Matteo 6:27

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(garoma)
00sabato 22 gennaio 2011 21:42
Che centra il cubito con la vita?
Non è errato l'uso del termine "cubito" in Matteo 6:27, nella Traduzione del Nuovo Mondo* dato che la durata di una vita non si può misurare in cubiti?

Matteo 6:27 dice: "Chi di voi essendo ansioso può aggiungere un cubito alla durata della sua vita?" La parola greca usata in questo versetto è pekhus, che letteralmente significa avambraccio, su cui si basava il cubito, ed è quindi la parola greca corrispondente a cubito. Luca usò la stessa parola quando riportò queste parole di Gesù, e Giovanni la usò per dire a quale distanza dalla spiaggia erano i discepoli allorché presero una grande retata di pesce, quando Gesù apparve loro dopo la sua risurrezione. È usata la stessa parola per indicare le misure della città santa, Gerusalemme. — Luca 12:25; Giov. 21:8; Riv. 21:17.


È ovvio che il termine pekhus ha il significato di lunghezza. Gesù, usando questo termine nel suo sermone del monte, non parlava della statura del corpo o della sua altezza, poiché questa non è normalmente una ragione d'ansietà. Piuttosto si riferiva al prolungare la propria vita. La vita si misura in base alla sua lunghezza, com'è indicato dall'uso della frase "durata della vita" nella Traduzione del Nuovo Mondo. Quindi una misura di lunghezza, cioè un cubito, che era circa quarantacinque centimetri, è molto appropriata e, paragonata alla lunghezza della vita, sarebbe certamente molto corta. Questo è il ragionamento che Gesù faceva: essendo ansiosi non potete prolungare la durata della vostra vita nemmeno di quarantacinque centimetri. Ma aggiungere quarantacinque centimetri alla propria statura sarebbe fenomenale, farebbe d'una persona un gigante, in paragone con altre.


È interessante notare che Una Traduzione Americana,* di Smith e Goodspeed, traduce Matteo 6:27 come segue: "Ma chi di voi con tutta la sua preoccupazione può aggiungere una sola ora alla sua vita?" La Versione Standard Riveduta* del 1952 traduce il versetto: "E chi di voi essendo ansioso può aggiungere un cubito alla durata della sua vita?" La Versione * Inglese. Spencer* cattolica romana, dice: "Eppure chi fra voi, con pensiero ansioso, può aggiungere un solo palmo alla sua vita?" Una moderna traduzione americana di C. Williams traduce liberamente le parole di Gesù in questo modo: "Ma chi di voi preoccupandosi può aggiungere un solo minuto alla sua vita?" Una nota in calce dice: "La parola significa misura o tempo; ivi tempo". E The Diaglott, versione greca interlineare, dice: "Inoltre, chi di voi, essendo ansioso, può prolungare la sua vita di un momento?"


La traduzione interlineare parola per parola dice: "Chi e di voi essendo molto prudente può aggiungere alla età di lui palmo uno?" È chiaro, in base a ciò che precede, che Matteo 6:27 è tradotto correttamente nella Traduzione del Nuovo Mondo.
Amalia 52
00domenica 23 gennaio 2011 14:58
Forse perché la Bibbia paragona spesso la vita umana a un viaggio, usando espressioni come ‘la via dei peccatori’, “il sentiero dei giusti”, la ‘strada spaziosa che conduce alla distruzione’ e la ‘strada angusta che conduce alla vita’. (Salmo 1:1; Proverbi 4:18; Matteo 7:13, 14) Essendo ansiosi per le necessità quotidiane non si può prolungare la propria vita nemmeno di un pochino, di “un cubito”, per così dire. Ma c’è il modo per prolungare la vita, metaforicamente parlando, di milioni e milioni di chilometri. Questo si può fare non chiedendosi ansiosamente: “Che mangeremo?”, “Che berremo?”, o: “Che indosseremo?”, bensì avendo fede e ubbidendo a ciò che Gesù ci comanda: “Continuate dunque a cercare prima il regno e la Sua giustizia, e tutte queste altre cose vi saranno aggiunte”. — Matteo 6:31-33.



Ma aggiungere quarantacinque centimetri alla propria statura sarebbe fenomenale, farebbe d'una persona un gigante, in paragone con altre.


Io mi accontenterei anche della metà! [SM=g7350] [SM=g7350] [SM=g7350]
speculator
00sabato 10 settembre 2011 22:12
Mi sembra di avere letto che "pekun ena" poteva essere una espressione idiomatica per indicare un qualcosa di piccolo, come oggi si direbbe "un dito" "un granello di polvere", una piuma, un soffio, dove l'accento è sul piccolo e non sulla misura o sul tipo di sostanza ;
era anche la misura di lunghezza, cioè avambraccio, come misura di distanza.

Il termine "Elikian" viene tradotto da Girolamo in "staturam" che credo voglia dire altezza.
Almeno un altro traduttore traduce: statura
I due concetti di durata di vita e statura sono legati dalla crescita che fa aumentare la statura del bambino quando diventa uomo. In ebraico il concetto "di una età adulta" era espresso con "di una altezza alta". Non so se nel greco del tempo c'era lo stesso uso o se era localizzato al greco parlato dagli ebrei.

Circa il fatto che la statura normalmente non provoca ansietà:
Gerolamo nella Vulgata non traduce ansietà ma con "cogitando", che significa pensandoci con sollecitudine, e come tu riporti, Smith et al. traducono non ansietà ma "preoccupazione", inoltre ho avuto la sorpresa del profano di trovare una traduzione in uso, in cui i termine "Merimnwn, merimnate" viene tradotto nello stesso contesto con tanti verbi diversi; credo che non sia giusto, ma indica l'elasticità della comprensione del termine.
Una persona può essere preoccupata senza essere ansiosa e uno può avere tanta ansia da togliergli ogni realistica capacità di preoccuparsi. Inoltre vorrei farti notare quante volte quando si fanno discorsi su questa scrittura si parla si di ansietà ma poi si va a parlare di e dettagliare le preoccupazioni.
L'episodio di Zaccheo mostra che ci possono essere problemi per l'altezza, e in una folla, come quella del discorso del monte, alzarsi sopra gli altri favorisce l'ascolto .

Non si può paragonare un concetto di durata di tempo, cioè la durata della vita con uno di lunghezza cioè un cubito, se non nella scala che dal minimo va al grande e forse è questo il senso del discorso.
Anche il concetto di come si vestono i gigli indica che da piccoli sono come tutte le altre erbe e da grandi a suo tempo dio li vestirà.
Gesù non diceva di aggiungere 45 centimetri alla statura ma aggiungere un qualche poco a qualcosa infatti tu riporti che alcuni traducono pecus ena con palmo di mano, credo ad indicare un poco, (di lunghezza, o minuto)

Credo che il testo sia da tradurre come segue:
"chi di voi, preoccupandosi con sollecitudine, può aggiungere un pochino alla sua statura ?"
Si tratta di una domanda che ha un senso e che può essere intesa come elevazione in altezza, non un allungamento della statura ma un aumento di altezza .
Non avendo ricevuto risposta aggiunge:
"se non potete fare le cose minime perchè vi preoccupate per le rimanenti?"
Qui la domanda di Gesù è per il fatto che non si preoccupavano per le cose minime, alle quali si riferiva la domanda sul "pekus ena", quindi perchè dovevano preoccuparsi delle restanti ? Si sarebbero dovuti preoccupare prima delle minime.
speculator
00martedì 20 settembre 2011 21:25
Si tratta in sintesi di fare un passettino più in alto, in tutti i sensi.
(garoma)
00mercoledì 21 settembre 2011 07:16
Re:
speculator, 20/09/2011 21.25:

Si tratta in sintesi di fare un passettino più in alto, in tutti i sensi.


Il cubito Gr. Lat. ulna, era una misura di 50 centimetri. In origine, significava la lunghezza dell'avambraccio, dal gomito al polso, e quindi fino alla punta del dito medio. Nel greco classico, ha il significato di statura, e quello d'età. il primo fu adottato nella versione di Diodati e in molte altre.

Benché la parola significhi ordinariamente statura, i commentatori generalmente considerano la parola cubito qui come un'espressione metaforica applicata da Gesù alla lunghezza della vita umana; prendendo anche metaforicamente la vita come un viaggio o una corsa, poiché solo in questo senso, la sua lunghezza potrebbe essere misurata a cubiti. L'espressione «se dunque non potete pur ciò che è minimo», nel passo parallelo Luca 12:26, sembra provare che abbia qui il significato di età e non quello di statura; infatti l'aggiungere un cubito, cioè un mezzo metro alla lunghezza d'un viaggio, è veramente cosa minima, mentre che non si potrebbe dire lo stesso dell'aggiunta d'un cubito fatta alla statura d'un uomo.

Se noi dunque, con tutta la fatica ed ansietà di cui siamo capaci, non possiamo prolungare di un'ora la nostra vita, quanto è cosa vana per noi il mormorare e l'affannarci come se fossimo indipendenti dalla benedizione di Dio!

Ecco alcune traduzioni:
Nuova Riveduta:
Matteo 6:27
E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita?

C.E.I.:
Matteo 6:27
E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?



speculator
00mercoledì 21 settembre 2011 22:13
Mi pare che Gesù chieda qualcosa di facilmente realizzabile, e cioè di aggiungere 50 centimentri, oppure meglio un pochino, alla altezza, nel senso di alzarsi in alto di un pochino, di migliorarsi un pochino e che non chieda invece chi può prolungare la sua vita, cosa che ai suoi tempi era umanamente irrealizzabile;

questo non richiede nessuna ulteriore ipotesi sulla vita come una corsa o viaggio ecc., mentre corrisponde al concetto che è insito nel termine di elikian-vita-statura-altezza di aumento di statura come evoluzione lungo una scala che va dall'essere nutrito dei piccoli del corvo al crescere dei gigli di Mt 28 e Luca 12:26-27 "se dunque non potete fare la minima cosa, (cioè non sapete migliorarvi un pochino) (non significa certo non potete vivere) perchè essere (preoccupati) ansiosi per le rimanenti ? (cioè le cose lasciate da parte) notate (Mt imparate la lezione) come crescono i gigli...... rivestirà voi..."
speculator
00martedì 8 novembre 2011 16:33
Non mi risulta che nella bibbia il termine 'elikian' sia tradotto "durata della sua vita" in qualche altro luogo da Matteo 6:27.

In Efesini 4:13 il termine viene tradotto 'statura' con riferimento alla crecita spirituale. Ef. 4.13 "finchè perveniamo tutti all'unità dela fede e dell'accurata cooscenza del figlio di dio, all'uomo fatto alla misura della statura (elikian) che appartiene alla pienezza del Cristo"
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