La disputa del crocifisso nelle scuole potrebbe essere risolvibile con la realtà aumentata
Periodicamente si riaccende il dibattito sulla presenza del crocifisso nelle aule scolastiche. Chiaramente le posizioni che si contrappongono hanno convinzioni inconciliabili: chi sostiene la laicità della scuola pubblica vedrà sempre il simbolo religioso come un retaggio del passato. Chi, al contrario, pensa che comunque la croce sia il simbolo su cui è fondata la nostra civiltà occidentale, considererà la sua rimozione un attentato alla propria identità. La soluzione possibile potrebbe invece spostare la presenza del simbolo religioso dalla percezione collettiva a quella individuale, ipotesi declinabile in due possibilità; la prima consiste nell’apporre in ogni banco un contenitore simile a un piccolo tabernacolo in cui ogni studente può mettere il simbolo religioso, o laico, che lui considera importante per sentirsi in sintonia con il proprio benessere interiore. La seconda soluzione si affida alla realtà aumentata: al centro della parete dell’aula andrebbe apposto un “ARtag”, quella piccola immagine in bianco e nero che ormai si vede ovunque e che, se inquadrata con lo smartphone, mostra su quella parete il crocifisso ...
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