Deuteronomio 31:2

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Kalillo
00sabato 8 settembre 2012 14:39
non permesso o non in grado?
Cari fratelli,
Perché in Deuteronomio 31:2 la Traduzione del Nuovo Mondo dice che a Mosè ‘non sarebbe stato più permesso di uscire ed entrare’ come condottiero di Israele, quando altre traduzioni indicano che non era più in grado di farlo? Vi è un'articolo domande dai lettori nella W del 1 ottobre 2006.

Li viene spiegato chiaramente che da ciò che dice Deuteronomio 34:7,si comprende che, sebbene fosse avanti con l’età, Mosè non era debole. Pertanto, si deduce usando la logica, che lui era in grado di guidare la nazione ma Geova non voleva che continuasse a farlo, come si capisce da ciò che Mosè aggiunse: “Geova mi ha detto: ‘Non passerai questo Giordano’”. Evidentemente Geova stava confermando la decisione che aveva preso alle acque di Meriba.
Quindi in armonia con tali passi la traduzione "Non mi sarà più permesso" è corretta.
La mia domanda però è:Dal punto di vista dei termini ebraici si potrebbe tradurre sia in un modo che nell'altro? Se no, quale delle due traduzioni è meno esatta?

aspettando un vostro parere vi auguro un buon fine settimana in vista della nostra edificazione spirituale. Ciao a tutti voi.

barnabino
00sabato 8 settembre 2012 15:41
La traduzione non potere, nel senso di qualcosa che non si può fare perché non è permesso fare, e non solo perché si è nell'impossibilità di fare, è permessa dalla grammatica, questo significato si trova ad esempio in Genesi 43,32: "poiché gli egiziani non potevano [ebr. yakol] mangiare un pasto con gli ebrei, perché questa è una cosa detestabile per gli egiziani" dove gli egiziani non potevano mangiare con gli ebrei non perché non erano in grado di farlo, ma perché non gli era permesso (Gesenius). Stesso significato si trova anche in Nu 9,6 e Dt 12,17. Spero di esserti stato utile.

Shalom
Kalillo
00sabato 8 settembre 2012 21:31
Re:
barnabino, 08/09/2012 15.41:

La traduzione non potere, nel senso di qualcosa che non si può fare perché non è permesso fare, e non solo perché si è nell'impossibilità di fare, è permessa dalla grammatica, questo significato si trova ad esempio in Genesi 43,32: "poiché gli egiziani non potevano [ebr. yakol] mangiare un pasto con gli ebrei, perché questa è una cosa detestabile per gli egiziani" dove gli egiziani non potevano mangiare con gli ebrei non perché non erano in grado di farlo, ma perché non gli era permesso (Gesenius). Stesso significato si trova anche in Nu 9,6 e Dt 12,17. Spero di esserti stato utile.

Shalom



Caro fratello Barnabino, scusa se ti rispondo ora ma mi sono collegato solo adesso. Ti ringrazio per la tua chiara ed esauriente risposta. Ti auguro una buona serata.
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