Confutazione trasmissione radiomaria del gris di dicembre 2011...

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viceadmintdg1
00giovedì 15 dicembre 2011 15:39
...su Maria Immacolata e Vergine!?
viceadmintdg1
00giovedì 15 dicembre 2011 15:44
Dopo il sig. Tommaso Rosi, membro del gruppo P-Greco, ha preso la parola don Lorenzo Minuti il quale ha parlato di Maria, precisando che per i cattolici romani essa è Immacolata, ossia senza macchia di colpa, di peccato. E tenta di confutare la confutazione del nostro libro

Ragionamo facendo uso delle Scritture a p. 215:


Fu Maria immacolata, immune cioè dal peccato originale fin dall’istante in cui sua madre la concepì?
Da parte sua la Bibbia dice: “Come a causa di un solo uomo [Adamo] il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato”. (Rom. 5:12, CEI; il corsivo è nostro). Inclusa Maria? La Bibbia riferisce che, in conformità a quanto richiesto dalla Legge mosaica, 40 giorni dopo la nascita di Gesù Maria presentò nel tempio di Gerusalemme un’offerta per la purificazione. Anche lei aveva ereditato da Adamo il peccato e l’imperfezione. — Luca 2:22-24; Lev. 12:1-8.



Ne abbiamo parlato altre volte ma voglio ricordare che qui c’è un trabocchetto molto ben studiato; hanno citato da Romani 5:12 e poi hanno fatto la domanda: "inclusa maria?" Vedete che c’è l’incastro di testi differenti per mostrare che Maria avrebbe peccato. E la prova che loro qui portano è molto zoppicante.

L’offerta che fa Maria infatti non era per la purificazione dal peccato ma era una purificazione legale, era un’usanza che voleva rendere immune da ogni accusa la puerpera che avendo avuto perdita di sangue avrebbe contratto un’imperfezione rituale, non morale. Quindi non c’entra nulla il peccato. Non è lecito quindi l’uso dei tdg che invece sostengono che in Maria ci sia stata un’imperfezione morale, peccaminosa. Qui c'è quindi uin trabocchetto deplorevole che non fa onore a chi l’ha architettato!
Quindi la risposta alla domanda del Ragioniamo: "Inclusa Maria?" La risposta è no, perché lei non ha peccato ma fa solo un’offerta di carattere rituale.



A voi la parola per la confutazione (da parte nostra) della presunta confutazione (da parte di Minuti) della confutazione (di Ragioniamo)!
Barnaba1977
00venerdì 16 dicembre 2011 10:22
Per rispondere bisogna esaminare da vicino qual è il significato del sacrificio nell'antico Israele. L'offerta presentata da Maria era, in particolare l'"offerta per il peccato", cioè l'espiazione di cui troviamo traccia in Levitico 12.

(Levitico 12:6-8) Quando poi si compiranno i giorni della sua purificazione per un figlio o per una figlia porterà un giovane montone dell’annata come olocausto e un giovane piccione o una tortora come offerta per il peccato all’ingresso della tenda di adunanza al sacerdote. Ed egli lo deve presentare dinanzi a Geova e fare espiazione per lei, ed essa dev’essere pura dalla fonte del suo sangue. Questa è la legge circa colei che partorisce un maschio o una femmina. Ma se non ha mezzi sufficienti per una pecora, allora deve prendere due tortore o due giovani piccioni, uno come olocausto e uno come offerta per il peccato, e il sacerdote deve fare espiazione per lei, ed essa dev’essere pura’”.

Avete notato le parti sottolineate? Si parla di due sacrifici distinti: uno di espiazione ed uno come offerta per il peccato.

L'espressione "offerta per il peccato" viene dall'ebraico חַטָּאָת, ed ha proprio relazione con il peccato originale. Non si comprende quindi il motivo di relegare alla sola purificazione rituale il "sacrificio per il peccato". Solo ragioni particolarmente faziose possono indurre a tale conclusione. Evidentemente il tranello c'è, ma non siamo noi a tenderlo...

Il professor Mauro Pesce ha fatto delle considerazioni importanti sulla questione dei sacrifici ebraici che troviamo al seguente link: http://mauropesce.net/index.php?option=com_content&task=view&id=38&Itemid=84

Cito dal sito:
Secondo il Levitico, esistono categorie diverse di sacrifici che servono per scopi diversi. Nei capitoli 1-7 del Levitico appaiono i seguenti tipi di sacrificio: ‘olâ, cioè innalzamento o olocausto; [...] hatta t, cioè offerta per il peccato; [...]
Fra tutti questi tipi di sacrificio solo uno ha a che fare con i peccati, il hatta t. Perciò è un grave errore ritenere che il rifiuto dei sacrifici nel caso del giudaismo abbia a che fare necessariamente con la volontà di instaurare un diverso meccanismo per l’espiazione dei peccati.
Un punto fondamentale, poi, è che il sacrificio per il peccato (quello chiamato hatta’t ) del tempio di Gerusalemme non serve per espiare i peccati volontari, ma solo quelli involontari (Lev 4,1.13.22.27; 5,17). Per le trasgressioni volontarie non sono previsti sacrifici.


Appare evidente che non vi è ragione scritturale per giungere alla conclusione che Maria sia senza peccato. L'unica ragione è riconducibile alla filosofia che una persona imperfetta non avrebbe potuto generare Dio, ma come già detto non vi è nella Bibbia traccia di tale filosofia.
Aquila-58
00venerdì 16 dicembre 2011 19:51
Riallacciandomi a quanto ottimamente esposto da Barnaba, “l' unica ragione è riconducibile alla filosofia che una persona imperfetta non avrebbe potuto generare Dio”.
Riparto quindi da questa frase di Barnaba per esporre le mie considerazioni.

Una persona imperfetta non può generare Dio”; un concetto che presuppone tre elementi essenziali:

1) che Gesù sia “Dionel senso ontologico del termine (cioè a dire Dio il Figlio, la Seconda Persona dell' Essere trino, il Dio Ontologico trinitario). Tuttavia, noi cristiani testimoni di Geova restiamo alla semplicità del testo sacro, e riteniamo pertanto che, per formulare una siffatta Divinità trina, bisogna per l' appunto ricorrere al pensiero greco, dato che, a nostro avviso, il testo sacro non ci permette in alcun modo di concepire un Dio Ontologico trinitario, consistente cioè in un Essere e tre Persone “consostanziali”;

2) limitare in qualche modo l' Onnipotenza di Dio (“Una persona imperfetta non può generare Dio”, secondo questo pensiero umano), laddove, invece, per l' Onnipotente, “ogni cosa è possibile” (Mt. 19:26);

3)presupporre che da due genitori imperfetti, come lo siamo tutti, gravati dal peccato sin dalla nascita (Salmo 51:5 [51:7 CEI] ; Romani 5:12), possa essere stata concepita una figlia perfetta, cioè esente dal peccato. Il fatto è che non c' è alcun elemento biblico serio per poter sostenere ciò, alla luce delle Sacre Scritture. Vi è unicamente un dogma di fede...

Torniamo a Maria, madre di Gesù Cristo, il Figlio di Dio.

Luca 2:24 dice:
"e per offrire il sacrificio secondo ciò che è detto nella legge di Geova (kuriou nel testo greco, ma è ovvio di chi si parla....): “Un paio di tortore o due giovani piccioni”.

Perchè Maria fece questo?

Levitico 5:7:

"Se, però, non ha mezzi sufficienti per una pecora, allora deve portare come sua offerta per la colpa per il peccato che ha commesso due tortore o due giovani piccioni a Geova, uno come offerta per il peccato e uno come olocausto";

Levitico 12:8:

"Ma se non ha mezzi sufficienti per una pecora, allora deve prendere due tortore o due giovani piccioni, uno come olocausto e uno come offerta per il peccato, e il sacerdote deve fare espiazione per lei, ed essa dev’essere pura’”.

Consideriamo anche Levitico 12:6:

"Quando poi si compiranno i giorni della sua purificazione per un figlio o per una figlia porterà un giovane montone dell’annata come olocausto e un giovane piccione o una tortora come offerta per il peccato all’ingresso della tenda di adunanza al sacerdote".

E' interessante riportare ciò che afferma la nota della Bibbia Ebraica del Rabbino Dario Disegni (non la Torre di Guardia, quindi...), in merito a Levitico 12:6:

"La donna che ha partorito porta un sacrificio di espiazione in quanto i dolori del parto sono considerati come punizione per la colpa della prima donna (Genesi 3:16)"!

Maria è una donna kecharitomene (Luca 1:28),dal verbo greco charitoo, che significa "dotare di grazia, ricolmare di grazia".

Letteralmente significa quindi: "dotata o ricolma di grazia". La TNM legge "altamente favorita", e proprio per questa sua straordinaria caratteristica, Maria fu prescelta da Dio per concepire, per mezzo dello spirito santo, il proprio Figlio “nella carne”.

Tuttavia, soltanto due uomini sono stati, nella storia umana, privi di peccato alla nascita, Gesù (che, ovviamente, è rimasto tale, senza peccato) ed Adamo: nessun altro essere umano (compresa Maria)!

viceadmintdg1
00domenica 18 dicembre 2011 21:47
Dopo aver trattato l'Immacolata concezione di Maria, Minuti passa alla questione della perpetua verginità di Maria dicendo:


“vi mostro un altro punto in cui la Madonna viene bersagliata da inventori di sofisticazioni, ossia la questione dei presunti fratelli di Gesù”

In oriente veniva chiamato fratello anche un parente lontano non solo un fratello carnale! E non solo in oriente, anche in Italia spesso ci si riferisce a parenti chiamandoli fratelli. Ci sono molti es. della Bibbia di ciò come ad es:

Genesi 12:5: “Abramo prese dunque Sarai sua moglie e Lot figlio di suo fratello e tutti i beni che avevano accumulato e le anime che avevano acquistato ad Haran, e uscirono per andare nel paese di Canaan. Infine giunsero nel paese di Canaan”.

Genesi 13:8: “Perciò Abramo disse a Lot: “Ti prego, non continui alcuna lite fra me e te e fra i miei mandriani e i tuoi mandriani, poiché noi siamo fratelli”.

Abramo chiama Lot suo fratello eppure era suo zio! Mi pare che questa sia una documentazione onesta e autorevole del valore ampio del termine fratello nella Bibbia. Ma vediamo altri esempi biblici:

1 Cronache 15:5: “dei figli di Cheat, Uriel il capo e i suoi fratelli, centoventi”;

Qui si parla di 120 fratelli ed è chiaro che non possono essere fratelli carnali.

1 Cronache 9:6: “E dei figli di Zera, Ieuel, e seicentonovanta loro fratelli”.

Anche qui è chiaro che non si tratta di fratelli carnali ma si parla in senso esteso!
La Bibbia, quando vuole indicare fratello in senso stretto, indica anche il nome della madre, per es.

Genesi 43:29: “Quando egli alzò gli occhi e vide Beniamino suo fratello, figlio di sua madre, proseguì, dicendo: “È questo vostro fratello, il più giovane di cui mi avete parlato?” E aggiunse: “Dio ti mostri il suo favore, figlio mio”.

Era normale nel mondo ebraico chiamare fratelli anche i parenti più prossimi! Questo fa capire cosa si intende nella Bibbia per fratelli di Gesù.

Ma arriviamo ora ad un punto cruciale:

Marco 6:3: “Questo è il falegname, il figlio di Maria, e il fratello di Giacomo e Giuseppe e Giuda e Simone, non è vero? E le sue sorelle sono qui con noi, non è così?” E inciampavano in lui”.

Questa è la traduzione dei TdG, che citano per mostrare che Gesù ha avuto fratelli e quindi Maria non è rimasta Vergine in perpetuo!

Ma non lasciatevi impressionare perché questa è una bella cantonata preparata per persone che vivono nell’innocenza e in buona fede credono ai tdG che sfruttano questa buona fede in maniera astuta. Infatti questo versetto è stato alterato astutamente da degli innominati. E per provare questa alterazione possiamo leggere i seguenti versetti:

Marco 15:40: “C’erano anche delle donne che guardavano da lontano, fra cui Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo il Minore e di Iose, e Salome,

Marco 15:47: “Ma Maria Maddalena e Maria madre di Iose continuavano a guardare dove era stato posto”.

E’ chiaro qui che dei primi 2 fratelli, Giacomo e Giuseppe, menzionati in Marco 6:3, viene indicata la madre autentica in Marco 15:40 e 47; la vera madre dunque è un’altra Maria, che non è la Madonna, che secondo Gv 19:25 stava presso la croce di Gesù e non lontano come le altre Marie.

I tdG negano ciò e spiegano che in Marco 6:3 si tratta di Giacomo e Giuseppe invece negli altri 2 versi abbiamo Giacomo e Iose. Quindi secondo loro sono persone differenti quelli di Marco 15:40,47 e in questo modo spiegano trionfanti che viene negata la perpetua verginità di Maria!

A questo punto non ci resta che mostrare l’interlineare (KIT) per mostrare la manipolazione operata dagli anonimi traduttori del Corpo Direttivo. Infatti nel testo greco il nome è sempre lo stesso in tutti e 3 i versetti ossia Iosetos. Loro invece traducono in maniera diversa nei 3 versetti sopra citati. In questo modo fanno sparire la prova biblica che quelli di Marco 6:3 non sono figli della Madonna ma di un’altra Maria. Tutta questa manovra la fanno perché vogliono negare la perpetua verginità di Maria presentando una falsa prova, corrompendo il testo di Marco 6:3
Tutti i biblisti riconoscono che il nome Joses è forma rara e secondaria di Joseph che nel NT è usata da Marco in quei 3 passi per indicare un’unica identica persona, che non è la Madonna!

Che dire degli altri 2, Simone e Giuda sempre citati in Marco 6:3 come fratelli di Gesù?

Nella Sacra Scrittura non se ne indica la maternità o paternità. Però abbiamo uno scrittore autorevole del II secolo, molto autorevole, riconosciuto tale dalla critica storica, Egesippo, il quale dichiara che quei 2 figli erano nipoti di San Giuseppe figli di Cleopa, un suo fratello.



Spazio alla confutazione...
Aquila-58
00domenica 18 dicembre 2011 22:52
I PARTE:

Caro Minuti,

viceadmintdg1, 17/12/2011 10.55:



vi mostro un altro punto in cui la Madonna viene bersagliata da inventori di sofisticazioni, ossia la questione dei presunti fratelli di Gesù”
In oriente veniva chiamato fratello anche un parente lontano non solo un fratello carnale! E non solo in oriente, anche in Italia spesso ci si riferisce a parenti chiamandoli fratelli. Ci sono molti es. della Bibbia di ciò come ad es:
Genesi 12:5: “Abramo prese dunque Sarai sua moglie e Lot figlio di suo fratello e tutti i beni che avevano accumulato e le anime che avevano acquistato ad Haran, e uscirono per andare nel paese di Canaan. Infine giunsero nel paese di Canaan”.
Genesi 13:8: “Perciò Abramo disse a Lot: “Ti prego, non continui alcuna lite fra me e te e fra i miei mandriani e i tuoi mandriani, poiché noi siamo fratelli”.
Abramo chiama Lot suo fratello eppure era suo zio! Mi pare che questa sia una documentazione onesta e autorevole del valore ampio del termine fratello nella Bibbia. Ma vediamo altri esempi biblici:
1 Cronache 15:5: “dei figli di Cheat, Uriel il capo e i suoi fratelli, centoventi”;
Qui si parla di 120 fratelli ed è chiaro che non possono essere fratelli carnali.
1 Cronache 9:6: “E dei figli di Zera, Ieuel, e seicentonovanta loro fratelli”.
Anche qui è chiaro che non si tratta di fratelli carnali ma si parla in senso esteso!



Vero, ma c' è anche il rovescio della medaglia, caro Minuti. Nella Bibbia, infatti, sono chiamati espressamente fratelli anche Caino e Abele, che sono figli dello stesso padre e della stessa madre (Genesi 4:1-2 ; 1 Gv. 3:12), sono chiamati espressamente fratelli (carnali) i gemelli Giacobbe ed Esaù, figli di Isacco e Rebecca (Genesi 25:24-26), sono chiamati espressamente fratelli (carnali) Giacomo e Giovanni figli di Zebedeo e di sua moglie (Mt. 4:21 ; 27:56 ; si confronti anche Giudici 8:19), sono chiamati espressamente fratelli (carnali) Mosè ed Aaronne (Numeri 26:59), sono chiamati espressamente fratelli (carnali) Lazzaro, fratello di Marta e Maria (Gv. 11:1, 19).

Pertanto, limitarsi ai soli esempi biblici che propongono il significato estensivo del termine “fratello”, non limitato solamente, cioè, alla fratellanza in senso carnale, ed evitare gli altri esempi, significa solo fare teologia allo stato puro.

Tra l' altro, riguardo ai fratelli di Gesù, è più giusto chiamarli fratellastri, dato che Giuseppe, come ben sappiamo, era solo il suo padre putativo.


viceadmintdg1, 17/12/2011 10.55:


La Bibbia, quando vuole indicare fratello in senso stretto, indica anche il nome della madre, per es.
Genesi 43:29: “Quando egli alzò gli occhi e vide Beniamino suo fratello, figlio di sua madre, proseguì, dicendo: “È questo vostro fratello, il più giovane di cui mi avete parlato?” E aggiunse: “Dio ti mostri il suo favore, figlio mio”.




Ma lo fa anche nel caso dei fratellastri di Gesù, se è per questo:
Atti 1:14” “Di comune accordo tutti questi perseveravano nella preghiera, insieme ad alcune donne e Maria madre di Gesù e ai fratelli di lui”.

Nel versetto 13 vengono citati gli apostoli. Ricorda, caro Minuti, quando Gesù disse chi erano i suoi fratelli in senso spirituale?
E stese la mano verso i suoi discepoli e disse: Ecco mia madre e i miei fratelli. Poiché chiunque fa la volontà del Padre mio che è in cielo, egli mi è fratello e sorella e madre” (Mt. 12:49-50).

Ora colleghiamo con Gv. 7:5, dove si dice che i fratelli di Gesù “non esercitavano fede in lui”.

E' ovvio che questi fratelli non potevano essere i suoi discepoli, dato che non credevano in lui. Ma dopo la sua ascensione al cielo, ritroviamo gli stessi discepoli (Atti 1:13) e i fratelli (fratellastri) di Gesù insieme a Maria sua madre (Atti 1:14). Tutti pregavano insieme, indice che ora i fratelli (fratellastri) di Gesù esercitavano fede in lui.

Pertanto, se gli apostoli sono i suoi fratelli in senso spirituale, sulla base di Mt. 12:49-50, e sono menzionati in Atti 1:13, è ovvio che i fratelli del versetto 14 potevano essere solo i suoi fratelli (fratellastri) carnali, menzionati insieme a Maria madre di Gesù.

Come spiegherò tra breve, sulla base dei termini greci, non abbiamo alcun motivo scritturale per negare che costoro fossero i fratelli (fratellastri) carnali di Gesù...

viceadmintdg1, 17/12/2011 10.55:


Era normale nel mondo ebraico chiamare fratelli anche i parenti più prossimi! Questo fa capire cosa si intende nella Bibbia per fratelli di Gesù.




Assolutamente no! Abbiamo visto che in ambito giudaico il termine fratelli può avere anche un significato estensivo, riferito ai parenti più prossimi, o anche in senso spirituale o nel senso di fratellanza riguardo all' appartenere al popolo di Dio, Israele.

Ma il N.T. è stato redatto in greco e, come vedremo, l' uso dei termini in questa lingua toglie ogni dubbio circa l' identità dei fratelli (fratellastri) di Gesù.

Innanzitutto, vediamo bene il significato dei termini greci che ci interessano per questa trattazione:
Il sostantivo adelphos secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento significa “fratello”, secondo il Vocabolario greco italiano L. Rocci significa, nella prima accezione, “fratello” e nella seconda accezione “fratello nel senso di parente”, e secondo il Vocabolario greco italiano F. Montanari, “fratello da parte di entrambi i genitori” e “significato estensivo: “parente”.

Il sostantivo anepsios, secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, significa “cugino”, mentre l' aggettivo syngenes, secondo il Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, significa “parente”.

Alla luce di quanto illustrato sopra, e dell' uso biblico che viene fatto di tali termini, sostenere che i "fratelli" di Gesù erano in realtà "cugini o parenti" (in base al significato estensivo del termine "fratello" in ebraico), è un ragionamento che non regge: l' evangelista avrebbe avuto a disposizione, per cugino, il sostantivo anepsios (usato in Colossesi 4:10 a proposito di Marco, cugino di Barnaba), e l' aggettivo syngenes ("parente"), usato ad esempio in Luca 1:58, 2:44, 14:12 e 21:16
Ma non li usò nel caso dei fratelli (fratellastri) di Gesù!!!.
 
Da notare altri importanti particolari:
Nei passi di Luca 14:12 e 21:16 si fa, nello stesso versetto, una netta distinzione tra i termini greci resi "fratelli" e "parenti", in quanto vengono usati distintamente, al plurale, i sostantivi adelphos e syngenes

In particolare l' uso che ne fa l' apostolo Paolo toglie ogni dubbio, ribadiamolo: nella sua lettera ai Colossesi (4:10) definisce Marco "cugino" (anepsios)" di Barnaba", mentre in un' altra sua lettera, quella ai Galati (1:19), egli usa non anepsios o syngenes per definire Giacomo, ma adelphos, "fratello del Signore".

E la stessa cosa fa in 1 Corinti 9:5, distinguendo gli "adelphoi", i "fratelli" (fratellastri)  di Gesù, dai suoi fratelli spirituali, vale a dire Cefa (Pietro) e gli altri apostoli !!! Più chiaro di così si muore!

Altri particolari ancora: in Luca 1:36 Elisabetta viene definita parente di Maria (futura) madre di Gesù. Domanda: perchè, dato il significato estensivo in ambito giudaico dei termini “fratello, sorella”, a proposito di Elisabetta parente di Maria, viene usato l' aggettivo syngenes (parente) e non adelphe (sorella)?

(segue...)
Aquila-58
00domenica 18 dicembre 2011 23:07
II PARTE:

viceadmintdg1, 17/12/2011 10.55:


Ma arriviamo ora ad un punto cruciale:
Marco 6:3: “Questo è il falegname, il figlio di Maria, e il fratello di Giacomo e Giuseppe e Giuda e Simone, non è vero? E le sue sorelle sono qui con noi, non è così?” E inciampavano in lui”.
Questa è la traduzione dei TdG, che citano per mostrare che Gesù ha avuto fratelli e quindi Maria non è rimasta Vergine in perpetuo!
Ma non lasciatevi impressionare perché questa è una bella cantonata preparata per persone che vivono nell’innocenza e in buona fede credono ai tdG che sfruttano questa buona fede in maniera astuta. Infatti questo versetto è stato alterato astutamente da degli innominati. E per provare questa alterazione possiamo leggere i seguenti versetti:
Marco 15:40: “C’erano anche delle donne che guardavano da lontano, fra cui Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo il Minore e di Iose, e Salome,
Marco 15:47: “Ma Maria Maddalena e Maria madre di Iose continuavano a guardare dove era stato posto”.
E’ chiaro qui che dei primi 2 fratelli, Giacomo e Giuseppe, menzionati in Marco 6:3, viene indicata la madre autentica in Marco 15:40 e 47; la vera madre dunque è un’altra Maria, che non è la Madonna, che secondo Gv 19:25 stava presso la croce di Gesù e non lontano come le altre Marie.

I tdG negano ciò e spiegano che in Marco 6:3 si tratta di Giacomo e Giuseppe invece negli altri 2 versi abbiamo Giacomo e Iose. Quindi secondo loro sono persone differenti quelli di Marco 15:40,47 e in questo modo spiegano trionfanti che viene negata la perpetua verginità di Maria!



Converrà andare con ordine.
Iniziamo con l' esaminare il passo di Matteo 27:55-56, per poter comprendere come stanno realmente le cose.

La Maria di cui si parla in Matteo 27:55-56 non è Maria, la madre di Gesù (figuriamoci se potrebbe essere messa al secondo posto, nell' elenco, dietro la Maddalena! Confronta infatti Gv. 19:25, dove la madre di Gesù viene giustamente citata per prima. E il susseguente versetto 61 di Matteo 27 , così come Matteo 28:1, ce lo confermano. Lì non si parla più della presenza della madre dei figli di Zebedeo, ma viene detto che restarono e, successivamente, tornarono davanti al sepolcro, Maria Maddalena e "l' altra Maria"), ma è "l’altra Maria", cioè la moglie di Clopa  (o Alfeo)  e madre di Giacomo il Minore e di Iose (Iosetos , vedi Marco 15:40, completamente diverso dal Giuseppe (Iosef) di Matteo 13:55, figlio carnale di Maria, madre di Gesù. Iose e Giuseppe sono due  persone completamente diverse!) , vedi Mt 27:56, 61; Gv 19:25.

Giacomo il Minore è un altro apostolo di Gesù Cristo e figlio di Alfeo (Mt 10:2, 3; Marco 3:18; Luca 6:15; Atti 1:13).

E' probabile, che Alfeo e Clopa fossero la stessa persona, nel qual caso la madre di Giacomo sarebbe stata Maria, la Maria "madre di Giacomo il Minore e di Iose" (Gv 19:25; Marco 15:40; Mt 27:56).

Quel che ci interessa è che Giacomo il Minore e Iose non c' entrano nulla con due dei quattro figli carnali di Maria, madre di Gesù, vale a dire Giacomo e Giuseppe.

Questa "altra Maria" non solo era una delle donne "che avevano accompagnato Gesù dalla Galilea per servirlo", ma era anche una di quelle che assisterono alla sua morte (Mt 27:55; Marco 15:40, 41).

Insieme a Maria Maddalena, si trattenne fuori della tomba (Mt 27:61). Il terzo giorno, loro due insieme ad altre donne, andarono alla tomba con aromi e olio profumato per spalmare il cadavere di Gesù e, con sgomento, trovarono la tomba aperta. Un angelo spiegò che Cristo era risorto dai morti, quindi ordinò loro di ‘andare a dirlo ai discepoli’ (Mt 28:1-7; Marco 16:1-7; Luca 24:1-10).

Mentre erano per via, il risuscitato Gesù apparve a questa Maria e alle altre donne (Mt 28:8, 9). Clopa era il marito di una delle Marie che stavano vicino a Gesù quand’era in punto di morte (Gv 19:25).

Si pensa che fosse il marito dell’"altra Maria" e il padre dell’apostolo Giacomo il Minore e di suo fratello Iose (Mt 27:56; 28:1; Marco 15:40; 16:1; Luca 24:10).

È abbastanza probabile, come detto, che Clopa e Alfeo fossero la stessa persona (Mt 10:3; Marco 3:18; Luca 6:15; Atti 1:13).

Ma Minuti non si accontenterà di ciò, e dirà certamente: perchè è stato menzionato il passo di Matteo 13:55 e non quello di Marco 6:3?

Ad esempio, CEI traduce Mt. 13:55:
E sua madre non si chiama Maria? E i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda”?, mentre traduce Marco 6:3 nel modo seguente:
Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone”?

Perchè in Matteo si parla di Giuseppe e in Marco di Ioses?

Vediamo come traduce il cattolico Nuovo Testamento interlineare P. Beretta i due versetti:
Mt. 13:55: “Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?”.

Il testo della Vulgata legge: “Nonne mater eius dicitur Maria, et fratres eius Iacobus et Ioseph et Simon et Iudas?”.

Marco 6:3: “Non è egli il falegname, il figlio di Maria e fratello di Giacomo, di Giuseppe, di Giuda e di Simone?”.

Il testo della Vulgata legge: “Nonne hic est faber, filius Mariae, frater Iacobi et Ioseph et Iudae et Simonis”.

La nota in calce a Marco 6:3 ci spiega l' arcano: “Giuseppe: questo nome è riferito nei codici in molte forme diverse: qui Iosetos, Iosef o Iose, in Matteo 13:55 Iosef , Ioses o Iose".

Ma si tratta sempre del figlio carnale di Maria madre di Gesù, persona completamente diversa da Iose (Iosetos) di Marco 15:40, tanto per ribadire!


viceadmintdg1, 17/12/2011 10.55:


A questo punto non ci resta che mostrare l’interlineare (KIT) per mostrare la manipolazione operata dagli anonimi traduttori del Corpo Direttivo. Infatti nel testo greco il nome è sempre lo stesso in tutti e 3 i versetti ossia Iosetos. Loro invece traducono in maniera diversa nei 3 versetti sopra citati. In questo modo fanno sparire la prova biblica che quelli di Marco 6:3 non sono figli della Madonna ma di un’altra Maria. Tutta questa manovra la fanno perché vogliono negare la perpetua verginità di Maria presentando una falsa prova, corrompendo il testo di Marco 6:3
Tutti i biblisti riconoscono che il nome Joses è forma rara e secondaria di Joseph che nel NT è usata da Marco in quei 3 passi per indicare un’unica identica persona, che non è la Madonna!



E su questa presunta "manipolazione" (termine con cui il Minuti riesce ad ammaliare il suo pubblico radiofonico...) di Marco 6:3, lascio rispondere Felix che, nel suo libro in cui ha confutato, ad una ad una tutte le obiezioni dei nostri detrattori, ha parlato splendidamente di questo aspetto.

Ho appena evidenziato che lo stesso cattolicissimo interlineare P. Beretta mostra le varianti testuali del “Giuseppe” di Marco 6:3 e Mt. 13:55!!!

viceadmintdg1, 17/12/2011 10.55:


Che dire degli altri 2, Simone e Giuda sempre citati in Marco 6:3 come fratelli di Gesù?
Nella Sacra Scrittura non se ne indica la maternità o paternità.



Ma stranamente sono sempre menzionati insieme a Maria madre di Gesù, in Matteo 13:55 e in Marco 6:3!

Come mai?


viceadmintdg1, 17/12/2011 10.55:


Però abbiamo uno scrittore autorevole del II secolo, molto autorevole, riconosciuto tale dalla critica storica, Egesippo, il quale dichiara che quei 2 figli erano nipoti di San Giuseppe figli di Cleopa, un suo fratello.



Ma abbiamo anche Tertulliano (e scusate se è poco) che, nel II secolo, affermò che i fratelli menzionati nei Vangeli dovevano essere veri fratelli di Gesù, ergo, non cugini o parenti...
viceadmintdg1
00martedì 20 dicembre 2011 06:15
[SM=g28002]
Aquila-58
00mercoledì 21 dicembre 2011 20:25
Riporto dal libro di Felice Buon Spirito “LA TRADUZIONE DEL NUOVO MONDO – MANIPOLATA O TRADOTTA FEDELMENTE?”, alle pagine 198-202, per rispondere all' obiezione di Minuti.

Provvedo inoltre, a beneficio di tutti, a traslitterare il testo greco dei versetti, che nel libro appaiono nei caratteri dell' alfabeto greco:

Buona lettura...


“ IL CASO KIT

I critici della TNM hanno preso in considerazione anche la KIT, la traduzione interlineare dei TdG. Esaminiamo i fatti e vediamo di che si tratta.
L'obiezione è la seguente: "I traduttori della KIT, in Marco 6:3 hanno cambiato da "Joses" a "Joseph" il nome del secondo dei fratelli di Gesù, e da "Joseph" a "Jo'ses" in Matteo 27:56". Ecco qui di seguito il testo così come si trova nella KIT.

MARK 6:3

“ouch houtos estin ho tekton, ho huios tes Marias kai adelfos Iakobou kai Iosetos kai Iouda kai Simonos? “

“ of him taking place? 3 Not this (one) is the carpenter, the son of the Mary and brother of James and of JOSES and of Juda and of Simon? ”/

“powerful works be performed through his hands? 3 This is the carpenter the son of Mary and the brother of James and JOSEPH..”


MATTHEW 27:56

“en hais en Maria he Magdalene kai Maria he tou Iakobou kai Iosef meter kai he meter ton huion Zebedaiou”

“ to him; in whom was Mary the Magdalene and Mary the of the James and JOSEPH mother and the mother of the sons of Zebedee”

“to minister to him; 56 among whom was
Mary Mag'da•lene, also Mary the mother of
James and JO'SES, and the mother of the sons of Zebedee”/

“to minister to him; in whom was Mary the among whom was
Mary Mag'da•lene, also Magdalene and Mary the of the James Mary the mother of
James and Jo'ses, and and Joseph mother and the mother of the the mother of the sons
of Zeb'e∙dee. sons of Zebedee”


A prima vista sembrerebbe che l'obiezione abbia un fondamento di verità, ma non bisogna dimenticare che ci si deve 'accertare di ogni cosa', e questo è ciò che faremo. L'addebito è fuorviante per alcuni motivi che ora andremo ad esaminare.
Il frontespizio della KIT

Questo qui di seguito, è il frontespizio a pagina 3 della KIT. Sono sottolineate le parti che ci interessano.


The Kingdom Interlinear
Translation
of the Greek Scriptures

*** THREE BIBLE TEXTS ***

Se i delatori avessero letto il frontespizio della KIT, si sarebbero accorti che esso rileva che il testo inglese sotto quello greco è la traduzione Interlineare parola per parola in Inglese del 1969, mentre il testo inglese accanto a destra è quello della revisione del 1984 della NWT. Non c'è trucco né inganno. Anzi, se fossero state lette le spiegazioni a pagina 5 si sarebbe notato che "Nella colonna larga a sinistra delle pagine si troverà il testo greco edito da B. F. Westcott and F. J. A. Hort, e pubblicato nel 1881. Tra le linee del testo greco si troverà la traduzione inglese parola per parola del 1969. Nella colonna più stretta sulla destra delle pagine si troverà la New World Translation of the Holy Scriptures nel linguaggio del 20° secolo, da Matteo a Rivelazione, nella sua revisione del 1984...La traduzione interlineare parola per parola non è stata fatta prendendo le frasi o parole inglesi dalla moderna traduzione sulla colonna destra e trasferite sotto la parola greca corrispondente. Piuttosto, la traduzione sotto ogni parola greca mostra ciò che la parola greca stessa dice secondo i suoi significati basilari (laddove la parola greca è composta di due o più sensi) e secondo la sua costruzione grammaticale. Così in molti casi la lettura della traduzione interlineare inglese parola per parola non è la stessa di quella che si trova nella colonna di destra".

Confronto con altre Interlineari

In ogni caso, è opportuno notare che la KIT non è la sola a operare in tale modo. Vediamo perché.

MARCO 15:40

Esan de kai gunaikes apo makrothen theorousai, en hais kai Maria he Magdalene kai Maria he Iakobou tou mikrou kai Iosetos meter kai Salome,

Erant autem et mulíeres de longe adspiciéntes, inter quas erat María Magdaléne et María Iacóbi minóris et Ioseph mater et Salóme 

C'erano poi anche (delle) donne da lontano guardanti, fra loro anche Maria la Maddalena e Maria quella di Giacomo il piccolo e di Iose madre e Salome

Vi erano pure alcune donne che stavano osservando da lontano, tra esse Maria Maddalena, Maria Madre di Giacomo il Minore e di Giuseppe, e Salome.


MARCO 15:47
he de Maria he Magdalene kai Maria he Iosetos etheoroun pou tetheitai.

Ora Maria Maddalena e Maria di Iose guardavano dove veniva posto

Maria autem Magdalene et Maria Ioseph adspiciebant ubi poneretur

Mentre Maria Maddalena e Maria madre di Giuseppe stavano ad osservare dove veniva posto


Questo è il testo del Nuovo Testamento Greco ∙ Latino ∙ Italiano a cura di Piergiorgio Beretta (San Paolo 2000). Se i critici della KIT avessero dato un'occhiata a questo Nuovo Testamento Interlineare, si sarebbero accorti che anche in questo caso, nei versetti 40 e 47 del capitolo 15 del Vangelo di Marco, "Iose" è stato cambiato per ben due volte con "Ioseph" e "Giuseppe", come presente nella KIT.
Non denigriamo i traduttori del "Nuovo Testamento Greco ∙ Latino ∙ Italiano" tacciandoli di manipolazione in quanto, abbiamo letto la copertina, la quale precisa che la traduzione Interlineare è quella a cura di Alberto Bigarelli, il testo latino è quello della Vulgata Clementina e il testo italiano, sul lato destro, è quello della NVB.
Ora saranno mostrati altri tre esempi, i quali evidenziano un altro caso simile alla KIT, del quale nessuno sembra essersi accorto.

MARCO 6:3

ouch houtos estin ho tekton, ho huios tes Marias kai adelfos Iakobou kai IOSETOS kai Iouda kai Simonos kai ouk eisin hai adelfai autou hode pros hemas kai eskandalizonto


Nonne iste est faber, filius Mariae, et frater Iacobi et IOSETIS et Iudae et Simonis?
Et nonne sorores eius hic nobiscum sunt? >> Et scandalizabantur

Non è costui il falegname? Il figlio di Maria e il fratello di Giacomo, GIUSEPPE,
Giuda e Simone? E le sue sorelle non sono qui, fra noi? >> E si scandalizzavano

IOSETOS nome proprio genit sing m
Ioseph, etos; o GIUSEPPE; complem di specificaz.

MARCO 15:40

Esan de kai gunaikes apo makrothen theorousai, en hais kai Maria he Magdalene kai Maria hê Iakobou tou mikrou kai IOSETOS meter kai Salome,


Erant autem et mulieres de longe aspicientes, inter quas et Maria Magdalene et María Iacobi minoris et IOSETIS mater et Salome,

C'erano anche delle donne, da lontano, che guardavano, fra cui Maria Maddalena e Maria la madre di Giacomo il piccolo e di GIUSEPPE, e Salome,

IOSETOS  complem di specificaz gen sing m
Ioses, etos; o GIUSEPPE ...

MARCO 15:47

he de Maria he Magdalene kai Maria he IOSETOS etheoroun pou tetheitai.


Maria autem Magdalene et María IOSETIS aspiciebant ubi positus esset.

Frattanto Maria Maddalena e Maria di GIUSEPPE osservavano dove era stato posto.

IOSETOS  complem di specificaz gen sing m
Ioses, etos; o GIUSEPPE...

Anche in questo caso, che abbiamo trovato nell'Evangelo secondo Marco (a cura di G. Nolli (1992) Libreria Editrice Vaticana), si può osservare che in tutte e tre le scritture riportate sopra, il testo greco ha "IOSETOS", mentre quello latino "IOSETIS", ed infine la traduzione italiana e l'analisi filologica "GIUSEPPE".
Si deve deplorare questa traduzione? No, poiché essa riporta, come accennato in copertina, il testo greco, la Neovolgata latina, l'analisi filologica e la traduzione italiana.
Un altro esempio è tratto da "The Interlinear Greek – English New Testament" edito da Samuel Bagster and Sons ltd. London.

MATTHEW 13:55 ouch houtos estin ho tou tektonos huios? ouch he meter autou legetai Mariam kai hoi adelfoi autou Iakobos kai IOSEF kai Simon kai Ioudas?

not this man is the of the carpenter son? not the mother of him called Mary and the brothers of him James and JOSEPH and Simon and Judas?

55 Is not this the carpenter's son? Is not his mother called Mary? And his brethren, James, and
JOSES, and Simon, and Judas?

MATTHEW 27:56 
 en hais en Maria he Magdalene kai Maria he tou Iakobou kai IOSEF meter kai he meter ton huion Zebedaiou.
among whom was Mary the Magdalene and Mary of James and of JOSEPH mother, and the mother of the sons of Zebedee.
56 Among which was Mary Magdalene, and Mary the mother of James and JOSES, and the mother of Zebedee's children.


Il seguente esempio, come gli altri già considerati, mostra che "JOSEPH", nella traduzione Interlineare di destra, diventa "JOSES" nella colonna di sinistra. Manipolazione? No. Anche in questo caso la traduzione Interlineare è, come detto in copertina, quella del Reverendo Dr. Alfred Marshall, mentre la traduzione nella colonna di sinistra è quella dell'Authorised Version o KJ.
Si veda inoltre come cambia il testo di 1 Tessalonicesi 4:16 nel "Nuovo Testamento Greco ∙ Latino ∙ Italiano a cura di Piergiorgio Beretta (San Paolo 2000)".

Conclusione

A questo punto si può dire che è chiaro che la KIT non ha cambiato o manipolato nessun passo. Non le si può obiettare ciò, come non si può fare con le altre Interlineari citate.

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