....: Scrittura del Giorno :....

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Argo.50
00lunedì 24 agosto 2020 00:08
Lunedì 24 agosto
Rendete a Cesare ciò che è di Cesare, ma a Dio ciò che è di Dio (Matt. 22:21)
Le ingiustizie spesso accendono l’interesse per la politica. Ai tempi di Gesù le tasse erano una questione politica scottante. I sudditi romani, tra cui le persone a cui Gesù parlava, dovevano pagare molte tasse, per esempio su beni, terreni e case. E la corruzione degli esattori di tasse aumentava il senso di oppressione. A volte gli esattori compravano a un’asta pubblica una posizione di particolare autorità, che permetteva loro di trarre profitto dalle imposte riscosse. Zaccheo, il capo degli esattori di tasse di Gerico, era diventato ricco estorcendo soldi alla gente (Luca 19:2, 8). Probabilmente questo modo di fare era molto comune in quel periodo. I nemici di Gesù cercarono di coinvolgerlo nella questione delle tasse. In particolare volevano che si esprimesse riguardo al “tributo”, la tassa di un denaro che tutti i sudditi dell’impero romano erano tenuti a pagare (Matt. 22:16-18). Agli ebrei faceva rabbia dover pagare questa tassa, perché ricordava loro che erano sotto il controllo di Roma. w18.06 5-6 parr. 8-10

Argo.50
00martedì 25 agosto 2020 00:24
Martedì 25 agosto
L’uomo raccoglie ciò che semina (Gal. 6:7)
Gli svantaggi per chi si schiera dalla parte di Satana sono sempre maggiori di qualsiasi apparente vantaggio lui possa offrire (Giob. 21:7-17; Gal. 6:8). Sapere quanto è estesa l’influenza esercitata da Satana è utile perché ci permette di mantenere un punto di vista equilibrato sulle istituzioni e ci spinge a predicare la buona notizia. Sappiamo che Geova vuole che rispettiamo le autorità governative (1 Piet. 2:17). E si aspetta che ubbidiamo alle leggi dei governi umani fino a quando non entrano in conflitto con le sue norme (Rom. 13:1-4). Sappiamo anche però che dobbiamo essere neutrali, non parteggiando per nessun partito o leader politico (Giov. 17:15, 16; 18:36). Vedendo quello che Satana cerca di fare al nome e alla reputazione di Geova, sentiamo ancora di più la responsabilità di insegnare ad altri la verità sul nostro Dio. Siamo orgogliosi di portare e usare il suo nome, e ci rendiamo conto che amare lui ripaga molto di più che amare il denaro o le cose materiali (Isa. 43:10; 1 Tim. 6:6-10). w18.05 24 parr. 8-9

Argo.50
00mercoledì 26 agosto 2020 00:11
Mercoledì 26 agosto
La moglie non si separi dal marito (1 Cor. 7:10)
Se il matrimonio fosse in crisi, la separazione sarebbe una soluzione accettabile? La Bibbia non elenca una serie di motivi per potersi separare. Paolo scrisse: “Se una donna ha il marito non credente e lui acconsente a rimanere con lei, non lo lasci” (1 Cor. 7:12, 13). Questo principio è valido anche oggi. Comunque, a volte un “marito non credente” potrebbe dimostrare con il proprio comportamento che non ‘acconsente a rimanere con la moglie’. Forse è così violento che la moglie teme per la propria salute o per la propria vita. Magari si rifiuta di provvedere economicamente alla famiglia, oppure mette in grave pericolo la spiritualità della moglie impedendole di rimanere leale a Dio o di servirlo. In questi casi alcuni cristiani hanno concluso che il coniuge non ‘stava acconsentendo a rimanere’ con loro, anche se forse affermava il contrario. Quindi hanno deciso che era necessario separarsi. In situazioni simili altri cristiani sono invece rimasti con il coniuge e hanno cercato di salvare il proprio matrimonio. w18.12 13 par. 14; 14 parr. 16-17

Argo.50
00giovedì 27 agosto 2020 00:10
Giovedì 27 agosto
Questi sono coloro che, perseverando, portano frutto (Luca 8:15)

Nella parabola del seminatore, riportata in Luca 8:5-8, 11-15, il seme è “la parola di Dio”, cioè il messaggio del Regno. Il terreno rappresenta il cuore simbolico di una persona. Il seme che cade sul terreno eccellente mette radici, germoglia e ‘produce cento volte tanto’. Quando abbiamo accettato il messaggio del Regno, è stato come se qualcuno avesse piantato un seme in un terreno eccellente. Quel seme ha messo radici ed è cresciuto fino a diventare uno stelo di grano pronto a portare frutto. E proprio come uno stelo di grano non produce nuovi steli ma nuovi semi, così noi non produciamo nuovi discepoli ma nuovo seme del Regno. In che modo produciamo nuovo seme del Regno? Ogni volta che in un modo o nell’altro parliamo del Regno, spargiamo, per così dire, il seme che era stato piantato nel nostro cuore (Luca 6:45; 8:1). Quindi questa parabola ci insegna che portiamo frutto con perseveranza se continuiamo a proclamare il messaggio del Regno. w18.05 14 parr. 10-11
Argo.50
00venerdì 28 agosto 2020 00:09
Venerdì 28 agosto
Tutti quelli che amo li riprendo e li disciplino (Riv. 3:19)
Paolo era disposto non solo a incoraggiare i fratelli, ma anche a ‘spendere tutto e a essere completamente speso per loro’ (2 Cor. 12:15). Quindi gli anziani non dovrebbero incoraggiare e confortare i fratelli solo con parole rincuoranti ma anche dimostrando che si interessano sinceramente di loro (1 Cor. 14:3). Per rafforzare qualcuno a volte bisogna dargli un consiglio. Anche in questo caso, comunque, gli anziani dovrebbero seguire quello che dice la Bibbia su come dare consigli in modo incoraggiante. Un eccellente esempio sotto questo aspetto fu Gesù. Dopo la sua morte e risurrezione dovette dare consigli energici ad alcune congregazioni dell’Asia Minore. Come lo fece? Nel caso di Efeso, Pergamo e Tiatira, prima di dare consigli espresse calorose parole di lode (Riv. 2:1-5, 12, 13, 18, 19). Quando danno consigli, gli anziani fanno bene a imitare l’esempio di Cristo. w18.04 22 parr. 8-9

Argo.50
00sabato 29 agosto 2020 00:15
Sabato 29 agosto
Padri, continuate a crescere [i vostri figli] nella disciplina e nell’istruzione di Geova (Efes. 6:4)
Genitori, voi di sicuro fate tutto il possibile per proteggere i vostri figli dalle malattie: tenete pulita la casa ed eliminate qualsiasi cosa che potrebbe far ammalare loro o voi. Allo stesso modo, è necessario che li proteggiate da film, programmi televisivi, videogiochi e siti Internet che potrebbero contagiarli con il modo di pensare di Satana. Geova vi ha dato autorità sui vostri figli perché vi prendiate cura di loro in senso spirituale (Prov. 1:8). Quindi, non abbiate paura di stabilire per la vostra famiglia delle regole basate sui princìpi della Bibbia. Quando i figli sono piccoli, dite loro chiaramente cosa possono o non possono guardare, e aiutateli a capire il motivo delle vostre decisioni (Matt. 5:37). Man mano che i figli crescono, insegnate loro a distinguere da soli ciò che è giusto da ciò che è sbagliato in base alle norme di Geova (Ebr. 5:14). E ricordate: i vostri figli imparano molto di più da quello che fate (Deut. 6:6, 7; Rom. 2:21). w19.01 16 par. 8

Argo.50
00domenica 30 agosto 2020 00:22
Domenica 30 agosto
Vecchi e giovani insieme. Lodino tutti il nome di Geova (Sal. 148:12, 13)
Se siete giovani, perché non fate amicizia con fratelli e sorelle più anziani? Con rispetto, potreste chiedere loro di raccontarvi qualche esperienza avuta durante i molti anni in cui hanno servito Geova. Scoprirete che hanno tanto da insegnarvi, e la conversazione sarà molto incoraggiante sia per voi che per loro. Inoltre tutti noi, sia che siamo giovani o di una certa età, potremmo far sentire benvenute le persone che vengono per le prime volte nella Sala del Regno. Se venite incaricati di condurre un’adunanza per il servizio di campo, potete fare molto per aiutare le persone anziane a partecipare al ministero. Accertatevi che abbiano un territorio adatto. In alcuni casi, potreste disporre che predichino con un fratello o una sorella più giovane, così che abbiano un aiuto dal punto di vista fisico. Potete mostrare considerazione anche nei confronti di chi non può fare molto a motivo di problemi di salute o altre circostanze. Il vostro interesse e il vostro discernimento possono aiutare tutti — giovani e meno giovani, esperti e meno esperti — a predicare la buona notizia con zelo (Lev. 19:32). w18.06 23 parr. 10-12
Argo.50
00lunedì 31 agosto 2020 00:09
Lunedì 31 agosto
Usate la vostra libertà non come una scusa per fare il male, ma come schiavi di Dio (1 Piet. 2:16)
Non dimentichiamo mai che Geova ci ha liberato dalla schiavitù del peccato e della morte. Per mezzo del riscatto possiamo servire il nostro Dio con la coscienza pulita e provando vera gioia (Sal. 40:8). Oltre a mostrare gratitudine, però, dovremmo fare attenzione a non usare male la nostra preziosa libertà. L’apostolo Pietro avvertì i cristiani di non usare la loro libertà come una scusa per assecondare i desideri carnali. Quell’avvertimento ci ricorda ciò che accadde agli israeliti nel deserto. Anche noi corriamo un pericolo simile, se non peggiore. Satana e il suo mondo propongono mode e stili sempre più allettanti in fatto di abbigliamento e aspetto in generale, alimentazione, divertimenti e in molti altri campi. La pubblicità si serve in modo subdolo di persone affascinanti per farci credere che abbiamo bisogno di cose che in realtà non ci servono. Com’è facile cadere vittima di queste tattiche e usare male la propria libertà! w18.04 10 parr. 7-8

Argo.50
00martedì 1 settembre 2020 00:22
Martedì 1° settembre
Anche se non l’avete mai visto, voi lo amate (1 Piet. 1:8)

Gesù provò empatia per Marta e Maria. Vedendo quanto soffrivano per la morte del loro fratello Lazzaro, “Gesù cedette alle lacrime” (Giov. 11:32-35). Non pianse perché non avrebbe più rivisto il suo caro amico. Infatti sapeva che avrebbe risuscitato Lazzaro. Si commosse perché soffriva per il profondo dolore che provavano i suoi amici. Sapere che Gesù ha empatia per gli altri ci incoraggia molto. Il modo in cui trattava le persone ci spinge ad amarlo. È rincuorante sapere che ora governa come Re del Regno di Dio. Presto eliminerà ogni tipo di sofferenza. Dato che anche Gesù ha vissuto come essere umano, nessuno meglio di lui è in grado di aiutare l’umanità a riprendersi dal dolore causato dal dominio di Satana. Per noi è un enorme privilegio avere un Governante che riesce a “capire le nostre debolezze” (Ebr. 2:17, 18; 4:15, 16). w19.03 17 parr. 12-13
Argo.50
00mercoledì 2 settembre 2020 00:17
Mercoledì 2 settembre
Nessuno può venire da me a meno che non lo attiri il Padre, che mi ha mandato (Giov. 6:44)
Anche se abbiamo un ruolo nell’aiutare gli altri a conoscere Dio, il nostro non è il ruolo più importante (1 Cor. 3:6, 7). Infatti è Geova che attira le persone. E in fin dei conti ognuno reagisce alla buona notizia in base a quello che ha nel cuore (Matt. 13:4-8). Non dimentichiamo che la maggioranza delle persone non accettò il messaggio di Gesù, eppure lui era il miglior insegnante di tutti i tempi! Quindi non scoraggiamoci se molti di quelli che cerchiamo di aiutare non ascoltano il messaggio. Se mostriamo empatia quando predichiamo, avremo buoni risultati. Il ministero ci darà più soddisfazione. Inoltre, proveremo la più grande felicità, quella che deriva dal dare. E renderemo più facile accettare la buona notizia a tutti “quelli che [hanno] la giusta disposizione per ricevere la vita eterna” (Atti 13:48). Quindi “finché ne abbiamo la possibilità, [...] facciamo del bene a tutti” (Gal. 6:10). In questo modo proveremo gioia perché daremo gloria al nostro Padre celeste (Matt. 5:16). w19.03 25 parr. 18-19

Argo.50
00giovedì 3 settembre 2020 00:12
Giovedì 3 settembre
In mezzo alla congregazione ti loderò (Sal. 22:22)
Il re Davide scrisse: “Geova è grande e degno di ogni lode” (Sal. 145:3). Davide amava Geova, e questo amore lo spingeva a lodarlo “in mezzo alla congregazione” (1 Cron. 29:10-13; Sal. 40:5). Oggi abbiamo modo di lodare Geova commentando alle adunanze. È sempre molto bello ascoltare una varietà di commenti. Ad esempio, ci piacciono le parole semplici e genuine dei bambini. Quando qualcuno esprime con sentimento una verità che ha scoperto da poco, siamo contagiati dalla sua gioia. E ammiriamo chi ‘trova il coraggio’ di fare un commento pur essendo timido o conoscendo poco la nostra lingua (1 Tess. 2:2). Come possiamo dimostrare che apprezziamo tutti loro per gli sforzi che fanno? Dopo l’adunanza potremmo ringraziarli per il loro commento incoraggiante. Oppure potremmo commentare anche noi. In questo modo alle adunanze non ci limiteremo a ricevere incoraggiamento, ma potremo anche darlo (Rom. 1:11, 12). w19.01 8 parr. 1-2; 9 par. 6

Argo.50
00venerdì 4 settembre 2020 00:09
Venerdì 4 settembre
Siate riconoscenti (Col. 3:15)
La situazione di quei 10 uomini era disperata. Erano lebbrosi e non avevano nessuna speranza di guarire. Un giorno, però, videro da lontano Gesù, il Maestro. Avevano sentito dire che Gesù guariva persone con ogni tipo di malattia, così gridarono: “Gesù, Maestro, abbi misericordia di noi!” Gesù li sanò dalla loro malattia, e per questo i 10 uomini gli furono sicuramente grati. Eppure solo uno di loro, invece di limitarsi a provare gratitudine per Gesù, decise di mostrarla. Quell’uomo, un samaritano, si sentì spinto a dare gloria a Dio “ad alta voce” (Luca 17:12-19). Come il samaritano, anche noi vogliamo mostrare gratitudine alle persone che ci trattano bene. Geova ci dà l’esempio in quanto a mostrare gratitudine. Un modo in cui la dimostra è ricompensando chi fa la sua volontà (2 Sam. 22:21; Sal. 13:6; Matt. 10:40, 41). Dato che le Scritture ci invitano a ‘imitare l’esempio di Dio, quali figli amati’, uno dei motivi principali per cui dovremmo esprimere la nostra gratitudine è che desideriamo imitare l’esempio di Geova (Efes. 5:1). w19.02 14 parr. 1-2; 15 par. 4
https://wol.jw.org/it/wol/h/r6/lp-i

Argo.50
00sabato 5 settembre 2020 00:03
Sabato 5 settembre
Non rinuncerò alla mia integrità! (Giob. 27:5)
Una ragazza a scuola rifiuta con rispetto di partecipare alla celebrazione di una festività che Dio non approva. Un ragazzo timido che sta predicando di casa in casa bussa alla porta di un suo compagno di scuola che in precedenza aveva preso in giro i Testimoni di Geova. A un uomo che lavora duramente per mantenere la sua famiglia il capo chiede di fare qualcosa di disonesto o di illegale. Anche se sa che potrebbe perdere il lavoro, l’uomo spiega che deve essere onesto e rispettare la legge, perché Dio richiede questo dai suoi servitori (Rom. 13:1-4; Ebr. 13:18). Che qualità notiamo in questi tre Testimoni? Tra le tante, probabilmente il coraggio o l’onestà. Ma ognuno di loro dimostra anche di avere una qualità che è particolarmente importante, l’integrità. Tutti e tre rimangono leali a Geova, rifiutandosi di disubbidire alle sue norme. È l’integrità a spingerli ad agire così, e questo di sicuro rende Geova orgoglioso di loro. Vogliamo rendere il nostro Padre celeste altrettanto orgoglioso di noi. w19.02 2 parr. 1-2
Argo.50
00domenica 6 settembre 2020 00:12
Domenica 6 settembre
La Legge possiede un’ombra delle benedizioni future (Ebr. 10:1)

La Legge tutelava in particolare chi non era in grado di difendersi, come gli orfani, le vedove e gli stranieri residenti. Ai giudici di Israele veniva comandato: “Non devi calpestare i diritti dello straniero residente né dell’orfano, e non devi prendere in pegno la veste di una vedova” (Deut. 24:17). Geova si interessava e si prendeva cura di quelli che nella comunità erano i più indifesi. Chi li maltrattava doveva renderne conto a lui (Eso. 22:22-24). Geova desidera che quelli a cui affida incarichi di responsabilità si interessino con amore di chi è sotto la loro autorità. Inoltre, odia i reati sessuali e fa in modo che tutti, soprattutto i più vulnerabili, vengano protetti e trattati in modo giusto (Lev. 18:6-30). Se siamo convinti del fatto che Geova ci tratta in modo giusto, il nostro amore per lui cresce. E se amiamo Dio e le sue giuste norme, ci sentiamo spinti ad amare gli altri e a trattarli in modo giusto. w19.02 24-25 parr. 22-26
https://wol.jw.org/it/wol/h/r6/lp-i

Argo.50
00lunedì 7 settembre 2020 00:04
Lunedì 7 settembre
Respingiamo l’empietà e i desideri mondani (Tito 2:12)
Vediamo un esempio di come possiamo difenderci dai tentativi di Satana di influenzarci col suo modo di pensare. Geova ci insegna che “l’immoralità sessuale [e] l’impurità di ogni sorta” non devono essere “neppure menzionate fra [noi]” (Efes. 5:3). Cosa facciamo se i nostri colleghi di lavoro o compagni di scuola cominciano a parlare di argomenti immorali legati al sesso? La sentinella, cioè la nostra coscienza, potrebbe lanciare l’allarme (Rom. 2:15). Ma la ascolteremo? Potremmo essere tentati di ascoltare i nostri colleghi o compagni, o di guardare le immagini che forse ci vogliono mostrare. Ma è proprio quello il momento di “chiudere le porte”, cioè evitare il pericolo, cambiando argomento o andandocene. Ci vuole coraggio per non cedere all’influenza degli altri iniziando a pensare o a comportarci in modo sbagliato. Ma Geova vede gli sforzi che facciamo, e possiamo essere sicuri che ci darà la forza e la sapienza necessarie per respingere il modo di pensare satanico (2 Cron. 16:9; Isa. 40:29; Giac. 1:5). w19.01 17-18 parr. 12-13

Argo.50
00martedì 8 settembre 2020 00:04
Martedì 8 settembre
Quando ho riflettuto su tutte le opere che le mie mani avevano fatto, ho visto che tutto era vanità. Non c’era niente che avesse vero valore (Eccl. 2:11)
Salomone, uno degli uomini più ricchi e influenti mai esistiti, decise di fare un esperimento e disse fra sé: “Prova i piaceri della vita e vedi il bene che ne deriva” (Eccl. 2:1-10). Costruì case, progettò giardini e parchi e assecondò ogni suo desiderio. Questo lo rese forse felice e soddisfatto? Lui stesso ammise cosa provava quando scrisse le parole della scrittura di oggi. Non pensi che la sua esperienza abbia molto da insegnarti? Geova vuole risparmiarti il dolore che deriva dal prendere decisioni sbagliate. Non vuole che tu debba imparare a tue spese. Certo, ci vuole fede per ubbidirgli e dare la priorità a quello che piace a lui, ma ne vale davvero la pena. Geova non ti deluderà mai e non dimenticherà mai “l’amore che [hai] dimostrato per il suo nome” (Ebr. 6:10). Quindi impegnati per avere una fede solida, così ti convincerai che il tuo Padre celeste desidera il meglio per te (Sal. 32:8). w18.12 22 parr. 14-15
Argo.50
00mercoledì 9 settembre 2020 00:08
Mercoledì 9 settembre
Dio ci raccomanda il suo amore: infatti mentre eravamo ancora peccatori Cristo è morto per noi (Rom. 5:8)
Una persona spirituale ha fede in Dio e vede le cose come le vede lui. Si fa guidare da Dio ed è decisa a ubbidirgli (1 Cor. 2:12, 13). Davide ci diede un ottimo esempio al riguardo. Infatti cantò: “Geova è la mia porzione, la mia parte assegnata e il mio calice” (Sal. 16:5). Davide considerava importante la sua amicizia con Dio, e ne parlò come della sua “porzione”. Per lui Geova era un rifugio (Sal. 16:1). Niente dava a Davide più gioia di questa intima amicizia con Dio, infatti scrisse: “Tutto il mio essere è gioioso” (Sal. 16:9, 11). Chi incentra la vita sui soldi o sui propri desideri non potrà mai provare la gioia che provò Davide (1 Tim. 6:9, 10). Se rafforzi la tua fede in Geova e lo servi, avrai uno scopo nella vita e ti sentirai soddisfatto. Come puoi rafforzare la tua fede? Devi per così dire passare del tempo con Geova leggendo la sua Parola, osservando quello che ha creato e riflettendo sulle sue qualità, incluso il suo amore per te (Rom. 1:20). w18.12 25 parr. 7-8

Argo.50
00giovedì 10 settembre 2020 00:05
Giovedì 10 settembre
Il matrimonio sia tenuto in alta considerazione da tutti (Ebr.13:4
Paolo non stava facendo una semplice riflessione sul matrimonio. Voleva incoraggiare i cristiani a tenere in alta considerazione il matrimonio, a considerarlo qualcosa di prezioso. È così che consideriamo il matrimonio in generale e soprattutto il nostro? Se lo consideriamo prezioso stiamo seguendo l’ottimo esempio di Gesù. Lui tenne in alta considerazione il matrimonio. Quando i farisei gli fecero una domanda sul divorzio, Gesù rispose facendo riferimento a quello che Dio aveva detto istituendo il matrimonio: “L’uomo lascerà suo padre e sua madre, e i due saranno una sola carne”. Gesù concluse il ragionamento dicendo: “Quello che Dio ha unito, l’uomo non lo separi” (Mar. 10:2-12; Gen. 2:24). Gesù quindi sottolineò che il matrimonio è di origine divina e che è un legame permanente. Dio non disse ad Adamo ed Eva che avrebbero potuto mettere fine al matrimonio con il divorzio. Quando istituì il matrimonio stabilì che doveva essere l’unione di un uomo con una donna, e che “i due” dovevano rimanere insieme per sempre. w18.12 10-11 parr. 2-4

Argo.50
00venerdì 11 settembre 2020 00:13
Venerdì 11 settembre
Siate trasformati rinnovando la vostra mente (Rom. 12:2)
Quando abbiamo conosciuto Geova, abbiamo imparato quanto è importante ubbidire ai comandi basilari riportati nella Bibbia. Man mano che cresciamo in senso spirituale, però, scopriamo cosa piace o non piace a Geova e qual è il suo punto di vista su vari argomenti, e questo influisce sulle nostre azioni e sulle nostre scelte. Anche se troviamo piacevole imparare a pensare come Geova, a volte ci può risultare difficile a causa del nostro modo di ragionare imperfetto. Magari conosciamo il suo punto di vista su questioni come immoralità sessuale, materialismo, uso errato del sangue oppure sull’opera di predicazione. Potremmo però fare fatica a capire perché la pensa così. Cosa possiamo fare? Come possiamo pensarla sempre più come Dio? La risposta sta nel ‘rinnovare la nostra mente’ studiando la Parola di Dio per capire il suo modo di pensare, meditarci su e cercare di vedere le cose come le vede lui. w18.11 23-24 parr. 2-4

Argo.50
00sabato 12 settembre 2020 00:17
Sabato 12 settembre
Fino a quando, di fronte alla violenza, dovrò invocarti senza che tu intervenga? (Abac. 1:2)
Abacuc visse in un periodo davvero difficile. A motivo della violenza e della cattiveria delle persone che lo circondavano era profondamente turbato. Si chiedeva quando avrebbe avuto fine tutta quella malvagità, e perché Geova non facesse qualcosa. Vedeva gli israeliti commettere ingiustizie e soprusi, e si sentiva impotente. Allora pregò Geova chiedendogli di intervenire. Forse Abacuc aveva cominciato a pensare che Geova non si interessasse del suo popolo o che stesse aspettando troppo a intervenire. Capita anche a noi di sentirci come lui? Abacuc aveva forse perso la fiducia in Geova o la fede nelle sue promesse? Assolutamente no. Il fatto che confidò i suoi problemi e le sue preoccupazioni a Geova, e non ad altri esseri umani, dimostra che non aveva smesso di fidarsi di lui e che non si era arreso. Ovviamente era confuso, e non capiva perché Geova stesse permettendo così a lungo una situazione che lo faceva soffrire tanto. w18.11 14 parr. 4-5

Argo.50
00domenica 13 settembre 2020 00:06
Domenica 13 settembre
Smettete di accumularvi tesori sulla terra (Matt. 6:19)
Pietro e Andrea facevano i pescatori, ma quando Gesù li invitò a diventare “pescatori di uomini” abbandonarono subito la loro attività (Matt. 4:18-20). Questo non significa che chi impara la verità debba smettere di lavorare. Ha comunque la responsabilità di prendersi cura della famiglia (1 Tim. 5:8). Deve però cambiare il modo in cui considera i beni materiali e modificare la propria scala di valori. Vediamo cosa ha fatto una ragazza di nome Maria. Il golf era la sua vita. Sognava di fare carriera in questo sport e guadagnare tanti soldi. Poi iniziò a studiare la Bibbia, ed era entusiasta vedendo che la sua vita migliorava man mano che applicava le verità bibliche. Maria si rese conto che sarebbe stato difficile per lei concentrarsi sia sulla sua amicizia con Geova che sulla sua carriera sportiva (Matt. 6:24). Decise così di rinunciare al sogno della sua vita. Ora serve come pioniera e, soddisfatta, dice di avere “la vita più felice e significativa che si possa desiderare”. w18.11 5 parr. 9-10
Argo.50
00lunedì 14 settembre 2020 00:09
Lunedì 14 settembre
È il falegname, il figlio di Maria (Mar. 6:3)
All’età di 30 anni Gesù smise di fare il falegname perché sapeva che il suo ministero era l’attività più importante. Disse che annunciare la buona notizia del Regno era uno dei motivi per cui Dio lo aveva mandato sulla terra (Matt. 20:28; Luca 3:23; 4:43). Fece del ministero l’obiettivo principale della sua vita e voleva che anche altri facessero lo stesso (Matt. 9:35-38). Forse non siamo falegnami, ma siamo tutti ministri che insegnano la buona notizia. Siamo “collaboratori di Dio”, e questa opera è così importante che lui stesso vi prende parte (1 Cor. 3:9; 2 Cor. 6:4). Riconosciamo che ‘l’essenza stessa della parola di Geova è verità’ (Sal. 119:159, 160). Per questo vogliamo essere sicuri di “maneggiare correttamente la parola della verità” quando predichiamo (2 Tim. 2:15). A tal fine cerchiamo di diventare sempre più esperti nell’usare la Bibbia, lo strumento principale che abbiamo per insegnare la verità su Geova, Gesù e il Regno. w18.10 11 parr. 1-2

Argo.50
00martedì 15 settembre 2020 00:05
Martedì 15 settembre
Dovete assistere quelli che sono deboli e ricordarvi delle parole del Signore Gesù (Atti 20:35)
Quando un marito imita l’esempio di Gesù come capo, per sua moglie è più facile “avere profondo rispetto” per lui (Efes. 5:22-25, 33). Una moglie che rispetta il marito sarà comprensiva con lui. Quando i genitori si trattano con gentilezza e rispetto, danno un ottimo esempio ai figli. È principalmente loro la responsabilità di insegnare ai figli a mostrare considerazione agli altri. Ad esempio, i genitori potrebbero spiegare loro che nella Sala del Regno non si corre. Oppure quando si ritrovano con altri e mangiano qualcosa insieme, possono insegnare ai figli a lasciare che le persone anziane si servano per prime. Quando un bambino ci apre la porta o fa qualcosa di gentile per noi, lodiamolo. Questo avrà un effetto positivo su di lui e imprimerà nel suo cuore la consapevolezza che “c’è più felicità nel dare che nel ricevere”. w18.09 29 parr. 5-6

Argo.50
00mercoledì 16 settembre 2020 00:10
Mercoledì 16 settembre
Uno solo è il vostro Capo, il Cristo (Matt. 23:10)
La guida del nostro Re Gesù Cristo ci è di aiuto oggi e ci prepara per il futuro. Riflettiamo quindi sugli effetti positivi che i cambiamenti introdotti di recente hanno avuto su di noi. Durante l’adorazione in famiglia, potremmo parlare di quanto ci sono stati utili i cambiamenti riguardanti le adunanze e il ministero. Se capiamo il motivo delle istruzioni che ci dà l’organizzazione di Geova e ci concentriamo sugli effetti positivi che queste hanno su di noi saremo più pronti a seguirle con gioia. Ad esempio, la riduzione del numero di pubblicazioni stampate permette di risparmiare denaro, e l’uso della tecnologia permette di portare la buona notizia a più persone. Cerchiamo quindi di usare maggiormente pubblicazioni elettroniche, video e altri contenuti multimediali. Questo è un modo per seguire la guida di Cristo, il quale desidera che le risorse dell’organizzazione vengano usate saggiamente. Quando seguiamo attentamente la guida di Cristo, promuoviamo l’unità e aiutiamo altri a rafforzare la propria fede. w18.10 25-26 parr. 17-19


Argo.50
00giovedì 17 settembre 2020 00:05
Giovedì 17 settembre
Nel nostro tenero affetto per voi, eravamo decisi non solo a trasmettervi la buona notizia di Dio, ma anche a darvi noi stessi (1 Tess. 2:8)
Se come Geova mostriamo tenerezza e premura, possiamo essere la risposta alle preghiere di un fratello che soffre (2 Cor. 1:3-6). Comunque, non aspettiamoci la perfezione dai compagni di fede. Manteniamo un punto di vista equilibrato su di loro. Aspettarsi che non commettano mai errori non è realistico e sarà solo causa di delusione (Eccl. 7:21, 22). Geova ha sempre delle aspettative realistiche nei confronti dei suoi servitori. Se seguiamo il suo esempio, ci sarà più facile sopportare i difetti degli altri (Efes. 4:2, 32). Non vorremmo mai fare paragoni scoraggianti o dare ai fratelli l’impressione che non stiano facendo abbastanza. Piuttosto, dovremmo essere pronti a lodarli per quello che riescono a fare. In questo modo li incoraggeremo e li aiuteremo a essere soddisfatti del servizio che rendono a Geova (Gal. 6:4). w18.09 16 parr. 16-17
Argo.50
00venerdì 18 settembre 2020 00:05
Venerdì 18 settembre
Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e portare a termine la sua opera (Giov. 4:34)
Per Gesù fare la volontà di Dio era un modo per nutrirsi spiritualmente. Infatti, proprio come quando mangiamo un buon pasto siamo soddisfatti e nutriamo il nostro corpo, quando facciamo la volontà di Dio veniamo rafforzati e nutriamo la nostra fede nella vita eterna. Essere saggi significa essenzialmente mettere in pratica quello che Geova ci insegna (Sal. 107:43). E chi si dimostra saggio ottiene ottimi risultati. A proposito della sapienza, infatti, nel libro di Proverbi leggiamo: “Niente di ciò che desideri regge al suo confronto. [...] È un albero di vita per quelli che l’afferrano, e quelli che la tengono stretta saranno dichiarati felici” (Prov. 3:13-18). Gesù disse ai suoi discepoli: “Sapendo queste cose, siete felici se le fate” (Giov. 13:17). I discepoli sarebbero stati felici se avessero continuato a seguire le istruzioni di Gesù. Accettare i suoi insegnamenti e seguire il suo esempio doveva diventare il loro modo di vivere, e non essere una semplice reazione momentanea. w18.09 4 parr. 4-5

Argo.50
00sabato 19 settembre 2020 00:04
Sabato 19 settembre
Dio creò l’uomo a sua immagine (Gen. 1:27)
Anche se Adamo ed Eva erano da soli nel giardino di Eden, avrebbero comunque dovuto preoccuparsi del benessere degli altri. Infatti Geova aveva detto loro di moltiplicarsi, riempire la terra e soggiogarla (Gen. 1:28). Proprio come il Creatore, che era molto interessato al benessere delle sue creature, Adamo ed Eva avrebbero dovuto pensare alla felicità dei figli che avrebbero avuto. Era per loro che tutta la terra sarebbe stata trasformata in un paradiso. Questa enorme impresa avrebbe richiesto la collaborazione di tutta la famiglia di Adamo, che sarebbe stata sempre più numerosa. Per estendere i confini del Paradiso, gli esseri umani perfetti dovevano lavorare a stretto contatto con Geova. Avrebbero così contribuito alla realizzazione della sua volontà e sarebbero entrati nel suo riposo (Ebr. 4:11). Riusciamo a immaginare la soddisfazione che avrebbero potuto provare? Se si fossero impegnati con altruismo per il bene degli altri, avrebbero ricevuto da Geova enormi ricompense. w18.08 18 par. 2; 19-20 parr. 8-9
Argo.50
00domenica 20 settembre 2020 00:05
Domenica 20 settembre
Lui mi ha calunniato presso di te, mio signore il re (2 Sam. 19:27)
Come reagiresti se qualcuno diffondesse calunnie su di te? Questo è ciò che capitò a Gesù e a Giovanni Battista (Matt. 11:18, 19). Cosa fece Gesù? Non usò il suo tempo e le sue energie per convincere gli altri che si trattava di menzogne. Piuttosto, esortò le persone a concentrarsi sui fatti, cioè su quello che faceva e insegnava. Infatti disse: “A rendere giustizia alla sapienza sono le sue opere” (Matt. 11:19, nt.). Da Gesù impariamo una cosa davvero importante. A volte capita che qualcuno ci critichi ingiustamente o dica qualcosa di non vero su di noi. Forse vorremmo difendere in qualche modo la nostra reputazione e ottenere giustizia. Ma in pratica cosa possiamo fare se qualcuno diffonde bugie su di noi? Con il nostro comportamento possiamo fare in modo che nessuno creda a quelle bugie. L’esempio di Gesù ci insegna che la reputazione che ci siamo fatti comportandoci da cristiani può smentire qualsiasi mezza verità o falsa accusa diffusa sul nostro conto. w18.08 6 parr. 11-13

Argo.50
00lunedì 21 settembre 2020 00:08
Lunedì 21 settembre
È Geova tuo Dio che devi temere, lui devi servire, a lui devi tenerti stretto (Deut. 10:20)
Caino, Salomone e gli israeliti al monte Sinai ebbero la possibilità di pentirsi e cambiare atteggiamento (Atti 3:19). Geova non abbandona i suoi servitori solo perché commettono uno sbaglio. Lo ha dimostrato perdonando Aronne. Oggi, spinto dal suo amore, ci mette in guardia attraverso episodi della Bibbia, pubblicazioni bibliche o consigli di altri fratelli. Se ascoltiamo quello che ci dice, possiamo essere sicuri che ci mostrerà misericordia. L’immeritata bontà di Geova ha uno scopo (2 Cor. 6:1). Ci dà la possibilità di “respingere l’empietà e i desideri mondani” (Tito 2:11-14). Fino a quando vivremo “nell’attuale sistema di cose” la nostra devozione esclusiva a Geova sarà messa alla prova. Schieriamoci sempre in modo deciso dalla sua parte. w18.07 21 parr. 20-21

Argo.50
00martedì 22 settembre 2020 00:13
Martedì 22 settembre
Geova conosce quelli che gli appartengono (2 Tim. 2:19)
Come possiamo rafforzare il desiderio di essere notati e apprezzati da Geova e non dal mondo? Abbiamo bisogno di ricordare due verità importanti. Primo, Geova apprezza e ricompensa sempre chi lo serve fedelmente (Ebr. 6:10; 11:6). Considera preziosi i suoi servitori fedeli e ritiene che sia “ingiusto” ignorarli. “Conosce la via dei giusti” e “sa liberare dalla prova le persone a lui devote” (Sal. 1:6; 2 Piet. 2:9). Secondo, Geova potrebbe ricompensarci in modi inaspettati. Quelli che fanno del bene solo per essere notati dagli altri non possono aspettarsi nessuna ricompensa da Geova, perché hanno già ricevuto la loro unica ricompensa (Matt. 6:1-5). D’altra parte Geova, “che vede in segreto”, si accorge di quelli che fanno del bene senza essere notati ed è pronto a ricompensarli. w18.07 9 parr. 8, 10

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