Luca 24:15-35

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Nazireo
00mercoledì 22 febbraio 2012 19:26
Sulla via di Emmaus

Il racconto riportato in Luca 24:15-35 parla di come Gesù risuscitato viene riconosciuto da due suoi discepoli.

Il racconto (v.27) dice: E cominciando da Mosè e da tutti i Profeti interpretò loro le cose che lo concernevano in tutte le Scritture.

Ora facendo ricerche le pubblicazioni come anche il libro Rendiamo testimonianza pag.134 … (lo studio di questa settimana) si fa riferimento al versetto 32, dove i discepoli si chiedono: “Non ardeva il nostro cuore mentre egli ci parlava per la strada, quando ci apriva pienamente le Scritture?”

Tuttavia dal racconto si capisce che non riconobbero Gesù quando gli spiegò le scritture ma piuttosto quando si sedette con loro e a cena pregò, spezzò il pane e lo diede loro (v.30) (forse gli tornò in mente la celebrazione del Pasto serale del Signore fatta prima della sua morte).

Sto arrivando alla domanda:
Altri manoscritti (come indica la nota in calce alla Rbi8) invece del termine “ardeva” riportano “era velato”, “era intorpidito”, “era accecato”.

Le due differenti “lezioni” però sembrano a mio parere trasmettere idee differenti.
Infatti con il termine
“Non ardeva il nostro cuore mentre egli ci parlava per la strada, quando ci apriva pienamente le Scritture?”
Sembra come se si dicessero: “Ma certo che era Gesù, il nostro cuore era affascinato dal modo in cui ci spiegava le Scritture..solo lui ce le spiegava in quel modo”

Traducendo invece
“Non era accecato il nostro cuore mentre egli ci parlava per la strada, quando ci apriva pienamente le Scritture?”
Sembra come se dicessero: “Ma possibile che neanche quando ci ha spiegato le scritture, come solo lui sapeva fare, lo abbiamo riconosciuto ?”

La mia domanda è:
Dal testo biblico si comprende che il cuore di questi due discepoli
1) “ardeva” affascinato dalle comprensibili spiegazioni di Gesù, pur non riconoscendolo ?
2) “era accecato” e non capirono le spiegazioni date da Gesù, e neppure lo riconobbero ?
3) “era accecato” solo riguardo al riconoscere Gesù pur comprendendo i suoi ragionamenti scritturali ?

Ci sono altre fonti che danno delucidazioni in merito ?
A voi la parola..

PS: Non so se è chiaro quello che voglio dire [SM=g27993] [SM=g27993]

E’ interessante fra le altre cose il commento che fa William Barclay nel suo "The daily study Bible" riferendosi ai versetti 28 e 29

It tells us of the courtesy of Jesus. He made as if he would have gone on. He would not force himself upon them; he awaited their invitation to come in. God gave to men the greatest and the most perilous gift in the world, the gift of free-will; we can use it to invite Christ to enter our lives or to allow him to pass on.
(garoma)
00mercoledì 22 febbraio 2012 19:37
Può esserti di aiuto quest'articolo?

L’amore della verità


LA NOSTRA vita dipende dall’amore che abbiamo per la verità. L’Autore di tale dichiarazione non è altri che la grande Fonte di verità, l’Onnipotente Dio. Nella sua Parola ispirata egli parla di coloro che periranno a causa dell’ira divina e dice: “Si perdono, perché non hanno avuto l’amore della verità”. È nel nostro interesse avere amore per la verità. — 2 Tess. 2:10, Ti.

Come sappiamo se abbiamo amore per la verità? Da una cosa: Cerchiamo veramente la verità? La Bibbia consiglia: “Acquista la verità e non venderla”. (Prov. 23:23, Na) Non è facile ‘acquistare la verità’, cercarla fino al punto da esser pronti a pagare un prezzo per ottenerla e conservarla.

Possiamo stabilire se abbiamo amore per la verità anche da questo: Abbiamo per la verità un amore tale da accettarla anche se ci viene da una fonte disprezzata? Abbiamo per la verità un amore così sincero da accettarla anche se essa smaschera qualcosa a cui eravamo affezionati da tempo?

Sì, ci vuole coraggio. L’educatore americano Nathan M. Pusey disse: “Il nostro compito non è quello di produrre uomini sicuri di sé, . . . ma di tener vivo nei giovani il coraggio di cercare la verità”. Tutti abbiamo bisogno di coraggio per cercare la verità.
Oggi specialmente ci vuole coraggio, perché siamo nel tempo in cui, in adempimento alla profezia biblica, le persone “per assecondare le proprie passioni . . . non vorranno ascoltare la verità”. (2 Tim. 4:3, 4, Ti) Molti preferiscono farsi solleticare le orecchie dalle tradizioni e dalle filosofie degli uomini. Si ritraggono dalla pura verità della scritta Parola di Dio. Essendo in voga questa tendenza di ritrarsi dalla verità, avete voi il coraggio di cercare la verità?
Infine, possiamo stabilire se abbiamo amore per la verità dal modo in cui reagisce il nostro cuore. Dio fece l’uomo in modo che la verità facesse appello sia al cuore che alla mente. Quando Gesù spiegò la verità ai suoi discepoli, i loro cuori ardevano per la verità: “Non ci sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi, mentre ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?” (Luca 24:32, Na) Solo provando sincero amore per la verità avremo l’esperienza di sentirci ardere il cuore.

I nostri cuori, ardendo per la verità, ci spingono ad agire. Queste azioni possono ben essere vivificanti, perché la nostra vita dipende dall’amore che abbiamo per la verità.

w62 579
Aquila-58
00mercoledì 22 febbraio 2012 19:55
Re: Sulla via di Emmaus
Nazireo, 22/02/2012 19.26:



Altri manoscritti (come indica la nota in calce alla Rbi8) invece del termine “ardeva” riportano “era velato”, “era intorpidito”, “era accecato”.

Le due differenti “lezioni” però sembrano a mio parere trasmettere idee differenti.



Ovviamente, le due lezioni testuali trasmettono idee differenti, e tuttavia le maggiori traduzioni rendono con "non ardeva forse in noi il nostro cuore?" (CEI compresa), mentre l' altra lezione testuale "non era forse velato il nostro cuore"? (qui c' il verbo kalypto, che secondo il DENT significa "velare, coprire, occultare" o "velato", "essere coperto" al passivo) è una variante che appare solo nel codice unciale D.....

Nazireo
00mercoledì 22 febbraio 2012 22:11
Re:
(garoma), 22/02/2012 19.37:

Può esserti di aiuto quest'articolo?

L’amore della verità


LA NOSTRA vita dipende dall’amore che abbiamo per la verità. L’Autore di tale dichiarazione non è altri che la grande Fonte di verità, l’Onnipotente Dio. Nella sua Parola ispirata egli parla di coloro che periranno a causa dell’ira divina e dice: “Si perdono, perché non hanno avuto l’amore della verità”. È nel nostro interesse avere amore per la verità. — 2 Tess. 2:10, Ti.

Come sappiamo se abbiamo amore per la verità? Da una cosa: Cerchiamo veramente la verità? La Bibbia consiglia: “Acquista la verità e non venderla”. (Prov. 23:23, Na) Non è facile ‘acquistare la verità’, cercarla fino al punto da esser pronti a pagare un prezzo per ottenerla e conservarla.

Possiamo stabilire se abbiamo amore per la verità anche da questo: Abbiamo per la verità un amore tale da accettarla anche se ci viene da una fonte disprezzata? Abbiamo per la verità un amore così sincero da accettarla anche se essa smaschera qualcosa a cui eravamo affezionati da tempo?

Sì, ci vuole coraggio. L’educatore americano Nathan M. Pusey disse: “Il nostro compito non è quello di produrre uomini sicuri di sé, . . . ma di tener vivo nei giovani il coraggio di cercare la verità”. Tutti abbiamo bisogno di coraggio per cercare la verità.
Oggi specialmente ci vuole coraggio, perché siamo nel tempo in cui, in adempimento alla profezia biblica, le persone “per assecondare le proprie passioni . . . non vorranno ascoltare la verità”. (2 Tim. 4:3, 4, Ti) Molti preferiscono farsi solleticare le orecchie dalle tradizioni e dalle filosofie degli uomini. Si ritraggono dalla pura verità della scritta Parola di Dio. Essendo in voga questa tendenza di ritrarsi dalla verità, avete voi il coraggio di cercare la verità?
Infine, possiamo stabilire se abbiamo amore per la verità dal modo in cui reagisce il nostro cuore. Dio fece l’uomo in modo che la verità facesse appello sia al cuore che alla mente. Quando Gesù spiegò la verità ai suoi discepoli, i loro cuori ardevano per la verità: “Non ci sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi, mentre ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?” (Luca 24:32, Na) Solo provando sincero amore per la verità avremo l’esperienza di sentirci ardere il cuore.

I nostri cuori, ardendo per la verità, ci spingono ad agire. Queste azioni possono ben essere vivificanti, perché la nostra vita dipende dall’amore che abbiamo per la verità.

w62 579



Grazie Garoma, si l'avevo visto questo riferimento nell'indice..ma per quanto possa essere interessante non mi sembra rispondere ai miei quesiti

Nazireo
00mercoledì 22 febbraio 2012 22:15
Re: Re: Sulla via di Emmaus
Aquila-58, 22/02/2012 19.55:



Ovviamente, le due lezioni testuali trasmettono idee differenti, e tuttavia le maggiori traduzioni rendono con "non ardeva forse in noi il nostro cuore?" (CEI compresa), mentre l' altra lezione testuale "non era forse velato il nostro cuore"? (qui c' il verbo kalypto, che secondo il DENT significa "velare, coprire, occultare" o "velato", "essere coperto" al passivo) è una variante che appare solo nel codice unciale D.....




Quindi delle tre possibilità per quale propendi ?

So che alcuni nel forum hanno vari commentari, magari in italiano.. nessun'altro ha informazioni aggiuntive da fornire ?

[SM=g8925]
Aquila-58
00mercoledì 22 febbraio 2012 22:28
Re: Re: Re: Sulla via di Emmaus
Nazireo, 22/02/2012 22.15:



Quindi delle tre possibilità per quale propendi ?

So che alcuni nel forum hanno vari commentari, magari in italiano.. nessun'altro ha informazioni aggiuntive da fornire ?

[SM=g8925]



Nettamente per la prima ipotesi, Nazireo....i discepoli di Emmaus non lo riconoscevano, come non lo riconobbe Maria Maddalena, ma il loro cuore ardeva mentre Gesù dava delle spiegazioni tremendamente efficaci che lo riguardavano, dalle Sacre Scritture (Luca 24:25-27)


(garoma)
00giovedì 23 febbraio 2012 07:09
Re: Re:
Nazireo, 22/02/2012 22.11:



Grazie Garoma, si l'avevo visto questo riferimento nell'indice..ma per quanto possa essere interessante non mi sembra rispondere ai miei quesiti



Mi sembra invece che l'articolo propenda per la tua prima ipotesi, quando dice:


Quando Gesù spiegò la verità ai suoi discepoli, i loro cuori ardevano per la verità: “Non ci sentivamo forse ardere il cuore dentro di noi, mentre ci parlava per la via e ci spiegava le Scritture?” (Luca 24:32, Na) Solo provando sincero amore per la verità avremo l’esperienza di sentirci ardere il cuore.

I nostri cuori, ardendo per la verità, ci spingono ad agire. Queste azioni possono ben essere vivificanti, perché la nostra vita dipende dall’amore che abbiamo per la verità.







Federico.Lerice
00giovedì 23 febbraio 2012 09:36

La mia domanda è:
Dal testo biblico si comprende che il cuore di questi due discepoli
1) “ardeva” affascinato dalle comprensibili spiegazioni di Gesù, pur non riconoscendolo ?
2) “era accecato” e non capirono le spiegazioni date da Gesù, e neppure lo riconobbero ?
3) “era accecato” solo riguardo al riconoscere Gesù pur comprendendo i suoi ragionamenti scritturali ?



Il termine usato per "accendere" è kaio che significa "accendere" [un fuoco, p.e.]". Questo termine veniva usato in merito all'accensione di una lanterna, la cui funzione primaria era quella di "illuminare", "svelare", "fare luce".

I discepoli erano ebrei e probabilmente parlavano l'ebraico (o l'aramaico) e potrebbero aver usato la parola corrispondente "boer".
Se consulti un NT in lingua ebraica vedrai infatti che viene [retro]tradotta propria questa parola.

Se poi cerchi l'uso di questa parola in ambito ebraico, trovi il passo di 2 Cr 4:20 (il primo che ho trovato) dove si dice:
"e i candelabri e le loro lampade d'oro puro, per accenderle davanti alla stanza più interna..."

Non possiamo affatto escludere che il termine utilizzato trasmetta anche il senso di "illuminare" il cuore dei discepoli.

Tutto ciò che "arde", non è solo "riscaldante", ma anche "illuminante".

TL

DIEGO.1966
00venerdì 24 febbraio 2012 17:29
Un grazie a Nazireo per aver citato una delle più belle pagine del vangelo di Luca.
Due discepoli stanno camminando su una strada che da Gerusalemme conduce a un villaggio di Emmaus. In quel momento il Vangelo ci sottolinea la non riconoscibilità del Cristo Gesù...nessuno dei cinque sensi lo percepisce.
Un sola cosa lo rende "visibile" ed è questo per noi il senso del brano. Questa cosa si annida nel percorso di fede e le tappe che lo compongono.
In primis l'ascolto della parola spiegata direttamente da Gesù e poi lo “spezzare il pane” che lo rende in quel momento pienamente percepito e realmente presente dai suoi discepoli. Possiamo dire che ciò, nel linguaggio neotestamentario, allude in pieno all’eucaristia.
Ogni domenica questo dovrebbe accadere all'interno delle delle nostre chiese: Il "discepolo" ascolta la Parola di Dio e riconosce la sua presenza accostandosi alla mensa del Signore.
E' nell’ascolto della Parola di Gesù che il cuore arde o si accende che dir si voglia nel nostro petto e allo spezzare del pane che i nostri occhi si aprono e finalmente lo riconoscono.

Saluti
barnabino
00venerdì 24 febbraio 2012 17:41

Ogni domenica questo dovrebbe accadere all'interno delle delle nostre chiese: Il "discepolo" ascolta la Parola di Dio e riconosce la sua presenza accostandosi alla mensa del Signore



Veramente dovrebbe accadere in ogni istante... una volta alla settimana mi pare un po' riduttivo. Per altro non si tratta di "ascolto" della Parola, Gesù a quanto pare le spiegò, e fu questo a "togliere il velo" da cuore dei discepoli...

Shalom
Ioseb-Bassebet
00venerdì 24 febbraio 2012 20:15
Comunque questo racconto è veramente emozionante, da lacrime agli occhi..

Come quello della spiaggia e di Pietro che si tuffa per primo (come al solito)..

Meraviglia..

Questi sentimenti sono quelli che dovremmo sentire anche noi dentro quando rammemoriamo ed apprendiamo le verità scritturali..
Aquila-58
00venerdì 24 febbraio 2012 21:41
Re:
Carissimo amico Diego,

DIEGO.1966, 24/02/2012 17.29:


Ogni domenica questo dovrebbe accadere all'interno delle delle nostre chiese: Il "discepolo" ascolta la Parola di Dio e riconosce la sua presenza accostandosi alla mensa del Signore.
E' nell’ascolto della Parola di Gesù che il cuore arde o si accende che dir si voglia nel nostro petto e allo spezzare del pane che i nostri occhi si aprono e finalmente lo riconoscono.

Saluti



comprendo quella che è la vostra posizione, che hai esposto egregiamente, come sempre fai.
Tuttavia, permettimi di avere una visione differente di ciò che accadde nell' episodio dei discepoli di Emmaus.
Innanzitutto, un piccolo preambolo, di cui certamente sarai a conoscenza: noi non crediamo nella Presenza reale di Cristo nell' Eucaristia, perchè spessissimo, il verbo essere è usato nel N.T. nel senso di simbolizzare qualcosa, più che indicare un aspetto reale.....si pensi al calice che "è la nuova alleanza" (Luca 22:20 - CEI), si pensi alla roccia che "era il Cristo" (1 Cor. 10:4 - CEI), si pensi a Cristo stesso che afferma: "Io sono la porta delle pecore......Io sono la porta" (Gv. 10:7, 9 - CEI), ecc.

La cosa grandiosa che si evince dall' episodio dei discepoli di Emmaus è a mio parere un' altra: ricordiamo che i discepoli non discernevano ancora che Cristo dovesse risorgere dai morti (Gv. 20:9)....ricordiamo anche che gli stessi discepoli di Emmaus pensavano ancora che Gesù dovesse essere in realtà il liberatore di Israele (Luca 24:21).
Gesù spiega loro le profezie che lo riguardavano, ripetè il gesto/ memoriale di Luca 22:19, così che i loro occhi si aprirono (Luca 24:31), ma il loro cuore ardeva già da prima, da quando Cristo spiegò loro le Scritture (Luca 24:32).
Nota quel che dissero i discepoli di Emmaus; quando ardeva il loro cuore?

"hos dienoigen hemin tas grafas",

cioè a dire:

"quando apriva a noi le Scritture". (Luca 24:32)

Qui l' evangelista usa il verbo greco dianoigo (all' imperfetto attivo indicativo) che è usato anche nel successivo versetto 45 - CEI: "Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture"....il loro cuore ardeva perchè Cristo, mediante la potente parola di Dio (Ebrei 4:12), era riuscito ad aprire pienamente il loro cuore alla comprensione della Scrittura....
Grazie.



rosa53
00lunedì 16 aprile 2012 20:24
chiarimento
Fratelli..secondo voi a chi chiede se i discepoli di Emmaus erano insieme ai 12 la sera della commemorazione...voi cosa rispondete?

Grazie Aquila...come posso ragionare x far capire?
Aquila-58
00lunedì 16 aprile 2012 20:28
Re: chiarimento
rosa53, 16/04/2012 20.24:

Fratelli..secondo voi a chi chiede se i discepoli di Emmaus erano insieme ai 12 la sera della commemorazione...voi cosa rispondete?



Risponderei di no....non ci sono elementi probanti per poter affermare che i due discepoli di Emmaus fossero due dei dodici, e che fossero con i dodici...
Aquila-58
00lunedì 16 aprile 2012 21:33
Re: chiarimento
rosa53, 16/04/2012 20.24:

Fratelli..secondo voi a chi chiede se i discepoli di Emmaus erano insieme ai 12 la sera della commemorazione...voi cosa rispondete?

Grazie Aquila...come posso ragionare x far capire?




Mah, l' unica cosa è che tu faccia notare che la sera dell' Ultima Cena c' erano presenti gli apostoli (Luca 22:14), altresì, non abbiamo alcun elemento biblico per dire che:
a) i due discepoli di Emmaus fossero due apostoli;
b) fossero presenti all' Ultima Cena con Gesù, quando Egli istituì la Commemorazione...
La Bibbia è Bibbia....

speculator
00martedì 17 aprile 2012 22:32
I due andavano a Emmaus.
Invitano lo sconosciuto ad essere ospite.
Alla cena lo sconosciuto prese il pane lo benedisse lo spezzò e lo porse loro e...

Luca 24:35 "......era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane ".

Mi domando: Può essere che Gesù aveva un modo particolare di spezzare il pane ?
vakerio
00martedì 17 aprile 2012 22:49
Re:
speculator, 17/04/2012 22.32:

I due andavano a Emmaus.
Invitano lo sconosciuto ad essere ospite.
Alla cena lo sconosciuto prese il pane lo benedisse lo spezzò e lo porse loro e...

Luca 24:35 "......era stato da loro riconosciuto nello spezzare il pane ".

Mi domando: Può essere che Gesù aveva un modo particolare di spezzare il pane ?



bhe se cosi fosse avrebbero potuto vederlo in altre occasioni spezzare il pane per mangiare non necessariamente al' ultima cena oppure li apostoli presenti al ultima cena possono aver raccontato gli avvenimenti ai discepoli e quindi questi collegarono il racconto con quello che poi fece Gesù risorto
speculator
00martedì 17 aprile 2012 23:11
Lo spezzare dell'ultima cena sarebbe un esempio del modo solito di spezzare il pane di Gesù, abbastanza conosciuto ai discepoli.. esempio:
Matteo 15:36 "... sette pani e i pesci e, dopo aver reso grazie, li spezzò e li distribuiva ai discepoli..."
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