Re: Carissimo Dom@
domingo7, 07/03/2019 11:15:
Ho raccolto alcune testimonianze storiche sulla venuta di Pietro a Roma nella paginetta:
digilander.libero.it/domingo7/PIETRO%20FU%20DAVVERO%20A%20...
Si può legittimamente dubitare, ma alcune testimonianze sono molto antiche e mi sembrano al di sopra di molti sospetti.
Anche il protestantesimo, che per mezzo millennio ha dubitato della venuta di Pietro a Roma, oggi è molto più aperto a questa possibilità.
Caro Domingo,
Ci ho pensato a lungo a suo tempo, ma temo che ormai il mito e l'abuso dell'immagine che vuole Pietro a Roma (con tutto il corollario di miracoli posticci che ci avrebbe fatto) abbiamo sovrascritto le esili indicazioni della sua reale presenza.
Clemente è la fonte piu' antica e rileggendolo non mi pare dia alcuna indicazione geografica a proposito della sua morte. Anche quando parla di Paolo, non indica località precise (che noi pur conosciamo) nel suo peregrinare.
Ignazio non è affidabile nel suo complesso: sia la struttura, sia il contenuto delle sue lettere, scritte in questo ipotetico quantro strano viaggio verso Roma per diventare "farina per i leoni", lasciano non poco perplessi.
C'è pero' una questione nella questione, che non ho ancora risolto, comunque la si voglia mettere.
Pietro avrebbe "dettato" il vangelo a Marco, che agiva da "ermeneuta" per conto di quello. Ora Marco è considerato dalla critica il primo di tutti i vangeli e sarebbe quindi stato scritto a Roma, proprio nel periodo in cui la capitale dell'impero prendeva il sopravvento su Gerusalemme, a livello di centro direzionale del cristianesimo.
Ora come si spiega che il vangelo di Marco è il meno diffuso, il meno copiato e meno tramandato di tutti?
Sembra che anche la comunità romana gli preferisse il vangelo di Matteo o quello di Luca, a giudicare dal numero di copie ritrovate.
Hai mai studiato la questione?
Simon