Giovanni 1:1

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Palafiku
00martedì 14 aprile 2020 04:08
Salve a tutti. Siccome sono nuovo in questo forum, e non so se lo avete già aperto questo argomento.

Stavo riflettendo sulle traduzioni greche e la Vulgata, ho trovato un particolare in questo versetto

EN ARCHÊ ên ho logos, kai ho logos ên pros ton theon, kai theos ên ho logos

e vorrei concentrarmi sulla vera traduzione che non è quella cattolica, evangelica, testimoni di Geova. Le traduzioni che noi abbiamo hanno l'interpretazione. Questo versetto dice in italiano:

nel principio era la parola, la parola era con Dio, Dio era la parola

. Cortesemente non portatemi altri versetti che dicono il contrario. Vorrei la risposta di queste due domande:

1. Cosa significa "Dio era la parola"?
2. Vedete anche voi che ogni religione (cattolica, evangelica testimone di Geova)ha tradotto in base alla propria interpretazione dottrinale?

Grazie!
johnny01
00martedì 14 aprile 2020 04:55
Palafiku, 14/04/2020 04:08:

Salve a tutti. Siccome sono nuovo in questo forum, e non so se lo avete già aperto questo argomento.

Stavo riflettendo sulle traduzioni greche e la Vulgata, ho trovato un particolare in questo versetto

EN ARCHÊ ên ho logos, kai ho logos ên pros ton theon, kai theos ên ho logos

e vorrei concentrarmi sulla vera traduzione che non è quella cattolica, evangelica, testimoni di Geova. Le traduzioni che noi abbiamo hanno l'interpretazione. Questo versetto dice in italiano:

nel principio era la parola, la parola era con Dio, Dio era la parola

. Cortesemente non portatemi altri versetti che dicono il contrario. Vorrei la risposta di queste due domande:

1. Cosa significa "Dio era la parola"?
2. Vedete anche voi che ogni religione (cattolica, evangelica testimone di Geova)ha tradotto in base alla propria interpretazione dottrinale?

Grazie!

Veramente nel primo caso Theon é preceduto dall'articolo "ton", mentre nel secondo no. Secondo te non c'è qualche differenza di significato?

P.S. Prima di continuare dovresti fare una breve presentazione nell'apposita sezione, come da regolamento 😄
(SimonLeBon)
00martedì 14 aprile 2020 07:49
Re:
Palafiku, 4/14/2020 4:08 AM:

Salve a tutti. Siccome sono nuovo in questo forum, e non so se lo avete già aperto questo argomento.

Stavo riflettendo sulle traduzioni greche e la Vulgata, ho trovato un particolare in questo versetto

EN ARCHÊ ên ho logos, kai ho logos ên pros ton theon, kai theos ên ho logos

e vorrei concentrarmi sulla vera traduzione che non è quella cattolica, evangelica, testimoni di Geova. Le traduzioni che noi abbiamo hanno l'interpretazione. Questo versetto dice in italiano:

nel principio era la parola, la parola era con Dio, Dio era la parola

. Cortesemente non portatemi altri versetti che dicono il contrario. Vorrei la risposta di queste due domande:

1. Cosa significa "Dio era la parola"?
2. Vedete anche voi che ogni religione (cattolica, evangelica testimone di Geova)ha tradotto in base alla propria interpretazione dottrinale?

Grazie!



Si è meglio che ti presenti prima, dopo questi post "notturni".

Ne abbiamo già parlato molte volte e la differenza tra il primo "Dio" e il secondo "dio" è la mancanza del determinativo.
Nel primo caso si potrebbe rendere "il Dio" e nel secondo "un dio".
Le maiuscole non sono contenute nel testo che è tutto maiuscolo.

Simon
Aquila-58
00martedì 14 aprile 2020 08:18
Re:
Palafiku, 14/04/2020 04:08:

Salve a tutti. Siccome sono nuovo in questo forum, e non so se lo avete già aperto questo argomento.

Stavo riflettendo sulle traduzioni greche e la Vulgata, ho trovato un particolare in questo versetto

EN ARCHÊ ên ho logos, kai ho logos ên pros ton theon, kai theos ên ho logos

e vorrei concentrarmi sulla vera traduzione che non è quella cattolica, evangelica, testimoni di Geova. Le traduzioni che noi abbiamo hanno l'interpretazione. Questo versetto dice in italiano:

nel principio era la parola, la parola era con Dio, Dio era la parola

. Cortesemente non portatemi altri versetti che dicono il contrario. Vorrei la risposta di queste due domande:

1. Cosa significa "Dio era la parola"?
2. Vedete anche voi che ogni religione (cattolica, evangelica testimone di Geova)ha tradotto in base alla propria interpretazione dottrinale?

Grazie!




Caro Palafiku, prima presentati, poi ti verrà risposto ampiamente


Seabiscuit
00martedì 14 aprile 2020 08:35
Re:
Palafiku, 14.04.2020 04:08:

Salve a tutti. Siccome sono nuovo in questo forum, e non so se lo avete già aperto questo argomento.





A fondo pagina trovi la funzione "cerca". Basta inserire ciò che cerchi e ne trovi quante ne vuoi di discussioni su Giovanni 1:1. Puoi intervenire in una di quelle dopo averle lette tutte, in caso avresti da aggiungere qualcosa di nuovo

[SM=g27987]


barnabino
00martedì 14 aprile 2020 10:09
Caro Palafiku,


Cortesemente non portatemi altri versetti che dicono il contrario. Vorrei la risposta di queste due domande:

1. Cosa significa "Dio era la parola"?
2. Vedete anche voi che ogni religione (cattolica, evangelica testimone di Geova)ha tradotto in base alla propria interpretazione dottrinale?



Il problema non è di "traduzione" come pensi, perché altrimenti i greci non dovrebbero avere alcun problema in merito leggendo il testo originale.

1. Tu chiedi che cosa significa che "Dio era la parola" ma questa traduzione è sbagliata perché in greco il soggetto non è "Dio" ma è "la parola" e dunque un italiano dobbiamo mettere prima il soggetto, poi il verbo essere e infine Dio che qui è predicato nominale essendo senza articolo. Che cosa indica il predicato nominale? Una qualità o l'appartenenza ad una certa categoria del soggetto, il questo caso il "logos" o parola, verbo come rendono alcuni. Dunque secondo la grammatica più corrente essere "theos" è la qualità del Logos.

2. Più che per problemi "dottrinali" questo passo è complesso perché infrangerebbe il monoteismo a cui certamente Giovanni credeva, infatti avremmo apparente direbbe che c'è un Dio presso un altro Dio. Tutto ruota attorno a questo punto: Giovanni era monoteista e credeva ad un solo vero Dio, l'Iddio Onnipotento degli ebrei. In che senso allora dice che il logos era "theos"? A questa domanda si possono dare molte risposte, restando all'interno del paradigma biblico o, come è stato fatto dai trinitari, uscendone e cercando risposte nella metafisica greca.

Shalom

Palafiku
00mercoledì 15 aprile 2020 03:05
Giovanni 1:1
Aquila-58
Prima di tutto vi domando scusa di non essermi presentato. cerco di essere breve nella mia presentazione 😊
Vengo da una famiglia di tradizione mussulmana e "per caso" mi arriva un Nuovo Testamento a casa. ho iniziato a leggerlo, mi sono innamorato della Parola di Dio ed anche di Gesù. Nessuno mi ha parlato di Gesù, di chi era cosa aveva fatto e come seguirlo. Solo quel Nuovo Testamento. Quasi un anno dopo, sono venuti degli evangelici nel mio paese a distribuire dei Nuovi Testamenti e svolgere delle attività (scene teatrali). Sentivo che avevamo qualcosa in comune. Per tanto tempo non ho voluto leggere studi di alcuna confessione religiosa (nemmeno quelle evangeliche), mi ero innamorato solo della Bibbia. Dopo averla letta e riletta, analizzata e studiata a casa la Parola di Dio, ho iniziato a leggere anche altri libri di altre confessioni. Ho sperimentato nella mia vita diverse esperienze potenti, dove ho pregato per delle persone malate e loro in quel istante sono guarite. Ho visto e sperimentato realtà dove nel mondo occidentale non si sperimentano; essere perseguitato per Cristo e la sua parola. Cos'altro vi posso raccontare??? La mia vita è piena di esperienze reali delle promesse della parola di Dio. Torniamo adesso al tema che ho riportato. vediamo un pò:

johnny01

Veramente nel primo caso Theon é preceduto dall'articolo "ton", mentre nel secondo no. Secondo te non c'è qualche differenza di significato?

Correggimi (per quel poco che io ne so di greco), l'articolo viene omesso se il nome descrive una qualità o un attributo? Secondo me per questo motivo l'articolo ton cioè, il/la/del/della è stato omesso.

(SimonLeBon)

Ne abbiamo già parlato molte volte e la differenza tra il primo "Dio" e il secondo "dio" è la mancanza del determinativo.
Nel primo caso si potrebbe rendere "il Dio" e nel secondo "un dio".

Se lo scriveva un politeista, allora ci stava la mancanza del determinativo. Questa tua l'interpretazione l'ho trovata nell'app della torre di guardia e mi sembra una copy/past 😂. Dai scherzo 😁😁! Secondo me questo testo greco scritto con mentalità ebraica, tradotto con il sistema linguistico di oggi, crea una grande confusione.
Stiamo parlando di Giovanni, un ebreo monoteista, caro mio. Lasciamo perdere per un momento il discorso che "è un dio" oppure "è Dio". Io vorrei che entrassimo nel concetto di un ebreo monoteista che non crede "che vicino Dio c'è un dio piccolo oppure un Dio grande".Per lui era una bestemmia definire una cosa del genere (che sia Dio Grande oppure Piccolo). Ripeto Giovanni ci dice che

nel principio era la Parola, la Parola era presso Dio, Dio era la Parola

. Cioè che la Parola appartiene a Dio perché era quella che ha usato (Dio) per creare ogni cosa. DIO ha detto (la Parola) e le cose furono. Non ci sta dicendo che Gesù è un dio minore oppure un Dio maggiore (questo lo stanno dicendo le nostre versioni in italiano). Quando dice "DIO é LA PAROLA", ci sta dicendo che non si può separare Dio dalla Parola. Non significa che Gesù e Dio sono la stessa persona. Non ci sta neanche dicendo che Gesù è un Dio che dimora presso Dio. Ci sta dicendo che Gesù è la Parola di Dio e che l'autorità, la potenza e la personalità di Dio si esprime solo attraverso la Parola

kai theos ên ho logos



barnabino

Tu chiedi che cosa significa che "Dio era la parola" ma questa traduzione è sbagliata perché in greco il soggetto non è "Dio" ma è "la parola" e dunque un italiano dobbiamo mettere prima il soggetto, poi il verbo essere e infine Dio che qui è predicato nominale essendo senza articolo. Che cosa indica il predicato nominale? Una qualità o l'appartenenza ad una certa categoria del soggetto, il questo caso il "logos" o parola, verbo come rendono alcuni. Dunque secondo la grammatica più corrente essere "theos" è la qualità del Logos. 2. Più che per problemi "dottrinali" questo passo è complesso perché infrangerebbe il monoteismo a cui certamente Giovanni credeva, infatti avremmo apparente direbbe che c'è un Dio presso un altro Dio. Tutto ruota attorno a questo punto: Giovanni era monoteista e credeva ad un solo vero Dio, l'Iddio Onnipotento degli ebrei. In che senso allora dice che il logos era "theos"? A questa domanda si possono dare molte risposte, restando all'interno del paradigma biblico o, come è stato fatto dai trinitari, uscendone e cercando risposte nella metafisica greca.


Anche se hai dato un'interpretazione tua di come potrebbe essere corretto grammaticalmente in greco, ti sei corretto nel secondo punto quando dici:

infrangerebbe il monoteismo a cui certamente Giovanni credeva, infatti apparente direbbe che c'è un Dio presso un altro Dio

ed è giusto! Questo contrasta il primo punto che hai dato. Infatti, anticamente Dio aveva detto:

non vi è altro Dio accanto a me

perciò Giovanni non poteva affermare una cosa diversa. A questo punto le versioni che noi abbiamo in italiano: NMT, NR, Gerusalemme ecc., sbagliano perché ognuna traduce con un'interpretazione questo versetto, cioè: La Parola era Dio oppureLa Parola era un dio.
Se la vogliamo tradurre secondo il nostro intento italiano, suona: "la Parola era un dio", oppure "la Parola era Dio", così farà la fine dell'uovo e la gallina.

ps. scrivo tardi a motivo del tempo che ho a disposizione.
Grazie per la pazienza ragazzi😄😄
Dio vi benedica!
johnny01
00mercoledì 15 aprile 2020 03:35
Re: Giovanni 1:1
Grazie mille per l'educazione e il rispetto con cui ti poni. Io ti consiglio di aspettare Aquila domani perché lui é l'esperto di greco...
Intanto se desideri ti consiglio la lettura di questo articolo:
wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/2008812#h=1:0-12:58
Aquila-58
00mercoledì 15 aprile 2020 06:38
Re: Giovanni 1:1
Palafiku, 15/04/2020 03:05:

Infatti, anticamente Dio aveva detto:

non vi è altro Dio accanto a me

perciò Giovanni non poteva affermare una cosa diversa.




Vedi, il tuo errore è condensato tutto qui!
Infatti dai capitoli 42 a 47 di Isaia Geova si mette in contrapposizione con i falsi dèi pagani, per cui è nei loro confronti che non esiste altro Dio all' infuori di Geova.
Cioè a dire, nel contesto di Isaia, come ripeto la contrapposizione è tra Geova e i falsi dèi pagani e in quel versetto Geova sta solo dicendo che quegli idoli di legno e di pietra non sono veramente Dio o dèi, ma sono solo....pezzi di legno e di pietra.
Quindi il passo che citi non è spendibile con quello che alberga nella tua mente, perchè nell' A.T. anche Mosè, gli angeli e i giudici di Israele sono chiamati Dio o dèi.
Ed è appunto a questo senso non ontologico di theos che Giovanni fa riferimento: restando infatti al paradigma giudaico, Giovanni afferma che il Logos è theos in senso indeterminato, che indica quindi una qualità e un ruolo del Logos, e non la "natura" (di cui non si parla) del Logos.
In sostanza il Logos è theos perchè svolge un ruolo divino preciso che poi se vuoi ti spiegherò.




Ops, dimenticavo! [SM=g27988]

Palafiku, 15/04/2020 03:05:

Ripeto Giovanni ci dice che

nel principio era la Parola, la Parola era presso Dio, Dio era la Parola

. Cioè che la Parola appartiene a Dio perché era quella che ha usato (Dio) per creare ogni cosa. DIO ha detto (la Parola) e le cose furono. Non ci sta dicendo che Gesù è un dio minore oppure un Dio maggiore (questo lo stanno dicendo le nostre versioni in italiano). Quando dice "DIO é LA PAROLA", ci sta dicendo che non si può separare Dio dalla Parola. Non significa che Gesù e Dio sono la stessa persona. Non ci sta neanche dicendo che Gesù è un Dio che dimora presso Dio. Ci sta dicendo che Gesù è la Parola di Dio e che l'autorità, la potenza e la personalità di Dio si esprime solo attraverso la Parola

kai theos ên ho logos






kai theos en ho logos - anche alla luce di quello che ti ho spiegato sopra - non significa affatto quello che dici tu.
Non significa "la parola appartiene a Dio" se non nella tua esegesi errata.
Come ti ho spiegato sopra, Gesù non è un dio minore, ma è theos in senso non ontologico, cosa tranquillamente accettata da ogni giudeo, prova ne sia che dinanza al Sinedrio Stefano, verso cui i sinedriti aspettavano solo mezza parola sbagliata per....lapidarlo, dice apertamente che la Legge fu data per mezzo di angeli (Atti 7:38) quando l' A.T. dice che era Geova che parlava a Mosè (Esodo 20:1). L' angelo è quindi nell' A.T. chiamato Geova o Dio in senso non ontologico.
Perchè non è che per capire Gesù dobbiamo aspettare i greci convertiti al cristianesimo, sai?
Dobbiamo restare al paradigma giudaico dato che le Scritture sono state scritte sotto ispirazione da giudei



E questo ovviamente è solo l' inizio..

[SM=g27985]
(SimonLeBon)
00mercoledì 15 aprile 2020 07:42
Re: Giovanni 1:1
Palafiku, 4/15/2020 3:05 AM:

...

johnny01

Veramente nel primo caso Theon é preceduto dall'articolo "ton", mentre nel secondo no. Secondo te non c'è qualche differenza di significato?

Correggimi (per quel poco che io ne so di greco), l'articolo viene omesso se il nome descrive una qualità o un attributo? Secondo me per questo motivo l'articolo ton cioè, il/la/del/della è stato omesso.

(SimonLeBon)

Ne abbiamo già parlato molte volte e la differenza tra il primo "Dio" e il secondo "dio" è la mancanza del determinativo.
Nel primo caso si potrebbe rendere "il Dio" e nel secondo "un dio".

Se lo scriveva un politeista, allora ci stava la mancanza del determinativo. Questa tua l'interpretazione l'ho trovata nell'app della torre di guardia e mi sembra una copy/past 😂. Dai scherzo 😁😁! Secondo me questo testo greco scritto con mentalità ebraica, tradotto con il sistema linguistico di oggi, crea una grande confusione.
Stiamo parlando di Giovanni, un ebreo monoteista, caro mio. Lasciamo perdere per un momento il discorso che "è un dio" oppure "è Dio". Io vorrei che entrassimo nel concetto di un ebreo monoteista che non crede "che vicino Dio c'è un dio piccolo oppure un Dio grande".Per lui era una bestemmia definire una cosa del genere (che sia Dio Grande oppure Piccolo). Ripeto Giovanni ci dice che

nel principio era la Parola, la Parola era presso Dio, Dio era la Parola

. Cioè che la Parola appartiene a Dio perché era quella che ha usato (Dio) per creare ogni cosa. DIO ha detto (la Parola) e le cose furono. Non ci sta dicendo che Gesù è un dio minore oppure un Dio maggiore (questo lo stanno dicendo le nostre versioni in italiano). Quando dice "DIO é LA PAROLA", ci sta dicendo che non si può separare Dio dalla Parola. Non significa che Gesù e Dio sono la stessa persona. Non ci sta neanche dicendo che Gesù è un Dio che dimora presso Dio. Ci sta dicendo che Gesù è la Parola di Dio e che l'autorità, la potenza e la personalità di Dio si esprime solo attraverso la Parola

kai theos ên ho logos

...

ps. scrivo tardi a motivo del tempo che ho a disposizione.
Grazie per la pazienza ragazzi😄😄
Dio vi benedica!



Caro Palafiku,

io ho scritto a memoria, senza nessuna app.

Se continui la lettura di Giovanni e arrivi al v. 14, l'autore dice:

"14 E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre."

Penso che con questo versetto finisce la teoria che "DIO é LA PAROLA".
Non solo perchè in un discorso di quel tipo, un articolo è molto importante; ma anche perchè vendendo in terra finisce anche la seconda teoria che ci hai esposto, e cioè "ci sta dicendo che non si può separare Dio dalla Parola." Infatti non è venuto "Dio" in terra, ma solo la "parola".

Leggiti prima le paginate di discussioni che abbiamo ammassato in 10 anni su questo versetto, poi ne riparliamo.

Simon

barnabino
00mercoledì 15 aprile 2020 10:09
Caro Palafiku,


Anche se hai dato un'interpretazione tua di come potrebbe essere corretto grammaticalmente in greco, ti sei corretto nel secondo punto quando dici:

infrangerebbe il monoteismo a cui certamente Giovanni credeva, infatti apparente direbbe che c'è un Dio presso un altro Dio
ed è giusto! Questo contrasta il primo punto che hai dato. Infatti, anticamente Dio aveva detto:

non vi è altro Dio accanto a me

perciò Giovanni non poteva affermare una cosa diversa.



Premetto, la grammatica non è una mia opinione, il soggetto della frase è il Logos perché in greco è preceduto dall'articolo determinativo. Per questo è grammaticalmente scorretto tradurre "Dio era la parola" non per altro, con quella costruzione in italiano dobbiamo scrivere soggetto [la parola] + verbo [era] + predicato nominale [dio]. Il predicato nominale non indica una persona ma indica una qualità o caratteristica del Logos.


A questo punto le versioni che noi abbiamo in italiano: NMT, NR, Gerusalemme ecc., sbagliano perché ognuna traduce con un'interpretazione questo versetto, cioè: La Parola era Dio oppure La Parola era un dio



Non è proprio così, tutte queste traduzioni sono piuttosto letterali, la traduzione sbagliata a mio parere è invece quella che proponi tu [Dio era la parola] perché va in conflitto con la grammatica che è l'unica cosa che oggettivamente possiamo valutare. Per farti un esempio rovesciato è come se traducessi la famosa frase "Dio è amore" con "l'Amore è un dio" scambiando soggetto e predicato. Dunque boccio decisamente la tua traduzione che, non a caso, non è adottata credo da nessun biblista al mondo non per motivi teologici ma perché non è corretta grammaticalmente.


Se la vogliamo tradurre secondo il nostro intento italiano, suona: "la Parola era un dio", oppure "la Parola era Dio", così farà la fine dell'uovo e la gallina



Il punto è capire che cosa vuol dire "theos" quando è un predicato nominale. Ad esempio nella frase "Marta è una maestra" il nome Marta è il soggetto mentre è una maestra rappresenta il predicato nominale.

Dunque Giovanni non sta dicendo che il Logos era la persona di Dio (come se Dio fosse presso se stesso) ma è un essere distinto che ha la qualità di essere "dio", cioè un essere divino, un rappresentante divino, la manifestazione della divinità o simili, ma evidentemente qui si esce dalla grammatica e si entra nella teologia.

Dovremmo allora chiederci quando e come la parola theos è usata per definire esseri differenti da Dio o dagli dei pagani perché ovviamente come tu osservi Giovanni essendo monoteista non poteva dire che il Logos era un secondo Dio, ma forse dicendo che era "theos" voleva dire altro.

Shalom
barnabino
00mercoledì 15 aprile 2020 12:02

Quando dice "DIO é LA PAROLA", ci sta dicendo che non si può separare Dio dalla Parola. Non significa che Gesù e Dio sono la stessa persona. Non ci sta neanche dicendo che Gesù è un Dio che dimora presso Dio. Ci sta dicendo che Gesù è la Parola di Dio e che l'autorità, la potenza e la personalità di Dio si esprime solo attraverso la Parola



La spiegazione che dai si basa su una traduzione errata (come spiegato il soggetto non è Dio ma la Parola, Dio è un predicato nominale). Se stiamo alla grammatica Dio non è la parola.

Cosa sappiamo: certamente per Giovanni Dio (Geova) e la Parola (Gesù) non sono la stessa persona, anche perché non si vede come Dio potrebbe essere presso Dio. Tu dici: "Non ci sta neanche dicendo che Gesù è un Dio che dimora presso Dio" ed è corretto perché non è neppure questo quello che dice il testo, ovviamente per Giovanni c'è un solo Dio che è Geova e dunque la parola non è Dio. Però è indubbio che Giovanni dice che in principio (quello di Genesi 1,1) presso (questo dice in greco) Dio c'era un essere chiamato Logos (poi identificato con Gesù) che possiede la caratteristica di essere "dio". Il punto è capire cosa poteva significare per un monoteista come Giovanni definire "dio" un essere diverso dal solo Iddio.

Posso parzialmente accogliere la tua tesi secondo cui Gesù è la Parola di Dio e che l'autorità, la potenza e la personalità di Dio si esprime solo attraverso la Parola, il Logos per Giovanni può essere detto "dio" perché secondo altri testi Gesù è l'immagine dell'Iddio invisibile, è il mediatore tra Dio e la creazione, è il rappresentante di Dio, il mezzo attraverso cui Dio ci parla, nell'AT è identificato anche come l'angelo [messaggero, porta parola] di Geova o l'angelo della Sua faccia e dunque in senso traslato è dio, nel senso che vedere Gesù è come aver visto Dio, anche se non era ontologicamente Dio.

Shalom




jwfelix
00mercoledì 15 aprile 2020 16:11
Re: Giovanni 1:1
Palafiku, 15/04/2020 03:05:

Cioè che la Parola appartiene a Dio perché era quella che ha usato (Dio) per creare ogni cosa. DIO ha detto (la Parola) e le cose furono



Se così fosse Giovanni avrebbe detto

e la Parola era IN Dio

e non

e la Parola era CON Dio

O più semplicemente

In principio era la Parola e la Parola era DIO

barnabino
00mercoledì 15 aprile 2020 16:44
Che cosa vorrebbe dire, infatti, che "Dio ha detto la parola"? In base a questa interpretazione logos non sarebbe un essere distinto che stava presso Dio ma una sorta di emanazione, la ragione con cui Dio ha creato il mondo e che pervade la creazione. Diventa però difficile identificarla con un essere che diventa e distinto da Dio come fa Giovanni in quel contesto.

Shalom
silvio.51
00mercoledì 15 aprile 2020 21:04
Salve Palafiku, le consiglio di leggere questo libro della Queriniana " Generato prima di tutti i secoli? La controversia sull'origine di Cristo" di Kuschel. Oppure se riesce a leggere l'inglese le consiglio " The Doctrine of the Trinity: Christianity's Self-Inflicted Wound" di Anthony Buzzard. Scoprirà che non c'è nulla nella Bibbia che indichi una preesistenza letterale di Cristo. A sua volta questo le permetterà di comprendere correttamente Giovanni 1:1. Saluti.
geremia60(2019)
00mercoledì 15 aprile 2020 21:21
Re:
silvio.51, 15/04/2020 21:04:

Salve Palafiku, le consiglio di leggere questo libro della Queriniana " Generato prima di tutti i secoli? La controversia sull'origine di Cristo" di Kuschel. Oppure se riesce a leggere l'inglese le consiglio " The Doctrine of the Trinity: Christianity's Self-Inflicted Wound" di Anthony Buzzard. Scoprirà che non c'è nulla nella Bibbia che indichi una preesistenza letterale di Cristo. A sua volta questo le permetterà di comprendere correttamente Giovanni 1:1. Saluti.



correttamente?? Essere Dio per Mosè, "Dio per il popolo" non significava usurparne il ruolo, e quello dovuto.

La parola è venuta alla esistenza per le creature, non serviva a Dio, solo nel momento che appariva una creatura essa trova ragione di venire alla esistenza, anzi la venuta alla esistenza da prova indiretta, sottintesa, della venuta alla esistenza del Figlio , pure come dio degli uomini in rappresentanza dell'unico vero Dio : il Padre .
Il principio non è un principio morale, ma propriamente il principio della parola coincide con il principio della vita del Figlio, in cielo, e poi sulla terra, nato da donna nella carne ; ,e dal Padre pure come risorto primogenito; una creatura che era vita per gli uomini; per ogni cosa: umani, Così come per lo stesso potere mediante cui un apostolo poteva guarire una inferma . Risorto ebbe il dono di trasmettere la vita da sè stesso , cosa che non possedeva come non possiede nessun angelo.
barnabino
00mercoledì 15 aprile 2020 23:21
Possiamo restare a Giovanni 1,1? Ce lo chiede l'utente Palafiku all'inizio. Ragioniamo su questo passo senza cercare altri passi, altrimenti cominciamo la stesso minestrone. Comincio a capire perché si è arrivati alla trinità, nessuno nel II secolo a capito che non si doveva andare OT.

Shalom
Nemue77
00giovedì 16 aprile 2020 01:18
Re:
barnabino, 15/04/2020 23:21:

Possiamo restare a Giovanni 1,1? Ce lo chiede l'utente Palafiku all'inizio. Ragioniamo su questo passo senza cercare altri passi, altrimenti cominciamo la stesso minestrone. Comincio a capire perché si è arrivati alla trinità, nessuno nel II secolo a capito che non si doveva andare OT.

Shalom




😂👏👏😉
Angelo Serafino53
00giovedì 16 aprile 2020 01:53


C'è sempre il contesto che aiuta a capire

(Giovanni 1:18) 18 Nessun uomo ha mai visto Dio; l’unigenito dio che sta accanto al Padre è colui che lo ha fatto conoscere.

1:18 "un Dio unigenito" Garofalo



Nessun uomo ha mai visto Dio; mentre gli uomini hanno visto Gesù.

Nemue77
00giovedì 16 aprile 2020 02:09
Re:
Palafiku, 14/04/2020 04:08:

Salve a tutti. Siccome sono nuovo in questo forum, e non so se lo avete già aperto questo argomento.

Stavo riflettendo sulle traduzioni greche e la Vulgata, ho trovato un particolare in questo versetto

EN ARCHÊ ên ho logos, kai ho logos ên pros ton theon, kai theos ên ho logos

e vorrei concentrarmi sulla vera traduzione che non è quella cattolica, evangelica, testimoni di Geova. Le traduzioni che noi abbiamo hanno l'interpretazione. Questo versetto dice in italiano:

nel principio era la parola, la parola era con Dio, Dio era la parola

. Cortesemente non portatemi altri versetti che dicono il contrario. Vorrei la risposta di queste due domande:

1. Cosa significa "Dio era la parola"?
2. Vedete anche voi che ogni religione (cattolica, evangelica testimone di Geova)ha tradotto in base alla propria interpretazione dottrinale?

Grazie!

comunque sicuramente già lo sa... Vorrei solo ricordare , che una lingua affine al greco, cioè il copto , riporta tranquillamente " e la Parola era un dio" e sappiamo che a differenza del siriaco e il greco, il copto ( che sono insieme le 3 lingue con cui fu scritto inizialmente il NT) come per l italiano ha l articolo indeterminativo ( pur oggi credendo che Gesù sia Dio) traducono per coerenza ai testi che avevano in mano " un" ,interssante che i testi in copto che sono stati trovati, hanno tradotto da testi greci contempranei ai tempi di Gesù quindi sono particolarmente attendibili, inoltre sono stati scritti in un periodo che la confusione trinitaria ancora non era "nel
Aria" .per far luce a Giovanni 1:1 io davvero terrei conto di questa testimonianza.... Che si sposa inoltre con tutto il contesto del libro go Giovanni☺

Palafiku
00giovedì 16 aprile 2020 04:54
Giovanni 1:1
Gira e rigira, sempre li stiamo. Vedo che alcuni addirittura si stanno scaldando aprendo altri discorsi come se io stessi parlando della trinità. Secondo la mia ignoranza, per analizzare questo versetto io devo capire due cose:

1. Quando finisce la regola dell'interpretazione grammaticale greca in questo versetto.
2. Quando inizia la regola dell'interpretazione dottrinale di questo versetto.

(poi, per cortesia, non riportatemi copy/past del sito della torre di guardia 😩😩😩. ho letto tutto ciò che si trova li riguardo questo tema. ho anche l'app installato nel tablet. Ciò che molti di voi non farebbe con un 'app cristiana (installarla e leggerla). )

Torniamo al tema.

Aquila-58

Quindi il passo che citi non è spendibile con quello che alberga nella tua mente, perchè nell' A.T. anche Mosè, gli angeli e i giudici di Israele sono chiamati Dio o dèi.

Secondo me il discorso di elohim che viene usato per le persone e gli angeli, ha un significato ben preciso che viene distinto facilmente al vero EL(OHIM). Viene usato a quelle categorie che hai menzionato per le posizioni che avevano (autorità/superiorità/rispetto). Questo è un pò come nei giorni nostri con il termine "signore". io quando dico: "scusi signore". non sto innalzando quella persona come "Signore" (Adhonay), ma sto usando un linguaggio di rispetto nei confronti di quella persona. Contemporaneamente se qualcuno mi chiama "scusi signore", io so che non si sta riferendo a una divinità ma a una persona terrena, cioè a me. Anche se sento qualcuno che chiama qualcuno "signore", io se lo sento senza vedere, sono certo che quella persona non si sta rivolgendo ad una divinità ma ad un suo simile.
Questo è il versetto che ho riportato, Deuteronomio 32:39

Ora vedete che io solo sono Dio
e che non vi è altro dio accanto a me...

In questo passo Dio sta dicendo in altre parola nessuna divinità si trova accanto a me. Ma gli angeli che sono accanto a lui, allora? Loro non sono definiti divinità, perché non hanno una natura divina anche se molte volte vengono chiamati "elohim". Giovanni lo sa molto bene questo ecco perché io dico che lui (Giovanni)non ci sta dicendo La Parola era Dio oppure un dio ma che Dio era la Parola. E' ben diversa la cosa. Grammaticalmente in greco io sono scarso, e logicamente ci sta, ma dottrinalmente, Non ci può stare. Un monoteista ebraico non potrebbe mai dire che accanto a Dio c'è un'altra divinità (dio).

Come ti ho spiegato sopra, Gesù non è un dio minore, ma è theos in senso non ontologico, cosa tranquillamente accettata da ogni giudeo, prova ne sia che dinanza al Sinedrio Stefano, verso cui i sinedriti aspettavano solo mezza parola sbagliata per....lapidarlo, dice apertamente che la Legge fu data per mezzo di angeli (Atti 7:38) quando l' A.T. dice che era Geova che parlava a Mosè (Esodo 20:1). L' angelo è quindi nell' A.T. chiamato Geova o Dio in senso non ontologico.
Perchè non è che per capire Gesù dobbiamo aspettare i greci convertiti al cristianesimo, sai?
Dobbiamo restare al paradigma giudaico dato che le Scritture sono state scritte sotto ispirazione da giudei

Se presento questo tuo testo ad un giudeo, non immagini quello che ti direbbe 😂😂😂 (..è una battuta).
Ti ripeto, gli ebrei lo sanno molto bene quello che c'è scritto su gli angeli e le persone di un certo livello (Abramo, Mosè, i giudici, i profeti, ecc.), il titolo che viene dato come "elohim" non è per la divinità ma per l'autorità/superiorità/rispetto. E' una forma espressiva linguistica. Non definisce divinità queste categorie menzionate.
________________

(SimonLeBon)
Chiedo scusa di nuovo per la nuova discussione aperta ma non lo saputo trovare. ho letto diverse di quelle discussioni, ed ho visto che sono rimaste in sospeso. e cmq ho visto rigiri su altri discorsi infiniti. se volete chiudere questa discussione, fatte pure, no me la prendo. Io non voglio parlare della trinità (ed aprire altri discorsi). la mia intenzione è quella di comprendere (io stesso), il monoteismo in questo versetto. Perché io sono Cristiano e sono monoteista.
_______________

Barnabino

La spiegazione che dai si basa su una traduzione errata (come spiegato il soggetto non è Dio ma la Parola, Dio è un predicato nominale). Se stiamo alla grammatica Dio non è la parola.

Cosa sappiamo: certamente per Giovanni Dio (Geova) e la Parola (Gesù) non sono la stessa persona, anche perché non si vede come Dio potrebbe essere presso Dio. Tu dici: "Non ci sta neanche dicendo che Gesù è un Dio che dimora presso Dio" ed è corretto perché non è neppure questo quello che dice il testo, ovviamente per Giovanni c'è un solo Dio che è Geova e dunque la parola non è Dio. Però è indubbio che Giovanni dice che in principio (quello di Genesi 1,1) presso (questo dice in greco) Dio c'era un essere chiamato Logos (poi identificato con Gesù) che possiede la caratteristica di essere "dio". Il punto è capire cosa poteva significare per un monoteista come Giovanni definire "dio" un essere diverso dal solo Iddio.

Posso parzialmente accogliere la tua tesi secondo cui Gesù è la Parola di Dio e che l'autorità, la potenza e la personalità di Dio si esprime solo attraverso la Parola, il Logos per Giovanni può essere detto "dio" perché secondo altri testi Gesù è l'immagine dell'Iddio invisibile, è il mediatore tra Dio e la creazione, è il rappresentante di Dio, il mezzo attraverso cui Dio ci parla, nell'AT è identificato anche come l'angelo [messaggero, porta parola] di Geova o l'angelo della Sua faccia e dunque in senso traslato è dio, nel senso che vedere Gesù è come aver visto Dio, anche se non era ontologicamente Dio.

Ad essere sincero, apprezzo da te il fatto che sei flessibile e non tagli netto. Non sei aggressivo nello scritto ma sei ragionevole.
__________

jwfelix

Se così fosse Giovanni avrebbe detto e la Parola era IN Dio e non e la Parola era CON Dio O più semplicemente In principio era la Parola e la Parola era DIO

Può darsi in ebraico l'avrà usato, non si sa mai. Forse in greco avrà perso forma. come ad esempio, quando è stata tradotta la Parola di Dio in albanese (nella mia lingua nativa), era molto povera come traduzione. Perdeva il significato in tanti punti. Con l'evoluzione linguistica cioè con la prestazione delle parole straniere, la nuova versione della Bibbia ha completato quei passi che erano poveri e privi di significato.
Sta a noi esaminare le scritture

vi lascio con il detto di un professore teologico:
L'ispirazione delle sacre scritture non sta nelle traduzioni bibliche ma nei testi originali.
In questi giorni farò una ricerca sulla dottrina monoteista ebraica, nel materiale vecchio che ho e lo riporterò anche in questa discussione che ho aperto.
Fino ad allora, Dio vi benedica!
Palafiku
00giovedì 16 aprile 2020 04:56
Giovanni 1:1
...
Aquila-58
00giovedì 16 aprile 2020 07:07
Re: Giovanni 1:1
Palafiku, 16/04/2020 04:54:

Gira e rigira, sempre li stiamo. Vedo che alcuni addirittura si stanno scaldando aprendo altri discorsi come se io stessi parlando della trinità. Secondo la mia ignoranza, per analizzare questo versetto io devo capire due cose:

1. Quando finisce la regola dell'interpretazione grammaticale greca in questo versetto.
2. Quando inizia la regola dell'interpretazione dottrinale di questo versetto.

(poi, per cortesia, non riportatemi copy/past del sito della torre di guardia . ho letto tutto ciò che si trova li riguardo questo tema. ho anche l'app installato nel tablet. Ciò che molti di voi non farebbe con un 'app cristiana (installarla e leggerla). )




che simpatico! [SM=g27987] Perchè, tu pensi che noi non siamo cristiani?
Guarda che noi leggiamo di tutto, caro amico.
La mia biblioteca è piena di libri e pubblicazioni di autori cattolici, evangelici e altre confessioni e le leggo tranquillamente così come la maggioranza dei fratelli del forum.
Unitamente a ciò, leggiamo tranquillamente siti di altre confessioni cristiane senza problemi.
Quindi il tuo è solo un pregiudizio e nulla più-

[SM=g27987]


Palafiku, 16/04/2020 04:54:


Torniamo al tema.

Aquila-58

Quindi il passo che citi non è spendibile con quello che alberga nella tua mente, perchè nell' A.T. anche Mosè, gli angeli e i giudici di Israele sono chiamati Dio o dèi.

Secondo me il discorso di elohim che viene usato per le persone e gli angeli, ha un significato ben preciso che viene distinto facilmente al vero EL(OHIM). Viene usato a quelle categorie che hai menzionato per le posizioni che avevano (autorità/superiorità/rispetto). Questo è un pò come nei giorni nostri con il termine "signore". io quando dico: "scusi signore". non sto innalzando quella persona come "Signore" (Adhonay), ma sto usando un linguaggio di rispetto nei confronti di quella persona. Contemporaneamente se qualcuno mi chiama "scusi signore", io so che non si sta riferendo a una divinità ma a una persona terrena, cioè a me. Anche se sento qualcuno che chiama qualcuno "signore", io se lo sento senza vedere, sono certo che quella persona non si sta rivolgendo ad una divinità ma ad un suo simile.
Questo è il versetto che ho riportato, Deuteronomio 32:39

Ora vedete che io solo sono Dio
e che non vi è altro dio accanto a me...

In questo passo Dio sta dicendo in altre parola nessuna divinità si trova accanto a me.




ma infatti quello che non capisci è che anche nel Deuteronomio, come in tutto l' A.T., Geova si contrappne ai falsi dèi pagani.
Basta che tu legga passi come quelli che ti cito ora:

16 Lo fecero infuriare con dèi stranieri;
lo offendevano con cose detestabili.
17 Sacrificavano a demòni, non a Dio,
a dèi che non avevano conosciuto
,
dèi nuovi, venuti di recente,
che i vostri antenati non conoscevano
. (Deuteronomio 32:16-17)

Mi hanno fatto infuriare con ciò che non è un dio;
mi hanno offeso con i loro idoli senza valore
.
Per questo io li farò ingelosire con ciò che non è un popolo;
li offenderò con una nazione stupida
. (Deuteronomio 32:21)

Geova deporterà te e il re che costituirai su di te in una nazione che né tu né i tuoi antenati avete conosciuto; e là servirai altri dèi, dèi di legno e di pietra (Deuteronomio 28:36)

Proprio a voi sono state mostrate queste cose, perché sappiate che Geova è il vero Dio; non c’è nessun altro all’infuori di lui. (Deuteronomio 4:35)

Vedi che anche nel Pentateuco, la contrapposizione è sempre tra El (il vero Dio) e elohim, i falsi dèi?

Quindi Deuteronomio 32:39 e Deuteronomio 4:35 (che ho riportato io) vanno lette congiutamente con Deuteronomio 32:16.17, 21 e Deuteronomio 28:36, altrimenti facciamo dire alla Bibbia quello che non dice!




Palafiku, 16/04/2020 04:54:


Ma gli angeli che sono accanto a lui, allora? Loro non sono definiti divinità, perché non hanno una natura divina anche se molte volte vengono chiamati "elohim". Giovanni lo sa molto bene questo ecco perché io dico che lui (Giovanni)non ci sta dicendo La Parola era Dio oppure un dio ma che Dio era la Parola. E' ben diversa la cosa. Grammaticalmente in greco io sono scarso, e logicamente ci sta, ma dottrinalmente, Non ci può stare. Un monoteista ebraico non potrebbe mai dire che accanto a Dio c'è un'altra divinità (dio).




lo può dire eccome.
Si, in greco non sei scarso, ma direi che sei nullo!
Kai theos en ho logos in greco significa - banalmente - "e Dio (o un dio) era la Parola".

Il greco omette l' articolo determinativo specificatamente con sostantivi come theos o anthropos quando sono indeterminati, è una regoletta che ogni liceale conosce...

L' ho theos di Gv. 1:1 b non è indeterminato, quindi esprime chiaramente una personalità, mentre il theos di Gv. 1:1 c perde l' articolo proprio perchè in greco è indeterminato e quindi indica una qualità di qualcuno, non l' appartenenza alla categoria dei theos per la essenza o natura, è solo una tua inferenza prettamente trinitaria giacchè siamo nel I secolo e Giovanni resta ancorato strettamente al paradigma giudaico per cui theos è titolo di cui può fregiarsi anche chi non è il solo Dio, il Padre (Gv. 5:43-45 ; 17:3), perchè non concerne l' aspetto ontologico ma il ruolo che si ricopre!
Quindi il tuo discorso "Un monoteista ebraico non potrebbe mai dire che accanto a Dio c'è un'altra divinità (dio)" decade.

Giovanni nel prologo giovanneo (così come in tutto il suo Vangelo) non si mette a discettare sulla natura (physis, sostantivo che Giovanni mai usa!) del Cristo preesistente, ma sull’ origine e sul ruolo del Cristo preesistente, che infatti svolge un ruolo divino, quella di Logos di Dio (si confronti Apoc. 19:13). A motivo di questo ruolo o ufficio Divino viene definito theos che è indeterminato e indica una qualità, “divino, un dio” a motivo del ruolo o dell’ Ufficio Divino che il Cristo preesistente esercita dal momento chiamato “in principio".
Noi ci atteniamo al testo sacro e il testo sacro attesta che theos è un titolo può indicare anche rappresentare Dio, agire in suo nome e per suo conto, esercitare un Ufficio Divino, essere assiso sul trono di Geova.

E' quindi un senso non ontologico del sostantivo theos che è perfettamente attestato nell' applicazione del Salmo 45:6 al Cristo preesistente in Ebrei 1:8.

Per cui come ti ho detto, considerato questo senso non ontologico/immanente e accettato dal giudaismo di theos, la TNM rende con "un dio" (in maniera perfettamente legittima dal punto di vista grammaticale) non per creare monolatria o un "dio" minore, ma per differenziare l' ho theos di Gv. 1:1b dal Logos/theos di Gv. 1:1c, cosa che a nostro parere non permette di fare la tradizione CEI o le altre , del tutto legittima e corretta, ma che finisce per diluire l' ho theos di Gv. 1:1b e il Logos/theos di Gv:1:1c in un unico Dio, cosa che non può significare nulla nel I secolo, se noi biteismo.....

Non per nulla, nel I secolo il monoteista Giovanni può scrivere che il Logos è theos e l' altrettanto monoteista Paolo può scrivere che i cristiani hanno un solo Dio, il Padre (1 Corinti 8:6), vedi che il monoteismo cristiano non viene intaccato minimamente dal senso non immanente del theos conferito al Logos giovanneo?



Palafiku, 16/04/2020 04:54:




Come ti ho spiegato sopra, Gesù non è un dio minore, ma è theos in senso non ontologico, cosa tranquillamente accettata da ogni giudeo, prova ne sia che dinanza al Sinedrio Stefano, verso cui i sinedriti aspettavano solo mezza parola sbagliata per....lapidarlo, dice apertamente che la Legge fu data per mezzo di angeli (Atti 7:38) quando l' A.T. dice che era Geova che parlava a Mosè (Esodo 20:1). L' angelo è quindi nell' A.T. chiamato Geova o Dio in senso non ontologico.
Perchè non è che per capire Gesù dobbiamo aspettare i greci convertiti al cristianesimo, sai?
Dobbiamo restare al paradigma giudaico dato che le Scritture sono state scritte sotto ispirazione da giudei

Se presento questo tuo testo ad un giudeo, non immagini quello che ti direbbe (..è una battuta).
Ti ripeto, gli ebrei lo sanno molto bene quello che c'è scritto su gli angeli e le persone di un certo livello (Abramo, Mosè, i giudici, i profeti, ecc.), il titolo che viene dato come "elohim" non è per la divinità ma per l'autorità/superiorità/rispetto. E' una forma espressiva linguistica. Non definisce divinità queste categorie menzionate.




lo sapevano anche i sinedriti, ma nessuno di loro si mette a ridere quando Stefano dice che gli angeli avevano dato la Legge a Mosè quando nell' A.T. c' è scritto che era stato Geova a farlo!
Infatti l' angelo è Dio per l' autorità che ha, svolge un ruolo o ufficio divino in quanto in quel momento rappresenta Dio e questo vale anche per il Logos, che è theos, è Dio non perchè sia un' altra divinità accanto al SOLO Dio, il Cristo preesistente è il Logos sin dal momento chiamato "in principio", perchè è Persona che rende manifesta la parola, il pensiero, l' insegnamento divino, la stessa "personalità" di Dio, del "solo vero Dio" (Gv. 17:3 ; Gv. 14:7,9).
Perfino il giudizio divino è reso manifesto da Colui che, anche in questo caso, è definito il Logos di Dio (Apoc. 19:13), essendo l' esecutore del giudizio divino medesimo e guarda che è tutt' altro che un caso che nella ricorrenza dell' Apocalisse il Cristo venga definito il Logos di Dio!

Per cui, come ribadisco per chiudere, per noi, theos è un titolo che deriva al Cristo a motivo del ruolo o ufficio Divino che esercita, per il fatto che rappresenta Dio, non in senso immanente.

E questo è solo l' inizio, ovviamente

Stammi bene



[SM=g1871112]




(SimonLeBon)
00giovedì 16 aprile 2020 08:21
Re: Giovanni 1:1
Palafiku, 4/16/2020 4:54 AM:

Gira e rigira, sempre li stiamo. Vedo che alcuni addirittura si stanno scaldando aprendo altri discorsi come se io stessi parlando della trinità. Secondo la mia ignoranza, per analizzare questo versetto io devo capire due cose:

1. Quando finisce la regola dell'interpretazione grammaticale greca in questo versetto.
2. Quando inizia la regola dell'interpretazione dottrinale di questo versetto.

...

(SimonLeBon)
Chiedo scusa di nuovo per la nuova discussione aperta ma non lo saputo trovare. ho letto diverse di quelle discussioni, ed ho visto che sono rimaste in sospeso. e cmq ho visto rigiri su altri discorsi infiniti. se volete chiudere questa discussione, fatte pure, no me la prendo. Io non voglio parlare della trinità (ed aprire altri discorsi). la mia intenzione è quella di comprendere (io stesso), il monoteismo in questo versetto. Perché io sono Cristiano e sono monoteista. ...

Fino ad allora, Dio vi benedica!



Caro Palafiku,

il monoteismo biblico non è difficile da capire. Dopo il cosiddetto "prologo" di Giovanni è sufficiente arrivare al versetto 18 dello stesso capitolo per leggere:

Gv 1,18 "Nessuno ha mai visto Dio; l’unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l’ha fatto conoscere." (NR)

la nota riporta che alcuni manoscritti hanno "TR e M l’unigenito figlio."

Quindi per il monoteista ebreo-cristiano Giovanni, lo scrittore, esisteva "il Dio onnipotente" e, vicino a lui, "la parola" che era "un dio" o se preferisci "divina", come gli angeli, ma con piu' onore.
"Dio" onnipotente non si vede nè si puo' vedere, mentre la "parola" l'hanno vista in tanti, qui sulla terra.

Simon
bruciolis
00giovedì 16 aprile 2020 21:22
GV 1:1
se non è zuppa è pan bagnato...
traduci come vuoi, il significato non cambia:
la parola non è Dio (il figlio), ma il suo portavoce.
lo sapeva anche questo traduttore (evangelico?)
dice la nota in calce:
"sono convinto che questo insegnamento (ovvero che la parola sia Dio) sia falso e che sia da interpretare in questo modo: Cera solo Dio e la Parola - La Parola é il portavoce di Dio che parla all'umanità nel suo nome."



geremia60(2019)
00giovedì 16 aprile 2020 22:07
Re: Giovanni 1:1
Palafiku, 16/04/2020 04:54:

Gira e rigira, sempre li stiamo. Vedo che alcuni addirittura si stanno scaldando aprendo altri discorsi come se io stessi parlando della trinità. Secondo la mia ignoranza, per analizzare questo versetto io devo capire due cose:

1. Quando finisce la regola dell'interpretazione grammaticale greca in questo versetto.
2. Quando inizia la regola dell'interpretazione dottrinale di questo versetto.

(poi, per cortesia, non riportatemi copy/past del sito della torre di guardia 😩😩😩. ho letto tutto ciò che si trova li riguardo questo tema. ho anche l'app installato nel tablet. Ciò che molti di voi non farebbe con un 'app cristiana (installarla e leggerla). )

Torniamo al tema.

Aquila-58

Quindi il passo che citi non è spendibile con quello che alberga nella tua mente, perchè nell' A.T. anche Mosè, gli angeli e i giudici di Israele sono chiamati Dio o dèi.

Secondo me il discorso di elohim che viene usato per le persone e gli angeli, ha un significato ben preciso che viene distinto facilmente al vero EL(OHIM). Viene usato a quelle categorie che hai menzionato per le posizioni che avevano (autorità/superiorità/rispetto). Questo è un pò come nei giorni nostri con il termine "signore". io quando dico: "scusi signore". non sto innalzando quella persona come "Signore" (Adhonay), ma sto usando un linguaggio di rispetto nei confronti di quella persona. Contemporaneamente se qualcuno mi chiama "scusi signore", io so che non si sta riferendo a una divinità ma a una persona terrena, cioè a me. Anche se sento qualcuno che chiama qualcuno "signore", io se lo sento senza vedere, sono certo che quella persona non si sta rivolgendo ad una divinità ma ad un suo simile.
Questo è il versetto che ho riportato, Deuteronomio 32:39

Ora vedete che io solo sono Dio
e che non vi è altro dio accanto a me...

In questo passo Dio sta dicendo in altre parola nessuna divinità si trova accanto a me. Ma gli angeli che sono accanto a lui, allora? Loro non sono definiti divinità, perché non hanno una natura divina anche se molte volte vengono chiamati "elohim". Giovanni lo sa molto bene questo ecco perché io dico che lui (Giovanni)non ci sta dicendo La Parola era Dio oppure un dio ma che Dio era la Parola. E' ben diversa la cosa. Grammaticalmente in greco io sono scarso, e logicamente ci sta, ma dottrinalmente, Non ci può stare. Un monoteista ebraico non potrebbe mai dire che accanto a Dio c'è un'altra divinità (dio).

Come ti ho spiegato sopra, Gesù non è un dio minore, ma è theos in senso non ontologico, cosa tranquillamente accettata da ogni giudeo, prova ne sia che dinanza al Sinedrio Stefano, verso cui i sinedriti aspettavano solo mezza parola sbagliata per....lapidarlo, dice apertamente che la Legge fu data per mezzo di angeli (Atti 7:38) quando l' A.T. dice che era Geova che parlava a Mosè (Esodo 20:1). L' angelo è quindi nell' A.T. chiamato Geova o Dio in senso non ontologico.
Perchè non è che per capire Gesù dobbiamo aspettare i greci convertiti al cristianesimo, sai?
Dobbiamo restare al paradigma giudaico dato che le Scritture sono state scritte sotto ispirazione da giudei

Se presento questo tuo testo ad un giudeo, non immagini quello che ti direbbe 😂😂😂 (..è una battuta).
Ti ripeto, gli ebrei lo sanno molto bene quello che c'è scritto su gli angeli e le persone di un certo livello (Abramo, Mosè, i giudici, i profeti, ecc.), il titolo che viene dato come "elohim" non è per la divinità ma per l'autorità/superiorità/rispetto. E' una forma espressiva linguistica. Non definisce divinità queste categorie menzionate.
________________

(SimonLeBon)
Chiedo scusa di nuovo per la nuova discussione aperta ma non lo saputo trovare. ho letto diverse di quelle discussioni, ed ho visto che sono rimaste in sospeso. e cmq ho visto rigiri su altri discorsi infiniti. se volete chiudere questa discussione, fatte pure, no me la prendo. Io non voglio parlare della trinità (ed aprire altri discorsi). la mia intenzione è quella di comprendere (io stesso), il monoteismo in questo versetto. Perché io sono Cristiano e sono monoteista.
_______________

Barnabino

La spiegazione che dai si basa su una traduzione errata (come spiegato il soggetto non è Dio ma la Parola, Dio è un predicato nominale). Se stiamo alla grammatica Dio non è la parola.

Cosa sappiamo: certamente per Giovanni Dio (Geova) e la Parola (Gesù) non sono la stessa persona, anche perché non si vede come Dio potrebbe essere presso Dio. Tu dici: "Non ci sta neanche dicendo che Gesù è un Dio che dimora presso Dio" ed è corretto perché non è neppure questo quello che dice il testo, ovviamente per Giovanni c'è un solo Dio che è Geova e dunque la parola non è Dio. Però è indubbio che Giovanni dice che in principio (quello di Genesi 1,1) presso (questo dice in greco) Dio c'era un essere chiamato Logos (poi identificato con Gesù) che possiede la caratteristica di essere "dio". Il punto è capire cosa poteva significare per un monoteista come Giovanni definire "dio" un essere diverso dal solo Iddio.

Posso parzialmente accogliere la tua tesi secondo cui Gesù è la Parola di Dio e che l'autorità, la potenza e la personalità di Dio si esprime solo attraverso la Parola, il Logos per Giovanni può essere detto "dio" perché secondo altri testi Gesù è l'immagine dell'Iddio invisibile, è il mediatore tra Dio e la creazione, è il rappresentante di Dio, il mezzo attraverso cui Dio ci parla, nell'AT è identificato anche come l'angelo [messaggero, porta parola] di Geova o l'angelo della Sua faccia e dunque in senso traslato è dio, nel senso che vedere Gesù è come aver visto Dio, anche se non era ontologicamente Dio.

Ad essere sincero, apprezzo da te il fatto che sei flessibile e non tagli netto. Non sei aggressivo nello scritto ma sei ragionevole.
__________

jwfelix

Se così fosse Giovanni avrebbe detto e la Parola era IN Dio e non e la Parola era CON Dio O più semplicemente In principio era la Parola e la Parola era DIO

Può darsi in ebraico l'avrà usato, non si sa mai. Forse in greco avrà perso forma. come ad esempio, quando è stata tradotta la Parola di Dio in albanese (nella mia lingua nativa), era molto povera come traduzione. Perdeva il significato in tanti punti. Con l'evoluzione linguistica cioè con la prestazione delle parole straniere, la nuova versione della Bibbia ha completato quei passi che erano poveri e privi di significato.
Sta a noi esaminare le scritture

vi lascio con il detto di un professore teologico:
L'ispirazione delle sacre scritture non sta nelle traduzioni bibliche ma nei testi originali.
In questi giorni farò una ricerca sulla dottrina monoteista ebraica, nel materiale vecchio che ho e lo riporterò anche in questa discussione che ho aperto.
Fino ad allora, Dio vi benedica!



salve , le formule alchemiche non mi convincono più di tanto


L'angelo di Manoa viene chiamato YHWH non perchè aveva autorità, ma perchè rappresentava la parola di Dio, mentre Mosè era stato posto Dio del popolo poichè in questo caso rappresentava la autorità di Dio e non la sua personale autorità -potenza . Nel giorno in cui se lo dimenticò, fu punito.

Dio significa Capo, e il Vero Dio si distingue essendo chiamato il capo di tutti i capi In salmi , in daniele, viene identificato come il Dio di tutti gli dèi .

"Il capo della chiesa è Cristo, ma il capo di Cristo è YHWH " , a parte come Padre datore di vita .. della sua vita pure come ricreato risorto dai morti.

Spirito significa divinità, cioè essere soprannaturale, spirito pitone.. ecc.. quando riferito a una entità incorporea


Gli ebrei si credono che alcune manifestazioni di angeli non siano angeli ma Dio stesso il suo spirito , specificandolo con un precisa nomenclatura che non ricordo al momento.

se in tv ascoltiamo il presidente parlare, diciamo che sta parlando il presidente, ma la tv non è il presidente , perciò un angelo è Dio che parla , perchè lui, tv, pardon, angelo, è in comunicazione telepatica con il Presidente dei presidenti
barnabino
00giovedì 16 aprile 2020 23:14
Caro Palafiku,


Secondo la mia ignoranza, per analizzare questo versetto io devo capire due cose:

1. Quando finisce la regola dell'interpretazione grammaticale greca in questo versetto



Se chiedi qual è la traduzione più ovvia del passo è quella chi ti abbiamo esposto, ovvero qui Giovanni designa l'Iddio Onnipotente degli con il nominativo preceduto dall'articolo determinativo "ho theos" per quanto riguarda la seconda parte non devi tener conto dell'ordine delle parole perché in greco antico, a differenza dell'italiano, è libero e il soggetto non è necessariamente prima del verbo. Questa è la grammatica:

theos non c'è l'articolo e dunque non è il soggetto della frase ma predicato nominale e dunque indica una qualità del soggetto

en è il verbo essere

Ho logos è il soggetto della frase, lo si capisce perché è preceduto dall'articolo determinativo

Ci sono altre traduzioni possibili ma questa è decisamente quella più probabile e coerente con il contesto biblico, non necessità alcuna spiegazione dottrinale ma il senso resta tutto comprensibile all'interno del paradigma biblico che ammette l'esistenza rappresentati divini spesso identificati con Geova stesso, ovviamente non in senso ontologico.


2. Quando inizia la regola dell'interpretazione dottrinale di questo versetto



Un'altra possibile traduzione potrebbe basarsi sulla regola grammaticale per cui in costruzioni sintattiche come quella usata da Giovanni è possibile omettere l'articolo determinativo, pertanto "theos" non sarebbe più predicato nominale ma indicherebbe appunto lo stesso "ho theos" di cui si parla nella prima parte, ovvero l'Iddio Onnipotente. Qui vi sarebbe una identificazione personale tra Geova e il Logos.

Qui entra in gioco l'interpretazione dottrinale perché questa identificazione mette in serio pericolo il monoteismo biblico, infatti Giovanni precisa che il Logos era una essere distinto da Geova, dotato di volontà ed esistenza propria e separata. Questa lettura mette necessariamente in campo una rielaborazione dottrinale perché ammette l'esistenza di due distinti esseri che sono entrambi Dio.

Shalom




johnny01
00venerdì 17 aprile 2020 02:23
barnabino, 16/04/2020 23:14:

Caro Palafiku,


Secondo la mia ignoranza, per analizzare questo versetto io devo capire due cose:

1. Quando finisce la regola dell'interpretazione grammaticale greca in questo versetto



Se chiedi qual è la traduzione più ovvia del passo è quella chi ti abbiamo esposto, ovvero qui Giovanni designa l'Iddio Onnipotente degli con il nominativo preceduto dall'articolo determinativo "ho theos" per quanto riguarda la seconda parte non devi tener conto dell'ordine delle parole perché in greco antico, a differenza dell'italiano, è libero e il soggetto non è necessariamente prima del verbo. Questa è la grammatica:

theos non c'è l'articolo e dunque non è il soggetto della frase ma predicato nominale e dunque indica una qualità del soggetto

en è il verbo essere

Ho logos è il soggetto della frase, lo si capisce perché è preceduto dall'articolo determinativo

Ci sono altre traduzioni possibili ma questa è decisamente quella più probabile e coerente con il contesto biblico, non necessità alcuna spiegazione dottrinale ma il senso resta tutto comprensibile all'interno del paradigma biblico che ammette l'esistenza rappresentati divini spesso identificati con Geova stesso, ovviamente non in senso ontologico.


2. Quando inizia la regola dell'interpretazione dottrinale di questo versetto



Un'altra possibile traduzione potrebbe basarsi sulla regola grammaticale per cui in costruzioni sintattiche come quella usata da Giovanni è possibile omettere l'articolo determinativo, pertanto "theos" non sarebbe più predicato nominale ma indicherebbe appunto lo stesso "ho theos" di cui si parla nella prima parte, ovvero l'Iddio Onnipotente. Qui vi sarebbe una identificazione personale tra Geova e il Logos.

Qui entra in gioco l'interpretazione dottrinale perché questa identificazione mette in serio pericolo il monoteismo biblico, infatti Giovanni precisa che il Logos era una essere distinto da Geova, dotato di volontà ed esistenza propria e separata. Questa lettura mette necessariamente in campo una rielaborazione dottrinale perché ammette l'esistenza di due distinti esseri che sono entrambi Dio.

Shalom





Barnabino, ho letto questo commento:
"Sbagliano quindi i testimoni di Geova ad insistere su questa mancanza di articolo per dimostrare che la parola era ‘un dio’ o ‘divina’ e non Dio. La mancanza di articolo è infatti richiesta dalla costruzione: “la parola [soggetto] era Dio [predicato nominale]”. Insistere nel voler mettere l’articolo indeterminativo “un” davanti a “Dio” indica solo scarsa conoscenza della lingua greca"

Quindi non c'è nessuna regola che ci dice che quando l'articolo determinativo manca, theos assume il significato di "divino"?
johnny01
00venerdì 17 aprile 2020 02:38
"Oltre a ciò, non va sottaciuto che sia un grave errore tradurre il sostantivo theòs con l’aggettivo “divino” o altro simile, per il quale sarebbe stato necessario l’aggettivo greco theiòs."
johnny01
00venerdì 17 aprile 2020 02:40
"In Gv 19:21, per esempio, la TNM correttamente traduce: “I capi dei sacerdoti dei Giudei dicevano a Pilato: - Non scrivere: ‘Re (greco: o basilèus) dei Giudei’, ma che Egli ha detto: ‘Io sono Re dei Giudei’ - (greco: basilèus eimì ton Iudàion)“. Se i tdg avessero tradotto qui come hanno fatto in Gv 1:1, avremmo dovuto leggere: ‘Io sono un re dei Giudei’, visto che davanti al complemento predicativo basilèus non vi è alcun articolo…"
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