....: Scrittura del Giorno :....

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13
Argo.50
00martedì 31 dicembre 2019 21:05
dal 01/01/2020 al 31/12/2020



Argo.50
00mercoledì 1 gennaio 2020 00:16
Mercoledì 1° gennaio
Mosè era di gran lunga il più mansueto di tutti gli uomini sulla faccia della terra (Num. 12:3)
Mosè era di gran lunga il più mansueto di tutti gli uomini sulla faccia della terra (Num. 12:3) Mosè non era sempre stato una persona mansueta. Quando era in Egitto e faceva parte della famiglia reale, si era fatto prendere dalla rabbia e aveva ucciso un uomo che secondo lui aveva agito ingiustamente. Mosè aveva pensato che Geova approvasse quel gesto. Poi, per 40 anni, Geova lo aveva aiutato a capire che per guidare gli israeliti avrebbe avuto bisogno di qualcos’altro oltre al coraggio: doveva coltivare la mansuetudine. E per farlo doveva essere anche umile, sottomesso e mite. Alla fine Mosè capì l’importanza di queste qualità e riuscì a guidare il popolo in modo eccellente (Eso. 2:11, 12; Atti 7:21-30, 36). Se sei un capofamiglia o un anziano, sforzati di imitare Mosè. Non offenderti appena qualcuno ti manca di rispetto. Riconosci umilmente i tuoi difetti (Eccl. 7:9, 20). Sottomettiti alla guida di Geova quando devi gestire un problema, e rispondi sempre con mitezza (Prov. 15:1). In questo modo farai piacere a Geova, promuoverai la pace e sarai per gli altri un esempio di mansuetudine. w19.02 8 par. 1; 10 parr. 9-10
Argo.50
00giovedì 2 gennaio 2020 00:14
Giovedì 2 gennaio
Provò compassione per quelle persone (Mar. 6:34)
Perché Gesù provò compassione per quelle persone, dimostrando di avere empatia? Vide che “erano come pecore senza pastore”. Forse Gesù notò che alcune di loro erano povere e dovevano lavorare duramente per provvedere alla famiglia. Magari altre stavano affrontando un lutto. Probabilmente Gesù capiva la loro situazione. Forse aveva affrontato anche lui questo tipo di problemi. Gesù si interessava degli altri e fu spinto a consolarli con il suo messaggio (Isa. 61:1, 2). Cosa impariamo dall’esempio di Gesù? Come ai suoi giorni, anche oggi le persone intorno a noi sono “come pecore senza pastore”. Affrontano un’infinità di problemi. Noi però abbiamo quello di cui hanno bisogno: il messaggio del Regno (Riv. 14:6). Quindi, come il nostro Signore, impegniamoci per predicare la buona notizia avendo “pietà del misero e del povero” (Sal. 72:13). Se proviamo compassione per le persone, vorremo fare qualcosa per aiutarle. w19.03 21-22 parr. 6-7

Argo.50
00venerdì 3 gennaio 2020 00:21
Venerdì 3 gennaio
Sia lodato Geova, che ogni giorno porta il nostro carico (Sal. 68:19)
Abbiamo molte ragioni per amare Geova. Lui non solo ci dà ogni giorno tante cose belle ma ci insegna anche la verità su chi è e su cosa ha in mente per il futuro (Giov. 8:31, 32). Inoltre ci guida e ci sostiene tramite la congregazione; ci aiuta a sopportare i problemi e ci dà la speranza di vivere per sempre in condizioni perfette (Riv. 21:3, 4). Quando meditiamo su tutto quello che Geova ha già fatto per dimostrarci che ci ama, il nostro amore per lui cresce. E se amiamo Geova impariamo a provare il giusto tipo di paura: la paura di ferire il nostro Dio, che amiamo così tanto. Quindi, continuando a riflettere su quanto la tua vita sia migliorata da quando segui la guida di Geova, il tuo amore per lui e per le sue norme crescerà. Niente di quello che Satana ti offre potrà farti smettere di servire Geova. Immaginati tra 1.000 anni, quando ripenserai al fatto che la decisione di battezzarti è stata la migliore che tu abbia mai preso! w19.03 6 par. 14; 7 par. 19

Argo.50
00sabato 4 gennaio 2020 00:03
Sabato 4 gennaio
Una brava moglie chi la può trovare? Il suo valore è molto maggiore di quello dei coralli (Prov. 31:10)
Quando ciascun componente mostra gratitudine, l’intera famiglia ne trae beneficio. Più marito e moglie dimostrano di essere grati l’uno all’altra, più saranno uniti. Faranno anche meno fatica a perdonarsi. Quando un marito apprezza sua moglie, nota le cose buone che lei dice e fa, e non si trattiene dal lodarla (Prov. 31:28). Da parte sua, una moglie saggia fa sapere al marito cosa in particolare apprezza di lui. Se siete genitori, come potete insegnare ai vostri figli a mostrare gratitudine? Ricordatevi che loro imitano quello che dite e fate. Quindi date il buon esempio e ringraziateli quando fanno qualcosa per voi. Inoltre, insegnate ai vostri figli a ringraziare quando altri fanno qualcosa per loro. Aiutateli a capire che mostrare gratitudine deve essere una cosa spontanea e che le loro parole possono avere effetti molto positivi. w19.02 17 parr. 14-15

Argo.50
00domenica 5 gennaio 2020 00:02
Domenica 5 gennaio
Fino all’ultimo respiro, non rinuncerò alla mia integrità! (Giob. 27:5)
Queste parole dimostrano che Giobbe era deciso a resistere agli attacchi di Satana, e noi possiamo fare lo stesso. In che modo le accuse che Satana rivolse a Giobbe riguardano ognuno di noi? Praticamente Satana afferma che noi in realtà non amiamo Geova, che smetteremmo di servirlo pur di salvarci la vita e che la nostra integrità è solo apparente (Giob. 2:4, 5; Riv. 12:10). Essere accusati in questo modo ci fa star male. Riflettiamo però sulla meravigliosa opportunità che Geova ci offre. Geova sta permettendo a Satana di mettere alla prova la nostra integrità, ma ha fiducia in noi. È sicuro che possiamo rimanere integri e dimostrare che Satana è un bugiardo. Inoltre promette di darci il suo aiuto (Ebr. 13:6). È un vero onore che il Sovrano dell’universo si fidi così tanto di noi! Ecco perché l’integrità è così importante: ci permette di smentire Satana, di difendere la reputazione del nostro Padre e di dimostrare che appoggiamo il suo modo di governare. w19.02 5 parr. 9-10
Argo.50
00lunedì 6 gennaio 2020 00:06
Lunedì 6 gennaio
Verrà il tempo in cui chi vi ucciderà penserà di aver reso sacro servizio a Dio (Giov. 16:2)
Gesù parlò agli apostoli delle prove che avrebbero affrontato. Poi, invitandoli a seguire il suo esempio, disse: “Fatevi coraggio!” (Giov. 16:1-4a, 33). Molti anni dopo i discepoli di Gesù stavano ancora imitando il suo altruismo e il suo coraggio. Furono disposti ad affrontare grandi sofferenze pur di aiutarsi l’un l’altro a superare varie difficoltà (Ebr. 10:33, 34). Anche oggi imitiamo il coraggio di Gesù. Ad esempio, ci vuole coraggio per aiutare i fratelli che sono perseguitati a motivo della loro fede o che, come a volte accade, vengono imprigionati ingiustamente. In casi del genere dobbiamo fare tutto il possibile per aiutarli ed essere pronti a parlare in loro difesa (Filip. 1:14; Ebr. 13:19). Ci vuole coraggio anche per continuare a predicare (Atti 14:3). Siamo decisi, come Gesù, a predicare il messaggio del Regno anche quando le persone ci fanno opposizione e ci perseguitano. w19.01 22-23 parr. 8-9
Argo.50
00martedì 7 gennaio 2020 00:04
Martedì 7 gennaio
Interessiamoci gli uni degli altri per spronarci all’amore e alle opere eccellenti, non trascurando di riunirci insieme, come invece alcuni fanno abitualmente, ma incoraggiandoci a vicenda (Ebr. 10:24, 25)
Cosa può aiutarci a fare commenti incoraggianti alle adunanze? Innanzitutto, prepariamoci per ogni adunanza. Se ci poniamo l’obiettivo di commentare e ci prepariamo bene, ci sentiremo più sicuri (Prov. 21:5). In che modo possiamo prepararci bene? Prima di iniziare a studiare, chiediamo a Geova il suo spirito santo (Luca 11:13; 1 Giov. 5:14). Poi dedichiamo alcuni minuti a farci un’idea generale dell’argomento: analizziamo il titolo, i sottotitoli, le immagini e i riquadri. Quando iniziamo a studiare i paragrafi, cerchiamo di leggere più versetti possibili tra quelli citati. Meditiamo sulle informazioni soffermandoci in particolare sui punti che vorremmo menzionare in un commento. Più impegno ci mettiamo per prepararci, più quello che studiamo ci sarà utile e più ci verrà facile commentare (2 Cor. 9:6). w19.01 9 par. 6; 11-12 parr. 13-15

Argo.50
00mercoledì 8 gennaio 2020 00:06
Mercoledì 8 gennaio
Scrivi la visione (Abac. 2:2)
Ispirando Abacuc a mettere per iscritto quello che provava, Geova ha voluto trasmetterci un’importante lezione: non dobbiamo avere paura di esprimergli le nostre preoccupazioni e i nostri dubbi. Anzi, lui stesso ci invita a rivolgerci a lui in preghiera per parlargli di come ci sentiamo (Sal. 50:15; 62:8). Abacuc considerava Geova un Amico fidato e un Padre, quindi prese l’iniziativa di avvicinarsi a lui. Non si lasciò travolgere dalla situazione e non cercò di risolvere il problema facendo affidamento su sé stesso. Al contrario, parlò a Geova dei sentimenti che provava. Anche noi possiamo fare lo stesso. Geova ascolta le preghiere e ci invita a confidargli le nostre preoccupazioni (Sal. 65:2). Se lo faremo, potremo vedere la sua risposta. Grazie alla sua guida e al suo conforto percepiremo tutto l’affetto che ha per noi (Sal. 73:23, 24). Qualunque sia il nostro problema, Geova ci aiuterà a capire qual è il suo punto di vista sulla situazione che stiamo vivendo. Pregarlo è quindi uno dei modi migliori in cui dimostriamo che ci fidiamo di lui. w18.11 13 par. 2; 14 parr. 5-6
Argo.50
00giovedì 9 gennaio 2020 00:04
Giovedì 9 gennaio
I santi che sono sulla terra, i maestosi, mi recano grande gioia (Sal. 16:3)
Davide non si sceglieva gli amici solo tra le persone della sua età. Ricordi il nome di uno dei suoi amici? Tra quelli che Davide definì “i maestosi” c’era Gionatan. L’amicizia tra questi due uomini è una delle più belle di cui parla la Bibbia. Ma sapevi che Gionatan aveva circa 30 anni più di Davide? Allora su cosa si basava la loro amicizia? Davide e Gionatan avevano fede in Dio, si rispettavano e apprezzavano le qualità l’uno dell’altro, come ad esempio il coraggio che entrambi mostrarono nel combattere contro i nemici di Dio (1 Sam. 13:3; 14:13; 17:48-50; 18:1). Come Davide e Gionatan, anche noi proviamo “grande gioia” quando abbiamo amici che amano Geova e hanno fede in lui. Kiera, che serve Dio da diversi anni, dice: “Ho fatto amicizia con persone di tutto il mondo, che vengono da culture e ambienti diversi”. Se anche tu cerchi di allargare la tua cerchia di amici, vedrai con i tuoi occhi come la Bibbia e lo spirito santo riescono a unire i servitori di Dio in tutto il mondo. w18.12 26 parr. 11-13

Argo.50
00venerdì 10 gennaio 2020 00:15
Venerdì 10 gennaio
Chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di immoralità sessuale, e ne sposa un’altra commette adulterio (Matt. 19:9)
L’espressione “immoralità sessuale” include vari peccati di natura sessuale commessi al di fuori del matrimonio scritturale, come adulterio, prostituzione, rapporti sessuali tra persone non sposate, omosessualità e bestialità. Se ad esempio un uomo commette immoralità sessuale, sua moglie può decidere se divorziare da lui oppure no. È degno di nota che Gesù non disse che l’immoralità sessuale del coniuge debba necessariamente portare al divorzio. Ad esempio, una moglie potrebbe decidere di rimanere col marito anche se lui ha commesso immoralità sessuale. Forse lo ama ancora ed è disposta a perdonarlo per tentare di ricostruire il loro rapporto. Inoltre, se scegliesse di divorziare e non si risposasse potrebbe andare incontro a diversi problemi. Che dire dei suoi bisogni materiali e sessuali? Si sentirà sola? Che effetto avrà il divorzio sui figli? (1 Cor. 7:14). Non c’è dubbio che se il coniuge innocente decidesse di divorziare affronterebbe serie difficoltà. w18.12 12 parr. 10-11
Argo.50
00sabato 11 gennaio 2020 00:04
Sabato 11 gennaio
Voi che amate Geova, odiate il male (Sal. 97:10)
Geova odia l’ingiustizia (Isa. 61:8). Pur tenendo conto del fatto che a causa della nostra imperfezione ci viene difficile fare ciò che è giusto, Geova si aspetta che anche noi odiamo qualsiasi azione sbagliata. Meditando sui motivi per cui Geova odia il male, riusciremo a pensarla come lui, e questo ci aiuterà a essere ancora più forti per resistere alla tentazione di fare qualcosa che lui odia. Se sviluppiamo lo stesso odio di Geova per il male, capiamo che una cosa è sbagliata anche se questa non è menzionata in modo specifico nella Bibbia. Facciamo un esempio. La lap dance è una danza immorale sempre più diffusa. Alcuni potrebbero non vederci niente di male, dato che in fondo praticarla non è come avere un rapporto sessuale vero e proprio. Ma è così che la vede Geova? Lui odia qualsiasi tipo di azione sbagliata. Dobbiamo quindi stare alla larga da ciò che è male, e per farlo è importante che impariamo a controllarci e a odiare quello che lui odia (Rom. 12:9). w18.11 25 parr. 11-12

Argo.50
00domenica 12 gennaio 2020 00:20
Domenica 12 gennaio
Il giusto vivrà grazie alla sua fedeltà (Abac. 2:4)
Questa promessa è così importante che l’apostolo Paolo la citò tre volte nelle sue lettere (Rom. 1:17; Gal. 3:11; Ebr. 10:38). Qualunque difficoltà ci troviamo ad affrontare, se confidiamo in Geova e gli restiamo leali vedremo l’adempimento delle sue promesse. Geova ci invita a non concentrarci sul presente, ma sulla nostra speranza per il futuro. Il libro di Abacuc insegna qualcosa di importante a tutti noi che viviamo negli ultimi giorni. Geova promette di concedere la vita ai giusti che confidano in lui. Continuiamo quindi a rafforzare la nostra fiducia in Dio, indipendentemente dai problemi e dalle preoccupazioni che affrontiamo. Tramite Abacuc, Geova ci assicura che ci sosterrà e ci libererà. Ci invita a fidarci di lui e ad aspettare con pazienza il tempo da lui stabilito in cui il suo Regno trasformerà la terra in un luogo popolato da persone miti e felici che adoreranno solo lui (Matt. 5:5; Ebr. 10:36-39). w18.11 16 parr. 15-17

Argo.50
00lunedì 13 gennaio 2020 00:06
Lunedì 13 gennaio
Continuate a camminare nella verità (3 Giov. 4)
Alcuni che nel I secolo avevano accettato gli insegnamenti di Gesù smisero di “camminare nella verità”. Per esempio, in un’occasione Gesù sfamò miracolosamente una folla. Quando queste persone lo seguirono dall’altra parte del Mar di Galilea, Gesù si rivolse a loro dicendo: “Se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi”. I presenti rimasero sconvolti da quelle parole, ma invece di chiedere spiegazioni a Gesù dissero: “È un discorso offensivo! Chi può stare a sentirlo?” Quindi “molti dei suoi discepoli se ne tornarono alle cose che si erano lasciati alle spalle e smisero di camminare con lui” (Giov. 6:53-66). Triste a dirsi, anche oggi alcuni hanno deciso di allontanarsi dalla verità. Magari sono rimasti turbati da quello che un fratello con incarichi di responsabilità ha detto o fatto. Oppure si sono offesi dopo aver ricevuto consigli basati sulla Bibbia. Altri hanno avuto un contrasto con qualcuno nella congregazione. w18.11 9 parr. 3-5

Argo.50
00martedì 14 gennaio 2020 08:13
Martedì 14 gennaio
Uno solo è il vostro Capo, il Cristo (Matt. 23:10)
Quando non capiamo del tutto le ragioni di qualche cambiamento organizzativo, dovremmo riflettere sul modo in cui Cristo guidò il popolo di Dio nel passato. Sia ai giorni di Giosuè che nel I secolo, diede sempre istruzioni sagge che protessero i servitori di Dio in senso collettivo, rafforzarono la loro fede e li aiutarono a rimanere uniti (Ebr. 13:8). Gesù tiene molto al nostro benessere spirituale. Questo è evidente dal fatto che al momento giusto “lo schiavo fedele e saggio” ci dà le istruzioni di cui abbiamo bisogno (Matt. 24:45). Quando riflettiamo sul modo in cui Cristo ci guida, percepiamo tutto il suo interesse per la nostra crescita spirituale. Oltre a preoccuparsi dei nostri bisogni spirituali, Cristo ci aiuta a rimanere concentrati sull’opera più importante compiuta oggi sulla terra: l’opera di predicazione (Mar. 13:10). w18.10 25 parr. 13-16
Argo.50
00mercoledì 15 gennaio 2020 00:03
Mercoledì 15 gennaio
Comportatevi in modo degno della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà (Efes. 4:1, 2)
Un ottimo esempio di come esercitare autocontrollo quando veniamo trattati male lo troviamo in 2 Samuele 16:5-13. Davide e i suoi servitori furono insultati e aggrediti da Simei, un parente del re Saul. Pur avendo il potere di mettere fine a quella situazione, Davide la sopportò pazientemente. Dove trovò la forza di controllarsi? La soprascritta del Salmo 3 indica che venne composto da Davide “mentre fuggiva a motivo di suo figlio Absalom”. I versetti 1 e 2 corrispondono agli eventi descritti nel capitolo 16 di Secondo Samuele. Nel versetto 4 Davide esprime la sua fiducia dicendo: “Invocherò Geova ad alta voce, ed egli mi risponderà”. Anche noi possiamo pregare quando veniamo trattati male. Geova risponderà alle nostre preghiere dandoci il suo spirito santo, che ci aiuterà a sopportare la situazione. Ci vengono in mente circostanze specifiche in cui dovremmo controllarci di più o essere più pronti a perdonare chi senza motivo ce l’ha con noi? Abbiamo la certezza che Geova vede il nostro dolore e ci ricompenserà? w18.09 6 parr. 16-17
Argo.50
00giovedì 16 gennaio 2020 00:09
Giovedì 16 gennaio
Siamo collaboratori di Dio (1 Cor. 3:9)
Dobbiamo essere sempre gentili e rispettosi verso le persone a cui predichiamo, e possiamo farlo se le conosciamo bene. Ricordiamo che quando andiamo di casa in casa ci presentiamo dalle persone senza che ci abbiano invitato. È quindi importante che scegliamo un momento in cui è più probabile che ci ascoltino (Matt. 7:12). Per esempio, se le persone del nostro territorio preferiscono alzarsi tardi nel weekend, potremmo iniziare il servizio con la testimonianza stradale, la testimonianza pubblica o facendo visite ulteriori a chi a quell’ora è già sveglio. Le persone in genere sono molto impegnate, quindi è consigliabile fare visite brevi, almeno inizialmente (1 Cor. 9:20-23). Quando le persone vedono che teniamo conto del fatto che sono impegnate, saranno più disposte a riceverci la volta successiva. Se nel nostro ministero riflettiamo il frutto dello spirito di Dio siamo effettivamente ‘suoi collaboratori’. Geova potrebbe così impiegarci per aiutare qualcuno a conoscere la verità (1 Cor. 3:6, 7). w18.09 32 parr. 15-17
Argo.50
00venerdì 17 gennaio 2020 00:18
Venerdì 17 gennaio
Felici i miti, perché erediteranno la terra (Matt. 5:5)

In che modo la mitezza contribuisce alla felicità? Forse alcuni in passato erano maleducati, polemici o aggressivi, ma quando hanno conosciuto la verità sono cambiati. Hanno infatti rivestito la “nuova personalità” e ora mostrano qualità come “tenera compassione, benignità, umiltà, mitezza e pazienza” (Col. 3:9-12). Di conseguenza hanno pace, buoni rapporti con gli altri e una vita più felice. La Parola di Dio inoltre promette che queste persone “erediteranno la terra” (Sal. 37:8-10, 29). In che senso i miti “erediteranno la terra”? Gli unti erediteranno la terra quando la governeranno in qualità di re e sacerdoti (Riv. 20:6). Milioni di altre persone che invece non vivranno in cielo la erediteranno nel senso che potranno vivere sulla terra per sempre. Saranno perfette, felici e in pace. w18.09 19 parr. 8-9
Argo.50
00sabato 18 gennaio 2020 00:25
Sabato 18 gennaio
Ognuno dev’essere pronto ad ascoltare (Giac. 1:19)

In questo Geova ci dà l’esempio migliore (Gen. 18:32; Gios. 10:14). Riflettiamo sul dialogo riportato in Esodo 32:11-14. Anche se non aveva bisogno del parere di Mosè, Geova gli diede l’opportunità di esprimere i suoi sentimenti. Chi di noi sarebbe disposto ad ascoltare pazientemente qualcuno che ha rivelato un modo di pensare sbagliato e a seguire poi i suoi consigli? Eppure Geova ascolta con pazienza gli esseri umani che si rivolgono a lui con fede. Geova è stato disposto a interagire con gli esseri umani e ad ascoltarli, come nel caso di Abraamo, Rachele, Mosè, Giosuè, Manoa, Elia ed Ezechia. Pensando al suo esempio ognuno di noi dovrebbe chiedersi: “Non dovrei cercare di essere più umile? Posso dare maggiore dignità ai fratelli ascoltando e seguendo se possibile gli utili suggerimenti che mi danno? C’è qualcuno nella mia congregazione o nella mia famiglia che potrebbe avere bisogno di me ora? Cosa potrei fare? Cosa farò?” (Gen. 30:6; Giud. 13:9; 1 Re 17:22; 2 Cron. 30:20). w18.09 6 parr. 14-15

Argo.50
00domenica 19 gennaio 2020 07:54
Domenica 19 gennaio
La persona generosa prospererà, e chi ristora altri sarà lui stesso ristorato (Prov. 11:25)

Non è facile continuare a essere generosi perché siamo circondati da persone che pensano più a sé stesse che agli altri. Gesù però disse che i due più grandi comandamenti sono: amare Geova con tutto il cuore, l’anima, la mente e la forza e amare il prossimo come sé stessi (Mar. 12:28-31). Chi ama Geova desidera imitarlo. Sia Geova che Gesù sono generosi ed entrambi si aspettano che facciamo lo stesso, perché così possiamo essere davvero felici. Se ci impegniamo per essere generosi in quello che facciamo per Geova e per il prossimo, daremo onore a Dio e faremo del bene a noi e agli altri. Sicuramente stiamo già facendo tanto per mostrare generosità, in particolare ai nostri compagni di fede (Gal. 6:10). Se continueremo a farlo, ci sentiremo senz’altro amati e apprezzati e di conseguenza saremo felici. w18.08 22 parr. 19-20

Argo.50
00lunedì 20 gennaio 2020 00:05
Lunedì 20 gennaio
Smettete di giudicare in base all’apparenza (Giov. 7:24)
Per Geova le differenze legate a razza, nazionalità, tribù o lingua non hanno alcuna importanza; accetta tutti quelli che lo temono e fanno ciò che è giusto (Gal. 3:26-28; Riv. 7:9, 10). Sicuramente anche noi la pensiamo così. Ma cosa potrebbe succedere se siamo cresciuti in un paese o in una famiglia in cui i pregiudizi sono molto forti? Forse pensiamo di essere imparziali, ma dentro di noi potremmo ancora essere condizionati dalle idee che ci sono state trasmesse. Anche Pietro, che aveva aiutato altri a capire che Geova è imparziale, in seguito dimostrò di avere ancora dei pregiudizi (Gal. 2:11-14). Quindi, come possiamo smettere di giudicare in base alle apparenze? Per capire se in noi c’è ancora qualche traccia di pregiudizio dobbiamo analizzarci alla luce della Parola di Dio (Sal. 119:105). Potremmo anche chiedere a un amico fidato se ha notato in noi qualche forma di pregiudizio di cui magari non ci siamo accorti (Gal. 2:11, 14). Forse siamo così abituati a certi atteggiamenti che non ci rendiamo neanche conto di averli. w18.08 9 parr. 5-6

Argo.50
00martedì 21 gennaio 2020 00:10
Martedì 21 gennaio
Risplenda la vostra luce davanti agli uomini (Matt. 5:16)
Chiediamoci: “Agli altri è evidente che sono leale a Geova? Sono orgoglioso di identificarmi come testimone di Geova?” Rattristeremmo molto Geova se, dopo che lui ci ha scelto, ci vergognassimo di dire agli altri che gli apparteniamo (Sal. 119:46; Mar. 8:38). Triste a dirsi, anche alcuni Testimoni hanno reso quasi inesistente la differenza fra chi serve Dio e chi non lo serve imitando “lo spirito del mondo” (1 Cor. 2:12). Questo spirito spinge ad assecondare ‘i desideri della carne’ (Efes. 2:3). Ad esempio, nonostante tutti i consigli che sono stati dati sull’argomento, alcuni scelgono di avere un look che non è per niente modesto. Indossano vestiti attillati, succinti e trasparenti, perfino alle riunioni cristiane. Oppure hanno pettinature o tagli di capelli eccentrici (1 Tim. 2:9, 10). Di conseguenza, osservandoli in mezzo ad altre persone potrebbe essere difficile capire se sono testimoni di Geova o “amici del mondo” (Giac. 4:4). w18.07 24 parr. 11-12
Argo.50
00mercoledì 22 gennaio 2020 00:04
Mercoledì 22 gennaio
Voi siete tutti fratelli (Matt. 23:8)
Siamo “fratelli” perché discendiamo tutti da Adamo (Atti 17:26). Ma questa non è l’unica ragione. Gesù spiegò che i suoi discepoli erano fratelli e sorelle anche perché riconoscevano che Geova era il loro Padre celeste (Matt. 12:50). Erano entrati a far parte di una grande famiglia spirituale unita dall’amore e dalla fede. Ecco perché gli apostoli nelle loro lettere spesso si riferivano agli altri cristiani chiamandoli fratelli e sorelle (Rom. 1:13; 1 Piet. 2:17; 1 Giov. 3:13). Dopo aver spiegato che ci dovremmo considerare fratelli e sorelle, Gesù sottolineò l’importanza dell’umiltà (Matt. 23:11, 12). L’orgoglio aveva creato delle divisioni tra gli apostoli. Ma esisteva anche il problema dell’orgoglio razziale. Molti ebrei erano assolutamente convinti di potersi sentire superiori perché erano discendenti di Abraamo. Giovanni Battista però disse loro: “Dio può suscitare figli ad Abraamo da queste pietre” (Luca 3:8). w18.06 9-10 parr. 8-9

Argo.50
00giovedì 23 gennaio 2020 00:06
Giovedì 23 gennaio
Chi ha conoscenza trattiene le parole (Prov. 17:27)
Di fronte a situazioni esasperanti o a frequenti scontri di personalità, riusciamo a tenere sotto controllo parole e sentimenti? (Prov. 10:19; Matt. 5:22). Quando qualcuno ci irrita, dobbiamo imparare a ‘fare posto all’ira’. L’ira di chi? Di Geova (Rom. 12:17-21). Se teniamo lo sguardo rivolto a Geova, aspetteremo con pazienza che sia lui a intervenire quando lo ritiene necessario. Se invece ci vendicassimo per conto nostro, gli mancheremmo di rispetto. Siamo persone che seguono fedelmente le nuove istruzioni di Geova? In tal caso, non faremo le cose in un certo modo solo perché le abbiamo sempre fatte così. Piuttosto, seguiremo subito le nuove istruzioni che Geova ci dà tramite la sua organizzazione (Ebr. 13:17). Allo stesso tempo staremo attenti a “non andare oltre ciò che è scritto” (1 Cor. 4:6). Tutto questo dimostrerà che teniamo lo sguardo fisso su Geova. w18.07 15-16 parr. 17-18
Argo.50
00venerdì 24 gennaio 2020 00:17
Venerdì 24 gennaio
Avanziamo verso la maturità (Ebr. 6:1)
Man mano che diventeremo cristiani maturi, i princìpi biblici saranno sempre più importanti per noi. Le leggi possono essere applicate in situazioni specifiche, mentre i princìpi si applicano a tante situazioni diverse. Pensiamo per esempio a un bambino che non capisce perché le amicizie sbagliate sono pericolose. I genitori saggi gli daranno delle regole per proteggerlo (1 Cor. 15:33). Crescendo, però, quel bambino svilupperà la sua capacità di pensare e sarà in grado di fare un ragionamento basato sui princìpi biblici. Questo lo aiuterà sempre di più a prendere decisioni sagge nella scelta degli amici (1 Cor. 13:11; 14:20). Se ragioniamo sui princìpi biblici, la nostra coscienza diventerà una guida sempre più affidabile, in sintonia con i pensieri di Dio. Abbiamo tutto quello che ci serve per prendere decisioni sagge che piacciono a Geova. Le leggi e i princìpi che si trovano nella Bibbia ci possono rendere ‘del tutto competenti, ben preparati per ogni opera buona’ (2 Tim. 3:16, 17). w18.06 19 par. 14; 20 parr. 16-17
Argo.50
00sabato 25 gennaio 2020 00:03
Sabato 25 gennaio
Chi è davvero il mio prossimo? (Luca 10:29)
La parabola narrata da Gesù dimostrò che un samaritano poteva insegnare agli ebrei cosa significava amare davvero il prossimo (Luca 10:25-37). Prima di ascendere al cielo, Gesù disse ai suoi discepoli di predicare “in tutta la Giudea e la Samaria, e fino alla più distante parte della terra” (Atti 1:8). Per riuscire a svolgere questo compito, i discepoli avrebbero dovuto liberarsi da ogni forma di pregiudizio e di orgoglio. Gesù li aveva già preparati per un incarico di così vasta portata richiamando la loro attenzione sulle buone qualità di alcuni stranieri. Per esempio, aveva lodato un centurione romano per la sua fede straordinaria (Matt. 8:5-10). Mentre era nella sua città, Nazaret, Gesù aveva ricordato che Geova aveva mostrato favore a persone straniere, come la vedova fenicia che abitava a Sarepta e Naaman, il comandante siro che aveva la lebbra (Luca 4:25-27). Inoltre Gesù non solo predicò a una donna samaritana, ma passò due giorni in una città samaritana perché gli abitanti erano interessati al suo messaggio (Giov. 4:21-24, 40). w18.06 10 parr. 10-11

Argo.50
00domenica 26 gennaio 2020 00:05
Domenica 26 gennaio
Indossate la completa armatura di Dio per poter rimanere saldi contro le insidie del Diavolo (Efes. 6:11)
L’apostolo Paolo paragonò i cristiani a soldati impegnati in un combattimento corpo a corpo. Ovviamente il nostro è un combattimento spirituale, non letterale. I nostri nemici però sono reali. Satana e i demòni sono soldati molto esperti. Potremmo pensare di avere poche probabilità di vincere contro di loro, e i ragazzi potrebbero sembrare i più vulnerabili. Come possono sperare di farcela contro questi potenti esseri soprannaturali? In realtà possono vincere, anzi, stanno già vincendo! Ci riescono perché ‘continuano a rafforzarsi nel Signore’. Ma non si limitano a ricevere forza da Dio: sono anche equipaggiati per la battaglia. Come abili soldati, ‘indossano la completa armatura di Dio’ (Efes. 6:10-12). Quando fece questo paragone, Paolo forse aveva in mente l’armatura indossata dai legionari romani (Atti 28:16). w18.05 27 parr. 1-2

Argo.50
00lunedì 27 gennaio 2020 00:05
Lunedì 27 gennaio
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome (Matt. 6:9)
Il motivo principale per cui predichiamo è che vogliamo dare gloria a Geova e santificare il suo nome (Giov. 15:1, 8). È vero, il nome di Dio non può essere reso ancora più sacro: è già sacro, o santo, in senso assoluto. Il profeta Isaia, però, disse qualcosa di interessante: “È Geova degli eserciti che dovete considerare santo” (Isa. 8:13). Un modo in cui santifichiamo il nome di Dio è considerandolo il nome più maestoso che esista e aiutando altri a considerarlo santo. Per esempio, proclamando la verità sulle meravigliose qualità di Geova e su quello che ha in mente per l’umanità, difendiamo il nome di Dio dalle bugie e dalle calunnie di Satana (Gen. 3:1-5). Santifichiamo il nome di Dio anche quando aiutiamo le persone del nostro territorio a capire che lui merita “di ricevere la gloria, l’onore e la potenza” (Riv. 4:11). w18.05 18 parr. 3-4

Argo.50
00martedì 28 gennaio 2020 00:20
Martedì 28 gennaio
È bene rendere grazie a Geova. Mi hai rallegrato, o Geova, con ciò che hai fatto; a motivo dell’opera delle tue mani grido di gioia (Sal. 92:1, 4)
La ragione principale per cui è bene porsi obiettivi spirituali è che in questo modo possiamo ringraziare Geova per il fatto che ci ama e fa tanto per noi. Pensa a tutto quello che Geova ti ha dato: la vita, le cose in cui credi, la Bibbia, la congregazione e una meravigliosa speranza per il futuro. Dando la precedenza alle cose spirituali, dimostri a Dio la tua gratitudine per quello che hai ricevuto, e questo ti avvicina di più a lui. Quando ti sforzi di raggiungere obiettivi spirituali, fai cose buone che Geova nota. Questo ti avvicina ancora di più a lui. L’apostolo Paolo garantì: “Dio non è ingiusto da dimenticare la vostra opera e l’amore che avete dimostrato per il suo nome” (Ebr. 6:10). Non si è mai troppo giovani per porsi delle mete. Perché non rifletti su quali mete sono importanti per te e non inizi a lavorare per raggiungerle? (Filip. 1:10, 11). w18.04 26 parr. 5-6

Argo.50
00mercoledì 29 gennaio 2020 00:02
Mercoledì 29 gennaio
Dove c’è lo spirito di Geova c’è libertà (2 Cor. 3:17)
I romani, il popolo in mezzo a cui vivevano i primi cristiani, si consideravano con orgoglio i difensori della legge, della giustizia e della libertà. Eppure la grandezza dell’impero romano fu in gran parte raggiunta grazie alle fatiche degli schiavi. Ci fu un periodo in cui gli schiavi costituivano circa il 30 per cento della popolazione. Sicuramente schiavitù e libertà erano argomenti che riguardavano da vicino la gente comune, cristiani inclusi. Nelle sue lettere l’apostolo Paolo parla molto di libertà. Tuttavia lo scopo del suo ministero non era promuovere le tanto desiderate riforme sociali o politiche. Anziché cercare di ottenere la libertà tramite governi o istituzioni umane, Paolo e gli altri cristiani si impegnarono per far conoscere la buona notizia del Regno di Dio e l’immenso valore del sacrificio di riscatto di Cristo Gesù. Paolo indirizzò i suoi compagni di fede alla Fonte della vera libertà. w18.04 8 parr. 1-2

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:01.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com