Il termine "prova" sull'esistenza di Dio è appropriato?

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2, 3, 4
erevnitis
00mercoledì 30 maggio 2018 09:34
Spesso si sente dire che la creazione è la prova che Dio esiste!!!

Cos'e il significato di una prova?

Se io ho una prova vuol dire che le persone non possono fare a meno di riconoscere un certo fatto accaduto (tranne qualche folle che rinnega), non mi risulta che molti scientifici riconoscono e accettino che la logica oppure la creazione sia una prova dell'esistenza di Dio .

Posso concludere che il termine prova che usiamo non ha nessun significato e che questa parola ha un uso inappropriato in questo contesto?

Non si tratta solo di fede senza nessuna prova che la creazione ha un progettista che è Dio?

Che dite?
anto_netti
00mercoledì 30 maggio 2018 10:11
Molti si aspettano risposte dal metodo scientifico sperimentale galileiano. L'unico in grado, secondo molti, di dare risposte concrete e infallibili sulla natura delle cose.

Ma è vero questo? Possiamo parlare di "prova" solo quando un fatto è verificato dal metodo scientifico sperimentale galileiano?

Secondo me è un grave errore. La scienza, contrariamente a quanto molti credono, ha i suoi limiti. Non può dimostare tutto. Anche se molti credono che la scienza sia l'unico dispensatore di verità.

Esistono cose invisibili alla scienza. E' molto probabile che come ci dice la Bibbia esista un mondo invisibile e un mondo visibile. O usando altri termini un mondo trascendentale (non spiegabile dalla fisica) e un mondo immanente (spiegabile dalla fisica).

La scienza non dimostra l'esistenza di Dio. Ma non dimostra nemmeno la sua inesistenza. Il fatto che non dimostri la sua inesistenza. Questo non preclude che Dio esista.

Che significato ha il termine "prova" per un credente? Non dobbiamo certo aspettarci il tipo di prova del metodo scientifico sperimentale galileiano.

Vedremo nel corso di questo thread di capirne il suo significato.

Ciao
anto_netti
anto_netti
00mercoledì 30 maggio 2018 10:22
Dire che la creazione è una prova indiretta dell'esistenza di Dio, per un credente può essere effettivamente considerata una prova. Una prova dovuta alla fede.

Per lo scienziato ateo, invece, non è assolutamente una prova. Lo scienziato ateo può chiamare in causa il caso, l'evoluzione, la legge fisica. Per lo scienziato ateo o l'ateo in generale, non esiste poi un mondo trascendente.

Ciao
anto_netti
Aquila-58
00mercoledì 30 maggio 2018 10:57
Re:
erevnitis, 30/05/2018 09.34:

Spesso si sente dire che la creazione è la prova che Dio esiste!!!

Cos'e il significato di una prova?

Se io ho una prova vuol dire che le persone non possono fare a meno di riconoscere un certo fatto accaduto (tranne qualche folle che rinnega), non mi risulta che molti scientifici riconoscono e accettino che la logica oppure la creazione sia una prova dell'esistenza di Dio .

Posso concludere che il termine prova che usiamo non ha nessun significato e che questa parola ha un uso inappropriato in questo contesto?

Non si tratta solo di fede senza nessuna prova che la creazione ha un progettista che è Dio?

Che dite?




Anche noi esseri umani siamo "creazione".
Gli esseri umani hanno una coscienza, cioè un qualcosa che non solo sfugge alle leggi della materia, ma che è differente da individuo a individuo.
In sostanza, la mia coscienza è diversa dalla tua e da quella di chiunque altro.

Non è questa una prova che io sono stato fatto a immagine e somiglianza di un Progettista e che non provengo da un' esplosione primordiale?
L' esplosione primordiale può avere la volontà di fare dell' uomo un essere cosciente che si pone delle domande esistenziali?
Oppure un Essere Intelligente può fare questo?

anto_netti
00mercoledì 30 maggio 2018 11:47
Credo comunque di capire cosa vuol dire erevnitis.

Lui dice che usare il termine "prova" per dimostrare un fatto che la scienza non ha dimostrato. In questo caso la creazione che prova l'esistenza di Dio. Non è un termine appropriato. Perché trattasi semplicemente di fede.

Questo avviene perché si è schiavi del pensiero scientifico. E cioè che solo ciò che è verificato con il metodo scientifico sperimentale galileiano può essere chiamato prova.

Ma il mondo trascendentale come lo spieghiamo? Ciò che non risponde a leggi fisiche come lo spieghiamo?

C'è bisogno di un altro tipo di prova. Quella dovuta da un atto di fede.

Ciao
anto_netti
anto_netti
00mercoledì 30 maggio 2018 11:57
La prova del credente è differente dalla prova che ci fornisce il metodo scientifico sperimentale galileiano.

Dovremmo liberarci della schiavitù del metodo scientifico, se vogliamo credere nelle prove che ci può dimostrare la fede. Prove dell'esitenza di un mondo trascendentale e quindi di Dio.

Ciao
anto_netti
barnabino
00mercoledì 30 maggio 2018 11:59
Forse si dovrebbe prima definire esattamente cosa intendimao con il termine "prova". Applicarlo in termini di logoca matematica sarebbe errato evidentemente, anche se probabilmente qualcuno ci ha provato a farlo nel corso dei secoli, magari anche per paradosso...

www.repubblica.it/scienze/2013/10/24/news/dimostrato_teorema_godel-6...

Shalom
anto_netti
00mercoledì 30 maggio 2018 12:03
Come si giunge alla conclusione dell'esistenza di un mondo trascendentale e di Dio.

Prima di tutto ce ne parla la Bibbia. Poi attraverso una serie di ragionamenti ed evidenze dovute alla fede, si giunge alla conclusione che il mondo trascendentale e Dio esistono.

Sono le prove dovute dalla fede.

Ciao
anto_netti
anto_netti
00mercoledì 30 maggio 2018 12:16
Re:
barnabino, 30/05/2018 11.59:

Forse si dovrebbe prima definire esattamente cosa intendimao con il termine "prova". Applicarlo in termini di logoca matematica sarebbe errato evidentemente, anche se probabilmente qualcuno ci ha provato a farlo nel corso dei secoli, magari anche per paradosso...

www.repubblica.it/scienze/2013/10/24/news/dimostrato_teorema_godel-6...

Shalom



Sì! Godel aveva dimostrato matematicamente l'esistenza di Dio. Ma analizzando a fondo il suo lavoro, vediamo che sono semplicemente dei calcoli che alla fine danno solo come risultato la possibilità che Dio possa esistere. Ma non è che ne confermino l'esistenza.

Stesso lavoro contrario fece John A. Paulos. Lui volle dimostrare matematicamente l'inesistenza di Dio. Le equazioni fornivano questa possibilità. Ma lo stesso non confermavano la sua inesistenza.

Chi aveva ragione? La matematica prevede tutte le possibilità. Inoltre Dio è spirito. Non può esssere misurato da leggi fisiche. La matematica ne fa solo un calcolo di probabilità.

Ecco quindi che occore la prova dovuta dalla fede per l'esistenza di Dio. E non possiamo ricorrere alla prova dovuta al metodo scientifico.

Ciao
anto_netti
erevnitis
00mercoledì 30 maggio 2018 12:38
Re:
Caro barnabino


Forse si dovrebbe prima definire esattamente cosa intendimao con il termine "prova". Applicarlo in termini di logoca matematica sarebbe errato evidentemente, anche se probabilmente qualcuno ci ha provato a farlo nel corso dei secoli, magari anche per paradosso...




E sempre una questione di fede non di prova. Il termine prova è molto forte e mi sembra inappropriato, in tribunale quando tu hai una prova tutti riconoscono il dato tranne a volte colui che ha fatto il delitto che sragiona completamente. Mentre in questo caso gli scienzati mi sembrano divisi e anche il popolo , ecco perché mi sembra che questo termine "prova" sia inutile usarlo.

Per quale motivo si dovrebbe usare il termine prova , se questa è fede?




barnabino
00mercoledì 30 maggio 2018 12:52

in tribunale quando tu hai una prova tutti riconoscono il dato tranne a volte colui che ha fatto il delitto che sragiona completamente



In questo forum abbiamo purre avuto terrapiattisti convinti, di fatto qualunque prova può essere messa in discussione con ragionamenti vari ed eventuali. Sullo "sragionare" in effetti per le Scritture è l'"insensato" che dice che non c'è Dio.

Shalom
erevnitis
00mercoledì 30 maggio 2018 13:01
Re:
Caro barnabino



In questo forum abbiamo purre avuto terrapiattisti convinti, di fatto qualunque prova può essere messa in discussione con ragionamenti vari ed eventuali.



Infatti su questo ti do ragione!! Cosa si intende allora con il termine "prova"?



Sullo "sragionare" in effetti per le Scritture è l'"insensato" che dice che non c'è Dio.



Ovviamente , ma siamo sull'ambito della fede per chi non ha fede quel versetto non significa nulla.




barnabino
00mercoledì 30 maggio 2018 13:03

Cosa si intende allora con il termine "prova"?



Sulla Treccani come primo significato:

1. Atto, o serie di atti, operazione, procedimento, aventi lo scopo di conoscere, verificare, dimostrare le qualità, le caratteristiche, la rispondenza a determinati requisiti di qualcosa, o anche le doti, le attitudini di una persona, o ancora la veridicità di un’informazione, la probabilità di un fatto e sim.


Shalom [SM=g2037509]
erevnitis
00mercoledì 30 maggio 2018 13:19
Caro barnabino cosa risponderesti alla domanda che la creazione è la prova che Dio esiste?

Ti sembra corretto usare questo termine?
(Flash Gordon)
00mercoledì 30 maggio 2018 13:50
Re: Re:
erevnitis, 30/05/2018 12.38:



Per quale motivo si dovrebbe usare il termine prova , se questa è fede?







Per quanto mi riguarda è una prova a tutti gli effetti.
In tribunale, ad esempio, si accetta la prova del DNA pur sapendo che esiste una probabilità di avere due DNA identici: una probabilità su 46.000.000.000 che quella persona sia innocente, ma la si condanna lo stesso.
Allora perché fare due pesi e due misure per un creatore?
Tenendo conto del fatto che la vita non nasce se non da altra vita, e che nessun organo nasce da solo, che i sessi dovevano differenziarsi in un unico passaggio che li rendesse già pienamente funzionali (non mi dilungo perché le eccezioni sarebbero miliardi) e che gli stessi scienziati sono costretti a ricondurre l'evoluzionismo a una serie sterminata di "probabilità su miliardi", simili a quelle (scartate) del replicante identico del DNA.
Ma in tribunale si accetta la normalità e non l'eccezione (la probabilità su miliardi viene considerata zero), in ambito evoluzionistico invece si fa reggere tutto da fantasiose e assurde eccezioni che si concatenano a miliardi una dopo l'altra, come se tutti i DNA di tutti gli assassini del mondo fossero corrispondenti non al sospettato, ma a loro improbabili cloni genetici di 1 su 46.000.000.000.
La definizione di prova scientifica così come esposta sopra ovviamente va bene per un essere intelligente e creatore: una affermazione generica che prova appunto che siamo stati creati da qualcuno.
Se poi sia Dio e, se Dio, sia il Dio biblico, questo passaggio di "specificazione" appunto avviene per fede.
barnabino
00mercoledì 30 maggio 2018 14:31

Caro barnabino cosa risponderesti alla domanda che la creazione è la prova che Dio esiste?



Direo che è corretto, naturalmente non tutti saranno necessariamente d'accordo, come è nromale che sia.

Shalom
erevnitis
00mercoledì 30 maggio 2018 17:17
Re:
Caro barnabino

barnabino, 30/05/2018 14:31:


Caro barnabino cosa risponderesti alla domanda che la creazione è la prova che Dio esiste?



Direo che è corretto, naturalmente non tutti saranno necessariamente d'accordo, come è nromale che sia.

Shalom



Quando io parlo di prova ovviamente la intendo come quella di un tribunale quando tu hai una prova tutti riconoscono il dato tranne a volte colui che ha fatto il delitto che sragiona completamente, tu mi
parli di terrapiattisti convinti ma questa come tu dicevi è una tesi bizzarra e smentita anche da semplici osservazioni.

Mentre per il creazionismo oppure l'ateismo i scientifici sono divisi e anche la gente è divisa mentre la prova è un dato che quasi nessuno puo smentire.

Il credente crede per fede ma dire che la creazione è una prova allora dovrebbe trascinare praticamente tutti in questa credenza come la prova di un reato esposta in un tribunale. La prova difficilmente si puo contestare.
kierkegaard1
00mercoledì 30 maggio 2018 17:20
Nel merito delle “prove” dell'esistenza di Dio vale a mio parere il principio - che non è scritto da nessuna parte - del “delitto perfetto”, ovvero potrebbe Dio compiere un qualunque atto evitando di lasciare una qualsiasi traccia del proprio operato?
Se la risposta è sì allora in termini ipotetici non vi è alcuna cosa al mondo che possa o debba necessariamente dimostrare l'esistenza di Dio, appunto perché essendo capace del “delitto perfetto” può letteralmente fare “tutto” senza lasciare traccia.

Questo però non c'entra nulla con il fatto che Dio possa o meno dimostrarsi ed infatti proprio qui entra in causa il secondo principio battezzato da me il principio di Final Destination, il film il cui si parla di una morte inevitabile che segue i protagonisti nonostante tutti i tentativi di divincolarsene:
Può Dio può dimostrarsi in qualunque modo gli piaccia? Se la risposta è sì allora tutto potenzialmente può dimostrare l'esistenza di Dio ed allo stesso tempo non vi è nulla che obbligatoriamente lo dimostri.

La premessa evidente di questo ragionamento è che Dio in effetti esista e che dimostrarsi o non farlo affatto rientri nei suoi piani.

Delitto perfetto & Final destination pollice in sù!
[SM=g7348]
barnabino
00mercoledì 30 maggio 2018 18:52

Quando io parlo di prova ovviamente la intendo come quella di un tribunale quando tu hai una prova tutti riconoscono il dato



Naturalmente ogni prova, o fatto, anche in tribunale può essere interpretato, anche le prove più evidenti possono essere messe in discussione... che ci sia una prova non significa che sia univocamente letta nella stessa maniera da tutti. La creazione è certamente una "prova", su questa prova, poi come ben sappiamo, le interpretazioni si sprecano. Ma non per questo la prova non è tale.

Shalom
erevnitis
00mercoledì 30 maggio 2018 18:56
Re:
barnabino, 30/05/2018 18:52:


Quando io parlo di prova ovviamente la intendo come quella di un tribunale quando tu hai una prova tutti riconoscono il dato



Naturalmente ogni prova, o fatto, anche in tribunale può essere interpretato, anche le prove più evidenti possono essere messe in discussione... che ci sia una prova non significa che sia univocamente letta nella stessa maniera da tutti. La creazione è certamente una "prova", su questa prova, poi come ben sappiamo, le interpretazioni si sprecano. Ma non per questo la prova non è tale.

Shalom



che tipo di prova?

prova scientifica?
prova legata alla fede?

che dici?


barnabino
00mercoledì 30 maggio 2018 20:14

che tipo di prova?

prova scientifica?
prova legata alla fede?

che dici?



Se parliamo di trascendenza è ovvio che non è possibile parlare di prove scientifiche. Resta il punto iniziale, definire cosa è una "prova".

Shalom
erevnitis
00mercoledì 30 maggio 2018 20:41
Re:
barnabino, 30/05/2018 20:14:


che tipo di prova?

prova scientifica?
prova legata alla fede?

che dici?



Se parliamo di trascendenza è ovvio che non è possibile parlare di prove scientifiche. Resta il punto iniziale, definire cosa è una "prova".

Shalom



Cosa sarebbe in questo caso la prova per un credente? Come la definiresti?


Luciano_59
00mercoledì 30 maggio 2018 21:00
Re:
barnabino, 30/05/2018 18.52:


anche le prove più evidenti possono essere messe in discussione...


...Beh, di fronte ad una prova "evidente", non è che ci "ricami"
sopra più di tanto. E' il buon senso e la logica che non te lo permettono.


La creazione è certamente una "prova", su questa prova, poi come ben sappiamo, le interpretazioni si sprecano. Ma non per questo la prova non è tale.


Direi che tu stai commettendo un errore di fondo.
Tu parti dall'assunto che esista una creazione, ma non hai nessuna
prova che possa dimostrare tale assunto; (...se non la fede, ...ma
che prova non è).
Quindi voler dimostrare l'esistenza di Dio, dimostrandone le opere
fatte, ...è un pò il cane che si morde la coda: giri in tondo
all'infinito.
Per dimostrare che Dio esiste, dovresti provare le opere create.
Per dimostrare le opere create dovresti provare che Dio esiste.
Non se ne esce.

(...Ma anche ammettendo che esista il creato, non sarebbe comunque una prova che sia stato il tuo dio a crearlo...).

Ciao.
claudio2018
00mercoledì 30 maggio 2018 21:32
Ma cosa intendete per prova ? Vedere ?

Se è così Paolo in Romani 1:20 dice che le sue "invisibili qualità, perfino la sua sempiterna potenza e divinità si VEDONO CHIARAMENTE perché si COMPRENDONO dalle cose fatte"

Non mi pare un atto di fede ma di semplice evidenza.

Per me il problema di considerare o non considerare il creato una 'prova' dell'esistenza di Dio non sta tanto nel non avere fede ma nel fare fatica a riconoscere i limiti della scienza umana come se quest'ultima avesse il potere di farcelo vedere letteralmente.

Problema di cuore quindi :

Palego quando stava bene venne nella nostra congregazione a trattare il soggetto evoluzione o creazione e nella trattazione lesse il salmo che recita

"l'insensato ha detto nel suo cuore non c'è Geova"

Commentò questo salmo dicendo che

"il vocabolo ebraico non indicava una insensatezza mentale ma una insensatezza morale . L'insensato ha detto 'non c'è Geova' nel suo cuore non l'ha detto nella sua mente...non riesce a capire perché non crede in Dio ...perché il suo cuore dice di non credere in Dio ..."

Quindi la prova c'è e Paolo lo evidenzia chiaramente , quello che non c'è e' il cuore per vederla



(Flash Gordon)
00mercoledì 30 maggio 2018 21:45
Re: Re:
erevnitis, 30/05/2018 18.56:



che tipo di prova?

prova scientifica?
prova legata alla fede?

che dici?





La prova scientifica non ci può essere, in quanto la scienza si basa solo su ciò che esaminabile dai cinque sensi umani, e da lì si arrangia.
Ad esempio, se un pesce vedesse delle carcasse di bovini cadere nell'acqua, penserebbe che quelle carcasse si sono formate spontaneamente sulla superficie del mare.
Non ha i mezzi per verificare che al di fuori, a centinaia di km, c'era un allevamento, che il bovino è morto e l'uomo ce l'ha portato con un camion.
Si arrangia a trovare una spiegazione con quello che sa, ma è impossibile che quel bovino si sia formato spontaneamente.
Quindi non può esservi prova scientifica a causa dei limitati sensi umani, ma può esserci prova statistica e logica, suffragata da un cerchio che si è sempre più stretto, rendendo sempre più improbabili gli eventi tirati in ballo per spiegare l'esistenza del tutto.
Gli scienziati iniziarono giocando facile, per essere sempre più smentiti dalla stessa scienza.
Ad esempio, Francesco Redi credeva alla generazione spontanea della vita: se questo evento fosse stato reale, la necessità di un creatore non sarebbe stata più rilevante.
Sarebbe stato tutto più facile.
Ma si scoprì che la vita nasce solo da altra vita.
E allora?
Chi ha creato la vita? Non lo sanno spiegare, perché si basano solo su ciò che è analizzabile dai cinque sensi umani.
E devono "arrangiarsi" formulando teorie con quello che si riesce a vedere, a costo di rasentare il ridicolo.

Ancora, sull'evoluzione. Sarebbe stato bello per gli evoluzionisti continuare a credere che Lamarck avesse ragione...a forza di sbattere le braccia mi crescono le ali e le trasmetto alla prole.
E invece così non era: sono stati costretti a ricondurre la nascita di organi e complessità a impercettibili variazioni casuali accumulatesi nel tempo. Bella gatta da pelare.
Non solo doveva esserci una mutazione, ma doveva anche essere tale da costituire vantaggio: il fortunato vincitore della mutazione, infatti, doveva sperare che tale microvantaggio si concretizzasse di fatto (un evento ambientale che sfavorisse tutti gli altri ma non lui: per giunta nell'arco brevissimo di una vita media di 25-30 anni), altrimenti non sarebbe servito a nulla e la mutazione sarebbe stata assorbita.
Dopodiché doveva sperare di riprodursi, e sperare che tutta la sua stirpe, per migliaia di anni, non si estinguesse ma rimanesse in piedi, in attesa del verificarsi di un'ulteriore millesimale mutazione nella stessa direzione. Altrettanto improbabilissima, e così via per migliaia di micromutazioni che manco a credere che per una sola persona sia possibile vincere 300 milioni di volte di seguito il superenalotto.
E tutto questo discorso, già ridicolo se accaduto per una sola volta, si sarebbe verificato miliardi di volte dal primo organismo fino ad arrivare a piante, funghi, animali e così via.

Tutto ciò è ulteriormente reso ridicolo anche dalle prove di fatto: con ospedali che monitorano a tappeto le nuove nascite, e con una popolazione mondiale mai così florida e numerosa, avremmo dovuto vedere almeno diverse mutazioni positive verificatesi nei nuovi nati. Difatti l'aumento del numero degli esseri umani aumenta anche il verificarsi delle probabilità sul campione.
Attenzione, non c'entra il cambio di colore o forma (che avvengono anche per perdita di dati genetici), parliamo proprio di strutture derivate da informazioni nuove: uomini con la struttura che consente la visione notturna, uomini con le ali, uomini con le branchie etc.

Aspetta e spera.


Dall'altra parte abbiamo la certezza che la vita nasce solo da altra vita, e che qualsiasi cosa organizzata nasce da un'intelligenza che la progetta.
Una casa, una statua, non nascono per fortunato rotolamento di legna e pietra in un fiume, scolpiti da miliardi di casualità vantaggiose.
barnabino
00mercoledì 30 maggio 2018 21:48
Caro Luciano,


...Beh, di fronte ad una prova "evidente", non è che ci "ricami" sopra più di tanto. E' il buon senso e la logica che non te lo permettono



Come al solito dai l'impressione si non capire niente. Per chiarire un po', tu cosa vorresti come "prova" dell'esistenza di Dio? Sono 10 anni che te lo chiedo e ancora sono qui ad aspettare. Come si diceva il punto è definire cosa è una "prova". Ti prego, stupiscimi una buona volta e comincia a fare un ragionamento che vada oltre la banalità.

Shalom
Aquila-58
00mercoledì 30 maggio 2018 22:10
Re: Re:
Luciano_59, 30/05/2018 21.00:



Tu parti dall'assunto che esista una creazione, ma non hai nessuna
prova che possa dimostrare tale assunto; .




anch' io faccio parte della creazione.
La mia coscienza (diversa dalla tua come da quella di chiunque altro) deriva da un' esplosione primordiale?


barnabino
00mercoledì 30 maggio 2018 23:21

Tu parti dall'assunto che esista una creazione, ma non hai nessuna prova che possa dimostrare tale assunto



Dunque il problema non è la "prova" in sé ma l'assunto da cui parte chi la valuta. Tu, cosa valuteresti come "prova" inequivocabile dell'esistenza di un creatore? Te lo chiedo perché come spiegato il dibattito ruola attorno a questo: cosa è una "prova"?

A te la parola.

claudio2018
00mercoledì 30 maggio 2018 23:29
Definiamo "miracolo" qualcosa che è stato fatto e che va oltre le capacità umane.

In tal senso siamo circondati da miracoli : la terra , i cicli , l'embrione , il cervello ecc ecc.

Sono "miracoli" nel senso che l'uomo non potrebbe mai replicarli...

Può un uomo fare un pianeta ad esempio ?

Che domanda stupida direte...

Sarà stupida ma rispondete ... può farlo ?

Risposta : No

Allora chi l'ha fatto ? Nessuno ? Eventi casuali ?

Caro "nessuno" [SM=x1408424] sei il mio "Dio" perché hai saputo fare qualcosa che io non avrei mai saputo fare....ti adoro ...

Bhe! Ha senso è stato più bravo di me....

Ma per favore , prova e prova , ci alziamo in piedi quando Albano canta "nessun dorma" e non ci alziamo quando il signor "nessuno" fa un bambino ?

Io mi alzo , non per fede , ma per umiltà perché capisco che io non potrei mai programmare la diversificazione cellulare che produce uno splendido bambino ...

Il caso ce l'ha fatta ? È un grande ! È un grande ! È un grande !!!

Miracolo , miracolo , miracolo
!!! [SM=x1408430]

Ecco la prova : tutto ciò che l'uomo non può fare ma che esiste è la prova che esiste qualcuno superiore all'uomo che lo ha fatto.

Volete chiamarlo il signor "nessuno" che per mezzo del signor "caso" ha fatto tutto ciò che io non potrei mai fare ?

Ma chiamatelo come volete !! [SM=x1408440]

Sta di fatto che ha realizzato qualcosa che io non potrei mai fare comunque lo si voglia chiamare e ha realizzato di fatto tanti "miracoli" in rapporto a me . Questo mi basta e mi avanza come prova

Se non basta agli scienziati non so che farci... [SM=g7556]

Quando la scienza avrà creato un pianeta , con i dovuti miliardi di anni , si intende....e avrà innestato su di esso tutti i molteplici meccanismi e cicli per produrre e sostenere la vita allora avrò avuto la prova definitiva dell'esistenza di Dio e chiamerò quel dio "SCIENZA"

Ma per ora lasciate che lo chiami in un altro modo

[SM=x1408424]
Luciano_59
00giovedì 31 maggio 2018 00:14
Re:
barnabino, 30/05/2018 21.48:


Come al solito dai l'impressione si non capire niente.


No. Sei tu, che come al solito, quando sei a corto di argomentazioni,
per evitare misere figure, la metti sul personale, che nulla ha a che
fare con la discussione.


Come si diceva il punto è definire cosa è una "prova".


E come vorresti catalogarla la "prova"?
Scientifica, ...tecnica, ...matematica, ...teorica, ...pragmatica?
Allora, visto che tu sembri avere le idee chiare su ciò che
definisce, di fatto, una prova, spiega al mondo quale siano i
parametri che ne caratterizzano la definizione.
Restando in tema, spiega e dimostra concretamente come il "creato",
sia stato, per l'appunto, creato dal nulla e spiega e dimostra come
dietro a questo creato ci sia l'opera di Dio.
Usa pure il tipo di prova che ritieni più opportuna, ...quella che tu
definisci essere una prova; ...e poi ne discutiamo.

Ciao.


Aquila-58, 30/05/2018 22.10:


anch' io faccio parte della creazione.
La mia coscienza (diversa dalla tua come da quella di chiunque altro) deriva da un' esplosione primordiale?


Non so da cosa derivi.
Ma se mi dici che deriva da Dio, come potrei presumere immaginando la
tua risposta, allora è d'obbligo che tu mi spieghi come ciò sia
esplicabile.
E al pari di Barnabino, usa pure, come prove, ciò che per te hanno
valore probante. E poi ne discutiamo.

Ciao.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 03:59.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com