El Niño, allerta della Nasa: "Sarà molto pericoloso"

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Hal.9000
00giovedì 31 dicembre 2015 08:33
somiglia a quello che provocò la Grande tempesta del '98



Gli effetti dell'attuale fenomeno del El Niño, che si sta sviluppando nell'Oceano Pacifico, potrebbero essere uguali se non peggiori di quelli del 1997-1998, quando si registrò il più forte evento di sempre con conseguenze molto importanti a livello mondiale. L'avvertimento è stato lanciato oggi dalla Nasa secondo la quale, in base alle ultime immagini satellitari, la corrente "non mostra segni di cedimento". "Esiste una somiglianza sorprendente con El Niño del dicembre 1997, marchio di un grande e potente fenomeno", afferma l'agenzia spaziale statunitense.

El Niño è un fenomeno climatico periodico che si verifica nell'Oceano pacifico centrale con le acque più calde che si muovono verso est in direzione delle Americhe, a partire da dicembre fino alla primavera, e si ripete statisticamente una volta ogni due - sette anni. Il fenomeno provoca inondazioni, siccità e altre perturbazioni che variano a secondo degli anni, oltre che modificazioni della circolazione atmosferica in tutto il pianeta.

Visto dallo spazio, l'attuale El Niño è un 'gemello' di quello che nel 1998 provocò fenomeni meteorologici estremi come la 'Grande tempesta di ghiaccio' su New York e tutto il Nord Est degli Stati Uniti e, nell'estate del '98, la violenta ondata di caldo in Europa. Lo indicano le immagini catturate quest'anno dal satellite Jason-2, che rivelano come El Niño in arrivo continui a 'crescere' mostrando molte analogie con quello record di 18 anni fa.

Il sito della Nasa mette a confronto le immagini del fenomeno climatico ciclico rilevate quest'anno dal satellite Jason-2 con quelle inviate a Terra nel 1997 dal satellite Topex/Poseidon.

Quello che emerge è una situazione molto simile. L'unica differenza è nel fatto che nel 1997 il calore della superficie dell'oceano era più intenso, mentre nel 2015 il calore è meno intenso ma più esteso. Oltre alle forti analogie con quanto osservato durante l'inverno a cavallo tra il 1997 e il 1998, i dati dei satelliti indicano che il fenomeno non accenna a diminuire.

Dovuto al surriscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico e capace di stravolgere il clima mondiale, il fenomeno climatico ha già iniziato a far sentire i suoi effetti nelle regioni del Pacifico, con una riduzione delle piogge in Indonesia, alluvioni in America Latina e ondate di caldo in Australia e Africa meridionale. Sebbene sia molto difficile valutare l'evoluzione e l'impatto che El Niño potrà avere quest'anno, si affacciano i timori che possano appunto ripetersi i fenomeni estremi del 1998.

I primi effetti, secondo gli esperti, sono già percettibili nelle inusuali condizioni atmosferiche e meteorologiche nell'emisfero settentrionale, con l'alta pressione stabile in Italia, le inondazioni nel nord dell'Inghilterra, ma anche i tornado negli Stati Uniti, le forti precipitazioni nevose nel Messico e le inondazioni più gravi degli ultimi 50 anni in Paraguay, Argentina, Uruguay e Brasile.

www.huffingtonpost.it/2015/12/30/el-nino_n_8894664.html?utm_hp_r...
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