I Testimoni di Geova svolgono opere di carità?

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Noemi.P
00mercoledì 26 marzo 2014 15:03
Ho letto su internet che i Testimoni di Geova non hanno nessun ente di carità, non fanno la carità e che fanno beneficenza solo tra di loro.
E' tutto vero questo? Se no, che opere di carità svolgete? Avete un ente di carità? Se è tutto vero perché non la praticate?
barnabino
00mercoledì 26 marzo 2014 15:08
I testimoni di Geova sono liberi di svolgere qualunque azione di volontariato per alleviare la sofferenza altrui, purché in associazioni laiche e apolitiche, in rispetto della nostra posizione religiosa e di neutralità politica. Ci sono fratelli che collaborano nelle pubbliche assistenze, in associazioni di volontariato varie, ecc... anche se non ne facciamo l'aspetto essenziale della nostra vita, credendo che la forma più nobile di carità e assistenza che possa essere fatta è quella di insegnare quello che è l'autentico messaggio cristiano.

Shalom
admintdg3
00mercoledì 26 marzo 2014 15:10
I primi cristiani non costituirono associazioni per "fare la carità", non era questo lo scopo del cristianesimo.
Un antico detto recita: E' meglio regalare al povero una canna da pesca che gli serva per sempre, anziché regalargli ogni volta un pesce.

Questo è lo scopo del cristianesimo. Tra i tdG non ci sono infatti barboni e mendicanti, segno del'efficacia della predicazione anche sotto quell'aspetto; mentre tra chi fa "la carità" abbondano persone ai margini della società.
Segno che la cosiddetta "carità" non è la soluzione.
Significa questo che i tdG non aiutino chi è in difficoltà?
No di certo.
I testimoni di Geova sono stati più volte premiati o lodati, come gruppo o singolarmente, per le loro opere a favore di tutti.

Qualche esempio:

Aiuti durante il terremoto


Il giornale Il Centro dell’8 gennaio 1998 riferiva: “Sono stati i Testimoni di Geova di Roseto [in provincia di Teramo] i primi a giungere nelle zone colpite dal terremoto per portare gli aiuti . . . Oltre a riunirsi periodicamente per pregare, i fedeli di Geova operano quindi anche nel concreto tendendo una mano a coloro che soffrono senza preoccuparsi a quale fede appartengano”.

il Ministero dell’Interno ha rilasciato alla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova un attestato di benemerenza e una medaglia “A testimonianza dell’opera e dell’impegno prestati nello svolgimento delle attività connesse all’emergenza nelle regioni dell’Umbria e delle Marche colpite dalla crisi sismica





Aiuti durante l'alluvione in Piemonte del 2000


La Regione Piemonte ha donato ai testimoni di Geova una targa “per la preziosa opera di volontariato a sostegno delle popolazioni piemontesi colpite dall’evento alluvionale” (2000).




Impegno nell'alfabetizzazione


Nel paese africano del Burundi, l’Ufficio Nazionale per l’Alfabetizzazione degli Adulti (un dipartimento del Ministero dell’Istruzione) è stato così soddisfatto dei risultati conseguiti dal programma di alfabetizzazione dei Testimoni che ha voluto premiare quattro insegnanti per il “duro lavoro svolto nell’insegnare a leggere”.






Testimone di Geova scelto per il Premio alla Bontà 2011

www.oknovara.it/news/?p=44745


TdG premiato come volontario dell'anno


Jason Halderman è stato premiato come Volontario dell'Anno dello State Correction Institution (Istituzione Statale di Correzione) della città di Coal Township, in occasione del pranzo tenutosi al Department of Correction - DOC (Dipartimento di Correzione).
[...]

L'onorificenza di Halderman gli ha permesso di guadagnarsi il rispetto dei dirigenti e dei detenuti. Il cappellano della prigione Larry Mills ha sottolineato che "Jason è un vero aiuto, un grande uomo di fede. Ha offerto il suo tempo con grande dedizione, mettendo a beneficio di molti le proprie conoscenze e la propria esperienza di fede. I suoi sacrifici in tal senso sono doppiamente apprezzati”.

[...]
"Il personale della SCI-Coal Township è riconoscente di poter premiare tutti i cittadini che sono disposti a riservare del tempo dai propri interessi per poterlo donare ad altri", ha detto Gillis. "Ben vengano persone disposte ad entrare nella nostra prigione al fine di aiutare coloro che sono stati ritenuti la parte più difettosa e malata della nostra società".


www.cristianitestimonidigeova.net/articolo.aspx?Articolo=208



Tdg premiato per l'impegno sociale


Ha dedicato il proprio tempo personale ad addestrare giovani donne ad avere una guida per la loro futura vita adulta, e ad educare le persone in merito alle problematiche del mondo femminile, come la violenza domestica o la prevenzione dall’HIV/AIDS.



www.cristianitestimonidigeova.net/articolo.aspx?Articolo=123


Testimoni di Geova di Saponara (Sicilia) premiati dal Comune di Saponara per gli aiuti forniti a tutta la popolazione durante la recente alluvione


admintdg3
00mercoledì 26 marzo 2014 15:17
Re:
Noemi.P, 26/03/2014 15:03:

Ho letto su internet che i Testimoni di Geova non hanno nessun ente di carità, non fanno la carità e che fanno beneficenza solo tra di loro.




Oltre ad essere smentite con i fatti esposti nel post precedente, queste dicerie sono smentite anche dalle pubblicazioni ufficiali dei tdG, che invece così esortano:

“Ogni primo giorno della settimana, ciascuno di voi, nella propria casa, metta da parte qualcosa secondo che abbia prosperità”. (1 Corinti 16:2) L’apostolo Paolo diede questo consiglio ai primi cristiani che volevano aiutare i poveri. Potreste ‘mettere da parte’ regolarmente un po’ di denaro da dare a persone o a enti che faranno un uso oculato di tali donazioni? Così facendo vi interesserete dei bisognosi senza però andare oltre le vostre possibilità.

Torre di Guardia 1/12/2012
TeoTerrone
00mercoledì 26 marzo 2014 15:20
Re:
Noemi.P, 26/03/2014 15:03:

Ho letto su internet che i Testimoni di Geova non hanno nessun ente di carità, non fanno la carità e che fanno beneficenza solo tra di loro.
E' tutto vero questo? Se no, che opere di carità svolgete? Avete un ente di carità? Se è tutto vero perché non la praticate?



Se vai sul sito jw.org tra i video trovi anche uno sugli aiuti che i TdG hanno portato nelle Filippine o per l'uragano Katrina a New Orleans, etc.

Te lo posso dire per esperienza diretta ma anche in rete troverai ad esempio una lettera pubblicata da Beppe Grillo che indica a grandi linee quello che abbiamo fatto in occasione del terremoto a L'Aquila dove ad esempio arrivarono i primi aiuti già 6 ore dopo il terremoto...

Abbiamo programmi di aiuto e siamo organizzati per intervenire dappertutto anche se non ne facciamo pubblicità.

Non facciamo beneficienza solo tra di noi. Ovvio che il nostro intervento è a favore dei nostri fratelli e delle nostre sorelle di fede ma quando interveniamo in un posto aiutiamo tutti coloro che hanno bisogno.

Ti garantisco che il cristiano è tale se oltre ad amare Dio, ama anche il prossimo e lo dimostra con i fatti.
Quello che non facciamo è quello di fare pubblicità ai nostri interventi, se non qualche resoconto sulle nostre pubblicazioni o sul nostro sito.

Quello che mi preme sottolineare è che tra i TdG, NESSUNO ed a NESSUN LIVELLO riceve stipendi o soldi per il tempo che dedica nel fare bene ad altri o nel portare il messaggio bibblico alle persone.


L'argomento sarebbe vasto e da passarci le giornate ma se posso darti un suggerimento vai nella prima nostra Sala del Regno becca il primo che incontri e sommergilo di domande sulla nostra organizzazione...e ti garantisco che rimarrai stupita!

Noemi.P
00mercoledì 26 marzo 2014 15:22
Re:
admintdg3, 26/03/2014 15:10:

Tra i tdG non ci sono infatti barboni e mendicanti, segno del'efficacia della predicazione anche sotto quell'aspetto; mentre tra chi fa "la carità" abbondano persone ai margini della società.
Segno che la cosiddetta "carità" non è la soluzione.
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Scusa, ma cosa significa che tra di voi non ci sono barboni e mendicanti? Potresti spiegare meglio per favore? :)


admintdg3
00mercoledì 26 marzo 2014 15:26
Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 15:22:


Scusa, ma cosa significa che tra di voi non ci sono barboni e mendicanti? Potresti spiegare meglio per favore? :)






Che non c'è disagio sociale, perché il messaggio biblico ti dà "la canna da pesca" citata nel proverbio sopra.
Invece tra religioni che hanno risorse economiche ben maggiori, nonostante "opere di carità" sussiste la forte presenza di disagiati come barboni, mendicanti, e così via che, consumato il pesce, tornano punto e a capo.
Qual è il modello vincente tra i due?
Noemi.P
00mercoledì 26 marzo 2014 15:27
Re:
barnabino, 26/03/2014 15:08:

I testimoni di Geova sono liberi di svolgere qualunque azione di volontariato per alleviare la sofferenza altrui, purché in associazioni laiche e apolitiche, in rispetto della nostra posizione religiosa e di neutralità politica. Ci sono fratelli che collaborano nelle pubbliche assistenze, in associazioni di volontariato varie, ecc... anche se non ne facciamo l'aspetto essenziale della nostra vita, credendo che la forma più nobile di carità e assistenza che possa essere fatta è quella di insegnare quello che è l'autentico messaggio cristiano.

Shalom



Quindi per voi è più importante far conoscere il cristianesimo dei testimoni di geova?


Noemi.P
00mercoledì 26 marzo 2014 15:31
Re: Re: Re:
admintdg3, 26/03/2014 15:26:

Noemi.P, 26/03/2014 15:22:


Scusa, ma cosa significa che tra di voi non ci sono barboni e mendicanti? Potresti spiegare meglio per favore? :)






Che non c'è disagio sociale, perché il messaggio biblico ti dà "la canna da pesca" citata nel proverbio sopra.
Invece tra religioni che hanno risorse economiche ben maggiori, nonostante "opere di carità" sussiste la forte presenza di disagiati come barboni, mendicanti, e così via che, consumato il pesce, tornano punto e a capo.
Qual è il modello vincente tra i due?



Ma in che modo date la "canna da pesca" in confronto con le altre religioni?

admintdg3
00mercoledì 26 marzo 2014 15:36
Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 15:31:



Ma in che modo date la "canna da pesca" in confronto con le altre religioni?





Nel modo in cui la davano i primi cristiani: come ho detto, i primi cristiani non costituirono associazioni di carità, ma diffondevano il messaggio biblico, poiché è questo a cambiare le persone e a sradicare i mali sociali.
Poi, come già ampiamente risposto, anche i tdG si impegnano nel volontariato presso tutti, e invitano nelle loro pubblicazioni a mettere qualcosa da parte per associazioni o per i poveri.
Oltre alle numerose occasioni citate, aggiungo l'associazione Aidafrique, fondata da testimoni di Geova, che opera in Africa.
Nik 82
00mercoledì 26 marzo 2014 15:36

Che non c'è disagio sociale, perché il messaggio biblico ti dà "la canna da pesca" citata nel proverbio sopra.
Invece tra religioni che hanno risorse economiche ben maggiori, nonostante "opere di carità" sussiste la forte presenza di disagiati come barboni, mendicanti, e così via che, consumato il pesce, tornano punto e a capo.
Qual è il modello vincente tra i due?



Scusa ma che ragionamento è!!!

Una persona può trovarsi in difficoltà economiche per mille motivi è la teologia non ti può aiutare di certo a portare il pane a casa..
Poi anche persone che non credono in Dio possono avere bisogno di un tozzo di pane, con quelli che fai? visto che non vogliono imparare a pescare li fai morire di fame? inoltre diversi tdg ricevono aiuti economici dai loro fratelli a dimostrazione che non può certo bastare l'evangelizzazione....
Se c'è un modello vincente di certo non è quello che esponi tu....
jwfelix
00mercoledì 26 marzo 2014 15:39
Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 15:31:



Ma in che modo date la "canna da pesca" in confronto con le altre religioni?





Gli insegni a pescare anzichè andare a chiedere sempre il pesce
admintdg3
00mercoledì 26 marzo 2014 15:40
Re:
Nik 82, 26/03/2014 15:36:



Una persona può trovarsi in difficoltà economiche per mille motivi è la teologia non ti può aiutare di certo a portare il pane a casa..



Non è "la teologia", ma un sano modello sociale, che è il frutto dello studio della Bibbia.
Ci sono ex barboni che sono diventati tdG e oggi lavorano, perché hanno superato il disagio sociale in cui erano immersi, si sono sentiti amati, e hanno finalmente trovato uno scopo nella vita, scopo che un piatto di pasta non ti dà.
In quanto a "far morire di fame" chi non vuole imparare a pescare", è una tua accusa infondata. Ti invito a leggere quanto sopra, e in particolar modo questo invito a donare ai poveri e alle associazioni:

“Ogni primo giorno della settimana, ciascuno di voi, nella propria casa, metta da parte qualcosa secondo che abbia prosperità”. (1 Corinti 16:2) L’apostolo Paolo diede questo consiglio ai primi cristiani che volevano aiutare i poveri. Potreste ‘mettere da parte’ regolarmente un po’ di denaro da dare a persone o a enti che faranno un uso oculato di tali donazioni? Così facendo vi interesserete dei bisognosi senza però andare oltre le vostre possibilità.

Torre di Guardia 1/12/2012
barnabino
00mercoledì 26 marzo 2014 15:44
Cara Noemi,


Quindi per voi è più importante far conoscere il cristianesimo dei testimoni di geova?



Ovviamente una cosa non esclude l'altra, ma coerentemente con il nostro pensiero, e con il pensiero cristiano primitivo, riteniamo che la priorità vada data alla conoscenza divina in grado di cambiare la vita e la coscienza dell'individuo in un percorso di crescita individuale e spirituale che porta a risolvere molti dei nodi che, spesso, conducono al disagio sociale in cui purtroppo versano molti individui. Gesù nel vangelo do Matteo 6 disse: "Per questo vi dico: Smettete di essere ansiosi per la vostra anima, di ciò che mangerete o di ciò che berrete, o per il vostro corpo, di ciò che indosserete. Non vale l’anima più del cibo e il corpo più del vestito? Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte".

Shalom
Nik 82
00mercoledì 26 marzo 2014 15:45

Non è "la teologia", ma un sano modello sociale, che è il frutto dello studio della Bibbia.
Ci sono ex barboni che sono diventati tdG e oggi lavorano, perché hanno superato il disagio sociale in cui erano immersi, si sono sentiti amati, e hanno finalmente trovato uno scopo nella vita, scopo che un piatto di pasta non ti dà.




Si ma non ci sono solo barboni o persone con un disagio sociale ad aver bisogno di aiuoto ma anche intere famiglie "normali" che si trovano in dfficoltà perchè hanno perso il lavoro, e che anche se sentissero il tuo messaggio evangelico poco cambierebbe sempre di aiuto avrebbero bisogno...


In quanto a "far morire di fame" chi non vuole imparare a pescare", è una tua accusa infondata. Ti invito a leggere quanto sopra, e in particolar modo questo invito a donare ai poveri e alle associazioni:
“Ogni primo giorno della settimana, ciascuno di voi, nella propria casa, metta da parte qualcosa secondo che abbia prosperità”. (1 Corinti 16:2) L’apostolo Paolo diede questo consiglio ai primi cristiani che volevano aiutare i poveri. Potreste ‘mettere da parte’ regolarmente un po’ di denaro da dare a persone o a enti che faranno un uso oculato di tali donazioni? Così facendo vi interesserete dei bisognosi senza però andare oltre le vostre possibilità.



Si certo, resta una cosa personale però...
comunque ben venga più persone aiutano meglio è...
Noemi.P
00mercoledì 26 marzo 2014 15:47
Re: Re: Re: Re: Re:
admintdg3, 26/03/2014 15:36:

Noemi.P, 26/03/2014 15:31:



Ma in che modo date la "canna da pesca" in confronto con le altre religioni?





Nel modo in cui la davano i primi cristiani: come ho detto, i primi cristiani non costituirono associazioni di carità, ma diffondevano il messaggio biblico, poiché è questo a cambiare le persone e a sradicare i mali sociali.
Poi, come già ampiamente risposto, anche i tdG si impegnano nel volontariato presso tutti, e invitano nelle loro pubblicazioni a mettere qualcosa da parte per associazioni o per i poveri.
Oltre alle numerose occasioni citate, aggiungo l'associazione Aidafrique, fondata da testimoni di Geova, che opera in Africa.



Ma non penso proprio che il messaggio biblico può salvarti dalla povertà e dalla miseria.
F.Delemme
00mercoledì 26 marzo 2014 15:51

Forse perché non facciamo "troppo rumore".

Vogliamo parlare di AIDAFRIQUE?

freeforumzone.leonardo.it/d/9399039/Aidafrique/discussi...

[SM=g1876480]
Noemi.P
00mercoledì 26 marzo 2014 15:53
Re: Re: Re: Re: Re:
jwfelix, 26/03/2014 15:39:




Gli insegni a pescare anzichè andare a chiedere sempre il pesce



E se non hai la canna come puoi insegnargli a pescare?

Quindi voi insegnate alle persone a cercarsi il lavoro invece di elemosinare i soldi? Ma non essendoci più lavoro in Italia come fanno? Quindi un alternativa non sarebbe anche dargli da mangiare e da bere?


admintdg3
00mercoledì 26 marzo 2014 15:53
Re:
Nik 82, 26/03/2014 15:45:

ma anche intere famiglie "normali" che si trovano in dfficoltà perchè hanno perso il lavoro, e che anche se sentissero il tuo messaggio evangelico poco cambierebbe sempre di aiuto avrebbero bisogno...




E, come succede in ogni famiglia, sarebbe lecito ricevere aiuto dalla propria rispettiva comunità di appartenenza: ma se questa si dimostra inefficace, evidentemente palesa come il modello dell' "aiuto a random" fatto di piatti di pasta non aiuta.
Diversamente tra i tdG, pur essendoci famiglie povere, queste non si riducono mai a mendicare, o ad andare a Uno Mattina o da Magalli per disperazione.
La congregazione e i singoli fratelli e sorelle si attivano sin da subito per trovare un lavoro a chi l'ha perso, certi che dall'altra parte ci sarà vera voglia di lavorare, e un contesto di incoraggiamento umano che produce frutti, e non disperati che arrivano a darsi fuoco perché han perso il lavoro.

Noemi.P:

Ma non essendoci più lavoro in Italia come fanno?



Se il lavoro non c'è ti viene insegnato un lavoro e ti metti in proprio. Ma una fonte lavorativa di sostentamento si trova sempre, basta accettare qualsiasi lavoro o spostarsi. D'altronde stiamo parlando di chi è veramente povero, non del laureato triennale che pretende o il posto in ufficio o niente.
La nostra è una fratellanza mondiale, e le reti di conoscenza aiutano a trovar lavoro, se non nel proprio paese, in altre province o regioni.
Giandujotta.50
00mercoledì 26 marzo 2014 15:55
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 15:47:



Ma non penso proprio che il messaggio biblico può salvarti dalla povertà e dalla miseria.




Trovami un tdG che viva di stenti nella povertà e miseria e ti darò ragione.
Come ti è già stato spiegato, è il sano modello di vita e la fiducia nella promessa di Dio che cercando prima il regno tutte le altre cose necessarie verranno aggiunte, che aiutano a venir fuori dal degrado.
L'esempio a cui ogni testimone dovrebbe guardare, e in effetti come collettività guarda, è quello del buon samaritano.
Ciascuno verso il suo prossimo.
barnabino
00mercoledì 26 marzo 2014 16:00
Cara Naomi,


Quindi voi insegnate alle persone a cercarsi il lavoro invece di elemosinare i soldi? Ma non essendoci più lavoro in Italia come fanno? Quindi un alternativa non sarebbe anche dargli da mangiare e da bere?



Come detto facciamo anche quello, ma non è l'opera più importante. Tutto qui, l'elemosina è un sollievo temporaneo, spesso senza sapere neppure se chi la chiede è davvero nel bisogno e come userà quel denaro, se si ratta di denaro. L'aiuto spirituale può invece cambiare la vita delle persone, per questo Gesù non invitò tanto a fare l'elemosina ma piuttosto a diffondere il messaggio cristiano: i cambiamenti nascono da dentro, non vengono dall'esterno.


Ma non penso proprio che il messaggio biblico può salvarti dalla povertà e dalla miseria



Come detto il messaggio biblico dice di "amare il prossimo" e dunque quando vedo qualcuno nel bisogno, come è stato detto, non mi devo "girare dall'altra parte" ma devo aiutarlo. I testimoni di Geova non si "girano" per non vedere, ovviamente.

Ma a parte questo ci sono alcuni principi che sono utili per salvarti dalla povertà e miseria. La Bibbia insegna:

1. ad essere onesti e non mentire, una persona onesta certamente è apprezzata come lavoratore più di uno che ruba o è disonesto

2. a non sperperare il denaro e ad accontentarsi, molti cadono in disgrazia perché si fanno debiti per cose inutili, oppure perché cadono nel vizio della droga, dell'alcool, del gioco d'azzardo, del fumo... pensa che non fumando si risparmiano mediamente 3-4 euro al giorno, che per un anno fanno oltre 1000 euro. Certo non si diventa ricchi, ma sono sempre 1000 euro.

3. si impara a pensare positivamente e ad abbandonare i pensieri egoistici, aiutandosi l'un l'altro e facendo in famiglia ciascuno la sua parte, lavorare in team e con affiatamento

Ho solo fatto qualche esempio per dirti che non si tratta solo di una crescita astratta, ma di una crescita reale, che permette di uscire da uno stato di miseria. Un conto è essere poveri, ci sono anche alcuni di noi poveri, dato che non perseguiamo mete materialistiche, ma nessuno misero, grazie ai principi biblici!

Shalom
Noemi.P
00mercoledì 26 marzo 2014 16:04
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Giandujotta.50, 26/03/2014 15:55:




Trovami un tdG che viva di stenti nella povertà e miseria e ti darò ragione.
Come ti è già stato spiegato, è il sano modello di vita e la fiducia nella promessa di Dio che cercando prima il regno tutte le altre cose necessarie verranno aggiunte, che aiutano a venir fuori dal degrado.
L'esempio a cui ogni testimone dovrebbe guardare, e in effetti come collettività guarda, è quello del buon samaritano.
Ciascuno verso il suo prossimo.



Tralasciando i tdg, ci sono persone credenti (cristianesimo in generale) che vivono nella miseria e nella povertà. Il credo religioso non c'entra niente. Puoi essere miliardario e non credere in niente, come puoi benissimo essere credente ed essere povero.
Ci sono persone credenti che hanno accettato di vivere nella povertà o sono diventati poveri per aiutare gli altri (Madre Teresa di Calcutta, Giuseppe Moscati..).
Comunque puoi avere avere un sano stile di vita e fiducia in te stesso anche non credendo in Dio, questo varia da persona a persona ovviamente. Quindi dire che la Bibbia ti aiuta a uscire dalla povertà, miseria ecc... non è assolutamente vero! Anche una persona non credente può aiutarti a trovare la retta via, ad avere più fiducia in te, ad uscire dalla miseria ecc... non solo la persona credente.

admintdg3
00mercoledì 26 marzo 2014 16:08
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 16:04:



Tralasciando i tdg, ci sono persone credenti (cristianesimo in generale) che vivono nella miseria e nella povertà.



Appunto sarebbe il caso di chiedersi se tali frutti negativi siano degni del vero cristianesimo.


Il credo religioso non c'entra niente. Puoi essere miliardario e non credere in niente, come puoi benissimo essere credente ed essere povero.



Non stiamo parlando di chi si dichiara cristiano, ma dei tdG, e del nostro caso specifico.


Quindi dire che la Bibbia ti aiuta a uscire dalla povertà, miseria ecc... non è assolutamente vero!



Nel nostro caso è assolutamente vero. Ripeto, trovami un tdG barbone o che si incatena o si dà fuoco perché disoccupato.


Anche una persona non credente può aiutarti a trovare la retta via, ad avere più fiducia in te, ad uscire dalla miseria ecc... non solo la persona credente.



Questo in generale è vero, si parlava però dei tdG come gruppo.
Non si può però dire altrettanto dei non credenti come gruppo.



Tyler1990
00mercoledì 26 marzo 2014 16:10
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 15:53:



E se non hai la canna come puoi insegnargli a pescare?

Quindi voi insegnate alle persone a cercarsi il lavoro invece di elemosinare i soldi? Ma non essendoci più lavoro in Italia come fanno? Quindi un alternativa non sarebbe anche dargli da mangiare e da bere?






Le congregazioni (e per estensione i Testimoni di Geova) sono come una famiglia. Ci chiamiamo fratello e sorella. Cosi come succede in una famiglia, succede anche fra noi. In nessuna famiglia troverai chi mangia e chi no, m piuttosto tutti mangeranno meno in modo che il cibo sia sufficiente per tutti.

Anche fra noi succede la stessa cosa. Se una persona o nucleo famigliare sta passando attraverso un periodo di indigenza, i fratelli a loro più vicini (quelli della sua congregazione di appartenenza e non di certo quelli dall'altra parte del mondo) li aiuteranno in qualche maniera, magari offrendo cibo o ospitalità.
D'altro canto il fratello che è in condizione disagiate, applicando i principi cristiani "chi non vuole lavorare, neppure mangi" (2Tessalonicesi 3:10), cercherà attivamente la maniera per uscire da quella situazione e non pesare a lungo sulla congregazione.
Noemi.P
00mercoledì 26 marzo 2014 16:13
Re:
barnabino, 26/03/2014 16:00:

Cara Naomi,


Ma non penso proprio che il messaggio biblico può salvarti dalla povertà e dalla miseria



Come detto il messaggio biblico dice di "amare il prossimo" e dunque quando vedo qualcuno nel bisogno, come è stato detto, non mi devo "girare dall'altra parte" ma devo aiutarlo. I testimoni di Geova non si "girano" per non vedere, ovviamente.

Ma a parte questo ci sono alcuni principi che sono utili per salvarti dalla povertà e miseria. La Bibbia insegna:

1. ad essere onesti e non mentire, una persona onesta certamente è apprezzata come lavoratore più di uno che ruba o è disonesto

2. a non sperperare il denaro e ad accontentarsi, molti cadono in disgrazia perché si fanno debiti per cose inutili, oppure perché cadono nel vizio della droga, dell'alcool, del gioco d'azzardo, del fumo... pensa che non fumando si risparmiano mediamente 3-4 euro al giorno, che per un anno fanno oltre 1000 euro. Certo non si diventa ricchi, ma sono sempre 1000 euro.

3. si impara a pensare positivamente e ad abbandonare i pensieri egoistici, aiutandosi l'un l'altro e facendo in famiglia ciascuno la sua parte, lavorare in team e con affiatamento

Ho solo fatto qualche esempio per dirti che non si tratta solo di una crescita astratta, ma di una crescita reale, che permette di uscire da uno stato di miseria. Un conto è essere poveri, ci sono anche alcuni di noi poveri, dato che non perseguiamo mete materialistiche, ma nessuno misero, grazie ai principi biblici!

Shalom



Ma queste cose non te le insegna solo la Bibbia.
Una brava persona (credente o non credente) deve amare il prossimo non perché lo dice la Bibbia, ma perché è un dato di fatto. Per vivere in pace sia con noi stessi che con gli altri dobbiamo aiutare tutti (e con questo intendo umani, animali, natura ecc..).
Una persona non deve aiutare un'altra persona solo perché lo dice la Bibbia se no questo risulta un obbligo e viene fatto con malavoglia.


Giandujotta.50
00mercoledì 26 marzo 2014 16:13
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 16:04:



Tralasciando i tdg, ci sono persone credenti (cristianesimo in generale) che vivono nella miseria e nella povertà. Il credo religioso non c'entra niente. Puoi essere miliardario e non credere in niente, come puoi benissimo essere credente ed essere povero.
Ci sono persone credenti che hanno accettato di vivere nella povertà o sono diventati poveri per aiutare gli altri (Madre Teresa di Calcutta, Giuseppe Moscati..).
Comunque puoi avere avere un sano stile di vita e fiducia in te stesso anche non credendo in Dio, questo varia da persona a persona ovviamente. Quindi dire che la Bibbia ti aiuta a uscire dalla povertà, miseria ecc... non è assolutamente vero! Anche una persona non credente può aiutarti a trovare la retta via, ad avere più fiducia in te, ad uscire dalla miseria ecc... non solo la persona credente.




ma il tuo discorso è partito dal fatto che credi che i tdG non facciano doni di carità..
Come ti è stato detto, facciamo non solo quello per il nostro prossimo, ma facciamo di piu: offriamo la comprensione degli strumenti per uscire dal degrato e dall'indigenza.
e nessun tdG è in quelle condizioni.
Altre denominazioni hanno enti assistenziali e tantissimi da assistere...
questo significa che la promessa del Creatore che avrebbe dato modo di provvedersi il necessario a chi mette al primo posto il Regno, è assolutamente degna di fiducia perchè mettere in pratica quello che è lo spirito delle Sacre Scritture ha come effetto collaterale proprio avere i mezzi per risollevarsi.
Non diventare ricchi o benestanti, ma avere le cose necessarie in modo da non dover fare la fila alle mense caritatevoli




Noemi.P
00mercoledì 26 marzo 2014 16:22
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
admintdg3, 26/03/2014 16:08:

Noemi.P, 26/03/2014 16:04:



Tralasciando i tdg, ci sono persone credenti (cristianesimo in generale) che vivono nella miseria e nella povertà.



Appunto sarebbe il caso di chiedersi se tali frutti negativi siano degni del vero cristianesimo.


Il credo religioso non c'entra niente. Puoi essere miliardario e non credere in niente, come puoi benissimo essere credente ed essere povero.



Non stiamo parlando di chi si dichiara cristiano, ma dei tdG, e del nostro caso specifico.


Quindi dire che la Bibbia ti aiuta a uscire dalla povertà, miseria ecc... non è assolutamente vero!



Nel nostro caso è assolutamente vero. Ripeto, trovami un tdG barbone o che si incatena o si dà fuoco perché disoccupato.


Anche una persona non credente può aiutarti a trovare la retta via, ad avere più fiducia in te, ad uscire dalla miseria ecc... non solo la persona credente.



Questo in generale è vero, si parlava però dei tdG come gruppo.
Non si può però dire altrettanto dei non credenti come gruppo.






Con frutti negativi cosa intendi?


Nel nostro caso è assolutamente vero. Ripeto, trovami un tdG barbone o che si incatena o si dà fuoco perché disoccupato.


Ma quindi se qualcuno è barbone lo aiutate e gli cercate il lavoro? Scusa, ma non ho capito bene come aiutate le persone delle vostra congregazione in caso di difficoltà.


Nik 82
00mercoledì 26 marzo 2014 16:22

E, come succede in ogni famiglia, sarebbe lecito ricevere aiuto dalla propria rispettiva comunità di appartenenza: ma se questa si dimostra inefficace, evidentemente palesa come il modello dell' "aiuto a random" fatto di piatti di pasta non aiuta.
Diversamente tra i tdG, pur essendoci famiglie povere, queste non si riducono mai a mendicare, o ad andare a Uno Mattina o da Magalli per disperazione.


Innanzitutto dimentichi che non esiste solo la propria congregazione in Italia ci sono migliaia di persone che hanno bisogno di aiuto e la maggioranza magari è di un altra religione di questi cosa facciamo?? visto che sono di un altra famiglia li lasciamo perdere??
Vai davanti ad una mensa Caritas e guarda chi entra noterai quanti di loro sono musulmani a loro chi ci pensa?? o magari sono atei a loro chi ci pensa?
se non fosse per quel modello fatto di piatti di pasta molta gente morirebbe di fame!!! mi sembra davvero ridicolo che pur di criticare non vi rendiate conto della realtà..e riuscite a criticare anche le cose palesemente positive...
In secondo luogo, sai cambiano un pò i numeri senza scopo polemico ma quando si tratta di migliaia di persone è un più facile aiutarle in famiglia quando sono milioni è un pò diverso...


La congregazione e i singoli fratelli e sorelle si attivano sin da subito per trovare un lavoro a chi l'ha perso, certi che dall'altra parte ci sarà vera voglia di lavorare, e un contesto di incoraggiamento umano che produce frutti, e non disperati che arrivano a darsi fuoco perché han perso il lavoro.



Come sopra... questione di numeri, forse un giorno se mai raggiungerete gli stessi capirete anche voi...
admintdg3
00mercoledì 26 marzo 2014 16:22
Re: Re:
Noemi.P, 26/03/2014 16:13:



Ma queste cose non te le insegna solo la Bibbia.
Una brava persona (credente o non credente) deve amare il prossimo non perché lo dice la Bibbia, ma perché è un dato di fatto. Per vivere in pace sia con noi stessi che con gli altri dobbiamo aiutare tutti (e con questo intendo umani, animali, natura ecc..).
Una persona non deve aiutare un'altra persona solo perché lo dice la Bibbia se no questo risulta un obbligo e viene fatto con malavoglia.






Non viene fatto con malavoglia nel nostro caso, dal momento che per noi gli insegnamenti biblici non sono una serie di antipatiche leggi, ma la Parola di Dio, un sano modello di insegnamento, accompagnato dall'affetto sincero che nutriamo per tutti.
Non capisco però cosa c'entra questo con la discussione: hai chiesto se i tdG fanno carità e ti abbiamo risposto.
Questa tua divagazione è ovvia e giusta, ma il problema è che nessuno può aiutare "tutti", per una pura questione di limitata disponibilità economica e di affetto per chi ci è più vicino (a livello sociale e familiare).
Nel caso dei testimoni di Geova, agiscono:

1) dando a tutti la possibilità di migliorare la propria vita, intraprendendo un percorso basato su sani principi (quindi niente gioco d'azzardo, fumo, droga, investimenti azzardati).
2) non lasciando che nessuno dei loro compagni di fede cada nella miseria e nella disperazione economica, e questo è un innegabile segno che li distingue dalle altre religioni
Noemi.P
00mercoledì 26 marzo 2014 16:25
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Tyler1990, 26/03/2014 16:10:




Le congregazioni (e per estensione i Testimoni di Geova) sono come una famiglia. Ci chiamiamo fratello e sorella. Cosi come succede in una famiglia, succede anche fra noi. In nessuna famiglia troverai chi mangia e chi no, m piuttosto tutti mangeranno meno in modo che il cibo sia sufficiente per tutti.

Anche fra noi succede la stessa cosa. Se una persona o nucleo famigliare sta passando attraverso un periodo di indigenza, i fratelli a loro più vicini (quelli della sua congregazione di appartenenza e non di certo quelli dall'altra parte del mondo) li aiuteranno in qualche maniera, magari offrendo cibo o ospitalità.
D'altro canto il fratello che è in condizione disagiate, applicando i principi cristiani "chi non vuole lavorare, neppure mangi" (2Tessalonicesi 3:10), cercherà attivamente la maniera per uscire da quella situazione e non pesare a lungo sulla congregazione.



E se qualcuno non credente o di un'altra religione ha bisogno d'aiuto cosa fate?
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