VVRL, 26/08/2013 14:41:
Certo, nessuno dice che i miracoli sono condizione necessaria e indispensabile per avere fede, si può benissimo credere a prescindere, ma allora perchè i vangeli sono pieni di miracoli compiuti da Gesù. Non bastava che questi predicasse la buona novella, come voi oggi predicate di porta in porta?
Le varie operazioni compiute dallo spirito santo nel I secolo, incluso il parlare in lingue,
erano anche una prova visibile che Dio non si serviva più della congregazione di Israele, che per 1.500 anni era stata il suo popolo eletto. Non c’erano dubbi sul fatto che ora egli approvava la nuova congregazione cristiana, stabilita dal suo unigenito Figlio. (Ebrei 2:2-4.)
Queste manifestazioni dello spirito erano importanti per consolidare la giovane congregazione cristiana e aiutarla a crescere verso l’età adulta. Paolo spiegò che una volta assolta la loro funzione, questi doni miracolosi sarebbero cessati: “Se ci sono doni di profezia, saranno eliminati; se ci sono lingue, cesseranno”. — 1 Corinti 13:8.
La Bibbia è esplicita nel dire che ad esempio il dono delle lingue sarebbe cessato.
Ma quando?
Atti 8:18 rivela che i doni dello spirito si ricevevano “mediante l’imposizione delle mani degli apostoli”. Evidentemente, quindi, con la morte dell’ultimo apostolo sarebbe cessata la trasmissione dei doni dello spirito, incluso quello di parlare in lingue.
Perciò, quando anche coloro che avevano ricevuto questi doni dagli apostoli sarebbero scomparsi dalla scena terrestre, il dono miracoloso sarebbe cessato. Ormai la congregazione cristiana sarebbe stata ben consolidata e diffusa in molti paesi.
Fu predetto che i poteri miracolosi concessi dallo spirito agli apostoli, e da questi trasmessi ad altri, sarebbero stati limitati all’‘infanzia’ della congregazione cristiana, dopo di che sarebbero cessati. (1Co 13:8-11)
Infatti la Cyclopædia di M’Clintock e Strong (vol. VI, p. 320), scrive che è “un fatto incontestato che durante i primi cento anni dopo la morte degli apostoli si sente parlare poco o nulla di miracoli compiuti dai primi cristiani”.
Ci volevano straordinari miracoli per provare che, con la morte e risurrezione di Gesù Cristo nel 33 E.V., era stato instaurato un nuovo modo per rendere un sacro servizio approvato. E, con i miracoli, fu stabilito in modo autorevole che il mezzo di salvezza rivelato mediante Gesù Cristo era di origine divina. La Bibbia ci dice: “Se la parola detta per mezzo degli angeli [che furono impiegati per trasmettere la legge mosaica] si mostrò ferma e ogni trasgressione e atto di disubbidienza ricevette una retribuzione in armonia con la giustizia; come sfuggiremo noi se avremo trascurato una così grande salvezza che era dichiarata dal nostro Signore e fu confermata per noi da quelli che lo udirono, mentre Dio si unì nel rendere testimonianza con segni e portenti e varie opere potenti e con distribuzioni di spirito santo secondo la sua volontà?” — Ebr. 2:2-4.
A questo punto, visto che anche dopo la morte di Cristo ci furono altri miracoli, qualcuno potrebbe chiedere se erano necessari tali miracoli dopo la morte di Cristo? Sì, finché a Gerusalemme c’era il tempio e si potevano seguire le esigenze della legge mosaica relative all’adorazione, era necessario che Dio continuasse a rendere testimonianza che la vecchia disposizione ebraica inerente al sacro servizio era stata sostituita dalla disposizione imperniata su Gesù Cristo. Perci Dio, mediante Cristo Gesù e servendosi dello spirito santo, conferì poteri speciali agli apostoli e ad altri.
Oggi, comunque, i doni miracolosi non sono necessari per stabilire che è avvenuto un cambiamento riguardo all’adorazione.
Anche se ci fosse ancora il tempio a Gerusalemme, nessun Ebreo potrebbe dimostrare d’essere della linea di Aaronne e idoneo per officiare nel santuario. Quindi, i servizi del tempio prescritti dalla legge mosaica non si potrebbero compiere. Perché no? Perché quella legge vietava a chi non era della discendenza di Aaronne di adempiere funzioni sacerdotali. (Num. 3:10; 18:7)
Per questo motivo alcuni che tornarono dall’esilio babilonese nel sesto secolo a.E.V. ma che non poterono provare la loro discendenza da Aaronne furono esclusi dal servizio sacerdotale. ( Esd. 2:61, 62)
Perciò con la distruzione di Gerusalemme ad opera degli eserciti romani nel 70 E.V., la disposizione per l’adorazione avente il tempio come centro ebbe fine, per non essere mai più ristabilita secondo le specifiche esigenze della legge mosaica.
Non ci vogliono miracoli per dimostrare che la vera adorazione non dipende più da un tempio letterale a Gerusalemme e che l’Altissimo vuole ci si avvicini a lui per mezzo di Gesù Cristo “con spirito e verità”. (Giov. 4:23, 24; 14:6)Difatti nei tempi moderni Dio dice che sarebbero stati altri i tratti che avrebbero distinto ed identificato i veri Cristiani:
1 Corinti 13:8
L’amore non viene mai meno. Ma se ci sono doni di profezia, saranno eliminati...
Giovanni 13:35 Da
questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete
amore fra voi.
Matteo 10:7 Mentre andate, predicate, dicendo: ‘Il regno dei cieli si è avvicinato’.
Matteo 24:14 E questa buona notizia del regno sarà predicata in tutta la terra abitata, in testimonianza a tutte le nazioni; e allora verrà la fine.
Quindi anche il predicare il messagggio biblico è un privilegio e dovere, identificativo dei veri Cristiani.