14enne rifiuta velo,madre la rasa a zero

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(SimonLeBon)
00venerdì 31 marzo 2017 17:42
Gli insegnanti di una scuola di Bologna chiamano i carabinieri
(ANSA) - BOLOGNA, 31 MAR - Si è opposta all'imposizione del velo da parte della famiglia e, come punizione, è stata rasata a zero. E' successo, in una scuola di Bologna, a una ragazza di 14 anni, originaria del Bangladesh, ma da anni in Italia dove frequenta, con ottimo profitto, una scuola media. Gli insegnanti della ragazzina hanno raccolto il suo sfogo, soprattutto dopo quel taglio di capelli. La preside dell'istituto ha informato i carabinieri che approfondiranno la questione della quale si occuperanno anche la procura dei minori e i servizi sociali.
La ragazzina ha raccontato di non voler accettare l'imposizione del velo. Pur portandolo fra le mura di casa aveva cominciato, una vota uscita per andare a scuola, a toglierselo.
Di questo comportamento è stata informata la madre che ha deciso di punirla rasandola a zero. Così la ragazza ha deciso di sfogarsi con i suoi insegnanti.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
(SimonLeBon)
00venerdì 31 marzo 2017 17:42
Re: Gli insegnanti di una scuola di Bologna chiamano i carabinieri
Anche rasarsi a zero è una moda, ma qui purtroppo certe abitudini religiose causano non poco disagio.

Simon
Giandujotta.50
00sabato 1 aprile 2017 09:02
Re: Re: Gli insegnanti di una scuola di Bologna chiamano i carabinieri
(SimonLeBon), 31/03/2017 17.42:

Anche rasarsi a zero è una moda, ma qui purtroppo certe abitudini religiose causano non poco disagio.

Simon




dici bene, abitudini religiose...
perchè a quanto sembra il profeta è stato molto piu 'moderato". nei dettami
leggi che dice Yassine Lafram, coordinatore della comunità islamica di Bologna, commentando la notizia:

«Per la tradizione islamica - dice all’Ansa - qualsiasi forma di imposizione rende l’atto stesso invalido». Tutte le prescrizioni dell’Islam, dal digiuno del Ramadan all’andare in pellegrinaggio alla Mecca, «rientrano in una libera scelta della persona: nessuno può imporle, religiosamente parlando. Qui siamo al di fuori del religioso: è un fatto che va inquadrato in un codice culturale particolare ed errato».
FONTE

Quindi anche loro dovrebbero sapere che Dio ama il donatore allegro..
(SimonLeBon)
00sabato 1 aprile 2017 12:40
Re: Re: Re: Gli insegnanti di una scuola di Bologna chiamano i carabinieri
Intanto è stata tolta ai genitori:

"Rifiuta il velo e viene rasata, adolescente tolta ai genitori
Genitori denunciati per maltrattamenti. Merola: "Caso di autoritarismo familiare".

I servizi sociali d'intesa con la Procura per i minorenni di Bologna sono intervenuti con l'atto urgente di messa in protezione per la ragazzina di 14 anni rasata a zero dalla madre, perché rifiutava il velo. La minore, originaria del Bangladesh, è cioè stata collocata al di fuori dalla famiglia d'origine, così come le sorelle. La denuncia ai Carabinieri era stata fatta dalla scuola frequentata dalla ragazzina.

http://www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/2017/03/31/14enne-rifiuta-velomadre-la-rasa-a-zero_5cddd686-34f6-4d6c-9022-9bb7f6010dc2.html"

Giandujotta.50
00sabato 1 aprile 2017 19:40
se si è felici di portare il velo è giusto che lo si possa indossare...in qualunque nazione si viva se le leggi sull'identificazione del viso lo consentono...
ma non dev'esser una imposizione.. non servirebbe nemmeno agli occhi di Dio dato che ama il donatore allegro.
barnabino
00sabato 1 aprile 2017 19:44
Secondo me la questione pone seri problemi di libertà religiosa... fino dove si deve e si può tollerare se non intacca la libertà altrui? Togliere una figlia ai genitori non è uno scherzo, non possiamo pensare che la libertà di culto sia ad intermittenza per quello che piace a noi o noi (la nostra cultura) ritiene accettabile o non accettabile se non c'è una violazione legale.

Shalom
dom@
00sabato 1 aprile 2017 19:48
Re:
Giandujotta.50, 4/1/2017 7:40 PM:

se si è felici di portare il velo è giusto che lo si possa indossare...in qualunque nazione si viva se le leggi sull'identificazione del viso lo consentono...
ma non dev'esser una imposizione.. non servirebbe nemmeno agli occhi di Dio dato che ama il donatore allegro.




Sono le leggi Che fanno il Velo . ) (Non il Velo fa le leggi .

[SM=g27991]
Giandujotta.50
00sabato 1 aprile 2017 19:49
barnabino, 01/04/2017 19.44:

Secondo me la questione pone seri problemi di libertà religiosa... fino dove si deve e si può tollerare se non intacca la libertà altrui? Togliere una figlia ai genitori non è uno scherzo, non possiamo pensare che la libertà di culto sia ad intermittenza per quello che piace a noi o noi (la nostra cultura) ritiene accettabile o non accettabile se non c'è una violazione legale.

Shalom






Non penso che il velo c'entri molto...
c'entra il fatto che le hanno inflitto una punizione estremamente umiliante per una ragazzina di quell'età.
abuso di metodi di correzione.
non sarebbe la prima volta che capita, anche a genitori non musulmani.
Giandujotta.50
00sabato 1 aprile 2017 19:51
Re: Re:
dom@, 01/04/2017 19.48:




Sono le leggi Che fanno il Velo . ) (Non il Velo fa le leggi .

[SM=g27991]




appunto! è come per la carta di identità in Italia
deve avere una foto che non nasconda le orecchie
Per cui si deve sottostare alle leggi del paese dove si vive.

Aquila-58
00sabato 1 aprile 2017 19:51
Re: Gli insegnanti di una scuola di Bologna chiamano i carabinieri
(SimonLeBon), 31/03/2017 17.42:


Di questo comportamento è stata informata la madre che ha deciso di punirla rasandola a zero.



spaventoso.....






Aquila-58
00sabato 1 aprile 2017 19:53
Re:
barnabino, 01/04/2017 19.44:

Secondo me la questione pone seri problemi di libertà religiosa... fino dove si deve e si può tollerare se non intacca la libertà altrui? Togliere una figlia ai genitori non è uno scherzo, non possiamo pensare che la libertà di culto sia ad intermittenza per quello che piace a noi o noi (la nostra cultura) ritiene accettabile o non accettabile se non c'è una violazione legale.

Shalom




Barny, va bene ovviamente la libertà religiosa.

Nessuno ovviamente la mette in discussione (se non i nostri apostati...)

Ma rapare a zero una ragazza è maltrattamento in famiglia, codice penale....


barnabino
10sabato 1 aprile 2017 19:56
Spaventoso per la nostra cultura, magari non per la loro... forse loro trovano spaventoso sentire ragazzi bestemmiare per strada senza che nessuno faccia o dica nulla, magari hanno paura che la figlia diventi come loro. Cerchiamo di metterci nei panni di altre culture se no tutto è spaventoso e aberrante, ma poi guardando un po' meglio a volte è il punto di vista che nel mondo globale deve essere a 360 gradi. Oppure si rischia nuovi totalitarismi...

Shalom
Aquila-58
00sabato 1 aprile 2017 20:03
Re:
barnabino, 01/04/2017 19.56:

Spaventoso per la nostra cultura, magari non per la loro... forse loro trovano spaventoso sentire ragazzi bestemmiare per strada senza che nessuno faccia o dica nulla, magari hanno paura che la figlia diventi come loro. Cerchiamo di metterci nei panni di altre culture se no tutto è spaventoso e aberrante, ma poi guardando un po' meglio a volte è il punto di vista che nel mondo globale deve essere a 360 gradi. Oppure si rischia nuovi totalitarismi...

Shalom




quello che dici è sacrosanto e lo sottoscrivo in pieno. [SM=g28002]

L' unica cosa che non posso accettare, Barny, è la violenza e il rapare a zero una figlia quattordicenne è reato da codice penale, la legge è legge.

Insomma, io credo che una religione profonda come l' Islam possa esprimere molte cose assai migliori di questi gesti discutibili (sto parlando della violenza, ovviamente)
barnabino
10sabato 1 aprile 2017 23:39

L' unica cosa che non posso accettare, Barny, è la violenza e il rapare a zero una figlia quattordicenne è reato da codice penale, la legge è legge



Tagliare i capelli di per sé non mi pare che sia un reato, fino a non molto tempo fa in Italia i genitori davano punizioni anche peggiori, alcuni veramente da codice penale. Non difendo quei metodi ma dico che se non contestualizziamo riferendoci alla cultura di origine di quelle persone finiamo come in certi forum razzisti dove si arriva a demonizzare tutto quello che è diverso dalla nostra cultura, i musulmani sono oggetto di pregiudizi e fraintendimenti che non meritano, non mi stupisce che i sito razzisti verso i testimoni di Geova lo siano anche verso i musulmani, il problema è di ignoranza religiosa, culturale e di pregiudizio alimentato dai populismi che non contestualizzano certi episodi. Non difendo quel gesto, ma dico che si deve inserire in un certo contesto culturale diverso da quello italiano e certamente da quello del musulmano istruito. Probabilmente nel loro paese quello che hanno fatto è accettabile e probabilmente anche una punizione piuttosto mite... meglio? Peggio? No lo so, ma bisogna uscire dal mostro centrismo culturale se vogliamo capire l'altro e lo straniero.

Shalom
(SimonLeBon)
00domenica 2 aprile 2017 07:53
Re:
barnabino, 01/04/2017 23:39:


L' unica cosa che non posso accettare, Barny, è la violenza e il rapare a zero una figlia quattordicenne è reato da codice penale, la legge è legge



Tagliare i capelli di per sé non mi pare che sia un reato, fino a non molto tempo fa in Italia i genitori davano punizioni anche peggiori, alcuni veramente da codice penale. Non difendo quei metodi ma dico che se non contestualizziamo riferendoci alla cultura di origine di quelle persone finiamo come in certi forum razzisti dove si arriva a demonizzare tutto quello che è diverso dalla nostra cultura, i musulmani sono oggetto di pregiudizi e fraintendimenti che non meritano, non mi stupisce che i sito razzisti verso i testimoni di Geova lo siano anche verso i musulmani, il problema è di ignoranza religiosa, culturale e di pregiudizio alimentato dai populismi che non contestualizzano certi episodi. Non difendo quel gesto, ma dico che si deve inserire in un certo contesto culturale diverso da quello italiano e certamente da quello del musulmano istruito. Probabilmente nel loro paese quello che hanno fatto è accettabile e probabilmente anche una punizione piuttosto mite... meglio? Peggio? No lo so, ma bisogna uscire dal mostro centrismo culturale se vogliamo capire l'altro e lo straniero.

Shalom



In certi siti è il capobranco che detta la politica da seguire e chi dissente viene bannato. E' l'esempio principe di intolleranta, in nome del quale vengono osannati gli altri episodi, anche internazionali.

Non si scopre oggi, nè verrà debellata domani, ma parlarne aiuta a muovere qualche passettino in avanti.

Simon

FrancescaGalvani
00domenica 2 aprile 2017 08:08
Re:
barnabino, 01/04/2017 23.39:


L' unica cosa che non posso accettare, Barny, è la violenza e il rapare a zero una figlia quattordicenne è reato da codice penale, la legge è legge



Tagliare i capelli di per sé non mi pare che sia un reato, fino a non molto tempo fa in Italia i genitori davano punizioni anche peggiori, alcuni veramente da codice penale. Non difendo quei metodi ma dico che se non contestualizziamo riferendoci alla cultura di origine di quelle persone finiamo come in certi forum razzisti dove si arriva a demonizzare tutto quello che è diverso dalla nostra cultura, i musulmani sono oggetto di pregiudizi e fraintendimenti che non meritano, non mi stupisce che i sito razzisti verso i testimoni di Geova lo siano anche verso i musulmani, il problema è di ignoranza religiosa, culturale e di pregiudizio alimentato dai populismi che non contestualizzano certi episodi. Non difendo quel gesto, ma dico che si deve inserire in un certo contesto culturale diverso da quello italiano e certamente da quello del musulmano istruito. Probabilmente nel loro paese quello che hanno fatto è accettabile e probabilmente anche una punizione piuttosto mite... meglio? Peggio? No lo so, ma bisogna uscire dal mostro centrismo culturale se vogliamo capire l'altro e lo straniero.

Shalom



e una volta che hai capito e compreso in contesto culturale/religioso che fai? Permetti che una ragazza che vive sul territorio italiano sia costretta a indossare il velo? Che venga anche magari infibulata? Permetti che questa ipotetica ragazza venga poi obbligata a sposare il cugino o chi decide la famiglia per lei? Permetti che le venga vietato di frequentare piscine o palestre frequentate anche da maschi o che non possa seguire le lezioni di educazione musicale perché per una certa corrente dell'islam sunnita è haram?

Io non permetto tutto questo, perché la cultura del paese in cui vivo non permette che qualcuno venga costretto con metodi coercitivi e violenti a seguire la religione della propria famiglia, perché dopo tante lotte e battaglie una donna in italia può vestirsi come vuole, può amare chi vuole, può sposarsi o non sposarsi con chi le pare, e da qui indietro non si può tornare.
Sull'integrazione ci lavoro quotidianamente, come Caritas vengono preparati cibi senza carne di maiale e c'è grande attenzione e rispetto per la cultura, la religione e gli spazi di preghiera per tutti. Ma sui diritti umani non si può e non di deve contrattare. Una ragazza che vive in italia e frequenta le scuole italiane deve avere gli stessi diritti che vengono garantiti a tutti i cittadini italiani.
Quindi benissimo il velo se una ragazza vuole indossarlo l'importante che abbia il volto scoperto e sia riconoscibile, benissimo che possa stare coperta in spiaggia le le piace stare al mare così, benissimo se si fida della sua famiglia e accetta il marito che le viene proposto, ma devono sempre essere scelte e non obblighi.


barnabino
00domenica 2 aprile 2017 09:14
Cara Francesca,

Permettimi... io sto facendo un discorso serio, perché devi banalizzare? Se difendi i diritti umani senza contestualizzare le situazioni e senza comprendere i contesti culturali in cui si muovono i loro fruitori non vai da nessuna parte, se non scontrarti contro dei muri. Nessuno approva mezzi coercitivi, ma coercizione contro coercizione non produce alcun mutamento significativo, il cambiamento parte dalla cultura. Il contrario produce solo scontri, populismi e totalitarismi, il passo è breve, anche per chi lavora nella Caritas...

Shalom
FrancescaGalvani
00domenica 2 aprile 2017 13:53
Re:
barnabino, 02/04/2017 09.14:

Cara Francesca,

Permettimi... io sto facendo un discorso serio, perché devi banalizzare? Se difendi i diritti umani senza contestualizzare le situazioni e senza comprendere i contesti culturali in cui si muovono i loro fruitori non vai da nessuna parte, se non scontrarti contro dei muri. Nessuno approva mezzi coercitivi, ma coercizione contro coercizione non produce alcun mutamento significativo, il cambiamento parte dalla cultura. Il contrario produce solo scontri, populismi e totalitarismi, il passo è breve, anche per chi lavora nella Caritas...

Shalom




il mio discorso è serissimo, mi dispiace che tu abbia colto delle banalizzazioni.

Integrazione sempre ma sui diritti fondamentali non si può e non si deve trattare.

Una persona che vive nel suolo italiano deve sottostare alla costituzione italiana, e recepire i relativi diritti e doveri.

A me pare che le tue parole siano appunto solo belle parole, ma nella sostanza non ci sia nulla.

Dimmelo tu, come lo stato dovrebbe intervenire davanti ad una ragazza che viene rapata a zero dalla famiglia perché si rifiuta di mettere il velo.
Non dovrebbe fare nulla?
Dovrebbe giustificare tale comportamento in virtù di un retaggio culturale?
Dovrebbe obbligare la famiglia a frequentare corsi di civiltà?

Sono in ascolto...

Aquila-58
00domenica 2 aprile 2017 13:59
Re: Re:
FrancescaGalvani, 02/04/2017 13.53:





Dovrebbe obbligare la famiglia a frequentare corsi di civiltà?

Sono in ascolto...





Francesca, non t' arrabbiare, dai [SM=g27985]
Barnabino ti sta solo facendo capire che quella che tu chiami civiltà lo è certamente per noi, ma per loro il nostro modus vivendi, al contrario, potrebbe essere inciviltà.

Rispetto delle leggi si, ovvio.....ma attenzione ai totalitarismi alla rovescia: bisogna far capire a queste persone che la religione non si può imporre a nessuno con la forza.

Si può e si deve insegnare con l' amore, non con la forza.

Quando il musulmano ha capito questo, ha capito tutto....



barnabino
00domenica 2 aprile 2017 14:06
Cara Francesca,


Integrazione sempre ma sui diritti fondamentali non si può e non si deve trattare



Ti pare che io abbia mia affermato una cosa del genere?


A me pare che le tue parole siano appunto solo belle parole, ma nella sostanza non ci sia nulla



Invece ce n'è molta, basta saperla vedere e non arrendersi a logiche populiste ed etnocentriste.


Dimmelo tu, come lo stato dovrebbe intervenire davanti ad una ragazza che viene rapata a zero dalla famiglia perché si rifiuta di mettere il velo. Non dovrebbe fare nulla?



E secondo te, togliere la figlia a dei genitori che con tutta probabilità hanno agito a fin di bene e che avevano per altro adottato una punizione che nel loro paese sarebbe stata molto blanda è la sola soluzione o la soluzione più adatta? Non era possibile mediare una soluzione che fosse soddisfacente per tutti? Io credo che se non passano logiche differenti dalla contrapposizione culturale questi episodi non solo si moltiplicheranno ma condurranno ad una frattura e ferita tra due culture che nessuno auspica e che non porterà ad un allargamento dei diritti ma una loro limitazione. Capisco che è un busillis ma c'è una logica da ripensare in termini multiculturali, altrimenti non se ne esce.

Shalom



I-gua
10domenica 2 aprile 2017 14:38
Giusto! Ma il taglio di capelli e l'infibulazione non sono le uniche violenze perpetrate in nome di antiche tradizioni religiose!
FrancescaGalvani, 02.04.2017 08:08:





Io non permetto tutto questo, perché la cultura del paese in cui vivo non permette che qualcuno venga costretto con metodi coercitivi e violenti a seguire la religione della propria famiglia, perché dopo tante lotte e battaglie una donna in italia può vestirsi come vuole, può amare chi vuole, può sposarsi o non sposarsi con chi le pare, e da qui indietro non si può tornare. .







Io invece non penso che Francesca dica delle banalità!
La quoto al 100% e penso che ciò che avviene ancora oggi in Europa, a proposito di violenze spirituali, nel senso di imporre con metodi coercitivi la religione della propria famiglia è semplicemente scandaloso e viola i diritti umani. E tutto questo magari nel rispetto di tradizioni antiche che con la spiritualità non hanno niente a che fare.
Questo è gravissimo quando a subire queste imposizioni sono minorenni, bambini o addirittura neonati.

Perciò io metterei in prigione i genitori e i sacerdoti che ancora nei nostri giorni praticano il pedobattesimo, sopratutto nella cristianità tra i cattolici.

[SM=g7347]

Io ho subito questo tipo di abuso, e so di che parlo, è una forma di violenza al 100% altro che taglio di capelli (anche questa la ritengo comunque una violenza psicologica, poi uno la può prendere più o meno male, comunque)...

[SM=g1871112]


FrancescaGalvani
00domenica 2 aprile 2017 16:15
Re:
barnabino, 02/04/2017 14.06:

Cara Francesca,


Integrazione sempre ma sui diritti fondamentali non si può e non si deve trattare



Ti pare che io abbia mia affermato una cosa del genere?


A me pare che le tue parole siano appunto solo belle parole, ma nella sostanza non ci sia nulla



Invece ce n'è molta, basta saperla vedere e non arrendersi a logiche populiste ed etnocentriste.


Dimmelo tu, come lo stato dovrebbe intervenire davanti ad una ragazza che viene rapata a zero dalla famiglia perché si rifiuta di mettere il velo. Non dovrebbe fare nulla?



E secondo te, togliere la figlia a dei genitori che con tutta probabilità hanno agito a fin di bene e che avevano per altro adottato una punizione che nel loro paese sarebbe stata molto blanda è la sola soluzione o la soluzione più adatta? Non era possibile mediare una soluzione che fosse soddisfacente per tutti? Io credo che se non passano logiche differenti dalla contrapposizione culturale questi episodi non solo si moltiplicheranno ma condurranno ad una frattura e ferita tra due culture che nessuno auspica e che non porterà ad un allargamento dei diritti ma una loro limitazione. Capisco che è un busillis ma c'è una logica da ripensare in termini multiculturali, altrimenti non se ne esce.

Shalom






stai continuando a tergiversare, quale sarebbe in concreto la soluzione più blanda?

Il togliere la ragazza alla tutela dei genitori è un provvedimento temporaneo, non definitivo, sarà poi un giudice dopo aver ascoltato i servizi sociali ai quali la ragazza verrà affidata a decidere se potrà rientrare in quella famiglia, e sarà anche la ragazza ad esprimere la propria volontà.


I-gua
00domenica 2 aprile 2017 17:21
ma chi siamo noi per giudicare...
... come educare i figli degli altri?
[SM=g2037509]
FrancescaGalvani
00lunedì 10 aprile 2017 06:06
Agire a fin di bene?
Islam, picchiate perché rifiutano velo. In Veneto 15enne in comunità, a Napoli 28enne all’ospedale. In 10 giorni 3 casi


Picchiate per non voler indossare il velo. Due casi in un giorno, a Bassano del Grappa, in Veneto, e a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli. Luoghi diversi del Paese per due storie che si somigliano. Nel Vicentino è stato un padre a picchiare la figlia che tentava di uscire di casa senza velo. In Campania la violenza integralista è opera di un marito nei confronti della moglie 28enne che non voleva il burqa. In dieci giorni è il terzo caso di questo tipo: una 14enne a Bologna, infatti, è stata allontanata dalla famiglia dalla Procura perché era stata rasata a zero dalla madre che la puniva perché sembrava “troppo occidentale”. Ieri, infine, la storia di una quindicenne promessa sposa a Torino.

A Bassano l’episodio delle violenze è divenuto noto dopo che la 15enne si è presentata a scuola piena di lividi. Come lei stessa ha raccontato ai compagni, le tumefazioni le erano state procurate dal padre, arrabbiato per averla vista tentare di uscire senza velo: per questo l’ha presa a calci e pugni e poi, dopo averle fatto rimettere il velo, l’ha mandata a scuola. Una volta arrivata nell’istituto che frequenta, la giovane ha raccontato tutto agli amici, ai professori e infine al preside che ha chiesto l’intervento dei servizi sociali per portarla in una comunità protetta. L’ira del padre della ragazza si è riaccesa la sera, quando l’uomo non l’ha vista rincasare. I carabinieri l’hanno segnalato in Procura. Si tratta di un uomo di origine africana e di fede musulmana, residente nel Vicentino da diversi anni. “La priorità di un pubblico amministratore in questi casi è la sicurezza della ragazzina: arrivo a dire che ci interessano poco le ragioni che hanno portato il padre a picchiarla con violenza: sono comunque fatti inaccettabili, che non devono succedere mai” commenta Ermando Bombieri, vicepresidente dell’Unione montana Valbrenta (che riunisce otto comuni dell’area in prossimità di Bassano del Grappa) con delega al sociale. “Domani valuteremo insieme alla dirigenza scolastica e alle forze dell’ordine – aggiunge – come agire per tutelare la ragazzina, che per ora resta in una comunità protetta”.

Un caso simile è avvenuto a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, dove una 28enne è stata picchiata dal marito che ha rifiutato il burqa e minacciato il divorzio. Per questo il marito 51enne l’ha presa a calci e pugni e l’ha poi chiusa nel bagno per evitare che riuscisse a chiedere aiuto. La donna è però riuscita a scappare e una volta in strada si è accasciata al suolo. Alcuni vicini hanno allertato i carabinieri, ai quali la 28enne ha raccontato violenze anche passate subite dal marito. L’uomo è stato arrestato con le accuse di sequestro di persona, minaccia aggravata e maltrattamenti in famiglia. Sgomenti i vicini di casa della coppia: “Lei la vedevamo poco – raccontano alcuni vicini – prima accompagnava la bambina grande a scuola, ma ultimamente ha detto che l’aveva lasciata in Marocco e che voleva tornare lì anche lei. Lui sembra tanto una brava persona, mai sentito urlare, sempre gentile con tutti. Ci meraviglia che sia arrivato a tanto“.

www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/09/islam-picchiate-perche-rifiutano-velo-veneto-15enne-comunita-napoli-28enne-allospedale-10-giorni-3-casi/...
FrancescaGalvani
00lunedì 10 aprile 2017 06:11
A 15 anni promessa sposa e tenta suicidio: tolta a famiglia egiziana
TORINO. 8 APR. A 15 anni promessa sposa, contro il suo volere, ad uno sconosciuto di dieci anni più grande di lei, che vive in Egitto. Una ragazzina musulmana e residente a Torino, nei giorni scorsi è stata allontanata dalla famiglia egiziana, immigrata anni fa in Italia, su ordine del Tribunale dei Minori. Ora appare felice e serena.

La 15enne, che è stata affidata ad una comunità, per evitare il matrimonio combinato aveva tentato il suicidio tagliandosi i polsi. Poi si era confidata con una compagna di classe, che l’aveva convinta a denunciare vessazioni e costrizioni messe in atto dai famigliari. La ragazzina ha quindi trovato il coraggio di telefonare al Servizio 114 Emergenza Infanzia. La denuncia è arrivata alla polizia, che si è tempestivamente attivata con gli esperti del settore.

La quindicenne ha spiegato che il fidanzamento si sarebbe svolto dopo tre giorni e che era tutto pronto: dal banchetto nuziale al vestito rosso al viaggio in Egitto. La madre le avrebbe detto che non sarebbe più andata a scuola e che, una volta in Egitto, non avrebbe più potuto ribellarsi a certe tradizioni islamiche.

www.ligurianotizie.it/a-15-anni-promessa-sposa-e-tenta-suicidio-tolta-a-famiglia-egiziana/2017/04/08...
I-gua
00lunedì 10 aprile 2017 08:04
occorre essere più subdoli, e non farsi denunciare!
Caspita, ricorrere alla violenza per cercare di coinvolgere degli adolescenti a seguire tradizioni imposte dalle chiese e religioni mi sembra la cosa più becera, insensata e primitiva che si possa fare!

Ci sono modi e modi per fare aderire i figli alle proprie credenze e dettami religiosi!
La persuasione può essere molto più raffinata e subdola, che bisogno c'è di ricorrere alle mani?

Secondo me questi islamici che usano violenza sui figli per farli indossare un simbolo religioso legato a tradizioni antiscritturali ostrano chiaramente di non essere ancora bene integrati nella società che li accoglie!




Se mi fai un piccolo inchino, ti regalo l'orologino!

10 orologi da regalare per comunione e cresima


Regali D cresima, yupppy!

Idee regalo per la cresima di un ragazzo: un bell'ATAME firmato Cesare Paciotti?

Idee regalo per la cresima di un ragazzo:

Per esempio, sai quanti accetterebbero compromessi per un bel ciondolino in forma di ATAME firmato Cesar Paciotti? È molto più di moda dell'antiquata croce e comunque rimane sempre legato alla tradizione pagana, e al simbolismo fallico.

Insomma... c'è proprio bisogno di venire alle botte? È per di più in un paese civilizzato?


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Scopri anche i regali Cresima per ragazza!




[SM=g2037509]
Giandujotta.50
00lunedì 10 aprile 2017 08:47
Penso proprio che le due situazioni non siano paragonabili.

nella prima abbiamo una ragazzina che NON vuole portare il velo
nella seconda abbiamo ragazzini che VOLONTARIAMENTE fanno la comunione/cresima e non certo per i regali...

posso accettare che non tutti siano completamente consapevoli della portata della scelta, ma escludo che si esprima quell'adesione per mero materialismo.

Ho un perfetto ricordo di quando la feci io e i regali erano proprio l'ultimo pensiero... anzi, il pensiero dei doni proprio non c'era!

I-gua
00lunedì 10 aprile 2017 09:05
errata corrige
scusate, ho sbagliato...
il ciondolino per la cresima è un athame, non atame...

[SM=g1944981]
FrancescaGalvani
00lunedì 10 aprile 2017 10:38
Re:
Giandujotta.50, 10/04/2017 08.47:

Penso proprio che le due situazioni non siano paragonabili.

nella prima abbiamo una ragazzina che NON vuole portare il velo
nella seconda abbiamo ragazzini che VOLONTARIAMENTE fanno la comunione/cresima e non certo per i regali...

posso accettare che non tutti siano completamente consapevoli della portata della scelta, ma escludo che si esprima quell'adesione per mero materialismo.

Ho un perfetto ricordo di quando la feci io e i regali erano proprio l'ultimo pensiero... anzi, il pensiero dei doni proprio non c'era!





Grazie Giandujotta,
proprio in questo periodo sto preparando i miei ragazzi a ricevere il sacramento della Confermazione, ed è veramente emozionante accompagnarli in questo cammino. Poi si potrà essere in accordo o in disaccordo sulle dottrine, questo lo capisco, ma paragonare il Battesimo o la Cresima a degli atti violenti non ci sta proprio..
I-gua
00lunedì 10 aprile 2017 10:49
no, io non ho paragonato il battesimo o la cresima con atti violenti (va bhe, forse per il pedobattesimo ero d'accordo con la Galvani che la religione non può essere imposta in maniera coercitiva... addirittura a chi non è in grado di intendere e di volere)...

ho detto che per fare accettare di indossare simboli religiosi a degli adolescenti, malgrado la loro reticenza, si può utilizzare altri mezzi più subdoli piuttosto che la becera e incivile violenza.

Anche per me la cresima non è stata, come per Giandujotta, legata al materialismo...
direi che era legata alla mia cattiva informazione...

... bhe alla fine, come Giandujotta, con il giungere dell'età più matura...

a proposito di cresima e battesimo...

a che età si è fatto la cresima Gesù?
a che età si è battezzato immergendosi in acqua?
perché?

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