Consiglio/comando

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erevnitis
00sabato 12 maggio 2018 17:47
A volte lo schiavo parla di determinati comportamenti scritturali da seguire come consigli altre volte gli stessi comportamenti come comandi da seguire.

Per quale ragione?
Aquila-58
00sabato 12 maggio 2018 18:26
Re:
erevnitis, 12/05/2018 17.47:

A volte lo schiavo parla di determinati comportamenti scritturali da seguire come consigli altre volte gli stessi comportamenti come comandi da seguire.

Per quale ragione?




perchè ne parla anche l' apostolo Paolo, leggi per esempio 1 Corinti 7:25.....

Seabiscuit
00sabato 12 maggio 2018 18:31
Re:
erevnitis, 12.05.2018 17:47:

A volte lo schiavo parla di determinati comportamenti scritturali da seguire come consigli altre volte gli stessi comportamenti come comandi da seguire.

Per quale ragione?



Ti riferisci a qualcosa in particolare e puoi fare un esempio specifico?
erevnitis
00sabato 12 maggio 2018 19:05
Ne prendo due a caso , per esempio le cattive compagnie se ne parla sia come un comando, sia come un consiglio oppure sposarsi solo nel signore sia come un comando sia come un consiglio.
Aquila-58
00sabato 12 maggio 2018 19:13
Re:
erevnitis, 12/05/2018 19.05:

Ne prendo due a caso , per esempio le cattive compagnie se ne parla sia come un comando, sia come un consiglio oppure sposarsi solo nel signore sia come un comando sia come un consiglio.




questo sono senz' altro due comandi, ma per esempio quello di 1 Corinti 7:25-28 può essere solo un' esortazione


Seabiscuit
00sabato 12 maggio 2018 22:14
Violare un comando implica una disciplina. Quello del frequentare cattive compagnie, non mi pare sia un comando, ma un energica raccomandazione/consiglio.
The.Witness
00lunedì 14 maggio 2018 22:41
Re:
Seabiscuit, 12/05/2018 22.14:

Violare un comando implica una disciplina. Quello del frequentare cattive compagnie, non mi pare sia un comando, ma un energica raccomandazione/consiglio.



Ti quoto in parte..Per esempio nei dieci comandamenti veniva detto di amare il prossimo, il che implica i sentimenti.

Di certo a quel tempo ci saranno state persone che non amavano alcuni individui, ma comunque non compivano atti ostili nei loro confronti.

Eppure non risulta che siano stati disciplinati per la semplice ragione che non li avevano amati.
The.Witness
00lunedì 14 maggio 2018 22:45
Mi viene anche in mente Esodo 21:29:

Invece, nel caso di un toro che ha l’abitudine di cozzare e il cui proprietario, pur essendo stato avvisato, non lo tiene sotto custodia, se quel toro uccide un uomo o una donna dev’essere lapidato, e anche il proprietario dev’essere messo a morte.

Non ascoltare un semplice consiglio poteva portare alla morte!
erevnitis
00lunedì 14 maggio 2018 23:00
W 2006 1/3

Comunque sia, i cristiani si rendono conto che ubbidire al comando biblico di sposarsi “solo nel Signore” è una questione di lealtà nei confronti di Geova. (1 Corinti 7:39) Per resistere alle pressioni e alle tentazioni, i cristiani non sposati devono essere completamente assennati.

W 2007 15/12

Geova si aspetta che i suoi adoratori prendano sul serio il consiglio di sposarsi “solo nel Signore”.

. Altri cristiani, fra cui tante care sorelle spirituali, sono rimasti soli perché sono fermamente decisi a ubbidire al consiglio biblico di sposarsi “solo nel Signore”. (1 Corinti 7:39) Cercano lealmente un coniuge solo tra gli adoratori di Geova dedicati e battezzati.



Per quale motivo a volte consiglio e a volte comando? Non mi sembra che sia la stessa cosa





erevnitis
00lunedì 14 maggio 2018 23:03
Re:
Seabiscuit, 12/05/2018 22:14:

Violare un comando implica una disciplina. Quello del frequentare cattive compagnie, non mi pare sia un comando, ma un energica raccomandazione/consiglio.




Andare all'adunanza oppure predicare è un comando non mi sembra che ci sia una disciplina per chi se ne astiene.


(SimonLeBon)
00martedì 15 maggio 2018 08:02
Re:
erevnitis, 12/05/2018 19:05:

Ne prendo due a caso , per esempio le cattive compagnie se ne parla sia come un comando, sia come un consiglio oppure sposarsi solo nel signore sia come un comando sia come un consiglio.



Il famoso 1 Co 15,33 "Non v’ingannate: «Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi»." (NR) non puo' che essere un "principio". Paolo non sta "comandando" niente, ma sta certamente avvisando delle (possibili) conseguenze di certe frequentazioni.

Di cosa parlava? Corinto era città portuale, ambiente non per forza sempre raccomandabile per usi e costumi morali.

L'altrettanto famoso 1 Co 7,39 "La moglie è vincolata [per legge] per tutto il tempo che vive suo marito; ma, se il marito muore, ella è libera di sposarsi con chi vuole, purché lo faccia nel Signore." (NR)
è un comando di Paolo ai vedovi.

Di cosa parlava Paolo? E' difficile saperlo esattamente. Siamo nel primo periodo di espansione missionaria del cristianesimo e nel bacino del meditterraneo c'erano comunità cristiane a composizione molto mista: ebrei palestinesi, ebrei della diaspora di lingua greca o dialettale, pagani e agnostici, tutti insieme in gruppo, nel nome di Cristo.
Paolo imponeva di fatto il matrimonio solo tra "cristiani"?
Aveva l'autorità di farlo o parlava a livello personale?
Come vennero applicate le sue parola?

Sono domande non banali.

Simon
The.Witness
00martedì 15 maggio 2018 08:42
Re:
erevnitis, 12/05/2018 17.47:

A volte lo schiavo parla di determinati comportamenti scritturali da seguire come consigli altre volte gli stessi comportamenti come comandi da seguire.

Per quale ragione?




Sembra che il motivo per cui sia menzionato come consiglio sia quello che il non osservarlo non rientri tra i motivi di disassociazione.

Tuttavia è menzionato come un comando perché non è una norma meno importante e il non osservarlo non è ininfluente ne' agli occhi di Dio ne' agli occhi della congregazione.

Nota come in questo paragrafo i termini sono usati scambievolmente (consiglio e norma/regola)


Nella Bibbia troviamo delle norme o regole che riguardano anche questioni diverse dai peccati che portano alla disassociazione. Per esempio Paolo scrisse che i cristiani devono sposarsi “solo nel Signore” e ordinò che “se qualcuno non vuole lavorare, neppure mangi”. (I Corinti 7:39; II Tessalonicesi 3:10) Qualcuno potrebbe fare questo ragionamento: ‘Siccome non verrò espulso per aver disubbidito a questi consigli, vuol dire che non si tratta di norme importanti’. Questa è un’idea molto sbagliata! Queste norme sono importanti agli occhi di Dio. Paolo non disse forse ai tessalonicesi di ‘segnare’ e ‘smettere di associarsi’ con persone pigre che disubbidivano intenzionalmente alla norma che imponeva di lavorare? — II Tessalonicesi 3:14, 15 w83 1/1 pp. 20-21 par. 19
erevnitis
00venerdì 22 marzo 2019 10:58
Re: Re:
Caro witness



Sembra che il motivo per cui sia menzionato come consiglio sia quello che il non osservarlo non rientri tra i motivi di disassociazione.

Tuttavia è menzionato come un comando perché non è una norma meno importante e il non osservarlo non è ininfluente ne' agli occhi di Dio ne' agli occhi della congregazione.

Nota come in questo paragrafo i termini sono usati scambievolmente (consiglio e norma/regola)


Nella Bibbia troviamo delle norme o regole che riguardano anche questioni diverse dai peccati che portano alla disassociazione. Per esempio Paolo scrisse che i cristiani devono sposarsi “solo nel Signore” e ordinò che “se qualcuno non vuole lavorare, neppure mangi”. (I Corinti 7:39; II Tessalonicesi 3:10) Qualcuno potrebbe fare questo ragionamento: ‘Siccome non verrò espulso per aver disubbidito a questi consigli, vuol dire che non si tratta di norme importanti’. Questa è un’idea molto sbagliata! Queste norme sono importanti agli occhi di Dio. Paolo non disse forse ai tessalonicesi di ‘segnare’ e ‘smettere di associarsi’ con persone pigre che disubbidivano intenzionalmente alla norma che imponeva di lavorare? — II Tessalonicesi 3:14, 15 w83 1/1 pp. 20-21 par. 19



Se stiamo a quello che dice questo paragrafo non risulta cosi.

Dato che tra i cristiani di Corinto, in un certo momento, c’era un uomo che praticava l’immoralità, l’apostolo Paolo scrisse loro ‘di cessar di mischiarsi in compagnia di alcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo’. (I Corinti 5:11) Questo comando si riferiva forse soltanto agli ex fratelli che erano stati espulsi per le gravi trasgressioni lì menzionate?

No. Rivelazione 21:8 mostra che anche gli assassini, gli spiritisti e i bugiardi impenitenti sono inclusi fra coloro che meritano la seconda morte. Senza dubbio il consiglio riportato in I Corinti 5:11 si applicava con ugual vigore anche agli ex cristiani che si erano resi colpevoli di queste trasgressioni. Inoltre, secondo le parole di Giovanni, alcuni “sono usciti da noi, ma non erano della nostra sorta; poiché se fossero stati della nostra sorta, sarebbero rimasti con noi. Ma essi sono usciti affinché sia mostrato che non tutti sono della nostra sorta”.


Per quale motivo si parla di un consiglio riguardo ad un commando?


wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1985530

I-gua
00venerdì 22 marzo 2019 11:09
Re:
Seabiscuit, 12.05.2018 22:14:

Violare un comando implica una disciplina. Quello del frequentare cattive compagnie, non mi pare sia un comando, ma un energica raccomandazione/consiglio.




la disciplina è una misura amorevole che di per sé dovrebbe essere di beneficio per il disciplinato, onde evitare di incorrere a delle normali conseguenze di seguire certe inclinazioni, che sarebbero ancora peggio.

la normale conseguenza delle cose (principio di azione-reazione, causa-conseguenza) può essere prevenuta tramite la disciplina.

la disciplina è più di una semplice punizione
e la messa a morte, non è più disciplina
claudio2018
00venerdì 22 marzo 2019 12:19
erevnitis, 14/05/2018 23.00:

W 2006 1/3

Comunque sia, i cristiani si rendono conto che ubbidire al comando biblico di sposarsi “solo nel Signore” è una questione di lealtà nei confronti di Geova. (1 Corinti 7:39) Per resistere alle pressioni e alle tentazioni, i cristiani non sposati devono essere completamente assennati.

W 2007 15/12

Geova si aspetta che i suoi adoratori prendano sul serio il consiglio di sposarsi “solo nel Signore”.

. Altri cristiani, fra cui tante care sorelle spirituali, sono rimasti soli perché sono fermamente decisi a ubbidire al consiglio biblico di sposarsi “solo nel Signore”. (1 Corinti 7:39) Cercano lealmente un coniuge solo tra gli adoratori di Geova dedicati e battezzati.



Per quale motivo a volte consiglio e a volte comando? Non mi sembra che sia la stessa cosa






Sembra che si possa percepire sia come comando che come consiglio . È vero che i termini non si equivalgono ma una frase potrebbe racchiudere entrambe le connotazioni . È un po' come votare . È un diritto o un dovere ? Entrambe le cose per cui a volte lo si definisce un diritto e a volte lo si definisce un dovere
erevnitis
00venerdì 22 marzo 2019 12:32
mah...Un commando è un ordine mentre un consiglio è un suggerimento nel caso della lettera ai Corinti non mi sembra un suggerimento.

Cosa intende lo schiavo con questo termine "consiglio"?
claudio2018
00venerdì 22 marzo 2019 14:03
Caro erev

In questo articolo :
www.jw.org/it/pubblicazioni/riviste/g201404/accettare-i-c... si parla di "consigli" di genitori e insegnanti.

La cosa va percepita sia da parte di chi dà che da parte di chi riceve il consiglio . Una stessa cosa può essere "comandata" o "consigliata" ma il fine è sempre di indurre a fare quella stessa cosa. Tu puoi dire la stessa cosa ma se la imponi diventa un comando se la suggerisci diventa un consiglio. L'esortazione di Paolo a sposarsi "solo nel Signore" la collocherei a metà strada tra il consiglio e il comando ma chi riceve quelle parole e forse vi è implicato le può percepire chi come un consiglio e chi come un comando . Ecco perché i due scrittori delle due riviste che hai citato definiscono la stessa esortazione in due modi diversi : dipende da come la percepiscono ma non'e' sbagliato percepirlo come un consiglio né è sbagliato percepirlo come un comando . Naturalmente stiamo parlando di percezione soggettiva su frasi bibliche che possono essere 'sentite' in modo diverso . Tu ad esempio come percepisci l'esortazione di Paolo di sposarsi solo nel Signore ? Come un comando o come un consiglio ?

Comunque capisci che la cosa è dibattibile . Un anziano potrebbe dire a una sorella che si è messa insieme a un non tdg . " Sorella guarda che c'è un preciso COMANDO biblico...." e la sorella potrebbe rispondere "quello è solo un consiglio " . Il problema dove starebbe ? Nel definire che è SOLO un consiglio . Non 'e' SOLO un consiglio . È ANCHE un consiglio. Cioè oltre ad essere un comando è anche un amorevole esortazione , un consiglio , come potrebbe essere quello di un insegnante o un genitore. Naturalmente questa differenza di percezioni riguarda esortazioni che hanno sia il sapore del consiglio che quello del comando . Non ci potrà mai essere questa differenza in esortazioni molto più perentorie che hanno unicamente il sapore del comando e che ignorandole si violerebbe una legge precisa come ad esempio l'esortazione "FUGGITE LA FORNICAZIONE"

Dunque il tema e gli esempi che hai proposto sembrano indicare che certe frasi , anche bibliche , possono essere percepite in modo diverso ed ecco perché riguardo ad esse vengono utilizzati in modo scambievole gli attributi di consiglio o di comando. Ma difficilmente in quei casi potrai escludere un termine a favore dell'altro
erevnitis
00sabato 23 marzo 2019 17:06
Re:
Caro claudio


Tu ad esempio come percepisci l'esortazione di Paolo di sposarsi solo nel Signore ? Come un comando o come un consiglio ?



Io il consiglio lo vedo quando lo schiavo in base ad un principio ci dà una coerenza cristiana (una applicazione) in base alla sua coscienza.

Adesso parliamo del sposarsi solo ne signore. Se stiamo solo a quel versetto è un comando per le vedove ma diventa un principio per coloro che non sono stati mai sposati.

E anche un comando al fatto che Paolo commanda"non siate inegualmente aggiogati" quindi se ci sposiamo con un non credente trasgrediamo questo comando.


il sapore del comando e che ignorandole si violerebbe una legge precisa come ad esempio l'esortazione "FUGGITE LA FORNICAZIONE"



Il comando uguale una legge , in questo caso siamo di fronte ad un comando.

Riguardo al non frequentare e non mangiare con uno scomunicato siamo di fronte ad un commando che lascia spazio alla coscienza nella sua applicazione ma non si tratta di un consiglio. Il consiglio sta solo nella sua applicazione se lo schiavo ci da una coerenza in base a diversi principi biblici messi insieme.



The.Witness
00lunedì 25 marzo 2019 19:15
erevnitis, 22/03/2019 10.58:



Caro witness
....

Per quale motivo si parla di un consiglio riguardo ad un commando?





Per comprendere il linguaggio biblico dobbiamo 'liberarci' dal significato di comando e consiglio per come siamo abituati a percepirlo nelle relazioni umane.

Facciamo un esempio:

Una persona che ti consiglia di fare qualcosa, di solito non se la prenderà se non seguirai il suo consiglio. I suoi consigli sono semplici suggerimenti.
Una persona che ha autorità e ti comanda di fare qualcosa, generalmente ti punirà prontamente qualora disattendessi il comando.


Quando si tratta di Geova che ci comanda e ci consiglia le cose sono ben diverse.

Partiamo dal presupposto che tutti i comandi di Geova per estensione sono consigli e non imposizioni, cioè Geova non ci impone di fare qualcosa come un'autorità umana potrebbe imporsi e di fatto obbligarci.

Questo perché grazie al dono del libero arbitrio esercitiamo la facoltà di ubbidire o disubbidire ai comandi divini.

Possiamo anche aggiungere che quando Geova ci consiglia di fare qualcosa non è come quando siamo consigliati da un nostro amico. Non è un semplice suggerimento!
L'amico può sbagliarsi o forse ci sono modi differenti ma entrambi saggi di affrontare una certa questione. Quindi se un amico ci da' un consiglio possiamo anche pensare: "Grazie del consiglio, ma farò diversamente" e non è detto che la nostra decisione non si riveli saggia.

Invece quando Geova ci consiglia o ci esorta nella sua Parola, un servitore di Geova devoto non penserà mai "Grazie Geova del consiglio, ma farò diversamente!". Se avesse questo modo di pensare non sarebbe di certo un servitore devoto.

Quindi in sostanza per un servitore di Geova davvero devoto tutti i suoi consigli non sono semplici suggerimenti, ma comandi. A meno che Geova stesso non contempli due modi entrambi saggi di affrontare una certa questione e in quel caso abbiamo due opzioni come scelta.

Ma i suoi comandi possono anche essere definiti come consigli, non nel senso che siano semplici suggerimenti, ma nel senso che non sono obblighi, proprio in virtù del libero arbitrio.

Paragonando la vita ad un percorso in macchina, il servitore di Dio che coltiva santa devozione è come se avesse dato lo 'sterzo' a Geova e gli avesse detto: "Guida tu!"

Quindi dal momento che è Geova che 'guida', se Geova vede le cose in un certo modo andranno fatte così e i suoi consigli per noi saranno comandi.

Ecco perché questi termini a mio avviso vengono usati scambievolmente.







erevnitis
00martedì 26 marzo 2019 12:17
Molto illuminante. Grazie
kierkegaard1
00martedì 26 marzo 2019 12:26
Secondo me un comando divino è vincolante sul piano morale ("non uccidere","non mentire",etc.etc) mentre un consiglio è l'esposizione di linee guida per raggiungere un obiettivo, evitare un pericolo, ottenere un successo.

Diciamo che se la violazione di un comando è un atto di disubbidienza non ascoltare un consiglio, specie se di origine divina, è più che altro una forma di avventatezza. Opinione mia chiaro, come per tutti.
erevnitis
00martedì 26 marzo 2019 12:54
Re:



Secondo me un comando divino è vincolante sul piano morale ("non uccidere","non mentire",etc.etc)



Esattamente come i principi


mentre un consiglio è l'esposizione di linee guida per raggiungere un obiettivo, evitare un pericolo, ottenere un successo.



I consigli sono lo schiavo che li dà attraverso principi e comandi che non sono chiari nelle applicazioni. Lo schiavo da consigli sulle applicazioni



Diciamo che se la violazione di un comando è un atto di disubbidienza



Quando il comando è specifico ma spesse volte ci sono delle zone griggie in questi comandi



non ascoltare un consiglio, specie se di origine divina, è più che altro una forma di avventatezza. Opinione mia chiaro, come per tutti.



Potresti farmi un esempio di un consiglio di origine divina?


kierkegaard1
00martedì 26 marzo 2019 13:12
Abbiamo due concetti ben distinti


1) Io ti comando di compilare una lista della spesa


È palese che il primo sia di natura prescrittiva, è normativo, significa che chi ordina agisce con autorità. Vale per la legge dello Stato che se non rispettata può comportare pene

2) Io ti consiglio di compilare una lista della spesa

È solo un consiglio, non andrai incontro a pene di alcun tipo ma la tua scelta comporterà eventuali conseguenze (es. dimenticarsi di comprare un importante ingrediente
kierkegaard1
00martedì 26 marzo 2019 13:14

Potresti farmi un esempio di un consiglio di origine divina?



Geova quando nelle scritture ebraiche si dichiara contrario all'istituzione della monarchia in Israele
erevnitis
00martedì 26 marzo 2019 13:15
Re:

Abbiamo due concetti ben distinti


1) Io ti comando di compilare una lista della spesa


È palese che il primo sia di natura prescrittiva, è normativo, significa che chi ordina agisce con autorità. Vale per la legge dello Stato che se non rispettata può comportare pene



Solo che la legge è specifica nelle applicazioni non sempre la bibbia.



Io ti consiglio di compilare una lista della spesa

È solo un consiglio, non andrai incontro a pene di alcun tipo ma la tua scelta comporterà eventuali conseguenze (es. dimenticarsi di comprare un importante ingrediente



Potresti darmi un consiglio biblico?


kierkegaard1
00martedì 26 marzo 2019 13:16
Re: Re:
ti ho già risposto


erevnitis
00martedì 26 marzo 2019 13:22
Re:
kierkegaard1, 26/03/2019 13:14:


Potresti farmi un esempio di un consiglio di origine divina?



Geova quando nelle scritture ebraiche si dichiara contrario all'istituzione della monarchia in Israele



Infatti questo era un consiglio.


claudio2018
00lunedì 1 aprile 2019 08:56
In 1 corinti 7 ci sono diverse esortazioni di Paolo relative al matrimonio

È interessante notare che in tutti i casi tranne uno , Paolo presenta queste esortazioni non come comandi ma come consigli

Ad esempio si notano queste espressioni

1 co 7:1è meglio per l’uomo

1 co 7:6 quello che vi dico è una concessione, non un comando.

1 co 7:8 è meglio per loro se

1 co 7:10 Agli sposati comando, non io ma il Signore (questo è l'unico verso del capitolo in cui Paolo fa precedere ciò che dice come un "comando" del Signore)

1 co 7:12 Ma agli altri dico, io e non il Signore

1 co 7:25 Riguardo a quelli che sono vergini non ho nessun comando dal Signore, ma esprimo la mia opinione

1 co 7:35 Dico questo per il vostro stesso bene; non per imporvi delle restrizioni ma per spingervi (non "obbligarvi") a fare ciò che è appropriato

Infine Paolo termina con la famosa esortazione di "sposarsi solo nel Signore" ma non la descrive né come un suo consiglio,opinione,esortazione né come un comando . Dunque cosa si può concludere riguardo ad essa ?

Tenendo conto del fatto che la maggioranza di ciò che dice è presentato come un suo consiglio si potrebbe concludere che si tratti solo di un consiglio ma se ci rifacciamo al precetto veterotestamentario "non devi formare alleanze matrimoniali con loro" allora l'esortazione Paolina assume più il risvolto del "comando" .

Ma anche qui dobbiamo discernere tra comando e comando perché anche sotto la legge c'erano comandi che prevedevano la pena di morte per la loro violazione come il comando di non commettere adulterio e comandi che invece non la prevedevano come il comando di non sposare stranieri.

Dunque credo sia in questo il motivo per cui certi "comandi" possano essere definiti anche "consigli" mentre certi "comandi" possono essere SOLO definiti "comandi" . La differenza sta nel fatto che i primi si possono anche violare e la conseguenza non' è necessariamente la morte spirituale o la perdita sicura del favore di Geova , si pagano delle conseguenze . Mentre violare i secondi è più grave : sotto la legge venivi ucciso e nella congregazione vieni disassociato se non ti penti , ecco perché questi ultimi possono essere definiti solo e sempre come "comandi" e mai come "consigli" o "esortazioni"




erevnitis
00lunedì 1 aprile 2019 12:17
Re:
Caro Claudio


Infine Paolo termina con la famosa esortazione di "sposarsi solo nel Signore" ma non la descrive né come un suo consiglio,opinione,esortazione né come un comando .



Dico la mia, questa espressione nella maniera in cui è formulata e considerando il contesto è un comando per le vedove e diventa un principio per tutti noi.

Tuttavia ne possiamo parlare anche come un comando non tanto attraverso la legge mosaica in cui non siamo più sottoposti ma per mezzo del comando di Paolo di non essere inegualmente aggiogati.
(SimonLeBon)
00lunedì 1 aprile 2019 15:16
Re: Re:
erevnitis, 01/04/2019 12:17:

Caro Claudio


Infine Paolo termina con la famosa esortazione di "sposarsi solo nel Signore" ma non la descrive né come un suo consiglio,opinione,esortazione né come un comando .



Dico la mia, questa espressione nella maniera in cui è formulata e considerando il contesto è un comando per le vedove e diventa un principio per tutti noi.

Tuttavia ne possiamo parlare anche come un comando non tanto attraverso la legge mosaica in cui non siamo più sottoposti ma per mezzo del comando di Paolo di non essere inegualmente aggiogati.



Tenete anche conto che la "prescrizione veterotestamentaria" di non fare "alleanza matrimoniale" è stata ripetutamente violata anche nei tempi biblici, e comunque con l'approvazione di Geova.

Basta guardare la genealogia del Cristo, in cui hanno avuto l'onore di entrare donne non ebree, evidentemente con la benedizione del Dio d'Israele e in violazione al "comando".

Simon
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