Il "VAT 4956" non può essere usato contro il 1914

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giovanniparigi
00mercoledì 6 giugno 2012 21:27
Come dicevi, Aquila, il computo o ipotesi che una generazione siano 35 anni è la base di tutto il mio discorso, per cui devo provare che assumendo tale valore non cado in un orrido senza costrutto logico e matematico, nonchè cronologico. E infatti con mia sorpresa non ci sono caduto e non ci cadrete.
Marco 13,30 ci dice che "questa generazione" vedrà la fine di Gerusalemme, per cui se essa avvenne nel 70d.C. Gesù parla nel 35d.C. (70-35=35), anno della sua crocefissione o messa al palo come dite voi.
Se tale ipotesi è vera essa per forza deve trovare conferma nella profezia delle 70 settimane di Dn. in quanto lì si afferma che al termine delle 69 settimane di anni l'unto Gesù sarà ucciso. Calcoliamo quindi adesso la profezia. Innanzi tutto tenete presente che le due date che adesso vi fornirò non sono ipotesi, ma frutto di calcoli ben precisi che fanno di Matteo 1,17 e le tre tranches di 14 generazioni indicate, un caposaldo, calcolando 490 anni per ciascuna tranche (14 gnerazionix35 anni=490 anni). Quindi il 517a.C. che io indico come inizio dell'esilio e il 447 come sua fine, oltrechè anno in cui si pronuncia la parola sul rientro come afferma la profezia di Daniele, sono direttamente dipendenti dall'aver assunto 1 generazione=35 anni.
Calcoliamo adesso la profezia partendo dal 447 e togliendo 483 anni a tale data, togliendo cioè le 69 settimane e l'anno zero che non esiste. Abbiamo [(483-447)-1]=35 Ecco allora che le due profezie combaciano perfettamente individuando entrambe l'anno 35 d.C. come voleva l'ipotesi. Ma questa è una prima prova, passiamo alle altre
Il Seder Olam Rabbah è una raccolta cronologica del II° secolo d.C. e in essa sono riportati tutti gli avveniment fino ad Alessandro Magno. Il Seder ci dice che tra il tempio di Salomone e la sua ricostruzione post esilica intercorsero 480 anni. Nessuno fino ad ora è riuscito a far tornare i conti, pur ricorrendo all'anno solare, sidereo e entrambe le cose. Guardate invece cosa succede se si adotta la cronologia che ho ricavata mettendo al centro di tutto il valore 35 per una generazione. Innanzi tutto si ottiene che il I° anno di Salomone è il 949 a.C. per cui il suo IV come vuole 1Re 6,1 è il 945.
Ora calcoliamo l'anno d'inizio della ricostruzione, chiarendo subito che io assumo che nel 471 a.C. Artaerse era già regnante perchè riceve la lettera di richiesta d'asilo da parte di Temistocle, il quale si presume che, data la fretta avendo ricevuto l'ostrcismo, coglie al volo l'ascesa al trono di un re amico per fuggire. Quindi ritengo che il I° di Artaserse sia a cavallo tra il 471 e 472 a.C. Facciamo il 472 a cui vanno tolti i 7 anni di Esd. 7,7-10 in cui si scrive che Esdra rientra il VII° di A.Serse. Bene, otteniamo il 465 a.C. Abbiamo adesso le date necessarie per il calcolo degli anni intercorsi tra l'inizio dei lavori al tempio da parte di Salomone (945 a.C.) e l'inizio dei lavori per la sua ricostruzione (465a.C.) non rimane quindi che fare una semplice sottrazione: 945-465=480 come scrive il Seder.
Ditemi voi se tutto ciò non è curioso! Torna tutto. Avrei un'altra prova altrettanto precisa ed evidente, ma credo che vi annoierei percui per adesso, ringraziandovi per l'attenzione, finisco qui.
roberto.testimonidigeova
00mercoledì 6 giugno 2012 22:21
Re:
giovanniparigi, 06/06/2012 21.27:

Come dicevi, Aquila, il computo o ipotesi che una generazione siano 35 anni è la base di tutto il mio discorso, per cui devo provare che assumendo tale valore non cado in un orrido senza costrutto logico e matematico, nonchè cronologico. E infatti con mia sorpresa non ci sono caduto e non ci cadrete.
Marco 13,30 ci dice che "questa generazione" vedrà la fine di Gerusalemme, per cui se essa avvenne nel 70d.C. Gesù parla nel 35d.C. (70-35=35), anno della sua crocefissione o messa al palo come dite voi.
Se tale ipotesi è vera essa per forza deve trovare conferma nella profezia delle 70 settimane di Dn. in quanto lì si afferma che al termine delle 69 settimane di anni l'unto Gesù sarà ucciso. Calcoliamo quindi adesso la profezia. Innanzi tutto tenete presente che le due date che adesso vi fornirò non sono ipotesi, ma frutto di calcoli ben precisi che fanno di Matteo 1,17 e le tre tranches di 14 generazioni indicate, un caposaldo, calcolando 490 anni per ciascuna tranche (14 gnerazionix35 anni=490 anni). Quindi il 517a.C. che io indico come inizio dell'esilio e il 447 come sua fine, oltrechè anno in cui si pronuncia la parola sul rientro come afferma la profezia di Daniele, sono direttamente dipendenti dall'aver assunto 1 generazione=35 anni.
Calcoliamo adesso la profezia partendo dal 447 e togliendo 483 anni a tale data, togliendo cioè le 69 settimane e l'anno zero che non esiste. Abbiamo [(483-447)-1]=35 Ecco allora che le due profezie combaciano perfettamente individuando entrambe l'anno 35 d.C. come voleva l'ipotesi. Ma questa è una prima prova, passiamo alle altre
Il Seder Olam Rabbah è una raccolta cronologica del II° secolo d.C. e in essa sono riportati tutti gli avveniment fino ad Alessandro Magno. Il Seder ci dice che tra il tempio di Salomone e la sua ricostruzione post esilica intercorsero 480 anni. Nessuno fino ad ora è riuscito a far tornare i conti, pur ricorrendo all'anno solare, sidereo e entrambe le cose. Guardate invece cosa succede se si adotta la cronologia che ho ricavata mettendo al centro di tutto il valore 35 per una generazione. Innanzi tutto si ottiene che il I° anno di Salomone è il 949 a.C. per cui il suo IV come vuole 1Re 6,1 è il 945.
Ora calcoliamo l'anno d'inizio della ricostruzione, chiarendo subito che io assumo che nel 471 a.C. Artaerse era già regnante perchè riceve la lettera di richiesta d'asilo da parte di Temistocle, il quale si presume che, data la fretta avendo ricevuto l'ostrcismo, coglie al volo l'ascesa al trono di un re amico per fuggire. Quindi ritengo che il I° di Artaserse sia a cavallo tra il 471 e 472 a.C. Facciamo il 472 a cui vanno tolti i 7 anni di Esd. 7,7-10 in cui si scrive che Esdra rientra il VII° di A.Serse. Bene, otteniamo il 465 a.C. Abbiamo adesso le date necessarie per il calcolo degli anni intercorsi tra l'inizio dei lavori al tempio da parte di Salomone (945 a.C.) e l'inizio dei lavori per la sua ricostruzione (465a.C.) non rimane quindi che fare una semplice sottrazione: 945-465=480 come scrive il Seder.
Ditemi voi se tutto ciò non è curioso! Torna tutto. Avrei un'altra prova altrettanto precisa ed evidente, ma credo che vi annoierei percui per adesso, ringraziandovi per l'attenzione, finisco qui.



Da fare invidia a Nelson H. Barbour! Se esiste la reincarnazione tu sei lui.
Ovviamente scherzo. [SM=g7255] Ciao.

Aquila-58
00mercoledì 6 giugno 2012 22:21
Re:
Caro Giovanni,

giovanniparigi, 06/06/2012 21.27:

Come dicevi, Aquila, il computo o ipotesi che una generazione siano 35 anni è la base di tutto il mio discorso, per cui devo provare che assumendo tale valore non cado in un orrido senza costrutto logico e matematico, nonchè cronologico. E infatti con mia sorpresa non ci sono caduto e non ci cadrete.
Marco 13,30 ci dice che "questa generazione" vedrà la fine di Gerusalemme, per cui se essa avvenne nel 70d.C. Gesù parla nel 35d.C. (70-35=35), anno della sua crocefissione o messa al palo come dite voi.
Se tale ipotesi è vera



Beh, il testo marciano parla specificatamente dei fatti che sarebbero accaduti in Israele (Marco 13:2-4), ma non ci si può limitare alla sola distruzione del tempio del 70 E.V., poichè la fine completa del "sistema giudaico" si ebbe con la rivolta di Bar Kokhba che si concluse tragicamente nel 135 E.V..
Perchè dico questo?
Perchè il testo marciano, anche se parla espressamente, come detto, dei fatti giudaici, può comunque ricollegarsi al testo matteano (basta che tu lo legga per vedere le analogie...), che allarga l' orizzonte al "sunteleias tou aionos",("termine del sistema di cose", o "del mondo, o dell' era presente"...).
Il testo matteano intreccia chiaramente le due prospettive, quella della fine del "mondo" giudaico e quella della fine del "mondo" intesa nel senso globale, e il testo marciano ripete sostanzialmente molti di quei segni.
E' interessante infatti notare che il testo matteano parli espressamente del segno della parousìa di Cristo e del sunteleias tou aionos (Mt. 24:3).
Quindi, intrecciandosi, le due prospettive riguardano sia la fine del "mondo" giudaico e che quella del "mondo" intesa in senso globale (poichè c' è di mezzo anche l' erchomenon, la venuta finale di Cristo "sulle nubi del cielo con potenza e gran gloria", Mt. 24:30, che il testo marciano ripete in Marco 13:26), come ho già detto, per cui la "generazione" di Mt. 24:34 che avrebbe visto la fine del "mondo" giudaico va oltre la distruzione del tempio, arrivando fino al disastro della rivolta successiva, quando nel 135 E.V. circa la ribellione fu domata e Bar Kokhba ucciso, e avvenne la fine completa e totale del "mondo" giudaico.
Per cui, il termine "generazione" va a nostro parere inteso come una "generazione di eventi", ergo un susseguirsi di eventi che riguardò ininterrottamente probabilmente un paio di generazioni "reali", coinvolte nel disastro giudaico, iniziato nel 70 E.V. e terminato nel 135 E.V. circa.

Che poi, biblicamente parlando, la "generazione" vera e propria non possa ridursi a soli 35 anni, te lo dimostra la nostra enciclopedia PERSPICACIA NELLO STUDIO DELLE SCRITTURE, di cui ti riporto una parte:

"Quando il termine “generazione” si riferisce alle persone viventi in un dato periodo di tempo, non si può stabilirne l’esatta durata, ma solo un limite ragionevole. Questo limite sarebbe determinato dalla durata della vita degli uomini dell’epoca o di quella popolazione. La durata della vita delle dieci generazioni da Adamo a Noè era in media di 850 anni ciascuna. (Ge 5:5-31; 9:29) Ma dopo Noè la durata della vita dell’uomo diminuì bruscamente. Abraamo, per esempio, visse solo 175 anni. (Ge 25:7) Oggi, più o meno come al tempo di Mosè, le persone che vivono in condizioni favorevoli possono raggiungere i 70 o gli 80 anni. Mosè scrisse: “In se stessi i giorni dei nostri anni sono settant’anni; e se a causa di speciale potenza sono ottant’anni, tuttavia la loro insistenza è sull’affanno e sulle cose nocive; poiché deve presto passare, e voliamo via”. (Sl 90:10) Qualcuno può vivere più a lungo, ma Mosè espose la regola generale. Mosè stesso, che visse 120 anni, fu un’eccezione, come lo furono suo fratello Aaronne (123 anni), Giosuè (110 anni) e alcuni altri insolitamente forti e vitali. — De 34:7; Nu 33:39; Gsè 24:29".






giovanniparigi
00mercoledì 6 giugno 2012 22:37
Re: Re:
Aquila-58, 06/06/2012 22.21:

Caro Giovanni,



Beh, il testo marciano parla specificatamente dei fatti che sarebbero accaduti in Israele (Marco 13:2-4), ma non ci si può limitare alla sola distruzione del tempio del 70 E.V., poichè la fine completa del "sistema giudaico" si ebbe con la rivolta di Bar Kokhba che si concluse tragicamente nel 135 E.V..
Perchè dico questo?
Perchè il testo marciano, anche se parla espressamente, come detto, dei fatti giudaici, può comunque ricollegarsi al testo matteano (basta che tu lo legga per vedere le analogie...), che allarga l' orizzonte al "sunteleias tou aionos",("termine del sistema di cose", o "del mondo, o dell' era presente"...).
Il testo matteano intreccia chiaramente le due prospettive, quella della fine del "mondo" giudaico e quella della fine del "mondo" intesa nel senso globale, e il testo marciano ripete sostanzialmente molti di quei segni.
E' interessante infatti notare che il testo matteano parli del segno della parousìa di Cristo e del sunteleias tou aionos.
Quindi, intrecciandosi, le due prospettive riguardano sia la fine del "mondo" giudaico e che quella del "mondo" intesa in senso globale, come ho già detto, per cui la "generazione" di Mt. 24:34 che avrebbe visto la fine del "mondo" giudaico va oltre la distruzione del tempio, arrivando fino al disastro della rivolta successiva, quando nel 135 E.V. circa la ribellione fu domata e Bar Kokhba ucciso, e avvenne la fine completa e totale del "mondo" giudaico.
Per cui, il termine "generazione" va a nostro parere inteso come una "generazione di eventi", ergo un susseguirsi di eventi che riguardò ininterrottamente un paio di generazioni reali, coinvolte nel disastro giudaico, iniziato nel 70 E.V. e terminato nel 135 E.V. circa.

Che poi, biblicamente parlando, la "generazione" vera e propria non possa ridursi a soli 35 anni, te lo dimostra la nostra enciclopedia PERSPICACIA NELLO STUDIO DELLE SCRITTURE, di cui ti riporto una parte:

"Quando il termine “generazione” si riferisce alle persone viventi in un dato periodo di tempo, non si può stabilirne l’esatta durata, ma solo un limite ragionevole. Questo limite sarebbe determinato dalla durata della vita degli uomini dell’epoca o di quella popolazione. La durata della vita delle dieci generazioni da Adamo a Noè era in media di 850 anni ciascuna. (Ge 5:5-31; 9:29) Ma dopo Noè la durata della vita dell’uomo diminuì bruscamente. Abraamo, per esempio, visse solo 175 anni. (Ge 25:7) Oggi, più o meno come al tempo di Mosè, le persone che vivono in condizioni favorevoli possono raggiungere i 70 o gli 80 anni. Mosè scrisse: “In se stessi i giorni dei nostri anni sono settant’anni; e se a causa di speciale potenza sono ottant’anni, tuttavia la loro insistenza è sull’affanno e sulle cose nocive; poiché deve presto passare, e voliamo via”. (Sl 90:10) Qualcuno può vivere più a lungo, ma Mosè espose la regola generale. Mosè stesso, che visse 120 anni, fu un’eccezione, come lo furono suo fratello Aaronne (123 anni), Giosuè (110 anni) e alcuni altri insolitamente forti e vitali. — De 34:7; Nu 33:39; Gsè 24:29".








Beh Aquila, tutto giusto, ma il poblema era se assumere il valore 35 per una generazione conduceva a qualcosa o gettava in un orrido cronologico senza logica nè costrutto. In particolare stavamo esaminando se questa interpretazione del termine generazione era valida. A mio parere l'ho dimostrato, ma ogni buon conto torno a Mt 1,17 per dimostrarti che la tranche di 14 generazioni da Babilonia a davide sono 490 anni. Per falro ho ricalcolato ex novo tutti gli anni di regno di tutti i re da Davide a Sedecia e mi sono accorto che di anni sono 483 e sei mesi , quindi un'ottima approssimazione dei 490 cercati. Posso darti ragione dello scarto anche con dei conti, ma per adesso per non annoiarti ti dico che sembra che s'intrecci l'anno biblico (360 giorni) con quello solare (365 giorni). Se consideriamo quei 5 giorni di scarto abbiamo un 490 e 3 mesi per le 14 generazioni
Ed anche questa è una prova che l'ipotesi 1 generazione=35 anni sta in piedi


Aquila-58
00mercoledì 6 giugno 2012 22:45
Re: Re: Re:
Caro Giovanni,

giovanniparigi, 06/06/2012 22.37:


Beh Aquila, tutto giusto, ma il poblema era se assumere il valore 35 per una generazione conduceva a qualcosa o gettava in un orrido cronologico senza logica nè costrutto. In particolare stavamo esaminando se questa interpretazione del termine generazione era valida. A mio parere l'ho dimostrato, ma ogni buon conto torno a Mt 1,17 per dimostrarti che la tranche di 14 generazioni da Babilonia a davide sono 490 anni. Per falro ho ricalcolato ex novo tutti gli anni di regno di tutti i re da Davide a Sedecia e mi sono accorto che di anni sono 483 e sei mesi , quindi un'ottima approssimazione dei 490 cercati. Posso darti ragione dello scarto anche con dei conti, ma per adesso per non annoiarti ti dico che sembra che s'intrecci l'anno biblico (360 giorni) con quello solare (365 giorni). Se consideriamo quei 5 giorni di scarto abbiamo un 490 e 3 mesi per le 14 generazioni
Ed anche questa è una prova che l'ipotesi 1 generazione=35 anni sta in piedi





si, ma non possiamo prendere solo la durata della generazione matteana che proponi perchè, come visto, vedendo altri passi (che ti ho citato da PERSPICACIA) possiamo dedurre solamente che con "generazione" come la intendiamo ci si debba riferire a persone viventi in una data epoca....e come visto, la durata delle generazioni nel corso del tempo, biblicamente parlando, varia eccome....
Ecco perchè il Salmo 90:10 fa una sorta di "compendio", parlando di 70-80 anni....


giovanniparigi
00mercoledì 6 giugno 2012 22:53
Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 06/06/2012 22.45:

Caro Giovanni,



si, ma non possiamo prendere solo la durata della generazione matteana che proponi perchè, come visto, vedendo altri passi (che ti ho citato da PERSPICACIA) possiamo dedurre solamente che con "generazione" come la intendiamo ci si debba riferire a persone viventi in una data epoca....e come visto, la durata delle generazioni nel corso del tempo, biblicamente parlando, varia eccome....
Ecco perchè il Salmo 90:10 fa una sorta di "compendio", parlando di 70-80 anni....




Certo, infatti ti ho detto che il caso è u caso di lucida follia, perchè il discorso sembra folle e arbitrario ma alla prova dei fatti trova conferme precise. Come vedi, il caso è veramente curioso come ho detto fin dall'inizio. Ed ecco perchè il pezzo grosso di cattoliciromani è stato costretto a dire che la cronologia c'è ma è teologica


Aquila-58
00mercoledì 6 giugno 2012 23:00
Re: Re: Re: Re: Re:
giovanniparigi, 06/06/2012 22.53:


Certo, infatti ti ho detto che il caso è u caso di lucida follia, perchè il discorso sembra folle e arbitrario ma alla prova dei fatti trova conferme precise. Come vedi, il caso è veramente curioso come ho detto fin dall'inizio. Ed ecco perchè il pezzo grosso di cattoliciromani è stato costretto a dire che la cronologia c'è ma è teologica






Si, su questo concordo con te Giovanni, e probabilmente il signore a cui ti riferisci non ha ragionato su alcuni altri aspetti.
Il punto è uno solo, Giovanni: biblicamente parlando, non si può in alcun modo stabilire una generazione fissa di 35 anni, e penso che su questo converrai con me.


Aquila-58
00mercoledì 6 giugno 2012 23:05
Devo lasciarti Giovanni.
Domani non so se potrò essere presente sul forum, a causa di vari impegni.
Mi auguro di si, ma se non sarà possibile potremo continuare la nostra amabile conversazione venerdì.
Auguro una buona notte a te come a tutti.
Grazie e ciao.
giovanniparigi
00mercoledì 6 giugno 2012 23:13
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 06/06/2012 23.00:




Si, su questo concordo con te Giovanni, e probabilmente il signore a cui ti riferisci non ha ragionato su alcuni altri aspetti.
Il punto è uno solo, Giovanni: biblicamente parlando, non si può in alcun modo stabilire una generazione fissa di 35 anni, e penso che su questo converrai con me.




Aquila quel signore sono io, ho calcolato tutto io, anche se per quanto riguarda 14 genrazioni=490 anni c'è uno studio degli anni '30 fatto da un professore di Harward. Anche lui considera l'ultimo versetto di Giobbe in cui si scrive che visse 140 anni vedendo figli e figlie per 4 generazioni (140:4=35) come base del calcolo per una gnerazione di 35 anni. Domani Aquila ti scriverò anche il calcolo per stabilire l'anno della dedicazione del II° tempio, cioè quello post esiliaco. Voi come i cattolici ignorate due aspetti veramente importanti
-L'editto di A.Serse che blocca i lavori, per cui il tempio non può che essere dedicato con Dario II°
-Gv. 2.20 laddove si dice espressamente che ci sono voluti 46 anni per ricostruirlo (per forza ci fu l'editto che bloccò i lavori)
Adesso vado a letto perchè mi alzo presto domani. E' stato un piacere parlare con te


barnabino
00mercoledì 6 giugno 2012 23:22

Anche lui considera l'ultimo versetto di Giobbe in cui si scrive che visse 140 anni vedendo figli e figlie per 4 generazioni (140:4=35) come base del calcolo per una gnerazione di 35 anni



Però Genesi 15,16 mi pare che consideri 4 generazioni più di 200 anni... insomma, non mi pare che si possa stabilire una regola così rigida.

Shalom
Aquila-58
00giovedì 7 giugno 2012 08:47
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Caro Giovanni, brevissimamente, perchè ho solo qualche minuto a disposizione e nulla più....

giovanniparigi, 06/06/2012 23.13:


Aquila quel signore sono io, ho calcolato tutto io, anche se per quanto riguarda 14 genrazioni=490 anni c'è uno studio degli anni '30 fatto da un professore di Harward. Anche lui considera l'ultimo versetto di Giobbe in cui si scrive che visse 140 anni vedendo figli e figlie per 4 generazioni (140:4=35) come base del calcolo per una gnerazione di 35 anni.



Grazie a te, Giovanni.
Ecco, a costo di essere ripetitivo, ho evidenziato di nuovo quello che ritengo il punto debole di tutto il ragionamento.
Barnabino, ad esempio, ti ha già fatto notare Genesi 15:16, e riguardo a Giobbe 42:16, anch' io ti feci notare la traduzione della LXX, che è la seguente:

"Ma dopo la piaga Giobbe visse centosettant' anni, tutti gli(anni) che egli visse furono duecentoquarantotto"......

Ora, la traduzione della LXX, a mio parere, non può essere bellamente ignorata, visto che tu stesso, poi, rapporti il tutto con le generazioni di Mt. 1:17.
La traduzione della LXX non può essere ignorata specie nel contesto matteano, dove l' evangelista "pesca" a piene mani nella traduzione della LXX, ad esempio pochi versetti più avanti, in Mt. 1:23,dove lo stesso Matteo traduce con parthenos (vergine) usando proprio lo stesso termine della LXX, nella citazione della Scrittura di Isaia 7:14.
Cordiali saluti, Giovanni, e alla prossima.
Ciao.




giovanniparigi
00giovedì 7 giugno 2012 21:02
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 07/06/2012 08.47:

Caro Giovanni, brevissimamente, perchè ho solo qualche minuto a disposizione e nulla più....



Grazie a te, Giovanni.
Ecco, a costo di essere ripetitivo, ho evidenziato di nuovo quello che ritengo il punto debole di tutto il ragionamento.
Barnabino, ad esempio, ti ha già fatto notare Genesi 15:16, e riguardo a Giobbe 42:16, anch' io ti feci notare la traduzione della LXX, che è la seguente:

"Ma dopo la piaga Giobbe visse centosettant' anni, tutti gli(anni) che egli visse furono duecentoquarantotto"......

Ora, la traduzione della LXX, a mio parere, non può essere bellamente ignorata, visto che tu stesso, poi, rapporti il tutto con le generazioni di Mt. 1:17.
La traduzione della LXX non può essere ignorata specie nel contesto matteano, dove l' evangelista "pesca" a piene mani nella traduzione della LXX, ad esempio pochi versetti più avanti, in Mt. 1:23,dove lo stesso Matteo traduce con parthenos (vergine) usando proprio lo stesso termine della LXX, nella citazione della Scrittura di Isaia 7:14.
Cordiali saluti, Giovanni, e alla prossima.
Ciao.






Aquila il problema è un altro. Io stesso ho detto che assumere una generazione come 35 anni è forse arbitrario. Resta il fatto però che ti ho dimostrato che i risultati che si raggiungono non lo sono, anzi si caratterizzano per precisione e aderenza ai testi biblici ed extra. SinceramEnte a me sembra che i contemporanei di Gesù avessero la stessa idea di generazione, tanto che nei "Giubilei" con il termine di generazione s'intende 30 anni e questo me lo ha detto un rabbino. Pare insomma che la parola generazione fosse un po' come il nostro lustro che indica invece di 35 anni 5


Aquila-58
00giovedì 7 giugno 2012 22:13
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Caro Giovanni,


giovanniparigi, 07/06/2012 21.02:


SinceramEnte a me sembra che i contemporanei di Gesù avessero la stessa idea di generazione, tanto che nei "Giubilei" con il termine di generazione s'intende 30 anni e questo me lo ha detto un rabbino. Pare insomma che la parola generazione fosse un po' come il nostro lustro che indica invece di 35 anni 5





che posso dirti, Giovanni.....
La Legge Mosaica parla chiaro circa i Giubilei.
In Levitico 25:8-12 si parla di quarantanove anni da contare (Levitico 25:8), e di cinquantesimo anno da santificare come un Giubileo (Levitico 25:10).


giovanniparigi
00giovedì 7 giugno 2012 22:28
Ho appena chiesto conferme in consulenza ebraica, ma non mi sbaglio circa le parole del rabbino. Ascolta, com'è che anche voi ignorate l'editto di A.Serse per la datazione dell'anno della dedicazione del II° tempio? Eppure tutto filerebbe liscio: settimo di A.Serse il 464 a.c.; si tolgono i 46 anni di Gv.2,20 e si ottiene il 418, ossia il VI di Dario II come previsto da Esd. 6,15 Il 418 a.c. è riconosciuto anche dagli storici
Aquila-58
00giovedì 7 giugno 2012 22:36
Re:
Caro Giovanni,

giovanniparigi, 07/06/2012 22.28:

Ho appena chiesto conferme in consulenza ebraica, ma non mi sbaglio circa le parole del rabbino. Ascolta, com'è che anche voi ignorate l'editto di A.Serse per la datazione dell'anno della dedicazione del II° tempio? Eppure tutto filerebbe liscio: settimo di A.Serse il 464 a.c.; si tolgono i 46 anni di Gv.2,20 e si ottiene il 418, ossia il VI di Dario II come previsto da Esd. 6,15 Il 418 a.c. è riconosciuto anche dagli storici



a me non sembra una questione fondamentale, lo sai?
Mi spiego meglio: come ti ho detto, la fede dei cristiani testimoni di Geova non si basa su date.
Questo non vuol dire che il cristiano testimone di Geova non sia consapevole di vivere in prossimità della fine.
Il cristiano testimone di Geova va a predicare il regno prima che sopraggiunga la fine (Mt. 24:14) animato da uno spirito di grande amore per Geova Dio e per il prossimo.
Il cristiano testimone di Geova che vivesse per una data o per una cronologia....farebbe naufragio nella fede di lì a poco.....
Non solo: il cristiano testimone di Geova accetta la guida dello schiavo fedele e discreto che il Signore costituì per dare "cibo a suo tempo" (Mt. 24:45-47).
Ergo, non abbiamo ancora intendimento preciso su una profezia o su un particolare aspetto biblico?
Il cristiano testimone di Geova non se ne fa un cruccio: quando verrà il tempo debito, quel cibo spirituale ci verrà dato dallo schiavo fedele e discreto.
Prima di quel tempo debito, il cristiano testimone di Geova (leale e Dio) non anteporrà mai la propria veduta, ma saprà attendere quel tempo.....
Mi capisci, Giovanni?

Aquila-58
00giovedì 7 giugno 2012 22:42
.....ti faccio un altro piccolo esempio, Giovanni.
Noi crediamo, sulla base del calcolo dei sette tempi di Daniele, che la parousìa di Cristo sia iniziata nel 1914.
In effetti, tutti gli storici, all' unisono, sono concordi nel definire il 1914 un anno "topico"!
Ma se domani mattina la Torre di Guardia uscisse in edizione straordinaria (sto ragionando per assurdo, ovviamente...) con il titolo riguardante un nuovo intendimento nella cronologia, che sposti la data della fine dei tempi dei gentili (Luca 21:24), che so io, al 1930 o al 1935, la fede dei cristiani testimoni di Geova (leali a Dio) non cambierebbe di mezza virgola, mi sono spiegato?
giovanniparigi
00giovedì 7 giugno 2012 22:46
Sono stati commessi crimini ben più gravi in nome di Cristo che una data sbagliata o una cronologia. Che vuoi che importi
Aquila-58
00giovedì 7 giugno 2012 22:48
Re:
giovanniparigi, 07/06/2012 22.46:

Sono stati commessi crimini ben più gravi in nome di Cristo che una data sbagliata o una cronologia. Che vuoi che importi



Ah, sono perfettamente d' accordo con te, Giovanni!
Ma è d' obbligo una domanda: quei "cristiani" che hanno commesso quegli inenarrabili crimini nel nome di Cristo erano cristiani o sedicenti cristiani?


giovanniparigi
00giovedì 7 giugno 2012 22:55
Re: Re:
Aquila-58, 07/06/2012 22.48:



Ah, sono perfettamente d' accordo con te, Giovanni!
Ma è d' obbligo una domanda: quei "cristiani" che hanno commesso quegli inenarrabili crimini nel nome di Cristo erano cristiani o sedicenti cristiani?




Ho capito dove vuoi andare a parare e sfondi una porta aperta. Ma io Aquila diffido di tutte le gerarchie e di tutti i magisteri perchè rendono obbedienti agli uomini piu che a Dio. I pastori veri sono merce rara e possono appartenere a tutte le confessioni


Aquila-58
00giovedì 7 giugno 2012 23:03
Re: Re: Re:
giovanniparigi, 07/06/2012 22.55:


Ho capito dove vuoi andare a parare e sfondi una porta aperta. Ma io Aquila diffido di tutte le gerarchie e di tutti i magisteri perchè rendono obbedienti agli uomini piu che a Dio. I pastori veri sono merce rara e possono appartenere a tutte le confessioni





E posso comprenderti Giovanni!
Tuttavia, non possiamo dimenticare che Dio ha una sua ekklesìa definita "colonna e sostegno della verità" (1 Tim. 3:15).
Che lo spirito santo di Dio ha costituito degli episkopoi/presbyteroi (praticamente un' identica figura nel I secolo..) per pascere il gregge di Dio (Atti 20:17,28).
Come vedi la gerarchia è stata stabilita da Dio stesso.
Ora, come giustamente dici, i pastori veri possono appartenere a più confessioni religiose....ma resta il fatto che la Scrittura parli di una ekklesìa di Dio colonna e sostegno della verità, e non al plurale, di ekklesiai..........
Dobbiamo saperla trovare, tutto qui...


Aquila-58
00giovedì 7 giugno 2012 23:08
Ti lascio Giovanni, perchè per me si è fatto tardissimo.
Ti auguro una buona notte, e te come a tutti.
A domani sera.
Grazie e ciao.
giovanniparigi
00giovedì 7 giugno 2012 23:11
E' indubbio quello che dici, ma è altrettanto vero che i veri adoratori sono quelli in spirito e verità ed io ancora non ho conosciuto una hiesa che sia vera adoratrice. Penso che dipenda dal fatto che male mi uniformo a un pensiero/magistero stabilito in alto. Sai ho partecipato pure a una vostra commemorazione su invito di due testimoni con cui ho passato splendidi sabati a parlare di Bibbia e Vangelo. Ma è più forte di me Aqula cercare gente semplicemente cristiana più che cattolica , ortodossa o testimone di Geova
giovanniparigi
00giovedì 7 giugno 2012 23:21
Adesso vado che mi si chiudono gli occhi. Sei in gamba Aquila [SM=g7474]
Aquila-58
00venerdì 8 giugno 2012 07:11
Re:
Caro Giovanni,

giovanniparigi, 07/06/2012 23.11:

Ma è più forte di me Aqula cercare gente semplicemente cristiana più che cattolica , ortodossa o testimone di Geova



posso comprenderti. Al di là del loro significato, le denominazioni sono inevitabilmente sorte per il fatto che la primitiva ekklesìa si è poi "spappolata" nel corso dei secoli per svariati motivi....
Certo, qui subentra anche il discorso della successione apostolica su cui noi abbiamo idee diametralmente opposte a quelle dei cattolici, ad esempio. Ma questa è un' altra storia, che non è il caso di approfondire qui.
Il punto è che la nostra "bussola" dovrebbe (a mio modestissimo parere) essere l' ekklesìa di Antiochia, dove per la prima volta i discepoli vennero chiamati "cristiani" (Atti 11:26).
Ricordando ancora che Dio ha una sua ekklesìa "colonna e sostegno della verità" dove gli adoratori lo adorano (dovrebbero adorarlo) "in spirito e verità" (1 Tim. 3:15 ; Gv. 4:24), dobbiamo il più possibile restare legati a filo doppio a quella primitiva "ideale" ekklesìa di Antiochia.
Restare al suo insegnamento originario, senza "volgersi a fase storie" successive (2 Tim. 4:4), vivere l' amore reciproco che quell' "ideale" originaria ekklesìa viveva (Gv.13:34-35), far proprio il suo modus vivendi, operare "a fianco a fianco con una sola anima per la fede della buona notizia" (Filipp. 1:27) (perchè il cristianesimo è un modo di vivere e di operare..).
Grazie a te, Giovanni.



dom@
00venerdì 8 giugno 2012 17:20
Fratelli, non si puo' intrapolare il Dio GEOVA in nessuna generazione! Ho avuto problemi con un figlio molto tempo. questa genazione mi ha propio scocciato, e finalmente mio figlio ha capito che non si serve Dio per una generazione. [SM=g10765]
giovanniparigi
00sabato 9 giugno 2012 22:17
Re: Re:
Aquila-58, 08/06/2012 07.11:

Caro Giovanni,



posso comprenderti. Al di là del loro significato, le denominazioni sono inevitabilmente sorte per il fatto che la primitiva ekklesìa si è poi "spappolata" nel corso dei secoli per svariati motivi....
Certo, qui subentra anche il discorso della successione apostolica su cui noi abbiamo idee diametralmente opposte a quelle dei cattolici, ad esempio. Ma questa è un' altra storia, che non è il caso di approfondire qui.
Il punto è che la nostra "bussola" dovrebbe (a mio modestissimo parere) essere l' ekklesìa di Antiochia, dove per la prima volta i discepoli vennero chiamati "cristiani" (Atti 11:26).
Ricordando ancora che Dio ha una sua ekklesìa "colonna e sostegno della verità" dove gli adoratori lo adorano (dovrebbero adorarlo) "in spirito e verità" (1 Tim. 3:15 ; Gv. 4:24), dobbiamo il più possibile restare legati a filo doppio a quella primitiva "ideale" ekklesìa di Antiochia.
Restare al suo insegnamento originario, senza "volgersi a fase storie" successive (2 Tim. 4:4), vivere l' amore reciproco che quell' "ideale" originaria ekklesìa viveva (Gv.13:34-35), far proprio il suo modus vivendi, operare "a fianco a fianco con una sola anima per la fede della buona notizia" (Filipp. 1:27) (perchè il cristianesimo è un modo di vivere e di operare..).
Grazie a te, Giovanni.





Aquila, ogni cristiano dovrebbe conoscere la differenza tra la logica di Dio e quella del mondo. Rm 12,2 valeva ai tempi di Paolo e vale anche oggi. Solo così possiamo essere veri adoratori e non inerti compromessi. Ma è difficile, ancor più per strutture gerarchizzate


Aquila-58
00sabato 9 giugno 2012 22:23
Re: Re: Re:
Caro Giovanni,

giovanniparigi, 09/06/2012 22.17:


Aquila, ogni cristiano dovrebbe conoscere la differenza tra la logica di Dio e quella del mondo. Rm 12,2 valeva ai tempi di Paolo e vale anche oggi. Solo così possiamo essere veri adoratori e non inerti compromessi. Ma è difficile, ancor più per strutture gerarchizzate





quel che dici è vero.
Ma colui che sotto ispirazione ha scritto l' epistola ai Romani col passo che hai citato, ha scritto anche l' epistola a Tito, dove comanda a Tito medesimo di fare nomine di anziani/sorveglianti (Tito 1:5-7).
Il cristiano non deve uniformarsi a questo mondo, ma il cristiano fa parte dell' ekklesìa di Dio "colonna e sostegno della verità", di un Dio che non è un Dio di disordine (1 Cor. 14:33)....
Capisci quel che voglio dirti, Giovanni?



Aquila-58
00sabato 9 giugno 2012 22:31
Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 09/06/2012 22.23:

Caro Giovanni,



quel che dici è vero.
Ma colui che sotto ispirazione ha scritto l' epistola ai Romani col passo che hai citato, ha scritto anche l' epistola a Tito, dove comanda a Tito medesimo di fare nomine di anziani/sorveglianti (Tito 1:5-7).
Il cristiano non deve uniformarsi a questo mondo, ma il cristiano fa parte dell' ekklesìa di Dio "colonna e sostegno della verità", di un Dio che non è un Dio di disordine (1 Cor. 14:33)....
Capisci quel che voglio dirti, Giovanni?






Credo però, Giovanni, che qui siamo terribilmente OT, e poi, giustamente, i moderatori si arrabbiano.
Facciamo una cosa: apro una nuova discussione dal titolo:

"IL CRISTIANO DEVE FAR PARTE DI UN' ORGANIZZAZIONE RELIGIOSA"?

Vado ad aprire, ma solo se mi dai l' ok....


giovanniparigi
00sabato 9 giugno 2012 22:35
Re: Re: Re: Re:
Aquila-58, 09/06/2012 22.23:

Caro Giovanni,



quel che dici è vero.
Ma colui che sotto ispirazione ha scritto l' epistola ai Romani col passo che hai citato, ha scritto anche l' epistola a Tito, dove comanda a Tito medesimo di fare nomine di anziani/sorveglianti (Tito 1:5-7).
Il cristiano non deve uniformarsi a questo mondo, ma il cristiano fa parte dell' ekklesìa di Dio "colonna e sostegno della verità", di un Dio che non è un Dio di disordine (1 Cor. 14:33)....
Capisci quel che voglio dirti, Giovanni?





Quel che dici è vero, anche se io prefrisco un cristianesimo quasi intimistico che poco concede alla sfera comunitaria. Quel piccolo gregge o comunità, è disperso nel mondo Aquila ed è fatto da persone che possono appartenere alle più disparate confessioni
Apri pure


Aquila-58
00sabato 9 giugno 2012 22:37
Re: Re: Re: Re: Re:
giovanniparigi, 09/06/2012 22.35:


Quel che dici è vero, anche se io prefrisco un cristianesimo quasi intimistico che poco concede alla sfera comunitaria. Quel piccolo gregge o comunità, è disperso nel mondo Aquila ed è fatto da persone che possono appartenere alle più disparate confessioni
Apri pure





ok, vado ad aprire, ripartendo da qui......


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