Giudizio degli Unti

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L' Apostolo
00martedì 8 febbraio 2011 12:51
Leggendo la discussione su R.Franz mi è venuto in mente di aprire questo 3d. Perchè? Spiego....


...Quando un unto diviene tale è chiamato ad un solo futuro: il Cielo. Egli non può essere annoverato successivamente fra le altre pecore o la Grande Folla. La speranza celeste che si riceve è irrevocabile. Se ne deduce che se un unto muore infedele per lui non c'è nessuna resurrezione celeste né può sperare in una terrena, manco fosse un premio di serie B. Mi spiego?

Se l'unto non vince la corsa è destinato alla Geenna. Ovviamente solo Geova sà chi sono i veri unti e chi vince la corsa, ma qui parliamo in termini teologici della questione. Dottrinalmente un unto infedele perde la vita eterna per sempre se muore nell'infedeltà. In realtà questo vale anche per un TDG della Grande Folla che dovesse morire intenzionalmente nel peccato grave nascosto.

La consapevolezza di tutto ciò dovrebbe far vivere una vita coscienziosa a chi ha acquisito accurata conoscenza della verità. Perchè se è vero che con la morte paghiamo il debito, non è altrettanto vero che ci siamo guadagnati la vita futura, anzi una volta pagato potremmo averlo fatto per sempre. La risurrezione è un dono da parte di Dio non un obbligo.
porporato
00martedì 8 febbraio 2011 13:02
Re:
L' Apostolo, 08/02/2011 12.51:

Leggendo la discussione su R.Franz mi è venuto in mente di aprire questo 3d. Perchè? Spiego....


...Quando un unto diviene tale è chiamato ad un solo futuro: il Cielo. Egli non può essere annoverato successivamente fra le altre pecore o la Grande Folla. La speranza celeste che si riceve è irrevocabile. Se ne deduce che se un unto muore infedele per lui non c'è nessuna resurrezione celeste né può sperare in una terrena, manco fosse un premio di serie B. Mi spiego?

Se l'unto non vince la corsa è destinato alla Geenna. Ovviamente solo Geova sà chi sono i veri unti e chi vince la corsa, ma qui parliamo in termini teologici della questione. Dottrinalmente un unto infedele perde la vita eterna per sempre se muore nell'infedeltà. In realtà questo vale anche per un TDG della Grande Folla che dovesse morire intenzionalmente nel peccato grave nascosto.

La consapevolezza di tutto ciò dovrebbe far vivere una vita coscienziosa a chi ha acquisito accurata conoscenza della verità. Perchè se è vero che con la morte paghiamo il debito, non è altrettanto vero che ci siamo guadagnati la vita futura, anzi una volta pagato potremmo averlo fatto per sempre. La risurrezione è un dono da parte di Dio non un obbligo.




molto interessante,
questa spiega tutto: (2 Corinti 5:10) ...Poiché dobbiamo tutti essere resi manifesti dinanzi al tribunale del Cristo, affinché ciascuno riceva il suo giudizio per le cose fatte mediante il corpo, secondo le cose che ha praticato, sia cosa buona che vile.

[SM=g10765]
dreamflowers
00martedì 8 febbraio 2011 17:27
pero' va ricordato che solo GEOVA e' in grado di capire se il peccato e' volontario o meno
L' Apostolo
00martedì 8 febbraio 2011 17:37
Questo "tribunale" di cui parla Paolo non è né da immaginarsi né da intendersi come un luogo, bensì è una situazione. Ad esempio di fronte a questo tribunale gli unti vi si trovano già nella loro attuale vita:

(1 Pietro 4:17-19) 17 Poiché è il tempo fissato perché il giudizio cominci dalla casa di Dio. Ora se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non sono ubbidienti alla buona notizia di Dio? 18 “E se il giusto è salvato con difficoltà, dove si mostreranno l’empio e il peccatore?” 19 Così, dunque, anche quelli che soffrono in armonia con la volontà di Dio continuino a raccomandare le loro anime al fedele Creatore mentre fanno il bene.

Alla fine di questa vita sono felici che le loro opere vanno direttamente con loro, in quanto se muoiono fedeli ereditano il Regno:

(Rivelazione 14:13) 13 E udii una voce dal cielo dire: “Scrivi: Felici i morti che da ora in poi muoiono unitamente al Signore. Sì, dice lo spirito, si riposino dalle loro fatiche, poiché le cose che fecero vanno direttamente con loro”.

Ma se non muoiono fedeli è scritto:

(Ebrei 6:4-8) 4 Poiché è impossibile che quelli che sono stati una volta per sempre illuminati, e che hanno gustato il gratuito dono celeste, e che son divenuti partecipi dello spirito santo, 5 e che hanno gustato l’eccellente parola di Dio e le potenze del sistema di cose avvenire, 6 ma che si sono allontanati, siano di nuovo ravvivati a pentimento, perché mettono di nuovo al palo il Figlio di Dio per loro conto e lo espongono a pubblica vergogna. 7 Per esempio, la terra che beve la pioggia che spesso viene su di essa, e che quindi produce vegetazione utile a quelli per i quali è anche coltivata, riceve in cambio una benedizione da Dio. 8 Ma se produce spine e triboli, è rigettata ed è prossima ad essere maledetta; e finisce con l’essere bruciata.


(Ebrei 10:26-31) 26 Poiché se pratichiamo il peccato volontariamente dopo aver ricevuto l’accurata conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, 27 ma [c’è] una certa paurosa aspettazione del giudizio e [c’è] un’ardente gelosia che consumerà quelli che si oppongono. 28 Chi ha trascurato la legge di Mosè muore senza compassione, sulla testimonianza di due o tre. 29 Di quanto più severa punizione pensate che sarà ritenuto degno chi avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà stimato come di valore comune il sangue del patto mediante il quale fu santificato, e avrà oltraggiato lo spirito dell’immeritata benignità con disprezzo? 30 Poiché conosciamo colui che disse: “La vendetta è mia; io ricompenserò”; e di nuovo: “Geova giudicherà il suo popolo”. 31 È pauroso cadere nelle mani dell’Iddio vivente.



Per coloro che vivranno sulla Terra il tribunale sarà ad Armaghedon e nel Millennio, ad Armaghedon alcuni subiranno un giudizio di condanna, altri di salvezza. La stessa cosa accadrà nel Millennio e alla fine d' esso i vivi e i morti saranno dinanzi al tribunale di Cristo a cui si saranno aggiunti come giudici coloro che egli ha portato in Cielo:

(1 Corinti 6:2) O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo dev’essere giudicato da voi, non siete voi in grado di giudicare cose di minima importanza?

Il Tribunale di Cristo quindi non è un luogo ultraterreno nell' aldilà sullo stile dei concetti greci pagani, ma una situazione in cui si trovano tutti gli uomini e con la quale prima o poi faranno i conti ricevendo approvazione, condanna, o misericordia:

(Proverbi 11:31) 31 Ecco, il giusto, sulla terra sarà ricompensato. Quanto più dovrebbero esserlo il malvagio e il peccatore!
L' Apostolo
00martedì 8 febbraio 2011 17:47
*** w06 15/3 pp. 5-6 L’unico rimedio ***
Non tutti quelli che sono vissuti, comunque, saranno risuscitati. “Se pratichiamo il peccato volontariamente dopo aver ricevuto l’accurata conoscenza della verità”, afferma la Bibbia, “non rimane più alcun sacrificio per i peccati, ma c’è una certa paurosa aspettazione del giudizio”. (Ebrei 10:26, 27) Alcuni hanno commesso peccati per i quali non c’è perdono. Non sono nell’Ades (la comune tomba del genere umano) ma nella Geenna, un luogo simbolico di distruzione eterna. (Matteo 23:33) Però dobbiamo stare attenti a non fare ipotesi sulla possibilità che una certa persona venga risuscitata o meno. Il giudizio spetta a Dio. Egli sa chi è nell’Ades e chi nella Geenna. Per quel che ci riguarda, preoccupiamoci di vivere in modo conforme alla volontà di Dio.



E' sbagliato fare ipotesi sulle "persone" ma non sulle categorie.
La Bibbia parla di categorie destinate alla Geenna fra queste il Clero alias Uomo dell' Illegalità:

*** it-2 p. 1168 Uomo dell’illegalità ***
Rivelato. Dopo la morte degli apostoli l’“uomo dell’illegalità” uscì allo scoperto con la sua ipocrisia religiosa e i suoi falsi insegnamenti. (2Ts 2:3, 6, 8) Secondo le parole di Paolo, questo “uomo” sarebbe diventato molto potente, agendo sotto il controllo di Satana e compiendo “ogni opera potente, e segni e portenti di menzogna”. Coloro che vengono ingannati dall’operato dell’“uomo dell’illegalità” sono definiti “quelli che periscono [lett. “si distruggono”], come retribuzione perché non hanno accettato l’amore della verità per essere salvati”. L’apostolo spiega che costoro ‘credono alla menzogna’ e saranno “tutti giudicati perché non hanno creduto alla verità ma hanno preso piacere nell’ingiustizia”. (2Ts 2:9-12; vedi Int). Il giudizio è dunque di condanna. — Vedi RISURREZIONE (Il peccato contro lo spirito santo).Distrutto. Questo composito e ipocrita “uomo dell’illegalità” sarà eliminato dal Signore Gesù mediante “lo spirito della sua bocca” e annientato “mediante la manifestazione della sua presenza”. L’annientamento di questo empio oppositore di Dio sarà una prova visibile e concreta che il Signore Gesù Cristo siede e agisce quale Giudice. Egli non giudicherà con un metro personale, per cui la distruzione mediante “lo spirito della sua bocca” deve significare distruzione come espressione del giudizio di Geova contro questa empia classe di persone. — 2Ts 2:8; cfr. Ri 19:21, ‘la lunga spada che usciva dalla sua bocca’.
Barnaba1977
00martedì 8 febbraio 2011 17:49
[SM=g1861209]
L' Apostolo
00martedì 8 febbraio 2011 17:52
*** it-2 p. 786 Risurrezione ***Il peccato contro lo spirito santo. Gesù Cristo disse che chi avesse peccato contro lo spirito santo non sarebbe stato perdonato né nel presente sistema di cose né in quello avvenire. (Mt 12:31, 32) Chi è giudicato da Dio colpevole di aver peccato contro lo spirito santo nel presente sistema di cose non sarà risuscitato poiché, visto che i suoi peccati non saranno mai perdonati, per lui la risurrezione sarebbe inutile. Gesù pronunciò un giudizio contro Giuda Iscariota chiamandolo “il figlio della distruzione”. Il riscatto non si applica a lui e, poiché il giudizio della sua distruzione è già stato emesso, egli non avrà risurrezione. — Gv 17:12.
Ai suoi oppositori, i capi religiosi ebrei, Gesù disse: “Come sfuggirete al giudizio della Geenna [simbolo di distruzione eterna]?” (Mt 23:33; vedi GEENNA). Le sue parole indicano che costoro, se non avessero fatto qualcosa per tornare a Dio prima di morire, avrebbero ricevuto un irrevocabile giudizio avverso. In tal caso la risurrezione non sarebbe stata per loro di alcuna utilità. La stessa cosa vale per l’“uomo dell’illegalità”. — 2Ts 2:3, 8; vedi UOMO DELL’ILLEGALITÀ.
Paolo parla di individui che hanno conosciuto la verità, sono divenuti partecipi dello spirito santo, e poi si sono allontanati, riducendosi in uno stato in cui è impossibile essere “di nuovo ravvivati a pentimento, perché mettono di nuovo al palo il Figlio di Dio per loro conto e lo espongono a pubblica vergogna”. Il riscatto non può più aiutarli; quindi per loro non ci sarà risurrezione. L’apostolo prosegue paragonandoli a un campo che produce solo spine e triboli e viene rigettato, per essere infine bruciato. Questo illustra il futuro che li attende: il completo annientamento. — Eb 6:4-8.
Più avanti Paolo parla di quelli che praticano “il peccato volontariamente dopo aver ricevuto l’accurata conoscenza della verità”, spiegando che per loro “non rimane più alcun sacrificio per i peccati, ma c’è una certa paurosa aspettazione del giudizio e c’è un’ardente gelosia che consumerà quelli che si oppongono”. Quindi fa un esempio: “Chi ha trascurato la legge di Mosè muore senza compassione, sulla testimonianza di due o tre. Di quanto più severa punizione pensate che sarà ritenuto degno chi avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà stimato come di valore comune il sangue del patto mediante il quale fu santificato, e avrà oltraggiato lo spirito dell’immeritata benignità con disprezzo? . . . È pauroso cadere nelle mani dell’Iddio vivente”. Il giudizio è più severo in quanto costoro non vengono semplicemente messi a morte e sepolti nello Sceol, come avveniva ai violatori della Legge di Mosè. Questi vanno nella Geenna, da cui non c’è risurrezione. — Eb 10:26-31.
Pietro scrisse ai suoi fratelli facendo notare che, quale “casa di Dio”, il loro giudizio era in corso, e poi, citando Proverbi 11:31 (LXX), li avvertì del pericolo di disubbidire. Egli lasciò così intendere che il loro presente giudizio poteva terminare con un giudizio di distruzione eterna, proprio come aveva scritto Paolo. — 1Pt 4:17, 18.
L’apostolo Paolo parla anche di alcuni che “subiranno la punizione giudiziaria della distruzione eterna dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua forza, al tempo in cui verrà per essere glorificato riguardo ai suoi santi”. (2Ts 1:9, 10) Questi perciò non sopravvivranno per entrare nel Regno millenario di Cristo e, dal momento che la loro distruzione è “eterna”, non avranno risurrezione.
L' Apostolo
00martedì 8 febbraio 2011 17:59
In conclusione, uno che si è dichiarato unto che poi è divenuto apostata e che ha collaborato con l'Uomo dell'Illegalità pubblicando libri editi da Babilonia la Grande, ed è morto, per quanto mi riguarda a meno che non si sia pentito in punto di morte, è nella Geenna. Ma voi ve lo immaginate in Cielo a governare nel Millennio? E sulla Terra fra gli "ingiusti"? NO! Lì non può essere perchè essendo unto o si va in Cielo o alla distruzione eterna, non c'è via di mezzo. Non si tratta di fare i giudici, ma di prendere coscienza di ciò che insegna la Bibbia ed essere onesti con se stessi.

Questa presa di coscienza dovrebbe farci vivere la vita ogni giorno come se fosse l'ultimo e quindi in modo degno affinché Dio possa poi riportarci in vita. Non adagiamoci sull'illusione che la morte copre il peccato, se così fosse stato Gesù che si è sacrificato a fare? La morte è la paga del peccato, questo vuol dire che nessuno sarà riportato in vita per scontare peccati passati, ma non vuol dire che chi muore automaticamente si è guadagnato la Risurrezione. Questo è un errore concettuale che come singoli TDG facciamo spesso e mi è parso giusto correggere.
claudio2018
00mercoledì 26 giugno 2019 17:37
Alcuni apostati , non so se è il.caso di Franz sembrano essere convinti , come fossero ingannati dal loro cuore o da informazioni udite sul web. Viviamo in un sistema in cui circolano migliaia di informazioni e non è sempre semplice distinguere il pressapochismo e la verosimiglianza dal vero. Con tutto ciò sembra che alcuni conservino un onestà di fondo . E muoiono convinti di altre idee. Sono vittime o colpevoli ? come li giudicherà Geova ? Anche l'unto può essere ingannato . Eva lo fu
. Le menti dei cristiani del 1° secolo poteva essere "corrotta e distolta" . Sarà risorto ? Dove ? Alla fine il giudice ultimo è Geova.
(SimonLeBon)
00mercoledì 26 giugno 2019 18:11
Re:
claudio2018, 26/06/2019 17:37:

Alcuni apostati , non so se è il.caso di Franz sembrano essere convinti , come fossero ingannati dal loro cuore o da informazioni udite sul web. Viviamo in un sistema in cui circolano migliaia di informazioni e non è sempre semplice distinguere il pressapochismo e la verosimiglianza dal vero. Con tutto ciò sembra che alcuni conservino un onestà di fondo . E muoiono convinti di altre idee. Sono vittime o colpevoli ? come li giudicherà Geova ? Anche l'unto può essere ingannato . Eva lo fu
. Le menti dei cristiani del 1° secolo poteva essere "corrotta e distolta" . Sarà risorto ? Dove ? Alla fine il giudice ultimo è Geova.



Ma la domanda qual è?

Simon
claudio2018
00mercoledì 26 giugno 2019 19:19
Re: Re:
(SimonLeBon), 26/06/2019 18.11:



Ma la domanda qual è?

Simon

Gli unti che muoiono infedeli saranno risorti ? Si/No

Se SI in cielo o sulla terra ?
barnabino
00mercoledì 26 giugno 2019 22:58

Gli unti che muoiono infedeli saranno risorti ? Si/No



Se sono infedeli, ma questo solo Dio lo sà, non saranno risorti, almeno stando alle Scritture. Ma questo vale anche per la grande folla, solo chi avrà "perseverato sino alla fine" sarà salvato. Questo è quello che dice Gesù, forse poco rassicurante ma è così.

Shalom
frida18
00giovedì 27 giugno 2019 09:33




Ma cè da dire anche che
ricevere lo Spirito Santo non significa
diventare perfetti.....
barnabino
00giovedì 27 giugno 2019 10:39
Infatti, essere unti non cambia la propria responsabilità personale davanti a Dio, anzi, aumenta, dato che a chi è stato dato molto sarà richiesto molto. Forse Claudio potrebbe spiegare meglio quello che domanda.

Shalom
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