Grazie Admin,
viceadmintdg1, 03/05/2012 09.29:
Ecco qui abbiamo l’esempio di una citazione amputata, sia prima che dopo. Infatti se leggiamo tutto l’inno di Paolo ai Filippesi capitolo 2 versetti da 5 in poi, troviamo le seguenti parole:
“Cristo Gesù, il quale pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio;”
E bravo il nostro Leoni!
Mi domando perchè mai, agli ascoltatori di Radio Maria, cita il testo CEI 1971, quando il testo CEI 2008 traduce nel seguente modo il passo di
Filippesi 2:6:
“
Egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l' essere come Dio”?
La nota della cattolicissima Bibbia di Gerusalemme a Filippesi 2:6 dice: “
pur essendo nella condizione di Dio”, alla lettera “essendo nella forma di Dio”...il significato di questo termine (morphè) è pressocchè identico a quello di immagine (eikon)...la forma di Dio è quindi sinonimo di “immagine di Dio””.
Perchè continuare, quindi, a reiterare la resa (fasulla e anacronistica) di “
natura divina” che perfino la CEI 2008 ha abbandonato?
Ecco il testo greco di
Filippesi 2:6 con la (giusta) traduzione:
“
hos en morfei theou huparchon ouch harpagmon hegesato to einai isa theoi”, alla lettera:
“
che, in forma di Dio esistente, non rapina reputò l' essere uguale a Dio”. E' esattamente la traduzione del cattolico Nuovo Testamento interlineare P. Beretta relativamente al testo greco letterale!
Innanzitutto, qui abbiamo due sostantivi che particolarmente ci interessano: il primo è
morphè, che secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a pagina 424, significa “
forma, figura, aspetto visibile”.
Il secondo è il sostantivo
harpagmos, che secondo il cattolicissimo Vocabolario del Nuovo Testamento greco italiano G. Vigini significa “
appropriazione indebita !” (sempre secondo lo stesso Dizionario, il relativo verbo
harpazo significa “
prendere con la forza, portare via, impadronirsi”) , e che secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, a pagina 414, significa “
rapina” (sempre secondo lo stesso Dizionario, il relativo verbo
harpazo significa “
rapinare, sottrarre”).
Il verbo
harpazo ha 14 ricorrenze neotestamentarie, e significa “
impadronirsi di qualcosa, rubare, portare via con violenza, asportare”.
Non ha mai la forza stativa dell' afferrare qualcosa che già si possiede.... Facendo un' attenta analisi lessicale, si evince che non c' è una singola parola che deriva da
harpazo,
che sia usata per suggerire l' idea di tener stretto qualcosa che già si possiede. L' idea di conservare qualcosa di qualcuno sembra esattamente il significato opposto delle parole derivate da
harpazo....
Ma “rapinare” che cosa, è questo il punto fondamentale!
Infatti, lo stesso Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento ci mette di fronte al famoso dilemma che nasce dal passo paolino:
res rapienda , cioè “
qualcosa che si presenta come preda allettante”, o
res rapta, cioè “
qualcosa che il Preesistente già possiede”?
Torniamo quindi al punto fondamentale:
che cosa possedeva Gesù nella sua esistenza preumana?
La
morfei theou. Che cos'è? La “
forma di Dio”, come visto.
Non si può dare
in nessun modo al sostantivo
morphè il significato anacronistico e lessicalmente scorretto di
natura divina, perchè per
natura o per
essenza o
sostanza ,
Paolo avrebbe avuto a completa disposizione i sostantivi
physis e
ousia,
ma non li usò!
Il sostantivo greco
morphè ha a che fare con l' aspetto, tanto è vero che ha un' altra ricorrenza neotestamentaria, precisamente in
Marco 16:12, dove viene detto che Gesù “
apparve sotto altro aspetto a due di loro (CEI)”.
Quindi qui si vuole principalmente evidenziare quella che era la forma di esistenza del Cristo preumano: Gesù esisteva nella forma di Dio,
cioè a dire era “spirito purissimo” esattamente come Dio. La Bibbia non va oltre la semplice distinzione tra un essere spirituale e un essere carnale,
non operando alcuna speculazione filosofica sulla “natura divina”, e al dato biblico noi dobbiamo attenerci, non andando oltre con ragionamenti che appartengono all' ontologia greca!
Alla luce di ciò, qual' è il senso del passo?
Semplice:
morfei theou indica la condizione spirituale del Cristo preesistente, dato che Dio è “spirito”, il Cristo preesistente era “spirito” come “spirito” sono gli angeli. L' espressione “
nella forma di Dio” con l' uso del sostantivo
morphè non è sufficiente a dare a Gesù un' eguaglianza “ontologica” con il “
solo vero Dio”,
Gv. 17:3 (che infatti Egli non “
rapina”) ,
tanto da farne ”Dio il Figlio, la Seconda Persona dell' Essere Divino”, la Trinità consostanziale. L' espressione paolina ispirata di Filippesi 2:6 non approda in alcun modo a questa formulazione!
Il ragionamento paolino
non verte sulla “
natura divina” (Paolo avrebbe usato il sostantivo
physis...), quindi sull' eguaglianza “
ontologica”: non si parla di “
natura” ma di “
forma, aspetto, condizione spirituale” preesistente e di “
rango”, di “
posizione” nella gerarchia celeste.
Si può quindi collegare al passo di
Gv. 1:18: Gesù, esistendo dal “principio” presso il Padre, essendo l' “Unico (nel suo genere) Figlio”,
monogenes huios (secondo una variante testuale ben attestata del passo giovanneo) “
nel seno del Padre”, esistendo quindi in questa condizione preesistente:
a) spirituale;
b) assolutamente privilegiata come “rango”, “posizione”, non rapinò un' eguaglianza con Dio
nel senso di usurpare la sua posizione di “
solo vero Dio” (
Gv. 17:3)......
viceadmintdg1, 03/05/2012 09.29:
Più chiaro di così. Ma se si parla di uguaglianza con Dio come si fa a dire che nella Bibbia non è insegnata la divinità di Cristo? Quindi abbiamo che l’inno proprio tagliato, potato nella prima parte, parla della divinità del verbo in maniera chiarissima, potente.
Caro Leoni, guardi che i cristiani testimoni di Geova
non negano nel modo più assoluto la divinità di Cristo!
I cristiani testimoni di Geova
negano invece che Gesù preesistente sia “
Dio il Figlio, la Seconda Persona dell' Essere Divino”, l' Iddio Ontologico, la Trinità consostanziale, formulata sulla base di una filosofia greca! Sarà forse il caso di farlo presente agli ascoltatori di Radio Maria, invece di continuare a ripetere come un disco rotto la falsità che i cristiani testimoni di Geova negano la divinità di Cristo?
Per spiegare la divinità di Cristo, i cristiani testimoni di Geova si
attengono strettamente alle parole dello stesso Cristo, ad esempio in
Gv. 10:33-36, dove Gesù spiega magistralmente il vero valore della sua divinità (spiegabilissima restando nell' ambito del giudaismo, senza dover sconfinare nell' ontologia greca...),
rapportandola a chi è chiamato
Dio/dei nel senso del
ruolo che ricopre, non nel senso di “
natura divina” in chiave ontologica.
I cristiani testimoni di Geova si attengono strettamente alle parole di Cristo e non fanno speculazioni filosofiche di sorta...
viceadmintdg1, 03/05/2012 09.29:
Ma non solo, c’è anche una potatura nella seconda parte del capitolo. Infatti nel versetto 10 si legge:
“perché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra e sotto la terra”
Qui la Bibbia va a scavare, perché la conosciamo la Bibbia che vi credete? La Bibbia va a scavare nel passato e trova Isaia 45:23:
“Per me stesso io l’ho giurato; è uscita dalla mia bocca una parola di giustizia, e non sarà revocata: Ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ogni lingua mi presterà giuramento”
Cosa ci fa capire questo? Qui è Dio Padre che parla e in Filippesi la stessa cosa viene detta del Figlio che è equiparato come divinità al Padre.
Ma neanche per sogno!
Filippesi 2:10-11 non è l' applicazione di
Isaia 45:23 al Cristo. Qui l' applicazione di “ogni ginocchio che si piega al Cristo e di ogni lingua che confessa che Gesù Cristo è Signore” è finalizzata alla salvezza (confronta
Romani 10:9).
Isaia 45:23 trova invece la sua applicazione in
Romani 14:10-12 e al giudizio davanti al Tribunale di Dio!
Gli ascoltatori di Radio Maria potranno verificare direttamente dalla loro Bibbia!!
viceadmintdg1, 03/05/2012 09.29:
Ma ancora leggiamo:
11 “e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre”.
Vedete la distinzione delle persone? Gesù e Dio Padre. E che vuol dire “Gesù è il Signore”? Vuol dire che il Kyrios, come era chiamato nella Bibbia dei LXX, che era attributo specifico di Dio Padre, è pari pari attribuito al Figlio risorto, dove tutti hanno capito che Gesù è il Signore, cioè Dio in persona!
Ma neanche per sogno!
Innanzitutto, il titolo di “
Signore” viene attribuito a Cristo da Dio (
Atti 2:36: “
Dio lo ha fatto Signore e Cristo....”), non è qualcosa che il Cristo preesistente possiede “
ontologicamente”, per "
natura divina"...!
E l' attribuzione di tale titolo è finalizzata ESCLUSIVAMENTE alla salvezza: la “
signoria” di Cristo è strettamente legata alla redenzione operata da Dio per mezzo suo (
Giuda 25): “
Signore e Cristo” in
Giuda 25 e in
Atti 2:36,
Cristo e Signore ( e Salvatore) in
Luca 2:11, Dio che lo “
sovraesalta” (letteralmente dal greco) affinchè ognuno confessi che Gesù è “
Signore” (
Filippesi 2:9-11) per la salvezza (
Romani 10:9).
In questo senso va intesa l' attribuzione del titolo di “
Signore” conferito al Cristo da Dio; per la salvezza, che è un dono (gratuito) di Dio per mezzo di Cristo (
Romani 3:23-24), tramite il Regno del Signore e del Suo Cristo (
Apocalisse 11:15, 17 ; 12:10).
Per questo Gesù è il “
solo Signore” (
1 Cor. 8:6, Atti 16:31) di quelli che hanno esercitato fede il Lui e sono stati redenti per mezzo di Lui (
Giuda 25): Egli non è “
Signore” per un' eguaglianza ontologica con Dio, il “solo vero Dio” (
Gv. 17:3), anch' Egli “
Signore”, per cui, dato che c' è un solo Signore e dato che entrambi sono Signori, ecco che dev' esserci un Unico
Essere Divino e due
Persone distinte.
Non è così!
Cristo Gesù è “Signore” il “solo Signore” NON IN FUNZIONE DELLA NATURA DIVINA, MA IN RAPPORTO ALLA SALVEZZA operata dal “solo Dio” per mezzo del “Signore Gesù Cristo”.
Questo è chiarissimo se seguiamo questo percorso scritturale:
“
C' è un solo Signore, Gesù Cristo..” (
1 Cor. 8:6);
“
Al solo Dio nostro Salvatore per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore...” (
Giuda 25);
“
Da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo. Egli diede se stesso per i nostri peccati....secondo la volontà del nostro Dio e Padre” (
Galati 1:3-4).
“Signoria” di Cristo finalizzata ESCLUSIVAMENTE alla salvezza per volontà del “solo vero Dio”, NON RAPPORTATA A UN' EGUAGLIANZA ONTOLOGICA!
Questo è il dato biblico, il resto rischia di essere solo filosofia spicciola....
viceadmintdg1, 03/05/2012 09.29:
tu cadi come una pera cotta nelle grinfie di chi ti presenta non mezza Bibbia ma un centesimo di verità come fanno i tdG!
Parole davvero cristiane, contraddistinte soprattutto da evidente “
dolcezza e rispetto” (
1 Pt. 3:16- CEI)!