Perchè Gesù opera una distinzione tra "anima" e "corpo"?
Il testo greco di
Matteo 10:28 legge:
"
Kai me fobeisthe apo ton apoktennonton to soma, ten de psuchen me dunamenon apokteinai; fobeisthe de mallon ton dunamenon kai psuchen kai soma apolesai en geennei",
letteralmente:
"E non abbiate paura da gli uccidenti il
corpo ma la
anima non potenti uccidere, ma abbiate paura di più del potente sia
anima che
corpo distruggere (o "perdere", o "far perire") nella Geenna".
La TNM traduce:
"
E non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può distruggere sia l’anima che il corpo nella Geenna".
Ho già parlato molte volte del significato delle parole di Gesù: qui per
psuche si intende la vita del' essere umano.
Ergo, l' uomo può ucciderci, ma non toglierci definitivemente la vita.
Perchè? Perchè questa facoltà spetta
solo a Dio (Rivelazione/Apocalisse 21:8 ; Giacomo 4:12)
La pericope parallela di
Luca 12:4-5 ci viene in aiuto in tal senso; infatti, il testo lucano legge:
"
Inoltre, dico a voi, amici miei: Non abbiate timore di quelli che uccidono il corpo e dopo ciò non possono fare nient’altro. Ma vi indicherò io chi temere: Temete colui che dopo avere ucciso ha l’autorità di gettare nella Geenna. Sì, vi dico, temete Lui".
Il senso è chiarissimo, e si ricollega a quanto dicevo sopra: l' uomo non può far null' altro che uccidere il nostro corpo, mentre Dio può ucciderci ("l' intera persona", secondo il testo lucano, in quanto l' evangelista non opera alcuna dicotomia
psuche/
soma) e gettarci nella Geenna,
ergo può annientarci, annichilirci definitivamente. La seconda morte, da cui non c' è risurrezione!
Tuttavia, la domanda è: perchè Gesù nel testo matteano, opera una distinzione
psuche/
soma?
E qui ci è di grande aiuto la cattolica Bibbia di Gerusalemme, da cui trarrò la versione e le relative note esplicative.
Proprio il capitolo 12 di Luca chiarisce bene il punto.
Abbiamo già visto il passo di Luca 12:4-5, ma anche nel resto del
corpus del
capitolo 12 Luca, riferendo le parole di Gesù, l' evangelista fa una distinzione
psuche/
soma, esattamente in
Luca 12:23.
Qui la Bibbia di Gerusalemme traduce così:
"
La vita vale più del cibo e il corpo più del vestito" (
Luca 12:23).
Il testo greco, però, legge:
"
He gar psuche pleion estin tes trofes kai to soma tou endumatos".
La nota della Bibbia di Gerusalemme è illuminante!
Si legge, infatti:
"
Luca 12:23: La vita: alla lettera "l' anima" in senso biblico, come nel versetto 19".
Avete notato: la "Gerusalemme" parla di "anima" in senso biblico (evidentemente contrapposto a un senso "teologico/filosofico"), traducendo
psuche con "vita", e richiamando al
versetto 19.
Di che si parla in questo versetto?
Si narra la parabola del
ricco epulone e stolto, che la Bibbia di Gerusalemme traduce come segue:
"Poi dirò a me stesso ("kai erô têi
psuchêi mou", letteralmente : "E dirò all' anima di me",
ergo, "dirò a me stesso", cioè "alla mia persona"): "Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia". Ma Dio gli disse: "Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita ("
psuchên sou", l' "anima tua", nel testo greco)" (Luca 12:19-20).
La distinzione
psuche/
soma operata da Gesù nel racconto lucano
mette ben in evidenza "l' uomo biblico" nella sua perfetta unità psicosomatica.
Infatti il racconto prosegue dicendo:
"Poi disse ai discepoli: Per questo io vi dico: Non datevi pensiero per la vostra vita ("
psuchei" nel testo greco), di quello che mangerete; ne per il vostro corpo ("
somati" nel testo greco), come lo vestirete. La vita ("psuche") vale più del cibo e il corpo ("soma") più del vestito" (Luca 12:22-23 - Bibbia di Gerusalemme).
Se non mangeremo, la nostra vita andrà perduta, perchè saremmo destinati a morire; se non copriremo il nostro corpo, potremmo ugualmente morire a causa del freddo, delle intemperie.
Perfetta unità psicosomatica dell' "uomo biblico", pertanto.
Ecco il senso della distinzione
psuche/
soma.
Grazie.