Diritto ad educare la prole secondo la propria etica

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
(Mr. X)
00lunedì 8 luglio 2013 00:05
Standard etici familiari e pressioni/disapprovazione della massa
L'avvento di internet ha sicuramente moltiplicato la mole di "eroi da tastiera", quella categoria di persone che, grazie a un blog o a youtube, sfoga i suoi proclami di intolleranza non appena gli si presenta un'occasione che possa anche solo sembrare "politicamente corretta".
Intolleranza che può essere rivolta a una qualsiasi categoria culturale/sociale che abbia standard etici differenti dalla massa, e che viene quindi vista come una minaccia alla stabilità del sistema.
Non vogliamo parlare specificamente di testimoni di Geova, come si noterà nel prosieguo.
Chi ha standard diversi fa pensare, fa porre domande che mettono in crisi la propria impostazione di vita, ma la gente non ama il cambiamento, e l'unica strada è quella dell'accusa. Un'accusa che sia netta, implacabile, che stronchi alla radice qualsiasi possibilità di apertura.
Se il prossimo, infatti, la pensa in maniera differente dalla massa, l'intollerante non si limita a tollerare questa diversità, ma deve cercare in ogni modo di denigrarla o farla apparire assurda, strana, folle: un gioco facile e low cost, dal momento che troverà centinaia di persone come lui, ben disposte a sfogare il proprio odio verso le minoranze.
L'autoconvincimento dei "portavoci della massa" è così reciproco, dal momento che fanno fronte comune verso qualsiasi etica e ideologia che appaia (a loro) strana. Guardacaso, laddove vi siano da fare rinunce rispetto al loro attuale standard di vita, i "portavoci della massa" non hanno esitazioni: attaccare senza pietà.
Avevamo già parlato dell'uso del termine setta. Questo, infatti, è un termine che viene utilizzato come "etichetta del disonore", da tutti coloro che si oppongono a ideologie diverse da quelle di massa.
E così scopriamo che i tdG vengono etichettati come setta, ma anche gli ambientalisti, i vegetariani, e finanche i soci di un'azienda che vende prodotti.

Ecco a voi un'eterogenea carrellata di intolleranza mista verso varie minoranze culturali, tutte etichettate come "setta"



Testimoni di Geova, setta che plagia




L’ambientalismo odierno, lungi dal proporre pratiche che guardino realmente al futuro ed al bene del pianeta, si è trasformato in una setta




ho un'amica vegetariana che si era messa in mezzo a sta setta ,si perche' alla fine i vegetariani sono una setta




XXXX (nome di un'azienda commerciale) funziona ne più e ne meno come una setta! I suoi partecipanti si estraneano dal mondo. Io da allora non ho più avuto una conversazione degna di tale nome con mio fratello visto che il suo UNICO argomento di conversazione è diventato XXXX e le sue strategie di vendita



Tralasciando l'ultimo caso, per il resto abbiamo in tutti i casi un insieme di valori etici che, se ritenuti realmente validi, andranno trasmessi anche ai propri figli.

E qui arriva la "liberatoria" dei detrattori. Oppressi da una museruola (il freno che li limita è solo il timore di essere considerati intolleranti, quali in effetti sono) l'occasione propizia è proprio l'educazione della prole che, a loro sentire, non dovrebbe essere impartita secondo gli standard dei genitori.

Il motivo? Sostanzialmente i bambini non devono sentirsi discriminati dai propri compagni, non devono subire quelle che la massa considera "privazioni" (ludiche, o di piaceri vari: non c'è etica che tenga, devono fare tutto), devono fare le stesse identiche cose degli altri, devono crescere come fotocopie degli altri bambini. Ad ogni costo.
Si torna quindi alla motivazione iniziale, il timore che il "diverso" possa educare i propri figli negli standard della sua etica: ma cosa ci sarebbe di male in questo? Nulla, se ciò non rende il figlio un criminale.
Ma c'è bisogno di rappresentazioni lacrimevoli per giustificare l'impeto di intolleranza, e così, come detto, si asserisce che il bambino verrà su come un disadattato, diverso dagli altri.
Per loro è infatti un bene che il bambino sia sin dall'infanzia un burattino della massa, che si comporti esattamente come tutti gli altri. Il "portavoce della massa" trova tranquillizzante tutto questo, bisogna eliminare la diversità, combattendola: non possono farlo a livello riproduttivo, non possono farlo strappando loro i figli, ma possono quantomeno orchestrare discorsi per mettere in cattiva luce i genitori, fare pressioni sui loro figli, e attirare nei loro confronti l'odio della massa.
E' un discorso generale quello che stiamo facendo, non stiamo parlando specificamente di testimoni di Geova.
Così prendiamo l'esempio di una mamma vegetariana che, come la stragrande maggioranza dei genitori vegetariani, ha deciso di educare i propri figli secondo i propri standard etici. Ne ha il diritto, è questo diritto è riconosciuto al punto che esistono mense per bambini vegetariani anche nelle scuole, così come per gli adulti in aziende e luoghi di lavoro. Alla stessa maniera, esistono alternative all'ora di religione, quantomeno nei paesi democratici.
La mamma che ha fatto una scelta etica che esclude i prodotti di origine animale, la considera qualcosa di importante, e la trasmette al figlio. Si preoccupa affinché questo valore che gli ha trasmesso non venga demolito, come possiamo leggere in questa testimonianza:

------------------------------------------------------------------
Cosa può aspettarsi un genitore da un figlio che vada ad un compleanno, per esempio, dove verrà offerta la torta e il gelato? Cosa fare quando c'è la giornata della pizza a scuola? Devo ammettere che queste ipotesi hanno causato alcune preoccupazioni nei genitori vegetariani dovunque. Ciò che abbiamo imparato è che si comincia insegnando ai bambini cosa sia il vegetarianesimo quando sono molto giovani. Si dice loro la verità riguardo ai cibi salutari e da dove viene il cibo animale. Si impara a preparare a casa cibi salutari e succulenti, e se ne ha un esempio ogniqualvolta noi stessi ci imbattiamo in una festa non vegetariana. È un lungo, lento processo in cui si passano i propri modi di vita ai nostri bambini, e non è differente dall'instillare, per esempio, i valori spirituali che sono importanti per la vostra famiglia.
-------------------------------------------------------------------

Pur nel caso in cui non condividiamo la scelta etica specifica della mamma qui citata (e di moltissime altre come lei), comprendiamo però il principio generale che ne motiva la spinta educazionale, e cioè: insegnare al proprio figlio dei valori, premurandosi che questi vengano rispettati da chi verrà a contatto con lui. I valori, la cosa più importante per una famiglia.
Si insegna al proprio figlio quello che si considera il meglio, una linea guida che ne traccerà la vita secondo standard che si considerano elevati
, nonostante la massa sbraiti contro questa diversità, perchè non vuole comprenderla. Infatti, se la comprendesse, sarebbe costretta a fare delle rinunce in nome di un'etica superiore. Allora accuserà la mamma di crudeltà perché sta privando il figlio di un piacere, o addirittura porterà avanti insinuazioni prive di fondamento, sui presunti danni della diversità, in età adulta.


Tornando ai tdG, notiamo una differenza fondamentale tra questa mamma e i nostri detrattori: questi ultimi non hanno valori che ritengano superiori al piacere del gioco o del cibo, o dell'atto sessuale.
Non si privano di nulla per un'etica superiore che non sia semplicemente "non fare il male al prossimo". Proprio partendo dall'esempio di questa mamma vegetariana, possiamo estrarne l'attitudine e accostarla a quella di una mamma tdG, che desidera che il proprio figlio non si diverta con cose che possano offendere Dio.

Chi pretende di omologare alla massa anche i figli di coloro che hanno standard etici differenti, standard che magari comportano delle differenze o delle rinunce rispetto a quanto fatto dagli altri, è un intollerante del peggior tipo.
Perché non ha scrupoli nello sfruttare lo spauracchio della diversità e della discriminazione, discriminazione che egli stesso provvede ad alimentare.
Sostanzialmente si rivolgerebbe così al bambino figlio di genitori con standard etici differenti:

"Se ti privi di questa cosa crescerai male e sarai isolato e preso in giro da tutti. Devi essere come noi, altrimenti ti prenderemo in giro e ti faremo stare male".

In realtà nessuna scelta "diversa" autoproduce la discriminazione, ma questa è prodotta proprio da coloro che vorrebbero un solo standard di educazione per tutti: il loro standard, imposto con la forza, con gli insulti, con commenti intolleranti su youtube come reazione a un video didattico che insegna ad un bambino ad evitare ciò che Dio disapprova.

Come può infatti un bambino sentirsi diverso e discriminato per un suo comportamento diverso dalla massa (derivato dall'educazione impartitagli dai genitori), se non nel caso in cui siano tutti gli altri (la massa) a denigrarlo?

Così la minaccia intollerante si svela, maldestramente occultata dietro articoletti a volte espliciti, altre volte ammantati di falso garantismo:

"Se ti privi di questo giocattolo sarai discriminato, preso in giro e odiato. Da un sacco di gente. Da noi".

Seabiscuit
00lunedì 8 luglio 2013 09:28
ottime riflessioni, grazie!

chi si distingue dalla massa, "il diverso", ha da sempre procurato il mal di pancia a quelli conformati alla massa, essendo questi privi di un forte carattere e di una personalità sicura di se.

Bisogna avere coraggio nel far vedere agli altri che si vuole seguire una propria etica, le proprie decisioni. A chi manca tale coraggio, non gli resta che seguire la massa, facendo proprie le scelte di altri, anche se interiormente non le si condivide

che vita triste
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 22:46.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com