Adam Zagajewski

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Chameleon.
00lunedì 22 aprile 2019 23:40


Adam Zagajewski (Leopoli, 21 giugno 1945) è un poeta, scrittore e saggista polacco.

Residente a Parigi dal 1981 al 2002, poi trasferitosi a Cracovia, è insegnante di letteratura presso la University of Chicago.

È noto soprattutto per la poesia Try To Praise The Mutilated World (Prova a cantare il mondo mutilato), uscita sul periodico statunitense The New Yorker dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, e per le sue pubblicazioni sul poeta connazionale Czesław Miłosz, Premio Nobel per la Letteratura nel 1980.

Ha vinto il Neustadt International Prize for Literature nel 2004: è il secondo polacco, dopo l'amato Miłosz, a vincere il premio conferito dall'università statunitense.

In Italia sono usciti presso Adelphi un volume di prose, Tradimento (2007) e l'antologia poetica Dalla vita degli oggetti (2012).

it.wikipedia.org/wiki/Adam_Zagajewski
Chameleon.
00lunedì 22 aprile 2019 23:41
Anni Trenta

Io ancora non ci sono
Germoglia l’erba
Una ragazza mangia un gelato alla fragola
Qualcuno ascolta Schumann
(il folle Schumann,
smarrito)
Che felicità
Io ancora non ci sono
Sento tutto.
Chameleon.
00lunedì 22 aprile 2019 23:42
Diciassettenne

Franz Schubert, un adolescente
di diciassette anni, scrive la musica
per il lamento di Gretchen, sua coetanea.
Meine Ruh ist hin, mein Hertz ist schwer.
Il grande cacciatore di talenti la morte, subito
gli riserva una benevola attenzione.
Manda inviti, uno dopo l’altro.
Uno. Dopo. L’altro. Schubert domanda
comprensione, non vuole presentarsi
a mani vuote. L’invito non si può declinare.
Quattordici anni dopo si tiene
il suo primo concerto sull’altra sponda.
Perché la limpidezza uccide? Perché la forza acceca?
Meine Ruh ist hin, mein Hertz ist schwer
Chameleon.
00lunedì 22 aprile 2019 23:43
Lava

E se Eraclito e Parmenide
avessero ragione contemporaneamente
e due mondi esistessero affiancati
uno tranquillo, l’altro folle; una freccia
scocca immemore, e l’altra indulgente
lo osserva; lo stesso flutto si frange e non si frange,
gli animali nascono e muoiono nello stesso istante,
le foglie di betulla giocano con il vento e al contempo
si struggono in una crudele fiamma rugginosa.
La lava uccide e serba, il cuore batte e viene colpito,
c’era la guerra, la guerra non c’era,
gli ebrei sono morti, vivono gli ebrei, le città bruciarono,
le città rimangono, l’amore avvizzisce, il bacio è eterno,
le ali dello sparviero devono essere brune,
tu sei sempre con me, anche se non ci siamo più,
le navi affondano, la sabbia canta e le nuvole
vagano come veli nuziali sfilacciati.

Tutto è perduto. Tanto incanto. I colli
reggono cauti lunghi stendardi boscosi,
il muschio sale sul campanile di pietra della chiesa
e con labbra minute timidamente loda il Settentrione.
Al crepuscolo i gelsomini brillano come lampade
folli stordite dalla propria luce.
Nel museo davanti a una tela scura
si stringono pupille feline. Tutto è finito.
I cavalieri galoppano su cavalli neri, il tiranno scrive
una sgrammaticata condanna a morte.
La giovinezza si dissolve nell’arco
di un giorno, i volti delle fanciulle si fanno
medaglioni, la disperazione volge in estasi
e i duri frutti delle stelle crescono nel cielo
come grappoli d’uva e la bellezza dura, tremula, immota
e Dio c’è e muore, la notte torna a noi
sul fare della sera, e l’alba è brizzolata di rugiada.
Chameleon.
00lunedì 22 aprile 2019 23:45
Mistica per principianti

Il giorno era mite, la luce amica.
Quel tedesco sulla terrazza del caffè
teneva sulle ginocchia un libricino.
Riuscii a leggere il titolo:
Mistica per principianti.
All’improvviso compresi che le rondini
in ricognizione
con striduli richiami
sulle vie di Montepulciano
e i dialoghi sommessi degli intimiditi
viaggiatori dell’Europa Orientale detta Centrale,
e i bianchi aironi fermi – ieri, ier l’altro? –
nelle risaie come tante monache,
e il crepuscolo, lento e sistematico,
che cancellava i profili delle case medievali,
e gli olivi sulle basse colline,
esposti ai venti e agli incendi,
e la testa della Principessa ignota
e le vetrate delle chiese come ali di farfalla
cosparse del polline dei fiori,
e il piccolo usignolo che si esercitava nella recita
accanto all’autostrada,
e i viaggi, tutti i viaggi,
erano soltanto mistica per principianti,
un corso introduttivo, prolegomeni
di un esame rimandato
a più tardi.
(SimonLeBon)
00martedì 23 aprile 2019 08:02
Re:
Ci vogliono buoni polmoni e anche un po' di pazienza per leggere una poesia scritta cosi'... potenza del libro di un tedesco. [SM=g10765]

Simon
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