Re: Re:
erevnitis, 30/05/2018 18.56:
che tipo di prova?
prova scientifica?
prova legata alla fede?
che dici?
La prova scientifica non ci può essere, in quanto la scienza si basa solo su ciò che esaminabile dai cinque sensi umani, e da lì si arrangia.
Ad esempio, se un pesce vedesse delle carcasse di bovini cadere nell'acqua, penserebbe che quelle carcasse si sono formate spontaneamente sulla superficie del mare.
Non ha i mezzi per verificare che al di fuori, a centinaia di km, c'era un allevamento, che il bovino è morto e l'uomo ce l'ha portato con un camion.
Si arrangia a trovare una spiegazione con quello che sa, ma è impossibile che quel bovino si sia formato spontaneamente.
Quindi non può esservi prova scientifica a causa dei limitati sensi umani, ma può esserci prova statistica e logica, suffragata da un cerchio che si è sempre più stretto, rendendo sempre più improbabili gli eventi tirati in ballo per spiegare l'esistenza del tutto.
Gli scienziati iniziarono giocando facile, per essere sempre più smentiti dalla stessa scienza.
Ad esempio, Francesco Redi credeva alla generazione spontanea della vita: se questo evento fosse stato reale, la necessità di un creatore non sarebbe stata più rilevante.
Sarebbe stato tutto più facile.
Ma si scoprì che la vita nasce solo da altra vita.
E allora?
Chi ha creato la vita? Non lo sanno spiegare, perché si basano solo su ciò che è analizzabile dai cinque sensi umani.
E devono "arrangiarsi" formulando teorie con quello che si riesce a vedere, a costo di rasentare il ridicolo.
Ancora, sull'evoluzione. Sarebbe stato bello per gli evoluzionisti continuare a credere che Lamarck avesse ragione...a forza di sbattere le braccia mi crescono le ali e le trasmetto alla prole.
E invece così non era: sono stati costretti a ricondurre la nascita di organi e complessità a impercettibili variazioni casuali accumulatesi nel tempo. Bella gatta da pelare.
Non solo doveva esserci una mutazione, ma doveva anche essere tale da costituire vantaggio: il fortunato vincitore della mutazione, infatti, doveva sperare che tale microvantaggio si concretizzasse di fatto (un evento ambientale che sfavorisse tutti gli altri ma non lui: per giunta nell'arco brevissimo di una vita media di 25-30 anni), altrimenti non sarebbe servito a nulla e la mutazione sarebbe stata assorbita.
Dopodiché doveva sperare di riprodursi, e sperare che tutta la sua stirpe, per migliaia di anni, non si estinguesse ma rimanesse in piedi, in attesa del verificarsi di un'ulteriore millesimale mutazione nella stessa direzione. Altrettanto improbabilissima, e così via per migliaia di micromutazioni che manco a credere che per una sola persona sia possibile vincere 300 milioni di volte di seguito il superenalotto.
E tutto questo discorso, già ridicolo se accaduto per una sola volta, si sarebbe verificato miliardi di volte dal primo organismo fino ad arrivare a piante, funghi, animali e così via.
Tutto ciò è ulteriormente reso ridicolo anche dalle prove di fatto: con ospedali che monitorano a tappeto le nuove nascite, e con una popolazione mondiale mai così florida e numerosa, avremmo dovuto vedere almeno diverse mutazioni positive verificatesi nei nuovi nati. Difatti l'aumento del numero degli esseri umani aumenta anche il verificarsi delle probabilità sul campione.
Attenzione, non c'entra il cambio di colore o forma (che avvengono anche per perdita di dati genetici), parliamo proprio di strutture derivate da informazioni nuove: uomini con la struttura che consente la visione notturna, uomini con le ali, uomini con le branchie etc.
Aspetta e spera.
Dall'altra parte abbiamo la certezza che la vita nasce solo da altra vita, e che qualsiasi cosa organizzata nasce da un'intelligenza che la progetta.
Una casa, una statua, non nascono per fortunato rotolamento di legna e pietra in un fiume, scolpiti da miliardi di casualità vantaggiose.