Un testo di don Garini analizza i profili di quanti sono presenti nella rete, con diverse motivazioni e risultati
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TRENTO. Quante volte si è letto o scritto della necessità per la Chiesa di essere presente anche sui social per non perdere una buona fetta dei contemporanei che ormai li abitano quotidianamente: ma chi sono poi i frequentatori ed evangelizzatori della rete? In altre parole: qual è l’identikit dell’evangelizzatore online? Esistono tante ricerche di tipo più tecnico, ma e se fossero i preti stessi a raccontarsi e mostrare le ragioni che li spingono ad essere presenti nella rete?
Un’impresa non facile e carica di incognite, ma un’impresa comunque esaltante e non priva di curiosità per i suoi risvolti che, spesso, rivelano aspetti davvero impensati. «Una volta depurato da finzioni ed esibizionismi, il racconto e la condivisione degli avvenimenti più significativi della vita del prete si carica di una valenza positiva. Dalle foto e dai post pubblicati può emergere la ricchezza di un ministero tutt’altro che triste e monotono.
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