LA DEPRESSIONE

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eliezell
00martedì 2 giugno 2009 11:16
Molti si stanno ammalando.... e hanno bisogno di aiuto

Molti si stanno ammalando e molti lo sono già, è il male del secolo o la vera pandemia???

Non si sa più cosa fare, le persone che sono già ammalate sono nostri amici e amiche, dopo un po di tempo non li vedi nemmeno più alle adunanze, e non sai cosa fare, se fargli visita oppure .....
Qui bisogna veramente darci da fare, molti sono giovani e oltretutto bravi fratelli, ma come aiutarli senza dar loro fastidio???

Amalia nel suo tread ha detto bene.... è anche un problema chimico dei neurotrasmettitori che non ricevono bene, ma allora i sintomi che tutti dicono... il prolificare di pensieri che tormentano il cervello e ne disturbano il lavoro quotidiano... è veramente un tormento atroce... sono da curarsi con i farmaci, sono daccordo ... ma poi...

Anch'io ultimamente ne ho sofferto e so che vuol dire, quindi chi ha provato e ha trovato giovamento in qlcsa cerchi di aiutare chi ne è in mezzo....

Per cortesia.... i post che non sono utili ....prego non fateli.. grazie


a presto........

giacomo20
00martedì 2 giugno 2009 11:37
Per uscire dalla depressione bisogna prima essere consapevoli di essere depressi. Io ne ho sofferto per circa due anni ne sono uscito con la verità. Un consiglio che mi sento di dare é quello di non isolarsi e di non volersi curare da soli
eliezell
00martedì 2 giugno 2009 12:00
Due anni??? Giacomo........
a me sembrerebbero un secolo.... ma come hai fatto....?????

qui si tratta di freatelli che lo sono già e di studenti che si stanno staccando...

un aiuto è gradito....
grazie per l'interessamento

a presto...
giacomo20
00martedì 2 giugno 2009 12:47
Allora , io ho una mia teoria , che ripeto è mia e basata su ossevazioni ed esperienze personali quindi non vuole essere un trattato medico.
Io sono convinto che la depressione PARTA da un essere fuori luogo cioè quando una persona non si sente più inserita in un contesto preciso. Esempio : le crisi depressive spesso avvengono dopo eventi traumatici dove perdiamo punti di riferimento e ci sentiamo innutili. Quindi un modo è quello di coinvolgere il depresso in attività che noi aiuteremo ad organizzare. Così sentendosi un po vodafone si sentirà di nuovo utile e avrà la mente impegnata altrove. Questo e un modo. Oppure si può fare in modo che conoscendo il problema alcuni discorsi vertano su esperienze positive che riguardano il problema. Esempio: lo studente in crisi depresso perché svogliato si può aiutare facendogli vedere i nostri mille impegni e ridendo con lui possiamo farci aiutare a creare un programma di lavoro così che si sente stimolato a fare. Ripeto non sono un medico ma solo una persona che ne ha passate tante e la mia é solo esperienza. Rimane sempre la regola del buon senso. Se uno piange e sta male per la fidanzata che lo ha lasciato non serve fargli vedere le foto della mega sorella fisicata da paiura tanto non la guarda. Magari una serata davanti ad una birra e una spalla per piangere in quel caso sono più che utili. Ed evitiamo le frasi tipo : tu sei meglio di lei, non ti merita, troverai di meglio etc
Swisslady
00martedì 2 giugno 2009 13:05
Ciao eliezell
Ti voglio raccontare un pò la mia storia:

Penso che la depressione a me abbia cominciato da quando andavo alle scuole superiori.

Quando mi sono sposata 6 anni fa,sono andato a vivere in una nuova zona, non sono riuscito a integrarmi nel nuovo posto, a fare amicizie nuove. A volte chiudevo tutte le persiane e facevo finta di non stare a casa. Invece c'ero. Quando suonava qualcuno alla porta non aprivo. Non prendevo telefono. Stavo li ore e ore a piangere.

Da quando è nato mio figlio naturalmente non mi rinchiudo dentro casa. Cerco di uscire 2 volte al giorno, il che mi costa tanta energia. Però adesso ho altre ansietà. Se uno non l'ha mai passato una cosa simile, non potrà MAI capire come uno si sente veramente di dentro.

L'anno scorso sono stato in una clinica speciale per madri, ho potuto portare anche mio piccolo. Mi volevano riempire di porcherie, non mi prendevano sul serio. I parenti, amici pensavano che ero in un manicomio, ma non era un manicomio. Queste cose fanno crescere di più il dolore, perchè certa gente non è proprio informato. Subito si viene presi per pazzi. Dopo una settimana sono ritornata a casa. E adesso non faccio niente. Prendo ogni giorno come viene.

Da noi in Svizzera tanti nascondono il fatto che hanno la depressione, si vergognano di parlarne. Io non più, lo dico a tutti.

cari saluti [SM=g7255]
Swissy
Alyno
00martedì 2 giugno 2009 16:08
Re:
Swisslady, 02/06/2009 13.05:

Ciao eliezell
Ti voglio raccontare un pò la mia storia:

Penso che la depressione a me abbia cominciato da quando andavo alle scuole superiori.

Quando mi sono sposata 6 anni fa,sono andato a vivere in una nuova zona, non sono riuscito a integrarmi nel nuovo posto, a fare amicizie nuove. A volte chiudevo tutte le persiane e facevo finta di non stare a casa. Invece c'ero. Quando suonava qualcuno alla porta non aprivo. Non prendevo telefono. Stavo li ore e ore a piangere.

Da quando è nato mio figlio naturalmente non mi rinchiudo dentro casa. Cerco di uscire 2 volte al giorno, il che mi costa tanta energia. Però adesso ho altre ansietà. Se uno non l'ha mai passato una cosa simile, non potrà MAI capire come uno si sente veramente di dentro.

L'anno scorso sono stato in una clinica speciale per madri, ho potuto portare anche mio piccolo. Mi volevano riempire di porcherie, non mi prendevano sul serio. I parenti, amici pensavano che ero in un manicomio, ma non era un manicomio. Queste cose fanno crescere di più il dolore, perchè certa gente non è proprio informato. Subito si viene presi per pazzi. Dopo una settimana sono ritornata a casa. E adesso non faccio niente. Prendo ogni giorno come viene.

Da noi in Svizzera tanti nascondono il fatto che hanno la depressione, si vergognano di parlarne. Io non più, lo dico a tutti.

cari saluti [SM=g7255]
Swissy




Ti capisco perche' soffro anch'io di depressione e spesso ho passato dei momenti come te che non volevo vedere e sentire nessuno,l'unica cosa che mi faceva stare bene era dormire e non pensare a nulla.
Per esperienza personale ti dico che anche se e' difficile la cosa migliore e' quella di non isolarsi e quando stiamo male sforzarci di uscire e di stare insieme agli altri.La congregazione in questi casi puo' fare molto,la compagnia dei fratelli sicuramente ti aiuta a stare meglio.Un abbraccio
eliezell
00martedì 2 giugno 2009 19:46
tremenda esperienza la tua suisselady...
eliezell
00martedì 2 giugno 2009 20:11
scusate .... acci al tasto enter....

insomma dicevo che più mi guardo in giro e più sento i fratelli e le sorelle che ne soffrono... negli ultimi anni si è max amplificata la cosa...

Io al riguardo ho un'idea ... strana ma... dai primi mesi del 2008 anche nio marito ha cominciato a soffrirne e molte persone mi dicevano che stavano male... [SM=g7475]
io ho associato anche l'emissione di onde elettromagnetiche alla cosa... troppi ripetitori di telefonia e poi quelli per internet e non so cos'altro ancora... che anche questi disturbino i nostri "neurotrasmettitori" come dice Amalia??? [SM=g7422]

Il ns cervello è veramente bellissimo e fragile.. i pensieri sono delle piccole scosse elettriche che scompongono o compongono chimicamente qlcsa... purtroppo non sono medico.... e tutte queste emissioni.... chissà... abito vicino agli emettitori dell'enel... quindi il dubbio mi è sorto... quando sono lontana sto meglio o forse sto fuori casa... non saprei.. [SM=g8019]

Suisselady, da parte mia un bacione... e anche a Giacomo e Alyno.. [SM=g7255] [SM=g7255] [SM=g7255] [SM=g7255] [SM=g7255] per cui guardiamoci in giro e cerchiamo i motivi di questi aggravamenti...

Per quanto riguarda la cura io sto ancora uscendone e a fatica... quando mi sento andare in crisi... comincio a prendere integratori alimentari ho trovato nel selenio e in quelli con dentro tutto giovamento. Mi direte... ma fanno ingrassare... che importa è meglio star bene che essere magri e depressi non ne convenite???
Cmq io invece sono dimagrita ... per questo lavoro cammino molto e prendo anche molto sole... [SM=g8670] e mi fa [SM=g8674]

Mio marito dal canto suo ha iniziato a studiare alla commemorazione del 2008, e ora frequenta pure la scuola di ministero e va alla grande... ha trovato un fratello paziente e fisioterapista chinesiologo ... con una testa... bravo insomma.. lui soffriva pure di artrosi cervicale.. e il ns fratello lo ha veramente quasi guarito..

un bacione grosso............ [SM=g7255] [SM=g7255] [SM=g7255]

a presto.... [SM=g7340]
Amalia 52
00martedì 2 giugno 2009 20:32
Salve a tutti.Anche se non soffro di depressione,posso benissimo capire quello che si prova quando a motivo di essa non si ha più la gioia di fare le cose che si faceva una volta.Capita purtroppo,anche a chi non ne soffre di sentirsi molte volte abbattuti e vuoti di dentro..Forse per la perdita di una persona cara,come per esempio la propria cara mamma,a motivo di una malattia che malgrado si provino tutte le terapie possibili,non portano i risultati desiderati.Ma anche vedere un proprio familiare soffrire di depressione,rende tristi e incapaci.Si vorrebbe fare molto per aiutarli,ma a volte o a motivo della lontananza o a motivo che non si sta bene personalmente,non si hanno le forze necessarie.Il buon consiglio di Giacomo mi è piaciuto: Non isolarsi,ma stare il più possibile in buona compagnia.Anche chi non soffre di depressione,se non fa attenzione,con tutti i problemi e lo stress che ogni giorno si deve affrontare puo' ammalarsi.Molte volte si possono avere brutti pensieri.Importante è che si riesce a pregare Geova affinchè ci aiuti a sopportare le cose che non si possono purtroppo cambiare in questo sistema di cose,e cambiare le cose che forse ci renderanno la vita un pochino più semplice.Oggi purtroppo nessuno è immune dai problemi e dalle malattie.Dobbiamo sempre ricordare che "NON SARA'SEMPRE COSI'".Teniamo in mente la grandiosa promessa che Geova per mezzo del suo profeta Isaia fece scrivere in Isaia 33:24 "Nessun residente dirà:Sono malato.Facciamo tutto il possibile,e molte volte anche l'impossibile per noi,di esserci quando questo avverrà.Me lo auguro e lo auguro anche a tutti quelli che oggi stanno in qualche modo soffrendo a causa di qualsiasi tribolazione.Teniamoci stretti a Geova e alla sua Organizzazione,affinchè Satana non riesca a portarci con sè alla distruzione,poichè questo sarebbe per lui una vittoria sulla nostra fede.Un carissimo abbraccio a tutti,e coraggio, avanti marciam. [SM=g7255] [SM=g7255]
Amalia 52
00martedì 2 giugno 2009 21:33
Uno studio recentissimo ha paragonato il cervello umano a una pila, definendo la depressione come un “livello basso” di energia nel cervello. A partire da questo presupposto è stata formulata un’ ipotesi per “ricaricare il cervello depresso” di energia, proprio con della corrente elettrica, innocua ed indolore. L’ idea è arrivata dal Policlinico Ospedale Maggiore di Milano, i cui ricercatori hanno messo a punto due elettrodi da applicare alla fronte del paziente, collegati ad uno stimolatore elettrico. Dopo una sperimentazione su 14 pazienti, sembra che questi abbiano riportato un marcato miglioramento da questa malattia.
Ma che questa terapia sia o no valida, la cosa importante in caso di depressione è saperla riconoscere per tempo, poer poter così cominciare a uscirne… Che cos’è la depressione? Come riconoscerla? Quante volte ci capita, in un momento di sconforto di dire “sono depressa”? Ma lo siamo veramente?
Addentriamoci allora in quella che è la malattia dell’ umore più diffusa.

COS’ E’ LA DEPRESSIONE
La depressione è una patologia dell’ umore caratterizzata da un insieme di sintomi cognitivi, comportamentali, somatici ed affettivi che, nel loro insieme, sono in grado di diminuire in maniera da lieve a grave il tono dell’ umore, compromettendo il “funzionamento” di una persona, nonché le sue abilità ad adattarsi alla vita sociale. La depressione non è quindi un semplice abbassamento dell’umore, ma un insieme di sintomi più o meno complessi che alterano anche in maniera consistente il modo in cui una persona ragiona, pensa e raffigura se stessa, gli altri e il mondo esterno.

La depressione talvolta (nei casi più gravi) è associata ad ideazioni di tipo suicida o autolesionista, e quasi sempre si accompagna a deficit dell’ attenzione e della concentrazione, insonnia, disturbi alimentari, estrema ed immotivata prostrazione fisica.

TIPI DI DEPRESSIONE
La depressione fa parte dei disturbi dell’ umore, insieme ad altre patologie come la mania e il disturbo bipolare.
La depressione può assumere la forma di un singolo episodio transitorio (si parlerà quindi di episodio depressivo) oppure di un vero e proprio disturbo (si parlerà quindi di disturbo depressivo). L’ episodio o il disturbo depressivo sono a loro volta caratterizzati da una maggiore o minore gravità. Quando i sintomi sono tali da compromettere l’ adattamento sociale si parlerà di disturbo depressivo maggiore, in modo da distinguerlo da depressioni minori che non hanno gravi conseguenze e spesso sono normali reazioni ad eventi luttuosi.

SINTOMI DELLA DEPRESSIONE
L’ episodio depressivo maggiore è caratterizzato da sintomi che durano almeno due settimane, causando una compromissione significativa del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti della vita. Fra i principali sintomi si segnalano:

1- Umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto o come osservato da altri.
2- Marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno (anedonia).
3- Significativa perdita di peso, in assenza di una dieta, o significativo aumento di peso, oppure diminuzione o aumento dell’ appetito quasi ogni giorno.
4- Insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno.
5- Agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno.
6- Affaticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno.
7- Sentimenti di autosvalutazione oppure sentimenti eccessivi o inappropriati di colpa quasi ogni giorno.
8- Diminuzione della capacità di pensare o concentrarsi, o difficoltà a prendere decisioni, quasi ogni giorno.
9- Ricorrenti pensieri di morte, ricorrente ideazione suicida senza elaborazione di piani specifici, oppure un tentativo di suicidio o l’ elaborazione di un piano specifico per commettere suicidio.

Per parlare di episodio depressivo maggiore è necessaria la presenza di almeno cinque dei sintomi sopra elencati.

Nella maggior parte dei casi, però, la depressione si configura come disturbo depressivo maggiore, cioè un decorso clinico caratterizzato da più episodi depressivi maggiori. Nel 50-60% dei casi, infatti, un episodio depressivo maggiore sarà seguito da un ulteriore episodio depressivo, portando quindi alla formazione di un disturbo depressivo.

ALTRI TIPI DI DEPRESSIONE
Oltre alla depressione esistono altri disturbi dell’ umore di tipo depressivo. Fra i principali:

distimia (o disturbo distimico): presenza di umore cronicamente depresso, per un periodo di almeno due anni. In questo caso i sintomi depressivi, nonostante la loro cronicità, sono meno gravi e non si perviene mai a un episodio depressivo maggiore:
disturbo dell’ adattamento con umore depresso: è conseguenza di uno più fattori stressanti e si manifesta in genere entro tre mesi dall’inizio dell’evento con grave disagio psicologico e compromissione sociale. Solitamente eliminato il fattore di stress, tale depressione scompare entro 6 mesi;
depressione secondaria: depressione dovuta a malattie psichiatriche e non, o a farmaci. Spesso, infatti, alcune malattie mostrano come primi sintomi variazioni del tono dell’umore, fra le quali: sclerosi multipla, morbo di Parkinson, tumore cerebrale, morbo di Cushing, lupus eritematoso sistemico;
depressione reattiva: depressione dovuta ad un evento scatenante come un lutto, una separazione, un fallimento, i cui sintomi, però, si dimostrano eccessivamente intensi e prolungati rispetto alla causa scatenante. Al suo interno si possono collocare i disturbi dell’adattamento e le reazioni da lutto;
depressione mascherata: depressione che si manifesta principalmente con sintomi cognitivi, somatici o comportamentali, a dispetto di quelli affettivi. In realtà vengono semplicemente amplificati aspetti non affettivi della depressione.

Infine, fra gli altri disturbi dell’ umore che includono sintomi depressivi, si possono citare i disturbi bipolari, cioè patologie dove vi è alternanza di episodi depressivi maggiori o minori con episodi maniacali o ipomaniacali.

La classificazione non si riduce semplicemente a queste poche categorie. Esistono varie sottocategorie e depressioni tipiche di alcuni eventi particolari, come ad esempio la depressione post-partum.

DIFFUSIONE DELLA DEPRESSIONE
La depressione è la prima causa di disfunzionalità nei soggetti tra i 14 e i 44 anni di età.La depressione e la distimia sono maggiormente presenti nelle donne in un rapporto di 2 a 1 rispetto agli uomini, ma solo dopo l’ età puberale. Secondo il DSM IV la prevalenza del disturbo depressivo maggiore in età adulta è del 10-25% nelle donne e del 5-12% negli uomini. La probabilità di avere un episodio depressivo maggiore entro i 70 anni è del 27% negli uomini e del 45% nelle donne; cifre che dimostrano in modo chiaro l’ ampia diffusione di questa patologia. Inoltre dal 1940, nei paesi industrializzati, tende costantemente ad aumentare la prevalenza di tale disturbo e ad abbassarsi l’ età media d’insorgenza.

Molti studi dimostrano anche una sostanziale continuità della depressione lungo l’ intero arco di vita; infatti circa l’80% dei bambini con disturbo depressivo tende a presentare la stessa patologia anche in età adulta.

LE CAUSE DELLA DEPRESSIONE
Le cause che portano alla depressione sono ancora oggi poco chiare. Inizialmente vi erano due correnti opposte di pensiero, una che attribuiva maggiore importanza alle cause biologiche, l’ altra a quelle psicologiche. Oggi i dati disponibili suggeriscono che la depressione sia una combinazione di fattori genetici, ambientali e psicologici.

LE CURE PER LA DEPRESSIONE
La terapia d’ elezione nei trattamenti somatici è a base di psicofarmaci, ma non è l’ unica. Gli psicofarmaci hanno il compito di normalizzare l’ equilibrio alterato dei neurotrasmettitori.
I farmaci per curare la depressione vengono detti antidepressivi e in generale si possono dividere in tre grandi categorie:

- gli antidepressivi triciclici (ATC)
- gli antidepressivi inibitori delle monoaminossidasi (I-MAO)
- gli antidepressivi a struttura non triciclica o di seconda generazione

Alcuni anti-depressivi possono causare interazioni e disturbi negativi con l’ assunzione di formaggi, alcuni vini e birre, fegato, trippa, aringhe, fagioli, banane, fave e fichi.

Gli antidepressivi di nuova generazione sono divisi in cinque gruppi:

- Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) che comprende Fluoxetina, Fluvoxamina, Paroxetina, Sertralina, Citalopram ed Escitalopram.
- Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina e della noradrenalina (NSRI o SNRI), rappresentati principalmente dalla Venlafaxina e dalla Duloxetina.
- Antidepressivi serotoninergici specifici e noradrenergici (NaSSA), che hanno il loro capostipite nella Mirtazapina.
- Inibitori selettivi della ricaptazione della noradrenalina (NaRI) che hanno il loro capostipite nella Reboxetina
- Recentemente (marzo 2008) in Italia è stato ammesso in commercio il Bupropione antidepressivo che appartiene al gruppo degli NDRI (inibitori della ricaptazione della noradrenalina e della dopamina).

Questi antidepressivi sono più specifici e quindi i loro effetti collaterali sono leggermente ridotti.

Le terapie con farmaci antidepressivi devono essere assunte per un tempo variabile dalle 2 alle 4-6 settimane prima di ottenere un effetto antidepressivo (latenza rispetto alla efficacia antidepressiva). Secondo alcuni studi clinici questo tempo di latenza è più breve per gli antidepressivi nuovi. È indispensabile che il paziente e i familiari siano al corrente di questo tempo di latenza, dato che potrebbero essere indotti a sospendere le terapie ritenendole inefficaci.

UN RIMEDIO NATURALE: L’ IPERICO
L’ unico prodotto naturale con dimostrate proprietà antidepressive è l’ Iperico (noto anche come Erba di S. Giovanni). In funzione antidepressiva vengono utilizzati con buoni risultati anche stabilizzanti dell’ umore, come i sali di Litio, agonisti della dopamina come il pramipexolo e altri farmaci non classificati come antidepressivi.

ALTRI TRATTAMENTI SPERIMENTALI
Esistono altri trattamenti somatici che possono essere utilizzati per curare la depressione, come la terapia elettroconvulsiva, la fototerapia e la deprivazione da sonno. Si tratta di terapie molto discusse e contestate, o comunque, ancora sperimentali e non provate scientificamente.

LA PSICOTERAPIA
Esistono moltissimi tipi di interventi psicologici sulla depressione. Alcune delle psicoterapie possibili sono ad esempio:

1- Terapia cognitiva
2- Terapia comportamentale
3- Terapia a orientamento psicoanalitico
4- Psicosintesi
5- Psicoterapia di sostegno
6- Terapia di gruppo
7- Terapia familiare
8- Comicoterapia
9- Training autogeno
10- Psicoterapia struttural-dialettica

Per molto tempo si è ritenuto che gli interventi psicologici sulla depressione avessero una scarsa o nulla efficacia. Oggi, invece, è ampiamente dimostrato che esistono varie terapie efficaci nel contrastare la depressione, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale.

[SM=g7413]
Alex69rm
00martedì 2 giugno 2009 21:35
non vorrei semplificare e banalizzare il discorso, ma secondo me la depressione è la mancanza di felicità, ed arriva quando non si fanno le cose che si vorrebbero fare, o la vita che ci piacerebbe fare...

Alyno
00martedì 2 giugno 2009 21:38
Re:
Alex69rm, 02/06/2009 21.35:

non vorrei semplificare e banalizzare il discorso, ma secondo me la depressione è la mancanza di felicità, ed arriva quando non si fanno le cose che si vorrebbero fare, o la vita che ci piacerebbe fare...





Non sempre e' cosi',a volte la depressione potrebbe essere causata da malattie fisiche o anche per la perdita di persone care
Alex69rm
00martedì 2 giugno 2009 21:42
Re: Re:
Alyno, 02/06/2009 21.38:




Non sempre e' cosi',a volte la depressione potrebbe essere causata da malattie fisiche o anche per la perdita di persone care





si, anche...

AdminTdG
00martedì 2 giugno 2009 22:04
Io credo che le cause della depressione siano soggettive.
Come anche i rimedi.
Alyno
00martedì 2 giugno 2009 22:12
Re:
AdminTdG, 02/06/2009 22.04:

Io credo che le cause della depressione siano soggettive.
Come anche i rimedi.




Lo credo anch'io,infatti per una malattia del genere non e' proprio possibile generalizzare.
dom@
00martedì 2 giugno 2009 22:47
Vi raccondo un pezzo della mia esperienza, con la depressesione,

Io 20d'anni fa' tenevo tutte le ragioni del mondo, per essere depresso [SM=g10765]

OTTAVO
Sono uscito dall'ospedale con un buco alla parte sinistra della mia testa. vuol dire, che mi manca 7X7cemetri di cranio, dove sedeva il mio tumore, e c'e' solo la pelle che copre l mio cervello. Il cranio era troppo infezzione per riattaccarlo. Il dottore mi raccomanda di portare l'elmetto quando viaggio in macchina, mia moglie va a combrare un elmetto tipo HOKI che e' il migliori, e finalmente siamo andati a casa molti contenti.

I mesi passano io mi dedico all'ostudio e lettura tratto di esercitare il mio cervello. La cosa piu' complicata ogni settimana dopo il bagno riprogrammare quel conpiuter per la prossima settimana. Dopo 6mesi finita la terapia con la pendicellina!Torniamo all'ospedale gli analesi del sangue, mostrano ottimo resultato torniamo a casa felici.

Pero i due interventi mi hanno l'asciato come un'albero al vento, dovevo rettificare quando mi muovevo. E dovevo stare attendo non sbattere la testa, e a prendere 3 I/2 pillole di dalantin per tutta la vita.

A casa i giorni passano e mi hanno avvertito che dopo interventi di tumore alla testa, puo' venire la depressione. Dovevo riinvertarmi la mia vita, avevo paura, mi trovavo con un nuovo, orizonte davanti a me. tenevo una buona moglie e magnica famiglia, pero ogniuno di noi dobbiamo respirare la nostra aria.

Un giorno ero nella mia bottega trattando di ricominciare a fare qualche lavoretto. Tutto di un colpo mi viene una forte depressione, che non mai sofferto in vita mia. Non guasi capivo che mi stava succedendo. Era come se mi stava inghiottando in un buco nero senza fine. Ero allinpiedi come fossi un zampi. Alcuni giorni leggiamo su' i giornali di gente che si appicca per farla finita per scappare di questo stato depressivo. E con tutte le mie forze, ho gridato Geova aiutami! In qualche istante comincio a ritornare la mia ragionevolezza. E fuggito dalla bottega, e ho tornato da mia moglie e figli.

E per un mese avevo paura di stare da solo. Ma non potevo permettere che la depressione mi abbatteva. Rincomincio a leggere la bibbia, e mi ispirava a fare pure io qualche poesia, per mantenere il mio cervello occupato, mi divertivo cercando le parole per fare il ritornello adatto, molte volte mi svegliavo alle tre la notte e mi veniva quella parola adatta. E dopo le poesie le traducevo pure in Inglese era doppio occupazione.
Ettore07
00mercoledì 3 giugno 2009 01:11
Re:
Alex69rm, 02/06/2009 21.35:

non vorrei semplificare e banalizzare il discorso, ma secondo me la depressione è la mancanza di felicità, ed arriva quando non si fanno le cose che si vorrebbero fare, o la vita che ci piacerebbe fare...





Senza offesa Alex ma purtroppo hai banalizzato, credimi.
Stai confondendo la semplice frustrazione con una vera e propria patologia. [SM=g7566]

moniandre
00giovedì 4 giugno 2009 10:38
La depressione è davvero una bestia nera... sono in cura per depressione da circa tre anni e malgrado mi senta comunque meglio ancora non sono riuscita a sconfiggerla...
non si può davvero banalizzarla chi la provata mi capisce bene e non solo per chi ne è affetto ma anche per le persone care che ti stanno accanto...
ero addirittura ridotta di non volermi più alzare dal letto nemmeno per prendere un bicchiere d'acqua (è addirittura troppo faticoso), l'unica cosa che ti fa stare bene è dormire dormire e dormire naturalmete finchè ce la fai perchè poi si passa alla fase di dormire si e no un'ora per notte e nemmeno bene...
alla fine i miei poveri genitori mi hanno portata dal dottore non riuscendo più a vedermi in quello stato... ripeto è dificilissimo è un continuo combattere e non è affatto semplice...
il dolore più grosso comunque sono quelle persone che non capiscono questa malattia io mi sono persino sentita dire da mio fratello che sono una povera malata di mente...
scusate mi sono un pò sfogata... cmq a tutti quelli che ne soffrono dico di tutto cuore che la continua preghiera a Geova e la fiducia e la fede in lui aiutano tantissimo!!!
Continuate a lottare e pregare prima o poi ce la faremo ogni nostra lacrima sarà asciugata! [SM=g7255]
Seabiscuit
00giovedì 4 giugno 2009 11:06
Re:
moniandre, 04.06.2009 10:38:

La depressione è davvero una bestia nera... sono in cura per depressione da circa tre anni e malgrado mi senta comunque meglio ancora non sono riuscita a sconfiggerla...
non si può davvero banalizzarla chi la provata mi capisce bene e non solo per chi ne è affetto ma anche per le persone care che ti stanno accanto...
ero addirittura ridotta di non volermi più alzare dal letto nemmeno per prendere un bicchiere d'acqua (è addirittura troppo faticoso), l'unica cosa che ti fa stare bene è dormire dormire e dormire naturalmete finchè ce la fai perchè poi si passa alla fase di dormire si e no un'ora per notte e nemmeno bene...
alla fine i miei poveri genitori mi hanno portata dal dottore non riuscendo più a vedermi in quello stato... ripeto è dificilissimo è un continuo combattere e non è affatto semplice...
il dolore più grosso comunque sono quelle persone che non capiscono questa malattia io mi sono persino sentita dire da mio fratello che sono una povera malata di mente...
scusate mi sono un pò sfogata... cmq a tutti quelli che ne soffrono dico di tutto cuore che la continua preghiera a Geova e la fiducia e la fede in lui aiutano tantissimo!!!
Continuate a lottare e pregare prima o poi ce la faremo ogni nostra lacrima sarà asciugata! [SM=g7255]



hai descritto alla perfezione lo stato depressivo e a cosa ti spinge. È una lotta continua. Un passo avanti è riconoscere di essere affetti da questa patologia. Tanti l'hanno e nemmeno lo sanno e di conseguenza non si curano.

È molto importante chiedere aiuto a chi di competenza. Con i giusti medicinali che avvolte bisogna letterlamente esperimentare sul proprio corpo e mente perchè ogni persona è un caso a se, si possono raggiungere dei accettabili miglioramenti.

Bisogna informare anche chi vive nella propria casa affinchè comprendano bene il problema e possono nel loro piccolo dare un aiuto con la comprensione e non giudicare malamente chi ha questo problema.

Ci sono matrimoni che vanno a pezzi perchè uno dei cogniugi soffre di qualche forma forte di depressione e l'altro non riesce a comprendere e a conviverci. Quindi una terapia di coppia la trovo appropriata, più che altro per dare suggerimenti al cogniuge che non è affetto del problema ma che dovrà conviverci



admintdg1
00giovedì 4 giugno 2009 12:53
Re:
moniandre, 04/06/2009 10.38:

La depressione è davvero una bestia nera... sono in cura per depressione da circa tre anni e malgrado mi senta comunque meglio ancora non sono riuscita a sconfiggerla...
non si può davvero banalizzarla chi la provata mi capisce bene e non solo per chi ne è affetto ma anche per le persone care che ti stanno accanto...
ero addirittura ridotta di non volermi più alzare dal letto nemmeno per prendere un bicchiere d'acqua (è addirittura troppo faticoso), l'unica cosa che ti fa stare bene è dormire dormire e dormire naturalmete finchè ce la fai perchè poi si passa alla fase di dormire si e no un'ora per notte e nemmeno bene...
alla fine i miei poveri genitori mi hanno portata dal dottore non riuscendo più a vedermi in quello stato... ripeto è dificilissimo è un continuo combattere e non è affatto semplice...
il dolore più grosso comunque sono quelle persone che non capiscono questa malattia io mi sono persino sentita dire da mio fratello che sono una povera malata di mente...
scusate mi sono un pò sfogata... cmq a tutti quelli che ne soffrono dico di tutto cuore che la continua preghiera a Geova e la fiducia e la fede in lui aiutano tantissimo!!!
Continuate a lottare e pregare prima o poi ce la faremo ogni nostra lacrima sarà asciugata! [SM=g7255]




IO non so bene cosa voglia dire però avendo passato una settimana da depressa nel senso che mi è passata da sola capisco solo che bisognerebbe reagire diventando un po' cattivi (nel senso buono).
Se ci si riesce si vince
Neropece
00giovedì 4 giugno 2009 12:54
Qualcuno ha quache consiglio per il "mal d'amore"? Cioè quando ci si innamora di qualcuno che non si è liberi di sposare, o comunque un amore impossibile? Mi riferisco ad un innamoramento profondo, di quelli che fanno piangere, perdere un quarto del proprio peso ecc e che non ha nulla a che vedere con la semplice attrazione fisica.. non so se qualcuno di voi l'ha mai sperimentato.
Proprio sulla Stampa di oggi c'è un articlo che parla addirittura di una clinica in Olanda che ha aperto i battenti per questo tipo di "malatttia"
www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200906articoli/44306gi...

Ho trovato poi degli articoli interessanti sul tema.. non badate al link! Gli articoli ivi copiato nulla hanno a che vedere coi tarocchi ..chiedo venia [SM=g8269]

www.tarocchionline.net/reserved/art_amore3.htm
www.tarocchionline.net/reserved/art_amore5.htm
www.tarocchionline.net/reserved/art_amore2.htm

Swisslady
00giovedì 4 giugno 2009 13:31
Re:
Neropece, 04.06.2009 12:54:

Qualcuno ha quache consiglio per il "mal d'amore"? Cioè quando ci si innamora di qualcuno che non si è liberi di sposare, o comunque un amore impossibile? Mi riferisco ad un innamoramento profondo, di quelli che fanno piangere, perdere un quarto del proprio peso ecc e che non ha nulla a che vedere con la semplice attrazione fisica.. non so se qualcuno di voi l'ha mai sperimentato.
Proprio sulla Stampa di oggi c'è un articlo che parla addirittura di una clinica in Olanda che ha aperto i battenti per questo tipo di "malatttia"
www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/societa/200906articoli/44306gi...

Ho trovato poi degli articoli interessanti sul tema.. non badate al link! Gli articoli ivi copiato nulla hanno a che vedere coi tarocchi ..chiedo venia [SM=g8269]

www.tarocchionline.net/reserved/art_amore3.htm
www.tarocchionline.net/reserved/art_amore5.htm
www.tarocchionline.net/reserved/art_amore2.htm





Beh, ti posso dire, che l'ho passato una situazione così. Non voglio andare nei dettagli, ma mi ricordo che una sera sono andata da una amica e lì ho pianto 5 pacchetti di fazzoletti!! Non ho un consiglio, ci vuole taaaaaanto tempo finchè passa...e a volte può durare anche un intera vita. Infatti conosco un fratello che fino ad oggi non si è voluto sposare.

saluti
Swissy

Alex69rm
00giovedì 4 giugno 2009 19:05
Re: Re:
Ettore07, 03/06/2009 1.11:




Senza offesa Alex ma purtroppo hai banalizzato, credimi.
Stai confondendo la semplice frustrazione con una vera e propria patologia. [SM=g7566]





beh, non faccio lo psicologo, pero' credo che se uno è felice, non si deprime, no?
Ettore07
00giovedì 4 giugno 2009 22:04
Re: Re: Re:
Alex69rm, 04/06/2009 19.05:




beh, non faccio lo psicologo, pero' credo che se uno è felice, non si deprime, no?



La cosa non è così semplice come pensi. La depressione è una malattia che può avere vari fattori scatenanti (biologici, genetici, ambientali e psicologici).
E' una malattia e non è un seplice stato di infelicità. E' costituita da un insieme di sintomi che alterano il modo in cui una persona ragiona, pensa e raffigura se stessa, gli altri e il mondo esterno.
Va detto anche che ci sono varie forme di depressione, da quelle più lievi a quelle più gravi e invalidanti. [SM=g7566]
eliezell
00venerdì 5 giugno 2009 21:58
il mal d'amore
ho letto solo una piccola parte del link che Neropece ...hai proposto, molto interessante... il mal d'amore visto come malattia...

E' veramente terribile quando capita e poche persone riescono ad aiutarti, si sta male e ... non si riesce a reagire... Neropece.. secondo me è in pratica come una forma di depressione... vai in euforia per un gesto gentile della persona e poi ... giù nella tristezza se non ha portato a nulla...

Se stai passando un momento così... apri un tread e parliamone .... mi sembra un ottimo argomento... visto dal punto di vista sia maschile che femminile... forse una parola di conforto senz'altro ti arriverà..... un bacione............

a presto.... [SM=g7340]


Swisslady
00sabato 6 giugno 2009 20:43
Ciao carissimi
come state?

per prima cosa ho una domanda: cosa significa la parola "neurotrasmettitori"? non l'ho trovato nel dizionario...


volevo leggere la nuova rivista sulla depressione. Non ci riesco, mi ritorna tutto su.. [SM=x1408433] ho letto il quadretto a pag. 5 (rivista in tedesco) e mi sembra che io ho tutti i sintomi...

buona notte
una Swisslady triste
Alyno
00sabato 6 giugno 2009 20:46
Re:




volevo leggere la nuova rivista sulla depressione. Non ci riesco, mi ritorna tutto su.. [SM=x1408433] ho letto il quadretto a pag. 5 (rivista in tedesco) e mi sembra che io ho tutti i sintomi...

buona notte
una Swisslady triste







Ciao Swiss mi dispiace tanto che sei triste e non poter far nulla.Resisti che i fratelli e le sorelle ti vogliono bene.Ti mando un sorriso e una buonanotte.Alyno [SM=x69]
Amalia 52
00sabato 6 giugno 2009 21:09
Introduzione
I neurotrasmettitori sono sostanze chimiche rilasciate a
livello sinaptico in seguito ad un impulso nervoso e in grado
di garantire la trasmissione e progressione. I criteri per
essere definito neurotrasmettitore sono: la biosintesi adiacente
al sito del rilascio, il deposito in vescicole sinaptiche
nel sito di rilascio, il rilascio per esocitosi nello spazio
intersinaptico in risposta ad uno stimolo preciso ed il legame
ad uno specifico recettore su un neurone bersaglio [1].
Neurotrasmettitori sono alcuni aminoacidi (ad esempio, glicina,
glutamina, acido aspartico, GABA o acido gammaammino-
butirrico), le amine biogeniche (ad esempio, dopa
o dopamina, serotonina, epinefrina, norepinefrina, istamina),
l’acetilcolina, le purine (AMP o adenosina-5’-monofosfato,
ADP o adenosina-5’-difosfato, ATP o adenosina-5’-
trifosfato) e i neuropeptidi. Esistono neurotrasmettitori
eccitatori (glutamina, acetilcolina, acido aspartico) e inibitori
(GABA o acido gammaaminobutirrico, adenosina,
serotonina, peptidi oppioidi) [2]. Molti neurotrasmettitori
sono concentrati in specifiche aree cerebrali e in minor
parte nei nervi periferici e nel midollo spinale; questa variabilità
nella distribuzione rende ancora più complessa la
individuazione dei loro difetti che possono essere causati
genericamente da: (a) difetto di sintesi, rilascio, breakdown,
o re-uptake dei neurotrasmettitori stessi, (b) difetto
dei recettori, (c) incapacità delle cellule gliali a mantenere
l’ambiente adatto. Molti difetti dei neurotrasmettitori sono
scarsamente caratterizzati o probabilmente sconosciuti.
Prenderemo in considerazione alcuni difetti congeniti
appartenenti ai seguenti gruppi:
1. difetti di biosintesi di dopamina e serotonina;
2. difetti del catabolismo delle catecolamine;
3. difetti di biosintesi e catabolismo del GABA;
4. iperglicinemia non chetotica;
5. difetti di trasporto o dei recettori dei neurotrasmettitori.
Difetti di biosintesi di dopamina e serotonina
Per amine biogeniche s’intendono le catecolamine (dopamina,
epinefrina, norepinefrina) e la serotonina. Sono i
prodotti terminali del metabolismo di triptofano e tirosina
attraverso reazioni catalizzate nella prima tappa da due
enzimi: triptofano idrossilasi e tirosina idrossilasi (TH),
che richiedono la tetraidrobiopterina (BH4) e l’ossigeno
molecolare come cofattori [3]. In questo gruppo sono compresi:
(a) difetti di BH4, (b) difetto di tirosina idrossilasi,
(c) difetto di triptofano idrossilasi, (d) difetto di decarbossilasi
degli aminoacidi aromatici, (e) difetto di dopamina
β-idrossilasi.

Amalia 52
00sabato 6 giugno 2009 21:16
Qualcosa di piu' semplice


I neurotrasmettitori sono un lasciapassare"',

PROPRIO COSI' . I neurotrasmettitori hanno il compito di far passare i "segnali" nervosi da; una cellula all'altra del tessuto nervoso e da una parte all'altra del cervello. E quando l'attività di alcuni neurotrasmettitori è in qualche modo compro- messa può comparire la depressione.

Ma non basta. Abbiamo anche capito che proprio in base al deficit neurotrasmettitoriale, che insieme alla predisposizione genetica è una delle componenti "chiave" nella nascita del fenomeno depressione, si possono oggi disegnare risposte curative personalizzate. Oggi si sa infatti che, per analizzare la malattia, non basta considerare le modifiche del tono dell'umore, ma bisogna

tentare di capire che cosa c'è di biologicamente alterato nel fluire dei messaggi nel cervello. Sono almeno una cinquantina i neurotrasmettitori che agiscono a livello cerebrale, che possono determinare risposte anche in termini di stati depressivi. Per ora, tuttavia si cono- cono con una certa precisione solo la noradrenalina, la serotonina e la dopamina. A queste so- stanze, infatti, è riconosciuto un ruolo chiave nell'insorgenza dei fenomeni depressivi. Che mu- tano e si trasformano proprio in base al deficit pre- valente dei "lasciapassare" dei segnali cerebrali.

Come vengono formulati i farmaci?

SI TRATTA DI "SOSTITUIRE" farmacologicamente l'azione dei neurotrasmettitori. Per capire meglio, pensate a una chiave che entra in una serratura, un evento quotidiano nella vita di tutti che, in scala, si ripete centinaia di migliaia di volte al giorno nel cervello, perché l'azione dei neurotrasmettitori è simile. Questi messaggeri chimici, che consentono alle cellule nervose di "avvisarsi " di quanto sta accadendo in un linguaggio biochimico impercettibile, si comportano in maniera uguale alla chiave che entra nella toppa. Lo scienziato a sua volta tenta di fare lo stesso con i farmaci antidepressivi, in quanto come una sorta di fabbro

cerca di riprodurre in laboratorio una chiave del tutto sovrapponibile a quella naturale, sia pure con una certa imprecisione. I farmaci antidepressivi possono però avere un'azione duplice, e per certi versi, opposta. Infatti si può tentare dì creare una "chiave" perfettamente identica a quella naturale, che consenta di "aprire" la serratura e quindi aumenti l'azione del neurotrasmettitore mancante. Oppure si può mettere una specie di "chewing-gum" farmacologico davanti alla toppa, per impedire che la chiave naturale, cioè il neurotrasmettitore, non riesca a entrare. Nel caso della depressione, che può nascere per la carenza di questi composti, l'effetto ricercato con i farmaci è ovviamente il primo.

Ci sono varie facce della depressione?

NEGLI ULTIMI ANNI LA SCIENZA ha dimostrato che non sempre chi soffre di depressione presenta alterazioni a carico di tutti i neurotrasmettitori. Anzi, a volte si può addirittura manifestare un quadro legato al deficit di uno solo di questi "messaggeri" del segnale nervoso. E quindi le indagini si sono via via approfondite per capire, in base ai sintomi, quale potrebbe essere la carenza predominante di una di questa sostanza. Oltretutto, grazie a questo "approccio",

Apatia, mancanza di motivazione e volontà, assoluto isolamento dal mondo esterno. E ci si trascina stancamente, apparentemente vinti dalla malattia fino a condurre quasi una vita da automi, che vedono sempre più lontani gli affetti e le attività quotidiane. Ecco i segni più tipici di una grave forma di depressione. In Italia 11 persone su 100, più o meno, possono andare incontro alle diverse forme di questo male, con un picco nelle donne, nella fase che accompagna il passaggio della menopausa. Ciò che preoccupa, tuttavia, è che solo pochi avranno la fortuna di veder riconosciuta la propria malattia, e quindi di poter essere curati adeguatamente. Su 100 individui depressi almeno 70 non sanno di esserlo, e altri dieci non seguono la cura indicata,oppure prendono medicine del tutto inutili.

Risultato: solo circa cinque depressi su 100 arrivano a risolvere il problema grazie ai farmaci. Quasi dieci milioni sono le visite mediche per questo problema, più o meno il 2% delle richieste totali di un controllo medico. Tanto che la depressione si piazza al quarto posto dopo l'ipertensione, il diabete e le bronchiti come causa di "controllo" da parte del medico. Ancora: solo uh malato su tre assume i farmaci giusti. Il resto dei pazienti si trova a prendere gocce e pasticche scarsamente produttive, se non del tutto inutili. Il 22% assume tranquillanti, il 7% prende genericamente i "neurolettici" e gli altri cercano di combattere la malattia con un fai da te poco utile.

si può tentare di mirare con la massima precisione la terapia in base alle condizione e ai disturbi del paziente, con l'obiettivo di individuare carenze di noradrenalina, dopamina e serotonina che possono comparire anche da sole, o variamente associate tra loro, fino a definire quadri clinici specifici.

Ma è possibile definire una sorta
di identikit
con cui tentare
di riconoscere
chi soffre del male oscuro?

SICURAMENTE. Quando per qualche motivo tendete a indugiare per diversi giorni nella tri- stezza e perdete quel senso di benessere che vi sembrava una prerogativa immancabile nella vostra vita di tutti i giorni,

probabilmente potrebbe anche mancare dopamina. Qualcuno è arrivato a definire questa sostanza un vero e proprio "mediatore" del piacere. Infatti pare che la dopamina sia la responsabile di tutta una serie di situazioni che, a cascata, coinvolgono la sfera emotiva. Pensate ad esempio al cibo o al desiderio sessuale: l'attenzione verso questi obiettivi, il desiderio, la spinta per ottenerli, il ricordo del piacere provato e la voglia di riaverlo sono proprio i "passaggi" attraverso cui la dopamina esplica la sua azione. Ed è ovvio che, in caso di carenza di questa sostanza, la spinta verso questi elementi può scemare, fino a instaurare un insieme di sintomi depressivi. Insonnia o desiderio di dormire sempre di più fino a passare la stragran- de maggioranza della

giornata a letto potrebbero anche essere i segnali d'allarme per un deficit di serotonina, una altro neurotrasmettitore che, peraltro, risulta estremamente importante anche nel controllo dell'assunzione del cibo.
Se ci si accorge che, di colpo, cambia il normale comportamento alimentare al punto che una persona si trova a nutrirsi in modo compulsivo, fino a ingoiare alle ore più strane qualsiasi cosa ci sia in frigorifero o in dispensa, o magari chi ha sempre avuto ritmi regolari nei pasti rinuncia a mangiare come normalmente capitava, forse si tratta di carenza di serotonina. Tuttavia, il cosiddetto "male oscuro" può assumere anche altre sembianze. Con la progressiva chiusura in se stessi da parte delle persone che ne soffrono.
Swisslady
00sabato 6 giugno 2009 21:19
Re:
Amalia 52, 06.06.2009 21:09:

Introduzione
I neurotrasmettitori sono sostanze chimiche rilasciate a
livello sinaptico in seguito ad un impulso nervoso e in grado
di garantire la trasmissione e progressione. I criteri per
essere definito neurotrasmettitore sono: la biosintesi adiacente
al sito del rilascio, il deposito in vescicole sinaptiche
nel sito di rilascio, il rilascio per esocitosi nello spazio
intersinaptico in risposta ad uno stimolo preciso ed il legame
ad uno specifico recettore su un neurone bersaglio [1].
Neurotrasmettitori sono alcuni aminoacidi (ad esempio, glicina,
glutamina, acido aspartico, GABA o acido gammaammino-
butirrico), le amine biogeniche (ad esempio, dopa
o dopamina, serotonina, epinefrina, norepinefrina, istamina),
l’acetilcolina, le purine (AMP o adenosina-5’-monofosfato,
ADP o adenosina-5’-difosfato, ATP o adenosina-5’-
trifosfato) e i neuropeptidi. Esistono neurotrasmettitori
eccitatori (glutamina, acetilcolina, acido aspartico) e inibitori
(GABA o acido gammaaminobutirrico, adenosina,
serotonina, peptidi oppioidi) [2]. Molti neurotrasmettitori
sono concentrati in specifiche aree cerebrali e in minor
parte nei nervi periferici e nel midollo spinale; questa variabilità
nella distribuzione rende ancora più complessa la
individuazione dei loro difetti che possono essere causati
genericamente da: (a) difetto di sintesi, rilascio, breakdown,
o re-uptake dei neurotrasmettitori stessi, (b) difetto
dei recettori, (c) incapacità delle cellule gliali a mantenere
l’ambiente adatto. Molti difetti dei neurotrasmettitori sono
scarsamente caratterizzati o probabilmente sconosciuti.
Prenderemo in considerazione alcuni difetti congeniti
appartenenti ai seguenti gruppi:
1. difetti di biosintesi di dopamina e serotonina;
2. difetti del catabolismo delle catecolamine;
3. difetti di biosintesi e catabolismo del GABA;
4. iperglicinemia non chetotica;
5. difetti di trasporto o dei recettori dei neurotrasmettitori.
Difetti di biosintesi di dopamina e serotonina
Per amine biogeniche s’intendono le catecolamine (dopamina,
epinefrina, norepinefrina) e la serotonina. Sono i
prodotti terminali del metabolismo di triptofano e tirosina
attraverso reazioni catalizzate nella prima tappa da due
enzimi: triptofano idrossilasi e tirosina idrossilasi (TH),
che richiedono la tetraidrobiopterina (BH4) e l’ossigeno
molecolare come cofattori [3]. In questo gruppo sono compresi:
(a) difetti di BH4, (b) difetto di tirosina idrossilasi,
(c) difetto di triptofano idrossilasi, (d) difetto di decarbossilasi
degli aminoacidi aromatici, (e) difetto di dopamina
β-idrossilasi.





häääääääääääää?? scusa Amalia cara mia, non ci capisco niente, o è perchè non ho studiato medicina, o è perchè è tardi... qui ci sono altri 1000 parole che non capisco...




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