Caro Teodoro,
L'unica cosa ovvia è che non conoscendo la terminologia
Conosco benissimo la terminologia (non è che stiamo parlando di chissà quali problemi filologici!) e riconosco di averla usata in modo improprio, ma dal contesto mi pareva evidente che stavo parlando di manoscritti.
Non sono entrato nel merito, né intendo farlo
Cioè hai parlato a vanvera?
Non molto rilevante data la non sovrapponibilità del greco e dell'ebraico
Ma evidentemente testimoniano l'esistenza di una lezione diversa dall'attuale TM a cui Giovanni potrebbe essersi riferito.
Ammesso che sia mai esistita. Mai letto Marcos?
Si, quallo di Marcos è un classico. Ma alì di là di questo è importante rilevare che anche qui abbiamo l'esistenza di una lezione antica uguale a quella di Giovanni.
Non ho guardato l'Octava, ma anche se fosse vero ciò non prova assolutamente nulla, se non il fatto che la tradizione non ha armonizzato, cosa per nulla infrequente
Non è che qui stiamo cercando "prove", semplicemente il fatto che nessuno abbia cercato di armonizzare è un indizio.
e che il redattore citava da qualcosa di diverso da ciò che abbiamo (che può essere anche benissimo la sua mente, cioè come si ricordava il brano)
L'esistenza di versioni ebraiche e greche alternartive farebbe propendere per il fatto che Giovani citasse da una di quelle fonti in circolazione nel I secolo.
dovresti spiegare la genesi dell'errore
Tu quale ipotesi avanzi? A tuo parere Giovanni si limitò a citare un testo diverso disponibile alla sua epoca, lo ricordava male, oppure cambiò volontariamente la citazione?
di certo non ne ho il tempo, cioè il tempo di entrare nel merito di un argomento tecnico con un dilettante
E allora perché continui a intervenire senza dire nulla di specifico? Voglio dire, non sono "dilettanti" quelli che nella CEI1974 hanno preferito la versione di giovanni, e neppure fondamentalisti immagino.
dovresti prima dimostrare che il redattore aveva la percezione di cosa fosse un testo "corretto" e uno "scorretto" prima di lanciarti in queste sentenze
Giovanni credeva nell'ispirazione delle Scritture, ed evidentemente stava citando un passo che lui considerava uno scritto ispirato e riconosciuto tale nella sua cerchia.
Premesso che dubito che tu abbia guardato le varianti minori
Faccio riferimento al NA27 ed al Willker.
Infatti ho detto che il vostro metodo è ridicolo, non che il TM ha la "supremazia" (che poi cosa vuol dire...)
Non ho capito cosa ci sia di "ridicolo" nel considerare lezioni antiche, precedenti al TM, significative al fine della ricostruzione del TE. Quando parlo di "supremazia" del TM intendo chiedere se dobbiamo seguire il TM sempre e comunque o tener anche conto di varianti ebraiche o versioni antiche. Credo che tu conosca la risposta.
non vedo come tu possa esprimere giudizi di merito
Ma io non sto esprimento "giudizi", stiamo sempliceente discutendo per carcare di capire i motivi delle diverse scelte testuali fatte dai traduttori, personalmente le ritengo entrambe degne di rispetto.
la vostra proverbiale umiltà vi condurrà a voler per forza salire in cattedra e insegnarci il mestiere, nevvero?
Se vuoi partecipare costruttivamente alla discussione va benissimo, nessuno chiede di meglio che il parere di una persona competente, ammesso che tu sia tale,però questo tuo atteggiamento inutilmente polemico e poco costruttivo, il fatto che ci siano dei dilettanti non significa che non si possa discutere con calma o esprimere osservazioni sensate su un certo argomento.
Perché non provi invece ad entrare in merito? Qui abbiamo una citazione sensibilmente diversa sia della LXX che dal TM di un passo dell'AT fatta da diversi scrittori dei primi secoli (tra cui Giovanni è certo quello più antico) e diverse varianti testuali (ebraiche) di Zaccaria. Come spiegare la cosa? Che senso può avere per quantop riguarda la ricostruzione del TE di Zaccaria?
Tutto qui, mi pare che la discussione sia interessante e non abbia nulla di fondamentalista o ridicolo.
Shalom