Giorno Memoria: gli eventi

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(SimonLeBon)
00sabato 26 gennaio 2013 09:36
Sara' ricordato anche sterminio dei rom. Medaglie ai deportati
17 gennaio, 18:59


ROMA - Da Milano a Caserta, passando per Roma: è ricco il calendario degli eventi per celebrare il Giorno della Memoria, che cade il 27 gennaio 2013.

Iniziative patrocinate dal Comitato di coordinamento per le celebrazioni in ricordo della Shoah istituito presso la Presidenza del Consiglio, e presentate oggi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

Si comincerà il 23 gennaio, con una mostra dal titolo "1938-1945. La persecuzione degli ebrei in Italia. Documenti per una storia" che sarà allestita nella biblioteca palatina della Reggia di Caserta. Sempre il 23, al Teatro dell'Opera di Roma, sarà rappresentato "Brundibar", spettacolo per bambini rappresentato per la prima volta il 23 settembre 1943 nella fortezza di Theresienstadt, situata a 60 chilometri da Praga e trasformata dal 1942 in un ghetto chiuso e recintato.

Il 24 gennaio si terrà a Roma una tavola rotonda su "Il coraggio di resistere", organizzata in collaborazione con l'Unione delle Comunità ebraiche italiane. L'incontro prevede tra l'altro l'intervento dello storico del Memoriale "Yad Vashem" di Gerusalemme, David Silberklang, che parlerà della ribellione nei ghetti. Ma si ricorderà anche la rivolta nei campi di sterminio e la Resistenza ebraica in Italia. Sempre il 24 a Roma, la Comunità ebraica di Roma organizzerà la manifestazione "Testimoni della Memoria", che coinvolgerà gli studenti delle scuole romane e alla quale parteciperà uno dei più autorevoli testimoni sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti: Rav Ysrael Meir Lau, Rabbino capo di Tel Aviv e presidente dello Yad Vashem Council. Il 25 gennaio, la Scuola superiore dell'Amministrazione dell'Interno realizzerà, in collaborazione con la Fondazione Museo della Shoah, una giornata di studio su "L'oppressione, l'indifferenza, il coraggio" nel corso della quale lo studioso Lutz Klinkhammer parlerà della resistenza tedesca al nazismo.

Il 27 gennaio verrà presentato, in collegamento con il Museo di Yad Vashem, il libro "Testimonianza-memoria della Shoah a Yad Vashem", traduzione italiana del volume "To bear witness", redatto nel 2005 dallo storico istituto di Gerusalemme. L'edizione italiana presenta, in apertura, il messaggio lasciato dal premier Mario Monti nel libro visitatori dello Yad Vashem il 9 aprile 2012. Un altro spettacolo, "Mr Dago - I belong nowhere", sarà presentato all'Auditorium dell'Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi a Roma il 28 e 29 gennaio, mentre a Milano, il 27, si terrà un concerto di canti della tradizione ebraica presso la Sala Verdi del Conservatorio. Ancora il 27 gennaio, al museo Maxxi di Roma, film, video e una mostra ricorderanno il Porrajmos, lo sterminio di oltre mezzo milione di rom compiuto dai nazisti. Infine, anche quest'anno nel corso di una cerimonia al Quirinale una rappresentanza di Insigniti riceverà la Medaglia d'onore, destinata per legge ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e ai loro familiari. Ad oggi sono state concesse circa 14 mila medaglie d'onore; quest'anno ne saranno consegnate 800.

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raffa_70
00sabato 26 gennaio 2013 15:42
"Questo mostro stava una volta x conquistare il mondo... i popoli lo spensero. Ma non cantiamo vittoria, il grembo da cui nacque è ancora fecondo" B.Brecht



Haran Banjo77
00sabato 26 gennaio 2013 16:40
Re:
raffa_70, 26.01.2013 15:42:

"Questo mostro stava una volta x conquistare il mondo... i popoli lo spensero. Ma non cantiamo vittoria, il grembo da cui nacque è ancora fecondo" B.Brecht









É una citazione che fa riflettere...
raffa_70
00sabato 26 gennaio 2013 17:49
Re: Re:
Haran Banjo77, 26/01/2013 16:40:






É una citazione che fa riflettere...




Certo è giusto che a sessant’anni di distanza si commemori la morte atroce, nei lager, di sei milioni di Ebrei, colpevoli solo di essere nati tali.
E’ giusto che i giovani di oggi conoscano quelle tragiche vicende, non le dimentichino e anzi cerchino di creare un futuro diverso da esse. E’ giusto che ognuno di noi mediti su come un singolo individuo, Hitler, che aveva vinto le elezioni in Germania nel 1930 promettendo arbeit und brot, pane e lavoro, abbia potuto trascinare un’intera nazione, cuore dell’Europa moderna, verso una follia pura: l’eliminazione fisica degli Ebrei, visti come i nemici interni del Reich, i "burattini del comunismo" pronti a conquistare il mondo.

Ma è giusto anche interrogarsi se la Shoah sia solo da addebitare alla particolare contingenza storica e alla mente malata di Hitler oppure se essa sia pure il frutto della violenza brutale che è insita nella natura degli uomini.

Disse Bertold Brecht riferendosi a Hitler: "Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancora fecondo".

Purtroppo questi nostri anni, così carichi di intolleranza tra popoli diversi, sembrano dare ragione a Brecht: forse la memoria da sola non è una garanzia di difesa, forse la storia è destinata a ripetersi, malgrado noi vogliamo indirizzarla su nuove strade, perché l’uomo non può vivere senza ammazzare i suoi simili.

E dopo la seconda guerra mondiale, gli stessi Ebrei, vittime non solo della Shoah ma di persecuzioni e pregiudizi millenari, hanno dimenticato la lezione della storia a spese delle popolazioni arabe palestinesi, costrette ad abbandonare le loro terre per far posto allo Stato d’Israele……….

Ma questa è tutta un’altra "questione" rimasta purtroppo aperta fino ai giorni nostri.

(SimonLeBon)
00domenica 27 gennaio 2013 13:04
Re:
Ho una citazione dal libro "La banalità del bene", di Enrico Deaglio, sulla vita di Giorgio Pelasca:

"Il 13 novembre all'alba i soldati ungheresi arrivarono di fronte al palazzo in cui abitavano i Königsberg e trascinarono guori tutti gli ebrei. Eva Königsberg fece in tempo a vedere tanti cristiani dalle finestre che applaudivano a quella razzia, ma che poi, quando loro vennero portati fuori a forza, abbassarono le tendine per la vergogna. Gli ebrei convertiti al cattolicesimo avevano qualche privilegio in piu'. Ma non era facile ottenerli. Eva ne aveva conosciuti tanti, che erano andati in parrocchia e avevano supplicato. Ma spesso si erano trovati di fronte dei preti che cominciavano a fare dei lunghi discorsi. Volevano avere le prove che la conversione fosse una cosa seria. Si rifriutavano di retrodatare il certificato, perché dicevano che volevano restare nella legalità. Facevano domande fastidiose, sulla verginità della Madonna, chiedevano di recitare a memoria il Padre Nostro." [P. 29-30]

Si commenta da sè.

Simon
bruciolis
00domenica 27 gennaio 2013 18:43
cerimonia a Thionville
Bella cerimonia organizzata dal CETJAD Mercoledì 23 gennaio 2013 a Thionville, in presenza di Marta Schmidtgall e
Eugene Jung, Testimoni di Geova, ex deportati da Thionville nel mese di gennaio 1943 (70 anni).
È stato particolarmente commovente sentire parlare il fratello Eugen Jung sulle condizioni della deportazione
di tutta la sua famiglia e poi seguire il discorso pieno di tenerezza della figlia Ruth Jung.

Grazie ai numerosi membri della famiglia Jung, che ci onorano della loro presenza in Thionville, questa città
"dove tutto ebbe inizio", dice Ruth Jung. Non dimenticare.

In allegato articolo del Républicain Lorrain 22 gennaio 2013 - (Edizione di Thionville)


Traduzione:
Non dimenticare la deportazione dei testimoni di Geova.

Settant'anni fa, parecchi testimoni di Geova venivano deportati in Germania durante il mese di novembre del 1943.

Mercoledì (23 gennaio) si terrà una conferenza al Val-Marie per non dimenticare questo dramma.

(Domanda)
Qual'è il motivo di questa conferenza?
Jean-Michel Muller: «Per non dimenticare le deportazioni dei testimoni di Geova nei campi di lavoro tedeschi.
Durante la seconda guerra mondiale, 10.000 testimoni di Geova sono stati mandati nelle prigioni e nei campi nazisti.
E 2.000 sono morti. A Thionville ventuno Testimoni sono stati uccisi. Ogni cinque anni , quindi, noi organizziamo una conferenza
per ricordare questa tragedia, alla quale (conferenza), invitiamo numerose personalità politiche della regione,
i sopravvissuti e le loro famiglie,così come le famiglie dei dispersi. Vi saranno in particolare alcuni membri
della famiglia di Eugèn Jung e di Marthe Schmiotgol.»

(domanda)
Come si svolgerà questa coferenza?
«Saranno presenti dei professori di storia e, con l'ausilio di proiezioni, spiegheranno l'annessione (alla Germania)
della Moselle con la Sarre a partire dal 1940. Essi indicheranno la logica dei campi, consistente a inculcare disciplina,
a distruggere e a sterminare a forza di lavoro. I Testimoni che rifiutavano di fare il saluto nazista e di lavorare per
lo sforzo bellico, venivano mandati ad Auschwitz III (Miniwitz), dove dovevano produrre per la società IG-Farben.
Nella Moselle, le deportazioni ebbero luogo il 15, 19, 22 e 28 gennaio 1943. quest'anno dunque, noi commemoriamo il
settantesimo anniversario e abbiamo chiesto di tenere la nostra conferenza a Thionville.

(domanda)
Cosa avevano di particolare i testimoni di Geova?
« Così, come gli Ebrei avevano una stella gialla, o gli zingari un triangolo marrone, i testimoni di Geova dovevano
portare un triangolo viola. Nel 1936, Hitler, allo stadio di Norimberga, aveva detto:
"Questa razza sarà sterminata dalla Germania".
Occorre sapere che i Testimoni erano i soli a poter lasciare i campi a condizione che firmassero un documento
dichiarando di rinunciare alla loro fede e impegnadosi ad obbedire alle leggi dello Stato. Pochi l'han fatto.
Non si sa come noi avremmo reagito.»
Giandujotta.50
00domenica 27 gennaio 2013 18:51
Abbiamo studiato questa settimana l'argomento del perdono.
Può essere difficile..eppure questi nostri fratelli sono chiamati a perdonare atrocità subite, come questa...
tanto piu noi dovremmo riuscire a perdonarci liberalmente..

Perdonare non è sinonimo di dimenticare, anche per non fare i medesimi grandi errori...ma si deve riuscire a passar sopra...a convivere con questo passato senza il rancore che può toglierci la gioia di servire Geova.

Geova presto penserà al resto.
Grattamacco '67
00lunedì 28 gennaio 2013 12:58
Nell'estate del 2006 per lavoro ho fatto una trasferta di un mese in Polonia e nel tempo libero ho avuto la possibilità di visitare i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau (Chiamato anche Auschwitz 2).

Ciò che si presenta dinanzi ai nostri occhi è veramente qualcosa di disumano. Mi è difficile arrivare a credere che l'uomo possa arrivare a perpetrare cose del genere,se non guidato da colui che l'umanità la odia,Satana il Diavolo.

Aneliamo al giorno in cui Geova,ridurrà in rovina questo malvagio angelo e ridesterà coloro che in tali campi di sterminio hanno trovato la morte. Testimoni e non.

Questo è un particolare dei forni crematori.

(SimonLeBon)
00venerdì 1 febbraio 2013 20:43
Re:
"Quelle terre rimasero separate eppure unite al mondo, dentro e fuori dal tempo, vagant per decenni tra Ungheria e Romania, Polonia e Russia, fino a quando la storia passo', sistematica, veloce, inaspettata e brutale. In tutto il territorio ad est del fiume Tisza, dal marzo al luglio del 1944 le SS deportarono e uccisero 440'000 ebrei, oltre a jun numero molto alto, ma imprecisato, di zingari, Testimoni di Geova, seguaci della Chiesa Avventista del Settimo Giorno e oppositori in genere". [La banalità del bene - Enrico Deaglio - Universale Economica Feltrinelli]

Simon

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