GIOVANI CHE LODANO IL CREATORE

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Amalia 52
00sabato 11 dicembre 2010 21:56

Nelle Samoa i genitori insegnano ai figli ancora piccoli a cucinare, a pulire, a curare l’orto e a occuparsi dei fratellini. Questo tipo di addestramento, impartito fin dalla tenera età, potrebbe essere un motivo per cui tanti bambini samoani decidono di accettare così presto anche responsabilità spirituali. Alcuni di loro si schierano dalla parte di Geova senza il sostegno dei familiari.

Ane Ropati aveva 13 anni quando i suoi genitori smisero di frequentare le adunanze. Tutte le settimane percorreva otto chilometri fino alla Sala del Regno, portando con sé alle adunanze i suoi due fratelli e sua sorella. In seguito Ane servì come pioniera e lavorò nel cantiere della filiale a Siusega. “I missionari”, scrive Ane, “influirono molto sulla mia vita e mi aiutarono a maturare spiritualmente”. Nel cantiere incontrò Steve Gauld, un volontario australiano. Dopo essersi sposati hanno prestato servizio come servitori internazionali in vari cantieri nel Sud-Est asiatico, in Africa e in Russia, per poi fare ritorno alla filiale delle Samoa. Oggi servono presso la filiale australiana.

Fonte:yb 09 Samoa
Amalia 52
00sabato 11 dicembre 2010 22:00
In un villaggio dell’Uganda arrivò un ragazzo che doveva fare dei lavori di muratura nella casa in cui i fratelli tengono le adunanze. Uno dei pionieri ne approfittò per dargli testimonianza e il ragazzo ascoltò volentieri. Tuttavia di lì a poco dovette ritornare al suo villaggio in alta montagna. Siccome là non c’erano Testimoni, il pioniere gli spiegò dove avrebbe trovato la Sala del Regno più vicina. Il ragazzo percorse in bicicletta circa 30 chilometri di strade sterrate per scendere dalla montagna a cercare i fratelli. Non trovando nessuno alla Sala del Regno, lasciò sotto la porta un biglietto con cui chiedeva uno studio biblico. Il pioniere che in seguito andò a cercarlo nel suo villaggio ebbe la sorpresa di trovare circa 200 persone pronte a udire il messaggio! Molti si mostrarono sinceramente interessati a studiare la Bibbia. Ora in quella zona remota si tengono le adunanze.

Fonte:yb05
Amalia 52
00sabato 11 dicembre 2010 22:06
A sei anni Sydnee riusciva a parlare con coraggio ai compagni di classe delle verità della Parola di Dio, ad esempio della condizione dei morti e della posizione di Gesù in relazione a Dio. “Dà testimonianza con zelo e non ha paura”, dice la madre. Quando finì la prima, Sydnee era dispiaciuta. “Sono preoccupata per i miei compagni”, disse. “Come faranno a conoscere Geova?” Così ebbe un’idea. L’ultimo giorno di scuola diede a ogni compagno un pacchetto: dentro c’era Il mio libro di racconti biblici. I libri erano ventisei. Sydnee disse ai compagni di aprire il regalo a casa insieme ai genitori. I compagni sono il suo territorio in cui dare testimonianza. Fece anche una telefonata a ciascuno di loro per chiedere se gli era piaciuto il libro. Una compagna disse che lo leggeva con la madre tutte le sere.


Quando aveva 15 anni Ellen diede alcuni numeri di Svegliatevi! al professore di storia. “Al professore piacquero molto e ora sono due anni che legge Svegliatevi!”, dice Ellen. “Recentemente gli ho dato Il mio libro di racconti biblici e mi ha detto che piace tanto alle sue due figlie. Perciò gli ho dato anche il libro Impariamo dal grande Insegnante. Mi ha scritto un biglietto che dice: ‘Grazie mille per i libri. Per me e le mie figlie sono una lettura avvincente. È bello vedere giovani determinati e con le idee chiare come te. Nessun dono è paragonabile al dono che hai ricevuto tu: una fede straordinaria. Mi hai insegnato più di quanto io possa insegnare a te!’ Questa esperienza mi ha fatto capire che le persone apprezzano la verità della Bibbia se ci sforziamo di farla conoscere loro”.

Daniel aveva sei anni quando iniziò per la prima volta uno studio biblico. “Avevo accompagnato mia madre a diversi studi”, dice, “ma volevo essere io a insegnare la Bibbia a qualcuno”. Daniel scelse la signora Ratcliff, una persona anziana a cui aveva dato delle pubblicazioni bibliche. “Voglio farle vedere il mio libro preferito, Il mio libro di racconti biblici”, le disse. “Vorrei chiederle anche se posso venire ogni settimana per leggerlo con lei”. La signora Ratcliff acconsentì. “Iniziammo a studiare più tardi, quello stesso giorno”, dice Laura, la madre di Daniel. “Daniel e la signora Ratcliff leggevano un paragrafo ciascuno e poi Daniel le faceva leggere alcuni versetti indicati alla fine del racconto. Io andavo con Daniel, ma sembrava che la signora Ratcliff volesse parlare solo con lui!” Col tempo Daniel cominciò a studiare con la signora il libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca. Allora Natalie, la sorella minore di Daniel, aveva imparato a leggere e partecipava anche lei allo studio. La signora Ratcliff faceva molte domande, alcune delle quali piuttosto complesse, ma Daniel e Natalie davano risposte basate sulle Scritture usando l’opuscolo Argomenti Biblici di Conversazione e la concordanza che si trova in fondo alla Bibbia. La signora Ratcliff, che era sempre stata cattolica, era entusiasta delle cose che imparava. “Quanto vorrei aver cominciato a studiare la Bibbia anni fa!”, disse una volta alla fine dello studio. Purtroppo, di recente, la signora Ratcliff è morta, all’età di 91 anni, ma lo studio della Bibbia le ha permesso di conoscere preziose verità, compresa la speranza della risurrezione su una terra paradisiaca. Oggi Daniel ha dieci anni e conduce due studi biblici, mentre Natalie ne ha otto e studia la Bibbia con una bambina della sua età.

Ragazzi come Kristina, Sydnee, Ellen, Daniel e Natalie sono fonte di gioia per i loro genitori cristiani. Quel che più conta, rallegrano il cuore di Geova ed egli non dimenticherà l’amore che mostrano per il suo nome. — Proverbi 27:11; Ebrei 6:10.

Fonte:g 8/9/05
Amalia 52
00sabato 11 dicembre 2010 22:14
Italia
Jennifer fa parte della congregazione russa di Milano. Aveva parlato varie volte al telefono con una donna ucraina di nome Valentina, ma non l’aveva mai incontrata. Un giorno presero appuntamento per incontrarsi a una stazione della metro. Per farsi riconoscere, Valentina disse che avrebbe indossato una giacca rossa. Arrivata alla stazione, Jennifer notò una donna con una giacca rossa che stava senza dubbio aspettando qualcuno. La avvicinò e disse: “Salve, lei è Valentina?” La donna rispose di sì, allora Jennifer continuò: “Piacere, io sono Jennifer”. Ma non ottenne alcuna risposta. Un po’ confusa, Jennifer chiese: “Lei mi stava aspettando, vero?”
“No”, replicò la donna. Risultò che era ucraina, si chiamava Valentina e indossava una giacca rossa, ma stava aspettando qualcun altro! Jennifer rise e spiegò la situazione. Si offrì di leggerle un versetto della Bibbia che aveva preparato per l’altra Valentina. Valentina acconsentì e l’ascoltò con interesse. Poi mostrò a Jennifer un foglietto sul quale aveva copiato a mano il Salmo 91 e le spiegò che amava la Bibbia. Jennifer iniziò uno studio biblico con questa Valentina. E l’altra? In seguito Jennifer la incontrò e iniziò a studiare la Bibbia anche con lei.

Fonte:yb09
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