La lotta delle donne contro il hijab spaventa il regime, ondata di arresti in Iran

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(SimonLeBon)
00venerdì 2 febbraio 2018 23:01
In carcere sarebbero finiti anche diversi uomini, rei di aver postato online i propri selfie di solidarietà
In carcere sarebbero finiti anche diversi uomini, rei di aver postato online i propri selfie di solidarietà alle amiche e sorelle ribelli

Pubblicato il 02/02/2018
Ultima modifica il 02/02/2018 alle ore 22:02
francesca paci

Al principio fu Vida Movahed, la mamma trentunenne a chioma sciolta in piazza Enghelab arrestata durante le proteste contro il carovita e rilasciata solo pochi giorni fa. Poi, un po’ alla volta, man mano che i dimostranti iraniani venivano respinti e loro richieste silenziate, le immagini delle attiviste e degli attivisti con un fazzoletto per i capelli legato al bastone alla maniera di Vida si sono moltiplicate. La più potente è quella della signora velatissima che, in piedi su una cassetta delle lettere, sventola un chador ed espone il cartello «Amo il mio hijab ma sono contro il suo obbligo». I social suggeriscono che potrebbe esserci anche lei tra le 29 donne arrestate nelle ultime ore in Iran con l’accusa di turbare l’ordine sociale e diffondere la protesta contro l’obbligo di coprirsi il capo.

Se il regime degli ayatollah è riuscito per adesso a contenere la rabbia popolare per l’economia disastrata del Paese (con l’inflazione al galoppo), l’effetto collaterale di quelle rivendicazioni, esplose a Natale nella città conservatrice di Mashhad e diffusasi poi in cento provincie, sembra essere assai più pervasivo. Secondo Masih Alinejad, la giornalista in esilio ideatrice della campagna My Stealthy Freedom #WhiteWednesday (con cui da un anno, ogni mercoledì, le donne iraniane si fotografano senza chador), oltre a Shima Babaei, Narges Hosseini (immortalata in piedi sulla stessa cabina telefonica di Vida) e altre 26 coraggiose sarebbero stati portati in carcere anche diversi uomini, rei di aver postato online i propri selfie di solidarieta’ alle amiche e sorelle ribelli. La trincea del regime e’ blindata: il nemico e’, come al solito, all’esterno, una cospirazione internazionale che infiltra la popolazione distorcendone esigenze e ambizioni.

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www.lastampa.it/2018/02/02/esteri/la-lotta-delle-donne-contro-il-hijab-spaventa-il-regime-ondata-di-arresti-in-iran-yBzYWU4vZGOPQrs2sJoJcK/pag...
(SimonLeBon)
00venerdì 2 febbraio 2018 23:02
Re: In carcere sarebbero finiti anche diversi uomini, rei di aver postato online i propri selfie di solidarietà
Si tratta forse di un momento storico nell'evoluzione dell'Islam, quando la rivendicazione di alcuni diritti fondamentali (qui quelli della donna) si scontra con una certa interpretazione della religione e delle sue regole.

Simon
Karmantica
00sabato 3 febbraio 2018 08:25
Se si ribella il popolo femminile iracheno debeleremmo il terrorismo perché vorrebbero tutti sterminati. la donna irachena è come il maschio iracheno,sono forti e determinati nel DNA per questo attraggono, in una società confusa! Quindi se vorrebbe...
Hal.9000
01sabato 3 febbraio 2018 09:24
Re:
Karmantica, 03/02/2018 08.25:

Se si ribella il popolo femminile iracheno debeleremmo il terrorismo perché vorrebbero tutti sterminati. la donna irachena è come il maschio iracheno,sono forti e determinati nel DNA per questo attraggono, in una società confusa! Quindi se vorrebbe...


Veramente si sta parlando dell'Iran, paese nel quale le donne prima della rivoluzione del 1979 vestivano come in occidente

Karmantica
00sabato 3 febbraio 2018 09:42
Ah Iran...non Iraq... Vabhe [SM=g27995] Ho letto fischi per fiaschi [SM=g27987]
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