E' colpa di Dio?

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Lucifero_89
00sabato 15 gennaio 2011 15:40

Il terremoto di Haiti è uno dei tantissimi eventi naturali NON SCATENATI DA DIO che ha ucciso indistintamente bimbi uomini donne innocenti gente buona insieme a persone violente e malvage.
E' EVIDENTE CHE NON E' UN GIUDIZIO DIVINO.




Beh, scusami Muttley, ma secondo te, con il Diluvio Universale cosa fece Dio invece? Non uccise indistintamente tutta la terra abitata, ad eccezione della famiglia di Noè? Dubito che meritassero di perire nel diluvio anche li' bambini e neonati, anche perchè mi piacerebbe sapere cosa mai avrebbero potuto fare di cosi' malvagio per meritare l'annegamento loro insieme a tutta la loro famiglia.



Saluti
MuttleyWatchDog
00sabato 15 gennaio 2011 17:17
Re:
Lucifero_89, 15/01/2011 13.51:


.ma non parlerei di "disgrazie" mandate da DIO, ma di "punizioni" ai malvagi ... il terremoto di Haiti non è una punizione divina! ...ok ?



E come fai a dire con certezza che non lo sia?

Forse fra i vani idoli delle nazioni c'è chi fa
piovere?
O forse i cieli mandan rovesci da sé?
Non sei piuttosto tu, Signore nostro Dio?

(Geremia 14:22)

Se le parole hanno ancora qualche valore e considerate ispirati questi profeti, mi sembra che si neghi in maniera piuttosto evidente che gli agenti atmosferici siano guidati "dal caso" o dall'uomo, attribuendone piuttosto il pieno controllo e volontà a YHWH.



I falsi dei non fanno piovere (anche se i loro sciocchi servitori danzano e li implorano) ne fanno sorgere il sole ... L'UNICO VERO ED AMOREVOLE DIO GEOVA fa piovere e fa sorgere il sole su ogni tipo di persone....giusti ed ingiusti. Matteo 5:44-45.

Ovviamente questo avviene perchè Dio ha creato i "meccanismi" atmosferici che permettono le piogge e i moti di rotazione e rivoluzione nonchè il sole stesso che ci permettono di avere la vitale luce solare sul pianeta della vita sul pianeta di Dio..la Terra.

Ora asserire che dietro ogni evento atmosferico ci sia Dio è alquanto ridicolo (perlomeno da un punto di vista cristiano) e cercare di farsi aiutare dalla bibbia è quantomeno definibile TORCERE LE SCRITTURE. [SM=g7642]

Infine non sarei così sicuro che gli agenti atmosferici e gli eventi "naturali" oggi non siano attribuili all'uomo ... si sente dire in giro di nuove armi elettromagnetiche e climatiche in mano ai militari .... ma questo è un altro discorso [SM=g27988] ...


it.wikipedia.org/wiki/High_Frequency_Active_Auroral_Research...

... tutto da verificare [SM=g27988]


[SM=g1944981]


Muttley


MuttleyWatchDog
00sabato 15 gennaio 2011 17:35
Lucifero_89, 15/01/2011 15.40:


Il terremoto di Haiti è uno dei tantissimi eventi naturali NON SCATENATI DA DIO che ha ucciso indistintamente bimbi uomini donne innocenti gente buona insieme a persone violente e malvage.
E' EVIDENTE CHE NON E' UN GIUDIZIO DIVINO.




Beh, scusami Muttley, ma secondo te, con il Diluvio Universale cosa fece Dio invece? Non uccise indistintamente tutta la terra abitata, ad eccezione della famiglia di Noè? Dubito che meritassero di perire nel diluvio anche li' bambini e neonati, anche perchè mi piacerebbe sapere cosa mai avrebbero potuto fare di cosi' malvagio per meritare l'annegamento loro insieme a tutta la loro famiglia.



Saluti



La famiglia di Noè fu l'unica ad essere trovata giusta ed ubbidiente al comando di costruire l'arca.

Il resto dell'umanità perì perchè DIO decretò così. Chi siamo noi, chi sei tu di giudicare Dio e il suo operato?

I piccoli appena nati della razza NEFILIM che bei bastardini dovevano essere ! teneri e cuccioli appena nati ... ma da grandi poi ?

I piccoli della razza umana ? da grandi come sarebbero stati ? come i loro genitori ? Dio usò prescienza nel giudizio ? Saranno risuscitati ? Solo Dio lo sa.


[SM=g1944981]



Muttley

(garoma)
00sabato 15 gennaio 2011 18:06
Calamità naturali: Ne è responsabile Dio?

“DIO, cosa ci hai fatto?”

Così si sarebbe espresso un superstite della distruzione provocata il 13 novembre 1985 in Colombia dall’eruzione del Nevado del Ruiz, incappucciato di neve. La valanga di fango seppellì l’intera città di Armero, uccidendo più di 20.000 persone in una sola notte.
La reazione di quel superstite è comprensibile. Impotenti davanti alle preponderanti forze della natura, fin dai tempi antichi gli uomini hanno attribuito queste calamità a Dio. Le popolazioni primitive facevano sacrifici, anche umani, per propiziarsi i loro dèi del mare, del cielo, della terra, dei monti, dei vulcani e di altre fonti di pericolo. Ancora oggi alcuni accettano con rassegnazione le conseguenze di eventi naturali catastrofici attribuendoli al destino o alla mano di Dio.

Dio è davvero responsabile dei disastri che causano agli uomini così tante sofferenze e danni in tutto il mondo? La colpa è sua? Per trovare le risposte, dobbiamo analizzare meglio i fattori implicati in questi disastri. Sì, dobbiamo sfatare alcuni luoghi comuni.

Cos’è una “calamità naturale”?

Calamità naturali come il terremoto che colpì Tangshan, in Cina, e secondo i comunicati ufficiali cinesi uccise 242.000 persone, e come l’uragano Andrew che si abbatté sulla Florida meridionale e sulla Louisiana negli Stati Uniti, facendo danni per miliardi di dollari, richiamarono l’attenzione di tutto il mondo. Che dire però se il terremoto avesse colpito l’inabitato deserto del Gobi, 1.100 chilometri a nord-ovest di Tangshan, o se l’uragano Andrew avesse seguito un percorso diverso sfogando la sua furia in mare senza toccare affatto la terraferma? Difficilmente ora ne parleremmo.
È chiaro quindi che quando parliamo di calamità naturali non ci riferiamo semplicemente a terrificanti manifestazioni delle forze della natura. Ogni anno ci sono migliaia di terremoti, grandi e piccoli, e un gran numero di tempeste, cicloni, uragani, tifoni, eruzioni vulcaniche e altri fenomeni violenti che diventano semplici dati statistici. Quando invece questi fenomeni provocano vittime e gravi danni alle cose, oltre a sconvolgere il ritmo della vita normale, si parla di calamità.

Va detto che non sempre i danni e le conseguenti perdite sono proporzionati all’entità delle forze naturali implicate. Non sempre il disastro è tanto più grave quanto più violente sono le forze della natura. Per esempio, nel 1971 un terremoto di magnitudo 6,6 colpì San Fernando, in California (USA), uccidendo 65 persone. Un anno dopo un terremoto di magnitudo 6,2 colpì Managua, in Nicaragua, uccidendone 5.000!

Perciò, nell’analizzare la crescente distruttività delle calamità naturali, dobbiamo chiederci: Le forze della natura sono diventate più violente o sono stati fattori umani ad aggravare il problema?

Di chi è la colpa?

La Bibbia identifica in Geova Dio il grande Creatore di tutte le cose, incluse le forze naturali della terra. (Genesi 1:1; Neemia 9:6; Ebrei 3:4; Rivelazione [Apocalisse] 4:11) Questo non significa che ogni soffio di vento o ogni rovescio di pioggia siano provocati da lui. Egli ha messo in moto certe leggi che governano la terra e il suo ambiente. Per esempio, in Ecclesiaste 1:5-7 si parla di tre dei meccanismi fondamentali che rendono possibile la vita sulla terra: il quotidiano sorgere e tramontare del sole, l’immutabile sistema dei venti e il ciclo dell’acqua. Sia che gli uomini se ne rendano conto o no, questi e altri sistemi naturali che hanno relazione con il clima, la struttura geologica e l’equilibrio ambientale della terra sono in funzione da migliaia di anni. Infatti lo scrittore di Ecclesiaste intendeva richiamare l’attenzione sulla grande differenza che c’è fra gli eterni e immutabili cicli della creazione e il carattere transitorio e aleatorio della vita umana.

Geova non solo è il Creatore delle forze naturali, ma ha anche il potere di controllarle. In tutta la Bibbia sono descritti episodi in cui Geova controllò o imbrigliò tali forze per adempiere il suo proposito. Fra questi, quello della divisione delle acque del Mar Rosso ai giorni di Mosè e quello del sole e della luna che rimasero immobili nel loro percorso attraverso i cieli ai giorni di Giosuè. (Esodo 14:21-28; Giosuè 10:12, 13) Anche Gesù Cristo, il Figlio di Dio e il promesso Messia, dimostrò il suo potere sulle forze della natura quando, ad esempio, placò una tempesta sul Mar di Galilea. (Marco 4:37-39) Episodi come questi non lasciano dubbi sul fatto che Geova Dio e suo Figlio Gesù Cristo sono in grado di esercitare un controllo assoluto su tutto ciò che influisce sulla vita terrestre. — 2 Cronache 20:6; Geremia 32:17; Matteo 19:26.

Stando così le cose, possiamo ritenere Dio responsabile dell’accresciuta rovina e devastazione causata in tempi recenti dalle calamità naturali? Per rispondere a questa domanda dobbiamo prima vedere se ci sono prove che di recente le forze della natura siano diventate molto più violente o addirittura incontrollabili.
Ecco cosa dice in merito una pubblicazione sull’argomento: “Non c’è nessuna prova che i meccanismi climatologici che provocano siccità, inondazioni e cicloni stiano cambiando. E nessun geologo sostiene che i movimenti tellurici legati a terremoti, vulcani e tsunami (onde di maremoto) stiano diventando più intensi”. (Natural Disasters—Acts of God or Acts of Man?) Sullo stesso tono, un altro libro afferma: “Le rocce di ogni continente dimostrano che in passato si verificarono innumerevoli eventi geologici, grandi e piccoli, ciascuno dei quali, se si verificasse oggi, rappresenterebbe una vera catastrofe per l’umanità, ed è scientificamente assodato che simili eventi continueranno a verificarsi nel futuro”. (Earthshock) In altre parole, nel corso dei millenni la terra e le sue forze dinamiche sono rimaste più o meno invariate. Perciò, sia che alcune statistiche indichino o no che certi tipi di attività geologica o altri fenomeni si sono intensificati, non si può dire che negli ultimi tempi la terra sia diventata incontrollabilmente violenta.

Come si spiega allora l’aumento della frequenza e della distruttività delle calamità naturali di cui abbiamo notizia? Se la colpa non è delle forze della natura, sembra che la si debba ricercare nel fattore umano. E in effetti gli esperti ammettono che le attività dell’uomo hanno reso l’ambiente più soggetto e più vulnerabile alle calamità naturali. Nelle nazioni in via di sviluppo l’aumento della domanda di prodotti alimentari spinge i contadini a coltivare in maniera troppo intensiva la loro terra o a procurarsene dell’altra distruggendo essenziali foreste. Questo aggrava il problema dell’erosione del suolo. La crescita demografica favorisce anche il proliferare di pericolose baraccopoli costruite in zone insicure. Perfino nei paesi più sviluppati le persone, come i milioni che vivono lungo la faglia di San Andreas in California, si espongono al pericolo nonostante gli espliciti avvertimenti. Quando poi, in circostanze del genere, succede qualcosa — una tempesta, un’alluvione o un terremoto — i catastrofici risultati possono davvero definirsi “naturali”?

Un esempio tipico è quello della siccità nel sahel africano. Normalmente si pensa che la siccità derivi dalla mancanza di piogge o di acqua, che dà luogo a carestia, fame e morte. Ma la terribile carestia e la fame che affliggono quella zona sono dovute semplicemente alla mancanza di acqua? Un libro afferma: “Le testimonianze raccolte da organizzazioni scientifiche e umanitarie indicano che oggi la carestia non è dovuta tanto alla siccità prolungata quanto agli abusi prolungati nei confronti del terreno e delle fonti idriche. . . . La progressiva desertificazione del sahel è in gran parte un fenomeno provocato dall’uomo”. (Nature on the Rampage) Un giornale sudafricano, il Natal Witness, osserva: “La carestia non consiste nella mancanza di viveri; consiste nell’impossibilità di procurarseli. In altre parole, è legata alla povertà”.

Lo stesso può dirsi di gran parte delle devastazioni causate da altre catastrofi. Alcuni studi hanno messo in evidenza che nelle calamità naturali le nazioni più povere hanno tassi di mortalità sproporzionatamente più alti rispetto alle nazioni più ricche. Per esempio, secondo uno studio, dal 1960 al 1981 in Giappone ci sono stati 43 terremoti e altre calamità che hanno fatto 2.700 vittime, con una media di 63 morti per ciascuna calamità. Nello stesso periodo il Perú è stato colpito da 31 calamità con 91.000 morti, cioè 2.900 per calamità. Perché questa differenza? Le forze della natura possono aver innescato il cataclisma, ma la responsabilità dell’enorme differenza nel numero delle vittime e nell’entità dei danni è da attribuirsi all’attività dell’uomo in campo sociale, economico e politico.

Quali sono le soluzioni?

Da molti anni scienziati ed esperti tentano di trovare il modo per fronteggiare le calamità naturali. Sondano la terra in profondità per cercare di capire i meccanismi dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche. Mediante satelliti spaziali osservano l’andamento della situazione meteorologica per seguire l’evolversi di cicloni e uragani o prevedere inondazioni e siccità. Mediante tutte queste ricerche hanno ottenuto informazioni grazie alle quali sperano di poter ridurre l’impatto di queste forze naturali.

Questi sforzi hanno dato buoni risultati? Parlando di simili ricerche costose che richiedono l’impiego di attrezzature ad alta tecnologia, un’organizzazione ambientalista osserva: “Hanno la loro importanza. Ma se consumano una quantità sproporzionata di denaro e di sforzi — se servono come scusa per ignorare i rischi legati al tipo di società in cui vivono le vittime, e che rendono più gravi le sciagure — allora possono fare più male che bene”. Per esempio, benché sia utile sapere che il delta costiero del Bangladesh è continuamente minacciato da inondazioni e ondate di maremoto, milioni di abitanti del Bangladesh sono ugualmente costretti a viverci. Di conseguenza si verificano frequenti catastrofi che fanno centinaia di migliaia di vittime.

È evidente che i dati scientifici sono utili solo fino a un certo punto. Sarebbe necessario poter modificare le circostanze che non lasciano alle persone altra scelta che vivere in zone particolarmente a rischio o in modi che rovinano l’ambiente. In altre parole, per attenuare il danno causato dagli elementi ci vorrebbe una ristrutturazione globale del sistema sociale, economico e politico in cui viviamo. Chi può fare una cosa simile? Soltanto Colui che può controllare anche le forze che innescano le calamità naturali.

Futuri interventi di Dio

Geova Dio non si limiterà a intervenire solo sui sintomi, ma andrà alla radice delle sciagure umane. Metterà fine agli avidi e oppressivi sistemi politici, commerciali e religiosi che hanno “dominato l’uomo a suo danno”. (Ecclesiaste 8:9) Chiunque conosca la Bibbia non mancherà di rilevare che è piena di profezie indicanti il tempo in cui Dio interverrà per liberare la terra dalla malvagità e dalle sofferenze e riportare su di essa un paradiso di pace e giustizia. — Salmo 37:9-11, 29; Isaia 13:9; 65:17, 20-25; Geremia 25:31-33; 2 Pietro 3:7; Rivelazione 11:18.

In realtà questo è ciò per cui Gesù Cristo insegnò ai suoi discepoli a pregare: “Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra”. (Matteo 6:10) Il Regno messianico eliminerà e sostituirà ogni dominio umano imperfetto, come predisse il profeta Daniele: “Ai giorni di quei re l’Iddio del cielo stabilirà un regno che non sarà mai ridotto in rovina. E il regno stesso non passerà ad alcun altro popolo. Esso stritolerà tutti questi regni e porrà loro fine, ed esso stesso sussisterà a tempi indefiniti”. — Daniele 2:44.

Cosa farà il Regno di Dio che le nazioni di oggi non possono fare? La Bibbia ci dà un’affascinante visione anticipata di ciò che deve venire. Invece delle condizioni illustrate in queste pagine, come carestia e povertà, “ci sarà abbondanza di grano sulla terra; in cima ai monti ci sarà sovrabbondanza” e “l’albero del campo dovrà dare il suo frutto, e il paese stesso darà il suo prodotto, e realmente saranno nel loro suolo al sicuro”. (Salmo 72:16; Ezechiele 34:27) In quanto all’ambiente naturale, la Bibbia dice: “Il deserto e la regione arida esulteranno, e la pianura desertica gioirà e fiorirà come lo zafferano. . . . Poiché nel deserto saranno sgorgate le acque, e torrenti nella pianura desertica. E il suolo riarso sarà divenuto come uno stagno folto di canne, e il suolo assetato come fonti d’acqua”. (Isaia 35:1, 6, 7) E non ci saranno più guerre. — Salmo 46:9.

La Bibbia non dice in che modo Geova Dio compirà tutto questo e cosa farà affinché nessuna forza della natura causi più alcun danno. Quel che è certo, però, è che tutti coloro che vivranno sotto quel giusto governo “non faticheranno per nulla, né genereranno per il turbamento; perché sono la progenie composta dei benedetti di Geova, e con essi i loro discendenti”. — Isaia 65:23.
barnabino
00sabato 15 gennaio 2011 18:26
Caro Lucifero,


No, io direi piuttosto che è troppo superficiale dare la colpa all'uomo in cose in cui lui stesso non ha potere, e liquidare grossolanamente il tutto con la scusa del "libero arbitrio", quando invece, la libertà, il terremotato di Haiti o la vittima dello Tsunami, non l'ha avuta per niente!!



Infatti io credo che la verità stia nel mezzo e non dobbiamo andare a cercare "colpe" dove non ci sono. Gli eventi naturali sono, appunto, naturali ed imprevisti. E' vero che a volte Dio si è servito delle forze naturali per realizzare i suoi giudizi, ma non lo ha mai fatto senza prima mandare dei profeti ad avvisare. Amos 3,7 dice: "Poiché il Sovrano Signore Geova non farà alcuna cosa a meno che non abbia rivelato la sua questione confidenziale ai suoi servitori, i profeti".

Inoltre è vero che se anche l'uomo non ha colpe diretti, certi eventi potrebbero risultare meno disastrosi se non ci fosse incuria e corruzione, le statistiche mettono in relazioni le vittime di catastrofi con il grado di corruzione dei governi, che non mettono in atto adeguati strumenti di prevenzione e poi d'azione dopo la catastrofe stessa. Dunque molte persone muoiono o soffrono indirettamente per questa corruzione del tutto umana.

Shalom






Aquila-58
00sabato 15 gennaio 2011 19:14
Caro Lucifero,
arrivo solo adesso sul forum, e ho dato una rapidissima sbirciata. Spero di non aver saltato nessun punto saliente dei tuoi scritti (mi auguro di no), ma a me sembra che tu non tenga conto di diverse cose...
Tu hai fatto un lunghissimo elenco di passi biblici che dimostrano come Dio possa ed abbia, in effetti, fatto pieno uso delle forze della natura, specie per eseguire i suoi giudizi.
Quali sono le cose che, a mio parere, ti sfuggono?
Le elenco:
1) i passi biblici da te indicati descrivono, fondamentalmente, quello che Dio può fare, non quello che Dio è.
2) Credo che il passo di Luca 13:1-5, in cui si narra l' episodio della Torre di Siloam, possa darci delle indicazioni. In sostanza, lì Gesù ci sta dicendo che quel disastro non avvenne a causa della loro malvagità, ma, al contrario, semplicemente perchè "il tempo e l' avvenimento imprevisto capitano a tutti" (Ecclesiaste/Qoelet 9:11)
3) dimentichi la cosa più importante: tutta la ktisis, la creazione, fu sottoposta alla mataiotes, afferma Paolo in Romani 8:20.
Il sostantivo greco che ti ho citato indica la "futilità" la "vacuità", la "inconsistenza", la "caducità", la "nullità", tutte possibili traduzioni del sostantivo in questione.
Ergo, la creazione, tutta la creazione si trova in una situazione che non gli appartiene, meglio, non si trova nella condizione per cui fu posta in essere dal Creatore. E così per la creazione umana: l' uomo "geme ed è in pena" (Romani 8:22) perchè è stato depauperato della sua condizione originaria, della vera vita, ed è stato posto in una situazione non sua, innaturale.
In questa ottica va inquadrato il tutto.
Sono solo brevissimi cenni, ovviamente.
Ciao.
agnostico.
00domenica 16 gennaio 2011 07:57
Re:
Bene, vedo che siamo tutti pressochè d'accordo almeno su alcuni punti.
Dio ha il perfetto controllo di tutte le forze della natura, sia di quelle positive, pioggia, sole, vento, sia di quelle potenzialmente dannose per l'uomo, terremoti, uragani, tsunami, inondazioni, vulcani.
Precisando che non c'era da parte di un Dio onnipotente alcuna necessità di creare una situazione geologica così instabile e pericolosa (a che servono i vulcani? a che servono i terremoti? Dio era incapace di porre l'uomo ad abitare una terra in situazione di perfetta stabilità?), possiamo senz'altro affermare con sicurezza che se Lui non volesse (e nei tempi "futuri" non vorrà) nessun cataclisma avverrebbe sulla terra. Il fatto che ora avvengano dipende dalla sua volontà che avvengano.
Non discuto sul problema della morte, tutti dobbiamo morire, ma dal punto di vista della teodicea il problema è grande, perchè vengono puniti, o comunque uccisi e resi orfani migliaia e migliaia di bambini, dall'embrione al feto, al lattante, al fanciullo, e questa, checchè mi si dica, è cosa inaccettabile da parte di Dio, e a nulla valgono i vostri interventi per dare la colpa all'uomo dei disastri naturali, in cui qualche relativa piccola colpa potrebbe averla solo negli ultimi 50 anni o poco più, cioè dalla rivoluzione industriale, che però rifuggo dal credere che avremmo tutti preferito che non si fosse mai realizzata; i millenni precedenti invece sono colpa esclusiva di Dio, e sono contento che almeno su questo siamo tutti d'accordo, tdG e non.
Alcuni passi biblici citati da garoma non mi sono risultati per nulla attinenti all'argomento, nel passo di Isaia per esempio si parla del giudizio di Babilonia, non certo dell'era volgare, in Geremia il riferimento è ai giudei.
In conclusione a voi tdG piace pensare che per un peccatuccio di un primo uomo si sono verificati disastri immani per tutta la terra e per tutta l'umanità, cosa che a me sembra incredibile e impossibile, ma lasciamo in pace almeno la giustizia verso gli innocenti, che, quando colpiti (troppo spesso), si spiega con un banale e irritante "ma tanto probabilmente saranno resuscitati", che non vuol dire assolutamente nulla, perchè Dio ci ha dato la vita per viverla, non dico 200 anni, ma almeno una ventina d'anni, il tempo di raggiungere una coscienza morale e religiosa.


barnabino
00domenica 16 gennaio 2011 08:41
Caro agnostico,


possiamo senz'altro affermare con sicurezza che se Lui non volesse (e nei tempi "futuri" non vorrà) nessun cataclisma avverrebbe sulla terra



Certo


Il fatto che ora avvengano dipende dalla sua volontà che avvengano



Non mi pare la conseguenza logica, semmai al massimo vuol dire che il fatto che oggi avvenga dipende dalla precisa volontà di Dio di non intervenire per evitare che avvengano.


In conclusione a voi tdG piace pensare che per un peccatuccio di un primo uomo si sono verificati disastri immani per tutta la terra e per tutta l'umanità



Mi pare che tu semplifichi e banalizzi un po' troppo la questione.


ma lasciamo in pace almeno la giustizia verso gli innocenti, che, quando colpiti (troppo spesso), si spiega con un banale e irritante "ma tanto probabilmente saranno resuscitati", che non vuol dire assolutamente nulla



Secondo me può voler dire, invece, molto e non trovo la risposta più irritante dei tuoi toni...

Shalom
agnostico.
00mercoledì 19 gennaio 2011 10:23
Re:
barnabino, 16/01/2011 8.41:

Caro agnostico,


possiamo senz'altro affermare con sicurezza che se Lui non volesse (e nei tempi "futuri" non vorrà) nessun cataclisma avverrebbe sulla terra



Certo


Il fatto che ora avvengano dipende dalla sua volontà che avvengano



Non mi pare la conseguenza logica, semmai al massimo vuol dire che il fatto che oggi avvenga dipende dalla precisa volontà di Dio di non intervenire per evitare che avvengano.


In conclusione a voi tdG piace pensare che per un peccatuccio di un primo uomo si sono verificati disastri immani per tutta la terra e per tutta l'umanità



Mi pare che tu semplifichi e banalizzi un po' troppo la questione.


ma lasciamo in pace almeno la giustizia verso gli innocenti, che, quando colpiti (troppo spesso), si spiega con un banale e irritante "ma tanto probabilmente saranno resuscitati", che non vuol dire assolutamente nulla



Secondo me può voler dire, invece, molto e non trovo la risposta più irritante dei tuoi toni...

Shalom



Non è assolutamente vero che se le calamità naturali oggi avvengono è perchè Dio lascia che avvengano, senza intervenire nè in senso positivo, nè negativo. Le calamità naturali sono state volute da Dio e Dio ne ha il pieno controllo, non è una macchina che, una volta accesa, va da sola. Se Dio permette che avvengano vuol dire che vuole che avvengano, pur sapendo le conseguenze e le ingiustizie che ne deriverebbero, quindi, per ripondere alla domanda iniziale del thread: è colpa di Dio? l'unica risposta possibile è: sì, è colpa (o merito) di Dio.
D'altronde tutta la bibbia è piena zeppa di ingiustizie dello stesso tipo, con feti, lattanti e fanciulli uccisi senza pietà dal nostro Dio dell'amore, a me fa ribrezzo la cosa, ma ai tdG basta pensare "tanto poi resusciteranno".
Devo aprire un thread apposito per sapere da voi cos'è la vita e a che serve? e se a un umano peccatore può essere dato il tempo di vita necessario perchè si penta e si converta? se è un ragazzino non credo avrà mai questo tempo se viene travolto dall'ira divina diretta verso altri. Se il vostro Paolo, il persecutore, non fosse sopravissuto abbastanza da convertirsi, ora il cristianesimo praticamente non esisterebbe.


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