Un’invenzione può cambiare la sorte di migliaia di persone affette da disfunzioni alla vista: è l’occhio bionico. Ecco come è andato il primo impianto, lo racconta la donna che l’ha ricevuto: Dianne Ashworth.
IL CASO – Dianne Ashwort è una donna australiana che ha perso la vista a causa della retinite pigmentosa ma la scienza le ha donato una seconda possibilità: “Non sapevo cosa aspettarmi ma poi ho visto come un piccolo lampo. È stato incredibile”, le parole in seguito all’emozione.
L’IMPIANTO – Il congegno viene impiantato dietro la retina e funziona grazie a 24 elettrodi: “La retina viene stimolata per avere un quadro di cosa la paziente è in grado di vedere e come il cervello codifica le informazioni” ha detto una dottoressa del Bionics Institute. C’è un filo che parte dall’occhio e arriva fino alla porte posteriore dell’orecchio, dove c’è un recettore: “Il passo successivo è l’analisi delle informazioni visice che arrivano dalla stimolazione”.
SCIENZA – “Probabilmente, la vista potrà essere ripristinata solo in bianco e nero ma almeno i pazienti potranno essere autonomi” ha detto ancora la dottoressa Penny Allen. La paziente è una dei tre “fortunati” ad aver ricevuto l’impianto e la prima ad averlo ottenuto in funzione. Seguiremo l’evolversi di quella che ha tutta l’aria di essere una grandiosa invenzione.
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