Confutazione trasmissione radio Maria del GRIS di giugno 2015...

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viceadmintdg1
00martedì 16 giugno 2015 10:41
...sulle vaccinazioni/ Antico e Nuovo Testamento
viceadmintdg1
00martedì 16 giugno 2015 10:44
Dopo un breve preambolo, don Fiorino da la parola ad Alessandro Spoto che affronta il tema: i Testimoni di Geova e le vaccinazioni dicendo:


Il secondo presidente della Società Torre di Guarda Rutherford, nella rivista The golden age del 27 aprile del 1921 a p. 442 elogia la vaccinazione.

Ma nella stessa rivista del 12 ottobre 1921, vengono gettate le basi del mutamento dottrinale, in un articolo in un vengono citate le opinioni di alcuni dottori contrari alle vaccinazioni:

“La vaccinazione costituisce realmente una protezione? Risponde il dott. Creighton: ‘È mia opinione che non serva a niente’. Aggiunge il dott. Giel: ‘L’epidemia di vaiolo di Marsiglia ebbe inizio con un ragazzo il quale mostrava i segni evidenti della vaccinazione sulle braccia’. Qual è l’effetto della vaccinazione? Risponde il dott. Pigeon: ‘La vaccinazione è responsabile del vaiolo”.

Un ulteriore cambiamento di vedute in merito ai vaccini lo troviamo nella La Torre di Guardia del 1° novembre 1953 p. 445, nella quale il corpo direttivo stabilì quanto segue:

“La questione della vaccinazione dev’essere determinata individualmente dalla persona stessa che vi si trova di fronte. Ogni individuo deve accettare le conseguenze della posizione e azione che prende nel caso di vaccinazione obbligatoria. Facendo ciò in armonia con la sua propria coscienza e il suo apprezzamento di quello che è indicato per la buona salute e nell’interesse dell’avanzamento dell’opera di Dio… Esaminata la cosa, non sembra che sia una violazione del patto eterno fatto con Noè, come esposto in Genesi 9:4, e neppure contrario al relativo comandamento dato da Dio in Levitico 17:10-14. Per certo non si può logicamente e scritturalmente asserire e provare che, con la vaccinazione, la persona mangi o beva del sangue e lo consumi come cibo o riceva una trasfusione di sangue...Pertanto risulta assente ogni obiezione alla vaccinazione su basi scritturali”

Pertanto dal 1953 in poi le vaccinazioni sono state liberamente concesse e lasciate alla coscienza di ogni singolo individuo.

Concludendo, per quanto riguarda il legame tra vaccinazioni e sangue, ricordiamo che la Bibbia non proibisce la trasfusione. Nell’Antico Testamento vieta di mangiare sangue animale, di versare sangue umano uccidendo, vieta i sacrifici umani, ma non c’è motivo di trarre alcun divieto per le trasfusioni di sangue!

Gesù stesso non ha mai vietato il mangiare il sangue. Anzi disse il contrario in Matteo 15:11:

"Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo; ma ciò che esce dalla bocca, questo contamina l’uomo”."

Anche San Paolo scrisse:

“Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda”
(Romani 17, 1 Corinti 8)

Perciò il divieto di mangiare sangue che Dio aveva dato agli antichi Ebrei non è vincolante per i cristiani!



Lascio la parola a chi desidera replicare...
(SimonLeBon)
00venerdì 19 giugno 2015 19:41
Re:
viceadmintdg1, 6/16/2015 10:44 AM:

...

Lascio la parola a chi desidera replicare...



Grazie viceadmin,

Ringrazio gli amici di radio Maria per aver rispolverato l’importante numero del 27 aprile della famosa rivista “The golden age” di quasi 100 anni fa. Stando alle copie online, l’articolo sui vaccini occupa 3 pagine (dalla 440 alla 442).

Alessandro Spoto:


Il secondo presidente della Società Torre di Guarda Rutherford, nella rivista The golden age del 27 aprile del 1921 a p. 442 elogia la vaccinazione.




Non si comprende bene dove ci sia l’elogio, visto che l’articolo si limita ad affermare quanto segue:

“It may be assumed that the success which has so fa been achieved from the use of these detoxicated vaccines represents only the beginning of the ultimate possibilities of the immunizing agents in the prevention and cure of desease.”
Forse per il … “it may be assumed” (“si puo’ supporre” ndt) equivale a un elogio, ma a questo punto “supponiamo” anche noi che il pubblico radiomariano colga la differenza tra quello che è scritto e quello che lo Spoto vuol far credere sia scritto!
Il nostro continua imperterrito:

Alessandro Spoto:


Ma nella stessa rivista del 12 ottobre 1921, vengono gettate le basi del mutamento dottrinale, in un articolo in un vengono citate le opinioni di alcuni dottori contrari alle vaccinazioni:

“La vaccinazione costituisce realmente una protezione? Risponde il dott. Creighton: ‘È mia opinione che non serva a niente’. Aggiunge il dott. Giel: ‘L’epidemia di vaiolo di Marsiglia ebbe inizio con un ragazzo il quale mostrava i segni evidenti della vaccinazione sulle braccia’. Qual è l’effetto della vaccinazione? Risponde il dott. Pigeon: ‘La vaccinazione è responsabile del vaiolo”.




Togliendo la polvere anche dal numero di ottobre di questa famosa rivista, si può ancora apprezzare l’articolo di copertina a condanna dell’alta finanza (“big business”) che sembra quasi preannunciare le parole più aggiornate dell’attuale papa Francesco, che oggi dopo 100 anni tuona contro le banche e il loro salvataggio a danno della povera gente. In effetti è da apprezzare che la banca vaticana non abbia avuto bisogno di salvataggi, ma anzi paghi regolarmente un guadagno annuale milionario al suo padrone, il papa di Roma.
Arrivando a sfogliare la pagina 8 che assieme al titolo riporta la frase “Reprinted by request from Twin Falls, Idaho, Times” cioè ristampato su richiesta, dal giornale Idaho Times, troviamo l’articolo del medico A.M. Wilton intitolato “The vaccination infamy” (cioè “L’infamia delle vaccinazioni”). Evidentemente non si tratta di un articolo né del presidente Rutherford, come lo Spoto vorrebbe far credere, né di un articolo di carattere religioso, bensì di un articolo tecnico scritto da un medico con tanto di dottorato in ricerca (M.D.) e ripubblicato per conoscenza dalla “Golden Age”. A dispetto del titolo generico, l’articolo si focalizza prevalentemente sul vaccino per il vaiolo (in inglese “smallpox”) e cita l’opinione e le esperienze mediche di diversi dottori e professori dell’epoca in Inghilterra, Francia, Germania e Stati Uniti. E’ evidente la mancanza di qualunque analisi di tipo religioso o di qualunque commento da parte degli editori della rivista.

Probabilmente al nostro Spoto sono sfuggite le pagine successive da 9 a 17, dove compaiono vari articoli articoli scritti da diversi autori variamente titolati, che si esprimono chi a favore (Come un dottore che non si firma col poprio nome a pag. 9, il medico e dottore di ricerca Mr. Putnam a pag. 10-12, mrs. Burnet a pag. 15 o il medico e dottore di ricerca Murray a pag. 16) e chi contro (come l’M.D. Wilton una seconda volta nella replica a pag. 9, mr. Wentael a pag. 13, mr. Pugh a pag. 14 o mrs. Maygrove a pag. 17) della pratica della vaccinazione. Nessuno di questi articoli, pubblicati su “The golden age” è stato scritto dal giudice Rutherford e nessuno di essi presenta o mette in risalto particolari aspetti dottrinali di quella pratica medica, ma solo ed esclusivamente i risultati medici nell’esperienza degli autori. Probabilmente il … ha tralasciato di leggere la rivista ed ha preso un grande abbaglio che lo ha portato a gridare al “mutamento dottrinale”, ma sono convinto che gli ascoltatori e i lettori radiomariani si documentino e siano ben più avveduti di lui!
Il nostro continua:

Alessandro Spoto:


Un ulteriore cambiamento di vedute in merito ai vaccini lo troviamo nella La Torre di Guardia del 1° novembre 1953 p. 445, nella quale il corpo direttivo stabilì quanto segue:

“La questione della vaccinazione dev’essere determinata individualmente dalla persona stessa che vi si trova di fronte. Ogni individuo deve accettare le conseguenze della posizione e azione che prende nel caso di vaccinazione obbligatoria. Facendo ciò in armonia con la sua propria coscienza e il suo apprezzamento di quello che è indicato per la buona salute e nell’interesse dell’avanzamento dell’opera di Dio… Esaminata la cosa, non sembra che sia una violazione del patto eterno fatto con Noè, come esposto in Genesi 9:4, e neppure contrario al relativo comandamento dato da Dio in Levitico 17:10-14. Per certo non si può logicamente e scritturalmente asserire e provare che, con la vaccinazione, la persona mangi o beva del sangue e lo consumi come cibo o riceva una trasfusione di sangue...Pertanto risulta assente ogni obiezione alla vaccinazione su basi scritturali”

Pertanto dal 1953 in poi le vaccinazioni sono state liberamente concesse e lasciate alla coscienza di ogni singolo individuo.




Mi risparmio la lettura della sicuramente edificante edizione 1953 della Torre di guardia, dal momento che sto a malapena al passo con la lettura delle riviste di questo secolo, ma apprezzo l’opinione della WTS che, anche secondo i calcoli provvisori dello Spoto, da 62 anni e per i viventi di questa generazione, lascia libera coscienza a tutti i suoi aderenti in materia di trattamenti sanitari!

Alessandro Spoto:


Concludendo, per quanto riguarda il legame tra vaccinazioni e sangue, ricordiamo che la Bibbia non proibisce la trasfusione. Nell’Antico Testamento vieta di mangiare sangue animale, di versare sangue umano uccidendo, vieta i sacrifici umani, ma non c’è motivo di trarre alcun divieto per le trasfusioni di sangue!

Gesù stesso non ha mai vietato il mangiare il sangue. Anzi disse il contrario in Matteo 15:11:

"Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo; ma ciò che esce dalla bocca, questo contamina l’uomo”."

Anche San Paolo scrisse:

“Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda”
(Romani 17, 1 Corinti 8)

Perciò il divieto di mangiare sangue che Dio aveva dato agli antichi Ebrei non è vincolante per i cristiani!




La fantasia del nostro Spoto si scatena letteralmente, dopo aver indicato il presunto “mutamento dottrinale”. Peccato che l’apostolo Paolo, che lui cita a sproposito, sia stato presente di persona al cosiddetto “concilio di Gerusalemme” (il primo) dove gli apostoli e gli anziani cristiani hanno stabilito per tutte le chiese cristiane cattoliche (cioè universali) quanto riportato nel libro di Atti 15: “28 Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: 29 astenervi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalla impudicizia. Farete cosa buona perciò a guardarvi da queste cose. State bene». (CEI)

Ora far dire all’Apostolo il contrario di quanto affermato da un concilio tenuto dagli stessi apostoli, per di più spacciandolo per un concetto ebraico, è quantomeno paradossale.

Ma anche qui ci appelliamo alla sanità di mente degli ascoltatori e lettori radiomariani a cui auguriamo, con gli apostoli, un ἔρρωσθε (“state bene”) di cuore.


Simon


(SimonLeBon)
00domenica 21 giugno 2015 08:41
Vaccinazioni oggi - Pediatri: stop a federalismo vaccinale
Per completare l'informazione, che non dev'essere un punto forte della redazione radiomariana, pubblico questo recente articolo riportato da una nota agenzia di stampa (indico col neretto il punto in questione):

Pediatri: stop a federalismo vaccinale

Articolo pubblicato il: 05/06/2015

I vaccini, come altri settori della sanità, scontano delle differenze regionali "inaccettabili". Bisogna fermare il federalismo vaccinale. E' l'appello degli esperti riuniti a Roma per il 71esimo Congresso italiano di pediatria.

"Molti aspetti ci preoccupano", afferma Alberto G. Ugazio, direttore del Dipartimento di Medicina oediatrica dell'Ospedale Bambino Gesù. "Il calo delle coperture vaccinali è la diretta conseguenza del crescente scetticismo verso la scienza e la ragione e del dilagare di teorie complottistiche. Questo però è un problema universale e difficile da risolvere in ambito nazionale. In Italia abbiamo anche un altro problema, quello del federalismo vaccinale, che determina disomogeneità territoriali e iniquità. Ad esempio, gli ultimi dati relativi alla vaccinazione Mpr (morbillo, parotite, rosolia) mostrano che in quasi tutte le regioni del Sud (con l'eccezione di Puglia e Basilicata) i tassi di copertura vaccinale sono ben al di sotto del 90%, mentre al Nord sono mediamente al di sopra (con l'eccezione di Trentino e Val d'Aosta). Per non parlare di vaccini che in alcune regioni sono offerti gratuitamente e in altre sono a carico dei cittadini".

"Queste disparità, che colpiscono il diritto dei bambini a essere protetti da malattie infettive, sono contrarie del dettato costituzionale. Noi riteniamo che il federalismo vaccinale debba finire e si debba arrivare a un calendario vaccinale unico e a un'offerta vaccinale omogenea su tutto il territorio nazionale", conclude il presidente Sip (Società italiana di pediatria), Giovanni Corsello.
(SimonLeBon)
00domenica 21 giugno 2015 08:51
Vaccinazioni oggi
Senza prendere parte pro o contro la vaccinazione e senza banalizzare, in tempi recenti è montata la discussione sui vaccini inutili.

Due casi noti alle cronache sono quello contro l'influenza aviaria, spacciata come nuova peste e minaccia planetaria dai nostri mass media (poi finita in un contenzioso legale tra l'Italia e la case produttrici), quello contro la meningite, accusato in Germania di causare piu' effetti collaterali alla popolazione dei benefici che provocherebbe ai 4-5 casi annuali che ne verrebbero risparmiati, o l'uso del mercurio come "additivo" sterilizzante (adesso limitato prevalentemente ai vaccini per il 'terzo mondo'.

L'argomento e la decisione qualche volta non sono cosi' banali come si vorrebbe far credere.


Simon
Aquila-58
00lunedì 22 giugno 2015 22:05
Re:
viceadmintdg1, 16/06/2015 10:44:


Gesù stesso non ha mai vietato il mangiare il sangue. Anzi disse il contrario in Matteo 15:11:

"Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo; ma ciò che esce dalla bocca, questo contamina l’uomo”."

Anche San Paolo scrisse:

“Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda”
(Romani 14:17, 1 Corinti 8)

Perciò il divieto di mangiare sangue che Dio aveva dato agli antichi Ebrei non è vincolante per i cristiani!

Lascio la parola a chi desidera replicare...




i passi citati da Spoto, Mt. 15:11, Rom. 14:17 e 1 Cor. capitolo 8 dimostrano che il divieto di mangiare sangue "non è vincolante per i cristiani"?



La risposta a domani......
Aquila-58
00martedì 23 giugno 2015 20:40
Mi sia concessa qualche ulteriore considerazione….

viceadmintdg1, 16/06/2015 10:44:

Dopo un breve preambolo, don Fiorino da la parola ad Alessandro Spoto che affronta il tema: i Testimoni di Geova e le vaccinazioni dicendo:



Gesù stesso non ha mai vietato il mangiare il sangue. Anzi disse il contrario in Matteo 15:11:

"Non ciò che entra nella bocca contamina l’uomo; ma ciò che esce dalla bocca, questo contamina l’uomo”."

Anche San Paolo scrisse:

“Il regno di Dio infatti non è questione di cibo o di bevanda”
(Romani 14:17, 1 Corinti 8)

Perciò il divieto di mangiare sangue che Dio aveva dato agli antichi Ebrei non è vincolante per i cristiani!

Lascio la parola a chi desidera replicare...



queste citazioni appaiono, per la verità, del tutto infelici.

Il passo di Mt. 15:11 non va estrapolato ma letto nel suo contesto.

Gesù stesso, come uomo, era sotto la Legge, non essendo ancora stato glorificato (Gal. 4:4), per cui non si può evincere, da queste parole, alcun "vincolo per i cristiani" che vada contro il decreto apostolico di Atti 15, stabilito dal concilio di Gerusalemme!

Peraltro, Gesù non stava affatto infrangendo la Legge mosaica, che vietava di mangiare il sangue o determinati cibi “immondi”, “impuri”, Gesù stava andando contro le tradizioni giudaiche.

Ciò lo si evince dal contesto e dal parallelo marciano:

20 Queste sono le cose che rendono impuro l'uomo; ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende impuro l'uomo». “ (Mt. 15:20 CEI).
Infatti i farisei “non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi “ (Marco 7:3 CEI).

Il punto che Gesù vuole esprimere è perfettamente evidenziato da Luca 11:37-41 (CEI):

37 Mentre stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. 38 Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. 39 Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l'esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. 40 Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? 41 Date piuttosto in elemosina quello che c'è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro”.

In sostanza, Gesù stava dicendo:

Cari farisei, è del tutto inutile lavarsi le mani accuratamente prima di pranzare, giacchè così pulite solo la parte esteriore, ma interiormente siete pieni delle sporcizie che contaminano l’ uomo, come l’ avidità e la cattiveria”!

Per ciò che concerne Rom. 14:17, anche questo passo non va estrapolato ma inquadrato nel contesto:

“13 D'ora in poi non giudichiamoci più gli uni gli altri; piuttosto fate in modo di non essere causa di inciampo o di scandalo per il fratello.
"14 Io so, e ne sono persuaso nel Signore Gesù, che nulla è impuro in se stesso; ma se uno ritiene qualcosa come impuro, per lui è impuro. 15 Ora se per un cibo il tuo fratello resta turbato, tu non ti comporti più secondo carità. Non mandare in rovina con il tuo cibo colui per il quale Cristo è morto! 16 Non divenga motivo di rimprovero il bene di cui godete! 17 Il regno di Dio infatti non è cibo o bevanda, ma giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo:18 chi si fa servitore di Cristo in queste cose è bene accetto a Dio e stimato dagli uomini. “ (Rom. 14:13-18 CEI).

Cioè a dire, in qualità di cristiani dobbiamo continuare a badare ai rapporti che abbiamo gli uni con gli altri, con i nostri fratelli, cercando di non farli in nessun modo inciampare, rammentando che avere l’approvazione di Dio non dipende tanto da ciò che si mangia o si beve e neanche da ciò che si evita di mangiare o di bere, piuttosto da giustizia, pace e gioia.

Questo voleva dire Paolo, non andando affatto contro il decreto apostolico (da lui stesso approvato) di Atti 15:25-29!

Riguardo a 1 Cor., capitolo 8, qui si parla degli idolotiti.

In Atti 15:29 viene usato lo stesso sostantivo che viene usato il 1 Cor. 10:19, vale a dire eidolothytos (da cui l' italiano "idolotiti") ma per ciò che concerne il sangue, vi è una sorta di sdoppiamento, che vuole evidenziare il non cibarsi di ciò che è strangolato o soffocato, cioè dalla carne non dissanguata e dal sangue, ciò per mettere ancor più in evidenza la sacralità del sangue, come già stabilito nel Levitico e nella Genesi, il cui unico uso consentito era solo quello cultuale: con il sacrificio definitivo di Cristo nel vero santuario, quello celeste, come sommo sacerdote per sempre, non ci è quindi più consentito alcun uso profano del sangue…..

Ma la proibizione di Atti 15 non riguardava il consumare carne venduta al macello dopo i riti idolatrici, ma il consumare la carne durante quei riti idolatrici.

A Corinto però sorse il problema se fosse lecito mangiare quella carne venduta al mercato, per alcuni la carne aveva comunque in sé una sorta di influenza, Paolo spiega che non era così, la carne era solo carne, ma comunque raccomanda di non turbare la coscienza di chi era debole.

Paolo non concedeva il permesso di partecipare a un atto idolatrico o di far festa in onore di un idolo, come avevano fatto gli israeliti incorrendo nell’ira di Dio (Num. 25:1-4; Apoc. 2:14).

Egli parlava solo del mangiare, in un pasto normale, carne proveniente da un tempio idolatrico che era stata venduta al pubblico in generale.

Tale carne non era impura o contaminata semplicemente per il luogo di provenienza



Lei può confutare queste argomentazioni alla prossima trasmissione di Radio Maria?
viceadmintdg1
00lunedì 29 giugno 2015 15:38
L'intervento successivo e' di Rocco Politi. Circa l'attendilita' delle critiche dei fuoriusciti rimandiamo al seguente articolo del nostro sito:

I FUORIUSCITI DEI TESTIMONI DI GEOVA: TRA FENOMENOLOGIA E STATISTICA – Cosa dicono gli esperti?
viceadmintdg1
00martedì 30 giugno 2015 10:51
L'ultimo intervento di giugno è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema:

Antico e Nuovo Testamento dicendo:


I tdG non distinguono tra AT: quella parte di ‪Bibbia che precede Gesù Cristo e NT: dopo la venuta di Gesù Cristo. Non distinguono ‘avanti Cristo’ e ‘dopo Cristo’, ma: ‘Avanti era Volgare’ ed: ‘Era Volgare’. La loro ‪Bibbia: ‘Traduzione del Nuovo Mondo delle sacre Scritture’, non distinguono AT e NT, ma: ‘Scritture ebraiche ed aramaiche’ e ‘Scritture greche’.

Il motivo di ‪questa non distinzione sta nel fatto che negano che Gesù Cristo sia vero ‪Dio e quindi non avvertono il salto di qualità portato da Gesù rispetto all’AT. La Lettera agli Ebrei si apre con ‪queste parole:

"Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo"

Qui è evidente la differenza tra i profeti e il Figlio di ‪Dio.

Riassumiamo le principali tappe dell’Antica Alleanza o AT:

1) Subito dopo il diluvio, Dio pone in cielo l'arcobaleno, e dice a Noè: «Questo è il segno dell’ alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future» (Gen 9,12).

2) Dio chiama Abramo, capostipite degli ebrei, ad uscire dalla sua terra (Gen 12,1-3), e gli dice: ecco, la mia alleanza è con te: diventerai padre di una moltitudine di nazioni (Gen 17,4).

3) Tappa fondamentale per la formazione del popolo d'Israele, è la liberazione dalla schiavitù dell'Egitto: il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe chiama Mosè e gli dice: «Io stesso ho udito il lamento degli Israeliti, che gli Egiziani resero loro schiavi, e mi sono ricordato della mia alleanza. (Es 6,5). Ai piedi del monte Sinai è suggellato un patto o alleanza col sacrificio di animali: Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!» (Es 24,8).

4) La tappa successiva è rappresentata dalla monarchia, con la promessa di una discendenza eterna per la casa del re Davide. Ricordiamo che Gesù è discendente di Davide e nel Vangelo è chiamato figlio di Davide.

Il "credo" o professione di fede del popolo ebraico consiste nel riconoscere l'iniziativa di Dio, che ha stabilito questa alleanza col suo popolo, e lo guida nella storia:

«Tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele”» (Dt 26,5-9).

La Nuova Alleanza o NT

Col passare dei secoli, i profeti non solo raccomandano la fedeltà all'alleanza, ma ne preannunciano una nuova ed eterna, non frutto di imposizione esteriore, ma di adesione che viene dal cuore:

─ Ecco, verranno giorni, dice il Signore, nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. Non come l'alleanza che io ho conclusa con i loro padri... Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore (Ger 31,31-34).

─ Concluderò con essi un'alleanza eterna (Ger 32,40).

Questa promessa si realizza con la venuta di Gesù Cristo: dopo di lui non dobbiamo aspettarci altro che la maturazione di ciò che egli è venuto a portare. Con la sua Pasqua (= morte-risurrezione) Gesù è divenuto l'Alleanza Nuova, Eterna e Universale; egli ha portato il Regno; egli è lo Sposo; egli ha rivelato l'Amore del Padre. Egli rivela che il Padre fa sorgere il sole senza distinzione, sui buoni e sui cattivi (Mt 5,45); e che Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito (Gv 3,16); ci ha dato lo Spirito Santo, per mezzo del quale gridiamo: «Abba=Babbo!» (Rm 8,11,15).

Gesù è la rivelazione del Padre (Gv 1,17-18; Eb 1,1-2); è il perfezionamento dell’AT: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento (Mt 5,17).

Le espressioni AT, NT o Alleanza sono bibliche. In 2 Cor 3,14 è detto che le menti degli ebrei sono coperte da un velo: Ma le loro menti furono indurite; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, quando si legge l’Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato.

In Lc 22,20 Gesù dice: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».

Gesù è il vino buono: «Non si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si spande e gli otri vanno perduti. Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano» (Mt 9,17).



Parola a chi desidera replicare...
(SimonLeBon)
00giovedì 2 luglio 2015 14:15
Re:
viceadmintdg1, 6/30/2015 10:51 AM:

L'ultimo intervento di giugno è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema:

Antico e Nuovo Testamento dicendo:
...

Parola a chi desidera replicare...



Replico solo sulla prima parte, che già basta e avanza.
Innanzitutto ringrazio il buon Cadei per l’attenzione che dedica al problema AT/NT, deliziando le orecchie del pur sempre folto pubblico radiomariano. Vediamo in dettaglio come affronta l’argomento impegnativo Antico e Nuovo Testamento:

Cadei:

I tdG non distinguono tra AT: quella parte di ‪Bibbia che precede Gesù Cristo e NT: dopo la venuta di Gesù Cristo.


L’osservazione del Cadei è pertinente ma anche sorprendente, in senso negativo.
E’ pertinente perché è vero, la TNM (Traduzione del Nuovo Mondo) non usa i termini NT e AT, ma basterebbe leggere l’introduzione della TNM a p. 6 per capirne il motivo:

*** Rbi8 p. 6 Introduzione ***
La Bibbia completa è stata appropriatamente definita la Biblioteca Divina. È composta di 66 libri ufficialmente catalogati (detti canonici) che sono accettati come guida ispirata per determinare la verità. Benché molti dividano la Bibbia in “Vecchio Testamento” e “Nuovo Testamento”, noi chiamiamo i primi 39 libri “Scritture Ebraiche” e i rimanenti 27 libri “Scritture Greche Cristiane”, basandoci sulla lingua anziché su una presunta divisione riguardante il “Testamento (Patto)”. — Vedi “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio e utile” (si), pagine 295-300 e App. (Appendice) 7E.



Si noti il rinvio all’appendice 7E della TNM stessa dove viene riportata la seguente citazione, un poco datata:
Hatch:

“Riguardo al significato della parola latina testamentum (genitivo: testamenti), Edwin Hatch, nella sua opera Essays in Biblical Greek, Oxford, 1889, p. 48, dichiarò che “per ignoranza della filologia del latino più tardo e volgare, una volta si supponeva che ‘testamentum’, con cui la parola [diathèke] è resa sia nelle prime versioni latine che nella Vulgata, significasse ‘testamento’, mentre in realtà significa anche, se non esclusivamente, ‘patto’””


Il versetto di 2 Corinti 3,14 col riferimento alla “palaia diatheke”, non parla certo di un “testamento” nel senso in cui intendiamo la parola oggi, bensì di un “patto” tra Dio e l’uomo.
Se quasi tutte le principali traduzioni cattoliche, tra cui la nuova CEI 2008, si rifanno ancora al “testamentum” della Vulgata medioevale tridentina, la TNM è più accurata e moderna e traduce “patto”, così come la moderna NR2006.
Sulla poca opportunità di usare la distinzione tra “nuovo” e “antico” testamento si sono espressi molti autorevoli teologi contemporanei. Ad esempio D. Garrone (in “Protestanti ed ebrei”) cita E. Käsermann e fa notare:

D. Garrone:

“Tra i punti toccati da Käsemann è già apparso il problema della lettura cristiana dell'Antico Testamento. E’ evidente che il parlare di un patto e di un popolo di Dio conduce ad un nuovo rapporto con l'Antico Testamento, che si esprime anche esteriormente, nell'abbandono, da parte di molti cristiani impegnati nel dialogo con l'Ebraismo, dell'espressione «Antico Testamento» (che suggerisce l'idea di una realtà superata),
a favore di espressioni quali «Bibbia ebraica» (designazione descrittiva) o «Scritture» ecc.


Si noti, la scelta di usare il termine “Scritture” è proprio quella fatta dagli editori della TNM.
In modo simile R. Rendtorff, in “Cristiani ed ebrei oggi”, pone il problema dei termini da usare in questo modo:
Rendtorff:

Se così fosse, che ne sarebbe allora dell'uso ebraico dell'Antico
Testamento? Tali questioni sono ultimamente oggetto di discussioni molto animate, nel cui àmbito ci si è chiesti anche se il concetto di «Antico Testamento» non abbia, o possa assumere,
un significato negativo, quasi che 1'«Antico» fosse stato superato dal «Nuovo». Si è perciò proposto di parlare, in alternativa, di «Primo Testamento». Ma più che badare alla terminologia è importante chiedersi se non si manifesti qui nuovamente una tendenza cristiana all'appropriazione, nella misura in cui si afferma che tramite l'unione con il Nuovo Testamento, l'Antico avrebbe perso la propria autonomia e in sostanza potrebbe essere «Bibbia » soltanto in quanto parte della Bibbia cristiana, bipartita.”



Probabilmente il Cadei oggi tiene particolarmente ad aizzare il proprio pubblico contro la realtà rappresentata dal mondo ebraico, che invece i tdG rispettano.
Ma continuiamo col Cadei:
Cadei:

Non distinguono ‘avanti Cristo’ e ‘dopo Cristo’, ma: ‘Avanti era Volgare’ ed: ‘Era Volgare’. La loro ‪Bibbia: ‘Traduzione del Nuovo Mondo delle sacre Scritture’, non distinguono AT e NT, ma: ‘Scritture ebraiche ed aramaiche’ e ‘Scritture greche’.


Anche qui il Cadei ha ragione, i tdG preferiscono usare EV ed AEV al posto di AC e DC. Il motivo che lui suppone è però errato, e non si tratta neanche di una questione di preferenze musicali (la battuta è d’obbligo), ma solo di una maggiore precisione. E’ infatti noto anche al pubblico radiomariano che Gesù venne battezzato nel Giordano nell’anno 29, secondo il conteggio tradizionale. Dovremmo parlare di 29 d.C., come suggerisce il Cadei, o di 29 E.V. come preferiscono i tdG? E’ stata in quella precisa occasione che lo spirito di Dio è sceso su Gesù, in forma di colomba, ungendolo e facendone di lui formalmente il “Cristo”. Questo significa che prima del 29 è poco esatto parlare di “Cristo” e sarebbe solo a partire da questa data che bisognerebbe contare gli anni “dopo Cristo”. Lasciamo al Cadei il compito di trarre le dovute conseguenze. Ma continuiamo:

Cadei:

Il motivo di ‪questa non distinzione sta nel fatto che negano che Gesù Cristo sia vero ‪Dio e quindi non avvertono il salto di qualità portato da Gesù rispetto all’AT. La Lettera agli Ebrei si apre con ‪queste parole:

"Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo"

Qui è evidente la differenza tra i profeti e il Figlio di ‪Dio. ...


I testi dei teologi che ho citato in precedenza rendono già di per sé ridicola la conclusione, peraltro affrettata, del Cadei: non sono certo solo i tdG a preferire i termini “Scritture ebraiche” e “Scritture greche” agli antiquati “Nuovo e Vecchio Testamento”. A parte questo dettaglio, il titolo del libro non rende più o meno trinitaria la fede o la teologia di una persona o di una organizzazione. E’ vero che i tdG non credono affatto che “Gesù Cristo sia vero Dio” ma la domanda più interessante è se il Gesù terreno credesse di essere Dio in terra e se l’apostolo Paolo, che parla di lui nella sua lettera agli Ebrei, lo credesse allo stesso modo. E’ opinione condivisa dai principali teologi che l’esposizione del dogma trinitario non sia chiara nelle Scritture (né in quelle greche né tantomeno in quelle ebraiche) e che quindi richieda una sistematizzazione successiva, avvenuta nei concili successivi, che ha richiesto secoli di aspri dibattiti. Se la questione fosse così banale come il Cadei ama presentarla al suo pubblico radiomariano non sarebbero serviti né secoli di tempo né aspri dibattiti.

Venendo al passo biblico citato, basta riprendere Paolo alla lettera. Divido in due il versetto:

“Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio…”

Il soggetto è Dio (ho Theos, il Dio, nel testo) i verbi sono “aveva parlato” e “ha parlato”. Il mezzo con cui parla è, a seconda dei casi “i profeti” (en tois prophetais, “nei profeti”) o “il figlio” (en uio, nel figlio). Si noti, il ruolo del figlio è quello di fare da canale di comunicazione, esattamente come i profeti dell’antichità: Paolo non afferma certo che ai suoi giorni Dio abbia parlato direttamente agli uomini, come sarebbe stato il caso se il figlio fosse stato anche lui Dio o una sua persona.

Ma vediamo la seconda parte:
“… che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo”.
Il testo legge “hon eteke kleronomon”, cioè “che ha nominato erede”. Si noti, il figlio non possedeva “tutte le cose” né era automaticamente l’erede di esse, come ci si aspetterebbe nel caso fosse Dio in persona: invece è stata una decisione libera di Dio di nominarlo erede, a tempo debito.

Il testo conclude affermando il ruolo attivo del figlio nella creazione del mondo, in qualità di esecutore (“mediante il quale”).
Invitiamo volentieri il Cadei a dilettarci e rallegrarci con le sue amenità, che continuano a metterci di buon umore!
Simon

Aquila-58
00domenica 5 luglio 2015 18:23
Re: Re:
(SimonLeBon), 02/07/2015 14:15:



Replico solo sulla prima parte, che già basta e avanza.





Grazie Simon, provvedo, quindi, a replicare a tutto il resto....


a presto......
Aquila-58
00domenica 5 luglio 2015 21:13
Grazie Admin,


viceadmintdg1, 29/06/2015 15:37:



I tdG non distinguono tra AT: quella parte di ‪Bibbia che precede Gesù Cristo e NT: dopo la venuta di Gesù Cristo. Non distinguono ‘avanti Cristo’ e ‘dopo Cristo’, ma: ‘Avanti era Volgare’ ed: ‘Era Volgare’. La loro ‪Bibbia: ‘Traduzione del Nuovo Mondo delle sacre Scritture’, non distinguono AT e NT, ma: ‘Scritture ebraiche ed aramaiche’ e ‘Scritture greche’.

Il motivo di ‪questa non distinzione sta nel fatto che negano che Gesù Cristo sia vero ‪Dio e quindi non avvertono il salto di qualità portato da Gesù rispetto all’AT. La Lettera agli Ebrei si apre con ‪queste parole:

"Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha stabilito erede di tutte le cose e mediante il quale ha fatto anche il mondo"

Qui è evidente la differenza tra i profeti e il Figlio di ‪Dio.




Mi pare che nessuno di noi affermi che Gesù sia solamente un profeta o che i cristiani testimoni di Geova non distinguano tra i profeti e il Figlio Unigenito di Dio, dove lo avete letto?

In quale nostra pubblicazione, potete indicarcelo?

Ovvio che ci sia una differenza – enorme – tra il Figlio Unigenito di Dio e i profeti, ci mancherebbe altro!

Inoltre, non si capisce la relazione tra l' affermazione: “‘avanti Cristo’ e ‘dopo Cristo’, ma: ‘Avanti era Volgare’ ed: ‘Era Volgare’” e la cosiddetta “non distinzione” dei cristiani testimoni di Geova, con la divinità dell’ Unigenito Figlio di Dio.

Cristo significa “Unto”, “Messia”, quindi che cosa c’ entra con la divinità del Figlio?

Semplicemente nulla, il problema è che il dogma della trinità immanente dovete metterlo sempre in mezzo, come il prezzemolo……




viceadmintdg1, 29/06/2015 15:37:



Riassumiamo le principali tappe dell’Antica Alleanza o AT……

è il perfezionamento dell’AT: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento (Mt 5,17).


Le espressioni AT, NT o Alleanza sono bibliche. In 2 Cor 3,14 è detto che le menti degli ebrei sono coperte da un velo: Ma le loro menti furono indurite; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, quando si legge l’Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato.


Parola a chi desidera replicare...




Direi che il vostro errore è racchiuso in queste parole, ma converrà andare con ordine.

In Mt. 5:17 leggiamo che Gesù non è venuto ad abolire la Legge e i profeti, ma ad adempiere.

Nel passo matteano troviamo il verbo greco pleroo, che significa “compiere, adempiere

La Legge Mosaica era un tutore, un pedagogo che doveva condurre al seme, cioè al Cristo (Gal. 3:15-25), per cui col Suo Avvento, la Legge aveva compiuto la sua funzione.
Oltre a ciò, Cristo era venuto per adempiere, compiere e dare realizzazione a tutte le profezie anticotestamentarie che lo riguardavano (Luca 24:44-46).

Ma questo non abolisce l’ A.T., giacchè Lei confonde - davvero maldestramente - l’ A.T. con i vari patti che sono stati stabiliti da Dio sia nell’ A.T. che nel N.T e che hanno tutti un unico filo conduttore, come andremo bene a vedere.



Quindi, l’ Antico Testamento è eliminato in Cristo?
Prima di accennare alla pessima traduzione della CEI, le rammento ancora che non è l’ A.T. ad essere eliminato in Cristo, giacchè ci sono ancora tante profezie anticotestamentarie che si devono adempiere?

Per esempio, potete spiegare agli ascoltatori di Radio Maria come si può eliminare Ezechiele capitolo 38, facente parte dell’ A.T.?

Si è adempiuto ciò che lì è scritto?
Vi risulta che sia avvenuto?

E che dire di Ezech. 9:1-6?
Isaia 65:17 si è gia adempiuto nella sua pienezza?

E vogliamo ricordare anche Isaia 2:2-4? Zaccaria 8:23?

Ce ne sarebbero molte altre, mi limito davvero all’ essenziale....


Riguardo alla citazione di 2 Cor. 3:14, le cito l’ autorevole Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Schneider, vol. I, pag. 789:

diatheke: “patto, alleanza, testamento”.

Il Dizionario afferma: “Soltanto in due passi (Gal. 3,15 ; Ebr. 9,16) diatheke, in conformità all’ uso linguistico quasi costante del greco profano, significa disposizione testamentaria, testamento; in tutti gli altri casi diatheke, corrispondentemente all’ uso linguistico dominante nei LXX, significa patto”…

Il punto è che date una lettura completamente sballata sia dell’ A.T. che del N.T.!

Entrambi i testamenti vanno letti alla luce di quel che accadde nell' Eden laddove, dopo il peccato originale, Dio preordinò o predestinò immediatamente il “seme” del riscatto e della salvezza del genere umano redimibile, discendente da quella prima coppia.

Quel “seme” che, attraverso il patriarca Abraamo, sarebbe arrivato sino al Cristo (Gen. 3.15 ; 22:18 ; Gal. 3:16 ; Mt. 1:1-17) che, per mezzo del suo Regno, avrebbe condotto l’ umanità redenta e ubbidiente (Ebrei 5:9) alla condizione iniziale che il Creatore si era proposto, una condizione mai goduta dai discendenti di Adamo (Gen. 1:28 Scrittura mai realizzata!; 1 Cor. 15:24-28).

Pertanto, partendo da questo indispensabile preambolo, condizione essenziale per comprendere l’ intera Bibbia (pena falsarne l' intero significato…), il N.T. inevitabilmente si concentra sul "mistero" o "sacro segreto" (mysterion) di Dio, il Cristo, mysterion taciuto alle generazioni precedenti e svelato con la Rivelazione neotestamentaria (Efes. 3:1-11 ; Col. 1:26-27), così come il radunare in Cristo tutte le cose (Efes. 1:9-10).

Ne consegue che, per tale motivazione, il N.T. è inevitabilmente cristocentrico, ma tutta la Bibbia (quindi entrambi i testamenti) va letta alla luce di quello che accadde nell' Eden.



Seguirà a beneficio dei lettori del forum e degli stessi ascoltatori di Radio Maria, un’ excursus sui vari patti stabiliti da Dio sia nell’ A.T. che nel N.T. e il loro scopo specifico.



(segue, il prima possibile......)
Aquila-58
00lunedì 6 luglio 2015 12:05
I patti nell' Antico e nel Nuovo Testamento.....



a stasera.....
Aquila-58
00lunedì 6 luglio 2015 20:19

Il sostantivo greco diatheke traduce quello ebraico berith, che ha prettamente il senso di patto, accordo.

I patti sono quindi accordi che avvengono tra due parti: costituiscono la base e il mezzo perché Dio adempia gradualmente il Suo proposito.

Per fare un excursus dei vari patti, dobbiamo necessariamente partire dalla Genesi.

Il proposito di Dio è espresso in Gen. 1:28: Adamo, che era in relazione filiale con Dio (Luca 3:38), aveva avuto il comando di estendere il paradiso in tutta la terra.
Tutta la progenie di Adamo sarebbe stata in relazione filiale con Dio e per sempre, ma il peccato troncò momentaneamente quella relazione, giacchè il comando fu dato da Dio ad Adamo e i figli di Adamo nacquero peccatori, come una sorta di "tara" (Rom. 5:12 ; Salmo 51:5).

Tutto perduto? No!

Intanto il proposito di Dio di Gen. 1:28 è immutabile - piaccia o non piaccia - come lo è Dio stesso (Giac. 1:17), infatti Dio prese subito, nell’ Eden, un provvedimento per il riscatto e la salvezza della progenie di Adamo incolpevole e redimibile, perché quella stessa progenie potesse godere di quella relazione filiale mai goduta!

Geova promise un seme, il seme della donna, che avrebbe schiacciato la testa al serpente (Gen. 3:15).

Chi era il seme? Chi era la donna? Questo è ciò che sarebbe stato rivelato nella pienezza in sede di Rivelazione neotestamentaria

Dio ha stabilito di adempiere il suo proposito immutabile, espresso nella Genesi, per mezzi di alcuni patti ed attraverso questi, Egli adempirà totalmente il suo proposito.


L’ identità del seme di Gen. 3:15 rimase misteriosa fino al patto abraamico, cioè un patto tra Geova e Abraamo affinchè per mezzo del suo seme le nazioni della terra potessero benedirsi.

Ma chi era il seme di Abraamo?

In Gen. 12:3 vi è la prima promessa abraamica, ma in Gen. 12:7 Dio disse ad Abraamo che il paese di Canaan sarebbe stato dato al suo seme.

Infatti, gli israeliti sono seme di Abraamo, ma sono l’ Israele secondo la carne (confr. 1 Cor. 10:18), non la vera Israele secondo la promessa, l’ Israele di Dio, l’ Israele Spirituale (Rom. 9:6-8 ; Gal. 6:15-16 ; Apoc. 7:4-8).

Perché?

Perché la vera Israele e il seme messianico furono preordinati prima della fondazione del mondo, ancor prima dell' Israele carnale o naturale: Cristo mise la fondazione del mondo in relazione con Abele (Luca 11:50-51) e così fu.

L’ Israele di Dio, l’ Israele Spirituale, la vera Israele, fu preordinata prima della fondazione del mondo, quindi in Eden, in Gen. 3:15: Cristo e la Sposa Celeste, preordinati prima ancora dell’ Israele secondo la carne (Efes. 1:4-5 ; 1 Pt. 1:20).

Dio ha preordinato quindi una nazione celeste e degli uomini, “comprandoli dalla terra” (qui troviamo il verbo greco agorazo, “comperare”), Apoc. 14:1-5.

Infatti, Gal. 3:15-25 ci parla di quella promessa, che la Legge non ha annullato, al contrario la Legge doveva essere un tutore, un pedagogo per condurre al seme, ma la Legge non ha annullato la promessa.

Torniamo a Gen. 12:7. Geova stabilì il patto della Legge, il patto sinaitico (Esodo 24:7-8) con l’ Israele naturale, carnale con lo scopo di proteggere il seme e condurre il genere umano ubbidiente (Ebrei 5:9) al Messia.

Poi ci fu il patto davidico, tra Geova e Davide: la discendenza davidica sarebbe divenuta depositaria delle promesse messianiche eterne (2 Sam. 7:12-16 ; 1 Cron. 17:11-14 ; Luca 1:32-33).

Ci fu anche il patto per un sacerdozio eterno alla maniera di Melchisedek tra Geova e Gesù (Salmo 110:4), tuttavia Gesù non sarà solo ad esercitare la funzione sacerdotale (Apoc. 5:9-10 ; Ebrei 10:19-20).

Fu poi la volta del nuovo patto, tra Geova e la vera Israele, l’ Israele di Dio o Israele spirituale, coloro che sono figli di Dio perché Geova li ha adottati per essere coeredi di Cristo (Rom. 8:15-17) e per mezzo dei quali, unitamente a Cristo, tutta l’ umanità ubbidiente sarà affrancata dalla condizione di futilità o caducità per godere anch’ essa della relazione filiale con Dio, mai goduta (Rom. 8:19-22)!

Infine c’ è il patto del Regno di Luca 22:29-30, tra Gesù e coloro che sarebbero stati chiamati al Regno Celeste, all’ adozione a figli (Rom. 8:15-16).
Costoro saranno coeredi di Cristo, quindi Governanti celesti, Re, Sacerdoti e giudici con Lui, le cose nei cieli radunate in Cristo secondo l’ economia o amministrazione divina indicata in Efes. 1:9-10.

Non tutti i cristiani sono coeredi di Cristo, infatti l’ economia o amministrazione divina prevede di radunare in Cristo anche le cose sulla terra, la speranza cristiana biblica è quella dei nuovi cieli e nuova terra (2 Pt. 3:13).

Pertanto Geova rivelò gradualmente i particolari del seme della donna di Gen. 3:15, l’ Israele Spirituale preordinata in Eden: doveva discendere da Abraamo, avrebbe incluso molte persone, avrebbe avuto una funzione regale, sacerdotale, giudiziale!

Quindi un regno celeste (le cose nei cieli radunate in Cristo) che regnerà sulla terra (le cose sulla terra radunate in Cristo più i risorti, tra cui il patriarca Abraamo).

Questa è Israele secondo la promessa, quindi i figli di Dio per adozione: non tutti quelli che sorgono da Israele (carnale) sono realmente Israele (l’ Israele Spirituale preordinata in Gen. 3:15 e il cui patto abraamico costituì la base perché il seme della donna fosse il governante del Regno), ma quel seme doveva venire da Isacco.

Da Isacco discesero anche gli israeliti secondo la carne e gli edomiti (Gen. 25:21-26), ma dall' Israele secondo la carne doveva sorgere il seme della donna preordinato in Eden, il seme della promessa, il Cristo!

Che dire della Legge di Dio nel cuore di Ger. 31:31-34?
Dobbiamo vedere l’ applicazione cristiana del passo e la vediamo in Ebrei capitolo 8: il vecchio patto sarebbe divenuto antiquato e sarebbe stato destinato a sparire (Ebrei 8:13) perché per mezzo di quel patto non solo coloro che sono già in relazione filiale con Dio hanno la legge divina nel cuore (Rom. 8:15-17) ma anche tutta l’ umanità ubbidiente infine l’ avrà, quando grazie alla manifestazione dei figli di Dio adottati (Rom. 8:19) godrà per la prima volta quella relazione filiale di cui non ha mai goduto (Rom. 8:20-21 ; Ger. 31:34 ; Ebrei 8:10-12 ; Apoc. 21:3-4)!


Radio Maria può confutare queste argomentazioni in una delle prossime trasmissioni?
(SimonLeBon)
00giovedì 9 luglio 2015 11:10
Re:
Aquila-58, 06/07/2015 20:19:

...

Radio Maria può confutare queste argomentazioni in una delle prossime trasmissioni?




Temo che radiomaria dovrà allungare le puntate per replicare alle... repliche. Oppure... fare cadere la linea ad arte!

Per fortuna che verba volant, sed scripta manent...

Simon
Aquila-58
00giovedì 9 luglio 2015 11:18
Re: Re:
(SimonLeBon), 09/07/2015 11:10:




Temo che radiomaria dovrà allungare le puntate per replicare alle... repliche




beh, la speranza è l' ultima a morire, si sa.....

Comunque, ora attendiamo che il nostro Vice Admin ci riporti la trasmissione di Luglio 2015 a cui seguiranno, inevitabilmente, le nostre confutazioni....


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