La Legge Mosaica e l'agricoltura

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rudh
00venerdì 5 giugno 2015 08:57
La Legge Mosaica e l'agricoltura

E' ben nota la distinzione della Legge Mosaica fra animali puri e impuri, ma
che dire di precetti riguardanti l'agricoltura?

Pongo tale domanda perché ho trovato in un libro un riferimento in tal senso, e vorrei qui in breve descriverne il contesto.

Il libro è l'autobiografia di una donna francese che trascorse gran parte della sua vita in Africa, in Camerun. Nelle ultime pagine si accenna a un uomo, un certo colono suo vicino, di nome Tabali. Costui, a seguito di alcune peripezie, venne in contatto, nel suo paese, con dei missionari pentecostali, i quali lo convertirono alla loro fede.
Egli, riporto direttamente dal libro,
"si immerse nella lettura della Bibbia, che imparò a memoria. [...] Un giorno una visione lo portò fino in fondo alla nostra valle. Qui prese un terreno, a circa sei chilometri da dove mi trovo io, nella foresta che sorge sull'altra riva del fiume [...]. Lì si costruì una casa [...] e dissodò il terreno intorno. Creò tre, quattro, cinque appezzamenti ben divisi gli uni dagli altri. Pensavamo che fosse avido. Voleva forse lanciarsi nella produzione agricola a livello industriale? Niente affatto! Semplicemente, è scritto nel Vecchio Testamento che non si devono coltivare le stesse specie di piante nello stesso campo. E Tabali non scherza quando si tratta della Bibbia.
Così piantò le patate, la soia, più avanti ancora le piantaggini... Ottiene buoni risultati, ma deve lavorare tre volte più di noi, infedeli che mescoliamo nei nostri solchi il granoturco, le piantaggini, l'igname e tutto il resto, col rischio di essere votati alle fiamme dell'inferno.
"

Da quanto si evince, l'autrice forse non si è espressa bene, in quanto probabilmente intendeva dire che "è scritto nel Vecchio Testamento che non si devono coltivare specie diverse di piante nello stesso campo"

Personalmente, prima d'ora non avevo mai letto né sentito una cosa del genere e una breve ricerca su internet - in italiano - non ha dato risultati.

Non che la cosa non mi faccia dormire, però non mi dispiacerebbe sapere in base a quale passo biblico venga data una simile interpretazione.
Qualcuno ha notizie in merito?
(SimonLeBon)
00venerdì 5 giugno 2015 13:59
Re:
Ti propongo alcune osservazioni tratte da una nostra pubblicazione:

"*** it-1 pp. 78-79 Agricoltura ***
L’agricoltura ebbe una parte importante nella legislazione di Israele. La terra apparteneva a Geova e quindi non si doveva abusarne. (Le 25:23) La terra non si poteva vendere in perpetuo e, fatta eccezione per le proprietà all’interno delle città cinte da mura, la terra venduta a seguito di disgrazie e rovesci finanziari veniva restituita al proprietario originale nell’anno del Giubileo. (Le 25:10, 23-31) Ogni sette anni c’era un anno sabatico, durante il quale la terra rimaneva incolta e riacquistava fertilità, coi risultati che attualmente si ottengono con l’avvicendamento delle colture. (Eso 23:10, 11; Le 25:3-7) Questa esigenza poteva sembrare rischiosa e certo metteva alla prova la fede della nazione nella promessa di Dio di provvedere a sufficienza per arrivare fino al raccolto dell’anno dopo. Allo stesso tempo incoraggiava la prudenza e la previdenza. Anche l’anno del Giubileo (ogni 50 anni) era un anno di riposo per la terra. — Le 25:11, 12.
...
*** it-1 p. 79 Agricoltura ***
Anche se con la benedizione di Dio quello sarebbe stato per loro un paese ‘dove scorreva latte e miele’, c’erano problemi di natura agricola da risolvere. A condizione che ubbidissero non ci sarebbe stato bisogno di irrigazione su larga scala. (De 8:7; 11:9-17) La stagione delle piogge iniziava con le prime piogge verso la metà di ottobre e continuava fino al tempo delle ultime piogge, che finiva verso la metà di aprile. (De 11:14) Seguivano poi cinque mesi generalmente asciutti, durante i quali il calore e la siccità erano alleviati dall’abbondante rugiada che calava di notte e rinfrescava il terreno e le piante. — Ge 27:28; De 33:28; vedi RUGIADA.
Per la conservazione del suolo lungo i pendii si ricorreva a terrazze trattenute da muretti di pietra, onde evitare l’erosione del prezioso terriccio coltivabile. Scavi archeologici mostrano che su alcuni pendii c’erano anche 60 o più di queste terrazze. Per proteggere le messi nei vigneti e nei campi si costruivano capanne, baracche o anche torri permanenti affinché un guardiano potesse sorvegliare la zona circostante. — Isa 1:8; 5:2; Mt 21:33."

Ci sono anche i riferimenti biblici, ad esempio:

(Esodo 23:10, 11) 10 “E per sei anni devi seminare la tua terra e ne devi raccogliere il prodotto. 11 Ma il settimo anno la devi lasciare incolta e la devi far stare a riposo, e i poveri del tuo popolo ne devono mangiare; e ciò che è lasciato da loro devono mangiarlo le bestie selvagge del campo. Così devi fare con la tua vigna e col tuo oliveto...


La storia dell'inferno è fasulla: la Bibbia non parla mai né di inferno né di condanna alle fiamme dell'inferno.

Simon
Kalillo
00venerdì 5 giugno 2015 21:47
Re:
rudh, 05/06/2015 08:57:

La Legge Mosaica e l'agricoltura

Da quanto si evince, l'autrice forse non si è espressa bene, in quanto probabilmente intendeva dire che "è scritto nel Vecchio Testamento che non si devono coltivare specie diverse di piante nello stesso campo"

Personalmente, prima d'ora non avevo mai letto né sentito una cosa del genere e una breve ricerca su internet - in italiano - non ha dato risultati.

Non che la cosa non mi faccia dormire, però non mi dispiacerebbe sapere in base a quale passo biblico venga data una simile interpretazione.
Qualcuno ha notizie in merito?



Salve rudh.

Questo è quanto dice una nostra enciclopedia biblica al riguardo:

Le leggi che regolavano la semina in Israele. Nella Legge data per mezzo di Mosè, Dio comandò agli israeliti di seminare la terra per sei anni, ma nel settimo anno (l’anno sabatico) e nell’anno del Giubileo non si doveva seminare né raccogliere. (Eso 23:10, 11; Le 25:3, 4, 11) Questo serviva per mettere alla prova la loro fede e lasciava loro più tempo per dedicarsi alle cose spirituali; inoltre era utile anche per il terreno.

Poiché la terra apparteneva a Geova, in un certo senso era santa, e il suo popolo era santo. Perciò si doveva evitare con cura qualsiasi tipo di contaminazione. Se la carogna di un animale impuro, per esempio un ratto o una lucertola, cadeva su del seme bagnato, questo era impuro e non si poteva usare, mentre se il seme era asciutto, era puro. Questo senza dubbio perché l’umidità tendeva a estendere l’impurità a tutto il seme. — Le 11:31, 37, 38.

Inoltre nel seminare non era permesso mischiare semi diversi, anche se si potevano seminare semi di vario tipo, ciascuno in un tratto separato dello stesso campo. (Le 19:19; Isa 28:25) Questo forse serviva a ricordare agli israeliti la necessità di essere separati e distinti quale popolo di Dio, sotto la sua Sovranità. Se un israelita violava questa legge, mischiando due tipi di seme, l’intero prodotto del suo campo o della sua vigna diventava qualcosa di ‘votato’, e quindi veniva devoluto al santuario. — De 22:9; cfr. Le 27:28; Nu 18:14.

Ti auguro una buona sera.
rudh
00sabato 6 giugno 2015 16:00
Non lo avevo mai notato, forse perché non se ne parla mai, forse perché sono poche parole in un solo versetto (mentre le prescrizioni relative agli animali hanno molto più spazio)
E in effetti levitico 19:19 parla chiaro:

"Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste tessuta di due diverse materie."

E con l'occasione noto anche la prescrizione relativa all'abbigliamento...

Molto bene, grazie molte del contributo, particolarmente a Kalillo che ha centrato il punto.

A risentirci presto.
(SimonLeBon)
00sabato 6 giugno 2015 16:39
Re:
rudh, 6/6/2015 4:00 PM:

Non lo avevo mai notato, forse perché non se ne parla mai, forse perché sono poche parole in un solo versetto (mentre le prescrizioni relative agli animali hanno molto più spazio)
E in effetti levitico 19:19 parla chiaro:

"Osserverete le mie leggi. Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste tessuta di due diverse materie."

E con l'occasione noto anche la prescrizione relativa all'abbigliamento...

Molto bene, grazie molte del contributo, particolarmente a Kalillo che ha centrato il punto.

A risentirci presto.



In generale, mescolando vari semi nello stesso solco di terra si finisce per esaurire tutti gli elementi chimici di quel luogo e di renderlo improduttivo.

Tutto è bene quel che finisce bene...

Simon
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