Jon, Maurif...come la mettiamo ?????????? VERGOGNA !!!

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00venerdì 14 novembre 2008 23:52
Lettera al Vaticano: non più silenzio!
Alessandro Novembre 6th, 2008

Nativi Americani.it scrive...

Novità::NewsLettera indirizzata a: benedettoxvi@vatican.va, Archivio segreto del Vaticano asv@asv.va, Radio Vaticana sedoc@vatiradio.va, dirgen@vatiradio.va, Uffico Internet della Santa Sede ufficio-internet@net.va; office@net.va, “L’Osservatore Romano” ornet@ossrom.va, Diocesi di Roma segreteriagenerale@vicariatusurbis.org, Ufficio Stampa e comunicazioni sociali del Vicariato di Roma comsoc@roma.chiesacattolica.it, stampa@vicariatusurbis.org, Famiglia Cristiana famigliacristiana@stpauls.it, direzionefc@stpauls.it, Vatican Information Service vis@pressva-vis.va, Chiesa Cattolica Italiana, Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali giuliodori@chiesacattolica.it, f.mazza@chiesacattolica.it, Centro Televisivo Vaticano ctv@ctv.va

06/11/2008

“Scriviamo la presenta lettera per chiedere che la Chiesa Cattolica riconosca ufficialmente e pubblicamente la propria responsabilità diretta nei crimini commessi nelle scuole residenziali cattoliche canadesi e nelle Boarding School cattoliche americane.

A seguito di questa richiesta, chiediamo l’istituzione di un’inchiesta approfondita sui responsabili, diretti e indiretti, di tali crimini, che hanno avuto come conseguenza la morte, solamente nel Canada, di 50.000 bambini Nativi Americani, strappati alle loro famiglie con la complicità dei governi e costretti con la forza alla conversione culturale e religiosa, con la finalità e il modus operandi definito dal Diritto Internazionale come “Genocidio”.

Il 9 dicembre 1948, la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di Genocidio, all’articolo II, ha definito il Genocidio come uno dei seguenti atti, effettuato con l’intento di distruggere, totalmente o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso:

1. Uccidere membri del gruppo;
2. Causare seri danni fisici o mentali a membri del gruppo;
3. Influenzare deliberatamente le condizioni di vita del gruppo con lo scopo di portare alla sua distruzione fisica totale o parziale;
4. Imporre misure tese a prevenire le nascite all’interno del gruppo; 5. Trasferire forzatamente bambini del gruppo in un altro gruppo.

Il termine Genocidio è stato definito quindi dall’ONU come

“Gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.

Anche la sottomissione intenzionale di un gruppo a condizioni di esistenza che ne comportino la scomparsa sia fisica sia culturale, totale o parziale, è di solito inserita sotto la definizione di genocidio.

Ciò che è stato fatto in queste scuole, sotto la diretta gestione della Chiesa Cattolica e di altre Chiese, rientra pienamente nella definizione del crimine di Genocidio intenzionale, e in quella di Etnocidio.


Per questi crimini, la Chiesa Cattolica non ha mai ammesso la propria responsabilità, è giunta l’ora che la verità debba essere conosciuta da tutti, anche a seguito delle scuse ufficiali del Primo Ministro canadese Stephen Harper del giugno scorso, che sancisce, con questo atto, se non giustizia, il riconoscimento ufficiale degli orrori perpretati in queste scuole.

Più di 100.000 nativi americani furono costretti dal governo degli Stati Uniti a frequentare scuole cristiane.


Il sistema, che ha avuto inizio con il presidente Grant nel 1869, è continuato anche nel 20° secolo. Funzionari della Chiesa, missionari, e le autorità locali hanno preso i bambini dai loro genitori e li hanno spediti nelle scuole cristiane, le Boarding School, e costretti altri ad iscriversi nelle scuole cristiane delle riserve.




Sono stati separati dalle loro famiglie, per la maggior parte dell’anno, talvolta senza una sola visita della famiglia. Praticamente imprigionati nelle scuole, i bambini hanno sperimentato una devastante litania di abusi, di assimilazione forzata e abusi sessuali e fisici. L’escalation di abusi sessuali sulle scuole delle riserve è continuata fino alla fine degli anni 1980. Le sevizie fisiche e psicologiche, le torture, gli stupri, i reati sessuali, gli omicidi e tutti gli altri atti di violenza, aggravati dal comportamento silente ed omertoso fin qui sistematicamente osservato, non possono e non devono essere ulteriormente nascosti.

Non si può più chiudere gli occhi su quella che è ormai una realtà comprovata e documentata, e questo non accadrà fino a che la giustizia non farà il suo corso.


Attendiamo una vostra presa di coscienza pubblica, che, ponendo fine al silenzio, possa restituire, almeno in parte, giustizia alle vittime del vostro operato, ai sopravvissuti e alle loro famiglie, nonché a tutti i popoli Nativi Americani, poichè, le vittime di tali crimini non furono soltanto i 50.000 bambini morti delle scuole residenziali, ma anche i sopravvissuti, la cui attuale condizione sociale è stata descritta dai gruppi per i diritti umani delle Nazioni Unite come quella di “una popolazione colonizzata al limite della sopravvivenza, con tutte le caratteristiche di una società dal terzo mondo” (12 novembre 1999).



Studiosi e attivisti hanno solo adesso iniziato ad analizzare quelli che definiscono “gli effetti cumulativi di queste esperienze storiche in genere sulle comunità tribali e le generazione di oggi”. E, affinché il riconoscimento e rammarico per i vostri errori/orrori, non derivi solo in una formale giustificazione per le azioni compite eludendo le responsabilità per i vostri atti, chiediamo inoltre la divulgazione integrale di quanto accaduto nelle scuole: i crimini e chi li ha commessi e l’istituzione di un tribunale penale internazionale con il potere di citare, arrestare e perseguitare i responsabili; chiediamo che i sopravvissuti possano portare a casa i resti di tutti i bambini che sono morti in queste scuole per dar loro una degna sepoltura e stabilire dei luoghi pubblici alla loro memoria.


Ci attendiamo quindi una risposta in merito, ripetiamo, una presa di coscienza che ponga fine al silenzio. Non vi è ragione perché questo non avvenga.



Nativi Americani.it, Blog d’informazione sui Popoli Nativi Americani, www.nativiamericani.it”
Chiediamo a tutti voi di inviare le vostre lettere personali agli indirizzi indicati affinché la Chiesa Cattolica prenda atto delle proprie responsabilità!



Unrepentant…”, vers. sottotitoli italiano :
www.nativiamericani.it/?p=561




®@ffstef@n
00sabato 15 novembre 2008 01:00
Torniamo in Italia...........Una Testimonianza con invito alla riflessione.



La storia di Sandra

La testimonianza di Sandra C. fedele lettrice di Clerofobia, circa la perdita della fede, ma soprattutto della fiducia nelle persone che la fede la utilizzano per fini personali.

La mia fede(se mai l’ho avuta)ha cominciato a vacillare durante il periodo delle medie che ho dovuto trascorrere in un collegio di suore.

Avevo un cugino che aveva un tumore al cervelletto,ho pregato tantissimo incoraggiata dalle suore che mi dicevano:

-Se ti comporti bene,dio ti ascolta e non farà morire tuo cugino-.

E’ morto.

C’era fra di noi una ragazzina che era nata senza il bacino e camminava male,pregavamo tutti i giorni perche potesse camminare bene,è morta a causa complicazioni.

Un ragazzino di 12 anni , investito da un ubriaco,ha agonizzato 3 giorni e noi pregavamo e pregavamo per lui.

E’ morto.Tutto questo nel giro di un anno.

Mi ero fatta l’idea che pregare portava male,più pregavo,più persone a me care morivano.

Ma c’era la spiegazione: dio li aveva voluti con lui in paradiso.

Dio egoista,con tutte le persone anziane e malate che non ce la facevano più a vivere è andato a scegliere persone all’inizio della loro vita per fargli compagnia.

Dio ingiusto.

Dio dispensatore di dolore,necessario per raggiungerlo.

La mia sofferenza avrebbe dovuto spingermi per sempre verso il dio e invece mi ha messo davanti un’entità crudele,egoista e cieca.

Non ho più pregato,nemmeno durante le messe(obbligatorie),stavo zitta e ragionavo su ciò che sentivo e formavo il mio pensiero che risultava contrario a ciò che sentivo.

Mi davano la nausea quelle cerimonie assurde e quelle speranze improbabili.
Soffrite quì che poi dio vi ricompenserà in paradiso.

Ma poi vedevo i piatti pieni di roba buona da mangiare destinati alle suore mentre a noi davano cose schifose prive di gusto e magari coi vermi

( è rimasta famosa una polpetta farcitasi spontaneamente causa temporaneo abbandono fuori dal frigo che,prima di mostrarla alla suora,ha fatto il giro di tutta la mensa affinchè il verme fosse visto da tutte e quindi innegabile).

Vedevo preti che entravano nelle camere delle suore più giovani a tarda notte mentre noi non potevamo parlare con i ragazzi nemmeno attraverso la recinzione.

Un bel momento è stato quello durante il terremoto del Friuli (’76) che a Belluno si è sentito forte: mentre scappavamo dalle camerate,tre suore tentavano di bloccarci dicendoci che se dio voleva che morissimo noi avremmo dovuto fare la sua volontà e che sicuramente saremmo andate in paradiso

(???? avevamo 12-18 anni),

alcune ragazze delle superiori hanno scostato ’ste suore da davanti e hanno fatto scappare le altre ragazze in cortile e lì si è scatenata un’altra scossa ma quelle che avrebbero dovuto fare la volontà di dio erano tutte lì al riparo impaurite come noi.

Per certi aspetti sono grata ai miei genitori per avermi messo in collegio perchè ero in mezzo a quella gente e ho potuto vedere con i miei occhi alcune delle tante contraddizioni del cattolicesimo applicato e una cosa di cui vado ancora fiera e che dopo la terza media non mi avrebbero più accolta fra di loro perchè facevo domande “impertinenti” e non “credevo” totalmente nei loro insagnamenti


www.clerofobia.it/?p=461
Jon Konneri
00sabato 15 novembre 2008 11:56
Re: Lettera al Vaticano: non più silenzio!
®@ffstef@n, 14/11/2008 23.52:

Alessandro Novembre 6th, 2008

Nativi Americani.it scrive...

Novità::NewsLettera indirizzata a: benedettoxvi@vatican.va, Archivio segreto del Vaticano asv@asv.va, Radio Vaticana sedoc@vatiradio.va, dirgen@vatiradio.va, Uffico Internet della Santa Sede ufficio-internet@net.va; office@net.va, “L’Osservatore Romano” ornet@ossrom.va, Diocesi di Roma segreteriagenerale@vicariatusurbis.org, Ufficio Stampa e comunicazioni sociali del Vicariato di Roma comsoc@roma.chiesacattolica.it, stampa@vicariatusurbis.org, Famiglia Cristiana famigliacristiana@stpauls.it, direzionefc@stpauls.it, Vatican Information Service vis@pressva-vis.va, Chiesa Cattolica Italiana, Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali giuliodori@chiesacattolica.it, f.mazza@chiesacattolica.it, Centro Televisivo Vaticano ctv@ctv.va

06/11/2008

“Scriviamo la presenta lettera per chiedere che la Chiesa Cattolica riconosca ufficialmente e pubblicamente la propria responsabilità diretta nei crimini commessi nelle scuole residenziali cattoliche canadesi e nelle Boarding School cattoliche americane.

A seguito di questa richiesta, chiediamo l’istituzione di un’inchiesta approfondita sui responsabili, diretti e indiretti, di tali crimini, che hanno avuto come conseguenza la morte, solamente nel Canada, di 50.000 bambini Nativi Americani, strappati alle loro famiglie con la complicità dei governi e costretti con la forza alla conversione culturale e religiosa, con la finalità e il modus operandi definito dal Diritto Internazionale come “Genocidio”.

Il 9 dicembre 1948, la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di Genocidio, all’articolo II, ha definito il Genocidio come uno dei seguenti atti, effettuato con l’intento di distruggere, totalmente o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso:

1. Uccidere membri del gruppo;
2. Causare seri danni fisici o mentali a membri del gruppo;
3. Influenzare deliberatamente le condizioni di vita del gruppo con lo scopo di portare alla sua distruzione fisica totale o parziale;
4. Imporre misure tese a prevenire le nascite all’interno del gruppo; 5. Trasferire forzatamente bambini del gruppo in un altro gruppo.

Il termine Genocidio è stato definito quindi dall’ONU come

“Gli atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso”.

Anche la sottomissione intenzionale di un gruppo a condizioni di esistenza che ne comportino la scomparsa sia fisica sia culturale, totale o parziale, è di solito inserita sotto la definizione di genocidio.

Ciò che è stato fatto in queste scuole, sotto la diretta gestione della Chiesa Cattolica e di altre Chiese, rientra pienamente nella definizione del crimine di Genocidio intenzionale, e in quella di Etnocidio.


Per questi crimini, la Chiesa Cattolica non ha mai ammesso la propria responsabilità, è giunta l’ora che la verità debba essere conosciuta da tutti, anche a seguito delle scuse ufficiali del Primo Ministro canadese Stephen Harper del giugno scorso, che sancisce, con questo atto, se non giustizia, il riconoscimento ufficiale degli orrori perpretati in queste scuole.

Più di 100.000 nativi americani furono costretti dal governo degli Stati Uniti a frequentare scuole cristiane.


Il sistema, che ha avuto inizio con il presidente Grant nel 1869, è continuato anche nel 20° secolo. Funzionari della Chiesa, missionari, e le autorità locali hanno preso i bambini dai loro genitori e li hanno spediti nelle scuole cristiane, le Boarding School, e costretti altri ad iscriversi nelle scuole cristiane delle riserve.




Sono stati separati dalle loro famiglie, per la maggior parte dell’anno, talvolta senza una sola visita della famiglia. Praticamente imprigionati nelle scuole, i bambini hanno sperimentato una devastante litania di abusi, di assimilazione forzata e abusi sessuali e fisici. L’escalation di abusi sessuali sulle scuole delle riserve è continuata fino alla fine degli anni 1980. Le sevizie fisiche e psicologiche, le torture, gli stupri, i reati sessuali, gli omicidi e tutti gli altri atti di violenza, aggravati dal comportamento silente ed omertoso fin qui sistematicamente osservato, non possono e non devono essere ulteriormente nascosti.

Non si può più chiudere gli occhi su quella che è ormai una realtà comprovata e documentata, e questo non accadrà fino a che la giustizia non farà il suo corso.


Attendiamo una vostra presa di coscienza pubblica, che, ponendo fine al silenzio, possa restituire, almeno in parte, giustizia alle vittime del vostro operato, ai sopravvissuti e alle loro famiglie, nonché a tutti i popoli Nativi Americani, poichè, le vittime di tali crimini non furono soltanto i 50.000 bambini morti delle scuole residenziali, ma anche i sopravvissuti, la cui attuale condizione sociale è stata descritta dai gruppi per i diritti umani delle Nazioni Unite come quella di “una popolazione colonizzata al limite della sopravvivenza, con tutte le caratteristiche di una società dal terzo mondo” (12 novembre 1999).



Studiosi e attivisti hanno solo adesso iniziato ad analizzare quelli che definiscono “gli effetti cumulativi di queste esperienze storiche in genere sulle comunità tribali e le generazione di oggi”. E, affinché il riconoscimento e rammarico per i vostri errori/orrori, non derivi solo in una formale giustificazione per le azioni compite eludendo le responsabilità per i vostri atti, chiediamo inoltre la divulgazione integrale di quanto accaduto nelle scuole: i crimini e chi li ha commessi e l’istituzione di un tribunale penale internazionale con il potere di citare, arrestare e perseguitare i responsabili; chiediamo che i sopravvissuti possano portare a casa i resti di tutti i bambini che sono morti in queste scuole per dar loro una degna sepoltura e stabilire dei luoghi pubblici alla loro memoria.


Ci attendiamo quindi una risposta in merito, ripetiamo, una presa di coscienza che ponga fine al silenzio. Non vi è ragione perché questo non avvenga.



Nativi Americani.it, Blog d’informazione sui Popoli Nativi Americani, www.nativiamericani.it”
Chiediamo a tutti voi di inviare le vostre lettere personali agli indirizzi indicati affinché la Chiesa Cattolica prenda atto delle proprie responsabilità!



Unrepentant…”, vers. sottotitoli italiano :
www.nativiamericani.it/?p=561








it.notizie.yahoo.com/19/20081114/tit-congo-vescovi-un-genocidio-silenzios-59fd...

Teodoro Studita
00domenica 16 novembre 2008 17:32
Certo che di bufale ne trovate... ma può essere che crediate a qualsiasi cosa trovate in rete?
Mah.
admintdg2
00domenica 16 novembre 2008 19:58
Re:
Teodoro Studita, 16/11/2008 17.32:

Certo che di bufale ne trovate... ma può essere che crediate a qualsiasi cosa trovate in rete?
Mah.



Specialmente quando riguarda noi TdG, allora ci crediamo ad occhi chiusi. Il problema è quando li riapriamo.
descubridor
00mercoledì 24 dicembre 2008 10:02
Re:
Teodoro Studita, 16/11/2008 17.32:

Certo che di bufale ne trovate... ma può essere che crediate a qualsiasi cosa trovate in rete?
Mah.



Il sig. Teodoro Studita ha memoria corta . Riporto alla sua attenzione una notizia che gia' gli feci notare a suo tempo quando lamentava la mancanza di tolleranza dei tdg . Lo avverto che se desidera ho decine di notizie di questo genere a sua disposizione.
Caro sig. Teodoro. Le bufale danno un ottima mozzarella. Qui si parla d'altro. Buona rilettura.



VICINO al Pireo, la città portuale di Atene, c’è lo “Stadio della pace e dell’amicizia”. Tuttavia, diceva il giornale ateniese Ta Nea, “ieri regnava un’atmosfera infuocata al Pireo dove il ben noto vescovo Callinicos . . . ha dato ordine di suonare tutte le campane delle chiese. C’era un tale caos che molti abitanti della città portuale hanno immaginato che fosse successo qualcosa di brutto; hanno pensato addirittura che si trattasse di una guerra!”

Perché è accaduto qualcosa del genere in relazione a uno stadio sportivo che si dice sia dedicato ‘alla pace e all’amicizia’? Lo scompiglio è stato causato da un’esplosione di rabbia da parte del clero della Chiesa Ortodossa Greca. In testa c’era un vescovo che ha minacciato di far marciare i suoi parrocchiani sullo stadio e di occuparlo con la forza per impedire ad altri di usarlo.

Un vescovo dovrebbe rappresentare il Principe della Pace, Gesù Cristo. Eppure egli ha minacciato di istigare la folla alla violenza, sfidando la legge e l’ordine, in diretto contrasto con gli insegnamenti di Cristo. Perché? Perché i funzionari dello stadio avevano concesso ai testimoni di Geova, cristiani pacifici e osservanti della legge, il permesso di tenervi un’assemblea verso la fine dell’estate. Il contratto era stato firmato e, nel preparare lo stadio per l’assemblea, i testimoni di Geova avevano già impiegato circa 6.000 ore per pulirlo.

Un redattore di Ta Nea ha scritto: “Callinicos minaccia addirittura di occupare lo stadio se il permesso non viene ritirato; lui intende celebrare messe, fare prediche, recitare litanie.......
®@ffstef@n
00giovedì 25 dicembre 2008 21:54
Re:
cancello il contenuto,
vista l'impossibilità di postare un tag embedd (video)

pardon






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