"Il tour di Kevin Annet"
Nell'aprile 2008 sono state individuate alcune delle centinaia di fosse comuni nelle quali vennero sepolte le migliaia di bambini uccisi nel corso del genocidio dei Nativi Americani portato avanti nel corso del XIX e del XX secolo dalle Chiese Cristiane in Canada, presso le scuole residenziali di loro gestione. Fondate dai missionari nel 1800, le scuole vennero sistematizzate con l'Indian Act attivato nel 1876. Le scuole erano gestite per il 70% dalla Chiesa Cattolica, per il 30% dalla Chiesa Anglicana e dalla Chiesa Unita Canadese (e, prima, dalle Chiese Presbiteriane, Metodiste e Congregazionaliste che vi confluirono). I bambini Nativi Americani venivano (per legge) strappati alle famiglie all'età di 5-6 anni e obbligati a frequentare le scuole residenziali. Qui venivano forzati alla conversione al Cristianesimo, e gli venivano imposte le lingue inglese o francese. Nel caso i bambini facessero un qualsiasi riferimento alle proprie tradizioni native, venivano sottoposti a torture fisiche, psicologiche, abusi sessuali o venivano ammazzati. Di fatto, le scuole funzionavano da veri e propri centri di sterminio. Il loro scopo era quello di ridurre il numero, e quindi l'influenza, dei Nativi Americani nella società canadese. A questo scopo, veniva deliberatamente diffusa tra i bambini la tubercolosi. Questo si svolgeva attraverso varie tecniche, risalenti agli inizi della colonizzazione europea delle Americhe. I bambini sani venivano costretti a passare le giornate (giocare, mangiare, dormire) insieme ai bambini già affetti dalla tubercolosi, allo scopo di contagiarne un numero maggiore. Nelle scuole residenziali, il tasso di mortalità dei bambini era del 69%. Le scuole residenziali chiusero solo negli anni Novanta. Insabbiati dalle Chiese Cristiane, gli scopi delle scuole vennero alla luce solo a partire dagli anni Duemila. Ciò grazie all'interessamento di un ex pastore della Chiesa Unita Canadese, Kevin Annett, ai suoi scritti ("Love and Death in the Valley" e "Hidden from History: The Canadian Holocaust") e al documentario del 2006 ("Unrepentant: Kevin Annett and Canada's Genocide"). Durante le sue indagini, Annett venne intimidito dalle alte cariche della Chiesa Unita, per essere poi radiato dalla Chiesa stessa e ricevere minacce di morte rivolte sia a lui stesso che alla sua famiglia. Nel 2006, Annett ricevette il premio del Miglior Regista al New York International Independent Film and Video Festival.