morto il papà dello ZX Spectrum
Sir Clive Sinclair è morto all'età di 81 anni, dopo una lunga malattia. Britannico, apparteneva a quel genere di inventori e imprenditori visionari che a ridosso degli anni '80 del secolo scorso avevano intuito che i computer dovevano raggiungere le case dei consumatori ad un prezzo estremamente contenuto. Ha contribuito quindi a porre le basi per il cosiddetto home computing, la democratizzazione dell'accesso ad uno strumento informatico che all'epoca era visto dalle masse come un oggetto ancora futuristico e costoso.
Nel 1979 pose concretamente le basi del progetto presentando lo ZX80, con lo scopo di realizzare il computer fisso più economico possibile. Nella versione assemblata venne commercializzato a sole 99 sterline (la versione in kit da assemblare costava 20 sterline in meno. Tanti compromessi - per esempio la tastiera era a membrana, il chip dello schermo e il chip addetto ai calcoli erano un tutt'uno - ma il i dati di vendita testimoniarono il successo dell'intuizione: 70.000 pezzi venduti in meno di un anno e oltre 100.000 a fine agosto 1981, quando il computer uscì fuori produzione per lasciare il posto al suo successore, lo ZX 81.
Ma per molti appassionati di informatica, il nome di Sinclair è legato ad un altro iconico home computer, lo ZX Spectrum, che ebbe una grande seguito anche nel nostro Paese. Epiche all'epoca le diatribe tra utenti ZX Spectrum e Commodore 64, la sua nemesi nonché un altro pezzo di storia dell'informatica e un altro pilastro dell'home computing. Ma a distanza di decenni, la tensione è dissolta e resta il ricordo di un epoca pionieristica della tecnologia di consumo che deve moltissimo anche a Sir Clive Sinclair.
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