Dall'insegnamento al ritualismo

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
claudio2018
00lunedì 24 settembre 2018 22:01

Vorrei chiedere a chi di voi ha più cultura e familiarità con l'argomento come si è passati dall'insegnamento che caratterizzava le sinagoghe e le prime riunioni cristiane al ritualismo che oggi caratterizza le funzioni religiose. Oggi all'insegnamento biblico nelle funzioni mi pare venga dato poco spazio e il fedele non torna a casa con una maggiore conoscenza. Chi perché e come sono stati introdotti i rituali ?

Grazie saluti
(SimonLeBon)
00lunedì 24 settembre 2018 22:30
Re:
claudio2018, 24/09/2018 22:01:


Vorrei chiedere a chi di voi ha più cultura e familiarità con l'argomento come si è passati dall'insegnamento che caratterizzava le sinagoghe e le prime riunioni cristiane al ritualismo che oggi caratterizza le funzioni religiose. Oggi all'insegnamento biblico nelle funzioni mi pare venga dato poco spazio e il fedele non torna a casa con una maggiore conoscenza. Chi perché e come sono stati introdotti i rituali ?

Grazie saluti



Ci sono voluti secoli e piccoli passi.
C'è voluto un secolo solo per mettere per iscritto i vangeli e le lettere del NT. Poi si sono raccolte dichiarazioni di fede, formule battesimali e preghiere di vario tipo.

Piano piano si è passati dall'adorazione spontanea a quella organizzata nelle case private, poi in luoghi di culto, forse nascosti al grande pubblico e poi aperti a tutti.
In parallelo si è andata formando una specie di classe, sempre piu' dedita allo svolgimento dei culti religiosi, che si sono standardizzati e poi... fossilizzati. [SM=g10765]

Simon
I-gua
00lunedì 24 settembre 2018 22:39
Non si sono dovuti inventare tutto da zero, molte cose le hanno riciclate da religioni pagane e pratiche esoteriche antecedenti, e non tutti i rituali servono solo per distogliere l’attenzione dalle Sacre Scritture...

Io parlo sopratutto di funzioni che conosco maggiormente, della religione cattolica.
I rituali sono indissolubili dal simbolismo, il simbolismo ha un grado di lettura in più di ciò che appare ai profani, e chi comprende il senso di questo linguaggio sono gli iniziati nell’antica (falsa) religione
Angelo Serafino53
00martedì 25 settembre 2018 05:42
Re:
claudio2018, 24/09/2018 22.01:


Vorrei chiedere a chi di voi ha più cultura e familiarità con l'argomento come si è passati dall'insegnamento che caratterizzava le sinagoghe e le prime riunioni cristiane al ritualismo che oggi caratterizza le funzioni religiose. Oggi all'insegnamento biblico nelle funzioni mi pare venga dato poco spazio e il fedele non torna a casa con una maggiore conoscenza. Chi perché e come sono stati introdotti i rituali ?

Grazie saluti




argomento utile interessante sopratutto impegnativo

non dimentico questa vecchia rivista sulla sinagoga

wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1961488?q=sinagoga&p=par
claudio2018
00martedì 25 settembre 2018 08:49
Re: Re:
Angelo Serafino53, 25/09/2018 05.42:

claudio2018, 24/09/2018 22.01:


Vorrei chiedere a chi di voi ha più cultura e familiarità con l'argomento come si è passati dall'insegnamento che caratterizzava le sinagoghe e le prime riunioni cristiane al ritualismo che oggi caratterizza le funzioni religiose. Oggi all'insegnamento biblico nelle funzioni mi pare venga dato poco spazio e il fedele non torna a casa con una maggiore conoscenza. Chi perché e come sono stati introdotti i rituali ?

Grazie saluti




argomento utile interessante sopratutto impegnativo

non dimentico questa vecchia rivista sulla sinagoga

wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1961488?q=sinagoga&p=par



Bell'articolo . Mi è piaciuto in particolare questo paragrafo :

"La sinagoga servì da modello per i primi luoghi cristiani di riunione particolarmente in ciò che riguarda lo scopo. La sinagoga giudaica era, soprattutto, come si nota nel Talmud, una scuola. Era un luogo di istruzione, insegnamento, esortazione e incoraggiamento. Le religioni pagane non avevano assolutamente nulla che potesse paragonarsi ad essa."
claudio2018
00martedì 25 settembre 2018 08:50
Per quanto riguarda la cristianità , pensate che l'arte bizantina e le altre arti altomedioevali con la produzione di oggetti "sacri" e il commercio di questi possa aver favorito lo sviluppo di un'adorazione caratterizzata più dalla forma che dai contenuti ?
I-gua
00martedì 25 settembre 2018 16:15
Re:
claudio2018, 25.09.2018 08:50:

Per quanto riguarda la cristianità , pensate che l'arte bizantina e le altre arti altomedioevali con la produzione di oggetti "sacri" e il commercio di questi possa aver favorito lo sviluppo di un'adorazione caratterizzata più dalla forma che dai contenuti ?




forse ha contribuito piuttosto a coltivare delle forme di idolatria?

perché per l'aspetto ritualistico in atto nelle messe (penso cattoliche) non si necessita per forza dell'arte... entrano in gioco degli abiti liturgici, degli strumenti, degli elementi simbolici come le ostie, l'acqua, l'incenso, ecc...

[SM=g2037509]
I-gua
00martedì 25 settembre 2018 16:15
Re:
claudio2018, 25.09.2018 08:50:

Per quanto riguarda la cristianità , pensate che l'arte bizantina e le altre arti altomedioevali con la produzione di oggetti "sacri" e il commercio di questi possa aver favorito lo sviluppo di un'adorazione caratterizzata più dalla forma che dai contenuti ?




forse ha contribuito piuttosto a coltivare delle forme di idolatria?

perché per l'aspetto ritualistico in atto nelle messe (penso cattoliche) non si necessita per forza dell'arte... entrano in gioco degli abiti liturgici, degli strumenti, degli elementi simbolici come le ostie, l'acqua, l'incenso, croci, ecc...

[SM=g2037509]
Dante.V
00martedì 25 settembre 2018 16:32
Tempo fa scrissi un articoletto che non ha nessuna pretesa se non quella di un superficiale sunto della storia biblica in relazione all'evoluzione del simbolo nell'adorazione:

Il primo simbolo che troviamo nelle scritture è l'albero della conoscenza del bene e del male e l'albero della vita. Questi alberi hanno assunto per divina disposizione agli occhi del primo uomo Adamo un valore simbolico. L'albero della conoscenza del bene e del male simboleggiava il divino diritto sovrano di decidere ciò che era giusto e ciò che non lo era, ciò che era bene e ciò che era male. L'albero della vita invece rappresentava il beneplacito divino alla sussistenza eterna, la garanzia di poter continuare ad usufruire della vita perfetta in ottemperanza all'unico divieto imposto: rispettare il simbolo.

Se ne evince che il simbolo ha primariamente carattere mnemonico. L'organo percettivo per eccellenza umano è la vista e la vista dell'albero al centro del giardino di Eden rammentava all'intelletto del primo uomo la sovranità divina che non poteva vedere. Un simbolo diventa quindi convenzione ed è utilizzato principalmente per uso mnemonico: esso rappresenta e racchiude un concetto.

L'adorazione quindi non consta di simboli nè mediatori. E' un rapporto diretto, uno stile di vita.

Dopo il peccato Geova utilizza dei simboli nel pronunciare la sentenza dei ribelli. Il significato di questi simboli rimarrà un sacro segreto molto a lungo, ma l'adorazione non ne adotta nessuno in particolare fatta eccezione per l'altare. Ora la relazione con Dio è indiretta, subentra l'importanza di mediare, anche se per i primogeniti di Adamo ed Eva sussiste un certo rapporto con la divinità. Abele si rende conto della necessità di un sacrificio, forse cruento, per la restaurazione di ciò che suo padre aveva perso volontariamente. La Bibbia non menziona altari dove Abele sacrificava il meglio del suo gregge anche se le illustrazioni della società ne fanno intendere l'uso.

La prima menzione di un uso di un altare per l'adorazione biblicamente è menzionata ai giorni di Noè. Dopo il diluvio Noè sacrificò degli animali a Geova utilizzando un altare.

L'adorazione dei patriarchi è quindi semplice e l'unica simbologia è fornita da un altare sacrificale che fa eco alla comprensione della prima profezia biblica menzionata in Genesi 3:15.

Le generazioni passano e dopo l'esodo le cose cambiano radicalmente. Ricordiamo che nonostante la notevole distanza temporale che separa Adamo da Mosè a causa della estrema longevità antidiluviana possono esserci stati solo cinque anelli umani generazionali per tramandare oralmente le realtà dei pochi simboli fino ad allora fruibili. Ma adesso la vita è breve, settanta o ottanta anni nella più rosea delle ipotesi. Occorre quindi che l'identità della neonata nazione d'israele sia rafforzata e fissata indelebilmente nella memoria dei suoi componenti che passano così velocemente seccando come l'erba dei campi, essendo effimeri come il vapore e dissolvendosi velocemente dall'esistenza come un'ombra.

Ecco quindi che il simbolismo si accresce, viene rafforzato e assume caratteristiche ben precise che rammentano ai veri adoratori la necessità della riconciliazione con Geova. Il tabernacolo è intriso di questi simbolismi che hanno primariamente valore mnemonico.

Ad esempio i cherubini d'oro ricamati tutt'intorno al santissimo, come statue dietro all'arca e sopra il coperchio dell'arca dell'alleanza o della testimonianza rammentavano la disposizione favorevole da parte di Geova verso l'uomo imperfetto. Ricordate come i primi cherubini visti dall'uomo avevano funzione d'impedimento ad una relazione diretta con Dio occludendo l'accesso al giardino dell'Eden per accedere al simbolico albero della vita.

Adesso quegli stessi cherubini concedevano l'accesso ad una relazione speciale con Dio attraverso il simbolismo dell'altare sacrificale che aveva accompagnato i patriarchi sino ad allora.

Che tutti questi simboli non avessero altra funzione che mnemonica è avvalorato dal fatto che la stessa arca del patto aveva funzione d'archivio sacro ove venivano custoditi i rammemoratori più rappresentativi del rapporto tra Geova e la nazione. Ogni misticismo legato a questi oggetti sacri, a questi simboli, era estraneo alla loro natura. L'arca ad esempio, di alto valore simbolico, non costituiva di per sè favore divino nè garantiva il successo come fosse un talismano esoterico dai mistici poteri. Anzi una volta che il popolo cominciò a considerarlo tale Geova permise addirittura che cadesse in mani di un popolo idolatrico e ostile.

Viene quindi rafforzata a livello nazionale l'adorazione che sebbene contenga elementi di alto valore simbolico e liturgico non si discostano dal primigenio significato intrinseco di rammemoratori.

Il tabernacolo e gli uffizi che ivi si svolgono diventano gli elementi centrali della disposizione divina che permette all'israelita di accostarsi a Dio. Successivamente il tabernacolo viene sostituito dal Tempio eretto da Salomone nella concezione del progetto di Davide suo padre. E' interesante che l'adorazione sia nel tabernacolo prima che nel Tempio dopo è principalmente esterna. Queste costruzioni archittettoniche non hanno quindi lo scopo di accogliere i fedeli, ma di centralizzare l'adorazione che veniva per lo più officiata e praticata all'esterno d'essi.

Ai tempi di Gesù esistevano edifici dove venivano conservati i rotoli delle scritture e dove l'assemblea si riuniva. Le Sinogoghe venivano usate per impartire istruzione, ma non per offrire sacrifici. I sacrifici si offrivano solo al tempio nei simbolici altari. Nelle sinagoghe si adorava Dio con la lettura del pentateuco, pregando, cantando salmi e impartendo istruzione, predicando ed esortando. Si pensa che l'uso delle sinagoghe abbia avuto origine dopo l'esilio in Babilonia lontano dal tempio.

Il modello della sinagoga venne ripreso dai cristiani. La disposizione liturgica e ritualistica del tabernacolo e del tempio, l'uso degli altari scompaiono proprio perché fu esautorato lo scopo per cui vennero istituiti. Ricordiamo infatti il primigenio significato del simbolo: valore mnemonico. Tutto ciò che l'altare, il tabernacolo e il tempio rappresentava trovò sublimazione nella vita del Cristo che materializzò tutto ciò che essi catalizzavano. Il simbolismo di Genesi 3:15 trovò la sua applicazione, l'accostamento a Geova Dio non necessitava quindi di altri simboli poiché Gesù li unificò tutti concentrandoli nella sua perfetta persona. Il vero adoratore ora non aveva più bisogno di alcun ausilio mnemonico se non rammentare a se stesso la vita e le opere del Cristo.

L'adorazione cristiana quindi si pone su basi molto semplici e prive di ritualità per questa unica e semplice ragione.

Le case private ora si pongono come principali luoghi in cui un'adorazione che si concentra sulla sostanza del Cristo, tramite istruzione ed esortazione, e che viene perseguita in ogni momento della giornata.

Ma le cose presto mutano dopo la morte degli apostoli. Con il riconoscimento imperiale della religione cristiana, ormai pesantementa afflitta da matrici apostate, fanno la loro comparsa dei primi simboli il cui utilizzo Gesù non comandò nè consigliò. Edifici pubblici, presi a prestito dall'achitettura romana, vengono opportunamente modificati e iniziano a connotare il simbolismo nella sua accezione mistica. Le basiliche incoraggiano una fruizione interna per la liturgia cristiana in contraltare alle disposizioni divine del tabernacolo e del tempio che ne privilegiavano una esterna. La concettualizzazione dell'edificio dal punto di vista architettonico inizia lentamente un'evoluzione oltre che fruizionale anche artistica e legata ad un forte senso del simbolo, non più come valore mnemonico, ma esoterico, trascendentale quasi mediante a favore della divinità. Fa la sua ricomparsa l'altare sito nell'abside, che come abbiamo visto non aveva più significato di esistere in quanto esautorato in Cristo il suo valore simbolico-mnemonico. La percorrenza si sposta sulla longitudine, metafora del cammino d'illuminazione spirituale del fedele. L'abside è situato a est, affinché il sol levante possa illuminare attraverso un lucernaio, alle spalle dell'altare, il fedele e il suo cammino d'accostamento. Inoltre tra la navata e l'altare viene posta una navata trasversale affinché l'edificio abbia un esoscheletro simile ad una croce.

L'ingerenza dell'estetica sovrasta l'importanza della sostanza. I simboli si susseguono e l'arte nella sua espressione scultorea e parietale si evolve sino a raggiungere esposizioni economiche e risorse esorbitanti per la loro realizzazione.

Le cattedrali, massimo esempio di questa evoluzione architettonica, sono paradossalmente involuzione del cristianesimo nella sua concezione originale, celano nel loro stesso nome la sete di potere di chi le edifica consacrando, nella loro opulente imponenza, l'adeguato e voluto seggio di vescovi chiamati a soprintendere, nel loro autocelebrativo potere temporale, un'ecclesia che ha ormai perso il suo significato originale. La chiesa, l'ecclesia, non è più un veicolo biologico, ma un marmo privo di vita per quanto artisticamente pregevole.

Il simbolismo nella sua accezione primitiva avvicinava il fedele e il credente alla pura adorazione. Il simbolismo nella sua accezione mistica posteriore e apostata lo allontana.
Dante.V
00martedì 25 settembre 2018 16:33
Segue...

Oggi le Sale del Regno dei Testimoni di Geova sono in controtendenza. Il loro concept è primariamente funzionale. Non hanno carattere di culto tradizionale come la concezione liturgica apostata ci ha insegnato. I loro interni non sono costellati da opulente opere d'arte nè sono pregne di vuoto simbolismo.

E' un'adorazione semplice, un culto molto pragmatico, simile a quello praticato nel cristianesimo primitivo, nelle antiche sinagoghe e ancor prima dal sincero israelita e dai patriarchi. L'esoterismo e il misticismo che fanno presa sull'emotività lasciano il passo ad una relazione con Dio del tutto unica, scevra da quell'aura di falsa sacralità e assolutamente pragmatica. L'adorazione ritorna ad essere primariamente istruzione, predicazione ed esortazione, alla quale tutti i membri della chiesa sono chiamati ad officiare. L'ecclesia ridiventa veicolo biologico. La vera opera d'arte plasmata dal vero cristianesimo non la troviamo appesa a qualche parete o artefatta nella rappresentazione di qualche simbolo, o nelle pietre scelte per erigere un freddo luogo di culto, ma nelle uniche sfaccettature della personalità dei membri che la compongono e che si conformano al modello del Cristo.

Gli occhi della chiesa, gli occhi di una ecclesia vivente che opera il primitivo cristianesimo, è la più stupefacente opera d'arte che il pensiero cristiano possa plasmare.
Davvero queste opere parlano e rappresentano il cristianesimo meglio di qualunque arte scultorea o parietale poiché ne trasmettono l'essenza al prossimo e migliorano la vita di chi li circonda.
Un bene prezioso, un'arte viva, che respira, ed è per questo in grado di cambiare il mondo.

Per questo motivo, se sei un vero cristiano, guardati intorno e sorridi felice: sei meraviglioso... chiunque tu sia!
claudio2018
00martedì 25 settembre 2018 16:36
Re: Re:
I-gua, 25/09/2018 16.15:

claudio2018, 25.09.2018 08:50:

Per quanto riguarda la cristianità , pensate che l'arte bizantina e le altre arti altomedioevali con la produzione di oggetti "sacri" e il commercio di questi possa aver favorito lo sviluppo di un'adorazione caratterizzata più dalla forma che dai contenuti ?




forse ha contribuito piuttosto a coltivare delle forme di idolatria?

perché per l'aspetto ritualistico in atto nelle messe (penso cattoliche) non si necessita per forza dell'arte... entrano in gioco degli abiti liturgici, degli strumenti, degli elementi simbolici come le ostie, l'acqua, l'incenso, croci, ecc...

[SM=g2037509]



Bhe vedo un nesso tra arte idolatria e ritualismo nel senso che immagini e sculture sacre sono talmente evocative da creare un'atmosfera all'interno delle chiese che predispone molto al ritualismo e all'evocazione spirituale e poco all'apprendimento biblico . In tale ambiente ci si predispone anche ad accettare idee di miracoli e di mediazioni tra carne e spirito come l'idea della transustanzazione , che la fiamma rossa del lumino emetta luce perpetua , che il Cristo sulla croce ti osservi e che tu gli possa parlare ecc insomma una coreografia artistica che predispone al ritualismo misterico
claudio2018
00martedì 25 settembre 2018 17:18
Grazie Dante e complimenti per l'articolo . Hai fatto una bella disamina sul motivo unicamente mnemonico delle rappresentazioni artistiche e del simbolismo dell'adorazione templare e tabernacolare di Israele che convergevano e adempirono il loro scopo nella figura del Cristo . Hai giustamente osservato come la reintroduzione dell'arte sacra e simbolica all'interno degli edifici religiosi della cristianità ha rappresentato un'involuzione del cristianesimo e una deviazione dallo scopo funzionale-mnemonico verso uno scopo esoterico e misterico.

Una cosa non mi è chiara : Nel periodo preesilico con che modalità e regolarità veniva impartita l'istruzione spirituale agli ebrei , solo a livello familiare e di consulto sacerdotale o ti risulta esistessero luoghi specifici simili alle sinagoghe?

Grazie ciao
barnabino
00martedì 25 settembre 2018 17:26

Una cosa non mi è chiara : Nel periodo preesilico con che modalità e regolarità veniva impartita l'istruzione spirituale agli ebrei , solo a livello familiare e di consulto sacerdotale o ti risulta esistessero luoghi specifici simili alle sinagoghe?



Alla voce Istruzione Perspicacia dice:

Dio appartò inoltre l’intera tribù di Levi come gruppo preposto all’insegnamento della religione. Il sacerdozio, insediato nel 1512 a.E.V., aveva tra i compiti principali quello di istruire il popolo nella legge di Dio. Il levita Mosè, in qualità di mediatore, insegnava necessariamente al popolo la legge di Dio (Eso 18:16, 20; 24:12), e i sacerdoti, insieme ai leviti non sacerdoti, avevano la responsabilità di accertarsi che il popolo capisse tutte le disposizioni impartite da Geova mediante Mosè. (Le 10:11; 14:57; De 17:10, 11; 2Cr 15:3; 35:3) I leviti dovevano leggere la Legge al popolo. Questo veniva fatto pubblicamente davanti a tutto il popolo in occasione della festa delle capanne durante l’anno sabatico, senza alcuna discriminazione di età o sesso: tutto il popolo, vecchi e giovani, incluso il residente forestiero che abitava dentro le porte e tutti quelli in grado di capire, venivano radunati per ascoltare la lettura. (De 31:9-13) Il re Giosafat, nel terzo anno del suo regno, diede il via a una campagna di insegnamento in Giuda, inviando principi, sacerdoti e leviti in tutto il paese di Giuda a insegnare al popolo la legge di Dio. — 2Cr 17:9.
I-gua
00martedì 25 settembre 2018 17:32
Re: Re: Re:
claudio2018, 25.09.2018 16:36:



Bhe vedo un nesso tra arte idolatria e ritualismo nel senso che immagini e sculture sacre sono talmente evocative da creare un'atmosfera all'interno delle chiese che predispone molto al ritualismo e all'evocazione spirituale e poco all'apprendimento biblico . In tale ambiente ci si predispone anche ad accettare idee di miracoli e di mediazioni tra carne e spirito come l'idea della transustanzazione , che la fiamma rossa del lumino emetta luce perpetua , che il Cristo sulla croce ti osservi e che tu gli possa parlare ecc insomma una coreografia artistica che predispone al ritualismo misterico




di sicuro ci possono essere dei nessi tra arte, idolatria, ritualismo e magia... ma penso che nella cristianità apostata le pratiche religiose, magico-rituali siano antecedenti all'epoca bizantina, senza aver studiato la questione... come Dante (ma da ignorante) direi che si sia stabilita con il riconoscimento imperiale della religione cristiana, che ha incorporato elementi rituali, cultuali e magici delle religioni pagane, di Babilonia....

[SM=g1871112]
I-gua
00martedì 25 settembre 2018 17:32
Re: Re: Re:
claudio2018, 25.09.2018 16:36:



Bhe vedo un nesso tra arte idolatria e ritualismo nel senso che immagini e sculture sacre sono talmente evocative da creare un'atmosfera all'interno delle chiese che predispone molto al ritualismo e all'evocazione spirituale e poco all'apprendimento biblico . In tale ambiente ci si predispone anche ad accettare idee di miracoli e di mediazioni tra carne e spirito come l'idea della transustanzazione , che la fiamma rossa del lumino emetta luce perpetua , che il Cristo sulla croce ti osservi e che tu gli possa parlare ecc insomma una coreografia artistica che predispone al ritualismo misterico




di sicuro ci possono essere dei nessi tra arte, idolatria, ritualismo e magia... ma penso che nella cristianità apostata le pratiche religiose, magico-rituali siano antecedenti all'epoca bizantina, senza aver studiato la questione... come Dante (ma da ignorante) direi che si sia stabilita con il riconoscimento imperiale della religione cristiana, che ha incorporato elementi rituali, cultuali e magici delle religioni pagane, di Babilonia....

[SM=g1871112]
claudio2018
00martedì 25 settembre 2018 23:54
Re: Re: Re: Re:
I-gua, 25/09/2018 17.32:






penso che nella cristianità apostata le pratiche religiose, magico-rituali siano antecedenti all'epoca bizantina, senza aver studiato la questione... come Dante (ma da ignorante) direi che si sia stabilita con il riconoscimento imperiale della religione cristiana, che ha incorporato elementi rituali, cultuali e magici delle religioni pagane, di Babilonia....

________________________________________

Giusto le basi si posero in quel periodo come riconosce anche Dante :

"Con il riconoscimento imperiale della religione cristiana, ormai pesantementa afflitta da matrici apostate, fanno la loro comparsa dei primi simboli il cui utilizzo Gesù non comandò nè consigliò. Edifici pubblici, presi a prestito dall'achitettura romana, vengono opportunamente modificati e iniziano a connotare il simbolismo nella sua accezione mistica. Le basiliche incoraggiano una fruizione interna per la liturgia cristiana in contraltare alle disposizioni divine del tabernacolo e del tempio che ne privilegiavano una esterna. La concettualizzazione dell'edificio dal punto di vista architettonico inizia lentamente un'evoluzione oltre che fruizionale anche ARTISTICA e legata ad un FORTE SENSO DEL SIMBOLO, non più come valore mnemonico, ma esoterico, trascendentale quasi mediante a favore della divinità.

----

Sembra quindi che in quel primo periodo si siano poste le basi del ritualismo che in seguito ottenne una spinta e un consolidamento ulteriore durante l'alto medioevo con lo sviluppo delle arti sacro-cristiane e con il loro sfruttamento commerciale.

Anche qui l'adorazione si è piegata al commercio e all'immagine
claudio2018
00mercoledì 26 settembre 2018 00:02
Immagino che oltre alle cause citate , nell'infiltrazione del ritualismo nell'adorazione cristiana si possa includere anche l'influenza dell'ellenismo non solo ideologico ma anche adorativo (penso ad Artemide e al tempio di Efeso) un influenza molto potente per i Cristiani di allora alcuni dei quali forse cercavano qualche ponte o compromesso col mondo greco-romano
I-gua
00mercoledì 26 settembre 2018 07:55
Io non ho fatto ricerche specifiche sull’origine, ma oggi posso constatare l’effetto nefasto e vischioso di queste” messe” sulle persone “credenti”
Me ne sono reso conto che qualche anno fa...

[SM=g1871112]
I-gua
00mercoledì 26 settembre 2018 10:03
... quindi non conosco i dettagli del processo storico...
... ma mi sono fatto un’idea sul perché nella cristianità si è sostituito l’insegnamento e la comprensione delle Scritture con una forma di adorazione di tipo rituale...

I-gua
00mercoledì 26 settembre 2018 13:16
e mi sono fatto qualche idea sul perché oggigiorno alcuni difendono un adorazione di tipo ritualistico

Difeso il culto ritualistico

In un recente numero di “U.S. Catholic”, il direttore amministrativo Robert E. Burns scrive: “Sprofondati come siamo in un mondo che sembra infinitamente complesso e pieno di distrazioni sconcertanti, può essere terribilmente difficile concepire una vita virtuosa . . . ed è qui che subentrano le immagini religiose, l’acqua santa e una miriade di altre cose ‘ritualistiche’”.

Nella sua rubrica, Burns mette in guardia contro i culti privi di “riti che facciano leva sia sulle emozioni che sulla mente razionale”. Egli ritiene che riti e simboli siano “forse mezzi indispensabili” per “rivolgere i nostri pensieri a Dio”.

Burns e altre autorità cattoliche possono pensare che una miriade di altre cose “ritualistiche” siano utili per adorare Dio. Ma si noti ciò che disse Gesù Cristo stesso circa il tipo di ‘adoratori che il Padre cerca’. A una donna che riteneva necessario adorare su un particolare monte, Gesù disse: “Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. Adorare “in spirito” significa chiaramente non ricorrere a mezzi visivi, come indica anche l’apostolo Paolo, che disse ai cristiani di camminare “per fede, non per visione”. — Giovanni 4:23, 24, versione cattolica della “CEI”; II Corinti 5:7.

claudio2018
00venerdì 2 aprile 2021 00:35
Ripensavo alle affinità tra questo 3d e quello delle immagini ,attualmente in corso, dal momento che il ritualismo e l'arte figurativa spesso vanno a braccetto nel sentimento e nella pratica religiosa cattolica e si sono imposti nel culto religioso solo nei secoli successivi al cristianesimo primitivo
Giandujotta.50
00venerdì 2 aprile 2021 08:11
Re: Re: Re:
claudio2018, 25/09/2018 08:49:



Bell'articolo . Mi è piaciuto in particolare questo paragrafo :

"La sinagoga servì da modello per i primi luoghi cristiani di riunione particolarmente in ciò che riguarda lo scopo. La sinagoga giudaica era, soprattutto, come si nota nel Talmud, una scuola. Era un luogo di istruzione, insegnamento, esortazione e incoraggiamento. Le religioni pagane non avevano assolutamente nulla che potesse paragonarsi ad essa."




l'articolo menzionato qui è questo:
wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1961488?q=sinagoga&p=par

interessante davvero il riferimento all'insegnamento, allo scopo delle riunioni che non erano semplici liturgie..
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:45.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com