Confutazione trasmissione Radio Maria del GRIS di luglio 2013...

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viceadmintdg1
00martedì 16 luglio 2013 16:16
sull'ostracismo
viceadmintdg1
00martedì 16 luglio 2013 16:34
A sorpresa per questa puntata torna Sandro Leoni, presidente del GRIS di Roma sparito, misteriosamente dalla conduzione di questo programma, che ora sostituisce l’assente don Franco Fiorino.

Ha parlato di una recente manifestazione che si è tenuta a Roma contro l’ostracismo che a suo dire:


I testimoni di Geova praticano nei confronti dei fuoriusciti. Si fa terrà bruciata privando chi è espulso degli affetti famigliari e di amici. Questa è una violenza ai diritti di libertà religiosa, che presuppone che ognuno cambi fede senza subire violenze e pressioni! Questi poveretti, per qualunque motivo decidono di uscire dalla Congregazione, si presenta loro una situazione di una tristezza incredibile e di una violenza psicologica. Lo stato prima di dare l’intesa si accerti se questa Congregazione rispetta la libertà religiosa di quelli che sono fuoriusciti non condizionandoli facendo terra bruciata di affetti intorno a loro!



Cita in proposito alcune riviste ufficiali che fanno riferimento alla modalità di relazionarsi con un fuoriuscito!


«se i figli sono maggiorenni, vi può essere una separazione e una rottura vera e propria nei vincoli familiari, perché i vincoli spirituali sono già spezzati» (Torre di Guardia 15/1/1954, p. 62)

«i membri della congregazione non si assoceranno al disassociato, né nella Sala del Regno, né altrove. Non converseranno con lui né mostreranno in alcun modo di notarlo. Se il disassociato tenta di parlare ad altri nella congregazione, essi dovranno allontanarsi da lui» (Torre di Guardia 15/12/1963, pagine 761, 762).

"Un ragazzo era disassociato da più di dieci anni, durante i quali i genitori e i quattro fratelli avevano ‘cessato dimischiarsi’ in sua compagnia. A volte cercava di prendere parte alle attività della famiglia ma, lodevolmente, tutti i familiari erano decisi a non avere alcun contatto con lui. Dopo la sua riassociazione disse che la compagnia della famiglia gli era sempre mancata, specie di sera quando si ritrovava da solo. Ammise comunque che se i familiari avessero trascorso del tempo con lui, anche solo per brevi periodi, questo avrebbe soddisfatto il suo bisogno di stare in loro compagnia. Tuttavia, poiché la famiglia non aveva avuto alcun contatto con lui, l’ardente desiderio di stare con loro era diventato una delle ragioni che lo avevano indotto a ristabilire la sua relazione con Geova" (Torre di Guardia" del 15 aprile 2012, p. 12, paragrafi 16-18).



In seguito commenta


Cos’è questo non è un ricatto? Queste citazioni mostrano come i capi tengano tutti i tdG sotto una specie di cappa fatta di proibizioni di regole di intimidazioni che mantiene degli steccati nei confronti dei fuoriusciti impedendo a chiunque di parlare e avere contatti con gli ex!



Parola a chi desidera replicare...
Aquila-58
00mercoledì 17 luglio 2013 21:17

Grazie Admin,

viceadmintdg1, 11/07/2013 17:44:

A sorpresa per questa puntata torna Sandro Leoni, presidente del GRIS di Roma, sparito misteriosamente dalla conduzione di questo programma, che ora sostituisce l’assente don Franco Fiorino.

Ha parlato di una recente manifestazione che si è tenuta a Roma contro l’ostracismo che a suo dire:


I testimoni di Geova praticano nei confronti dei fuoriusciti. Si fa terrà bruciata privando chi è espulso degli affetti famigliari e di amici. Questa è una violenza ai diritti di libertà religiosa, che presuppone che ognuno cambi fede senza subire violenze e pressioni! Questi poveretti, per qualunque motivo decidono di uscire dalla Congregazione, si presenta loro una situazione di una tristezza incredibile e di una violenza psicologica. Lo stato prima di dare l’intesa si accerti se questa Congregazione rispetta la libertà religiosa di quelli che sono fuoriusciti non condizionandoli facendo terra bruciata di affetti intorno a loro!



Cita in proposito alcune riviste ufficiali che fanno riferimento alla modalità di relazionarsi con un fuoriuscito!


«se i figli sono maggiorenni, vi può essere una separazione e una rottura vera e propria nei vincoli familiari, perché i vincoli spirituali sono già spezzati» (Torre di Guardia 15/1/1954, p. 62)

«i membri della congregazione non si assoceranno al disassociato, né nella Sala del Regno, né altrove. Non converseranno con lui né mostreranno in alcun modo di notarlo. Se il disassociato tenta di parlare ad altri nella congregazione, essi dovranno allontanarsi da lui» (Torre di Guardia 15/12/1963, pagine 761, 762).

"Un ragazzo era disassociato da più di dieci anni, durante i quali i genitori e i quattro fratelli avevano ‘cessato dimischiarsi’ in sua compagnia. A volte cercava di prendere parte alle attività della famiglia ma, lodevolmente, tutti i familiari erano decisi a non avere alcun contatto con lui. Dopo la sua riassociazione disse che la compagnia della famiglia gli era sempre mancata, specie di sera quando si ritrovava da solo. Ammise comunque che se i familiari avessero trascorso del tempo con lui, anche solo per brevi periodi, questo avrebbe soddisfatto il suo bisogno di stare in loro compagnia. Tuttavia, poiché la famiglia non aveva avuto alcun contatto con lui, l’ardente desiderio di stare con loro era diventato una delle ragioni che lo avevano indotto a ristabilire la sua relazione con Geova" (Torre di Guardia" del 15 aprile 2012, p. 12, paragrafi 16-18).



In seguito commenta


Cos’è questo non è un ricatto? Queste citazioni mostrano come i capi tengano tutti i tdG sotto una specie di cappa fatta di proibizioni di regole di intimidazioni che mantiene degli steccati nei confronti dei fuoriusciti impedendo a chiunque di parlare e avere contatti con gli ex!



Parola a chi desidera replicare...




Accidenti, manco fossimo in un regime totalitario, tipo lo Stato Pontificio per intenderci!
Lei sbaglia su tutti i fronti, caro Leoni.
Innanzitutto la maggioranza dei disassociati continua a frequentare regolarmente le adunanze e la maggioranza di loro rientra nella Congregazione cristiana, a fronte di pochi che aprono siti truculenti e organizzano manifestazioni.....vogliamo ricordarlo ai lettori!

Questo 1% dei pochi summenzionati(e le assicuro che mi sto tenendo molto alto nella percentuale...) ha ovviamente la (interessata) “cassa di risonanza” di Radio Maria, oltre che i loro siti e le loro manifestazioni (numericamente davvero irrilevanti......), ma chi da voce al 99,00 % di disassociati che regolarmente partecipa alle adunanze e regolarmente rientra definitivamente?

Nessuno, ovviamente e lo sa perchè? Perchè la loro voce per voi è scomoda, molto scomoda!

Si parla di ostracismo, facciamo due conticini.
Innanzitutto, i disassociati che vanno a manifestare e che combattono contro il cosiddetto ostracismo sono un gruppetto sparuto che, però, sul web, si unisce a chi testimone di Geova non è mai stato (la stragrande maggioranza in determinati siti che ben conosciamo...) e che non hanno alcun altro interesse che denigrare i cristiani testimoni di Geova, "a prescindere"......

La loro tragedia – come ho già accennato, naturalmente se ne guardano bene dal parlarne nei loro siti - è che, a fronte di un manipolo di persone vi è la stragrande maggioranza (la maggioranza silenziosa, a cui ovviamente nessuno da voce....) di chi comprende che cos' è la disciplina divina, una disciplina dura, tanto che viene paragonata a un fragello - in Ebrei 12:6 viene usato lo stesso verbo greco mastigoo (“flagellare, percuotere”) di Gv. 19:1, giusto per intenderci - dolorosa, ma che alla fine produce, in chi ne è addestrato, il frutto pacifico della giustizia (Ebrei 12:11).

Naturalmente, i manifestanti non si chiedono mai - finirebbe lo scopo stesso della loro menzogna - se, adottando la nostra disciplina in luogo di quella divina (facendo insomma di testa nostra...), si produrrebbe lo stesso frutto di Ebrei 12;11...

Anche il termine "ostracismo" al di là della sua genesi, è del tutto fuori luogo: ostracizzare, nel significa odierno, significa mettere al bando, tenere lontano qualcuno, isolarlo.

Ma questo ostracismo è ben differente dalla disassociazione perchè è fine a se stesso: si mette al bando ad esempio un' associazione o un partito politico, si isolano i suoi componenti, perchè la lotta è contro la loro opera, la loro ideologia e contro coloro che la perseguono e il fine ultimo è eliminarli, anche fisicamente se necessario e la storia è piena di questi "ostracismi"... o di queste scomuniche ecclesiastiche.

Mio padre ne sa qualcosa: fu scomunicato dalla Chiesa cattolica negli primi anni Cinquanta perchè appartenente ad un partito politico fortemente inviso alle gerarchie ecclesiastiche, col risultato che perse il lavoro e nessuno voleva più assumerlo...ci vollero degli anni prima che riuscisse a trovare un altro impiego....altro che disassociazione, a casa non c' era niente da mangiare....

La disciplina divina espressa in Ebrei 12:6-11 è l' esatto contrario di ciò: faccio un esempio.
Nella mia congregazione c' è un fratello che ha due figli disassociati, entrambi vivono con lui nella stessa casa.
Egli ha ovviamente l' obbligo e il dovere cristiano di provvedere al loro sostentamento (1 Tim. 5:8), ma che cos' è che egli ha interrotto in confronto ai due figli disassociati?
Il rapporto spirituale! Quando egli tiene l' adorazione in famiglia, la tiene con il terzo figlio (un servitore di ministero) e con la moglie, ma non mantiene alcun rapporto DI TIPO SPIRITUALE con i due disassociati. Questo è poi compito degli anziani di congregazione.
Lo scopo è quello di metterli al bando, isolarli i tenerli lontani in modo fine a se stesso?

No, caro Leoni!

Lo scopo, nell' ambito di una disciplina scritturale indubbiamente dura (ma che produce il pacifico frutto della giustizia. Invece il vostro frutto quale sarebbe?) è quello non di punire (lo scopo dell' ostracismo fine a se stesso...) ma di salvare colui che , col peccato, ha momentaneamente interrotto la sua relazione con Dio (1 Cor. 5:5) e di proteggere la congregazione (1 Cor. 5:6).
E di riabbracciare quel fratello, con un abbraccio immenso, quando tornerà (2 Cor. 2:5-8), col pacifico frutto della giustizia (che certamente non troverebbe se frequentasse quella minoranza di cui sopra, “scortata” da un manipolo ben più grosso di non testimoni di Geova internettiani che hanno ben altri fini...).

Ora vediamo cosa scrive al riguardo una nostra pubblicazione, il libro “AMORE DI DIO”:


(segue.....)
Aquila-58
00mercoledì 17 luglio 2013 21:19
dal libro “AMORE DI DIO”:


Come comportarsi con chi è disassociato?


Poche cose ci fanno soffrire più del vedere un parente o un caro amico che viene espulso dalla congregazione cristiana come peccatore impenitente. Il modo in cui reagiamo alle istruzioni della Bibbia al riguardo può rivelare la profondità del nostro amore per Dio e della nostra lealtà alle sue disposizioni. Prendiamo in considerazione alcune domande sull’argomento.

Come dovremmo comportarci con chi è disassociato?

La Bibbia dice: “[Cessate] di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo”. (1 Corinti 5:11) Riguardo a chi “non rimane nell’insegnamento del Cristo”, si legge: “Non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. Poiché chi gli rivolge un saluto partecipa alle sue opere malvage”. (2 Giovanni 9-11) Quindi con chi è disassociato non abbiamo contatti di natura spirituale o sociale. La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, a pagina 25, diceva: “Un semplice saluto può essere il primo passo che porta a una conversazione e forse anche a un’amicizia. Vorremmo fare questo primo passo con un disassociato?”

È davvero necessario evitarlo del tutto?

Sì, e per diversi motivi. Primo, è una questione di lealtà a Dio e alla sua Parola. Ubbidiamo a Geova non solo quando ci conviene, ma anche quando è difficile farlo. L’amore per Dio ci spinge a ubbidire a tutti i suoi comandi, poiché riconosciamo che egli è giusto e amorevole e che seguire le sue leggi è sempre la cosa migliore. (Isaia 48:17; 1 Giovanni 5:3) Secondo, allontanandoci da un trasgressore impenitente, noi e gli altri componenti della congregazione siamo protetti dalla contaminazione morale e spirituale, e teniamo alto il buon nome della congregazione stessa. (1 Corinti 5:6, 7) Terzo, la nostra ferma adesione ai princìpi biblici può fare del bene al disassociato. Sostenendo la decisione del comitato giudiziario, potremmo toccare il cuore di un trasgressore che finora non ha accettato l’aiuto che gli anziani hanno cercato di dargli. Perdere la preziosa compagnia di persone a cui vuole bene può aiutarlo a ‘tornare in sé’, a riconoscere la gravità del suo errore e a fare passi concreti per riavvicinarsi a Geova. — Luca 15:17.

E se il disassociato è un parente?

In tal caso gli stretti vincoli familiari possono davvero costituire una prova di lealtà. Come dovremmo comportarci con un parente disassociato? Non è possibile prendere in considerazione ogni circostanza, ma vediamo due situazioni tipo.
In certi casi il disassociato fa parte dell’immediata cerchia familiare e vive nella stessa casa. Poiché la disassociazione non pone fine ai vincoli familiari, le attività e i rapporti quotidiani tra i membri della famiglia possono continuare. Tuttavia, con il suo comportamento il disassociato ha scelto di troncare il legame spirituale che lo univa alla famiglia. Pertanto i familiari leali a Dio non hanno più con lui rapporti di natura spirituale. Per esempio, anche se fosse presente quando la famiglia si riunisce per lo studio della Bibbia, non vi prenderebbe parte attiva. Se invece viene disassociato un minorenne, i genitori hanno ancora la responsabilità di istruirlo e disciplinarlo. Perciò i genitori amorevoli potrebbero disporre di tenere con lui uno studio biblico. — Proverbi 6:20-22; 29:17.
In altri casi il parente disassociato non fa parte dell’immediata cerchia familiare o vive fuori casa. Anche se in qualche rara occasione dovesse rendersi necessario avere dei contatti per sbrigare questioni familiari, tali contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo. I familiari leali non cercano scuse per avere a che fare con un parente disassociato che non vive sotto lo stesso tetto. La lealtà a Geova e alla sua organizzazione li spinge piuttosto ad attenersi alle istruzioni scritturali sulla disassociazione. Con la loro condotta leale dimostrano di avere a cuore i migliori interessi del trasgressore e possono aiutarlo a trarre beneficio dalla disciplina ricevuta. — Ebrei 12:11.
viceadmintdg1
00lunedì 22 luglio 2013 09:56
Successivamente fa un lungo intervento don Cadei, del GRIS di Bergamo, che da alcuni consigli ai fedeli cattolici sulla modalità di gestire il rapporto con eventuali familiari e parenti tdG dicendo fra le altre cose che è necessario:


non polemizzare, evitare litigi e derisioni ed adottare un comportamento maturo e paziente. Inoltre è necessario approfondire prima la propria fede cattolica prima di criticare quella altrui!



Prendiamo atto di quanto da lui detto fiduciosi che gli ascoltatori seguano tali indicazioni!
admintdg2
00venerdì 26 luglio 2013 17:42
Ad ognuno il suo compito


non polemizzare, evitare litigi e derisioni



Gli ascoltatori vengono invitati a non farlo, tanto, a farlo, ci penserà il Gris


ed adottare un comportamento maturo e paziente.



Questo ci tocca farlo noi


Inoltre è necessario approfondire prima la propria fede cattolica prima di criticare quella altrui!



E qui casca l'asino, ma una soluzione ci sarebbe... [SM=g2037509]

"Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? 15 E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!" (Romani 10:14,15)

Qualcuno dovrebbe usare i propri piedi per aiutare le proprie pecore a riporre fede.
O pensano che basterà far ascoltare radio maria per far approfondire la loro fede?


viceadmintdg1, 19/07/2013 11:14:


Prendiamo atto di quanto da lui detto fiduciosi che gli ascoltatori seguano tali indicazioni!



E che qualcuno li aiuti...anche questo toccherà a noi farlo.

Aquila-58
00venerdì 26 luglio 2013 18:21
Re:
viceadmintdg1, 22/07/2013 09:56:

Successivamente fa un lungo intervento don Cadei, del GRIS di Bergamo, che da alcuni consigli ai fedeli cattolici sulla modalità di gestire il rapporto con eventuali familiari e parenti tdG dicendo fra le altre cose che è necessario:

non polemizzare,




mi scusi don Cadei, ma perchè i suoi ascoltatori dovrebbero seguirla se da trent' anni Radio Maria fa una trasmissione per lo più polemica nei confronti dei testimoni di Geova?
Io stesso, andando di casa in casa a predicare, ho sentito dei sinceri cattolici definire la trentennale trasmissione sui testimoni di Geova di Radio Maria con aggettivi per nulla....incoraggianti (per voi).
Insomma, persino presso diversi cattolici la vostra trasmissione appare del tutto "stucchevole", "esagerata" (sono solo alcuni termini usati da certi cattolici di cui sopra e che io stesso ho sentito).
Certo, molti di loro sono rimasti sorpresi sapendo che esiste, nel web, un forum come questo che, lungi dal polemizzare e stanco di sentire luoghi comuni falsi ("non sono cristiani, per loro Gesù è solo un angelo, con credono a Maria, non credono nei santi, fanno morire i bambini a motivo del rifiuto del sangue, e chi più ne ha più ne metta..."), sta qui a rispondere a queste accuse false.
La perla finale è l' essere andati a una dimostrazione (del tutto legittima) di una piccolissima minoranza di ex testimoni di Geova, traendo ovviamente vantaggio dalla manifestazione stessa, presentando le loro argomentazioni come "verità" sul cosiddetto ostracismo, infischiandosene, però, della maggioranza assoluta di ex testimoni di Geova che partecipa a tutte le adunanze e che poi ritorna nella congregazione.
Radio Maria darà voce anche a loro?
Sentirà le loro ragioni, perchè sono tornati nel popolo di Geova a fronte di un manipolo di persone che pretende chiassosamente di rappresentare la maggioranza?


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