Aborto

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..Elena..80
00venerdì 1 ottobre 2010 16:38
Forse ve lo avranno già chiesto in tanti..
ho provato a chiedere a mia sorella ma mi ha sempre risposto che questo purtroppo non si sa..
A me piacerebbe tanto sapere se, quando avverrà la resurrezione dei morti, tra questi ci saranno anche i bambini mai nati
Grazie infinite per il Vs aiuto
Gianluca(10)
00venerdì 1 ottobre 2010 16:43
Re:
..Elena..80, 01/10/2010 16.38:

Forse ve lo avranno già chiesto in tanti..
ho provato a chiedere a mia sorella ma mi ha sempre risposto che questo purtroppo non si sa..
A me piacerebbe tanto sapere se, quando avverrà la resurrezione dei morti, tra questi ci saranno anche i bambini mai nati
Grazie infinite per il Vs aiuto




Ti riferisci agli aborti spontanei?
Morby968
00venerdì 1 ottobre 2010 16:45
Domande dai lettori 7 Luglio 1984

▪ Una mia amica ha avuto un aborto spontaneo. Come donna condivido il suo dolore, ma sarebbe giusto incoraggiarla a sperare nella resurrezione?

Fai senz’altro molto bene a darle conforto e amorevole aiuto cristiano. Ma la Bibbia non dà motivo di aspettarsi una risurrezione dell’embrione. La ragione è questa:

Quando una donna concepisce, c’è una sola cellula, un ovulo fecondato. Normalmente quella cellula si divide e si annida nell’utero, l’embrione si sviluppa e infine nasce un bambino, il tutto nell’arco di nove mesi. L’aborto interrompe questo processo naturale, ponendo fine alla vita che aveva avuto inizio e che sarebbe cresciuta fino a divenire un essere umano distinto. Se l’aborto è procurato, ciò contrasta con la santità della vita e col comando di Dio contro l’omicidio. — Esodo 20:13; 21:22, 23; Numeri 35:16-18; I Pietro 4:15.

Il Datore di vita è consapevole della vita che si sviluppa nell’utero, come si comprende da ciò che la Bibbia dice in merito all’embrione che la moglie di Iesse portò in grembo e che si sviluppò, nacque e fu chiamato Davide. (Salmo 139:13-16; confronta Giobbe 31:15). Ma che dire della possibilità di risurrezione nei casi di aborto o di bambini nati morti?

La Bibbia riconosce che un feto o un embrione può morire. Ciò dà luogo a un aborto spontaneo o a un bambino nato morto. — Genesi 31:38; Esodo 23:26; II Re 2:19-21; Giobbe 21:10; Salmo 58:8; 144:14.

Giobbe menzionò vari modi in cui può aver luogo un aborto, e disse che in ogni caso ciò sarebbe stato meglio delle sofferenze che egli provava. Disse che egli sarebbe potuto essere “un aborto nascosto”, uno che ‘non sarebbe esistito, come fanciulli che non hanno visto la luce’. (Giobbe 3:16) Questo potrebbe riferirsi al caso di una donna che abortisce prima ancora di rendersi conto di essere incinta e mentre l’embrione non è in grado di sopravvivere. Il libro “The Body Machine” afferma: “Molti ovuli [fecondati] non si sviluppano normalmente; anzi, sono in numero maggiore rispetto a quelli che hanno uno sviluppo normale. Il 10% circa non si annida e, di quelli che vi riescono, la metà circa viene abortita spontaneamente, di solito all’insaputa della madre”.

Giobbe disse anche che, se ‘le porte del ventre di sua madre fossero state chiuse, egli sarebbe stato nascosto all’affanno’. Sarebbe quindi sfuggito alle sofferenze se ‘fosse morto dal seno’ o “nel seno”. (Giobbe 3:10, 11, “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture”; “Versione Riveduta”) A volte questo avviene a causa di gravi difetti dell’embrione o del feto. Oppure può essere la conseguenza di anomalie degli organi riproduttivi della madre, di carenze vitaminiche, ormonali o di ossigeno, o di malattie della madre.

Giobbe pensava che, rispetto alle sue grandi sofferenze, tali possibilità sarebbero state migliori. Eppure sua madre ne sarebbe stata addolorata, come avviene oggi alle donne nel cui caso l’imperfezione ereditata si manifesta con un aborto spontaneo o un bambino nato morto. Menzionando quelle possibilità, Giobbe non disse che comunque lo avrebbe atteso la risurrezione. Il vantaggio, dal suo punto di vista, era che sarebbe stato al riparo dagli affanni o indisturbato.

Aggiunse un’altra possibilità: “Perché non uscii dal ventre stesso e quindi non spirai?” (Giobbe 3:11) Se, come a volte succede, Giobbe fosse nato e quindi morto di lì a poco, forse prima ancora di poter essere allattato, quali potevano essere le sue prospettive future? Nel contesto egli non ne parla. Ma in seguito mostrò che, se dopo essere vissuto come uomo, fosse morto e sceso nello Sceol, probabilmente Dio ‘gli avrebbe stabilito un limite di tempo e si sarebbe ricordato di lui’. Il nostro Datore di vita ‘avrebbe chiamato e Giobbe stesso avrebbe risposto’. Sì, Geova Dio poteva riportare in vita Giobbe risuscitandolo. — Giobbe 14:13-15.

Questo è conforme a ciò che sappiamo della risurrezione nei tempi biblici. Evidentemente coloro che vennero risuscitati furono riportati in vita com’erano al momento della morte. Cioè, i bambini morti furono risuscitati come bambini, gli adulti come adulti. (II Re 4:17-20, 32-37; Luca 7:2-15; 8:40-42, 49-55; Giovanni 11:38-44) Sarebbe ragionevole pensare che se Giobbe fosse stato “un aborto nascosto”, nel nuovo ordine quell’embrione microscopico sarebbe stato ricollocato nel seno di sua madre perché questa portasse avanti una gravidanza di cui forse non era nemmeno consapevole? Questo non è conforme a ciò che la Bibbia dice in merito alla risurrezione, che ha sempre riguardato persone nate ed esistite come individui distinti davanti a Dio. — Giovanni 5:28, 29; Atti 24:15.

Che dire però se l’embrione fosse più sviluppato, fosse divenuto un feto o fosse giunto quasi al termine della gravidanza? Le situazioni possibili sono molte. Comunque è inutile fare congetture perché oggi ci sono innumerevoli tristi conseguenze dell’imperfezione. Nel Paradiso restaurato il nostro amorevole Padre celeste annullerà la peccaminosa condizione dell’uomo ed elargirà meravigliose benedizioni. Molte persone saranno risuscitate. La responsabilità di decidere come dovrà aver luogo la risurrezione e in che misura spetta a Geova e a Gesù. Possiamo essere certi che tale decisione rispecchierà la perfetta saggezza e giustizia di Geova.

Eliu rassicurò Giobbe dicendo: “Lungi sia dal vero Dio l’agire malvagiamente, e dall’Onnipotente l’agire ingiustamente! Poiché secondo il modo in cui l’uomo terreno agisce egli lo ricompenserà . . . Sì, infatti Dio stesso non agisce malvagiamente”. (Giobbe 34:10-12) Tutti noi, incluse le coppie che hanno avuto la tristissima esperienza di un aborto spontaneo o di avere un bambino nato morto, possiamo trarre conforto dalla consapevolezza che “Geova è buono e retto”. — Salmo 25:8.





Mi ricordavo anche qualcosa di più recente ma che ora non trovo.
Gianluca(10)
00venerdì 1 ottobre 2010 16:47
Ecco quella più recente:

Si può sperare nella risurrezione di un bambino che muore nel grembo materno?
Per chi non ha mai perso un bambino in questo modo può essere difficile capire i sentimenti di chi ha avuto tale esperienza. Alcuni genitori soffrono terribilmente. Una madre provò cinque volte il dolore di perdere il bambino che portava in grembo. Col tempo fu felice di crescere due bambini sani. Tuttavia ricordava ognuna di quelle tristi esperienze. Aveva sempre presente quanti anni avrebbero avuto gli altri suoi bambini se fossero sopravvissuti. Tali cristiani hanno una base per sperare in una risurrezione dei bambini che hanno perso?
La semplice risposta a questa domanda è che non lo sappiamo. La Bibbia non tratta mai in modo diretto la questione della risurrezione di bambini nati morti o persi per aborto spontaneo. Nonostante ciò, la Parola di Dio contiene princìpi che hanno relazione con questa domanda e che potrebbero dare un certo conforto.
Consideriamo due domande attinenti. Primo, dal punto di vista di Geova, quando inizia la vita umana: al concepimento o alla nascita? Secondo, in che modo Geova considera il nascituro: un individuo distinto o un semplice insieme di cellule e tessuti nel grembo materno? I princìpi biblici forniscono risposte chiare ad entrambe le domande.
La Legge mosaica indicava chiaramente che la vita non inizia alla nascita, ma molto prima. Perché possiamo dire questo? Perché mostrava che uccidendo un feto si poteva incorrere nella pena capitale. Notate questa legge: “Devi dare anima per anima”. (Eso. 21:22, 23) Quindi il nascituro nel grembo è vivo ed è un’anima vivente. Comprendere questa verità immutabile ha aiutato milioni di cristiani a rigettare la pratica dell’aborto, considerandola un grave peccato contro Dio.
Il nascituro quindi è vivo; ma che valore attribuisce Geova a quella vita? La legge citata sopra stabiliva che un adulto fosse messo a morte se causava la morte di un nascituro. È chiaro dunque che la vita del nascituro ha grande valore agli occhi di Dio. Inoltre, numerosi passi delle Scritture indicano che Geova considera il nascituro un individuo a sé. Ad esempio, il re Davide fu ispirato a dire di Geova: “Mi tenesti coperto nel ventre di mia madre. . . . I tuoi occhi videro perfino il mio embrione, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti, riguardo ai giorni quando furono formate”. — Sal. 139:13-16; Giob. 31:14, 15.
Geova inoltre vede che il nascituro ha caratteristiche proprie e forse ha un grande potenziale per il futuro. Mentre Rebecca, moglie di Isacco, era in attesa di due gemelli, Geova pronunciò una profezia riguardo ai due maschi che lottavano nel suo grembo, indicando che vedeva già in loro caratteristiche che avrebbero avuto effetti a lungo termine. — Gen. 25:22, 23; Rom. 9:10-13.
Quello di Giovanni il Battista è un altro caso interessante. Il Vangelo dice: “Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le saltò nel seno; ed Elisabetta fu piena di spirito santo”. (Luca 1:41) Descrivendo questo avvenimento, il medico Luca usò un termine greco che poteva riferirsi sia a un feto che a un bambino dopo la nascita. Usò lo stesso termine riferendosi al piccolo Gesù che giaceva nella mangiatoia. — Luca 2:12, 16; 18:15.
Nel complesso, la Bibbia ci dà forse una base per tracciare una netta distinzione tra un bambino nel grembo e uno già nato? Sembra di no. E questo concorda con le scoperte della scienza moderna. Ad esempio, i ricercatori hanno constatato che il bambino nel grembo è in grado di percepire gli stimoli esterni e reagire. Non sorprende quindi che durante la gravidanza la madre sviluppi un legame molto stretto con il figlio che cresce dentro di lei.
Quando infine il bambino arriva, il momento della nascita può sembrare alquanto arbitrario. Considerate questo esempio: una madre partorisce prematuramente un bambino vivo, che muore dopo pochi giorni. Un’altra porta a termine la gravidanza, ma il figlio muore poco prima del parto. La prima madre ha forse la speranza che il figlio venga risuscitato solo perché lo ha partorito prematuramente, mentre la seconda non ha questa speranza?
Per riassumere, quindi, la Bibbia insegna chiaramente che la vita inizia al concepimento e che Geova considera il nascituro un individuo distinto e prezioso. Alla luce di queste verità scritturali, alcuni potrebbero ritenere incoerente argomentare che non ci sia speranza di risurrezione per il nascituro che muore. Anzi, potrebbero pensare che un’argomentazione del genere mini la nostra posizione scritturale contro l’aborto, che si basa principalmente su queste stesse verità.
Nel passato questa rivista ha posto alcune domande di natura pratica che sembravano mettere in dubbio la possibilità di una risurrezione nel caso dei bambini morti prima della nascita. Ad esempio, dobbiamo pensare che nel Paradiso Dio introdurrà un embrione parzialmente sviluppato nel grembo di una donna? Tuttavia, dopo aver studiato ulteriormente il soggetto e riflettuto in preghiera il Corpo Direttivo è giunto alla conclusione che tali considerazioni in realtà non sono rilevanti per quanto riguarda la speranza della risurrezione. Gesù disse: “A Dio ogni cosa è possibile”. (Mar. 10:27) L’esperienza stessa di Gesù ha dimostrato la veracità di questa affermazione: la sua vita fu trasferita dal cielo nel grembo di una giovane vergine, cosa del tutto impossibile dal punto di vista umano.
Tutto questo significa dunque che la Bibbia insegna che i bambini morti prima della nascita saranno risuscitati? Dobbiamo ribadire che la Bibbia non risponde direttamente a questa domanda, perciò non ci sono basi per essere dogmatici. Questo argomento potrebbe far sorgere una serie quasi infinita di domande. La cosa migliore sembra quindi quella di evitare congetture. Ciò che sappiamo è questo: la questione è nelle mani di Geova Dio, che è abbondante in amorevole benignità e misericordia. (Sal. 86:15) Senza dubbio Dio desidera ardentemente annullare la morte per mezzo della risurrezione. (Giob. 14:14, 15) Possiamo essere sicuri che egli fa sempre ciò che è giusto. Quando, spinto dall’amore, ordinerà a suo Figlio di “distruggere le opere del Diavolo”, sanerà le molte ferite che la vita in questo malvagio sistema di cose ci ha inflitto. — 1 Giov. 3:8.
[Nota in calce]
Questo passo è a volte tradotto in modo da suggerire che solo la morte della madre avrebbe fatto incorrere nella pena capitale. Tuttavia, secondo l’originale ebraico questa legge si riferiva a un incidente che risultasse fatale per la madre o per il nascituro.
[
TG 15/04/2009
Amalia 52
00venerdì 1 ottobre 2010 16:49
Re:
..Elena..80, 01.10.2010 16:38:

Forse ve lo avranno già chiesto in tanti..
ho provato a chiedere a mia sorella ma mi ha sempre risposto che questo purtroppo non si sa..
A me piacerebbe tanto sapere se, quando avverrà la resurrezione dei morti, tra questi ci saranno anche i bambini mai nati
Grazie infinite per il Vs aiuto



Se intendi mai nati a motivo dell'aborto,non sappiamo cosa Geova ha in mente al riguardo...Invece,della risurrezione di bambini morti nel seno materno,ho trovato questa interessante domanda dei lettori,che ti posto volentieri... [SM=g28002]

Si può sperare nella risurrezione di un bambino che muore nel grembo materno?
Per chi non ha mai perso un bambino in questo modo può essere difficile capire i sentimenti di chi ha avuto tale esperienza. Alcuni genitori soffrono terribilmente. Una madre provò cinque volte il dolore di perdere il bambino che portava in grembo. Col tempo fu felice di crescere due bambini sani. Tuttavia ricordava ognuna di quelle tristi esperienze. Aveva sempre presente quanti anni avrebbero avuto gli altri suoi bambini se fossero sopravvissuti. Tali cristiani hanno una base per sperare in una risurrezione dei bambini che hanno perso?

La semplice risposta a questa domanda è che non lo sappiamo. La Bibbia non tratta mai in modo diretto la questione della risurrezione di bambini nati morti o persi per aborto spontaneo. Nonostante ciò, la Parola di Dio contiene princìpi che hanno relazione con questa domanda e che potrebbero dare un certo conforto.
Consideriamo due domande attinenti. Primo, dal punto di vista di Geova, quando inizia la vita umana: al concepimento o alla nascita? Secondo, in che modo Geova considera il nascituro: un individuo distinto o un semplice insieme di cellule e tessuti nel grembo materno? I princìpi biblici forniscono risposte chiare ad entrambe le domande.

La Legge mosaica indicava chiaramente che la vita non inizia alla nascita, ma molto prima. Perché possiamo dire questo? Perché mostrava che uccidendo un feto si poteva incorrere nella pena capitale. Notate questa legge: “Devi dare anima per anima”. (Eso. 21:22, 23) Quindi il nascituro nel grembo è vivo ed è un’anima vivente. Comprendere questa verità immutabile ha aiutato milioni di cristiani a rigettare la pratica dell’aborto, considerandola un grave peccato contro Dio.
Il nascituro quindi è vivo; ma che valore attribuisce Geova a quella vita? La legge citata sopra stabiliva che un adulto fosse messo a morte se causava la morte di un nascituro. È chiaro dunque che la vita del nascituro ha grande valore agli occhi di Dio. Inoltre, numerosi passi delle Scritture indicano che Geova considera il nascituro un individuo a sé. Ad esempio, il re Davide fu ispirato a dire di Geova: “Mi tenesti coperto nel ventre di mia madre. . . . I tuoi occhi videro perfino il mio embrione, e nel tuo libro ne erano scritte tutte le parti, riguardo ai giorni quando furono formate”. — Sal. 139:13-16; Giob. 31:14, 15.

Geova inoltre vede che il nascituro ha caratteristiche proprie e forse ha un grande potenziale per il futuro. Mentre Rebecca, moglie di Isacco, era in attesa di due gemelli, Geova pronunciò una profezia riguardo ai due maschi che lottavano nel suo grembo, indicando che vedeva già in loro caratteristiche che avrebbero avuto effetti a lungo termine. — Gen. 25:22, 23; Rom. 9:10-13.

Quello di Giovanni il Battista è un altro caso interessante. Il Vangelo dice: “Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le saltò nel seno; ed Elisabetta fu piena di spirito santo”. (Luca 1:41) Descrivendo questo avvenimento, il medico Luca usò un termine greco che poteva riferirsi sia a un feto che a un bambino dopo la nascita. Usò lo stesso termine riferendosi al piccolo Gesù che giaceva nella mangiatoia. — Luca 2:12, 16; 18:15.

Nel complesso, la Bibbia ci dà forse una base per tracciare una netta distinzione tra un bambino nel grembo e uno già nato? Sembra di no. E questo concorda con le scoperte della scienza moderna. Ad esempio, i ricercatori hanno constatato che il bambino nel grembo è in grado di percepire gli stimoli esterni e reagire. Non sorprende quindi che durante la gravidanza la madre sviluppi un legame molto stretto con il figlio che cresce dentro di lei.

Quando infine il bambino arriva, il momento della nascita può sembrare alquanto arbitrario. Considerate questo esempio: una madre partorisce prematuramente un bambino vivo, che muore dopo pochi giorni. Un’altra porta a termine la gravidanza, ma il figlio muore poco prima del parto. La prima madre ha forse la speranza che il figlio venga risuscitato solo perché lo ha partorito prematuramente, mentre la seconda non ha questa speranza?

Per riassumere, quindi, la Bibbia insegna chiaramente che la vita inizia al concepimento e che Geova considera il nascituro un individuo distinto e prezioso. Alla luce di queste verità scritturali, alcuni potrebbero ritenere incoerente argomentare che non ci sia speranza di risurrezione per il nascituro che muore. Anzi, potrebbero pensare che un’argomentazione del genere mini la nostra posizione scritturale contro l’aborto, che si basa principalmente su queste stesse verità.

Nel passato questa rivista ha posto alcune domande di natura pratica che sembravano mettere in dubbio la possibilità di una risurrezione nel caso dei bambini morti prima della nascita. Ad esempio, dobbiamo pensare che nel Paradiso Dio introdurrà un embrione parzialmente sviluppato nel grembo di una donna? Tuttavia, dopo aver studiato ulteriormente il soggetto e riflettuto in preghiera il Corpo Direttivo è giunto alla conclusione che tali considerazioni in realtà non sono rilevanti per quanto riguarda la speranza della risurrezione. Gesù disse: “A Dio ogni cosa è possibile”. (Mar. 10:27) L’esperienza stessa di Gesù ha dimostrato la veracità di questa affermazione: la sua vita fu trasferita dal cielo nel grembo di una giovane vergine, cosa del tutto impossibile dal punto di vista umano.
Tutto questo significa dunque che la Bibbia insegna che i bambini morti prima della nascita saranno risuscitati? Dobbiamo ribadire che la Bibbia non risponde direttamente a questa domanda, perciò non ci sono basi per essere dogmatici. Questo argomento potrebbe far sorgere una serie quasi infinita di domande. La cosa migliore sembra quindi quella di evitare congetture. Ciò che sappiamo è questo: la questione è nelle mani di Geova Dio, che è abbondante in amorevole benignità e misericordia. (Sal. 86:15) Senza dubbio Dio desidera ardentemente annullare la morte per mezzo della risurrezione. (Giob. 14:14, 15) Possiamo essere sicuri che egli fa sempre ciò che è giusto. Quando, spinto dall’amore, ordinerà a suo Figlio di “distruggere le opere del Diavolo”, sanerà le molte ferite che la vita in questo malvagio sistema di cose ci ha inflitto. — 1 Giov. 3:8.

Fonte:w 15/4/09

[SM=g27988] Scusa il doppio post,mio e di Gianluca..Questo mostra come noi abbiamo lo stesso pensiero al riguardo..
Gianluca(10)
00venerdì 1 ottobre 2010 16:50
AMALIA, l'ho messa prima io, nun ce provà!! [SM=x1408399] [SM=x1408399] [SM=x1408399]
Gianluca(10)
00venerdì 1 ottobre 2010 16:52
Che stupenda unità di pensiero! I criticoni del bunker sono invidiosi, ve lo dico io!! [SM=x1910950] [SM=x1910950]
Amalia 52
00venerdì 1 ottobre 2010 16:52
Re:
Gianluca(10), 01.10.2010 16:50:

AMALIA, l'ho messa prima io, nun ce provà!! [SM=x1408399] [SM=x1408399] [SM=x1408399]




Purtroppo,mentre tu la mettevi io la cercavo e non ho visto prima...Ma doppio vale di piu'.. [SM=g7349]
..Elena..80
00venerdì 1 ottobre 2010 17:08
accipicchia quanta roba da leggere..
ah fate a gara,
a chi risponde prima? hi hi hi
Seabiscuit
00venerdì 1 ottobre 2010 17:20
ho spostato in area più consona dato che con le presentazioni non ha nulla a che fare.

Certo, ha a che fare con gli addii, ma questi si riferiscono al forum
..Elena..80
00venerdì 1 ottobre 2010 19:35
Scusate [SM=x1408431]
mi ero accorta dell'errore ma non sono riuscita spostare..
admintdg2
00sabato 2 ottobre 2010 15:12
Re:
..Elena..80, 01/10/2010 19.35:

Scusate [SM=x1408431]
mi ero accorta dell'errore ma non sono riuscita spostare..




Questo è un lavoro per i moderatori, altrimenti che li paghiamo a fare?
[SM=x1408403] [SM=x1408403]
Wanderlust!
00giovedì 3 settembre 2020 20:22
Mi chiedevo perché per Geova l'aborto non sia giustificato anche quando un bambino potrebbe nascere molto malato e quindi soffrire molto... Perché lasciarlo soffrire?
barnabino
00giovedì 3 settembre 2020 20:37
Re:
Wanderlust!, 03/09/2020 20:22:

Mi chiedevo perché per Geova l'aborto non sia giustificato anche quando un bambino potrebbe nascere molto malato e quindi soffrire molto... Perché lasciarlo soffrire?



Mi pare che abbia più a che fare con l'eutanasia che con l'aborto.

Shalom
Wanderlust!
00giovedì 3 settembre 2020 20:44
Re: Re:
barnabino, 03/09/2020 20:37:



Mi pare che abbia più a che fare con l'eutanasia che con l'aborto.

Shalom

Non ho capito cosa c'entra l'eutanasia ora
(SimonLeBon)
00giovedì 3 settembre 2020 21:01
Re:
Wanderlust!, 9/3/2020 8:22 PM:

Mi chiedevo perché per Geova l'aborto non sia giustificato anche quando un bambino potrebbe nascere molto malato e quindi soffrire molto... Perché lasciarlo soffrire?



Cioè stai dicendo, lo ammazziamo cosi' non soffre piu'?
E' questa la tua proposta innovativa?

Simon
barnabino
00giovedì 3 settembre 2020 21:05

Non ho capito cosa c'entra l'eutanasia ora



Eutanasia è il procurare intenzionalmente e nel suo interesse la morte di un individuo la cui qualità della vita sia permanentemente compromessa da una malattia, menomazione o condizione psichica.

Shalom
Wanderlust!
00giovedì 3 settembre 2020 21:12
Re: Re:
(SimonLeBon), 03/09/2020 21:01:



Cioè stai dicendo, lo ammazziamo cosi' non soffre piu'?
E' questa la tua proposta innovativa?

Simon

È una riflessione così sbagliata?
jwfelix
00giovedì 3 settembre 2020 21:18
Re: Re: Re:
Wanderlust!, 03/09/2020 21:12:

È una riflessione così sbagliata?




Cosa avrebbe fatto Gesù secondo te?

Escludi i miracoli
(SimonLeBon)
00giovedì 3 settembre 2020 21:19
Re:
Wanderlust!, 9/3/2020 9:12 PM:

È una riflessione così sbagliata?



Per quella riflessione, piu' di una persona in Italia è finita in galera.

Simon
Wanderlust!
00giovedì 3 settembre 2020 21:39
Re: Re: Re: Re:
jwfelix, 03/09/2020 21:18:




Cosa avrebbe fatto Gesù secondo te?

Escludi i miracoli

So bene ciò che avrebbe fatto, ma voglio capire il perché. Cerco sempre di capire il perché delle cose.
barnabino
00giovedì 3 settembre 2020 21:42
Re: Re: Re: Re: Re:
Wanderlust!, 03/09/2020 21:39:

So bene ciò che avrebbe fatto, ma voglio capire il perché. Cerco sempre di capire il perché delle cose.



E che risposta ti sei dato? Chi deve disporre dalla vita di un altro? Se è malato o ha una disabilità grave è giusto togliere una vita come se vi fossero vite che non meritano di essere vissute?

Shalom
Wanderlust!
00giovedì 3 settembre 2020 21:48
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
barnabino, 03/09/2020 21:42:



E che risposta ti sei dato? Chi deve disporre dalla vita di un altro? Se è malato o ha una disabilità grave è giusto togliere una vita come se vi fossero vite che non meritano di essere vissute?

Shalom

Ma se il feto non prova dolore nell'abortire è meglio così o meglio che soffra per tutta la vita? [SM=g7556]
Amalia 52
00giovedì 3 settembre 2020 21:52
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Wanderlust!, 03.09.2020 21:48:

Ma se il feto non prova dolore nell'abortire è meglio così o meglio che soffra per tutta la vita? [SM=g7556]



Hai guardato il video in programma per l'adunanza di questa settimana?SE non l'hai ancora visto guardalo.
Consideriamo preziosa la vita come fa Dio!
Wanderlust!
00giovedì 3 settembre 2020 21:55
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Amalia 52, 03/09/2020 21:52:



Hai guardato il video in programma per l'adunanza di questa settimana?SE non l'hai ancora visto guardalo.
Consideriamo preziosa la vita come fa Dio!

Si, l'ho visto e proprio per questo volevo capire meglio perché Dio ci chiede di farlo anche quando ci sono situazioni difficili. Evidentemente ci sono buoni motivi [SM=g27985]
barnabino
00giovedì 3 settembre 2020 22:01
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Wanderlust!, 03/09/2020 21:55:

Si, l'ho visto e proprio per questo volevo capire meglio perché Dio ci chiede di farlo anche quando ci sono situazioni difficili. Evidentemente ci sono buoni motivi [SM=g27985]



E tu personalmente non hai trovato un solo buon motivo per non sopprimere una vita? Chi decide quale vita merita di essere vissuta? Chi decide quale sopprimere?

Shalom

Amalia 52
00giovedì 3 settembre 2020 22:01
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Wanderlust!, 03.09.2020 21:55:

Si, l'ho visto e proprio per questo volevo capire meglio perché Dio ci chiede di farlo anche quando ci sono situazioni difficili. Evidentemente ci sono buoni motivi [SM=g27985]



Ci sono stati molti casi in cui i dottori avevano consigliato l'aborto perchè avevano visto che il nascituro poteva avere delle malformazioni.La donna ha rifiutato di abortire,e il bimbo è nato sano.Non aveva nessuna malformazione.

La sorella nel video cosa ha detto alla fine?Anche se la loro bimba è vissuta solo 5 giorni e poi è morta,averla avuta con loro è stata una gioia,e sono sicuri che Geova la riporterà in vita nel Nuovo Mondo.
Wanderlust!
00giovedì 3 settembre 2020 22:02
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
barnabino, 03/09/2020 22:01:



E tu personalmente non hai trovato un solo buon motivo per non sopprimere una vita? Chi decide quale vita merita di essere vissuta? Chi decide quale sopprimere?

Shalom


Non dico che sia giusto sopprimere una vita, è sbagliatissimo. Ma quando ci sono casi in cui si sa che la vita soffrirebbe vivendo non è meglio lasciarla morire aspettando il nuovo mondo? Non fece così Dio con Enoc?
Hal.9000
00giovedì 3 settembre 2020 22:19
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Wanderlust!, 03/09/2020 21:55:

volevo capire meglio perché Dio ci chiede di farlo anche quando ci sono situazioni difficili. Evidentemente ci sono buoni motivi [SM=g27985]


Per la semplice ragione che in qualità di cristiani testimoni di Geova siamo convinti che solo Geova abbia il diritto e la capacità di stabilire cosa sia bene e cosa sia male, ti ricorda qualcosa?
È solo una delle millemila questioni in cui come esseri umani possiamo decidere come usare il nostro libero arbitrio, se crediamo che Geova abbia il diritto e la capacità di stabilire cosa è bene e cosa è male non avremo problemi a rispettare la vita di un nascituro indipendentemente da cosa potrebbe dire o pensare un dottore.


barnabino
00giovedì 3 settembre 2020 22:21
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Wanderlust!, 03/09/2020 22:02:

Non dico che sia giusto sopprimere una vita, è sbagliatissimo. Ma quando ci sono casi in cui si sa che la vita soffrirebbe vivendo non è meglio lasciarla morire aspettando il nuovo mondo? Non fece così Dio con Enoc?

Wander, per cortesia esci dalla contorta logica apostata, Dio ha il diritto di dare e togliere la vita a chi vuole, qui parliamo di uomini. Se tu che ti puoi arrogare il diritto di decidere che quella vita non ha il diritto di esistere? Chi stabilisce che un disabile grave deve morire per il "suo" bene? E chi decide oltre quale livello di disabilita quella vita può essere soppressa senza essere assassini?

Shalom
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