Novità di intendere sulla trinità

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dispensa.
00venerdì 4 aprile 2008 16:09
La chiesa di Cristo e la trinità
Salve a tutti,
Ultimamente ho trovato un sito promosso dalla Chiesa di Cristo,, l’ho trovato interessante per come si pongono nei confronti della chiesa cattolica e quindi dei cattolici che considerano come persone da convertire.
Mentre rispetto alla credenza della trinità. Ebbene si sono inventati una versione modernizzata…cioè una via di mezzo tra concetto trinitario e antitrinitario
In che modo?
In pratica sostengono che la consustanzialità dei tre Padre Figlio e spirito santo, abbia cessato di essere nel momento che <Cristo sulla croce> pronuncia le parole: Padre perché mi hai abbandonato?
Pertanto secondo loro in quel momento il Padre e lo spirito santo si ritirarono dalla persona del Figlio, anche se è stata l’unica volta…che Gesù viene lasciato da solo.
Pertanto se ne conclude che in quel momento tale trinità cessò di essere.

Però a questo punto con la stessa logica possiamo dire lo stesso di quando Gesù dice pure…” vado al Padre, il padre mi ha mandato; il Padre è nei cieli; non sono asceso ancora al Padre…ecc…
In pratica ne deduco che costoro ne fanno a meno di queste scritture, basandosi principalmente su un versetto per sostenere la loro tesi trinitaria.
Il versetto è quello di quando Gesù dice che lui e il Padre sono una sola cosa (secondo alcune bibbie), o uno ( per le altre);Giovanni 10:30, ovviamente vivisezionato dall’immediato contesto;Giovanni 10:27,28,29;poiché in questo contesto Cristo si stava ponendo come proprietario del gregge al pari del Padre, come unico proprietario; proprio come quando tra uomini si è proprietari di questo o quello come soci di pari diritti sul posseduto, corrispondente a UNA società, di cui i soci sono un unico proprietario.
Ad ogni modo secondo quelli di tale chiesa, questo versetto ( ricordo isolato dall'immediato contesto) lo intendono come prova della presunta unità di sostanza o corporeità con il Padre; quando in realtà Gesù non stava parlando dei loro corpi o essenza, ma che le pecore del Padre appartengono pure al Figlio, con ciò intendendo di rappresentare un unico proprietario con il Padre, proprietà esercitata in senso legale o spirituale e morale.
Viceversa se vogliamo intendere un tipo di proprietà in relazione al loro supposto stato consustanziale di essenza corporea o incorporea; ebbene a questo punto se ne dedurrebbe paradossalmente una consustanzialità oggettiva pure con le pecore…poiché questo sarebbe l’unico modo che un corpo o essenza inteso in senso di cosa o in senso oggettivo, può possedere un’altra cosa…Faccio un esempio: Il mio corpo non può essere proprietario di una pecora; l’unico modo che ho è quello di mangiarsela, (anche se in questo caso farei una indigestione cronica. .)

Comunque già a prescindere da tutto questo, considerando che la consustanzialità di tale supposto trio, è qualcosa che si può pure farne a meno, ciò ne dimostra l’inutilità in tutti i sensi.
Quindi rimanendo di fatto che il vero perfetto vincolo di unione, si basa sull’amore, la quale è valore morale in base alla quale la separazione causata dalla morte non ha effetto, ma esercitato con la potenza del Creatore vince la stessa morte, e proprio a motivo di questa unità morale che il Figlio condivide con il Padre e quindi con tutti i suoi discepoli.
Questo senza nessuna necessità di un’unione ipostatica con gli uomini, e quindi per altro con il Padre.
Questi concetti hanno origine nel buddismo, e si trovano in una certa filosofia greca, impersonata all’estremo da quel tale filosofo Plotino, e Porfirio.
Questi concetti rappresentano quella ricerca di armonia o unità in Dio tre persone, come tra Dio e le sue creature,però contemplandola in modo impersonale,tanto che l’io di ciascuno, come dichiarato nella filosofia buddista, sarebbe e lo è solo di impaccio ai fini di questa unione; perciò la loro necessità di abdicarlo o annullarlo, come nelle sedute spirituali yoga; poiché solo così è possibile realizzare secondo costoro, questo tipo di armonia consustanziale con il dio diventanto uno con Egli, e che rappresenta il lo modo di intenderlo, (cioè dei buddisti, quanto per certi greci, e dunque per la loro eredità cattolica romana). Diversamente, giustamente a non negare la propria individualità tale unità consustanziale sarebbe altrimenti impossibile per tutti, essendo di prassi pragmaticamente conflittuale in qualsiasi sfera della psiche o individualità, vuoi umana o di tipo divino.
Questa constatazione di fatto, ce la insegna la medesima natura posta dal Creatore, cioè di quando ad esempio un padre o una madre che non vogliono rompere il cordone ombelicale con il figlio ....procreato o generato, il che trasformerebbe tale cordone in una catena di schiavitù, e il figlio pure in un animale da compagnia…o altro del genere.

Pertanto dietro tutte queste filosofie una cosa si comprende certa, e cioè che la loro idea di unità con Dio intesa come di una cosa sola con l’altro, e quindi similmente con il mio prossimo, figlio o amico, o fratello, rappresenterebbe il livello più alto di unità di tipo propriamente simile a quello carnale; quindi riconducendo, per vie occulte o fittizie il vero alto valore morale e spirituale dei vangeli, o meglio della parola del Cristo a meri aspetti umanizzati del divino, e che rappresentano il medesimo linguaggio dei sensi e della carne, avendolo erroneamente divinizzato come idolo di gesso, contemplando in questo il concetto spirituale, secondo i limiti della loro sensibilità morale; ma in questo modo trascurando quello veramente valido, oltre alla semplice constatazione di fatto, che questo linguaggio umano non apparteneva ai discorsi fatti in merito da Gesù.

Pertanto in questo modo, al di là dell’apparenza, e relativa seduzione filosofale, in realtà si mette in secondo piano il senso morale del messaggio e che invece è l’unico linguaggio intelligente con cui Cristo pone il suo insegnamento di unità con il Padre e quindi con i suoi discepoli.. essendo tutti uno e quindi in un certo senso tutti coeguali sempre moralmente o spiritualmente parlando in nome del vero amore …a prescindere poi dalla estensione infinita che si trova nel caso del creatore Geova.



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