Re: Re: Re:
Giuseppe 44, 25/04/2018 15.59:
Aquila-58, 25/04/2018 10.43:
scusa Dario.
Perchè dici che "il posto della chiesa sia in cielo insieme a Cristo" e non - piuttosto - che il posto dei coeredi di Cristo sia in cielo a Governare insieme a Cristo (Romani 8:15-17)?
Te lo avevo - in mimima parte - già spiegato nel vecchio 3D, ma evidentemente non hai prestato attenzione al mio post....
in effetti Paolo afferma che tutti andranno in cielo, chi sono i coeredi? e dove tale parola è scritta nella bibbia, scusate la mia ignoranza.
Penso che possa bastare stabilire a chi furono principalmente rivolte le parole di Paolo tenendo conto di questa fondamentale regola di esegesi:
“Nessun passo o libro biblico è stato scritto dal suo autore “per noi”, per dire qualcosa a noi: sono stati tutti scritti per dei lettori concreti del passato, che si trovavano in situazioni ben precise. Solo quando avremo stabilito (nella misura del possibile) quello che il testo aveva da dire a quei lettori, nella loro situazione, potremo cominciare a percepire che cosa la Bibbia dice a noi in quel medesimo brano, cercando e scoprendo le analogie o le differenze che vi sono tra la nostra situazione e quella delle persone per cui quel brano è stato scritto. Spiegare ogni parola del testo come se fosse rivolta direttamente a noi, per dire qualcosa proprio a noi, senza passare prima attraverso l’analisi delle situazioni storiche e del significato che il testo aveva per quelle, significa prendere una pericolosa scorciatoia, e trascurare le circostanze concrete che potevano illuminare o giustificare certe esortazioni per i lettori dell’epoca biblica”
Analizziamo quindi la situazione storica:
Dopo che Giovanni il Battezzatore fu imprigionato da Erode Antipa, Gesù intraprese un’estesa campagna di predicazione pubblica nel corso della quale richiamò l’attenzione sul “regno dei cieli”. (Matt. 4:12, 17) Cristo informò le persone della possibilità di entrare in quel regno, e i suoi discepoli si sforzarono con vigore per ricevere quel premio. — Matt. 5:3, 10, 20; 7:21; 11:12.
Alla Pentecoste del 33 E.V. i primi di loro furono unti con spirito santo. (Atti 2:1-4; 2 Cor. 1:21, 22)
Fu reso noto il provvedimento di Dio per la salvezza in vista di una vita immortale nei cieli.
Pietro usò “le chiavi del regno dei cieli” per dischiudere questa conoscenza prima ai giudei, poi ai samaritani e quindi a persone delle nazioni gentili. (Matt. 16:19) Si stava prestando speciale attenzione alla formazione del governo che al tempo stabilito da Dio avrebbe diretto l’umanità.
Quasi tutte le lettere ispirate contenute nelle Scritture Greche Cristiane erano rivolte principalmente a questo gruppo di eredi del Regno, i “santi”, “partecipi della chiamata celeste”.
Le scritture fanno chiaramente capire che questo gruppo di coregnanti di Cristo che avrebbe infine ereditato la vita immortale nei cieli non era infinito ma limitato, ridotto , prescritto.
In quali punti le scritture portano ad avere questo intendimento?
Ad esempio le parole di Gesù riportate in Luca 12:32 e Giovanni 10:16 distinguono con chiarezza l’esistenza di due gruppi e precisano con altrettanta chiarezza che il più piccolo dei due avrebbe ricevuto il Regno.
Confrontiamo questi due passi :
(Luca 12:32) “Non aver timore, piccolo gregge [numero definito,limitato], perché il Padre vostro ha approvato di darvi il regno.
(Giovanni 10:16) “E ho altre pecore [numero indefinito], che non sono di questo ovile; anche quelle devo condurre, ed esse ascolteranno la mia voce, e diverranno un solo gregge, un solo pastore.”
La sera prima di morire Gesù contrasse un patto per un Regno con i suoi 12 apostoli
Leggiamo in Luca 22:28-30:
“Comunque, voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove; e io faccio un patto con voi, come il Padre mio ha fatto un patto con me, per un regno, affinché mangiate e beviate alla mia tavola nel mio regno, e sediate su troni per giudicare le dodici tribù d’Israele (in questo caso Gesù non si riferiva all’Israele carnale ma ad un Israele simbolico.Una simbolica nazione i cui componenti sarebbero provenuti da ogni località geografica e che sarebbero stati giudicati al tempo stabilito da Dio )
Riguardo all’Israele carnale i cui componenti avrebbero potuto ereditare il Regno in Esodo 19:5,6 Geova promise :
“E ora se ubbidirete strettamente alla mia voce e osserverete in realtà il mio patto, allora certamente diverrete di fra tutti gli [altri] popoli la mia speciale proprietà, perché l’intera terra appartiene a me. ] E voi stessi mi diverrete un regno di sacerdoti e una nazione santa’. Queste sono le parole che devi dire ai figli d’Israele”.
Quella nazione comunque non si dimostrò degna di ereditare il regno . Collezionò per secoli ripetute rivolte ed idolatrie arrivando fino al punto di rigettare il Figlio di Dio.
Per questo infine perse il privilegio promessogli in origine come premio di ubbidienza: l’eredità del Regno
Gesù lo disse chiaramente in Matteo 21:43 :
“Perciò vi dico: Il regno di Dio vi sarà tolto e sarà dato a una nazione che ne produca i frutti.”
I primi componenti di questa nuova nazione e contraenti del nuovo patto per un regno furono quindi, come si è detto, i 12 apostoli .
Ma non furono gli unici.
Per quanto il gruppo di contraenti , di eredi diretti del regno sarebbe stato piccolo e ridotto avrebbe comunque incluso più di 12 persone .
Quante? Un numero definito.
Tornando al raffronto tra due gruppi, uno di numero definito e un altro di numero indefinito Gesù rivelò qualcos’altro quando diede la Rivelazione all’apostolo Giovanni .
Leggiamo quanto segue in Rivelazione 7:4-9:
“E udii il numero di quelli che erano suggellati, centoquarantaquattromila [numero definito,ridotto], suggellati da ogni tribù dei figli d’Israele*: 5 Dalla tribù di Giuda dodicimila suggellati; dalla tribù di Ruben dodicimila; dalla tribù di Gad dodicimila; 6 dalla tribù di Aser dodicimila; dalla tribù di Neftali dodicimila; dalla tribù di Manasse dodicimila; 7 dalla tribù di Simeone dodicimila; dalla tribù di Levi dodicimila; dalla tribù di Issacar dodicimila; 8 dalla tribù di Zabulon dodicimila; dalla tribù di Giuseppe dodicimila; dalla tribù di Beniamino dodicimila suggellati. 9 Dopo queste cose vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, [ numero indefinito]di ogni nazione e tribù e popolo e lingua, che stavano in piedi dinanzi al trono e dinanzi all’Agnello, vestiti di lunghe vesti bianche; e nelle loro mani c’erano rami di palme. ( L'elenco delle tribù in questo caso è chiaramente simbolico e non può trattarsi di un riferimento all’Israele letterale, carnale perché Rivelazione 7:4-8 differisce dal normale elenco delle tribù . - Confronta Numeri 1:17, 47 È chiaro che qui l’elenco non ha lo scopo di identificare gli ebrei carnali secondo le loro tribù, ma di mostrare l’esistenza di una simile struttura organizzativa in seno all’Israele spirituale , una struttura equilibrata ,una nuova nazione costituita da un numero definito di persone .)
Queste 144.000 persone sono state elette , scelte e suggellate come eredi per cooperare con Cristo nell’amministrazione di un regno che riporterà il pianeta e l’umanità sulla terra nelle condizioni in cui Dio si era proposto all’inizio della crezione del primo uomo e della prima donna.
Rivelazione 5:9, 10 evidenzia chiaramente questo scopo e questo proposito :
“E cantano un nuovo cantico, dicendo: “Degno sei di prendere il rotolo e di aprirne i sigilli, perché tu fosti scannato e col tuo sangue comprasti a Dio persone di ogni tribù e lingua e popolo e nazione, 10 e le hai fatte essere un regno e sacerdoti al nostro Dio, ed esse regneranno sulla terra”
Tenendo conto di tutto questo ragionamento scritturale è piuttosto evidente che le lettere che Paolo scrisse le scrisse a cristiani unti candidati ad ereditare il regno che era stato negato agli ebrei carnali.
In altri punti questi eletti sono anche definiti "primizie" a indicare che in ordine di tempo i primi ad essere radunati nella congregazione avevano il privilegio di divenire coeredi nel Regno di Cristo .
Ecco perché Paolo usa il pronome "tutti" perché a tutti quelli che abbracciavano il cristianesimo allora ,spettava questo destino : il regno
Le cose sarebbero poi rapidamente cambiate con lo sviluppo delle zizzanie e dell'apostasia predetta , e uno degli inganni che Satana promosse nei secoli successivi fu quello di far credere che la speranza celeste era l' unica possibile . Da qui a far intendere il numero 144000 e il regno millenario come simbolici il passo fu facile .