Barnabino:
Ad esempio ai mss della LXX
Ah la LXX certamente. Tuttavia già da prima dell'epoca di Gesù circolavano mss della LXX che rendevano con Kyrios la dove il testo ebraico aveva il Tetragramma. Si veda ad esempio a tal proposito il
Papiro di Fouad 266 c databile verso il I secolo a.E.V. contenente un passo del Deuteronomio 31:26-27. E non è da escludere che Gesù o gli apostoli usassero queste versioni. Dunque, l'abbandono dell'uso del nome divino negli scritti greci è antecedente addirittura allo stesso Nuovo Testamento.
Dunque la prova mss del NT non è molto consistente in sé,
Direi di si, visto che possediamo oltre 5000 Manoscritti del Nuovo Testamento tra Codici, Manoscritti, Papiri, Onciali e Frammenti in lingua greca, copta, latina, aramaica, siriaca. Da un punto di vista filologico è poco sostenibile l'ipotesi della sostituzione sistematica di massa per via della massiccia e universale conformità di tutti i nostri mss in nostro possesso nel rendere con Kyrioso il nome divino, sia che provengano dalla famiglia Bizantina, Alessandrina, Occidentale o Cesariense. Da un punto di vista teologico invece è addirittura scandaloso che Geova Onnipotente non sia riuscito a far preservare neanche un solo frammento della sua vera parola, ma abbia permesso il nascondimento del suo nome in tutte le copie cristiane oggi a nostra disposizione.
abbiamo mss della LXX da cui gli autori del NT citavano, della stessa epoca ed ambiente in cui il NT venne redatto
Si, tra cui mss che già non avevano più il nome divino.
abbiamo tutte le ragioni per pensare che il Nome in questi scritti venisse trattato come nella LXX.
Oppure che nel I secolo avesse preso definitivamente piede l'idea di scrivere il nome divino esattamente come veniva
pronunciato liturgicamente, ovvero
Adonai e dunque Kyrios.
Infatti la TNM non rende sistematicamente KURIOS con GEOVA, ma lo fa solo in 256 occorrenza,
Beh, più di 200 volte....alla faccia del solo! Se un passo è tradotto scorrettamente da un punto di vista filologico anche quando è solo un errore è sempre di troppo. Per non parlare poi dal punto di vista teologico la cosa.
1. Dove il NT cita o allude a passi dell'AT in cui vi è il Nome Divino
E fin qua potrebbe essere ragionevole. Però ti voglio ricordare che gli apostoli solo perchè citavano un passo dell'AT, non vuol dire che lo dovessero fare in maniera precisa e fedele utilizzando le stesse parole o espressioni ebraiche. Matteo ad esempio, seguendo la LXX, cita la giovane fanciulla di Isaia 7:14 come una Parthenos, Vergine, fregandosene altamente dell'almah contenente il testo ebraico originale, in quanto il vocabolo greco è più affine invece all'immediato messaggio teologico che vuole trasmettere nel suo libro.
Quindi questa non è una argomentazione sufficentemente plausibile per autorizzare la sostituzione di Kyrios con il nome divino, perchè di fatto fino prova contraria, era nella teologia degli apostoli quella di citare il Nome Divino appunto nella sua forma di Kyrios, permettendo anche quei ambigui giochi di parole linguistici/dottrinali con il riferimento al Signore Gesù che vengono persi e annullati nella TNM.
2. Dove il NT usa espressioni ebraiche standardizzate in cui vi era il Nome Divino
Tipo? Esempi concreti?
3. Dove le variazioni testuali sono riconducibile alla presenza del tetragramma
Ad esempio in quali passi?
4. Dove vi è il sostegno delle versioni giudaiche del NT
Scusami, ma mi spieghi che valore dovrebbero avere delle traduzioni tarde da un punto di vista storico? No, perchè se queste traduzioni non sono più antiche del I-IV secolo, ma magari risalgono al XIX secolo od oltre, non hanno praticamente nessun valore da un punto di vista filologico.
Bravissimo, per questo che la TNM ha ripristinato il Nome Divino tanto nell'AT, dove certamente è usato, che nel NT, dove probabilmente lo era, almeno nei passi in cui si cita o si allude all'AT.
Ma cosa ne sappiamo che gli apostoli non modificassero
apposta la citazione per renderla più conforme ad una teologia dove non ci fosse bisogno dell'uso del nome divino? Non ti sembra strano che perfino negli stessi Vangeli secondo la TNM, Gesù chiami Dio nel 99% dei casi con l'appellativo di "Padre" e non con il suo nome proprio?
Perché non ce n'è ragione, il nome non è citato per volontà dell'autore
E' proprio questo il punto che voglio dire, che allora anche per gli evangelisti il Nome non sia
intenzionalmente usato per precise evoluzioni teologiche dottrinali.
Per altro io non ho mai parlato di "manipolazione" del testo
Scusami, mettiamoci d'accordo con il significato delle parole : cosa è per te una manipolazione/interpolazione/falsificazione/modifica del testo?
Non si capisce, allora, perché desti tanto scandalo che i TdG rendano KURIOS con GEOVA in pochi filologicamente selezionati passi del NT,
Scandalizza perchè:
1) 200 e più passi dove è avvenuta la sostituzione non sono affatto pochi
2) Alcuni passi sono quasi certamente riferiti a Cristo. E' questo a scandalizzare veramente, perchè con l'introduzione del Tetragramma si ha un cambio di persona e dunque un cambio di senso della frase.
ma non desti altrettanto scandalo (dato che è pratica che va avanti da secoli) che si renda sistematicamente (dunque senza alcuna riflessione filologica) YHWH con KURIOS in oltre 6000 passi dell'AT
.
Se ti interessa sapere cosa ne penso personalmente, secondo me non va bene neanche che si renda con Signore ciò che l'Antico Testamento ha il Tetragramma. Per rispetto del testo originale io avrei lasciato il tetragramma cosi' com'è.
A me pare una lampante prova che il problema non sia filologico ma ideologico...
Esatto. Questo, a mio modesto parere, va ricusato anche a voi.
Torno a farti notare che gli scribi non hanno "manipolato" il nome, hanno solo fatto una sostituzione quasi meccanica, spero ti sia chiaro questo, esattamente come hanno sostituito sistematicamente certe parole con i nomi sacri corrispondenti.
No, qui la faccenda è più delicata, perchè Kyrios è un titolo generico che può indicare più soggetti, nel NT in particolare Gesù, dunque rendere il Signore con il Tetragramma o viceversa significa voler negare a priori diverse interpretazioni del testo.
Quella di Atti 7,60 potrebbe essere una citazione di Gesù fatta da Stefano in cui Gesù si rivolgeva al Padre, dunque il kurios potrebbe essere benissimo Geova.
Ma insomma, questa interpretazione stona con l'immediato contesto del suo discorso. Giusto un versetto prima Stefano si era rivolto proprio a Gesù, chiamandolo per giunta proprio
Signore. Mi sembra che la scelta traduttiva della TNM di rendere con Geova il
Signore di Atti 7:60 sia per motivi più teologici che filologici. Il che va bene per una traduzione libera, ma non per una che vuole essere, come dichiara essa stessa di essere,
fedele e letterale, e quindi obiettiva ai testi originali, qualsiasi cosa dicano.
Anche in Romani 10,13 abbiamo una citazione di Gioele 2,32 in cui vi è chiaramente il tetragramma
Si, ma ancora una volta si scorda l'immediato contesto del discorso dove Paolo poco prima afferma esplicitamente che viene salvato chiunque riconosce come
Signore Gesù. Gesù, capito? Inoltre questo passo potrebbe avere
intenzionalmente un doppio senso e una doppia allusione sia a Gesù che a Dio Padre, allusione che viene completamente negata nella TNM, e come dicevo, non mi sembra corretta questa cosa.
Non è proprio così banale, infatti diverse versioni ebraiche qui leggono Geova
Ancora non ho capito il valore filologico che dovrebbe avere una traduzione ebraica nei confronti del testo che traduce......
cosa che mi pare coerente con il contesto, infatti 1Ts 2,13 dice
Ah ecco, ora lo vediamo finalmente questo famoso contesto. Ma poi che contesto mi prendi scusa, ti allontani di tre capitoli più indietro? Ma vediamo l'immediato contesto in cui Paolo si esprime prima, no?
"Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore.
Paolo sta parlando della parola (che ha in questo contesto il senso di Rivelazione) che ha ricevuto dal Signore. Quello stesso Signore che deve venire, scendere dal cielo con voce d'arcangelo e squillo di tromba. Quello stesso Signore che vedranno i rapiti in cielo e con cui regneranno assieme. Insomma, mi sembra chiaro che Paolo stia parlando qui del suo Signore Gesù. Il solo fatto che Paolo non specifichi che il Signore in neretto sia colui che è per voi Dio Padre conferma che dava per scontato ai lettori che si capiva che stava sottintendendo nell'intero contesto al Signore Gesù.
Saluti