Novara: smascherata psico setta che riduceva in schiavitù donne e bambine

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Hal.9000
00lunedì 20 luglio 2020 13:04
Al vertice un uomo di 77 anni: ramificazioni a Milano e nel Pavese. Fondata 30 anni fa

di CRISTINA PALAZZO

"Lui" o "il Dottore", come si faceva chiamare, era il leader e venerato come un dio. Loro le "prescelte", giovanissime e anche bambine, spesso di ambienti facoltosi, avvicinate tramite psicologhe, scuole di danza o erboristerie, venivano indottrinate con "pratiche magiche", pratiche sessuali "spesso estreme e dolorose, vere e proprie torture" per "annullare "l'io pensante" e isolarle dal mondo esterno.

Era "lui", 77 anni, novarese, il capo che "decide tutto". "Lui" sceglie chi puoi frequentare, dove puoi lavorare. "Lui" sceglie quali ragazze devono farlo divertire. "Lui" sceglie se puoi o non puoi frequentare i nostri "luoghi fatati". "Lui" è "Lui"". Il nome non poteva essere pronunciato "non ci è concesso"

Le indagini

È stato il racconto di una delle vittime, una ragazzina, a dare il via alle indagini che hanno permesso di scoprire la "psicosetta" operativa da circa 30 anni che tra adepti e vittime ha avvicinato decine di persone, compiendo torture sessuali anche su minorenni. Due anni di indagini degli agenti della squadra mobile di Novara e del servizio centrale operativo della Polizia di Stato, coordinate dalla Dda della procura di Torino, con l'applicazione di un magistrato della Procura di Novara, hanno portato a 26 perquisizioni personali e 21 perquisizioni locali e a numerosi sequestri, tra le province di Novara, Milano e Pavia, ricostruendo "un'organizzazione criminale impenetrabile tuttora attiva" che ha operato "cagionando nelle vittime perduranti danni psicologici fino, in alcuni casi, alla permanente compromissione delle facoltà mentali".

L'organizzazione

Stando alle ricostruzioni, "Lui" era aiutato da fedelissime collaboratrici "vere e proprie aguzzine" per adescare le adepte: coinvolte anche psicologhe, a loro volta adepte, indottrinavano le "prede" sfruttando stati di fragilità emotiva attraverso "lavaggi del cervello", attenzioni o premure "fino ad accettare acriticamente insopportabili violenze e soprusi di ogni genere". Oltre al centro psicologico, faceva forza anche su due scuole di danza, una di "Spada Celtica", erboristerie, artigianato e una casa editrice, dove "lui", dopo aver introdotto le adepte nella setta, le faceva lavorare.

Le "prescelte", o "bestie", come gli adepti si chiamavano tra di loro, giovani, anche bambine come nel caso della denunciante, entravano nella setta con "pratiche magiche", come venivano spacciate anche alcune pratiche sessuali, torture che permettevano di "accendere il fuoco interiore", un passaggio costretto per entrare in un "mondo magico, fantastico e segretissimo". Poi una volta dentro la setta, l'organizzazione si occupava della loro vita privata e professionale, scegliendo gli studi da intraprendere o il lavoro. Anche i familiari venivano inglobati e costretti a rispettare quanto deciso dal "Dottore", altrimenti venivano minacciati di rompere ogni rapporto.

Così le adepte erano isolate dal mondo esterno, tanto che la setta diventava l'unico sostegno economico e morale. Il "Dottore" gestiva ogni movimento delle adepte dalla sua abitazione del Novarese, anche se vivevano nei diversi appartamenti e locali riconducibili alla setta, tra le province di Milano e Pavia. Proprietà che riuscivano a permettersi perché i membri erano tenuti a fare versamenti di denaro per mantenere il loro stile di vita agiato, per questo venivano scelti tra persone facoltose. E nessuno poteva ritenersi completamente immune, tra gli adepti anche ragazze "dal livello culturale molto elevato ed apparentemente esenti da condizionamenti esterni, rischiavano di essere annesse alla setta qualora individuate come "prede"". E così succedeva da metà degli anni 80, quando, stando al racconto della ragazza, è nata la setta dalla fusione di due realtà parallele.

Non è ancora chiaro quanti, e con che ruoli, siano coinvolti nei trent'anni di attività. Alle perquisizioni hanno partecipato gli uomini della squadra mobile di Novara e del servizio centrale Operativo con il personale delle Squadre Mobili di Torino, Milano, Genova, Pavia, Alessandria, Asti, Biella, Vercelli, Verbania e Aosta, nonché da equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine di Milano e Torino.

FONTE
Hal.9000
00lunedì 20 luglio 2020 13:06
[SM=g1861202]
(SimonLeBon)
00lunedì 20 luglio 2020 15:17
Re:
Hal.9000, 7/20/2020 1:04 PM:

Al vertice un uomo di 77 anni: ramificazioni a Milano e nel Pavese. Fondata 30 anni fa ...



Spero che lo caccino in cella e buttino via la chiave!
Questa società puo' fare anche a meno di cialtroni come questo.

Simon
barnabino
00lunedì 20 luglio 2020 15:31

una di "Spada Celtica"





Anagoli? Anagoli? Anagoli de che? Te stavi là co tu padre, questo stava là co uno che dice che c'aveva 'na spada, 'na spada...'na SPADA DE FOCO!

Shalom
Hal.9000
00lunedì 20 luglio 2020 15:36
Re: Re:
(SimonLeBon), 20.07.2020 15:17:



Spero che lo caccino in cella e buttino via la chiave!
Questa società puo' fare anche a meno di cialtroni come questo


Purtroppo accade in Italia e possiamo "aspettare e sperare" ma non succederà un bel niente. D'altronde non hanno nemmeno pubblicato il nome e cognome di questo mascalzone, in altre nazioni non ci avrebbero pensato due volte a pubblicare anche una foto
barnabino
00lunedì 20 luglio 2020 15:43
In effetti come è descritta nell'articolo pare una vicenda ai limite dell'inverosimile, soprattutto perché dura da anni senza che alcuno abbia mai denunciato e perché pare coinvolgere anche professionisti, dunque persone che comunque hanno una deontologia professionale da difendere e mi chiedo cosa facesse rischiare una denuncia non improbabile. Non so, qualcosa non mi squadra del tutto. Comunque se ne parlava in un forum un po' di anni fa:


Ho seguito per due anni le lezioni e non posso certo dare un giudizio positivo. Mi è parsa una setta...non si è mai riusciti a capire per esempio il vero nome di "Messere".
Le lezioni erano un misto di new age ed improvvisazione che, credo, con il mondoi celtico nulla hanno a che spartire.
Tra l'altro tutto improntato alla massima segretezza. Chi frequantava i corsi avanzati era fatto divieto di parlarne.
Corsi tra l'altro ben costosi, come costose sono le cose che si acquistano



Shalom
(SimonLeBon)
00lunedì 20 luglio 2020 16:03
Re:
barnabino, 7/20/2020 3:43 PM:

In effetti come è descritta nell'articolo pare una vicenda ai limite dell'inverosimile, soprattutto perché dura da anni senza che alcuno abbia mai denunciato e perché pare coinvolgere anche professionisti, dunque persone che comunque hanno una deontologia professionale da difendere e mi chiedo cosa facesse rischiare una denuncia non improbabile. Non so, qualcosa non mi squadra del tutto.

Shalom



Infatti hai ragione, vanno radiate tutte dall'albo e va impedito l'esercizio della professione, a gentaglia del genere.

Simon
Hal.9000
00lunedì 20 luglio 2020 20:58
A questo link sul sito de La Stampa un approfondimento e alcune dichiarazioni della Questura di Novara:

www.lastampa.it/cronaca/2020/07/20/news/novara-scoperta-una-setta-di-schiavi-del-sesso-il-capo-ha-77-anni-1....
(SimonLeBon)
00martedì 21 luglio 2020 15:23
Re:
Purtroppo non leggo nomi e cognomi, non che cambi molto ai fini del processo, che spero metterà fine a questa organizzazione a delinquere.

Simon

barnabino
00martedì 21 luglio 2020 15:29
Si, stranamente non si fanno nomi né si dice di quale associazione si tratta, anche se presumibilmente avendo due scuole di danza ed erboristerie deve essere ben nota.

Shalom
Hal.9000
00martedì 21 luglio 2020 15:52
E una casa editrice!
Hal.9000
00martedì 21 luglio 2020 20:22
I ricordi di Anna, la supertestimone dell'inchiesta sulla psicosetta di Novara

Una botola nell'armadio per entrare nel mondo magico del "Dottore": un racconto lungo 16 anni

di CRISTINA PALAZZO

Anna ricorda bene la botola nell'armadio che le permetteva di entrare nel mondo "magico, fantastico, segretissimo" fatto di colori e fiabe. Ricorda bene il libro che leggeva "La bimba che voleva entrare nel mondo delle fate ci vuole tornare". E ricorda bene "lui", lo ha conosciuto quando un familiare di cui si fidava e che era dentro la setta, a otto anni l'ha accompagnata per mano in quel mondo all'apparenza magico e innocente. Anna, la supertestimone dell'inchiesta sulla psicosetta di Novara, era una bambina quando è entrata tra le "bestie", come si chiamavano tra di loro gli adepti della psicosetta che adescava anche minorenni. Lei c'è stata per 16 anni. A 24 si è ricostruita una vita e "dopo un percorso sofferto" ha deciso di denunciare tutto. Il suo racconto in questura è cominciato più o meno così: '"Lui" sceglie quali ragazze devono farlo divertire. Lo chiamiamo "Lui" o "il Dottore" perché non ci è concesso nominarlo. Ma decide tutto. Chi frequentare, dove lavorare".

Oggi sono 30 le persone indagate nell'inchiesta svolta dagli agenti della squadra mobile di Novara con i colleghi del servizio centrale operativo di Roma, coordinata dalla Dda di Torino. Sarebbero responsabili per gli investigatori di reati sessuali, anche su minori, e riduzione in schiavitù. Tutto girava attorno a "lui", l'organizzazione e le pratiche sessuali: "Lui ti lascia frequentare i "luoghi fatati", altrimenti ti punisce". Il settantasettenne, da anni in pensione, è indagato a piede libero: libero professionista laureato del Milanese, con un lungo passato in una para-farmacia. Lo si vede poco a Cerano, nel Novarese, dove c'è la villa. Ogni tanto esce con il suo bastone e il sorriso sul volto, ma nessuno sa molto di lui. Tutti sanno che lui è "il Dottore".

Si stima fossero almeno una cinquantina le altre "prescelte" nell'arco dei trent'anni. Altre ragazze venivano reclutate nelle scuole di danza o nelle altre attività riconducibili alla setta, come la scuola di "Spada celtica", erboristerie, botteghe di artigianato, una casa editrice, dove spesso finivano per lavorare. Prima però venivano indottrinate da psicologhe che "da vittime erano diventate carnefici", spiegano gli investigatori. Mostravano loro il mondo di fiabe, storie e libri, spacciato come "giusta" alternativa al resto del mondo "sbagliato", come lui ripeteva.

E per entrarvi c'erano le pratiche magiche, che negli anni diventavano pratiche sessuali "spesso estreme e dolorose, vere e proprie torture" per annullare "l'io pensante e accendere il fuoco interiore". Due anni fa Anna ha raccontato tutto e sono partite le indagini che hanno portato a scoprire "un'organizzazione criminale impenetrabile tuttora attiva". Domenica sono scattate una cinquantina di perquisizioni nel Milanese, nel Pavese e soprattutto nel Novarese. In primis nell'abitazione nel parco del Ticino, a pochi passi dal fiume dove "il Dottore" abita da tempo "perché Milano è troppo frenetica, qui è un posto tranquillo", come ha raccontato in Comune, tra i boschi dove aveva creato il suo mondo.

Per accedervi niente campanelli o cassette postali, solo una porticina e il silenzio. Come silenti sono stati questi trent'anni senza denunce. Finché Anna ha compiuto il passo più difficile: ricominciare da zero rinunciando a tutto quel che "lui" le aveva costruito intorno, isolandola dal mondo. Oggi sono tre le vittime ad aver parlato e "quel che impressiona è il riscontro puntuale dei racconti nonostante gli anni trascorsi, il modus operandi non è cambiato", spiega il questore di Novara, Rosanna Lavezzaro. Le indagini sono ancora in corso: ora si controllano cd e pen drive sequestrati "e qualora ci fossero conferme lo scenario per gli indagati potrebbe mutare", aggiunge Marco Martino, dirigente dello Sco di Roma. Dal 2010 non emergono coinvolgimenti di minori nella setta, per cui "alcuni delitti sono stati prescritti, per questo l'invito è a collaborare". "Spero che qualcuno ci contatti - fa eco Valeria Dulbecco, dirigente della squadra mobile di Novara -. Siamo a completa disposizione per qualunque cosa o per chiunque volesse raccontarci".

torino.repubblica.it/cronaca/2020/07/21/news/i_ricordi_di_anna_la_supertestimone_dell_inchiesta_sulla_psicosetta_di_novara-262510285/?ref=RHPPTP-BH-I262530864-C12-P7...
barnabino
00martedì 21 luglio 2020 20:34
Non capisco questa reticenza a farne il nome...

Shalom
Hal.9000
00martedì 21 luglio 2020 20:40
Il mio personalissimo parere è che ci siano coinvolti molti personaggi noti ed influenti, 30 anni di attività non sono pochi.

Comunque è evidente che sia un problema tutto italiano, in Romania per esempio non c'è tutto questo problema nel diffondere le generalità di chi viene indagato
barnabino
00martedì 21 luglio 2020 20:48
Probabilmente non fa comodo a nessun politico come fu per il caso Bibbiano a cui si fece molta pubblicità... qui ci sono le spade celtiche di mezzo!

Shalom
(SimonLeBon)
00martedì 21 luglio 2020 21:12
Re:
Hal.9000, 7/21/2020 8:40 PM:

Il mio personalissimo parere è che ci siano coinvolti molti personaggi noti ed influenti, 30 anni di attività non sono pochi.

Comunque è evidente che sia un problema tutto italiano, in Romania per esempio non c'è tutto questo problema nel diffondere le generalità di chi viene indagato



Sicuramente ci sono già di mezzo gli avvocati e avranno già minacciato ripercussioni se escono i nomi negli articoli di giornale.
Il sito della polizia non fa nomi, per ora.

Simon
Hal.9000
00martedì 21 luglio 2020 21:51
Sappiamo come funziona, ma quello che lamento (e non solo io) è proprio questa situazione assurda che priva la collettività del diritto di conoscere nomi e cognomi degli autori di certi fatti che la riguardano.
Poi possono accampare tutte le scuse che vogliono, leggevo ieri da qualche parte che è anche per evitare vendette private [SM=g8878] siamo seri: chi in Italia si prenderebbe la briga di fare qualcosa del genere?
(SimonLeBon)
00venerdì 24 luglio 2020 10:28
Psicosetta delle bestie, il Dottore racconta la sua verità: “Esterrefatto dalle accuse, sono tutte false”
Al suo legale ha affidato la prima difesa: “Mai circuito nessuno”

MARCO BENVENUTI
Pubblicato il
24 Luglio 2020

NOVARA – «Sono più che esterrefatto. Niente di quello che ho letto sui giornali in questi giorni corrisponde al vero». Il «Dottore» rompe il silenzio.

...

Fonte
(SimonLeBon)
00venerdì 24 luglio 2020 10:29
Re: Psicosetta delle bestie, il Dottore racconta la sua verità: “Esterrefatto dalle accuse, sono tutte false”
Probabilmente vuol dire che i suoi erano "centri salute" dove le minorenni venivano allevate a fare fitness e bere coca cola zero... [SM=g10765]

Simon


Hal.9000
00martedì 28 luglio 2020 06:16
Novara – A distanza di qualche giorno dal blitz della Squadra Mobile di Novara con 26 perquisizioni fra Cerano, Milano e le province di Pavia e Genova sulla psico-setta, il “Dottore”, al secolo Gianni Mara Guidi, ha rotto il silenzio.
Tramite il suo legale, l’avvocato Silvia Alvares del foro di Torino, ha dichiarato di essere “più che esterrefatto. Niente di quello che ho letto sui giornali in questi giorni corrisponde al vero”.
Si sono parlati per la prima volta mercoledì. Il «Dottore», settantasettenne residente a Milano e spesso dimorante in una delle casette di località Cerano beach, all’interno del parco del Ticino dove gli investigatori ritengono ci fosse il centro logistico dell’organizzazione, respinge ogni addebito.
E’ indicato come capo di una psico-setta che almeno da trent’anni avrebbe circuito psicologicamente decine di donne, spesso di famiglie facoltose, per introdurle in un «mondo magico, fantastico, segretissimo», dietro al quale si nascondevano invece, secondo quanto ha raccontato due anni fa da una donna che ha avuto il coraggio di scappare, pratiche sessuali spesso estreme e dolorose, vere e proprie torture, anche ai danni di minorenni.
«Non conosco nessuna delle ragazze indicate come vittime», aggiunge. Su di lui gravano accuse come associazione per delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù e alla violenza sessuale.
Guidi, laureato in farmacia, persona di cultura, gestisce, fra l’altro, la «Quintessentia», laboratorio di fitocosmesi, oli essenziali, estratti fluidi e erbe medicinali che si trova in via Osoppo a Milano, che poi è anche il luogo in cui risulta la sua residenza.
Secondo l’avvocato Alvares, l’uomo è molto provato fisicamente. Ha qualche acciacco legato all’età, viaggia con un bastone, e nonostante tutto si sente anche tranquillo in merito allo sviluppo della vicenda.
A breve presenterà ricorso al tribunale del Riesame contro il sequestro di domenica da parte della Polizia.
Nelle dimore e nelle attività commerciali del «Dottore» e degli altri indagati è stato portato via di tutto: pc, telefoni, penne usb, e poi libri, videocassette. Molti i volumi della casa editrice milanese «Edizioni della Terra di Mezzo». Gli investigatori sono convinti di poter ricavare altro materiale utile alle indagini, partite grazie alla segnalazione di una donna oggi trentacinquenne che due anni fa, dopo un lungo percorso di riflessione, ha deciso di raccontare in questura a Novara quando da lei vissuto fin dalla tenera età: ad otto anni, tramite uno zio, aveva subito di tutto. Nel 2010 era poi riuscita a «sganciarsi» dall’organizzazione che, in base a quanto verificato dalla polizia, è rimasta attiva fino a qualche giorno fa. Dagli uffici della questura di Novara, a partire dal questore Rosanna Lavezzaro, è stato lanciato un appello ad altre potenziali vittime: “Fatevi forza, denunciate, rompete l’indugio”.

FONTE
(SimonLeBon)
00martedì 28 luglio 2020 11:44
Re:
Hal.9000, 7/28/2020 6:16 AM:

Novara – A distanza di qualche giorno dal blitz della Squadra Mobile di Novara con 26 perquisizioni fra Cerano, Milano e le province di Pavia e Genova sulla psico-setta, il “Dottore”, al secolo Gianni Mara Guidi, ha rotto il silenzio. ...




Forse dimenticano di elencare le "poesie di Saffo" tra i libri confiscati? [SM=g10765]

Simon
I-gua
00martedì 28 luglio 2020 12:34
Ma perché fare nomi e cognomi, quando le accuse non sono ancora accertate?
Chameleon.
00martedì 28 luglio 2020 21:43
A me parte delle accuse sembrano inverosimili o necessitano di chiarimenti: in 35 anni nessuna di queste donne ha parlato?
Non si sono sposate o fidanzate?
Nessuna si è confidata con fidanzati/mariti?

Anche il fatto che si chiamassero "bestie" stride...
barnabino
00martedì 28 luglio 2020 22:34
Re:
Chameleon., 28/07/2020 21:43:

A me parte delle accuse sembrano inverosimili o necessitano di chiarimenti: in 35 anni nessuna di queste donne ha parlato?
Non si sono sposate o fidanzate?
Nessuna si è confidata con fidanzati/mariti?

Anche il fatto che si chiamassero "bestie" stride...



Infatti a me un po' pare inverosimile, quando sento parlare di "lavaggio del cervello" e altre teoria pseudoscientifiche arriccio il naso.

Shalom
Chameleon.
00martedì 28 luglio 2020 23:49
Anche la "minaccia del licenziamento"...ci sono bambini (tanti) vittime di pedofilia che hanno parlato nonostante minacce ben più pesanti (morte o uccidere i genitori), e qui abbiamo decine e decine di donne che stanno zitte...per non perdere un posto da commessa in erboristeria? [SM=g2037509]
I-gua
00mercoledì 29 luglio 2020 07:07
Ma in questo mondo può essere di tutto
(SimonLeBon)
00martedì 26 aprile 2022 19:26
“Setta delle bestie” nel Novarese, l’udienza preliminare aperta questa mattina rinviata a giugno
marco benvenuti
26 Aprile 2022

Si è tenuta l’udienza preliminare questa mattina al Tribunale di Torino per il processo sulla «Setta delle bestie», che vede come imputati 28 persone tra cui Gianni Guidi, 77enne, laurea in farmacia, soprannominato «il dottore», ritenuto il capo di un'associazione che per 30 anni ha operato in Piemonte e in Lombardia che aveva la base nei boschi di Cerano, nel Novarese e di cui facevano parte anche sua principale collaboratrice, Sonia Martinovic, «mami» delle adepte fino al 2013 (anno in cui è fuoriuscita), anche la riduzione in schiavitù.

Con loro una serie di collaboratori fra cui 21 donne fra i 24 e i 62 anni, manager e imprenditori, insegnanti di danza, psicologhe, autori di libri. Nove le vittime, almeno quelle processuali, per fatti avvenuti fra il 1990 e il 2010. In primis Giulia, la trentacinquenne che a dista ...


Fonte
(SimonLeBon)
00martedì 26 aprile 2022 19:26
Re: “Setta delle bestie” nel Novarese, l’udienza preliminare aperta questa mattina rinviata a giugno
Il procedimento continua, la setta e i suoi aderenti vengono perseguiti.


Simon
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