Insegnaci a contare i nostri giorni

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admintdg3
00sabato 9 giugno 2012 11:07
F. Catalano, S. Marinaro, 1993, Tecnograff
Questo libro tratta il problema del rapporto tra scienza e fede e per gli argomenti e i confronti proposti, forse, non ha precedenti in Italia. Il testo affronta con coraggio la questione della cronologia dei giorni creativi secondo la Genesi biblica posta di fronte alle più recenti acquisizioni della cosmologia e della paleoantropologia. Secondo gli autori F. Catalano e S. Marinaro, al di là del pregiudizio religioso, le teorie scientifiche, esaminate e confrontate con onestà, non sono assolutamente in grado di sconfessare la Bibbia.
Nella consapevolezza del disegno divino e del suo piano di salvezza per l'umanità, nella limitatezza della nostra esistenza terrena dobbiamo trovare la saggezza di dire: «Insegnaci a contare i nostri giorni, affinché induciamo il cuore a sapienza» per non perderne nessuno, proprio perché nessun giorno è senza significato. (Salmo 90, 12). In particolare, il libro risponde ai seguenti interrogativi: la Genesi biblica è coerente con le più recenti scoperte sull'origine e sull'espansione dell'Universo? I metodi di datazione dei fossili sconfessano la creazione di Adamo, 6000 anni fa?

admintdg3
00sabato 9 giugno 2012 11:10
A proposito dei metodi di datazione, lasciamo la parola al prof. Catalano


Ioseb-Bassebet
00sabato 9 giugno 2012 14:12
Letto molti anni fa, consigliatissimo..
speculator
00sabato 9 giugno 2012 15:40
"il giorno della morte è meglio di quello della nascita".
Per chi sta per morire non esiste il giorno della morte, perchè spera sempre di farcela, e quando è morto non sa di essere morto, non sa che per lui quello è il giorno della sua morte.
Il giorno della morte per chi è morto è quello che comprenderà la sua resurrezione, anche in senso simbolico, cioè del ristare in piedi.

"Insegnarci a contare i nostri giorni"significa anche che non moriamo altrimenti dal nostro conto mancherà sempre il giorno della nostra morte.
Il non dover necessariamente morire ci indurrà probabilmente ad una maggiore saggezza nel gestire la nostra vita.

Slamo 90:10 ci fa capire che si parla della durata della vita di una singola persona e non dell'universo.
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