, 26/11/2011 10.43:
Quindi attenzione a non cadere nell’errore che fanno i tdG di discutere sul termine nefesh, perché la domanda da porsi deve essere svincolata dal termine. La domanda da porsi non è cosa sia l'anima o lo spirito.
La paura del Leoni è legittima: se infatti di ragionasse sul
significato biblico del sostantivo
nefesh, troveremmo molteplici significati
tranne uno: un' entità spirituale immortale che si separa dal corpo per vivere coscientemente nello sceol....
non c' è neppure uno straccio di Scrittura antico testamentaria che attesti un simile significato di nefesh.....quindi meglio non ragionare sui
significati biblici di
nefesh...
, 26/11/2011 10.43:
La domanda corretta è: l’uomo finisce tutto con la morte o qualcosa sopravvive?
Domanda più che legittima e abbiamo visto che, sulla base delle Sacre Scritture, è lo spirito che torna a Dio, ma abbiamo anche visto che secondo la cattolica Bibbia CEI
SI TRATTA DEL SOFFIO VITALE, e che secondo la cattolica Bibbia di Gerusalemme il
ruach (spirito)
NON DESIGNA AFFATTO L' ANIMA IMMORTALE.
Lo stesso Gesù “rese il
pneuma” cioè lo spirito al Padre:
“
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (
pneuma, equivalente dell' ebraico
ruach)” (
Luca 23:46 CEI)....lo stesso spirito a soffio vitale che torna a Dio di
Qoelet/Ecclesiaste 12:7.....
, 26/11/2011 10.43:
Nell’uomo oltre al corpo che è evidente, esiste qualche altra cosa, chiamiamola anima o spirito o in altri modi che volete?
La Bibbia, a dire il vero, distingue l'
anima dallo
spirito, e non li identifica affatto, vedasi ad esempio
Ebrei 4:12, 1 Tessalonicesi 5:23, ecc.
, 26/11/2011 10.43:
Per i tdG no, per loro l’anima è mortale e citano alcuni versetti secondo cui l’anima muore.
Andiamo con ordine:
1)i cristiani testimoni di Geova
non dicono che l' “anima muore”, che diavolo significa?
I cristiani testimoni di Geova sostengono, con la Bibbia, che non esista nessuna entità spirituale immortale che lascia il corpo alla morte per sopravvivere, coscientemente e in maniera indipendente dal corpo medesimo, nello sceol o nell' Ades o in un paradiso etereo;
2)i cristiani testimoni di Geova constatano che
in decine e decine di passi biblici i sostantivi
nefesh e
psychè, oltre che non essere mai accostati al termine “
immortale”,
designano principalmente la
persona o la
vita della persona, indicando banalmente che
la persona o la
vita della persona (descritti, nella maggior parte delle volte, con i sostantivi indicati prima) sono periture....tutto qui.
, 26/11/2011 10.43:
Ma quei versetti non c’entrano nulla. Noi per anima intendiamo una componente spirituale distinta dal corpo.
Una certa teologia, ma non la Bibbia...
, 26/11/2011 10.43:
Mentre i versetti che loro citano in maniera truffaldina per mostrare che l’anima muore,
li va tenuto presente il senso ebraico del termine nefesh che non corrisponde all’idea che abbiamo noi di anima, di componente spirituale.
Ma allora perchè truffaldina, mi domando?
Se nefesh
NON DESIGNA MAI (e sfido chiunque a dimostrarmi il contrario)
un' entità spirituale immortale, ma
principalmente la
persona, la
vita della persona e
diversi altri significati,
MA MAI, ripeto,
un' entità spirituale immortale, mi domando, che cos' è più truffaldino:
immettere nella Bibbia la propria teologia, e
far “corrispondere” il significato di un termine biblico con la propria teologia, o evidenziare invece il significato biblico, non teologico, di quel termine, e il suo uso nella Sacra Parola?
La risposta la lascio ai lettori....
, 26/11/2011 10.43:
Quindi qui versetti dell’Antico Testamento che loro citano non confutano per nulla il nostro concetto di anima.
Con un determinato concetto di “
anima”, ma non con quello biblico, come visto...
, 26/11/2011 10.43:
Inoltre loro traducono ogni volta nefesh con anima, ma questo è sbagliato e truffaldino perché nefesh non ha sempre il significato di “anima”.
Non è così! Basta prendere l' enciclopedia biblica "PERSPICACIA NELLO STUDIO DELLE SCRITTURE", per avere tutti i significati di
nefesh......il problema, come ripeto per l' ennesima volta, è che
MAI nefesh designa
un' entità spirituale immortale.
Ergo,
nefesh non ha mai il significato che ha, invece, in una certa teologia...
, 26/11/2011 10.43:
Anzi nell’Antico Testamento è rarissimo tale significato.
Rarissimo? Il significato di
nefesh inteso come
entità spirituale immortale che si separa dal corpo per vivere separatamente da esso e coscientemente altrove non è rarissimo,
E' SEMPLICEMENTE INESISTENTE!
, 26/11/2011 10.43:
(Leggete in merito il parere di un esperto esegeta nel libro L’uomo secondo la Bibbia Per un’antropologia esegetica, di Deissler Alfons, Città Nuova).
E qui voglio citare quanto già affermato da un altro utente in questo forum:
"Così si esprime Giuseppe Barbaglio:
“
Mentre noi diciamo spontaneamente che l'uomo ha un'anima, corpo spirito, carne, altrettanto non vale per gli scrittori biblici di cultura semitica, essendo vero ai loro occhi che l'uomo è anima, corpo, spirito, carne, cioè essere vivente, soggetto mondano, caduco e mortale, persona dotata di una scintilla divina vitale, io costitutivamente relazionato a Dio, agli altri e al mondo”.
Gianfranco Ravasi afferma:
“
Ciò che l’antropologia biblica offre è, dunque, la rappresentazione dell’essere vivente nella sua totalità e non l’anima come separata e distinta dal corpo”.
Ora, con tutta la buona volontà, non mi pare che un esegeta cattolico di grande fama come Gianfranco Ravasi possa essere tacciato di prevenzione religiosa...
Evidentemente, né Barbaglio né Ravasi rifiutano la dottrina dell’immortalità del’anima,
ma hanno l’onestà intellettuale di riconoscere che essa non può in alcun modo essere tratta dai soli testi biblici.
Si può citare anche il rinomato GLAT (V:973), nel quale si legge:
"
Concludendo, si deve ancora ricordare espressamente che secondo Gen 2,7, l’uomo non ha un sé vitale, bensì è un sé vitale. Pertanto non è opportuno presumere un avere nel caso di nessuno dei significati di nefes perché ciò porterebbe a un fraintendimento della natura antropologica di nefes".
Aggiungo io, si potrebbero leggere anche gli studi degli esperti biblisti ed esegeti Oscar Cullmann (IMMORTALITA' DELL' ANIMA O RISURREZIONE DEI MORTI?) o di Samuele Bacchiocchi (IMMORTALITA' O RISURREZIONE),
certo non gli ultimi arrivati, e che dicono l' esatto contrario dell' esegeta citato dal Leoni...
, 26/11/2011 10.43:
Solo in alcuni testi tardi viene acquisito tale significato perché c’è un evoluzione del concetto ebraico verso il piano della spiritualità.
In quali testi tardi antico testamentari il concetto ebraico di
nefesh si sposta
verso l' affermazione di un' entità spirituale immortale?
Chiedo cortesemente al Leoni di specificarlo ai suoi ascoltatori (e a noi) nella prossima trasmissione.
Noi siamo qui ad attendere questi testi tardi antico testamentari che hanno spostato il concetto di
nefesh nella direzione sopra indicata...
, 26/11/2011 10.43:
Quello che loro fanno è solo una manipolazione astuta della Bibbia, come in Ezechiele 18:4 che non si può tradurre: “l’anima che pecca morrà” ma va tradotto con il pronome personale: “chi pecca morrà” perché li lo scrittore non fa riferimento all’anima, cioè alla componente spirituale, ma all’uomo, alla persona che pecca!
Mi domando perchè un sostantivo (
nefesh) debba essere tradotto con un pronome personale!
Perchè ha il significato (ovvio) di persona?
Come mai invece, in
Giobbe 12:10 la CEI traduce come segue:
“
Egli ha in mano l' anima (nefesh) di ogni vivente e il soffio (ruach) di ogni essere umano”?
E' ovvio che qui
nefesh indica la vita dell' uomo, che è nelle mani di Dio.
Pertanto, perchè CEI non traduce:
“
Egli ha in mano la vita di ognuno, e il soffio di ogni essere umano”?
Semplice: perchè qui si vuol far credere che l' anima di cui si parla sia
l' entità spirituale immortale, e non la vita dell' essere umano (ma si confronti
Daniele 5:23,
a cui la cattolica Bibbia di Gerusalemme fa espresso riferimento a fianco di Giobbe 12:10: “
Non hai glorificato Dio, nelle cui mani è la tua vita, e a cui appartengono tutte le tue vie” (Bibbia di Gerusalemme).
E allora CEI rende con “anima”...
A me questo sembra, francamente, un pregiudizio teologico nella traduzione del testo sacro, e null' altro...
E' ovvio che in
Ezechiele 18:4, 20 si parla della
persona, e davvero non ci piove!
Ma , per ciò che concerne la traduzione della TNM, non si tratta di una manipolazione! La resa di
nefesh sempre con
anima può sicuramente essere opinabile, ma ha un pregio: permettere al lettore di capire che
nefesh significa
fondamentalmente vita e le sue varie manifestazioni vitali:
respiro, sangue, desiderio, oppure
l’intero uomo, l’uomo come essere vivente, la persona,
MA MAI UN' ENTITA' SPIRITUALE IMMORTALE!.