutte le sue tribolazioni (Atti 7:9, 10)
Giuseppe era il figlio preferito di Giacobbe, e questo fece ingelosire così tanto i suoi fratelli che decisero di venderlo come schiavo. Giuseppe a quel tempo aveva più o meno 17 anni (Gen. 37:2-4, 23-28). Per circa 13 anni sopportò una situazione molto difficile, prima come schiavo, poi come prigioniero. E tutto questo in Egitto, lontano dal suo amato padre. Cosa lo aiutò a non farsi vincere dalla disperazione e dalla rabbia? Mentre era in prigione, probabilmente Giuseppe si concentrò sui modi in cui Geova lo stava sostenendo (Gen. 39:21; Sal. 105:17-19). Inoltre, ripensando ai sogni profetici che aveva fatto quando era più giovane, avrà avuto la conferma che Geova lo approvava (Gen. 37:5-11). È facile immaginare che pregò spesso Geova per dirgli come si sentiva (Sal. 145:18). In risposta alle intense preghiere di Giuseppe, Geova gli fece avere la consapevolezza che in ogni circostanza ‘sarebbe stato con lui’. w18.10 28 parr. 3-4
Argo.50
00giovedì 19 marzo 2020 00:17
Giovedì 19 marzo
Il povero è odiato perfino da chi gli è vicino, ma gli amici del ricco sono molti (Prov. 14:20)
L’opinione che ci facciamo degli altri può essere influenzata dalla loro condizione economica. Ma in che senso il fatto che una persona sia ricca o povera può influire sull’opinione che abbiamo di lei? Lo spirito santo spinse Salomone a mettere per iscritto la triste verità contenuta nel versetto di oggi. Questo proverbio ci fa capire che, se non stiamo attenti, potremmo cercare di fare amicizia con i fratelli ricchi ma non con quelli poveri. Perché è pericoloso stabilire il valore degli altri sulla base di quello che possiedono? Perché in questo modo creeremmo divisioni all’interno della congregazione. Questo problema si era presentato in alcune congregazioni del I secolo, e il discepolo Giacomo lo portò alla loro attenzione (Giac. 2:1-4). Dobbiamo fare in modo che simili divisioni non si creino nella nostra congregazione e combattere contro la tendenza a giudicare gli altri in base alla loro condizione economica. w18.08 10 parr. 8-10

Argo.50
00venerdì 20 marzo 2020 00:06
Venerdì 20 marzo
Abbiate intenso amore gli uni per gli altri (1 Piet. 4:8)
Il modo in cui trattiamo i fratelli e le sorelle dimostra che siamo grati dell’amicizia che abbiamo con Geova. Anche loro, come noi, appartengono a Geova. Ricordare questo ci aiuterà a trattarli sempre con gentilezza e amore (1 Tess. 5:15). Gesù disse ai suoi discepoli: “Grazie a questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avrete amore fra voi” (Giov. 13:35). Malachia disse che “Geova prestava attenzione e ascoltava” mentre i suoi servitori interagivano tra loro (Mal. 3:16). Possiamo essere sicuri che “Geova conosce quelli che gli appartengono” (2 Tim. 2:19). Non gli sfugge nulla di quello che facciamo o diciamo (Ebr. 4:13). Quando trattiamo male i nostri fratelli, ‘Geova presta attenzione e ascolta’. D’altro canto, Geova nota anche se siamo ospitali, generosi, pronti a perdonare e gentili nei confronti degli altri (Ebr. 13:16). w18.07 25 par. 15; 26 par. 17
Argo.50
00sabato 21 marzo 2020 00:05
Sabato 21 marzo
A Geova devi tenerti stretto (Deut. 10:20)
È saggio tenersi stretti a Geova. Nessuno ha più forza, sapienza e amore di lui! Chi non vorrebbe essere dalla sua parte? (Sal. 96:4-6). Eppure in certe situazioni alcuni suoi servitori esitarono a schierarsi dalla sua parte. Soffermiamoci sull’esempio di Caino. Non adorava falsi dèi, eppure Geova non accettò la sua adorazione. Nel cuore di Caino infatti si stava sviluppando una forte tendenza alla malvagità (1 Giov. 3:12). Per questo Geova cercò di aiutarlo, dicendogli: “Se cambi atteggiamento e agisci bene, non otterrai di nuovo la mia approvazione? Ma se non cambi atteggiamento, il peccato è in agguato davanti alla porta, ansioso di prendere il sopravvento su di te. E tu, riuscirai a dominarlo?” (Gen. 4:6, 7). Era come se Geova gli stesse dicendo: “Se ti penti e scegli di restare dalla mia parte, io sarò dalla tua”. Caino però non seguì il suo consiglio. w18.07 17 parr. 1, 3; 18 par. 4

Argo.50
00domenica 22 marzo 2020 00:05
Domenica 22 marzo
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini (Matt. 5:16)
Un modo in cui facciamo risplendere la nostra luce è predicando la buona notizia e facendo discepoli (Matt. 28:19, 20). Mentre predichiamo, possiamo dare gloria a Geova anche con il nostro comportamento. I padroni di casa e i passanti ci osservano. Un sorriso amichevole e un saluto cordiale dicono molto su chi siamo e sul Dio che adoriamo. “Quando entrate nella casa”, disse Gesù ai discepoli, “salutate quelli della casa” (Matt. 10:12). Nella zona dove Gesù e gli apostoli spesso predicavano, le persone di solito invitavano gli estranei a entrare in casa. In molti luoghi, oggi questo non è comune. La gente potrebbe preoccuparsi o irritarsi vedendo un estraneo alla porta. Se siamo amichevoli e spieghiamo in modo gentile perché siamo lì, è più facile che il padrone di casa si rilassi. Un bel sorriso è spesso la migliore introduzione. Questo è vero anche per i fratelli e le sorelle che svolgono la testimonianza pubblica con l’espositore mobile. Un sorriso e un saluto gentili possono invogliare le persone ad avvicinarsi. w18.06 22 parr. 4-5

Argo.50
00lunedì 23 marzo 2020 00:11
Lunedì 23 marzo
Dio non è parziale (Atti 10:34)
L’apostolo Pietro aveva l’abitudine di stare solo con i giudei. Dio però fece capire che i cristiani non devono essere parziali, e così Pietro predicò a Cornelio, un centurione romano (Atti 10:28, 35). Da allora Pietro mangiò e passò del tempo con cristiani non ebrei, ma anni dopo, nella città di Antiochia, smise di farlo (Gal. 2:11-14). Per questo Paolo lo rimproverò, e lui accettò la correzione. Infatti, nella sua prima lettera ai cristiani ebrei e gentili dell’Asia Minore, Pietro parlò dell’importanza di amare “tutti i fratelli nella fede” (1 Piet. 1:1; 2:17). Non c’è alcun dubbio: grazie all’esempio di Gesù gli apostoli impararono ad amare “persone di ogni tipo” (Giov. 12:32; 1 Tim. 4:10). Ci volle un po’ di tempo, ma riuscirono a correggere il loro modo di pensare. Rivestendo la “nuova personalità”, i primi cristiani impararono a considerare tutte le persone allo stesso modo, proprio come fa Dio (Col. 3:10, 11). w18.06 11 parr. 15-16
Argo.50
00martedì 24 marzo 2020 00:06
Martedì 24 marzo
Rimanete saldi, con la corazza della giustizia indosso (Efes. 6:14)
La corazza indossata dai soldati romani del I secolo poteva essere composta da lamine di ferro sovrapposte in senso orizzontale. Il soldato doveva controllare regolarmente questo pezzo dell’armatura per accertarsi che le lamine fossero al loro posto al fine di proteggere il cuore e altri organi vitali. Questo rende bene l’idea di come le giuste norme di Geova proteggono il nostro cuore simbolico (Prov. 4:23). Così come un soldato non avrebbe mai sostituito una corazza di ferro con una di un metallo meno resistente, nemmeno noi rinunceremmo alle norme di Geova su cosa è giusto per seguire le nostre idee. La nostra capacità di giudizio non è in grado di garantirci la protezione di cui abbiamo bisogno (Prov. 3:5, 6). Ecco perché dobbiamo controllare regolarmente che le “lamine di ferro” che ci ha dato Geova siano sistemate in modo tale da proteggere il nostro cuore. Più amiamo le verità della Bibbia, più ci è facile portare la nostra “corazza”, cioè vivere secondo le giuste norme di Dio (Sal. 111:7, 8; 1 Giov. 5:3). w18.05 28 parr. 3-4, 6-7

Argo.50
00mercoledì 25 marzo 2020 00:26
Mercoledì 25 marzo
Gli israeliti si misero a litigare con Mosè (Num. 20:3)
Nonostante Mosè li avesse guidati con altruismo per molto tempo gli israeliti si lamentarono, e non solo della mancanza d’acqua. Si lamentarono anche di Mosè, come se fosse per colpa sua che avevano sete (Num. 20:1-5, 9-11). In preda alla rabbia, Mosè perse la pazienza. Invece di parlare con fede alla rupe, come Geova gli aveva comandato, parlò al popolo con tono aspro e disse che avrebbe compiuto un miracolo. Poi colpì due volte la rupe. A quel punto iniziò a sgorgare molta acqua. A causa del suo orgoglio e della sua rabbia, Mosè commise un grave errore (Sal. 106:32, 33). La sua mancanza di mansuetudine fu momentanea, ma gli impedì di entrare nella Terra Promessa (Num. 20:12). Da questo episodio possiamo imparare molto. Innanzitutto dobbiamo impegnarci costantemente per continuare a essere mansueti. Se smettiamo di farlo anche solo per un attimo, l’orgoglio può prendere il sopravvento e spingerci a parlare o agire in modo insensato. Inoltre, dato che quando siamo sotto pressione siamo più vulnerabili, in quei momenti dobbiamo fare uno sforzo particolare per essere mansueti. w19.02 12-13 parr. 19-21

Argo.50
00giovedì 26 marzo 2020 00:22
Giovedì 26 marzo
Questa buona notizia del Regno sarà predicata in tutta la terra abitata (Matt. 24:14)
Sarebbe stato un peso ubbidire al comando di predicare? Niente affatto. Dopo aver raccontato la parabola della vite, Gesù disse che predicare avrebbe dato gioia (Giov. 15:11). Assicurò che la sua gioia sarebbe diventata anche la nostra. In che senso? Gesù paragonò sé stesso a una vite e i suoi discepoli ai tralci (Giov. 15:5). Finché i tralci rimangono attaccati alla vite, ricevono acqua e sostanze nutritive. In modo simile, finché rimaniamo uniti a Cristo seguendo con attenzione le sue orme, proveremo la stessa gioia che prova lui nel fare la volontà del Padre suo (Giov. 4:34; 17:13; 1 Piet. 2:21). Hanne è pioniera da oltre 40 anni, e dice: “Dopo essere stata in servizio, provo sempre grande gioia, e questo mi motiva a continuare a servire Geova”. È proprio vero, la profonda gioia che proviamo ci dà la forza di continuare a predicare anche in zone dove pochi ascoltano (Matt. 5:10-12). w18.05 17 par. 2; 20 par. 14
Argo.50
00venerdì 27 marzo 2020 00:24
Venerdì 27 marzo
Sono stato costituito maestro di nazioni riguardo alla fede e alla verità (1 Tim. 2:7)
Un cristiano del I secolo che fece tanto per incoraggiare i fratelli fu l’apostolo Paolo. Fu mandato dallo spirito santo a predicare alle persone del mondo greco-romano, che adoravano molte divinità (Gal. 2:7-9). Percorse in lungo e in largo quella che oggi è la Turchia, e andò anche in Grecia e in Italia. Predicò ai non ebrei che vivevano in quelle zone e formò nuove congregazioni. Quei cristiani convertiti da poco venivano perseguitati dalla loro stessa gente, quindi avevano bisogno di incoraggiamento (1 Tess. 2:14). Scrivendo verso il 50 E.V. alla congregazione di Tessalonica, che era nata da poco, Paolo disse: “Ringraziamo sempre Dio quando menzioniamo tutti voi nelle nostre preghiere, perché ricordiamo continuamente [...] l’opera che svolgete mossi dalla fede, gli sforzi che fate spinti dall’amore e la perseveranza che mostrate” (1 Tess. 1:2, 3). Esortò anche quei cristiani a rafforzarsi gli uni gli altri; infatti scrisse: “Continuate a incoraggiarvi e a edificarvi a vicenda” (1 Tess. 5:11). w18.04 18-19 parr. 16-17

Argo.50
00sabato 28 marzo 2020 00:15
Sabato 28 marzo
Si deve prima predicare la buona notizia (Mar. 13:10)
Un ragazzo che vuole mettere al primo posto ciò che piace a Geova dà particolare importanza al ministero. L’opera di predicazione va compiuta con urgenza, quindi dovrebbe essere tra le cose più importanti per te. Puoi porti la meta di uscire più spesso in predicazione? Puoi fare il pioniere? E se predicare non ti piace un granché? Oppure, come puoi diventare più bravo a spiegare quello in cui credi? Ecco cosa puoi fare: preparati bene per parlare ad altri di ciò in cui credi, e non ti arrendere. Rimarrai sorpreso vedendo quanta gioia può darti la predicazione. Potresti iniziare preparandoti a rispondere a una delle domande che i tuoi compagni di classe ti fanno più spesso, ad esempio: “Come fai a credere in Dio?” Il nostro sito jw.org contiene articoli che aiutano i ragazzi a prepararsi da soli per rispondere a questa domanda. Lì c’è una scheda intitolata “Perché credo in Dio?”, che ti guiderà passo passo a prepararti per rispondere. w18.04 27 parr. 10-11
Argo.50
00domenica 29 marzo 2020 00:09
Domenica 29 marzo
Siate fecondi e moltiplicatevi (Gen. 1:28)
Adamo ed Eva inizialmente godevano di una grande libertà, che però aveva dei limiti. C’erano limiti che a loro veniva naturale rispettare, ma che erano pur sempre dei limiti. Per esempio, i nostri primogenitori sapevano che per continuare a vivere dovevano respirare, mangiare, dormire e così via. Dovendo fare queste cose si sentirono forse privati della loro libertà? No di certo, perché Geova aveva fatto in modo che provassero gioia e soddisfazione perfino svolgendo queste normali attività (Sal. 104:14, 15; Eccl. 3:12, 13). Geova diede ad Adamo ed Eva il preciso comando di riempire la terra e di prendersene cura. Questo comando non li privava della libertà. Al contrario, dava loro la possibilità di collaborare con il Creatore rendendo la terra un paradiso in cui vivere per sempre insieme ai loro figli perfetti (Sal. 127:3; Isa. 45:18). Se avessero ubbidito a Dio, Adamo ed Eva avrebbero potuto avere un bel matrimonio e una famiglia felice per l’eternità. w18.04 4-5 parr. 7-8

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