SENTENZA A SEI ANNI CONFERMATA IN APPELLO
Anche se si tratta di una notizia sostanzialmente scontata vi informiamo che il processo di appello a Dennis Christensen (Oryol, Russia) si è appena concluso con la conferma della condanna a sei anni di carcere. Che la sentenza fosse scontata si era capito quando il tribunale aveva rifiutato di riesaminare tutte le prove a carico presentate in primo grado. Oggi prima della lettura della sentenza lo stesso Dennis Christensen ha avuto la possibilità di parlare alla corte per l'ultima volta. Commentando il rifiuto della Corte di riesaminare le prove Dennis Christensen ha usato parole forti. "Cosa stiamo a fare qua? Si tratta di una messinscena" - ha detto. "Il pubblico ministero vede solo quello che vuole vedere o che gli dicono di vedere. Spero che la corte decida in maniera autonoma e giusta". Poi Dennis ha ringraziato tutti quelli che lo hanno sostenuto, la sua famiglia ed i fratelli di tutto il mondo. Un ringraziamento anche per l'ambasciata ed il personale diplomatico danese. Un altro passaggio del suo intervento è questo: "Chi riflette su ciò che sta avvenendo ai testimoni di Geova in Russia dovrebbe vergognarsi di questo paese. False accuse, delazioni, minacce ed addirittura torture sono inaccettabili per uno stato di diritto del ventunesimo secolo." Nel suo intervento Dennis ha anche raccontato che il FSB aveva tentato di convincerlo a dichiararsi colpevole di estremismo, promettendo in cambio di dimezzare la pena. Aggiungiamo noi che si tratta di una cosa che in occidente creerebbe scandalo, perché dimostrerebbe che la magistratura non è indipendente nel giudizio. Al suo rifiuto il funzionario del FSB Mikhail Golyakov (Dennis ha fatto nome e cognome) gli avrebbe promesso il massimo della pena, dieci anni.
Dopodomani 25 maggio saranno esattamente due anni da quando Dennis è stato arrestato nella sala del Regno di Oryol (le immagini dell'arresto hanno fatto il giro del mondo e sono anche state proiettate ai congressi di zona del 2018). Questi due anni Dennis li ha trascorsi in isolamento; per la legge russa equivalgono a tre anni di carcere. Dovrà quindi essere trasferito ad una sezione ordinaria del carcere per altri tre anni. Dennis ed i suoi avvocati sono determinati a fare ricorso alla Corte Europea per i diritti dell'uomo, i cui preparativi sono già in corso e che vedrà anche il Regno di Danimarca come parte coinvolta.
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